Wolfango - Teatro Testoni Ragazzi
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Wolfango - Teatro Testoni Ragazzi
Wolfango fiabe, lupi e cappuccetti 28 ottobre | 23 aprile Teatro Testoni Ragazzi via Matteotti 16 - Bologna Wolfango Wolfango (Peretti Poggi) è nato nel 1926 a Bologna, città dove vive e lavora. Quando Eugenio Riccomini ne scopre il talento lo convince a fare la sua prima mostra di pittura, nel 1986, nell’ex chiesa di Santa Lucia, oggi Aula Magna dell’Università di Bologna. Da allora le grandi tele di Wolfango hanno preso posto in alcuni dei luoghi più significativi della città: in San Giovanni in Monte c’è “Resurgo” (1978), nella Sala Stampa di Palazzo d’Accursio c’è “Il cassetto” (1976-77), negli spazi museali di Genus Bononiae c’è “Lo scatolone dei giocattoli” (1999). Il lavoro di illustratore è sempre stato accanto a quello del pittore Wolfango, però nascosto da una serie di pseudonimi: Golpe, Wolf, Anonimo Bolognese, Lupambolo, Golpetto, Vulpes. Nel 1966 è stato il primo vincitore del più prestigioso dei premi della Fiera del libro per Ragazzi di Bologna, ma, essendo il volume firmato Anonimo Bolognese, per decenni nessuno lo ha collegato a Wolfango. Si trattava del libro Gesù oggi, finalmente “riscoperto” nella mostra “Wolfango illustratore” (Santa Maria della vita, 2013). Firmandosi soprattutto Golpe, tra il 1958 e il 1966 ha illustrato innumerevoli libri per ragazzi, fra cui decine di titoli Salgariani e le fiabe di Charles Perrault e dei fratelli Grimm. Non c’è spazio per segnalare tutto quello che Wolfango ha illustrato perché si tratterebbe di un elenco davvero molto lungo, che spazierebbe dai tarocchi alle figurine Panini, dai manuali di formazione sanitaria per l’Istituto Italo Africano ai libri scolastici Zanichelli, e tanto altro. Nel 2007 ha illustrato Storia di Re Enzo, su testo di Matteo Marchesini per la collana “Sotto i portici”, e per la prima volta ha firmato Wolfango l’illustrazione di un libro per ragazzi. Il più recente dei suoi libri illustrati è Alice di Lewis Carroll (2012). La mostra All’inizio la storia della bambina e il lupo si tramandava a voce, Wolfango si raccontava nei luoghi dove le persone usavano raccogliersi, fiabe, lupi e cappuccetti nelle cucine, nelle osterie e così via. Fino al 1696, quando Charles Perrault la scrisse ed aggiunse, per la prima volta, il berretto rosso da cui il nome Cappuccetto Rosso. Perrault era un coltissimo funzionario alla corte del Re Sole e pubblicò la fiaba in una raccolta dal titolo I racconti di mamma Oca, insieme ad altre diventate tutte famosissime, come Cenerentola o Pollicino. Ognuna concludeva con la Morale, perché Monsieur Perrault intendeva divertire la corte di Francia, dove le storie di fate erano di gran moda, ma anche insegnare il comportamento. Per questo il suo lupo è un tipaccio che invita Cappuccetto Rosso ad entrare nel letto, dove se la divora in un boccone. Intorno al 1812, i fratelli Jacob e Wilhelm Grimm decisero di 28 ottobre | 23 aprile raccogliere tutte le fiabe che si narravano nelle terre di Germania, Teatro Testoni Ragazzi - Bologna Mostra a cura di Tiziana Roversi - Associazione Culturale Bonaventura Tapirulan - Intrecci di Storie, Bambini, Adulti ed Altro La Baracca - Testoni Ragazzi perché ritenevano che nelle narrazioni più antiche, che sono appunto le fiabe, ci fossero le radici culturali e unificanti dei popoli tedeschi. Si dice che Cappuccetto Rosso venne loro raccontata da un profugo francese e si suppone che, nella confusione, il finale andò a mischiarsi con quello dei Sette capretti, un’altra fiaba I CAPPUCCETTO ROSSO in cui si taglia la pancia del lupo con un gran paio di forbicioni, liberando i capretti, ancora vivi. I fratelli Grimm pubblicarono Fic temolut facesto incid magnatatur, ullandis ma aditem ilignimaion re nim