Interventi a sostegno della biodiversità zootecnica siciliana

Transcript

Interventi a sostegno della biodiversità zootecnica siciliana
1.0
Introduzione
La Commissione dell’Unione Europea (UE) ha messo a punto un piano d'azione
finalizzato a preservare la biodiversità e ad arrestare la perdita di biodiversità sia
all'interno delle frontiere dell'Unione europea (UE) che sul piano internazionale.
In effetti urge arrestare le minacce agli ecosistemi onde tutelare il destino della natura
sia per il suo valore intrinseco (valore ricreativo e culturale) che per i servizi che essa ci
offre (servizi ecosistemici). Tali servizi sono essenziali ai fini della competitività, della
crescita e dell'occupazione nonché del miglioramento delle condizioni di vita a livello
mondiale.
Questo piano d'azione fissa dieci obiettivi prioritari d'azione ripartiti in base a quattro
settori politici (biodiversità nell'UE, biodiversità nel mondo, biodiversità e cambiamento
climatico, base di conoscenze). Esso definisce inoltre quattro grandi misure di sostegno
(finanziamento,
processo
decisionale,
istituzione
di
partenariati
e
istruzione,
sensibilizzazione e partecipazione dei cittadini) nonché le azioni di monitoraggio, di
valutazione e di riesame. Il piano d'azione si rivolge sia all'UE sia agli Stati membri. Le
misure del caso dovranno essere adottate entro il 2010 e continueranno ad essere
applicate anche oltre questa data.
1.1
La biodiversità nell'Unione Europea
Il piano di azione prevede la salvaguardia degli habitat e delle specie più
importanti dell'Unione europea. La realizzazione di tale obiettivo passa attraverso
un'attuazione rafforzata di Natura 2000 (designazione e gestione dei siti protetti,
coerenza e connettività della rete), attraverso il recupero delle specie più minacciate e,
infine, attraverso misure di protezione nelle regioni ultraperiferiche.
La protezione sostenibile della biodiversità trascende Natura 2000 e le specie minacciate.
È per questa ragione che il piano d'azione prevede la salvaguardia e il ripristino della
biodiversità e dei servizi ecosistemici nel contesto rurale dell'UE non protetto in maniera
specifica. Si tratta, segnatamente, di utilizzare al meglio le disposizioni della politica
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agricola comune (PAC) con l'obiettivo di salvaguardare i terreni agricoli che presentano un
elevato valore naturale e le foreste.
Nella stessa prospettiva, il piano d'azione prevede la salvaguardia e il ripristino della
biodiversità e dei servizi ecosistemici nell'ambiente marino dell'UE non protetto. Si tratta
di ripristinare gli stock ittici, di ridurre gli effetti sulle specie non bersaglio e sugli habitat
marini, segnatamente nell'ambito della politica comune della pesca (PCP).
Rafforzare la compatibilità dello sviluppo regionale e territoriale con la biodiversità
nell'UE è un altro obiettivo prioritario del piano d'azione, il raggiungimento di tale
obiettivo è possibile, in particolare, attraverso una migliore pianificazione a livello
nazionale, regionale e locale, che tenga in maggiore considerazione la biodiversità
(valutazioni ambientali, progetti finanziati dai fondi comunitari, partenariati fra i
responsabili della pianificazione e dello sviluppo).
Un altro obiettivo del piano d'azione consiste nel ridurre sensibilmente l'impatto delle
specie esotiche invasive e dei genotipi esotici sulla biodiversità nell'Unione europea. A tal
fine sarebbe opportuno formulare una strategia globale in materia, accompagnata da
azioni specifiche, compreso un sistema di allarme rapido.
1.2
L'UE e la biodiversità nel mondo
Per rafforzare sensibilmente l'efficacia della governance internazionale per la
biodiversità e i servizi ecosistemici, il piano d'azione suggerisce di concentrarsi su
un'attuazione potenziata della Convenzione sulla Diversità Biologica e degli accordi
connessi.
Il piano d'azione prevede, inoltre, di potenziare notevolmente il sostegno alla biodiversità
e ai servizi ecosistemici nell'ambito dell'assistenza esterna dell'UE sul piano finanziario e
nei programmi settoriali e geografici.
È d'altronde urgente ridurre drasticamente l'impatto degli scambi internazionali sulla
biodiversità e sui servizi ecosistemici su scala planetaria, soprattutto per limitare la
deforestazione tropicale.
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Occorre garantire maggiore coerenza fra questi tre settori: governance, commercio e
cooperazione allo sviluppo. È inoltre assolutamente necessario adottare misure nei paesi
e nei territori d'oltre mare degli Stati membri onde garantire la credibilità dell'operato
europeo.
1.3
Biodiversità e cambiamento climatico
Il piano d'azione fa risaltare il potenziale contributo della biodiversità per limitare
le emissioni di gas serra nell'atmosfera, grazie al meccanismo di cattura del carbonio.
Anche l'impatto del cambiamento climatico sulla biodiversità è messo in evidenza; è per
questo che il piano d'azione insiste sulla limitazione delle emissioni di gas serra onde
ridurre future pressioni sulla biodiversità. Il piano prevede, altresì, di sostenere
l'adattamento della biodiversità ai cambiamenti climatici, garantendo la coerenza della
rete Natura 2000 e riducendo al minimo tutti i danni potenziali che potrebbero derivare
alla biodiversità dalle misure di mitigazione dei cambiamenti climatici.
1.4
La base di conoscenze
Nel suo piano d'azione, la Commissione ritiene indispensabile potenziare in
maniera sostanziale la base di conoscenze per la conservazione e l'uso sostenibile della
biodiversità, all'interno dell'UE e nel mondo. Ciò richiede, in particolare, il rafforzamento
dello spazio europeo della ricerca, delle infrastrutture di ricerca, della comunicazione e
dell'interoperabilità dei dati nonché la raccolta di pareri scientifici indipendenti e dei
dettami della scienza in modo da informare i responsabili politici. A tal proposito, la
Commissione prevede di istituire un meccanismo che permetta di raccogliere facilmente i
pareri degli esperti in materia.
3
1.5
Un quadro efficace di sostegno al piano d'azione
Per garantire la realizzazione degli obiettivi previsti nel piano d'azione, la
Commissione ha individuato quattro grandi misure di sostegno da applicare:
•
garantire un finanziamento adeguato attraverso gli strumenti comunitari disponibili
ed entro i limiti delle prospettive finanziarie 2007-2013;
•
rafforzare il processo decisionale dell'UE, in particolare migliorando il coordinamento
e la complementarità fra gli interventi della Comunità, quelli degli Stati membri e quelli
delle Regioni tenendo in debito conto la biodiversità ed i costi ambientali;
•
istituire partnerhip fra governi, settore finanziario, settore dell'istruzione e settore
privato (compresi i proprietari di terreni e gli addetti alla conservazione);
•
1.6
migliorare l'istruzione, la sensibilizzazione e la partecipazione del pubblico.
La visione a lungo termine della biodiversità
Al di là degli obiettivi per il 2010 fissati dal piano d'azione, la Commissione
propone un dibattito su una visione a più lungo termine per la biodiversità in quanto
cornice per le politiche comunitarie. In base a questo approccio, si dovrebbe riconoscere
l'interdipendenza dell'uomo con la natura nell'elaborazione e nell'applicazione delle
politiche comunitarie come pure la necessità di un nuovo equilibrio fra sviluppo
economico e sociale e conservazione dell'ambiente naturale.
1.7
La necessità di proteggere la biodiversità
La biodiversità deve essere protetta per due tipi di motivi:
•
il suo valore intrinseco: oltre ad essere fonte di piacere e di ispirazione, la natura ci
fornisce lo spunto per numerose attività ricreative, turistiche e culturali;
4
•
i servizi ecosistemici che offre: la natura ci procura gli elementi necessari alla nostra
vita e al nostro benessere (nutrimento, medicinali, acqua, aria, ecc.). C'è un limite al grado
in cui l'ingegno umano e la tecnologia possono sostituirsi a tale sistema naturale di
supporto alla vita.
La Commissione sottolinea i tassi allarmanti di degrado degli habitat e di estinzione delle
specie. Essa individua le minacce gravanti sulla biodiversità nei seguenti fattori:
•
il cambiamento dell'utilizzo del suolo che comporta la frammentazione, il degrado e la
distruzione degli habitat. Questa modifica di utilizzo del suolo è a sua volta dovuta
principalmente alla crescita demografica e all'aumento dei consumi pro capite (due fattori
destinati ad intensificarsi in futuro esercitando ancora maggiori pressioni sull'ambiente);
•
il cambiamento climatico, che distrugge alcuni habitat e taluni organismi, perturba i
cicli riproduttivi, costringe le specie migratorie a spostarsi verso nuovi territori;
•
le altre pressioni significative sono l'eccessivo sfruttamento delle risorse biologiche, la
diffusione di specie esotiche invasive, l'inquinamento degli ambienti naturali e degli
habitat, la mondializzazione - che accresce la pressione causata dal commercio - e la
cattiva governance (incapacità di riconoscere il valore economico del capitale naturale e
dei servizi ecosistemici).
La conservazione della biodiversità costituisce un obiettivo fondamentale della strategia
per lo sviluppo sostenibile.
Inoltre, l'UE ha già adottato misure relative alla biodiversità:
•
nella politica comunitaria dell'ambiente: la strategia e i piani d'azione comunitari a
favore della diversità biologica costituiscono il quadro generale dell'azione a favore della
biodiversità. Del resto, le direttive «uccelli selvatici» e «habitat» creano la rete « Natura
2000 » che intende tutelare gli habitat e le specie. Altre disposizioni ad hoc si concentrano
sulla tutela delle specie della flora e della fauna selvatiche;
•
nelle altre politiche interne dell'UE: la biodiversità è un fattore tenuto in debita
considerazione nell'ambito della politica agricola, della politica regionale e della politica
della pesca;
•
nella politica esterna dell'UE: la Comunità e gli Stati membri prendono parte a
numerose convenzioni internazionali che affrontano il tema della biodiversità; occorre
tuttavia potenziare l'applicazione di tali convenzioni. La Commissione evidenzia altresì la
5
necessità di aumentare i finanziamenti destinati a progetti di sviluppo relativi alla
biodiversità e di integrare le questioni relative alla biodiversità nei progetti di aiuto a
favore dei paesi terzi.
Gli obiettivi e le misure di sostegno definiti nel piano d'azione poggiano su un'ampia
consultazione degli esperti e del grande pubblico. (http://europa.eu)
6
2.0
Ridurre la perdita di biodiversità: strumenti e azioni nei PSR 2007-2013
La programmazione Regionale nell'ambito dello Sviluppo rurale 2007-2013
prevede, all'interno della misura 214 “Pagamenti Agroambientali”, specifiche azioni per la
conservazione della biodiversità animale e vegetale.
Le più importanti iniziative a livello regionale sul tema della tutela della biodiversità
agraria vegetale e animale sono state sostenute e attuate attraverso il Piano di Sviluppo
Rurale 2000-2006 e attualmente attraverso il PSR 2007-2013.
La scorsa programmazione, per quanto riguarda la biodiversità vegetale, prevedeva aiuti
per quegli agricoltori che assumevano un impegno quinquennale per coltivare e allevare
in azienda varietà locali iscritte nell'elenco del PSR regionale.
Le azioni per la tutela della biodiversità animale rientravano nelle misure agroambientali
e in modo particolare riguardavano l'allevamento di razze locali a rischio di estinzione,
con il finanziamento del mantenimento, in cambio di un impegno quinquennale da parte
dell'allevatore, dei capi elencati, appartenenti alle varie razze a rischio di estinzione.
La programmazione Regionale nell'ambito dello Sviluppo rurale 2007-2013 prevede,
all'interno della misura 214 "Pagamenti Agroambientali", specifiche azioni per la
conservazione della biodiversità animale e vegetale.
Tra queste:
a) Allevamento di razze animali locali in via di estinzione. L'azione prevede aiuti a
favore:
•
degli allevatori che si impegnano "in situ" ad allevare in purezza i capi per il
numero di UBA per il quale è stato riconosciuto l'aiuto e attuare, se richiesto, un
programma di accoppiamento per il miglioramento genetico dell'allevamento. Le
specie animali dovranno essere allevate per il quinquennio di impegno e dovrà
essere mantenuta una consistenza minima dell'allevamento, con riferimento agli
animali minacciati; oltre che iscrivere i nuovi nati al corrispondente Libro
Genealogico o Registro Anagrafico.
