contenuti del protocollo operativo 1. titolo
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contenuti del protocollo operativo 1. titolo
Regione Piemonte Protocollo Operativo LA PROFILASSI ANTIBIOTICA NELLE PROCEDURE CHIRURGICHE Data emissione: novembre 2013 Rev. n. 0 AO S. Croce e Carle - Cuneo Dr. Guido Raineri Dr. Marcello Subrizi Dr. Paolo Pellegrino Gruppo di Lavoro Dr.ssa Elide Azzan Direttore sanitario di Presidio CIO Stesura Verifica e Approvazione Emissione CONTENUTI DEL PROTOCOLLO OPERATIVO 1. TITOLO ……………………………………………………………………………………………………………… 2 2. GRUPPO DI LAVORO ………………………………..……………………………………………………. 2 3. INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE 2013…………………...……………………………………….. 2 4. IL PERCORSO ……………………………………………………..………………………………………….. 2 5. IL RAZIONALE ………………………………………………………………………………………………… 2 6. I FATTORI DI RISCHIO ………………………………………………………………………………….. 3 7. CARDIOCHIRURGIA ……………………………………..……….……..…………………… 4 8. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE ………………………………………………………… 8 9. CHIRURGIA GENERALE …………………………………………………………………….. 10 10. CHIRURGIA TORACICA ……………………………………………………………………... 26 11. CHIRURGIA VASCOLARE ………………………………………………………………….. 28 12. NEUROCHIRURGIA …………………………………………………………..……………… 34 13. OCULISTICA …………………………………………………………………………………….. 40 14. ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA ……………………………………………………… 42 15. OSTETRICIA E GINECOLOGIA …………………………………………………………….45 16. OTORINOLARINGOIATRIA E CHIRURGIA CERVICO-FACCIALE ……..…… 51 17. UROLOGIA …………………………………………………………………………………........ 54 18. BIBLIOGRAFIA ……………………………………………………………………………………………… 58 Pagina 1 di 58 1. TITOLO La profilassi antibiotica nelle procedure chirurgiche 2. GRUPPO DI LAVORO Di seguito i responsabili per ciascuna delle SSCC che vi hanno partecipato. • SC Cardiochirurgia: Drr. Grossi, Locatelli e Barzaghi. • SC Chirurgia Generale: Drr. Borghi, Geretto e Massimino. • SC Chirurgia Maxillo-facciale: Drr. Bernardi e Nasi. • SC Chirurgia Toracica: Drr. Cavallo e Bertolaccini. • SC Chirurgia Vascolare: Drr. Novali e Mangiacotti. • SC Farmacia: Dr.sse Abrate e Mondini. • SC Malattie infettive e tropicali: Drr. Raineri, Giovannoni e Subrizi. • SC Neurochirurgia: Drr. Bernucci e Ghio. • SC Oculistica: Drr. Caramello e Perno. • SC Ortopedia e Traumatologia: Drr. Piovani e Ciriello. • SC Ostetricia e Ginecologia: Drr. Volpi, Peano e Sig.ra Garello • SC Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale: Drr. Vitiello e Lerda. • SC Urologia: Drr. Arena e Opezzi. • SS laboratorio di Microbiologia: Drr. Ginardi, Maritano e Piana. • Direzione Sanitaria di Presidio: Drr. Pellegrino, Mana e Sig.ra Occelli. 3. INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE 2013 L’attuale documento nasce dall’esigenza di una revisione del precedente, edito nel 2004, per aggiornare le indicazioni sulla base delle più recenti linee-guida nazionali ed internazionali e per offrire agli specialisti chirurghi una guida di rapida e facile consultazione per l’applicazione della profilassi antibiotica più razionale. Il presente lavoro è frutto della collaborazione tra gli infettivologi, i chirurghi delle varie specialità, i farmacisti e i microbiologi. 4. IL PERCORSO Nella presente edizione sono inseriti soltanto antibiotici disponibili in Italia e sono stati eliminati altri che rappresentavano inutili doppioni. Sulla scorta delle linee-guida più recenti sono state eliminate, ad eccezione di alcuni casi relativi alla cardiochirurgia e chirurgia vascolare, le dosi post-operatorie (previste nel documento precedente) e riviste le posologie di alcuni antibiotici da somministrare, eventualmente, come dose intraopreatoria. La scelta della profilassi è stata basata sulle conoscenze dei germi più frequentemente isolati nei vari siti d’intervento, supportati dai dati del report degli isolati del 1° semestre fornito dal Laboratorio di microbiologia della nostra Azienda. Le bozze riferite ai vari ambiti specialistici sono state inviate ai Direttori delle diverse SS.CC. per avere una loro valutazione e per poter apportare le dovute modifiche. Le linee-guida sono poi state sottoposte ad una revisione finale da parte di un gruppo ristretto formato dal Direttore della S.C. di Malattie Infettive e Tropicali, un Dirigente medico della stessa S.C., Il Direttore della S.C. Farmacia e il Responsabile della SS Controllo delle Infezioni correlate all’assistenza. 5. IL RAZIONALE La necessità di razionalizzare l’uso degli antibiotici in profilassi nasce dall’esigenza di garantire l’efficacia dei farmaci impiegati minimizzandone gli effetti collaterali, limitare l’insorgenza di resistenze batteriche e contenere i costi. Pagina 2 di 58 Si rammenta che lo scopo della profilassi preoperatoria è esclusivamente quello di prevenire eventuali infezioni del sito chirurgico e non di prevenire altre complicanze infettive post-intervento derivanti da una serie di altri fattori di rischio. Infatti si definisce la profilassi chirurgica come la somministrazione di farmaci antimicrobici prima che si verifichi, a causa dell’intervento, la contaminazione batterica del campo operatorio. 6. I FATTORI DI RISCHIO Rammentiamo che alcune caratteristiche del paziente, quali ad esempio età, stato nutrizionale, diabete, fumo, obesità, colonizzazione delle narici con stafilococco, coesistenza di infezioni, prolungata degenza preoperatoria, compromissione del sistema immunitario, possono influenzare il rischio d’infezione chirurgica. Questi fattori di rischio potrebbero di volta in volta portare a considerare la somministrazione di una profilassi anche in occasione di interventi che strettamente non la richiedono. Parimenti il chirurgo potrà applicare la profilassi se il paziente presenta un valore di ASA ≥3. Pagina 3 di 58 7. CARDIOCHIRURGIA Revisione settembre 2013 (1° edizione 7 gennaio 2005 – 1° revisione 24 aprile 2008) CONSIDERAZIONI GENERALI 1. ABP_durata: standard: L’ABP standard è di tipo “short”, si prolunga cioè fino alla 24° h postoperatoria. prolungata: L’ABP può essere prolungata se il paziente: - è stato rivisto chirurgicamente: in questo caso la 24a ora viene contata dal momento della seconda apertura; - ha lo sterno aperto e è candidato a revisioni chirurgiche ogni 24 h; ogni sforzo deve essere fatto per chiudere lo sterno entro 48 h dal primo intervento. 2. CCH in pazienti già in ABT preoperatoriamente. Come indicazione generale, infezioni non eradicate prima di un intervento maggiore possono essere causa di complicazioni postoperatorie: per questo andrebbero eradicate prima della chirurgia. Nel caso di pazienti con infezioni in atto nel preoperatorio, la decisione di proseguire con il programma chirurgico o differire la chirurgia a valle dell’eradicazione dell’infezione andrà presa dal cardiochirurgo in base alle caratteristiche di stabilità della cardiopatia. Ciò detto, pazienti da sottoporre a chirurgia cardiaca preoperatoriamente in terapia con: cefotaxime: possono ricevere questa molecola a dosi piene (2 g x 3-4 g/die) al posto della ABP; amoxicillina-acido clavulanico o ampicillina-sulbactam: possono ricevere queste molecole a dosi piene (2 g di principio attivo x 3-4/die) al posto della ABP; ciprofloxacina o levofloxacina possono ricevere queste molecole a dosi piene (ciprofoxacina: 400 mg/8-12 h; levofloxacina 500 mg/12 – 24 h) al posto della ABP; carbapenemi possono ricevere questa molecola a dosi piene al posto della ABP; teicoplanina o vancomicina possono ricevere queste molecole previa verifica che il loro dosaggio sierico sia nel range terapeutico. Siccome teicoplanina e vancomicina hanno uno spettro antimicrobico limitato ai cocchi Gram positivi, deve essere associata una molecola con attività verso i bacilli Gramnegativi. La scelta è: • cefuroxime per pazienti non allergici alle beta-lattamine, • ciprofloxacina per i pazienti allergici alle beta-lattamine. • L’impiego di Gentamicina alla dose unica di 3 mg/kg, in associazione alla vancomicina, configura un rischio sinergico di danno renale e va considerato con cautela soprattutto nei pazienti anziani e/o con IRC anche lieve (ClCr > 40 - ≤ 60 ml/min). farmaci per endocardite infettiva continuano la terapia in atto. A seconda dello schema antibiotico in atto, la terapia potrà essere integrata con altri antibiotici. Utile in questi casi un consulto con Barzaghi o con l’infettivologo. 3. Cardiochirurgia in pazienti colonizzati a livello nasale con stafilococco aureo. La presenza di colonizzazione a livello nasale con stafilococco aureo rappresenta un fattore di rischio per infezione del sito chirurgico sostenuta dallo stesso germe. La valutazione dello stato di colonizzazione da stafilococco tramite tampone nasale viene ricercata in modo sistematico nel paziente candidato a intervento di chirurgia cardiaca: sia nei pazienti elettivi in occasione della valutazione in day service (tecnica colturale + antibiogramma in caso di positività codice per il laboratorio: 1175 ) sia nei pazienti candidati a chirurgia cardiaca in accesso diretto elettivo o in urgenza (ricerca di DNA batterico tramite tecnica PCR codice per il laboratorio: 32175). La positività del tampone nasale per stafilococco aureo sensibile alla meticillina (MSSA) non rende necessaria alcuna modifica allo schema di profilassi antibiotica perioperatoria. Il presupposto a tale indicazione è che la profilassi standard è efficace. La positività del tampone nasale per stafilococco aureo resistente alla meticillina (MRSA) preclude l’uso delle beta-lattamine a meno di eradicare lo MRSA prima dell’intervento. In caso di isolato nasale di MRSA il comportamento da tenere è il seguente: Pagina 4 di 58 se la chirurgia è elettiva e il paziente è visitato in day service: eradicare lo MRSA prima di fare accedere il paziente al reparto per l’intervento. In day service, nel momento in cui viene comunicata la positività, prescrivere mupirocina topica nasale (Bactroban pomata) nello schema di una applicazione per narice ogni 8 ore per 5 giorni consecutivi. Una confezione di Bactroban, sufficiente per competare il trattamento, viene consegnata dalle infermiere del day service al momento della visita ai pazienti che devono fare il trattamento. In day service (secondo accesso) ricontrollare mediante coltura + antibiogramma dopo 5-7 giorni dal termine del trattamento l’avvenuta eradicazione. A eradicazione