et dolor re, coritat. Obis estium fuga. Ut ad mostrum susapici voluptate aut ommos nis ma doluptium estrum fuga. Lantion sequam rerrumquae. Minctionet lant evelit at. Met est ernatem ra sapid quiatam nem que con num vid mi, sitatis di volorecus des que de ea di is am natatectem non es nimil ides del focolare, e la bambina salvata dal cacciatore conquistò un pubblico planetario. I Grimm, come Perrault, erano grandi favolisti capaci di incantare il mondo con le loro straordinarie narrazioni. Ne siamo ancora conquistati, di fatto, perché ad ogni generazione continuiamo DI I CAPPUCCETTO ROSSO questa Cappuccetto Rosso in una raccolta intitolata Le fiabe CHARLES PERRAULT E DEI FRATELLI GRIMM ILLUSTRATI DA WOLFANGO A CURA DI TIZIANA ROVERSI a rileggerne le fiabe e ci piace proprio ritrovare tutt’e due i l’ammonimento verso quel tipaccio di lupo dall’aria bipede, in € 6,90 i.i. altri momenti leggiamo più volentieri di un lupone che arriva dalla Foresta Nera in cerca di cibo e paga con la morte la sua MINERVA Cappuccetto Rosso. In certi momenti della vita preferiamo MINERVA “fame da lupo”. è straordinario che Wolfango le abbia disegnate entrambe, nessun altro lo ha fatto. Anche se gli originali sono andati perduti, qui abbiamo la fortuna di vedere scorrere la lunga e tormentata storia dell’incontro fra i Cappuccetto Rosso e i suoi Lupi nelle diciannove superbe illustrazioni di Wolfango. All’interno della mostra è disponibile la pubblicazione “I Cappuccetto Rosso”, ed. Minerva, che raccoglie le bellissime illustrazioni di Wolfango. Mostra a cura di Tiziana Roversi - Associazione culturale Bonaventura La curatrice della mostra è notoriamente “cappuccettologa”. Inoltre pedagogista, libraia nei primi vent’anni della libreria per ragazzi Giannino Stoppani, microeditrice, organizzatrice di mostre e attività culturali, direttrice dello spazio espositivo Galliera Blu, bibliotecaria, curatrice editoriale. Con questa mostra ritorna sul tema di Cappuccetto Rosso dopo avere curato “C’era una volta una bambina” (2003) e “Nero lupo rosso Cappuccetto” (2004). All’opera di Wolfango ha dedicato “Wolfango illustratore” (2013). In collaborazione con Tapirulan - Intrecci di Storie, Bambini, Adulti ed Altro L’Associazione culturale Tapirulan - Intrecci di Storie, Bambini, Adulti ed Altro si occupa di ricerca, sperimentazione e formazione in ambito teatrale. Nata nel 1991, l’associazione collabora all’attività progettuale de La Baracca – Testoni Ragazzi e ha sede presso il Teatro Testoni Ragazzi di Bologna. Cura l’ideazione e la realizzazione di progetti in cui si intrecciano narrazione, teatro, letteratura per l’infanzia, illustrazione, arte visuale. Propone narrazioni di fiabe e di storie, allestimenti di percorsi scenografici e narranti, laboratori di formazione teatrale rivolti agli adulti - educatori, insegnanti, studenti - e ai bambini. Allestimento e realizzazione Tapirulan La Baracca - Testoni Ragazzi, Teatro per l’infanzia e la gioventù di Bologna Nata nel 1976, La Baracca opera da quasi 40 anni nel mondo del Teatro Ragazzi con un’attività di produzione e programmazione dedicata ai bambini e ai giovani, alle famiglie e alle scuole. Dal 1983 la compagnia gestisce un teatro dedicato esclusivamente all’infanzia e alla gioventù. Nelle 37 stagioni teatrali programmate fino ad oggi hanno partecipato circa 1.500.000 spettatori. La Baracca ha prodotto 180 titoli per bambini e ragazzi. Tapirulan Wolfango fiabe, lupi e cappuccetti Tapirulan 28 ottobre | 23 aprile ingresso libero Teatro Testoni Ragazzi | via Matteotti 16, Bologna tel. 0514153700 | [email protected] orari di apertura dal martedì al venerdì 16.00-19.00 | sabato 11.00 - 13.00 Nei giorni di spettacolo: giovedì e venerdì (Rassegna Accade di sera) 20.30 - 22.30 sabato 15.30 - 18.00 domenica 10.30 - 12.00 e 15.30 - 18.00