•
degli Enti e gli Istituti di sperimentazione e ricerca pubblici e privati sulla base di
indicazioni operative e di linee di intervento definite dalla regione per le attività di
7
realizzazione di banche dei materiali riproduttivi; definizione di idonee strategie di
salvaguardia delle popolazioni a maggiore rischio di estinzione; individuazione
delle più idonee tecniche di allevamento dei tipi genetici autoctoni (TGA); altre
azioni mirate, concertate e di accompagnamento all'identificazione, conservazione
e tutela del patrimonio genetico zootecnico autoctono.
b) Coltivazione di varietà locali autoctone in via di estinzione. L'azione prevede aiuti a
favore:
•
degli imprenditori che si impegnano "in situ" a coltivare e conservare gli ecotipi
locali elencati nel piano di sviluppo rurale (PSR) o a moltiplicare le varietà locali
secondo un apposito disciplinare;
•
degli Enti ed Istituti di ricerca, pubblici e privati, per attività di conservazione "in
situ" ed "ex situ" di materiale genetico.
Le Regioni e Province Autonome dotate di una legge in materia di tutela delle biodiversità
agraria che hanno attivato il relativo registro o repertorio regionale nel proprio PSR, fanno
esplicito riferimento ad esso per indicare le razze e le varietà locali oggetto di intervento.
Inoltre alcune Regioni e Province Autonome (Marche, Toscana, Lazio, Liguria) hanno
previsto di utilizzare il finanziamento PSR 2007-2013 per attivare le molteplici azioni
previste dalla propria legge regionale (caratterizzazione, coltivatori custodi, banche del
germoplasma, ecc.).
Il contributo dello sviluppo rurale a favore della biodiversità: si è avuto nel PSR 2000-2006
e si ha nel PSR 2007-2013:
• Nel periodo 2000-2006, in Italia le politiche di sviluppo rurale sono state attuate
attraverso 50 diversi programmi operativi, riconducibili a tre forme di intervento:
21 Piani di sviluppo rurale (PSR), 7 Programmi operativi regionali (Por), per le sole
Regioni appartenenti all'Obiettivo 1, 21 Programmi Leader+ ed un Programma
relativo alla Rete Leader+. Attraverso i PSR, i Por e i Leader+, nel periodo 20002006 sono stati erogati quasi 13 miliardi di euro di cui oltre 9 miliardi attraverso i
PSR, poco più di 3.miliardi attraverso i Por e circa 490 milioni di euro attraverso i
Leader. Un terzo circa di questi fondi, quasi 4 miliardi, sono stati destinati al
sostegno delle misure a basso impatto ambientale, a salvaguardia della
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biodiversità e del paesaggio (agroambiente), 628,1 milioni di euro (4,9%) al
sostegno delle indennità compensative in favore delle aree svantaggiate, 572,8
milioni di euro (4,5%) ad interventi in favore sella silvicoltura naturalistica o
protezionistica, 460, 6 milioni di euro (3,6%) ad interventi di gestione sostenibile
delle risorse idriche e 92,1 milioni di euro, (0,7%), al sostegno di interventi volti in
maniera specifica alla tutela ambientale.
• Nella programmazione 2007-2013, il Piano Strategico Nazionale (PSN) individua in
modo chiaro gli ambiti di intervento considerati più significativi per la strategia
nazionale assegnando oltre il 40% delle risorse disponibili a interventi
direttamente riconducibili al settore ambientale, al cui interno la protezione della
biodiversità del quale assume un'importanza fondamentale. A tale finalità,
saranno infatti destinati più di 7 miliardi di euro in termini di risorse pubbliche,
rispetto ai 16,7 miliardi di euro complessivamente disponibili. Nell'ambito dello
Sviluppo Rurale, a seguito dell'emanazione del Reg. CE 2005/1698, art. 39, comma 5,
e del Reg. CE 2006/1974, art. 28, le Regioni e le Province Autonome si sono attivate
per la protezione delle razze e delle varietà locali a rischio di estinzione. Nella
Misura 214 dei Piani di sviluppo rurale denominata "Pagamenti Agroambientali"
sono previste specifiche azioni per la conservazione della biodiversità animale e
vegetale. Diciannove tra Regioni e Province autonome hanno previsto all'interno
di questa misura almeno un intervento per la salvaguardia del patrimonio di razze
animali e varietà vegetali autoctone minacciate di abbandono e di erosione
genetica. Il sostegno per la conservazione delle risorse genetiche in agricoltura è
stato inserito in 13 PSR. L'azione relativa all'allevamento di razze animali locali
originarie della zona e minacciate di abbandono è stata inserita da 17 Regioni
(80%) (www.reterurale.it).
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3.0
L’Azione F4b: “Allevamento di specie animali locali in pericolo di estinzione”
La misura F Agroambiente di cui al Piano di sviluppo rurale della Regione siciliana
(P.S.R. 2000-2006), approvato con decisione n. C (2001) 135 del 23 gennaio 2001, ha come
obiettivo generale quello di diffondere metodi di produzione agricola e di gestione dei
terreni compatibili con la tutela dell'ambiente e del suolo, salvaguardando nel contempo
la redditività dell'impresa, e incrementando e salvaguardando la biodiversità.
In prima applicazione della misura F, in seguito alla verifica delle ammissibilità ed
all'istruttoria delle domande di aiuto presentate nell'anno 2001, sono state accolte
positivamente 3.178 aziende per una superficie di 36.461 ettari (Ha) ed un importo di €
34.108.069,52.
Con il bando emanato nel corso dell'anno 2003 sono state accolte complessivamente n.
1.106 istanze agroambientali per una superficie impegnata di 12.019 Ha, ed un importo di
€ 13.291.639.
La seguente tabella mette a confronto la previsione, indicata dal PSR, delle superfici che
sarebbero state interessate dalle singole azioni e quelle ad oggi realmente impegnate e
cofinanziate con i fondi comunitari, nazionali e con i fondi regionali.
Tabella 1 - Misure F Agroambiente
Aziende impegnate
Azioni
F1a
F1b
F2
F3
F4a
F4b
Totale
Previsioni P.S.R.
Beneficiari
Ha/U.B.A.
3.000
12.239
6.000
6.000
6.000
3.000
36.239
310
3.881
200
249
208
33
4.881
Ha/U.B.A.
Importo totale
(euro)
Quota feoga
(euro)
2.171,67
58.253,72
5.383,86
853,24
2.723,34
444,64
69.830,47
856.515,60
42.745.809,75
2.436.632,77
413.455,71
831.085,20
116.208,90
47.399.707,93
642.386,70
19.254.859,73
1.827.474,58
310.091,78
623.313,90
87.156,68
22.745.283,37
Quota nazionale Quota regionale
(euro)
(euro)
214.128,90
6.418.286,58
609.158,19
103.363,93
207.771,30
29.052,23
7.581.761,13
17.072.663,44
17.072.663,44
Dall'esame dei dati si evidenzia che per l’azione F4b le superfici e le U.B.A. impegnate
sono notevolmente al di sotto di quanto stimato dal P.S.R., ovvero 2555 U.B.A. in meno.
10
3.1
Finalità del bando
L'Assessorato regionale dell'agricoltura e delle foreste, dipartimento interventi
strutturali, con il presente bando definisce le modalità di presentazione per l'anno 2005
delle domande di impegno iniziale per tutte le azioni relative alla misura F
"Agroambiente" e delle domande di ampliamento e/o sostituzione impegno e modifica di
tipologia di azione esclusivamente per i beneficiari che hanno assunto gli impegni con il
bando 2003 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 28 del 20 giugno 2003.
Per quel che concerne i livelli di aiuto, i soggetti beneficiari, la natura degli impegni
applicabili e le condizioni generali di accesso al regime comunitario, si rimanda al testo del
PSR pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5
del 2 febbraio 2001 con le modifiche inserite nel nuovo testo integrale pubblicato sul sito
http://www.regione.sicilia.it.
Le procedure applicative della misura F sono contenute nella circolare assessoriale n. 291
del 24 gennaio 2001 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5 del 2 febbraio 2001),
modificata con circolari n. 304 del 26 settembre 2001 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana
n. 48 del 5 ottobre 2001) e n. 329 del 10 giugno 2003 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n.
31 dell'11 luglio 2003).
Per quanto non previsto dal presente bando, dovrà farsi riferimento alle suddette circolari
e ai regolamenti CE n. 1257/99 e n. 817/2004.
3.2
Area di applicazione, ammissibilità e priorità finanziaria
Per l’azione F4b il bando è aperto per tutte le aree di applicabilità previste per
singola azione dal Piano di sviluppo rurale pubblicato nel supplemento ordinario della
Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5 del 2 febbraio 2001.
Per l'azione F4b possono essere presentate istanze per l'allevamento delle seguenti razze
minacciate di estinzione: bovine Modicana e Cinisara, ovina Barbaresca Siciliana, caprine
Girgentana e Argentata dell'Etna, Asino Ragusano e suina Suino Nero Siciliano.
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Per le razze equine Cavallo Sanfratellano e Purosangue Orientale siciliano possono essere
presentate le apposite istanze, ma l'accoglimento delle stesse e il conseguente
pagamento dell'aiuto previsto è subordinato all'approvazione da parte della Commissione
europea delle modifiche specifiche dell'azione del PSR Regione Sicilia le cui procedure
sono già avviate, in attuazione al reg. CE n. 817/2004.
Per quanto riguarda la priorità finanziaria verranno rispettate le priorità d'intervento
definite nel PSR per la misura F "Agroambiente".
Si precisa che i requisiti di ammissibilità, nonché gli elementi di valutazione per la
formazione della graduatoria dovranno essere posseduti dai richiedenti entro e non oltre
i termini di scadenza per la presentazione della domanda di aiuto.
3.3
Termini di presentazione delle istanze e decorrenza dell'impegno
Le istanze devono essere presentate in duplice copia, nel rispetto delle modalità
indicate nella circolare assessoriale n. 291/2001 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5
del 2 aprile 2001) e nella circolare n. 304 del 26 gennaio 2001, esclusivamente alle sedi
centrali degli ispettorati provinciali dell'agricoltura (I.P.A.) competenti per territorio, entro
il termine di 45 giorni da quello successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana del presente bando.
Per la compilazione delle domande i richiedenti potranno utilizzare gli appositi moduli
predisposti dall'AGEA per l'anno 2005, disponibili presso il portale del SIAN alla pagina
web “http://www.sian.it”.
Ogni modulo di domanda è identificato da un numero univoco (codice a barre) che
abbinerà inequivocabilmente la domanda di premio al titolare.
Per quanto sopra il modello scaricato dal portale SIAN potrà essere fotocopiato solo per
produrre tutte le copie necessarie per presentare l'istanza all'I.P.A. dal medesimo
imprenditore agricolo, ma non potrà essere utilizzato da altri richiedenti.
In alternativa le ditte interessate potranno rivolgersi:
1) alle organizzazioni professionali di categoria abilitate dall'AGEA a predisporre le
domande tramite il portale del SIAN in area riservata;
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2) ai tecnici agricoli privati, dotati dell'apposito software AGEA COMPILA 2005 per la
compilazione delle domande.
Il termine di presentazione è a carattere perentorio, al fine di rispettare le scadenze
procedurali previste dall'AGEA, dal Ministero delle politiche agricole e dalla Commissione
europea.
Per tutte le azioni nelle domande iniziali la data d'inizio impegno non può essere
antecedente a quella di presentazione dell'istanza, né successiva a 30 giorni dopo la
stessa.
Limitatamente all'azione F4b, per le istanze relative all'allevamento delle razze equine
Cavallo Sanfratellano e Purosangue Orientale Siciliano, l'inizio impegno decorrerà dalla
data di approvazione da parte della Commissione europea delle modifiche del Piano di
sviluppo rurale, in attuazione del reg. CE n. 817/2004, che sarà comunicata con specifico
avviso; inoltre gli I.P.A. provvederanno ad informare direttamente le aziende interessate
le cui istanze risultano ammissibili.
Il codice ente, da apporre obbligatoriamente nei modelli AGEA, è individuato per I.P.A. a
cui viene inoltrata l'istanza di aiuto, nel modo seguente: Agrigento 073, Caltanissetta 074,
Catania 075, Enna 076, Messina 077, Palermo 078, Ragusa 079, Siracusa 081, Trapani 082.