avvenuta il paziente potrà essere sottoposto a chirurgia cardiaca con antibioticoprofilassi standard. E’ bene che la chirurgia cardiaca venga condotta entro 15 giorni dalla fine del trattamento al fine di evitare un’eventuale recidiva di colonizzazione. se la chirurgia è elettiva ma il paziente è un accesso diretto (da altro ospedale o reparto) e non dimissibile: In ospedale, eradicare lo MRSA mediante somministrazione di mupirocina topica nasale prima di sottoporre il paziente alla cardiochirurgia (Mupirocina pomata nasale ad uso topico, ® Bactroban : 1 applicazione nasale per narice ogni 8 ore per 5 giorni consecutivi). Durante il tempo necessario alla eradicazione il paziente: deve mantenere un isolamento da contatto e respiratorio_goccioline (vedi documento CIO Aziendale sugli MDRO, agosto 2013); deve quotidianamente sottoporsi a detersione cutanea con prodotti a base di clorexidina (misura finalizzata alla riduzione della carica microbica cutanea). Ricontrollare l’avvenuta eradicazione mediante tampone delle secrezioni nasali richiedendo l’esame colturale + antibiogramma. A eradicazione avvenuta il paziente potrà essere sottoposto a chirurgia cardiaca con antibioticoprofilassi standard. se la chirurgia non è differibile del tempo necessario all’eradicazione dello MRSA: Somministrare mupirocina iniziando l’antibiotico topico non appena disponibile il dato di n® positività (Mupirocina pomata nasale ad uso topico, Bactroba : 1 applicazione nasale per narice ogni 8 ore per 5 giorni consecutivi) Non appena disponibile il dato di positività, sottoporre il paziente quotidianamente e per 5 giorni consecutivi a lavaggio con prodotti a base di clorexidina (misura finalizzata alla riduzione della carica microbica cutanea). Sottoporre il paziente a chirurgia cardiaca con antibioticoprofilassi “potenziata”. In caso di interventi multipli sulla stessa sala operatoria il paziente dovrà essere pianificato come ultimo del giorno; nel caso in cui ciò non sia possibile – cioè se l’intervento è eseguito come primo del giorno-, a valle dell’intervento la sala operatoria dovrà essere sanificata (vedi documento CIO Aziendale sugli MDRO, agosto 2013). • Fino a completamento del ciclo di mupirocina, dovrà essere mantenuto l’isolamento da contatto e respiratorio_goccioline. se la chirurgia è emergente il dato di colonizzazione nasale con MRSA non è noto: la scelta dell’ABP va eseguita in funzione dei fattori di rischio per infezione da MRSA che il paziente presenta alla valutazione clinica preoperatoria. La stessa operatività si applica alla chirurgia urgente in cui il dato del tampone nasale non è in cartella all’inizio dell’intervento; in questi casi è buona cosa telefonare al Laboratorio di Microbiologia (n° 6340) e chiedere, parlando direttamente con il laureato di settore, se sono disponibili informazioni non ancora inoltrate al reparto di degenza. Rappresentano fattori di rischio per infezione da MRSA: malattie neoplastiche in atto o operate da meno di 6 mesi trattamento con steroidi per via sistemica di durata superiore a 8 giorni trattamento con immunosopressori terapia depurativa extrarenale preoperatoria trapianto di organo solido e di midollo Pagina 5 di 58 Se non eseguito in reparto prima del trasferimento in sala operatoria o in sala operatoria all’induzione della narcosi oppure se la chirurgia ha luogo in orari in cui il Laboratorio di Microbiologia non accetta, il tampone nasale verrà eseguito all’ingresso in terapia intensiva. • Fino a disponibilità del dato microbiologico è prudente, se possibile, mantenere il paziente in isolamento da contatto e respiratorio_goccioline. SCHEMI DI ANTIBIOTICOPROFILASSI (sempre endovenosa!) ABP standard: cefuroxime. • 1° dose, all’induzione: 2 g in 20 ml lentamente • 2° dose, intraoperatoria: 1 g, 3 h dopo la prima d ose • 3° dose: 2 g, 6 h dopo la prima dose • 4° dose: 2 g a 14 h dalla prima dose, • 5° dose: 2 g a 22 h dalla prima dose ABP potenziata: cefuroxime + clindamicina. Cefuroxime: • 1° dose, all’induzione: 2 g in 20 ml lentamente • 2° dose, intraoperatoria: 1 g, 3 h dopo la prima d ose • 3° dose: 2 g, 6 h dopo la prima dose • 4° dose: 2 g a 14 h dalla prima dose, • 5° dose: 2 g a 22 h dalla prima dose Clindamicina: • 1° dose, all’induzione : 600 mg/100 ml se peso <70 kg; 900 mg/100 ml se peso >70 kg, somministrati in 1 ora. • 2° dose, intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministr ati in 1 ora 3 ore dopo la prima dose. • 3° dose: 600 mg/100 ml 8 h dopo la prima dose • 4° dose: 600 mg/100 ml a 14 h dalla prima dose • 5° dose (ultima dose): 600 mg/100 ml a 20 h dalla prima dose ABP in accesso chirurgico inguinale: cefuroxime + clindamicina. Cefuroxime: • 1° dose, all’induzione: 2 g in 20 ml lentamente • 2° dose, intraoperatoria: 1 g, 3 h dopo la prima d ose • 3° dose: 2 g, 6 h dopo la prima dose • 4° dose: 2 g a 14 h dalla prima dose, • 5° dose: 2 g a 22 h dalla prima dose Clindamicina: • 1° dose, all’induzione : 600 mg/100 ml se peso <70 kg; 900 mg/100 ml se peso >70 kg, somministrati • in 1 ora. • 2° dose, intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministr ati in 1 ora 3 ore dopo la prima dose. • 3° dose: 600 mg/100 ml 8 h dopo la prima dose • 4° dose: 600 mg/100 ml a 14 h dalla prima dose • 5° dose (ultima dose): 600 mg/100 ml a 20 h dalla prima dose ABP per i pazienti allergici alla penicillina e/o alle cefalosporine: clindamicina + ciprofloxacina. Clindamicina • 1° dose, all’induzione : 600 mg/100 ml se peso <70 kg; 900 mg/100 ml se peso >70 kg, somministrati • in 1 ora. • 2° dose, intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministr ati in 1 ora 3 ore dopo la prima dose. • 3° dose: 600 mg/100 ml 8 h dopo la prima dose • 4° dose: 600 mg/100 ml a 14 h dalla prima dose • 5° dose (ultima dose): 600 mg/100 ml a 20 h dalla prima dose Ciprofloxacina • 400 mg/12 ore, se il peso è inferiore a 50 kg; 400 mg/8 h se il peso è superiore a 50 kg. Ultima dose alla 24° ora dall’inizio dell’intervento Pagina 6 di 58 ABP per i pazienti allergici alle beta-lattamine e anche ai chinoloni: clindamicina + gentamicina. Clindamicina • 1° dose, all’induzione : 600 mg/100 ml se peso <70 kg; 900 mg/100 ml se peso >70 kg, somministrati in 1 ora. • 2° dose, intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministr ati in 1 ora 3 ore dopo la prima dose. • 3° dose: 600 mg/100 ml 8 h dopo la prima dose • 4° dose: 600 mg/100 ml a 14 h dalla prima dose • 5° dose (ultima dose): 600 mg/100 ml a 20 h dalla prima dose Gentamicina: 3 mg/kg in unica dose in pompa in 1 h, all’induzione. Pagina 7 di 58 8. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE Chirurgia pulita • • • • • • • Frattura condilo mandibolare Frattura mandibolare in edentulo Frattura isolata di arco zigomatico Asportazione di tumori cutanei con o senza lembi Correzione secondaria di cicatrici Scialoadenectomia gh salivari Riduzione chiusa di frattura di mandibola ( IMF) Chirurgia pulito-contaminata • • • • • • • • • • Riduzione aperta di frattura splacnocraniche Reimpianti dentari Soteotomia per correzione di dimorfismi dento facciali Bonifiche dentarie Estrazione di denti inclusi Trazionamento denti ritenuti Innesti ossei a scopo ricostruttivo Rimozione mezzi di sintesi Asportazione di tutmori begnigni delle ossa mascellari Asportazione di tumori maligni con ricostruzione o svuotamento linfonodale ANTIBIOTICI CONSIGLIATI • Amoxicillina- acido clavulanico: - dose preoperatoria:2,2 gr EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 2,2 gr EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere se ll’intervento è ancora in corso dopo 2 ore dalla prima somministrazione Oppure • Ampicillina/Sulbactam - dose preoperatoria: 3 gr EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento Pagina 8 di 58 - dose intraoperatoria: 3 gr EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere se ll’intervento è ancora in corso dopo 2 ore dalla prima somministrazione Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Clindamicina - dose preoperatoria: 600 - 900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione + • Gentamicina - dose preoperatoria: 3mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento N.B.: in caso di prolungamento dell’intervento si rammenta che la gentamicina non necessita di dose aggiuntiva. A giudizio del clinico per gli interventi di chirurgia pulito-contaminata può essere presa in considerazione una short prophylaxis (fino alla 24° ora) impiegando gli stessi antibiotici, con la posologia e gli intervalli tra le somministrazioni previsti per la terapia (amoxicillina-acido clavulanico 2,2 gr ogni 8 ore, ampicillina-sulbactam 3 gr ogni 6 ore, clindamicina 600 mg ogni 6 ore, gentamicina 3mg/kg alla 24° ora). Chirurgia contaminata I quadri clinici che francamente presentano segni di infezione devono obbligatoriamente essere trattati con terapia antibiotica empirica (impiegando gli stessi farmaci consigliati in profilassi) o possibilmente mirata in base agli isolati microbiologici. Pagina 9 di 58 9. CHIRURGIA GENERALE Aggiornamento agosto 2013 A) CHIRURGIA PULITO-CONTAMINATA 1) Esofago,stomaco e duodeno Esofago, stomaco, duodeno Esofagectomia distale + gastrectomia totale [114] Esofagectomia totale in 3 tempi [115] Esofagogastrectomia parziale in 2 tempi (Ivor Lewis) [116] Diverticulectomia + miotomia cervicale [92] Gastrectomia totale + linfoadenectomia [124] Gastroresezione 4/5 + linfoadenectomia [125] Resezione gastrica laparoscopica [171] Resezione gastrica atipica [172] Altro intervento sullo stomaco [70] GEA [126] a) Patogeni probabili: - Enterobatteri gram negativi - Cocchi gram positivi (streptococchi,anaerobi dell’orofaringe) b) In genere il rischio d’infezione è basso (non esistono evidenze che la profilassi antibiotica riduca il rischio di infezioni post-chirurgiche) c) Il rischio d’infezione è alto nelle seguenti condizioni (profilassi indicata): - obesità patologica - ostruzione esofagea - ridotta acidità e/o motilità gastrica: * terapie con gli inibitori dei recettori H2 o della pompa protonica Pagina 10 di 58 * ulcera gastrica * ulcera gastrica o duodenale sanguinante * ulcera duodenale stenosante * cancro gastrico * bypass gastrico per obesità * gastrotomia endoscopica percutanea N.B.: Alcuni aa. consigliano sempre la profilassi per quelle procedure chirurgiche che comportano la penetrazione nel lume dell’apparato gastroenterico d) Antibiotici consigliati: • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3.5 ore dalla prima somministrazione oppure • Cefoxitina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 1,5 ora dalla prima somministrazione e) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Clindamicina - dose preoperatoria: 600-900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione + Pagina 11 di 58 • Gentamicina - dose preoperatoria: 3 mg/Kg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento. Non più necessaria la dose intraoperatoria in quanto la dose e la tipologia dell’antibiotico coprono interventi anche di lunga durata Pagina 12 di 58 2) Vie biliari (compresa la colecistectomia laparoscopica) Fegato Resezione epatica atipica [169] Resezione epatica laparoscopica [170] Altri interventi sul fegato [59] Epatectomia destra [106] Epatectomia destra allargata [107] Epatectomia sinistra [108] Metastasectomia epatica [143] Vie biliari (compresa colecistectomia laparoscopica) Altro intervento sulle vie biliari [68] Derivazione bilio-digestiva [90] Derivazione bilio-digestiva + gastrodigiunostomia [91] Pancreas Duodenocefalopancreasectomia + digiunostomia [94] Duodenocefalopancreasectomia + digiunostomia + IORT [95] Altro intervento sul pancreas [64] In caso di colecistectomia laparoscopica ad alto rischio si consiglia di praticare sempre profilassi antibiotica, poiché possono presentarsi condizioni cliniche che farebbero optare per colecistectomia classica; nel caso di colecistectomia laparoscopica a basso rischio non è prevista in linea di massima la profilassi. Si potrebbe comunque optare in entrambi i casi per l’impiego di un antibiotico preoperatorio. a) Patogeni probabili: - Enterobacilli gram negativi - Enterococchi - Clostridi b) Il rischio d’infezione è alto nelle seguenti condizioni (profilassi indicata): - età > 70 anni - colecistite e colangite acute (si consiglia di iniziare profilassi con un antibiotico da proseguire come terapia: es. ampicillina-sulbactam o piperacillina- tazobactam o, negli allergici ai beta-lattamici, vancomicina + metronidazolo + ciprofloxacina) - colecisti esclusa - ittero ostruttivo - calcolosi coledocica - necessità di esplorare il coledoco durante l’intervento Pagina 13 di 58 - precedente intervento sulle vie biliari - concomitante appendicectomia - diabete mellito N.B.: Alcuni autori consigliano sempre la profilassi per quanto, ad eccezione delle condizioni sopra elencate, non esistano evidenze che la profilassi antibiotica riduca il rischio di infezioni post-chirurgiche. c) Antibiotici consigliati: Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione oppure Cefoxitina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 1,5 ora dalla prima somministrazione d) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Clindamicina - dose preoperatoria: 600-900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione + • Gentamicina - dose preoperatoria: 3 mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento Pagina 14 di 58 3) Colon-retto Colon-retto Emicolectomia destra allargata [97] Emicolectomia destra laparoscopica [98] Emicolectomia destra laparotomica [99] Emicolectomia sinistra laparoscopica [100] Emicolectomia sinistra laparotomica [101] Altro intervento sul colon [63] Altro intervento sul tenue [65] Proctocolectomia totale [156] Resezione anteriore del retto con anastomosi coloanale e ileostomia [164] Resezione anteriore retto + ev. ileostomia laparoscopica [165] Resezione anteriore retto + ev. ileostomia laparotomica [166] Resezione colon trasverso [167] Resezione ileale laparoassistita [173] Resezione plurisegmentaria del colon laparoscopica [174] Resezione plurisegmentaria del colon laparotomica [175] Resezione plurisegmentaria del tenue laparoscopica [176] Resezione plurisegmentaria del tenue laparotomica [177] Amputazione addomino-perineale [71] Chiusura di ileostomia [82] Ileocechectomia [127] Intervento di Hartmann [128] Ricanalizzazione dopo pregresso intervento di Hartmann [180] Resezione della flessura splenica [168] Chirurgia proctologica Lembo trattore [132] STARR [189] Fistulectomia 1°/2° tempo [48] Fistulectomia di fistola sovra-pubica [49] Emorroidectomia sec. Longo [104] Emorroidectomia sec. Milligan Morgan [105] Exeresi idrosadenite perianale [117] Exeresi papilla anale ipertrofica [118] Exeresi polipo canale anale [119] Exeresi ragade anale e sfinterotomia [120] Exeresi seno pilonidale [121] Fistulectomia (eventuale I tempo) [122] Fistulectomia II tempo [123] Altro intervento proctologico [62] Emorroidectomia sec. Milligan Morgan (D.S.) [36] Resezione sec Altheimer [178] Riparazione sec. Delorme [182] Riparazione sec. Lechaux [183] a) Patogeni probabili: - Enterobacilli gram negativi - Anaerobi Pagina 15 di 58 - Enterococchi b) Il rischio d’infezione è elevato c) Antibiotici consigliati: Profilassi per os (per procedure elettive; non consigliata per interventi ad alto rischio quali, ad es., resezione del retto): • Neomicina 1 g + Eritromicina (o altro macrolide): 1 g, dopo dieta e catarsi intestinale nei 3 giorni che precedono l’intervento, alle ore 13, 14 e 23 del giorno precedente un intervento previsto per le ore 8. oppure • Neomicina 2 g + Metronidazolo 2 gr alle ore 19 e 23 del giorno precedente un intervento previsto per le ore 8 Profilassi per via parenterale (per procedure non elettive o quando la profilassi orale non è possibile o a discrezione del chirurgo per procedure elettive e non elettive): • Cefoxitina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 1,5 ora dalla prima somministrazione oppure • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione + • Metronidazolo - dose preoperatoria: 500 mg EV, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento Pagina 16 di 58 - dose intraoperatoria: non necessaria oppure • Ampicillina/Sulbactam - dose preoperatoria: 3 gr EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento (limitare l’uso in profilassi a casi selezionati in base ai profili di resistenza locali sull’E. coli) - dose intraoperatoria: 3 g in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 30-60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso a distanza di 2 ore dalla prima somministrazione d) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Metronidazolo - dose preoperatoria: 500 mg EV, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: non necessaria + • Gentamicina - dose preoperatoria: 3 mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento oppure • Clindamicina - dose preoperatoria: 600-900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione + • Gentamicina - dose preoperatoria: 3 mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento N.B.: - I regimi orali e quelli parenterali si equivalgono (eccetto che per la chirurgia ad alto rischio, es. resezioni del retto); peraltro molti Pagina 17 di 58 chirurghi preferiscono la profilassi combinata: per os il giorno prima dell’intervento e parenterale il giorno dell’intervento (non esistono prove che quest’ultimo regime sia più efficace) - Alcuni interventi in ambito proctologico potrebbero non richiedere alcuna profilassi - In caso di interventi elettivi in laparoscopia sul colon, che prevedono un’anastomosi intracorporea con apertura del viscere a cavità addominale chiusa, si ritiene più opportuno considerare l’inizio di una terapia (es. clindamicina + gentamicina) 4) Appendicectomia a) Patogeni probabili: - Enterobacilli gram negativi - Anaerobi - Enterococchi b) Antibiotici consigliati: • Cefoxitina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 1,5 ora dalla prima somministrazione c) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: vedi colon-retto N.B.: se si riscontrano, durante l’intervento, segni d’interessamento peritoneale, va praticata una vera e propria terapia antibiotica. Pagina 18 di 58 5) Chirurgia generale a) Interventi: - Tiroidectomia parziale o totale: non trova indicazione Tiroide e paratiroidi Tiroidectomia totale [194] Tiroidectomia totale + svuotamento latero-cervicale [195] Radicalizzazione della tiroide [160] Asportazione delle paratiroidi in iperparatiroidismo secondario [74] Asportazione di adenoma della paratiroide [75] Emitiroidectomia destra [102] Emitiroidectomia sinistra [103] Asportazione di linfoadenopatia [76] Altro intervento sulla tiroide [66] Lobo-istmectomia [135] Altro intervento sulle paratiroidi [67] Altro intervento della regione cervicale [61] - Splenectomia (post-traumatica, in soggetti neoplastici) Pancreas Altro intervento sul pancreas [64] Slenopancreasectomia distale [184] Slenopancreasectomia sinistra [185] Milza Splenectomia laparoscopica [187] Splenectomia laparotomica [188] Surrene Surrenalectomia destra laparoscopica [190] Surrenalectomia laparotomica [191] Surrenalectomia sinistra laparoscopica [192] Pagina 19 di 58 - Plastica addominale (ernia, laparocele) : non trova abitualmente indicazione Parete addominale (ernia, laparocele) Ernioplastica crurale bilaterale [109] Ernioplastica crurale monolaterale [110] Ernioplastica inguinale bilaterale [111] Ernioplastica inguinale monolaterale [112] Ernipoplastica inguinale su ernia inguinoscrotale [113] Plastica ernia epigastrica [148] Plastica ernia ombelicale [149] Plastica ernia parastomale [150] Plastica laparoscopica di laparocele [151] Plastica laparoscopica di laparocele su trocar [152] Plastica sec. Rives-Stoppà su laparocele di grosse dimensioni [153] Plastica sec. Rives-Stoppà su laparocele di medie dimensioni [154] Altra plastica di laparocele [58] Altra ernioplatica [56] Plastica di laparocele [51] Plastica ernia epigastrica (D.S.) [52] Plastica ernia ombelicale/paraombelicale dx/sx [53] Ernioplastica crurale dx/sx [37] Ernioplastica inguinale bilaterale (D.S.) [38] Ernioplastica inguinale dx/sx [39] Ernioplastica inguinale dx/sx + eversione vaginale [40] Ernioplastica inguino-scrotale dx/sx [41] Revisione ferita chirurgica [179] Altra chirurgia addominale Biopsia linfonodale laparoscopica [81] Laparoscopia diagnostica (Chir. GENERALE.) [129] Laparoscopia operativa [873] Laparotomia esplorativa [130] Laparotomia esplorativa + biopsia [131] Lisi di aderenze laparoscopica [133] Lisi di aderenze laparotomica [134] Posizionamento di catetere peritoneale [155] Rimozione di catetere peritoneale [181] b) Patogeni