Nei casi di aziende composte da più corpi fondiari siti in differenti territori provinciali, la
competenza è attribuita all'I.P.A. nella cui zona di operatività è ubicato il centro aziendale.
In mancanza di quest'ultimo, si dovrà fare riferimento all'area di localizzazione della
superficie oggetto d'impegno di estensione maggiore. Tale criterio dovrà essere adottato
anche in caso di variazioni di superficie in corso d'impegno.
La data di presentazione delle domande o di qualsiasi altro documento agli uffici
competenti sarà, nel caso d'invio tramite posta, quella risultante dal timbro a data
dell'ufficio postale accettante; nel caso di presentazione diretta delle istanze, verrà
considerata quella risultante da apposita ricevuta, con data e timbro, che ciascun ufficio
sarà tenuto a rilasciare.
L'Amministrazione declina ogni responsabilità per eventuali disguidi postali.
Le domande dovranno essere sottoscritte, con firma autenticata, secondo le normative
vigenti.
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3.4
Soggetti richiedenti
Possono partecipare al presente bando gli imprenditori agricoli singoli ed associati,
così come individuati nel PSR e nella circolare applicativa.
L'obbligo d'iscrizione al registro delle imprese costituito presso le Camere di commercio è
derogabile esclusivamente nei casi previsti dalla normativa vigente. L'eventuale
condizione di deroga deve essere dichiarata nel modello integrativo alla domanda.
Non saranno incluse in graduatoria le istanze prive del codice d'iscrizione, da indicare
obbligatoriamente nel modello AGEA.
3.5
Documentazione da allegare alle domande
Le domande dovranno essere corredate, all'atto della presentazione e pena
l'esclusione, della documentazione di base e specifica, di seguito descritta, in duplice
copia, di cui una in originale o in copia autentica.
La predetta documentazione dovrà essere prodotta in busta chiusa e dovrà, inoltre,
essere compilato un elenco di tutti i documenti allegati.
L'accoglimento delle istanze è subordinato all'effettiva disponibilità finanziaria.
Documentazione di base:
1) Documentazione attestante la disponibilità (proprietà, affitto o comodato) delle
particelle e/o del bestiame interessati dagli interventi, al fine di garantire la sussistenza
dei requisiti per tutta la durata dell'impegno assunto.
2)Certificato catastale delle particelle interessate all'azione o, in sostituzione, visura
catastale delle stesse.
3)Estratto di mappa catastale relativo alle particelle sottoposte al regime di aiuto (nei casi
di autentica effettuata dal tecnico ai sensi dell'art. 49 della legge regionale n. 13/86, dovrà
riportarsi la dizione "copia conforme all'originale catastale").
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4)Corografia in scala 1:25.000 firmata da un tecnico agricolo abilitato, con l'ubicazione
dell'azienda, in cui si evidenzi, nei casi necessari, la localizzazione della stessa all'interno
delle aree di applicabilità, o preferenziali dell'azione o di ammissibilità al bando, e
corredata da un'apposita dichiarazione del medesimo tecnico che comprovi la sussistenza
dei requisiti di ammissibilità e/o di priorità.
Per quanto riguarda la delimitazione dei siti di importanza comunitaria (S.I.C.), della zona
di protezione speciale (Z.P.S.) dei Parchi e delle Riserve la cartografia è consultabile alla
pagina web http://151.9.148.102/imsTea/Main/index.htm del sito dell'Assessorato del
territorio e dell'ambiente.
5) Per quanto non compreso dal precedente punto 4), documentazione attestante
l'eventuale requisito di priorità per la localizzazione all'interno delle aree di applicabilità o
preferenziali dell'azione, nonché il possesso dei requisiti di ammissibilità al bando.
Nel caso in cui la suddetta documentazione non fosse ancora in possesso del richiedente,
sarà sufficiente allegare alla domanda di aiuto la richiesta del rilascio della suddetta
certificazione, inoltrata all'ente competente entro i termini di scadenza del presente
bando. Sarà cura del richiedente, pena la successiva esclusione dagli aiuti, produrre
all'I.P.A. di competenza la certificazione in argomento, non appena acquisita.
6) Per le aziende zootecniche, ultima certificazione disponibile in materia di accertamenti
sanitari obbligatori rilasciata dall'Azienda unità sanitaria locale competente (A.U.S.L.).
Le eventuali autocertificazioni, relative alla concessione di terreni, dovranno essere rese
sia dal proprietario che dall'affittuario o comodatario, indicando le date d'inizio e termine
del contratto, gli estremi della registrazione, nonché le specifiche condizioni sopra
riportate per il comodato.
Tali condizioni dovranno essere indicate anche nei casi di procura a favore dei richiedenti.
I soggetti in forma associata, oltre alla documentazione sopra precisata, dovranno
produrre:
Copia dello statuto, dell'atto costitutivo ed elenco soci.
Delibera del consiglio di amministrazione, se previsto dallo statuto, che autorizza il
rappresentante legale a richiedere e a riscuotere gli aiuti e a sottoscrivere gli
impegni previsti dal piano.
Copia della delibera di nomina degli organi amministrativi attualmente in carica.
15
Limitatamente per le cooperative, certificato della Camera di commercio, dal
quale risulti che l'ente si trova nel pieno e libero esercizio dei propri diritti.
Documentazione specifica:
Fermo restando che gli uffici istruttori potranno richiedere agli interessati, entro un
termine perentorio, la documentazione ritenuta necessaria per la definizione del
procedimento, oltre alla documentazione di base i richiedenti dovranno produrre
contestualmente, in duplice copia di cui una in originale, la documentazione specifica per
azione.
In presenza di vincoli ambientali, paesaggistici e/o idrogeologici, l'istruttoria è
subordinata al rilascio di nulla osta, ove previsto, da parte degli enti interessati.
Nel caso in cui la suddetta documentazione non fosse ancora in possesso del richiedente,
sarà momentaneamente sufficiente allegare alla domanda la richiesta del rilascio della
suddetta certificazione, purché venga comprovato l'inoltro agli enti competenti entro la
data di presentazione dell'istanza.
Sarà cura del richiedente, pena la successiva esclusione dagli aiuti, produrre all'I.P.A. di
competenza la certificazione in argomento, non appena acquisita.
Si precisa che il suddetto nulla osta dovrà essere richiesto all'ente parco per i terreni compresi
all'interno dei parchi regionali, mentre per quelli localizzati in riserve naturali istituite con la legge
regionale n. 98/81 o con specifici decreti dell'Assessore per il territorio e l'ambiente, agli enti
gestori delle stesse. Nei casi di aree naturali inserite nel piano regionale dei parchi e delle riserve
(D.A. n. 970/91) non ancora istituite a riserve naturali e quindi prive di enti gestori, sarà
sufficiente l'osservanza delle norme di salvaguardia previste dal decreto legislativo n. 490/99 e
dalla normativa regionale vigente. Con riferimento ai terreni sottoposti a vincolo idrogeologico,
l'eventuale nulla osta dovrà essere richiesto, nei casi previsti, all'Ispettorato ripartimentale delle
foreste competente per territorio. Si precisa che le relazioni tecniche e i piani aziendali dovranno
riportare in calce la seguente dichiarazione sottoscritta dal professionista incaricato:
"Il sottoscritto
...................................................................
...........................................................,
nella
qualità
di
nato
a .................................. il
consulente
tecnico
della
ditta
..............................., dichiara sotto la propria personale responsabilità, ai sensi dell'art. 49 della
legge regionale n. 13/86, che i dati relativi all'azienda riportati nella presente relazione e nelle
16
allegate planimetrie sono veri e reali e che corrispondono, per quanto riguarda le superfici
complessive, a quelli risultanti all'ufficio tecnico erariale. Data …….......... Firma ...........................".
Le eventuali planimetrie allegate alla relazione tecnica, inoltre, dovranno evidenziare la
localizzazione delle diverse colture.
Inoltre si dovrà presentare:
la documentazione attestante l'iscrizione dei capi oggetto d'aiuto al libro
genealogico o al registro anagrafico di razza, rilasciata dagli enti responsabili.
il quadro d'identificazione dei capi interessati all'azione conforme all'allegato D.
Esclusivamente per le razze equine la presentazione della documentazione di cui ai punti
1 e 2 è subordinata all'apposita comunicazione di inizio impegno da parte dell'I.P.A.
competente.
3.6
Documentazione per la formazione della graduatoria
Documentazione attestante il possesso degli elementi di valutazione per
l'attribuzione dei punteggi. Nel caso in cui l'anzidetta documentazione non fosse ancora
in possesso del richiedente, sarà ritenuta momentaneamente sufficiente la copia della
richiesta della stessa, purché venga comprovato l'inoltro agli enti competenti entro la
data di presentazione dell'istanza. Sarà cura del richiedente, pena la non attribuzione del
punteggio, produrre all'I.P.A. di competenza la certificazione in argomento, non appena
acquisita.
3.7
Livelli di aiuto
I livelli di aiuto sono quelli previsti per ogni singola azione o intervento dal Piano di
sviluppo rurale approvato dalla Commissione europea (Gazzetta Ufficiale della Regione
siciliana n. 5 del 2 aprile 2001).
17
3.8
Dotazione finanziaria
La dotazione finanziaria per l'accoglimento delle istanze presentate con il presente
bando, calcolata per il pagamento dell'aiuto alla prima annualità, è pari a M euro 0,500.
La suddetta dotazione potrebbe essere suscettibile d'incremento in funzione di eventuali
ulteriori fondi comunitari, nazionali e/o regionali che si dovessero rendere disponibili.
3.9
Elementi di valutazione e punteggi
Azione F4b - Allevamento di specie animali locali in pericolo di estinzione
1) Ubicazione azienda
Da documentare
Punteggio
Unitario
Max
- azienda ricadente in zone svantaggiate (direttiva CEE n. 75/268 e successive
4
modifiche)
- azienda ricadente in zone a vincolo paesaggistico/parchi, riserve, SIC, ZPS
10
6
2) Caratteristiche dell’azienda
Da documentare
Punteggio
Unitario
- azienda che realizza produzioni D.O.P. o I.G.P.
Max
10
- prodotti tradizionali e/o di nicchia di cui al decreto 28 dicembre 1998, n.
4492 dell'Assessorato dell'agricoltura e delle foreste (Gazzetta Ufficiale della
25
15
Regione siciliana n.6 del 6 febbraio 1999)
3) Ambiente
Da documentare con apposita relazione tecnica
Punteggio
Unitario
Max
10
10
- aziende che adottano sistemi finalizzati al risparmio idrico (irrigazione a
microportata)
18
4) Caratteristiche del richiedente
Da documentare
Punteggio
Unitario
- imprenditore di età non superiore a 40 anni
Max
6
14
- imprenditore con reddito agricolo non inferiore al 50% del reddito
8
complessivo
5) Integrazione tra le fasi di filiera
Da documentare
Punteggio
Unitario
Max
- azienda che, individualmente o in associazione con altre (consorzi, ecc.),
10
realizza produzione più trasformazione
25
- azienda che, individualmente o in associazione con altre (consorzi,
associazioni), realizza produzione più trasformazione e/o confezionamento più
15
commercializzazione
6) Modalità di presentazione delle istanze
Da documentare
Punteggio
Unitario
Max
2
2
- istanza corredata da supporto informatico generato dal software Compila
2005 oppure compilata dalle organizzazioni professionali di categoria abilitate
dalla AGEA tramite il portale SIAN in area riservata
Si precisa che per gli indici di valutazione a carattere territoriale, il punteggio verrà
attribuito esclusivamente se almeno il 50% della superficie impegnata ricade nell'area
interessata.
A parità di punteggio sarà data priorità in ordine decrescente alle istanze avanzate da:
-n aziende agricole provenienti da beni confiscati a soggetti mafiosi;
- imprenditrici agricole;
- imprenditori di età più giovane.
19
3.10
Recesso, modalità di variazione e ampliamento impegno
Durante il periodo d'impegno non è consentito il recesso, escluso che per
comprovate cause di forza maggiore, pena la restituzione degli aiuti percepiti maggiorati
degli interessi.
Le richieste all'Amministrazione per il riconoscimento della causa di forza maggiore
devono essere formulate dagli interessati nel più breve tempo possibile.