probabili: - Stafilococchi - (Enterobatteri) Pagina 20 di 58 c) Antibiotici consigliati: • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione d) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Clindamicina - dose preoperatoria: 600-900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione + • Gentamicina - dose preoperatoria: 3 mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento Pagina 21 di 58 6) Chirurgia della mammella Mammella Altra mastectomia [57] Mastectomia + espansore [136] Mastectomia + LS [137] Mastectomia + LS + espansore [138] Mastectomia + LS + IORT [139] Mastectomia + svuotamento cavo ascellare (Chir. Generale) [140] Mastectomia bilaterale [141] Mastectomia semplice monolaterale [142] Nodulectomia neoformazione mammella (ROLL) [146] QUART [157] QUART + linfonodo sentinella [158] Altra mastectomia [57] QUART + LS + IORT [159] Sostituzione espansore [186] Svuotamento cavo ascellare [193] Quadrantectomia mammaria [573] Svuotamento linfonodale ascellare [571] Tumorectomia mammaria [572] a) Interventi 1) Secondo le Linee guida italiane “Antibiotico profilassi perioperatoria nell’adulto”- settembre 2008, non è prevista profilassi antibiotica per i seguenti interventi: - nodulectomia - chirurgia oncologica - mammoplastica riduttiva Si deve ricorrere alla profilassi se si prevede un intervento di lunga durata oppure la paziente presenta punteggio ASA > 3 2) Interventi per i quali è prevista la profilassi: - mammoplastica additiva - impianto di espansore/protesi b) Patogeni probabili: - Stafilococchi coagulasi negativi - Staphylococcus aureus Pagina 22 di 58 c) Antibiotici consigliati: • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione d) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Clindamicina - dose preoperatoria: 600-900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione Pagina 23 di 58 7) Chirurgia plastica Dermatochirurgia Asportazione neoformazione cutanea [77] Asportazione neoformazione cutanea + innesto [78] Asportazione neoformazione cutanea + lembo [79] Asportazione neoformazione dei tessuti molli [80] Radicalizzazione di melanoma + svuotamento di cavo ascellare [161] Radicalizzazione melanoma + LS [162] Radicalizzazione melanoma + LS + innesto [163] Ricostruzione con lembo grande dorsale [589] Ricostruzione con retto dell’addome [590] Svuotamento inguinale [591] Svuotamento inguinioiliaco [592] Asportazione cisti branchiale del collo [574] Asportazione corpo estraneo [26] Asportazione ematoma organizzato [27] Asportazione ganglio tendineo [28] Asportazione lipoma [29] Biopsia latero cervicale [30] Biopsia linfonodale ascellare dx/sx [31] Biopsia linfonodale inguinale dx/sx [32] Exeresi cisti sebacee [42] Exeresi neoformazione [45] Svuotamento linfonodale inguinale [569] Svuotamento linfonodale latero cervicale [570] Altra asportazione neoformazione di cute o sottocute [54] a) Interventi: la profilassi è prevista per gli interventi di chirurgia pulita in pazienti che presentano fattori di rischio o per interventi di chirurgia pulitocontaminata b) Antibiotici consigliati: • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione oppure • Ampicillina/Sulbactam Pagina 24 di 58 - dose preoperatoria: 3 gr EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 3 g in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 30-60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso a distanza di 2 ore dalla prima somministrazione d) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Clindamicina - dose preoperatoria: 600-900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione + • Gentamicina - dose preoperatoria: 3 mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento Si precisa inoltre quanto segue: 01 – Gli interventi di appendicectomia vengono praticamente effettuati in urgenza con quadro di infezione in atto ( appendicite acuta con o senza ascesso appendicolare con o senza peitonite localizzata o generalizzata ) e raramente in elezione ( mucocele, neoplasia appendicolare ) per cui difficilmente si instaura una profilassi ma piuttosto una terapia antibiotica; pertanto la profilassi la si può effettuare solo in questi ultimi casi. 02 – In caso di colecistite acuta semplice si potrebbe inizialmente instaurare una profilassi antibiotica a condizione che l’intervento venga effettuato all’ingresso in DEA ed all’atto operatorio sia solo interessata la colecisti per cui tolta la noxa patogena il trattamento può considerasi completo. 03 – In chirurgia laparoscopica del colon e del tenue potremmo iniziare una profilassi che in caso di contaminazione in corso di anastomosi intra-addominale potrebbe trasformarsi in terapia ( anche a giudizio dell’operatore ). 04 – Per gli interventi urgenti più frequenti ( appendicite acuta…, colecistite acuta…, … ) che maggiormente arrivano alla nostra attenzione dal DEA e che necessitano di trattamento chirurgico urgente o differito saremmo grati se ci indicaste qualche indicazione sull’antibiotico da utilizzare in maniera standard a step in maniera da uniformarci tutti noi chirurghi a tale indicazione onde evitare diversificazioni operatore –dipendente e maggiore rischio di creare antibiotico-resistenza – pur nella consapevolezza che tale argomento esula dall’attuale PROTOCOLLO PROFILASSI ANTIBIOTICA IN CHIRURGIA . Pagina 25 di 58 10. CHIRURGIA TORACICA 1) I dati sull’utilità dell’antibioticoprofilassi in chirurgia toracica non sono univoci. Dalla letteratura ne emerge la validità per quanto riguarda le infezioni di ferita mentre rimangono consistenti dubbi in merito all’efficacia nel prevenire polmoniti ed empiemi iatrogeni. 2) Profilassi non indicata • VATS • Posizionamento di un drenaggio pleurico per indicazioni differenti da cause traumatiche (es. pneumotorace spontaneo, versamento pleurico) 3) Profilassi indicata • Toracotomia per resezione polmonare (maggiore o minore), interventi sul mediastino e sulla pleura • Posizionamento di drenaggio pleurico per trauma toracico 4) Patogeni probabili: - Staphilococcus aureus - Staphilococcus epidermidis - Streptococchi - Enterobacilli gram negativi - Haemophilus influenzae 5) Antibiotici consigliati • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3.5 ore dalla prima somministrazione oppure • Cefuroxime - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 2 ore dalla prima somministrazione Pagina 26 di 58 6) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici Clindamicina - dose preoperatoria: 600-900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione oppure Vancomicina - dose preoperatoria: 15 mg/Kg (max. 1 g totale) EV in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell'intervento; - dose intraoperatoria: 10 mg/Kg (max 1 g totale EV in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso distanza di 8 ore dalla prima somministrazione + • Gentamicina (in caso d’incidenza rilevante di infezioni da gram negativi) - dose preoperatoria: 3 mg/Kg EV in 250 cc di soluzione fisiologica,da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell'intervento Non più necessaria la dose intraoperatoria in quanto la dose e la tipologia dell’antibiotico coprono interventi anche di lunga durata. Pagina 27 di 58 11. CHIRURGIA VASCOLARE Revisione settembre 2013 (1° edizion e 27 maggio 2005 – 1° revisione 2007) CONSIDERAZIONI GENERALI Indicazione alla profilassi antimicrobica (sempre endovenosa!). La profilassi antibiotica riduce l'incidenza delle infezioni postoperatorie del sito chirurgico ed è indicata nelle seguenti procedure: • chirurgia dell'aorta addominale e toracica, a cielo aperto e per via endoprotesica; • chirurgia dei vasi degli arti inferiori con incisione a livello inguinale, inclusa l’embolectomia; • amputazione dell'arto inferiore per ischemia; • impianto di materiale protesico vascolare in qualunque sede; • endoarterectomia carotidea. Le linee guida riportano che per l’intervento di TEAC la ABP non sarebbe indicata fuorché nel caso in cui si utilizzasse un patch. Tuttavia l’utilizzo del patch non è sempre prevedibile a priori. Tenuto conto della gravità dell’infezione in questo sito chirurgico si è optato per consigliare la ABP. Rispetto alla versione 2007 e ad eccezione delle fistole aorto-enteriche, nel presente documento non verranno date indicazioni terapeutiche per le procedure di chirurgia vascolare settica. Per queste procedure – che includono le aortiti settiche, le fistole aorto-pleuriche, le infezioni di protesi vascolari, le procedure in territori infetti o in pazienti con segni clinici di sospetta sepsi, le procedure di chirurgia vascolari in aree traumatizzate - è necessario effettuare una terapia antimicrobica empirica (stabilita in base ai dati epidemiologici) o mirata. E’ utile in questi casi il confronto con l’infettivologo prima dell’inizio dell’intervento. Limitatamente ai pazienti che devono essere sottoposti a confezionamento di fistola artero-venosa per emodialisi, l’indicazione alla ABP o alla prosecuzione della terapia antimicrobica già in atto dovrà essere concordata con il nefrologo che invia il paziente al chirurgo vascolare. Il chirurgo vascolare si farà carico di ottenere tutte le informazioni necessarie per la gestione del caso. I pazienti candidati ad intervento di safenectomia non hanno indicazioni a profilassi antibiotica, fatto salvo che rientrino nelle categorie di soggetti ad elevato rischio di complicanze infettive specificate nelle premesse generali di questo documento. Pazienti già in ABT preoperatoriamente. Come indicazione generale, infezioni non eradicate prima di un intervento maggiore possono essere causa di complicazioni postoperatorie: per questo andrebbero eradicate prima della chirurgia. Nel caso di pazienti con infezioni in atto nel preoperatorio, la decisione di proseguire con il programma chirurgico o differire la chirurgia a valle dell’eradicazione dell’infezione andrà presa dal chirurgo vascolare in base al grado di urgenza della patologia che motiva l’intervento. Ciò detto, pazienti da sottoporre a chirurgia vascolare preoperatoriamente in terapia con: cefotaxime: possono ricevere questa molecola a dosi piene (2 g x 3-4 g/die) al posto della ABP. In relazione al tipo di procedura da eseguire potrebbe essere necessario implementare lo schema di ABP con farmaci ad azione anti-anaerobia (si veda oltre); ciprofloxacina o levofloxacina possono ricevere queste molecole a dosi piene (ciprofoxacina: 400 mg/8-12 h; levofloxacina 500 mg/12 – 24 h) al posto della ABP; In relazione al tipo di procedura da eseguire potrebbe essere necessario implementare lo schema di ABP con farmaci ad azione antianaerobia (si veda oltre); amoxicillina-acido clavulanico o ampicillina-sulbactam: possono ricevere queste molecole a dosi piene (2 g di principio attivo x 3-4/die) al posto della ABP; carbapenemi possono ricevere questa molecola a dosi piene al posto della ABP; teicoplanina o vancomicina possono ricevere queste molecole previa verifica che il loro dosaggio sierico sia nel range terapeutico. Siccome teicoplanina e vancomicina hanno uno spettro antimicrobico limitato ai cocchi Gram positivi, deve essere associata una molecola con attività verso i bacilli Gram-negativi. La scelta è: cefuroxime per pazienti non allergici alle beta-lattamine; ciprofloxacina per i pazienti allergici alle beta-lattamine. L’impiego di gentamicina alla dose unica di 3 mg/kg, in associazione alla vancomicina, configura un Pagina 28 di 58 rischio sinergico di danno renale e va considerato con cautela soprattutto nei pazienti anziani e/o con IRC anche lieve (ClCr > 40 - ≤ 60 ml/min). Inoltre, in relazione al tipo di procedura da eseguire potrebbe essere necessario implementare lo schema di ABP con farmaci ad azione anti-anaerobia (si veda oltre); Altri antibiotici. A seconda dello schema antibiotico in atto, la terapia potrà essere integrata con altri antibiotici. Utile in questi casi un consulto con l’infettivologo. Chirurgia vascolare in pazienti colonizzati a livello nasale con stafilococco aureo. Pazienti cardiochirurgici e di chirurgia vascolare condividono gli stessi percorsi in sala operatoria, in terapia intensiva e talora anche in degenza. Tenuto conto delle rilevanti implicazioni sanitarie derivanti dal mancato controllo della trasmissione di stafilococchi resistenti alla meticillina (dimostrata per i pazienti cardiochirurgici e possibile nei pazienti vascolari) si rende opportuna la ricerca sistematica dello stato di colonizzazione da stafilococco tramite tampone nasale: - sia nei pazienti elettivi in occasione della valutazione in day service (tecnica colturale + antibiogramma in caso di positività codice per il laboratorio: 1175 ) - sia nei pazienti candidati a chirurgia vascolare in accesso diretto elettivo o in urgenza (ricerca di DNA batterico tramite tecnica PCR codice per il laboratorio: 32175). La positività del tampone nasale per stafilococco aureo sensibile alla meticillina (MSSA) non rende necessaria alcuna modifica allo schema di profilassi antibiotica perioperatoria. Il presupposto a tale indicazione è che la profilassi standard è efficace. La positività del tampone nasale per stafilococco aureo resistente alla meticillina (MRSA) preclude l’uso delle beta-lattamine a meno di eradicare lo MRSA prima dell’intervento. In caso di isolato nasale di MRSA il comportamento da tenere è il seguente: se la chirurgia è elettiva e il paziente è visitato in day service: eradicare lo MRSA prima di fare accedere il paziente al reparto per l’intervento. In day service, nel momento in cui viene comunicata la positività, prescrivere mupirocina topica nasale (Bactroban pomata) nello schema di una applicazione per narice ogni 8 ore per 5 giorni consecutivi. Una confezione di Bactroban, sufficiente per competare il trattamento, viene consegnata dalle infermiere del day service al momento della visita ai pazienti che devono fare il trattamento. In day service (secondo accesso) ricontrollare mediante coltura + antibiogramma dopo 5-7 giorni dal termine del trattamento l’avvenuta eradicazione. A eradicazione avvenuta il paziente potrà essere sottoposto a chirurgia con antibioticoprofilassi standard. E’ bene che la chirurgia venga effettuata entro 15 giorni dalla fine del trattamento al fine di evitare un’eventuale recidiva di colonizzazione. se la chirurgia è elettiva ma il paziente è un accesso diretto (da altro ospedale o reparto) e non dimissibile: In ospedale, eradicare lo MRSA mediante somministrazione di mupirocina topica nasale prima di sottoporre il paziente alla chirurgia (Mupirocina pomata nasale ad uso topico: ® Bactroban , 1 applicazione nasale per narice ogni 8 ore per 5 giorni consecutivi). Durante il tempo necessario alla eradicazione il paziente: deve mantenere un isolamento da contatto e respiratorio_goccioline (vedi documento CIO Aziendale sugli MDRO, agosto 2013); deve quotidianamente sottoporsi a detersione cutanea con prodotti a base di clorexidina (misura finalizzata alla riduzione della carica microbica cutanea). se la chirurgia non è differibile del tempo necessario all’eradicazione dello MRSA: Somministrare mupirocina iniziando l’antibiotico topico non appena disponibile il dato di positività (Mupirocina pomata nasale ad uso topico: Bactroban®, 1 applicazione nasale per narice ogni 8 ore per 5 giorni consecutivi) Non appena disponibile il dato di positività, sottoporre il paziente quotidianamente e per 5 giorni consecutivi a lavaggio con prodotti a base di clorexidina (misura finalizzata alla riduzione della carica microbica cutanea). Pagina 29 di 58 • Sottoporre il paziente a chirurgia con antibioticoprofilassi “potenziata”. In caso di interventi multipli sulla stessa sala operatoria il paziente dovrà essere pianificato come ultimo del giorno; nel caso in cui ciò non sia possibile – cioè se l’intervento è eseguito come primo del giorno -, a valle dell’intervento la sala operatoria dovrà essere sanificata (vedi documento CIO Aziendale sugli MDRO, agosto 2013). Fino a completamento del ciclo di mupirocina, dovrà essere mantenuto l’isolamento da contatto e respiratorio_goccioline. se la chirurgia è emergente il dato di colonizzazione nasale con MRSA non è noto: la scelta dell’ABP va eseguita in funzione dei fattori di rischio per infezione da MRSA che il paziente presenta alla valutazione clinica preoperatoria. La stessa operatività si applica alla chirurgia urgente in cui il dato del tampone nasale non è in cartella all’inizio dell’intervento; in questi casi è buona cosa telefonare al Laboratorio di Microbiologia (n° 6340) e chiedere, parlando direttamente con il laureato di settore, se sono disponibili informazioni non ancora inoltrate al reparto di degenza. Rappresentano fattori di rischio per infezione da MRSA: malattie neoplastiche in atto o operate da meno di 6 mesi trattamento con steroidi per via sistemica di durata superiore a 8 giorni trattamento con immunosopressori terapia depurativa extrarenale preoperatoria trapianto di organo solido e di midollo Se non eseguito in reparto prima del trasferimento in sala operatoria o in sala operatoria all’induzione della narcosi oppure se la chirurgia ha luogo in orari in cui il Laboratorio di Microbiologia non accetta, il tampone nasale verrà eseguito all’ingresso in terapia intensiva oppure all’ingresso nel reparto di chirurgia vascolare nel postoperatorio. • Fino a disponibilità del dato microbiologico è prudente, se possibile, mantenere il paziente in isolamento da contatto e respiratorio_goccioline. SCHEMI DI ANTIBIOTICOPROFILASSI PER TIPOLOGIE DI INTERVENTO ABP per interventi di chirurgia vascolare pulita e pulito-contaminata. Appartengono a questa categoria le seguenti procedure: • Chirurgia su protesi vascolare • Chirurgia a carico dell'aorta addominale elettiva, a cielo aperto e per via endovascolare • Chirurgia a carico dell'aorta toracica elettiva per via endovascolare • Chirurgia che comporta un'incisione inguinale in condizioni elettive, inclusa l’embolectomia d’urgenza o il cross-over anche d’urgenza, in pazienti che NON presentano lesioni periferiche parcellari o linfangioedema importante o linfoadenopatia inguinale evidente • Chirurgia arteriosa distale su un arto che non presenta ulcere trofiche Schemi antibiotici • Nei soggetti non allergici alle beta-lattamine, che NON hanno un accesso chirurgico inguinale: cefuroxima dose preoperatoria: 2 g in 100 ml di soluzione fisiologica da infondere in 30 minuti, all’inizio delle manovre anestesiologiche; dose intraoperatoria: 2 g in 100 ml di soluzione fisiologica se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti • Nei soggetti non allergici alle beta-lattamine, che hanno un accesso chirurgico inguinale: cefuroxima + clindamicina. Cefuroxima: Pagina 30 di 58 dose preoperatoria: 2 g in 100 ml di soluzione fisiologica da infondere in 30 minuti, all’inizio delle manovre anestesiologiche; dose intraoperatoria: 2 g in 100 ml di soluzione fisiologica se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti Clindamicina: dose preoperatoria, all’inizio delle manovre anestesiologiche: 600 mg/100 ml se peso < 70 kg, 900 mg/100 ml se peso > 70 kg, somministrati in 1 ora. dose intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministrati in 1 ora se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti. • Nei soggetti allergici alle beta-lattamine : clindamicina + gentaminica Clindamicina: dose preoperatoria, all’inizio delle manovre anestesiologiche: 600 mg/100 ml se peso < 70 kg, 900 mg/100 ml se peso > 70 kg, somministrati in 1 ora. dose intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministrati in 1 ora se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti. Gentamicina, in unica dose preoperatoria: somministrare in 1 ora, in pompa, a partire dall’inizio delle manovre anestesiologiche alla dose di 3 mg/kg in 250 ml di fisiologica. Antibioticoprofilassi per interventi vascolari su arto ischemico Appartengono a questa categoria le seguenti procedure: • Cross over come secondo intervento dopo embolectomia • Chirurgia arteriosa periferica come secondo intervento dopo altre procedure di rivascolarizzazione effettuate nel corso dello stesso ricovero ospedaliero • Chirurgia elettiva sull’aorta toracoaddominale (nel tratto coinvolgente il tripode celiaco e l’arteria mesenterica superiore) nel paziente immunocompetente. Nel caso di un intervento sull’aorta toracoaddominale in un paziente non immunocompetente, occorre considerare caso per caso; utile richiedere preoperatoriamente la consulenza dell’infettivologo. o o o Chirurgia arteriosa periferica distale su un arto con compenso vascolare inadeguato o con ulcere trofiche, arteriose o venose Embolectomia d’urgenza o cross-over anche