Qualora il recesso anticipato dall'impegno non riguardi l'intera superficie assoggettata,
dovranno essere applicate le procedure di seguito descritte:
- la restituzione parziale degli aiuti dovrà riguardare tutti i premi percepiti negli anni
d'impegno, comprensivi degli interessi. Se il recesso è riferibile ad una superficie
superiore al 20% di quella assoggettata, dovrà essere applicata la decadenza totale dagli
aiuti;
- la decadenza totale dovrà, inoltre, essere pronunciata nei casi di restituzione d'importo
superiore al 20% dei premi complessivamente percepiti dall'imprenditore o se il recesso
parziale comporta la perdita di uno dei requisiti di ammissibilità agli aiuti.
Nei casi di superfici aggiuntive da sottoporre al regime di aiuto, le relative istanze, da
presentare entro il termine previsto per le domande iniziali, dovranno essere istruite con
le procedure istruttorie già descritte. In tal caso, la domanda dovrà comprendere anche le
superfici già impegnate, per cui non dovrà essere prodotta la conferma annuale.
In particolare, l'ampliamento di un impegno già in corso può riguardare esclusivamente le
superfici aggiuntive non facenti parte della superficie aziendale iniziale, alle seguenti
condizioni:
- la richiesta di ampliamento dovrà essere presentata entro due anni dalla data
d'impegno iniziale;
- la superficie aggiuntiva non può superare il 50% della superficie iniziale e, in ogni caso,
deve essere inferiore a due ettari;
- non deve essere pregiudicata l'efficacia delle procedure di controllo.
Si precisa che nelle superfici oggetto di ampliamento, l'impegno avrà termine con la
scadenza indicata nell'istanza iniziale di aiuto.
20
3.11
Prescrizioni e procedure relative alle singole azioni
Durante il periodo di impegno, i capi oggetto dell'aiuto devono essere mantenuti
in purezza, pertanto l'inseminazione (anche artificiale) deve essere effettuata da soggetti
della stessa razza iscritti al libro genealogico o al registro anagrafico.
Inoltre, nel quinquennio e in ogni singolo anno d'impegno non è consentita la riduzione
del numero complessivo di U.B.A. oggetto di aiuto, salvo comprovati casi di forza
maggiore.
Gli allevamenti devono essere in regola con la normativa vigente in materia di
identificazione degli animali e di tenuta del registro aziendale di stalla.
Con riferimento al registro di stalla per le razze equine e asinine, lo stesso deve essere
redatto secondo il modello in allegato N. In tali casi, entro trenta giorni dalla data d'inizio
impegno gli interessati dovranno recarsi presso la competente sezione di assistenza
tecnica, che provvederà alla vidimazione del registro (numerazione delle pagine e
timbratura), con bollo "Regione siciliana" e timbro a data.
Qualora, nel corso dell'impegno, si esaurisca il registro di stalla per le razze equine e
asinine, gli interessati sono tenuti a dotarsi, entro quindici giorni, di un nuovo registro
regolarmente vidimato dalla sezione di assistenza tecnica, esibendo il registro
completato.
I suddetti uffici avranno cura di redigere apposito elenco, ove risultino la data di
vidimazione dei predetti registri di stalla e i nominativi delle ditte.
I registri di stalla devono essere esibiti, in caso di sopralluogo aziendale, a richiesta dei
funzionari che eseguono il controllo; essi vanno custoditi presso l'azienda zootecnica.
Nelle aziende prive di sede fissa o con bestiame allo stato brado, il registro è tenuto
presso il domicilio dell'allevatore.
21
3.12
Impatto ambientale della misura
La sopracitata misura ha avuto un impatto ambientale complessivo risultato
positivo ovvero determinato dagli interventi attuati nell’ambito dell’azione esplicitamente
indirizzata alla salvaguardia e al miglioramento della specifica funzione e/o risorsa
ambientale riguardante la tutela della biodiversità.
3.13
Conclusioni
Con riferimento alla salvaguardia della biodiversità genetica dei sistemi di
produzione agricola, l’impatto della misura F è risultato modesto a causa della mancata
attivazione di una specifica linea di intervento per la salvaguardia delle specie animali
locali in via di estinzione e per il numero limitato di adesioni all’azione F4b, infatti
sull’intero programma si è intervenuti solamente su 553 UBA (Fig.1).
Figura 1 - Valutazione Ex-Post 2000-2006
Domande (n)
Superfici impegnate (ha)
553
84
6
2001
84
6
2002
84
6
2003
84
6
2004
36
2005
22
4.0
Azione 214 1/D “Allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di
abbandono”
Le ragioni della necessità e dell’utilità di conservare il patrimonio genetico delle
popolazioni autoctone siciliane in pericolo di estinzione sono molteplici; in particolare, dal
punto di vista zootecnico, le azioni di salvaguardia tendono a conservare il più ampio
spettro genetico possibile che potrebbe risultare particolarmente utile in futuro per la
dinamicità e l’imprevedibilità delle esigenze delle popolazioni umane.
La salvaguardia dei patrimoni genetici locali, in considerazione delle aree svantaggiate in
cui vengono allevati, peraltro caratterizzate da ambiente naturale intatto e da pascoli
incontaminati, è una premessa indispensabile sia all’autonomia genetica che alla
salvaguardia dell’ambiente, aspetti molto importanti dal punto di vista economico e
strategico.
L’andamento del mercato e gli eventi economici consolidatisi negli anni ’90 hanno
prodotto notevoli cambiamenti. Infatti, nel settore bovino, a seguito della progressiva
integrazione europea, l’esigenza di mantenersi competitivi nel contesto del mercato
comunitario ha indotto gli allevatori delle razze bovine autoctone siciliane delle aree più
evolute ad introdurre razze specializzate, Frisona e Bruna, e gli allevatori delle aree
interne, nelle quali si era lungamente lavorato negli anni ’70 per introdurre la razza
Modicana, a ricorrere all’incrocio con tori di razze da carne per migliorare la produzione e
mantenere la redditività.
Analoga situazione di progressiva riduzione numerica registrano le razze autoctone delle
specie ovina e caprina, Barbaresca Siciliana e Girgentana, seppure l’andamento delle
consistenze del comparto ovi-caprino siciliano abbia fatto segnare negli ultimi anni, in
controtendenza, un trend positivo, attraverso l’affermazione di altre razze autoctone più
produttive e competitive, capaci di estrinsecare le loro notevoli potenzialità produttive
negli ambienti migliori, quali le razze ovine Comisana e Valle del Belice.
Le razze autoctone siciliane a rischio di estinzione che meritano tutta l’attenzione degli
Organi competenti in atto sono costituite da: Modicana, Cinisara e Siciliana (bovini),
Barbaresca Siciliana e la Noticiana (ovini), Girgentana, Argentata dell’Etna (caprini), Suino
Nero Siciliano (Suini), cavallo Sanfratellano, Puro Sangue Orientale, Asino Ragusano,
23
l’Asino Pantesco (Equini), il cui “status” rende assolutamente indispensabili e indifferibili
ulteriori interventi mirati per la loro conservazione e salvaguardia.
L’Asino Pantesco si è quasi estinto. Un appassionato lavoro di recupero si sta svolgendo
presso l’azienda San Matteo di Erice dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di
Trapani.
Lo scopo è quello di evitare la dispersione del patrimonio genetico di questo animale di
notevole pregio zootecnico in passato utilizzato come riproduttore in diversi paesi.
L’asino Ragusano è in serio pericolo d’estinzione, solo la passione di pochi allevatori lo
tiene ancora in vita così come i pochi esemplari di Puro Sangue Orientale.
La definitiva scomparsa delle razze autoctone siciliane in pericolo di estinzione
provocherebbe un notevole danno biologico ed ecologico alla collettività, soprattutto in
considerazione del fatto che gli animali allevati con tecniche tradizionali, in perfetta
sintonia con l’ambiente che li ospita, nelle aree a rischio di degrado ecologico, facendo
parte integrante del territorio, contribuiscono in misura determinante all’utilizzazione
razionale e alla difesa del suolo in un delicato equilibrio con l’ambiente e con l’uomo e
rappresentano un elemento di salvaguardia della economia locale, contribuendo anche
all’occupazione, al turismo, alle tradizioni e alla cultura dei luoghi.
Le razze autoctone siciliane sono, come detto in precedenza, razze “rustiche”, adatte alle
condizioni ambientali più difficili, capaci, grazie al metabolismo “più lento”, di sopportare
limitazioni edafiche prolungate, quali sono quelle che si verificano in alcuni periodi
dell’anno nelle cosiddette aree marginali della Sicilia, e di resistere e produrre nelle
particolari condizioni di clima caldo-arido dell’Isola.
Riteniamo che le misure previste dall’UE, se integrate da altre azioni a livello regionale e
locale che potranno essere condotte in tale direzione, potranno contribuire al
contenimento del fenomeno di desertificazione e di abbandono di intere aree (causa gravi
problemi di degrado del territorio con particolare riferimento ai dissesti idrogeologici) ed
al mantenimento di un presidio umano che permette la difesa dello spazio rurale
integrale e delle risorse naturali.
In Sicilia, nell’ambito dello sviluppo rurale integrato sostenibile, la salvaguardia delle
risorse genetiche animali autoctone, che rappresentano preziose “biodiversità”, riveste
senz’altro un fondamentale ruolo strategico.
24
Oltre che dal punto di vista storico-culturale e delle etnie umane, anche dal punto di vista
zootecnico la Sicilia, con i suoi forti contrasti, anche ambientali, ha dato vita ad una realtà
zootecnica unica, costituita dai suoi numerosi T.G.A. delle specie bovina, ovina, caprina,
suina ed equina, originatisi nei secoli da matrici genetiche “primitive”, cui hanno
contribuito in varia misura riproduttori di diversa provenienza, soprattutto mediterranea.
Ciascun T.G.A. ha dato vita ad uno o più prodotti tipici locali specifici che rappresentano
parte fondamentale della multiforme offerta dei ricchi “giacimenti” gastronomici della
Sicilia.
Quindi, la tutela e la conservazione delle preziose “biodiversità”, definite anche “germ
plasm resources”, della Sicilia costituiscono un problema di estremo interesse e di grande
responsabilità, soprattutto alla luce dell’attuale diffusa presa di coscienza scientifica,
socioculturale e tecnica circa la necessità di ripristinare o comunque salvaguardare,
laddove possibile, il più ampio spettro di differenziazione genetica nelle specie e razze
allevate al fine di poter attuare tutte quelle strategie future connesse al raggiungimento
di reali e concreti obiettivi in direzione dell’adozione di un sistema produttivo agricolo
effettivamente sostenibile dal punto di vista ambientale.
4.1
Obiettivi dell’azione
L’azione 214/1D concorre in forma diretta all’obiettivo specifico dell’Asse 2 del
PSR per la tutela della agrobiodiversità attraverso il recupero e la conservazione delle
risorse genetiche animali, risorsa che deve essere preservata per le generazioni future.
L’azione è finalizzata alla salvaguardia della biodiversità e del patrimonio genetico delle
razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono ed ad invertire il “trend negativo”
della dinamica delle popolazioni, compensando la minore competitività degli allevamenti
interessati rispetto a quelli con razze maggiormente produttive in modo tale da garantire
agli allevatori una ragionevole redditività nell’impiego delle risorse genetiche locali.
25
4.2
Beneficiari
Sono ammessi ad usufruire del regime di aiuti gli imprenditori agricoli singoli ed
associati iscritti alla C.C.I.A.A (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura)
competente per territorio e che alla data d’inizio impegno abbiano già iniziato l’attività
agricola.
Ai fini del riconoscimento dell’iscrizione alla camera di commercio, per ottenere gli aiuti di
cui alla presente misura, si farà fede alla data di presentazione della domanda di iscrizione
alla competente camera di commercio purché sia antecedente alla data d’inizio impegno.
Al fine del riconoscimento dello status di imprenditore agricolo dovrà essere assicurato il
rispetto di quanto indicato agli artt. 2083 e 2135 C.C., in particolare dovrà essere garantito
lo svolgimento di un’attività volta alla coltivazione del fondo e/o all’allevamento del
bestiame, fermo restando il rispetto della normativa vigente in materia fiscale e di
previdenza.
Possono accedere agli aiuti anche le forme associate di imprenditori agricoli, quali le
cooperative agricole, le società agricole di persone e di capitali, purché finalizzate alla
conduzione e gestione di 3 aziende agricole, costituite in conformità alle disposizioni
dell’articolo 2 comma 1 del D.Lgs. 99/2004 e successive modifiche ed integrazioni.