in elezione in pazienti con lesioni periferiche parcellari o linfangioedema importante o linfoadenopatia inguinale evidente Amputazione di arto I pazienti sottoposti alle procedure identificate come ° possono presentare segni clinici di sospetta sepsi e lesioni locali di significato incerto. Utile in corso di procedura ottenere campioni (frammenti di tessuto, tamponi, protesi se rimosse) per gli esami microbiologici. Schemi antibiotici • Nei soggetti NON allergici alle beta-lattamine: cefuroxima + clindamicina Cefuroxima: dose preoperatoria: 2 g in 100 ml di soluzione fisiologica da infondere in 30 minuti, all’inizio delle manovre anestesiologiche; dose intraoperatoria: 2 g in 100 ml di soluzione fisiologica se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti Clindamicina: dose preoperatoria, all’inizio delle manovre anestesiologiche: 600 mg/100 ml se peso < 70 kg, 900 mg/100 ml se peso > 70 kg, somministrati in 1 ora. dose intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministrati in 1 ora se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti. • Nei soggetti allergici alle beta-lattamine: clindamicina + gentamicina Clindamicina: dose preoperatoria, all’inizio delle manovre anestesiologiche: 600 mg/100 ml se peso < 70 kg, 900 mg/100 ml se peso > 70 kg, somministrati in 1 ora. dose intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministrati in 1 ora se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti. Pagina 31 di 58 Gentamicina, in unica dose preoperatoria: somministrare in 1 ora, in pompa, a partire dall’inizio delle manovre anestesiologiche alla dose di 3 mg/kg in 250 ml di fisiologica. Antibioticoterapia per la chirurgia dell’aorta addominale non elettiva a cielo aperto ed endovascolare e per la chirurgia dell'aorta toracica a cielo aperto e endovascolare non elettiva (cambiano dosaggi e durata): • Nei soggetti non allergici alle beta-lattamine: cefuroxima + clindamicina Cefuroxima: dose preoperatoria: 2 g in 100 ml di soluzione fisiologica da infondere in 30 minuti, all’inizio delle manovre anestesiologiche; dose intraoperatoria: 2 g in 100 ml di soluzione fisiologica se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti altre dosi: 1 g a 6 h dalla prima somministrazione, quindi 1 g ogni 6 h l’ultima dose essendo data alla 24° ora postoperatoria Clindamicina: dose preoperatoria, all’inizio delle manovre anestesiologiche: 600 mg/100 ml se peso < 70 kg, 900 mg/100 ml se peso > 70 kg, somministrati in 1 ora. dose intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministrati in 1 ora se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti. 3° dose: 600 mg/100 ml se l'intervento è ancora in corso dopo 8 ore dalla prima somministrazione altre dosi: 600 mg ogni 6 h, l’ultima dose essendo data alla 24° ora postoperatoria • Nei soggetti allergici alle beta-lattamine : clindamicina + gentaminica Clindamicina: dose preoperatoria, all’inizio delle manovre anestesiologiche: 600 mg/100 ml se peso < 70 kg, 900 mg/100 ml se peso > 70 kg, somministrati in 1 ora. dose intraoperatoria: 600 mg/100 ml somministrati in 1 ora se l'intervento è ancora in corso dopo 3 ore dalla prima somministrazione oppure è complicato da perdite ematiche rilevanti. 3° dose: 600 mg/100 ml se l'intervento è ancora in corso dopo 8 ore dalla prima somministrazione altre dosi: 600 mg ogni 6 h, l’ultima dose essendo data alla 24° ora postoperatoria Gentamicina: dose preoperatoria: somministrare in 1 ora, in pompa, a partire dall’inizio delle manovre anestesiologiche alla dose di 3 mg/kg in 250 ml di fisiologica. dose postoperatoria: 3 mg/kg in 250 ml di fisiologica da infondere in 1 ora, in pompa, a 24 ore dalla prima somministrazione (l’opportunità di somministrare o meno la dose postoperatoria è da valutare in rapporto alla funzionalità renale). AntibioticoTERAPIA per gli interventi di fistola aorto-enterica In questa tipologia di intervento la durata della terapia antimicrobica non può essere definita a priori. E’ utile condividere con l’infettivologo la gestione della terapia antimicrobica • Nei soggetti non allergici alle beta-lattamine: piperacillina/tazobactam + caspofungina Piperacillina/tazobactam: 1° dose: 4.5 g se peso < 70 kg, 6.75 g se peso > 7 0 kg; all’induzione in 100 ml, in 1 ora; 2° dose: 4.5 grammi in 100 ml in 1 ora, a 4 ore da lla prima somministrazione 3° dose: 4.5 grammi in 100 ml in 1 ora, a 4 ore da lla seconda somministrazione Altre dosi, a partire da 4 ore dopo la terza dose: o 4,5 g ogni 8 ore se il peso è < 70 kg; ogni dose va somministrata in 3 ore. o 4,5 g ogni 6 ore se il peso è > 70 kg; ogni dose va somministrata in 3 ore. Caspofungina 1° dose: 70 mg in soluzione fisiologica 250 cc in 1 h 2° dose, 50 mg in soluzione fisiologica 250 cc in 1 h a 12 ore dalla prima somministrazione; 3° dose, 50 mg in soluzione fisiologica 250 cc in 1 h a 36 ore dalla prima somministrazione 4° e altre dosi in soluzione fisiologica 250 cc in 1 h: • 50 mg/die se non si ha grave insufficienza epatica; • 35 mg se si ha grave insufficienza epatica (Pugh-Child > B) Pagina 32 di 58 • Nei soggetti allergici alle beta-lattamine: vancomicina + metronidazolo + gentamicina + caspofungina Vancomicina: prima dose: 15 mg/kg in 250 ml in 1 h; appena giunti in TI iniziare infusione continua alla dose di 1 g/250 ml a 10 ml/h (=1 g/24 h); o un dosaggio dimezzato (500 mg/die) va considerato in pazienti preoperatoriamente in insufficienza renale dialitica o predialitica dal giorno successivo, variare il dosaggio della vancomicina in infusione in accordo con il dato di TDM (range ottimale: 20 mcg/ml) Metronidazolo prima dose: 500 mg in 1 ora, all’induzione seconda dose: 500 mg in 1 ora a 6 ore dalla prima somministrazione terza dose: 500 mg in 1 ora a 6 ore dalla seconda somministrazione, dalla quarta dose: 500 mg ogni 6 ore Gentamicina prima dose: 3 mg/kg, in 250 ml di fisiologica, in pompa, in 1 h, all’induzione. seconda dose: 3 mg/kg in 250 ml di fisiologica in pompa in 1 h, a 12 ore dalla prima dose o un dosaggio dimezzato (1.5 mg/kg) va considerato in pazienti preoperatoriamente in insufficienza renale dialitica o predialitica • prima di somministrare la seconda dose effettuare un prelievo (prelievo di valle) per il dosaggio della gentamicinemia; nel caso in cui il prelievo debba essere eseguito in orari in cui il Laboratorio non accetta (dalle 16 alle 6) eseguire comunque il prelievo, mantenerlo a temperatura ambiente e inviarlo il giorno seguente. altre dosi: 3 mg/kg in 250 ml di fisiologica in pompa in 1 h; o l’intervallo tra le dosi (ogni 24 ore o a multipli di 24 ore) va stabilito in funzione del dato di TDM. La dose prefissata di gentamicina (3 mg/kg) può essere somministrata se la gentamicinemia di valle della somministrazione precedente è ≤ 0.5 mcg/ml Caspofungina 1° dose: 70 mg in soluzione fisiologica 250 cc in 1 h 2° dose, 50 mg in soluzione fisiologica 250 cc in 1 h a 12 ore dalla prima somministrazione; 3° dose, 50 mg in soluzione fisiologica 250 cc in 1 h a 36 ore dalla prima somministrazione 4° e altre dosi in soluzione fisiologica 250 cc in 1 h: • 50 mg/die se non si ha grave insufficienza epatica; • 35 mg se si ha grave insufficienza epatica (Pugh-Child > B) Pagina 33 di 58 12. NEUROCHIRURGIA A) CHIRURGIA PULITA SENZA IMPIANTO DI MATERIALI ESTRANEI 1) Interventi: • Craniotomia elettiva • Discectomia lombare convenzionale e altri interventi sul rachide • Interventi stereotassici 2) Incidenza delle infezioni post-operatorie in assenza di profilassi antibiotica: 3-4% 3) Patogeni probabili: - Staphilococcus aureus - Staphilococcus epidermidis in genere a basso grado di meticillino- resistenza - Bacilli gram negativi → in genere non multiresistenti 4) Profilassi antibiotica consigliata in quanto ritenuta molto probabilmente efficace, tranne che nelle fratture chiuse della base cranica non associate a liquorrea; permane qualche dubbio sull’utilità della profilassi nelle fratture chiuse della base cranica associate a liquorrea 5) E’ superfluo, in tali interventi, raggiungere elevate concentrazioni liquorali del farmaco 6) Antibiotici consigliati: • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da Pagina 34 di 58 infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3.5 ore dalla prima somministrazione 7) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Vancomicina - dose preoperatoria: 1 g EV in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 10 mg/Kg EV in 250 cc di soluzione fisiologica,da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 8 ore dalla prima somministrazione B) CHIRURGIA PULITA CON IMPIANTO DI MATERIALI ESTRANEI 1) Interventi a) Drenaggi e shunt liquorali b)Trasduttori per il monitoraggio della pressione intracranica (ecc.) 2) - Incidenza delle infezioni post-operatorie in assenza di profilassi antibiotica: 1-10 % - Rischio maggiore: bambini < 1 anno, anziani, reinserimento dopo infezione, presenza di infezioni in altre sedi, shunt ventricolo-atriale > shunt ventricolo-peritoneale 3) Patogeni probabili: - Staphilococcus epidermidis - Staphilococcus aureus - Bacilli gram negativi - Difteroidi 4) Infezioni interne: colonizzazione dello shunt (più frequenti). Pagina 35 di 58 Infezioni esterne: tessuti contigui allo shunt (stessi germi e stessa patogenesi delle infezioni di ferita in chirurgia pulita senza inserimento di materiali estranei) 5) Profilassi antibiotica raccomandata, per quanto esistano dati discordanti sulla sua utilità (solo centri con alto tasso di infezioni post-procedura → 10-15%) 6) Il farmaco deve raggiungere buone concentrazioni liquorali 7) Antibiotici consigliati: • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3.5 ore dalla prima somministrazione Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Vancomicina - dose preoperatoria: 1 g EV in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 10 mg/Kg EV in 250 cc di soluzione fisiologica,da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 8 ore dalla prima somministrazione 8) Protocollo per la prevenzione delle infezioni negli shunt neurochirurgici: • • • • • • • • Interventi da effettuare all’inizio della seduta chirurgica I neonati vanno operati prima dei bambini Non più di 4 shunt per ogni seduta operatoria Intervento di durata dai 20 ai 40 minuti Non più di 4 persone in sala (chirurgo, assistente, anestesista, nurse) Chirurgo esperto Il materiale per lo shunt deve essere aperto al momento Il materiale deve essere manipolato tramite strumenti (non con le mani) Pagina 36 di 58 • Solo 2 incisioni cutanee e sutura ottimale • Profilassi antibiotica prima dell’intervento (vedi sopra) • Lavaggio in gentamicina del materiale per lo shunt c) Procedure spinali che comportano fusione di vertebre, prolungati interventi sul midollo spinale, inserzione di materiale estraneo 1) Antibiotici consigliati: • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3.5 ore dalla prima somministrazione 2) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Vancomicina - dose preoperatoria: 1 g EV in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 10 mg/Kg EV in 250 cc di soluzione fisiologica,da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 8 ore dalla prima somministrazione C) CHIRURGIA PULITO-CONTAMINATA 1) Interventi che comportano l’accesso attraverso il rino/orofaringe o attraverso i seni paranasali 2) Patogeni probabili: - Flora mista (anaerobi, aerobi gram positivi e gram negativi) 3) Profilassi antibiotica suggerita 4) Antibiotici consigliati: Pagina 37 di 58 • Amoxicillina-acido clavulanico - dose preoperatoria: 2.2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 2.2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento non è ancora terminato a distanza di 2.5 ore dalla prima somministrazione oppure • Cefuroxime - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 2 ore dalla prima somministrazione + • Metronidazolo - dose preoperatoria: 500 mg EV, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: non necessaria o • Clindamicina - dose preoperatoria: 900 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione 5) Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Clindamicina - dose preoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione Pagina 38 di 58 + • Gentamicina - dose preoperatoria: 3mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: con i dosaggi indicati è superflua, anche in caso di intervento prolungato. D) CHIRURGIA SETTICA 1) Interventi • Fratture aperte • Ascessi • Ventriculiti • Empiemi subdurali Per le fratture aperte, come EV ogni 8 ore. → → Terapia e non profilassi → → terapia empirica, si può impiegare Cefazolina: 1-2 g Pagina 39 di 58 13. OCULISTICA FATTORI DI RISCHIO : “comunicazione”intraoperatoria con il vitreo, vitrectomia anteriore, uso di materiali protesici oltre ai fattori di rischio comuni a tutte le pratiche chirurgiche (es. prolungata ospedalizzazione e situazioni di immunodepressione per qualsiasi causa) Pur essendo rare le infezioni postoperatorie, la frequenza di impianti di materiali estranei e la gravità delle infezioni (endoftalmite) rendono utile la profilassi antibiotica. PATOGENI PROBABILI • stafilococcus epidermidis • stafilococcus aureus • streptococchi ssp responsabili di circa l’80% di infezioni; • enterobacilli Gram• pseudomonas • funghi N.B.: La diminuzione della carica batterica dei margini palpebrali e della congiuntiva è in grado di ridurre l’incidenza delle infezioni postoperatorie. Può pertanto essere applicato il seguente schema: - accurata disinfezione della cute perioculare e periorbitaria con soluzione di iodopovidone al 5% per uso oftalmico monouso - accurata disinfezione del sacco congiuntivale mediante instillazione ripetuta di soluzione di iodopovidone al 5% per uso oftalmico monouso Via venosa non permette di raggiungere concentrazioni adeguate né a livello delle sezioni anteriori dell’occhio né in corrispondenza del vitreo Via congiuntivale e sottocongiuntivale → concentrazioni sufficienti nell’umor acqueo, diminuzione della carica batterica della congiuntiva e dei margini palpebrali Inoculazione diretta intravitreale → concentrazioni sufficienti nell’umor vitreo, ma per la complessità ed i rischi della manovra può essere presa in considerazione solo a fini terapeutici Instillazione topica per 2-24 ore prima della procedura di : gentamicina oppure Pagina 40 di 58 tobramicina oppure ciprofloxacina oppure ofloxacina A fine intervento può essere attuata somministrazione sottocongiuntivale di cefazolina 100 mg (Clinical practice guidelines for antimicrobial prophylaxis in surgery Am J Health – Syst Pharm 2013) oppure somministrazione in camera anteriore di cefuroxime 1 mg in 0,1 ml di soluzione fisiologica per uso oftalmico monouso (Intracameral cefuroxime injection at the end of cataract surgery to reduce the incidence of endophthalmitis: French study Journal of Cataract and Refractive Surgery August 2012) Pagina 41 di 58 14. ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA INTERVENTI CHE NON RICHIEDONO PROFILASSI 1. Chirurgia ortopedica senza protesi - asportazione/sutura/incisione di lesione di muscoli, tendini e fasce della mano,altra asportazione o demolizione locale di lesione o tessuto cutaneo/sottocutaneo - altri interventi di riparazione, sezione o plastica su muscoli, tendini o fasce - meniscectomia artroscopica - sinoviectomia artroscopica INTERVENTI CHE RICHIEDONO PROFILASSI 1. Alto rischio - protesi articolari (sostituzione totale di articolazione ) - fissazione interna di fratture 2. Chirurgia ortopedica che coinvolga una o più articolazioni - chirurgia osteoarticolare non protesica (osteotomie, esostosi, cisti ossee) - ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio - sinoviectomia con artrotomia - artrodesi del piede o della caviglia 3. Chirurgia del rachide PATOGENI PROBABILI Stafilococco aureo Stafilococco coagulasi negativo ( S. epidermidis ) ANTIBIOTICI CONSIGLIATI Cefazolina Pagina 42 di 58 - dose preoperatoria : 2 g EV in 100 ml di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento dose intraoperatoria : 1 g EV in 100 ml di soluzione fisiologica, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione o perdita ematica > 1,5 litri In soggetti allergici ai beta-lattamici Clindamicina - dose preoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione Oppure Vancomicina - dose preoperatoria : 1 g EV in 250 ml di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti terminando la somministrazione subito prima dell’intervento dose intraoperatoria : 10 mg/kg EV in 250 ml di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, se l’intervento è ancora in corso dopo 8 ore dalla prima somministrazione 4. Amputazione di arto PATOGENI PROBABILI Stafilococco aureo Stafilococco coagulasi negativo ( S. epidermidis ) ENTEROBACILLI GRAM – Anaerobi ANTIBIOTICI CONSIGLIATI Pagina 43 di 58 CEFOXITINA - dose preoperatoria : 2 g EV in 100 ml di soluzione fisiologica, da infondere 30 – 60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria : 1g EV in 100 ml di soluzione fisiologica, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 1,5 ora dalla prima somministrazione In soggetti allergici ai beta-lattamici Clindamicina - dose preoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione + Gentamicina - dose preoperatoria: 3 mg/Kg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento Non più necessaria la dose intraoperatoria in quanto la dose e la tipologia dell’antibiotico coprono interventi anche di lunga durata Pagina 44 di 58 15. OSTETRICIA E GINECOLOGIA Caratteristiche del paziente profilassi antibiotica: che possono condizionare la diabete, fumo, uso di steroidi, malnutrizione, obesità, compromissione del sistema immunitario, coesistenza di infezioni, prolungata degenza preoperatoria, colonizzazione delle narici con stafilococco INTERVENTI CHE RICHIEDONO PROFILASSI INTERVENTI CHE RICHIEDONO APPROCCIO COMBINATO LAPAROSCOPICO/VAGINALE O ADDOMINALE PATOGENI PROBABILI enterobacilli Gram-, anaerobi, streptococchi gruppo B, enterococchi ANTIBIOTICI CONSIGLIATI CEFAZOLINA dose preoperatoria : 2 g vena in soluzione fisiologica da 100 ml 30-60 minuti prima dell’intervento dose intraoperatoria: 1 g vena in soluzione fisiologica da 100 ml se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione oppure AMOXICILLINA-ACIDO CLAVULANICO - dose preoperatoria: 2.2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 2.2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento non è ancora terminato a distanza di 2.5 ore dalla prima somministrazione Pagina 45 di 58 In pazienti allergici alle beta-lattamine CLINDAMICINA - dose preoperatoria: 900 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione + GENTAMICINA 3 mg/Kg in 250 cc di sol. Fisiologica da infondere in 60 minuti terminando subito prima della manovra TAGLIO CESAREO ELETTIVO PATOGENI PROBABILI enterobacilli Gram-, anaerobi, streptococchi gruppo B, enterococchi ANTIBIOTICI CONSIGLIATI (da somministrare dopo il clampaggio del cordone ombelicacale) CEFAZOLINA dose : 2 g vena in soluzione fisiologica da 100 ml 30 – 60 minuti prima dell’intervento o dopo clampaggio del cordone ombelicale In pazienti allergici alle beta-lattamine: CLINDAMICINA Pagina 46 di 58 600 – 900 mg in 100 cc di sol. Fisiologica da infondere in 60 minuti terminando subito prima della manovra TAGLIO CESAREO NON ELETTIVO Solo in seguito a travaglio in atto o a rottura delle membrane PATOGENI PROBABILI enterobacilli Gram-, anaerobi, streptococchi gruppo B, enterococchi ANTIBIOTICI CONSIGLIATI (da somministrare dopo il clampaggio del cordone ombellicacale) CEFAZOLINA dose : 2 g vena in soluzione fisiologica da 100 ml 30 – 60 minuti prima dell’intervento o dopo clampaggio del cordone ombelicale oppure AMOXICILLINA-ACIDO CLAVULANICO 2.2 g EV in 100 cc di sol. Fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento oppure PIPERACILLINA 4 g EV in 100 cc di sol. Fisiologica da infondere in 30 minuti In pazienti allergici alle beta-lattamine: CLINDAMICINA Pagina 47 di 58 600-900 mg in 100 cc di sol. Fisiologica da infondere in 60 minuti terminando subito prima della manovra + GENTAMICINA 3 mg in 250 cc di sol. Fisiologica da infondere in 60 minuti terminando subito prima della manovra Eventualmente, come suggerito nelle Linee-guida italiane, può prendersi in considerazione la somministrazione dell’antibiotico dopo clampaggio. ABORTO 1° TRIMESTRE Solo in pazienti ad alto rischio : pregressa malattia infiammatoria pelvica, pregressa gonorrea o partner sessuali multipli PATOGENI PROBABILI enterobacilli Gram-, anaerobi, streptococchi gruppo B, enterococchi ANTIBIOTICI CONSIGLIATI MINOCICLINA dose preoperatoria : 100 mg os 60 minuti prima