Nei casi di proprietà indivisa dovrà essere comprovata la titolarità unica della gestione
dell’impresa agricola da parte del richiedente per tutto il periodo d’impegno e dimostrata
con apposita dichiarazione l’autorizzazione del comproprietario a condurre l’azienda e/o
dl fondo oggetto di aiuto.
Agli imprenditori agricoli singoli potrà essere riconosciuta la qualifica di imprenditore
agricolo professionale (IAP) ex IATP nel rispetto della normativa vigente; nel caso di forme
associate le stesse saranno considerate IAP nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 1,
comma 3 del D.Lgs. 99/2004 e successive modifiche ed integrazioni.
26
Ai fini di assicurare il rispetto delle pari opportunità nelle forme associate, si applicano le
seguenti modalità:
- nel caso di società agricole di persone qualora almeno un socio sia imprenditrice
agricola. Per le società in accomandita la qualifica di imprenditrice si riferisce ai soci
accomandatari;
- nel caso di società agricole di capitali o cooperative almeno un amministratore sia
imprenditrice agricola, che nel caso delle cooperative deve essere anche socia.
4.3
Criteri di selezione e di accesso
La selezione dei beneficiari sarà effettuata secondo criteri oggettivi che
caratterizzano l’azienda agricola e il titolare dell’impresa agricola con l’attribuzione di
specifici punteggi.
Le priorità territoriali sono classificate in livelli ed assegnate alle superfici agricole che
ricadono in aree preferenziali. La priorità sarà esclusivamente attribuita nel caso in cui
almeno il 50% della superficie aziendale impegnata ricade nell’area preferenziale
interessata.
All’interno delle priorità territoriali sono previsti criteri di selezione legati alle sensibilità
ambientali dell’area tenendo conto anche della contemporanea coesistenza di diverse
sensibilità su una medesima area.
Le priorità tecniche vengono individuate tenendo conto delle esigenze di attuare
interventi specifici per il perseguimento di specifici obiettivi di tutela ambientale e delle
caratteristiche aziendali.
Al fine del riconoscimento del punteggio attribuito per ciascuna priorità secondo i criteri
individuati per azione gli stessi devono sussistere al momento della data di presentazione
dell’istanza all’Amministrazione.
A parità di punteggio all’interno di una medesimo livello di priorità territoriale saranno
tenute in considerazione le caratteristiche soggettive del richiedente. Il pagamento degli
aiuti è subordinato all’effettiva disponibilità finanziaria destinata alla misura nel
programma.
27
In particolare, la selezione delle domande per ciascuna azione della sottomisura avverrà
nel rispetto delle priorità territoriali previste nel PSR Sicilia 2007-2013 e secondo i criteri
definiti dall’Amministrazione dopo avere consultato il Comitato di Sorveglianza.
4.4
Elementi di valutazione e punteggi
Azione 214/1D - Allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono
1) Territoriali
Descrizione criterio
Punteggio
unitario
max
Zone di protezione speciale (ZPS)
15
60
Siti di importanza comunitaria (SIC)
15
Riserve naturali regionali
15
Parchi naturali regionali
15
Aree svantaggiata di montagna (par. 3 art. 3 della direttiva 268/75)
10
Aree svantaggiate specifiche (par. 5 art. 3 della direttiva 268/75)
15
Altre aree svantaggiate (par. 4 art. 3 della direttiva 268/75)
10
35
2) Caratteristiche dell’azienda
Descrizione criterio
Punteggio
unitario
max
Aziende agrituristiche e/o di turismo rurale
5
15
Aziende – fattorie didattiche
5
Azienda che pratica attività ricreative
5
Allevamento di razze a maggiore rischio di estinzione:
Asino Pantesco e/o Purosangue Orientale
18
Capra Girgentana
19
Suino Nero Siciliano
18
55
Per l’attribuzione del punteggio per il criterio territoriale si terrà conto della maggiore
percentuale di superficie impegnata ricadente nell’area interessata. In caso di aziende con
superfici irrigue il punteggio dovrà essere attribuito tenendo conto del metodo adottato
sulla maggiore superficie irrigata rispetto al totale della superficie irrigata nell’azienda.
28
Per l’attribuzione del punteggio per il criterio relativo alle aziende agrituristiche e/o
turismo rurale, fattorie didattiche, e attività ricreative si fa riferimento alla LR 25/94
nonché alla misura 4.15 azione a, b e d.
A parità di punteggio sarà data priorità, in ordine:
1. alle imprenditrici agricole professionali e imprenditrici agricole che impiegano almeno il
50% del proprio tempo lavorativo alle attività agricole e che ricavano dalle stesse almeno
il 50% del proprio reddito da lavoro (IAP e Coltivatore diretto);
2. agli imprenditori agricoli professionali e imprenditori agricoli che impiegano almeno il
50% del proprio tempo lavorativo alle attività agricole e che ricavano dalle stesse almeno
il 50% del proprio reddito da lavoro (IAP e Coltivatore diretto);
3. altre imprenditrici agricole diverse dal punto 1;
4. altri imprenditori diversi dal punto 2.
4.5
Localizzazione
L’azione si applica su tutto il territorio regionale.
4.6
Durata degli impegni
La durata degli impegni è di cinque anni a decorrere dalla data di presentazione
della domanda informatica così come previsto dal bando.
4.7
Fascicolo aziendale
Ai sensi del DPR 503/99 e del D.Lgs 99/2004 tutte le aziende hanno l’obbligo della
costituzione del fascicolo aziendale, redatto secondo le disposizioni emanate da AGEA con
circolare ACIU.2005.210 del 20 aprile 2005 avente per oggetto “Manuale delle procedure del
fascicolo aziendale – elementi comuni per i sistemi gestionali degli organismi pagatori” ed
eventuali modifiche ed integrazione.
29
La ditta ha l’obbligo di aggiornare il fascicolo aziendale costituito ogni qualvolta si
registrino modifiche aziendali.
4.8
Condizioni ed obblighi per l'adesione all'impegno
Nella presente azione gli allevatori si impegnano a tutelare e conservare la
diversità genetica di razze appartenenti alle specie che sono tradizionalmente allevate in
Sicilia e, attualmente, a rischio di estinzione. Il sostegno è previsto per l’allevamento in
purezza di nuclei di animali iscritti ai Libri genealogici e/o Registri anagrafici appartenenti
a specie e razze autoctone delle specie bovine, ovine, caprine, equine, asinine e suine.
In particolare le razze individuate ai fini dell’applicazione dell’azione sono: le bovine
Modicana, Siciliana e Cinisara; le ovine Barbaresca e Noticiana; le caprine Girgentana e
Argentata dell’Etna e il Suino Nero Siciliano per le quali la consistenza è certificata
dall’Associazione Italiana Allevatori (A.I.A); il Cavallo Sanfratellano e il Purosangue
Orientale Siciliano; l’Asino Ragusano e Pantesco la cui certificazione di consistenza è
effettuata dall’Istituto Incremento Ippico.
Nella tabella che segue viene indicata la consistenza delle razze autoctone in pericolo di
estinzione:
consistenza razze autoctone in pericolo di estinzione
Specie
Razze
N. riproduttrici
Modicana
3.400
Cinisara
3.950
Siciliana
3.000
Barbaresca Siciliana
2.000
Noticiana
4.500
Girgentana
800
Argentata dell’Etna
3.000
Suina
Suino Nero Siciliano
850
Equina
Cavallo Sanfratellano
1.600
Puro Sangue Orientale
40
Asino Ragusano
1.400
Asino Pantesco
37
Bovina
Ovina
Caprina
Asinina
30
L’adesione all’azione comporta le seguenti prescrizioni:
a) impegno quinquennale all’allevamento di soggetti appartenenti alle razze suddette,
con riproduzione in purezza secondo le indicazioni fornite dagli Enti responsabili della
tenuta del Libro Genealogico o del Registro Anagrafico di razza;
b) iscrizione dei soggetti allevati, al momento della domanda di aiuto, al Libro
Genealogico e/o al Registro Anagrafico di razza;
c) adozione di tecniche di allevamento che garantiscano idonee condizioni igienicosanitarie e di profilassi;
d) identificazione degli animali secondo le norme ufficiali dei rispettivi Libri Genealogici
e/o Registri Anagrafici;
e) tenuta di un registro di stalla;
f) incremento della dotazione aziendale iniziale appartenente alle razze a rischio di
estinzione di almeno del 20% nel quinquennio.
Nel quinquennio non è consentita la riduzione del numero complessivo dei soggetti
allevati oggetto di aiuto, salvo comprovati casi di forza maggiore, conformemente alle
disposizioni contenute nel regolamento di attuazione del Regolamento CE n. 1698/2005.
E’, invece, ammesso l’ampliamento del numero dei soggetti nel rispetto del carico
massimo.
In ogni singolo anno d’impegno non possono essere venduti o macellati i soggetti
ammessi all’aiuto annuale salvo sostituzioni autorizzate dall’Amministrazione.
L’azione è associabile, in via facoltativa, con le azioni:
214 1/A “Metodi di gestione dell’azienda agricola ecosostenibili”;
214 1/B “Agricoltura e zootecnia biologica”;
214 1/C “Agricoltura e zootecnia biologica di avvicendamenti colturali per il
miglioramento della struttura del suolo”.
31
4.9
Adeguamento e trasformazione impegni agroambientali
Alla luce del Regolamento CE n. 1974/2006, art. 27 è consentito l’adeguamento degli
impegni agroambientali in corso di esecuzione. Pertanto, è possibile trasformare l’azione
prescelta nel corso del periodo di impegno, previa autorizzazione da parte
dell’Amministrazione regionale, a condizione che la nuova azione realizzi un vantaggio
certo dal punto di vista ambientale e un rafforzamento significativo dell’impegno
esistente, di seguito viene riportato l’adeguamento ammissibile: da azione 214/1D ad
azione 214/1B + 214/1D.
Ai sensi del sopracitato articolo può essere autorizzata la trasformazione di un impegno
agro ambientale in un impegno d’imboschimento di terreni agricoli ai sensi dell’art. 43 del
Reg. CE 1698/2005 alla condizione che la trasformazione comporti indubbi vantaggi per
l’ambiente e che l’impegno esistente risulti sostanzialmente rafforzato. L’impegno
agroambientale cessa senza dar luogo a rimborso.
Inoltre, ai sensi del Regolamento CE n. 1974/2006, art. 45 se il beneficiario aumenta la
superficie della propria azienda, é ammissibile l’estensione dell’impegno alla superficie
aggiuntiva per il restante periodo di esecuzione solo a seguito di bandi.
In attuazione al Regolamento CE n. 1320/2006 è possibile trasformare un impegno agro
ambientale assunto in forza del Regolamento CE n. 1257/1999 in un nuovo impegno
previsto dal Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, La possibilità di trasformare gli
impegni sottoscritti ai sensi del Regolamento CE n. 1257/1999, comprese eventuali superfici
aggiuntive, è consentita qualora sia esplicitamente indicata nei bandi ed in ogni caso
entro la data di scadenza della presentazione della domanda di pagamento dell’ultimo
anno d’impegno.
32
4.10
Coerenza con il primo pilastro della PAC
La presente azione non presenta potenziali sovrapposizioni con l’art. 69 e con gli
altri aiuti previsti dal Regolamento CE n. 1782/2003.
Dal 1/1/2010 il sopracitato articolo 69 sarà sostituito dall’applicazione dell’art. 68 Reg Ce
n.73/2009.
4.11
Entità e intensità dell’aiuto
Il sostegno sarà concesso su base annua sotto forma di premio ad UBA/annuo
secondo le Razze presenti così come riportato nella tabella che segue:
Descrizione razza
Entità dell’aiuto UBA/anno
Modicana
200
Cinisara
200
Siciliana
200
Barbaresca Siciliana
200
Noticiana
200
Girgentana
200
Argentata dell’Etna
200
Suino Nero Siciliano
200
Cavallo Sanfratellano
200
Puro Sangue Orientale
200
Asino Ragusano
200
Asino Pantesco
500
33
4.12
Schede descrittive delle razze autoctone minacciate di abbandono
Bovina Modicana
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
3.400
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
250
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
190
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Libro Genealogico
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
2.567
233
(iscritta al libro genealogico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
179
(iscritta al Libro Genealogico) e dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
35
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate (iscritte al L. G.) accoppiate con un
50
maschio della stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico
128
a) attivi nella monta naturale
85
b) attivi nella inseminazione artificiale
7
numero medio di dosi per maschio
c) inattivi in riserva genetica
600
5
34
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: di forte impalcatura scheletrica e di notevole rusticità. Ottima pascolatrice,
particolarmente adatta alle difficili condizioni ambientali e di allevamento delle aree interne della Sicilia.
•
Taglia medio – grande.
•
Mantello rosso ed uniforme.
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 140-145 / ♂cm 150-155. Peso: ♀kg 460-550 / ♂kg 700-900.
•
Produzione latte kg. 2.000-2.300 in 200 gg.
Area geografica di diffusione: tutto il territorio della Sicilia. Maggiore presenza nelle aree interne con
condizioni ambientali particolarmente difficili.
Principali attitudini zootecniche:
•
duplice attitudine carne-latte.
•
elevata frequenza dell’allele B della K-Caseina che conferisce al latte migliori caratteristiche
casearie.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. L’analisi filogenetica la colloca
fra le razze bovine di origine podolica.
Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-brado e brado.
Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento:
Formaggi:
•
ragusano;
•
provola ragusana;
•
canestrato siciliano;
•
caciocavallo palermitano;
•
vastedda palermitana;
•
provola siciliana.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.)
Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo
Tel 091/331988 – Fax 091/324797
e-mail: [email protected]
35
Bovina Cinisara
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
3.950
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
260
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
200
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Registro Anagrafico
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
2.434
254
(iscritta al Registro Anagrafico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
198
(iscritta al Registro Anagrafico) e dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
55
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate (iscritte al L. G.) accoppiate con un
70
maschio della stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico
209
a) attivi nella monta naturale
137
36
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: popolazione caratterizzata da notevole rusticità. Particolarmente adatta allo
sfruttamento dei pascoli delle aree marginali costiere ed interne della Sicilia.
•
Taglia media.
•
Mantello nero ed uniforme.
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 130-140 / ♂cm 140-150. Peso: ♀ kg 400-550 / ♂kg 500-700.
•
Produzione latte kg. 2.300-2.500 in 200 gg.
Area geografica di diffusione: aree agricole e marginali costiere ed interne delle zone di Cinisi –
Mezzojuso – S. Giuseppe Jato – Corleone (Prov. di Palermo) con presenze sparse nelle province di Trapani
– Enna – Messina.
Principali attitudini zootecniche:
•
duplice attitudine carne-latte.
•
elevata frequenza dell’allele B della K-Caseina che conferisce al latte migliori caratteristiche
casearie.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. L’analisi filogenetica la colloca
fra le razze bovine di origine podolica.
Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-brado e brado.
Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento:
Formaggi:
•
canestrato siciliano;
•
caciocavallo palermitano;
•
vastedda palermitana;
•
provola siciliana.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.)
Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo
Tel 091/331988 – Fax 091/324797
e-mail: [email protected]
37
Bovina Siciliana
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
3.000
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
260
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
55
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Registro Anagrafico
674
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
51
(iscritta al registro anagrafico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
22
(iscritta al registro anagrafico) e dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
20
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate (iscritte al L. G.) accoppiate con un
30
maschio della stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico
a) attivi nella monta naturale
38
12
38
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: popolazione caratterizzata da notevole rusticità. Ottima pascolatrice,
particolarmente adatta alle difficili condizioni ambientali e allo sfruttamento delle aree marginali montane
e sub-montane dell’entroterra della Sicilia.
•
Taglia media.
•
Mantello dal fromentino alle diverse tonalità di rosso fino al nero.
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 125-135 / ♂cm 135-145. Peso ♀kg 350-450 / ♂kg 450-650.
•
Produzione latte kg. 1.000-1.400 in 150 gg.
Area geografica di diffusione: aree interne montane e sub-montane delle province di Messina, Palermo
ed Enna, caratterizzate da condizioni ambientali particolarmente difficili.
Indirizzo produttivo prevalentemente: linea vacca-vitello.
Principali attitudini zootecniche:
•
duplice attitudine carne-latte.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Rappresenta la matrice
genetica originaria dei bovini siciliani (denominati anche mezzanini e montanini).
Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-brado e brado.
Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento:
Formaggi:
•
provola dei nebrodi;
•
canestrato siciliano;
•
provola siciliana.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.)
Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo
Tel 091/331988 – Fax 091/324797
e-mail: [email protected]
39
Ovina Barbaresca Siciliana
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
2.000
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
20
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
17
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Libro Genealogico
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
1.498
15
(iscritta al libro genealogico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
15
(iscritta al Libro Genealogico) e dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
80
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate (iscritte al L. G.) accoppiate con un
90
maschio della stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico
75
a) attivi nella monta naturale
60
40
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: razza rustica. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree
marginali ed interne della Sicilia.
•
Taglia medio – grande.
•
Testa robusta, profilo montonino, picchiettata di nero. Acorne in entrambi i sessi
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 75-80 / ♂cm 80-85. Peso ♀kg 60-65 / ♂kg >100.
•
Produzione latte lt. 140 in 210 gg.
Area geografica di diffusione: attualmente viene allevata nelle zone collinari interne delle province di
Caltanissetta e Agrigento. Presenze sparse in provincia di Palermo e di Enna.
Principali attitudini zootecniche:
•
duplice attitudine carne-latte.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Deriva da lontani e progressivi
incroci di sostituzione utilizzando arieti della razza Barbaresca del nord-Africa (Barberin, a coda grassa) e
pecore della razza Pinzirita, autoctona della Sicilia; razze considerate affini e caratterizzate da filogenesi
comune.
Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente stabulato semi-stabulato in piccoli e medi
allevamenti.
Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento:
Formaggi:
•
pecorino siciliano;
•
pecorino pepato;
•
canestrato siciliano misto.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.)
Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo
Tel 091/331988 – Fax 091/324797
e-mail: [email protected]
41
Ovina Noticiana
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
4.500
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
50
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
30
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
65
42
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: razza rustica. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree
marginali interne e costiere della provincia di Siracusa e delle province vicine.
•
Taglia media.
•
Testa mediamente fine e leggera di colore rosso mattone; profilo retto o lievemente montonino;
la pigmentazione, uniforme si estende al collo fino alla zona giugulo-sternale. Acorne in entrambi
i sessi
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 70-75 / ♂cm 80-85. Peso ♀kg 50-55 / ♂kg 80-85.
•
Produzione latte lt. 80 in 200 gg.
Area geografica di diffusione: viene allevata nelle zone collinari costiere ed interne delle province di
Siracusa, Ragusa, Caltanissetta e Catania.
Principali attitudini zootecniche:
•
duplice attitudine carne-latte.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Ha origine da specifica
selezione locale di soggetti derivati dalla razza comisana.
Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-stabulato in piccoli e medi allevamenti.
Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento:
Formaggi:
•
pecorino siciliano;
•
pecorino pepato;
•
pecorini locali;
•
canestrato siciliano misto.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.)
Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo
Tel 091/331988 – Fax 091/324797
e-mail: [email protected]
43
Caprina Girgentana
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
800
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
25
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
20
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al Libro Genealogico
714
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
19
(iscritta al libro genealogico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
17
(iscritta al Libro Genealogico) e dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
90
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della
95
stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili
a) attivi nella monta naturale
28
26
44
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: razza rustica. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree
marginali interne e costiere della provincia di Siracusa e delle province vicine.
•
Taglia media.
•
Mantello bianco.
•
Testa piccola provvista di caratteristiche corna, con la fronte ed i mascellari di colore fulvo
tendente al marrone.
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 75-80 / ♂cm 80-85. Peso ♀kg 40-45 / ♂kg 60-65.
•
Produzione latte lt. 80 in 200 gg.
Area geografica di diffusione: viene allevata principalmente in provincia di Agrigento con presenze sparse
in provincia di Palermo e Catania.
Principali attitudini zootecniche:
•
duplice attitudine carne-latte.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona. Ha origine da caprini originari
del versante medio - orientale del bacino del mediterraneo.
Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-stabulato e stabulato in piccoli e medi
allevamenti.
Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento:
Formaggi:
•
caprino girgentano;
•
caprino siciliano;
•
caprini freschi;
•
canestrato siciliano misto.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.)
Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo
Tel 091/331988 – Fax 091/324797
e-mail: [email protected]
45
Caprina Argentata dell’Etna
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
3.000
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
80
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
45
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico
915
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
28
(iscritta al registro anagrafico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
28
(iscritta al registro anagrafico) e dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
40
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della
75
stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili
a) attivi nella monta naturale
50
45
46
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: razza rustica. Particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli delle aree
marginali.
•
Taglia media.
•
Mantello grigio, caratteristico con riflessi argentei.
•
Testa piccola provvista di corna in entrambi i sessi.
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 62-67 / ♂cm 70-75. Peso ♀kg 33-38 / ♂kg 45-50.
•
Produzione latte lt. 160 in 210 gg.
Area geografica di diffusione: viene allevata principalmente nelle zone montane delle province di
Messina, Enna, Catania e Palermo con presenze sparse in altre province della Sicilia.
Principali attitudini zootecniche:
•
duplice attitudine carne-latte.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona con caratteri ben fissati
(mantello argenteo) originaria delle zone montane dell’area Etna.
Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semibrado e brado in piccoli e medi allevamenti.
Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento:
Formaggi:
•
caprino siciliano;
•
maiorchino;
•
canestrato siciliano misto.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.)
Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo
Tel 091/331988 – Fax 091/324797
e-mail: [email protected]
47
Suino Nero siciliano
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
850
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
140
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
130
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico
389
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
25
(iscritta al registro anagrafico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
25
(iscritta al registro anagrafico) e dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
80
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della
90
stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili iscritti al Libro Genealogico
54
a) attivi nella monta naturale
46
48
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: popolazione molto rustica, particolarmente adatta allo sfruttamento dei pascoli
delle aree montane.
•
Taglia media.
•
Pelle di colore nero, completamente rivestita di robuste setole.
•
Testa con profilo rettilineo con presenza di tettole, faccia ampia e lunga con grugno stretto e
inclinato. Arti molto robusti.
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 55-60 / ♂cm 60-65. Peso ♀kg 75-80 / ♂kg 110-120.
Area geografica di diffusione: prevalentemente allevata nelle zone montane delle province di Messina,
Enna e Palermo con presenze sparse in altre province della Sicilia.
Principali attitudini zootecniche:
•
Carne.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): popolazione autoctona, con caratteri ben fissati,
originaria delle zone montane dei Nebrodi (ME) e delle Madonie (PA), rustica e resistente alle malattie.
Scrofe con spiccato senso materno.
Descrizione dei sistemi di allevamento: prevalentemente semi-brado e brado. A carattere tipicamente
familiare. Le principali risorse alimentari sono rappresentate dal pascolo, dai prodotti del bosco e del
sottobosco, dai residui e dei sottoprodotti delle produzioni agricole, zootecniche e casearie.
Prodotti specifici della razza e della zona tradizionale di allevamento:
•
carni con spiccate caratteristiche di qualità e di genuinità;
•
salame di S. Angelo di Brolo (ME);
•
salame di S. Marco d’Alunzio (ME);
•
fellata di suino nero siciliano;
•
prosciutto di Nicosia (EN);
•
pancette tradizionali locali;
•
salumi tradizionali locali.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Associazione Regionale Allevatori della Sicilia (A.R.A.S.)
Via Principe di Belmonte n.55 – 90139 – Palermo
Tel 091/331988 – Fax 091/324797
e-mail: [email protected]
49
Cavallo Sanfratellano
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
1.600
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
802
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
750
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
1.430
802
(iscritta al registro anagrafico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata e
750
dove la razza è in maggioranza. San Fratello (ME)
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
100%
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della
100%
stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili iscritti al registro anagrafico
91
a) attivi nella monta naturale
80
50
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: di forte impalcatura scheletrica e di notevole rusticità. Ottima pascolatrice,
particolarmente adatta alle difficili condizioni ambientali e di allevamento delle aree interne della Sicilia.
•
Mantello baio, baio scuro o baio scuro carico.
•
Testa pesante, profilo montonino, dorso di giuste proporzioni, groppa ben sviluppata, arti di
notevole sviluppo scheletrico e muscolare.
•
Temperamento: buona nevrilità, rustico, resistente alle avversità climatiche.