dell’intervento dose postoperatoria : 200 mg os 30 minuti dopo l’intervento ABORTO 2° TRIMESTRE PATOGENI PROBABILI enterobacilli Gram -, anaerobi, streptococchi gruppo B, enterococchi Pagina 48 di 58 ANTIBIOTICI CONSIGLIATI MINOCICLINA dose preoperatoria : 100 mg os 60 minuti prima dell’intervento dose postoperatoria : 200 mg os 30 minuti dopo l’intervento CHIRURGIA MAMMELLA PATOGENI PROBABILI stafilococchi coagulasi negativi, stafilococco aureo Secondo le Linee guida italiane “Antibiotico profilassi perioperatoria nell’adulto”settembre 2008, non è prevista profilassi antibiotica per i seguenti interventi: - nodulectomia - chirurgia oncologica - mammoplastica riduttiva Si deve ricorrere alla profilassi se si prevede un intervento di lunga durata oppure la paziente presenta punteggio ASA > 3 ANTIBIOTICI CONSIGLIATI CEFAZOLINA - dose preoperatoria : 2 g vena in soluzione fisiologica da 100 ml 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria : 1 g vena in soluzione fisiologica da 100 ml, se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione In pazienti allergici alle betalattamine CLINDAMICINA - dose preoperatoria: 900 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso a Pagina 49 di 58 distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione oppure COTRIMOXAZOLO 2 fl in sol fisiologica 100 ml da infondere in 60 minuti Altri interventi per i quali è prevista la profilassi: - mammoplastica additiva - impianto di espansore/protesi ANTIBIOTICI CONSIGLIATI CEFAZOLINA dose preoperatoria : 2 g vena in soluzione fisiologica da 100 ml 30-60 minuti prima dell’intervento dose intraoperatoria : 1 g vena in soluzione fisiologica da 100 ml, se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione In pazienti allergici alle betalattamine CLINDAMICINA - dose preoperatoria: 900 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione oppure COTRIMOXAZOLO 2 fl in sol fisiologica 100 ml da infondere in 60 minuti Pagina 50 di 58 16. OTORINOLARINGOIATRIA E CHIRURGIA CERVICO-FACCIALE 1. Otorinolaringoiatria Chirurgia pulita: non necessita di profilassi. - Laringoscopia diretta / Esofagoscopia / Sleep endoscopy - Cordectomie - Adenoidectomia / Tonsillectomia - Riduzione di frattura nasale - Chirurgia funzionale dei turbinati - Exeresi semplice di lesioni cutanee - Linfoadenectomie /svuotamento selettivo del collo (escluso I livello) - Sospensione ioidea - Tiroidectomia parziale/totale - Miringotomia con DTT Chirurgia pulita-contaminata Tutte le seguenti condizioni morbose necessitano di semplice profilassi: - Rimozione endoscopica di CE potenzialmente lesivi - Settoplastica (anche endoscopica) / Rinosettoplastica / FESS - Uvulopalatoplastiche - Tracheostomia / Plastica di tracheotomia - Cordectomia in laringofissura - Posizionamento di protesi fonatoria - Chirurgia delle ghiandole salivari maggiori - Svuotamento latero-cervicale comprendente il I livello - Exeresi di cisti branchiali/cisti del dotto tireoglosso - Exeresi ampie di lesioni cutanee + ricostruzione - Chirurgia dell’otosclerosi - Timpanoplastiche/radicale timpano-petro-mastoidea - Interventi contaminati in endoscopia attraverso naso, seni paranasali, orofaringe - Chirurgia oncologica del massiccio facciale - Lembi - Fistole rino-liquorali ANTIBIOTICI CONSIGLIATI Pagina 51 di 58 • Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3.5 ore dalla prima somministrazione oppure • Cefuroxime - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 2 ore dalla prima somministrazione + • Metronidazolo - dose preoperatoria: 500 mg EV, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: non necessaria oppure • Ampicillina/Sulbactam - dose preoperatoria: 3 gr EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 3 gr EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere se ll’intervento è ancora in corso dopo 2 ore dalla prima somministrazione Nei soggetti allergici agli antibiotici β-lattamici: • Metronidazolo - dose preoperatoria: 500 mg EV, da infondere in 60 minuti, subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: non necessaria + Pagina 52 di 58 terminando • Gentamicina - dose preoperatoria: 3 mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento oppure • Clindamicina - dose preoperatoria: 600 - 900 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l'intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione + • Gentamicina - dose preoperatoria: 3mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento N.B.: in caso di prolungamento dell’intervento si rammenta che la gentamicina non necessita di dose aggiuntiva Chirurgia contaminata I quadri clinici che francamente presentano segni di infezione devono obbligatoriamente essere trattati con terapia antibiotica empirica (impiegando gli stessi farmaci consigliati in profilassi) o possibilmente mirata in base agli isolati microbiologici. Pagina 53 di 58 17. UROLOGIA 1) Valutare la presenza o meno, prima dell’intervento, di un’infezione delle vie urinarie. In presenza di urine non sterili è opportuno sottoporre il paziente ad un’ appropriata terapia antibiotica e procedere all’intervento solo dopo aver sterilizzato le urine. 2) Alto rischio infettivo in Chirurgia Urologica - urocoltura positiva o non disponibile; - catetere vescicale pre-operatorio o prevista prolungata cateterizzazione post-intervento (cistectomie, prostatectomie a cielo aperto) - calcolosi renale complessa – calcolosi a stampo - biopsia prostatica transrettale; - tasso di infezioni ospedaliere > 20%. 3) Microrganismi responsabili di infezione delle vie urinarie a seguito di interventi di chirurgia urologica: - Enterobacilli gram negativi - Enterococchi - Pseudomonas spp. - Stafilococchi - Miceti 4) Classificazione degli interventi chirurgici in Urologia in base al rischio infettivo A) CHIRURGIA PULITA - orchiectomia per tumore - varicocelectomia - idrocelectomia - fimosi - cisti spermatica - epicistostomia RISCHIO < 5% Pagina 54 di 58 PROFILASSI DA VALUTARE (in genere non indicata) N.B. Se il punteggio ASA è > 3 si consiglia di somministrare: Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3.5 ore dalla prima somministrazione Nei pazienti allergici ai betalattamici impiegare: Clindamicina - dose preoperatoria: 900 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg EV in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 3.5 ore dalla prima somministrazione oppure Ciprofloxacina 400 mg EV da infondere in 60 minuti terminando subito prima dell’intervento B) CHIR. PULITO-CONTAMINATA RISCHIO 1. biopsia prostatica transrettale 2. altri interventi - ureterolitotomia (rari ) - pielolitotomia ( rari ) - nefrectomia - prostatectomia radicale per tumore - adenomectomia a cielo aperto - chirurgia endoscopica operativa: ° uretrotomia ° TURP (prostatectomia per via transuretrale) ° TURB (resezione endoscopica di neoformazione vescicale) ° ureterolitotripsia ° PUL (trattamento percutaneo Pagina 55 di 58 PROFILASSI SI 10% SI dei calcoli renali) ° puntura cisti renale ° posizionamento stent ureterale 1. biopsia prostatica transrettale Cefoxitina 2 g EV in 100 cc di sol. fisiologica da infondere in 60 minuti terminando subito prima della manovra oppure Amoxicillina-acido clavulanico 1 g per OS 2 ore prima della procedura Nei pazienti allergici ai betalattamici impiegare: Clindamicina 600 – 900 mg in 100 cc di sol. fisiologica da infondere in 60 minuti terminando subito prima della manovra + Gentamicina 3 mg/Kg in 250 cc di sol. fisiologica da infondere in 60 minuti terminando subito prima della manovra 2. altri interventi Cefazolina - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 minuti prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3.5 ore dalla prima somministrazione oppure Cefuroxime Pagina 56 di 58 - dose preoperatoria: 2 g EV in 100 cc di soluzione fisiologica da infondere 30-60 prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 1g EV in 100 cc di soluzione fisiologica solo se l’intervento è ancora in corso a distanza di 2 ore dalla prima somministrazione Nei pazienti allergici impiegare: Clindamicina - dose preoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: 600 mg in 100 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, solo se l’intervento è ancora in corso dopo 3,5 ore dalla prima somministrazione + Gentamicina - dose preoperatoria: 3mg/Kg in 250 cc di soluzione fisiologica, da infondere in 60 minuti, terminando subito prima dell’intervento - dose intraoperatoria: con i dosaggi indicati è superflua, anche in caso di intervento prolungato. Nei soggetti ad elevato rischio infettivo (es. prevista prolungata cateterizzazione post-intervento, inserimento di materiale protesico) appartenenti alla classe B2, può rendersi necessaria un’estensione nel tempo della profilassi o, in alcuni casi, una vera e propria terapia antibiotica (vedi classe C), per quanto le indagini controllate degli ultimi anni hanno dimostrato che la somministrazione di antibiotici per un periodo non superiore alle 24 ore dopo l’intervento è di pari efficacia e riduce sia effetti collaterali che costi rispetto a profilassi più prolungate. C) CHIRURGIA SPORCA In questo caso non deve essere praticata profilassi bensì una terapia antibiotica empirica (impiegando gli stessi farmaci consigliati in profilassi) o possibilmente mirata in base agli isolati microbiologici. Pagina 57 di 58 18. BIBLIOGRAFIA 1. Antibioticoprofilassi perioperatoria nell’adulto SNLG DOCUMENTO 17 settembre 2008 2. Clinical practice guidelines for antimicrobial prophylaxis in surgery ASHP REPORT Am J Health-Syst Pharm 2013;70: 195-283 3. Profilassi antimicrobica in chirurgia Treatment Guidelines from The Medical Letter ed. italiana vol. 11 (n.1) gennaio 2013 4. The Stanford Guide To Antimicrobial Therapy 2013 43thEdition 5. Antibiotic Prophylaxis in Orthopaedic Surgery Conseil du Médicament Québec Novembre 2005 6. Surgical Antibiotic Prophylaxis Guideline – Orthopaedic Surgery – Not Joint Replacement South Australian expert Advisory Group on Antibiotic Resistence 12 February 2013 7. Antibiotic Prophylaxis in Spine Surgery North America Spine Society 2012 8. Pocket Guide “Urologic Surgery Antimicrobial prophylaxis” may 2013 9. Antibiotic Prophylaxis in Obstetric Procedures SOGC(Society of Obstetricians and Gynaecologist of Canada) Clinical Practic Guideline JOCG September 2010 Pagina 58 di 58