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 150 /
♂cm 152. Torace: ♀cm 173 / ♂cm 175. Stinco: ♀cm 19 /
♂cm 19.
Area geografica di diffusione: pendici settentrionali dei monti Nebrodi.
Principali attitudini zootecniche:
•
Sella e tiro leggero.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona.
Descrizione dei sistemi di allevamento: allevamento allo stato brado.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Istituto Incremento Ippico
Via Vittorio Emanuele n.508 – 95124 – Catania
Tel 095/451925 – Fax 095/451924
51
Cavallo Purosangue orientale
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
40
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
15
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
10
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate
32
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
15
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata e
10
dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
100%
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della
100%
stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili
a) attivi nella monta naturale
15
15
52
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: mesodolicomorfo. Caratterizzato da splendida armonia delle forme.
•
Testa piccola, fronte larga e profilo rettilineo, occhio grande vivace ed espressivo, narici ampie.
•
Torace ampio e profondo, arti robusti, articolazioni spesse, tendini asciutti e ben rilevati. Zoccolo
duro e compatto.
•
Altezza al garrese adulti: cm 145 – 155.
Area geografica di diffusione: diverse zone altimetriche delle province di Caltanissetta, Catania, Messina,
Palermo e Trapani.
Principali attitudini zootecniche:
•
Sella – tiro leggero – corsa – gare di lunga distanza. Di temperamento vivace le sue andature sono
sempre eleganti, ampie ed elastiche.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza certificata nello “Stud Book” Italiano sin dal
1875. Deriva dalla introduzione prolungata e continua nel tempo di una matrice genetica di tipo arabo
asiatica cha ha trovato un perfetto andamento alle condizioni climatiche – ambientali della Sicilia.
Descrizione dei sistemi di allevamento: allevati nel contesto di aziende agricole delle aree indicate. Il tipo
di allevamento si basa principalmente sul pascolamento delle risorse foraggiere aziendali.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Istituto Incremento Ippico
Via Vittorio Emanuele n.508 – 95124 – Catania
Tel 095/451925 – Fax 095/451924
di concerto con:
L’Associazione Siciliana Cavallo Orientale
Via Marchese di Villabianca n.54 - Palermo
53
Asino Ragusano
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
1.400
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
350
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
350
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
1.300
383
(iscritta al registro anagrafico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata e
383
dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
100%
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della
100%
stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili iscritti al registro anagrafico
60
a) attivi nella monta naturale
60
54
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza:
•
Mantello baio oscuro con ventre di cervo o di biscia, focature agli occhi, muso grigio.
•
Testa molto pesante, orecchie ben portate, occhi grandi, groppa ben sviluppata, arti robusti,
temperamento nevrite ed energico.
•
Altezza al garrese adulti: ♀cm 130 /
♂cm 138. Torace: ♀cm 142 / ♂cm 150. Stinco: ♀cm 17 /
♂cm 18.
Area geografica di diffusione: territorio di Ragusa, Modica, Scicli, Santa Croce Camerina, San Mauro
Castelverde, Palermo e San Fratello.
Principali attitudini zootecniche:
•
Soma – tiro.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona.
Descrizione dei sistemi di allevamento: allevamento aziendale.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Istituto Incremento Ippico
Via Vittorio Emanuele n.508 – 95124 – Catania
Tel 095/451925 – Fax 095/451924
55
Asino Pantesco
A – Elementi demografici
Numero totale di riproduttrici
37
Numero di allevamenti comprendenti almeno una riproduttrice
1
Numero totale degli allevamenti dove la razza è in maggioranza
1
Numero delle riproduttrici controllate e/o registrate iscritte al registro anagrafico
37
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata
1
(iscritta al registro anagrafico)
Numero degli allevamenti comprendenti almeno una femmina controllata e/o registrata e
1
dove la razza è in maggioranza
Percentuale delle riproduttrici accoppiate con un maschio della stessa razza
100%
Percentuale delle riproduttrici controllate e/o registrate accoppiate con un maschio della
100%
stessa razza
Numero totale dei maschi disponibili iscritti al registro anagrafico
12
a) attivi nella monta naturale
12
56
B – Elementi di caratterizzazione della razza
Descrizione della razza: originario dell’isola di Pantelleria.
•
Mantello baio oscuro, rari ma presenti i soggetti grigi, pelo corto e liscio diverso da quello di altre
razze, lanoso e opaco. Muso quasi bianco a volte presenti focature in occhi e naso. Addome e
fascia interna delle cosce bianche. Scarsi crini nella coda.
•
Testa piccola asciutta, con occhi grandi. Fronte larga, orecchie piccole, mobili e ben portate. Collo
lungo e muscoloso. Petto largo. Linea dorso lombare lunga e dritta. Spalla quasi dritta, forte e di
giusta lunghezza. Torace sviluppato. Groppa larga, arti molto robusti, muscolosi con articolazioni
asciutte e larghe. Zoccoli di giuste proporzioni robusti al punto da non richiedere ferratura.
Temperamento vivace, nevrile buon ambiatore.
•
Altezza al garrese adulti: cm 124 - 140. Torace: cm 135 - 160. Stinco: cm 16 - 20.
Area geografica di diffusione: Erice(TP).
Principali attitudini zootecniche:
•
Soma e produzione mulina.
Caratteristiche genetiche (filogenesi, caratteri genetici): razza autoctona.
Descrizione dei sistemi di allevamento: allevamento aziendale.
Organismo responsabile della gestione della razza:
Istituto Incremento Ippico
Via Vittorio Emanuele n.508 – 95124 – Catania
Tel 095/451925 – Fax 095/451924
di concerto con:
Azienda Foreste Demaniali Regione Siciliana
San Matteo – Erice (TP)
57
4.13
Cumulabilità del premio
Il premio previsto dall’azione è cumulabile sulla medesima superficie e/o UBA.
Per quanto riguarda la cumulabilità del premio con gli aiuti concessi ai sensi dell’art. 68
del Reg. CE 73/2009 (ex art. 69 del Reg. CE n. 1782/2003) sarà definita a seguito
dell’approvazione delle modifiche del PSR – Sicilia 2007/2013 in corso di verifica dai
servizi della Commissione europea e ne sarà data opportuna diffusione entro i termini
utili per la presentazione della Domanda Unica.
Il rispetto delle condizioni previste riferite all’articolo 68 del Reg. CE 73/2009 verrà verificato
attraverso l’esecuzione di controlli incrociati effettuati dall’organismo pagatore.
4.14
Procedure per il trattamento delle domanda di aiuto e di pagamento
La domanda di aiuto va presentata telematicamente, entro il termine perentorio
fissato nel bando, utilizzando il servizio disponibile sul sito del portale SIAN, o tramite il
centro di assistenza aziendale (CAA), presso il quale è affidato il fascicolo aziendale,
ovvero mediante i tecnici agricoli abilitati in esecuzione alle apposite convenzioni
stipulate con l’Amministrazione Regionale. Si precisa che le domande di aiuto non
saranno accettate se presentate in ritardo rispetto alla data fissata.
La domanda cartacea debitamente sottoscritta, in ogni parte ove richiesto, con firma
autenticata secondo la normativa vigente, che costituisce l’integrazione documentale,
dovrà pervenire, completa della documentazione appresso riportata, in busta chiusa agli
Ispettorati Provinciali della Agricoltura competenti per territorio perentoriamente entro i
successivi 30 giorni dalla data di scadenza dei bandi.
Nel caso di azienda composta da più corpi fondiari, siti in differenti territori provinciali, la
competenza è attribuita all’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura nella cui zona di
operatività è ubicato la maggiore superficie impegnata.
Nella parte esterna della busta dovrà essere riportata la seguente dicitura: PSR Sicilia 20072013 misura 214 “Pagamenti agroambientali” Bando di selezione annualità _______; inoltre
58
vanno indicati gli estremi del beneficiario richiedente. Al fine di verificare il rispetto del
termine di presentazione della domanda cartacea farà fede unicamente la data apposta
sulla ricevuta rilasciata da ciascun ufficio che dovrà essere spillata alla busta chiusa, sulla
quale dovrà essere riportata la medesima data.
La domanda di aiuto potrà essere presentata solamente dalle aziende che hanno
correttamente costituito il fascicolo aziendale presso i Centri di Assistenza Aziendale
autorizzati.
La domanda di aiuto dovrà essere compilata in ogni parte comprensiva delle
personalizzazioni regionali che consistono nelle dichiarazioni comuni a tutte le azioni,
specifiche per azione e la scheda di auto attribuzione dei punteggi.
L’istanza pervenuta dovrà essere acquisita al protocollo dell’Ispettorato Provinciale della
Agricoltura attraverso l’apposizione del numero di protocollo sulla busta chiusa.
Il numero di domanda generato in automatico dal sistema SIAN consentirà unicamente di
individuare l’operazione e costituirà elemento componente del codice identificativo della
stessa.
La domanda cartacea di aiuto presentata oltre i termini previsti verrà respinta e l’ufficio
darà apposita comunicazione alla ditta interessata.
Con le stesse modalità, verranno respinte le richieste presentate in data antecedente a
quella di pubblicazione del bando di selezione, non compilate con le modalità indicate
tramite il sistema SIAN e mancanti della documentazione richiesta.
4.15
Documentazione richiesta
Alla domanda, debitamente compilata dovrà essere allegata, pena l’esclusione, la
seguente documentazione comune e specifica:
1. Documentazione attestante l'iscrizione dei capi oggetto d'aiuto al libro genealogico o al
registro anagrafico di razza, rilasciata dagli enti responsabili;
2. Quadro d'identificazione dei capi interessati all'azione che fa parte integrate della
domanda d’aiuto.
59
4.16
Altra documentazione
Da presentare all’ufficio responsabile del procedimento entro 30 giorni dalla
pubblicazione nell’albo provinciale dell’elenco provvisorio delle domande istruibili:
1. certificato della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura con la dicitura
antimafia;
2. attestato di assoggettamento per le aziende di prima notifica che hanno usufruito della
deroga prevista.
3. attestato di assoggettamento aggiornato per i casi in cui vi sono state notifiche di
variazione rispetto alla certificazione prevista.
Con provvedimento del dirigente del Servizio responsabile, entro il termine di scadenza di
presentazione della domanda informatica procederà alla nomina di una commissione di
valutazione ed al suo insediamento.
La Commissione potrà strutturarsi in più sottocommissioni tenuto conto del numero di
istanze presentate al fine di rispettare i tempi previsti.
La Commissione, a seguito della consegna delle istanze prese in carico dall’ufficio
dell’Ispettorato Provinciale responsabile, procede alla ricevibilità di ogni domanda
verificando che la stessa sia di competenza dell’IPA, che sia correttamente compilata in
ogni sua parte, che sia presente la documentazione richiesta, e dopo aver riportato il
protocollo di entrata e siglato tutti i documenti, compila la lista di controllo tramite la
specifica funzione prevista sul sistema SIAN riportando in calce le determinazioni relative
alla ricevibilità o meno della istanza.
La Commissione, per le istanze ricevibili, procederà alla verifica della qualifica del
beneficiario, della superficie minima richiesta ed alla valutazione dei punteggi autoattribuiti, provvederà a completare la lista di controllo relativamente alla valutazione
riportando in calce il punteggio determinato, la priorità territoriale, l’eventuale priorità a
parità di punteggio, ed infine, tenendo conto delle priorità previste dalle singole azioni,
predisporrà gli elenchi provinciali provvisori delle domande istruibili, di quelle escluse e di
quelle non ricevibili.
Gli elenchi provvisori delle domande istruibili, con il relativo punteggio, di quelle escluse e
di quelle non ricevibili, con indicazione delle motivazioni di esclusione o di non ricevibilità,
60
approvate con provvedimento ispettoriale, verranno affisse all'albo Provinciale di
ciascuno Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura entro 45 giorni dalla nomina della
Commissione e saranno consultabili nel sito http://www.regione.sicilia.it, nonché presso
l'Ufficio relazioni con il Pubblico degli uffici provinciali e della sede centrale
dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura e Foreste.
Le istanze utilmente inserite negli elenchi provvisori saranno immediatamente oggetto
della verifica amministrativa sulla base delle risorse finanziarie disponibili, l’affissione
all'Albo Provinciale degli elenchi provvisori assolve all'obbligo della comunicazione ai
soggetti richiedenti del punteggio attribuito, di avvio del procedimento di esclusione sia
per le istanze escluse sia per quelle non ricevibili. Tutti gli interessati, entro i successivi 15
giorni, dalla data di pubblicazione all'Albo provinciale, degli elenchi provvisori potranno
richiedere all'IPA, con apposite memorie il riesame del punteggio attribuito, nonché la
verifica delle condizioni di esclusione o di non ricevibilità.
L’Ispettorato Provinciale della Agricoltura, entro 60 giorni successivi all’affissione degli
elenchi provvisori, dopo avere esaminato le eventuali memorie difensive, provveduto alle
verifiche amministrative, procederà alla stesura degli elenchi definitivi delle domande
ammesse ed escluse, riportanti anche le motivazioni di esclusione, che verranno trasmessi
all’Assessorato Regionale dell’Agricoltura e delle Foreste per la stesura della graduatoria
regionale e successiva sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia
(GURS) e sul sito ufficiale, a seguito della registrazione del decreto di approvazione alla
Corte dei Conti.
La pubblicazione della graduatoria regionale sulla GURS assolve all'obbligo della
comunicazione ai soggetti richiedenti del punteggio attribuito, nonché di avvio del
procedimento di archiviazione per le ditte escluse e/o non ricevibili.
61
4.17
Verifiche tecnico-amministrative sulle domande di aiuto
L’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura entro 15 gg dalla pubblicazione all’albo
degli elenchi provvisori, darà comunicazione al richiedente dell’avvio del procedimento
istruttorio segnalando l’Ufficio e il responsabile del procedimento cui è stata assegnata la
domanda e presso il quale potrà richiedere eventuali informazioni.
L’istruttoria verrà svolta dal funzionario incaricato il quale, entro i successivi 30 giorni,
procederà alla chiusura della verifica tecnico-amministrativa della domanda.
Il funzionario istruttore incaricato verificherà la conformità dei documenti presentati per
l’ammissibilità all’aiuto, la corretta procedura attivata dal beneficiario per il
raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal programma per le singole azioni.
L’assenza della documentazione, la cui presentazione è richiesta obbligatoriamente,
comporterà l’archiviazione della domanda.
Nel caso in cui nel corso dell’istruttoria si presentasse la necessità da parte dell’ufficio di
richiedere integrazioni e/o precisazioni, ritenuti necessari per il completamento
dell’attività istruttoria, l’ufficio invierà al richiedente una unica richiesta di documenti da
produrre, inderogabilmente entro 15 giorni, a partire dalla data di ricevimento della
raccomandata con avviso di ricevimento.
Qualora entro tale termine non perverranno le integrazioni richieste l’ufficio istruttore
darà avvio alle procedure di archiviazione della domanda.
A chiusura della verifica istruttoria della domanda di aiuto verrà redatto apposito verbale
riportante le determinazioni assunte dal funzionario istruttore sulla ammissibilità
dell’aiuto, con la determinazione del premio annuale, che sarà comunicato al beneficiario.
Nel caso in cui l’importo del premio riconosciuto è superiore a € 154.937,07 l’Ispettorato
Provinciale dell’Agricoltura provvederà a richiedere alla Prefettura competente
l’informativa antimafia.
Nei casi in cui le istanze vengano giudicate non ammissibili, o siano state rigettate per
carenza documentale o per la mancata presentazione delle integrazioni, il dirigente della
struttura responsabile darà comunicazione ai richiedenti dell’avvio del procedimento di
archiviazione.
62
4.18
Controlli sulle dichiarazioni
Ciascun Ufficio Istruttore su un campione di domande verificherà la veridicità delle
dichiarazioni fornite e la conformità della documentazione a quanto previsto dal
programma e dalle disposizioni attuative, in particolare si precisa che relativamente alle
dichiarazione che fanno riferimento alla documentazione derivante dal fascicolo
aziendale il controllo verrà eseguito presso il CAA di riferimento.
Nel caso che i dati presenti in domanda non risultassero corrispondenti ai documenti
contenuti nel fascicolo aziendale, l’Amministrazione sospenderà l’esame della istanza e
procederà a comunicare alla ditta l’avvio del procedimento di archiviazione, comunicando
nel contempo all’AGEA i risultati della verifica per i successivi atti che si dovessero
rendere necessari in applicazione delle convenzioni sottoscritte tra le parti sulla tenuta
del fascicolo aziendale.
Il controllo verrà svolto anche sulle dichiarazioni rilasciate nelle dichiarazioni integrative ai
sensi del D.P.R. n. 445/2000 e comprende anche la verifica, per quanto pertinente, della
corretta attribuzione del punteggio, riferiti ai criteri di selezione.
Si precisa che in caso di presenza di dichiarazioni mendaci, l’Amministrazione procederà
oltre che alla archiviazione della istanza, anche all’avvio delle procedure previste per tale
fattispecie di irregolarità dalla normativa nazionale e comunitaria.
4.19
Presentazione domande annuali di pagamento (ex conferma impegno)
Il termine per la presentazione della documentazione annualmente è entro il 15
maggio, entro tale giorno le ditte dovranno presentare la domanda annuale di pagamento
a conferma dell’impegno assunto.
La domanda stampata debitamente sottoscritta con firma autenticata secondo la
normativa vigente, dovrà essere depositata al medesimo CAA e corredata, entro il
suddetto termine del 15 maggio, della seguente documentazione:
- Certificato Camerale con la dicitura antimafia.
63
- Documentazione attestante l'iscrizione dei capi oggetto d'aiuto al libro genealogico o al
registro anagrafico di razza, rilasciata dagli enti responsabili nel caso di capi diversi e/o
aggiuntivi rispetto alla domanda iniziale
- Quadro d'identificazione dei capi interessati all'azione.
4.20
Controlli amministrativi e controlli in loco
In conformità alle disposizioni regolamentari sulle domande di pagamento l’ufficio
addetto ai controlli amministrativi procederanno alla verifica della correttezza e
completezza della domanda, della documentazione richiesta. I controlli amministrativi
comprendono anche i controlli incrociati sul Sistema integrato di gestione e controllo
(SIGC).
Verrà individuato, secondo i criteri stabiliti dall’Amministrazione regionale in accordo con
l’organismo pagatore, un campione pari almeno al 5% delle domande presentate, per
l’esecuzione dei controlli oggettivi sulle superfici impegnate, sul rispetto da parte dei
beneficiari delle norme di eleggibilità e condizionalità, sul rispetto degli obblighi aggiuntivi
assunti e degli impegni previsti dalle singole azioni, sulle dichiarazioni rese dal beneficiario
in fase di domanda e durante il periodo di impegno.
I controlli riguarderanno tra l’altro la verifica del rispetto di quanto previsto nel piano
aziendale presentato con riferimento alla gestione del suolo, al rispetto del piano di
concimazione, al rispetto delle norme tecniche di difesa fitosanitaria, alla corretta tenuta
ed aggiornamento dei registri aziendali e dei registri di stalla, nel caso di azienda
zootecnica, al rispetto dell’impegno della commercializzazione in biologico nella misura
minima del 50%.
L’attività di controllo sia amministrativa che in loco verrà eseguita in conformità ai
manuali delle procedure predisposti dall’organismo pagatore.
I soggetti preposti al controllo, a chiusura delle operazioni di verifica previste dal manuale
per i controlli in loco predisposto dall’organismo pagatore, comunicheranno agli uffici
istruttori i risultati dello stesso.
64
In caso di rilevazioni di infrazioni nel corso del controllo in loco le stesse dovranno essere
accertate secondo le procedure stabilite nel manuale dei controlli AGEA
La presenza di infrazioni potrà comportare una riduzione del premio o l’esclusione dallo
stesso, nonché l’applicazione di eventuali sanzioni in conformità a quanto stabilito nei
provvedimenti nazionali e regionali esistente.
4.21
Pagamenti del premio riconosciuto
Unicamente in fase successiva all’avvio dei controlli in loco si procederà alla
autorizzazione del pagamento, per la successiva liquidazione del premio riconosciuto.
Nel caso in cui l’importo del premio riconosciuto è superiore a € 154.937,07 dovrà essere
richiesta l’informativa antimafia alla Prefettura competente.
Per le aziende sottoposte a controllo in loco il pagamento potrà essere effettuato solo
successivamente alla chiusura del procedimento e tenuto conto delle risultanze dello
stesso.
4.22
Subentro, recesso anticipato, decadenza totale
Nel caso di cessione parziale o totale della azienda durante il periodo di
esecuzione di un impegno è consentito il subentro da parte di soggetto diverso dal
beneficiario, purché lo stesso mantenga gli impegni assunti dal cedente e rispetti i criteri
di selezione attribuiti riferiti alla priorità soggettiva.
In caso di mancato subentro nell’impegno da parte del rilevatario della azienda, il
beneficiario dovrà rimborsare il sostegno riconosciuto sino alla data del cambio parziale o
totale della titolarità dell’azienda.
In deroga qualora la prosecuzione dell’impegno non sia realizzabile non sarà richiesto il
rimborso nel caso di cessione definitiva delle attività agricole successiva al compimento
del terzo anno di impegno.
65
Inoltre nel caso in cui, a seguito di operazioni di ricomposizione fondiaria o di interventi di
riassetto fondiario pubblici o approvati dalla pubblica autorità, il beneficiario non sia nelle
condizioni di rispettare gli impegni assunti si procederà ad adeguare gli impegni alla
nuova situazione. Qualora non sia possibile procedere all’adeguamento, decadrà
l’impegno assunto senza obbligo di rimborso da parte del beneficiario per l’effettiva
durata di validità dell’impegno stesso.
In tutti casi il beneficiario è tenuto a dare comunicazione delle mutate condizioni alla
amministrazione affinché la stessa possa dopo aver verificato il sussistere delle predette
condizioni adottare i consequenziali provvedimenti.
Nel caso di impossibilità a mantenere gli impegni assunti per cause di forza maggiore
previste dalla regolamentazione comunitaria, appresso riportate, non si procederà al
rimborso totale o parziale degli aiuti percepiti:
a) decesso del beneficiario;
b) incapacità professionale di lunga durata del beneficiario;
c) espropriazione di una parte rilevante dell’azienda, se detta espropriazione non era
prevedibile al momento dell’assunzione dell’impegno;
d) calamità naturale grave che colpisce in misura rilevante la superficie agricola
dell’azienda;
e) distruzione fortuita dei fabbricati aziendali adibiti all’allevamento;
f) epizoozia che colpisce la totalità o una parte del patrimonio zootecnico del beneficiario.
Nel caso in cui ricorrano casi di forza maggiore o circostanze eccezionali le stesse devono
essere notificate per iscritto dal beneficiario o dal suo rappresentante all’ufficio
Provinciale dell’Assessorato Agricoltura e Foreste territorialmente competente entro dieci
giorni lavorativi a decorrere dal giorno in cui il beneficiario o il rappresentante stesso è in
grado di provvedervi, unitamente alla necessaria documentazione atta a supportare
quanto richiesto.
66
4.23
Sistema sanzionatorio
In applicazione degli articoli 16, 17 e 18 del Regolamento Comunitario 1975/2006 in
caso di mancato rispetto degli impegni, cui è subordinata la concessione dell’aiuto, si
procederà alla riduzione, alla esclusione o al rifiuto dello stesso, proporzionalmente alla
irregolarità commessa, secondo la classificazione dell’inadempienza constatata in
conformità a quanto indicato nel DM n. 1205 del 20/3/2008 recante “Disposizioni in materia
di violazioni riscontrate nell’ambito nel Reg.(CE) 1782/03 del Consiglio del 29 settembre 2003
sulla PAC e del Reg. (CE) 1698/05 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo
rurale da parte del FEASR” pubblicato sulla GURS n.76 del 31/3/2008. (http://www.psrsicilia.it)
67
5.0
Annualità 2008 214/1d
Dall’analisi della graduatoria definitiva regionale relativa al bando pubblico del 2008
riguardante le domande di aiuto relative all’azione 214/1D “Allevamento di razze
autoctone a rischio di estinzione o di abbandono” facente parte della misura 214
“Pagamenti agroambientali” del PSR Sicilia 2007-2013 è possibile avere i dati relativi alle
singole province. Nella Figura 2 è riportata la distribuzione per provincia del numero di
domande di aiuto, il 63% delle quali è concentrata in provincia di Messina.
• Siracusa.
All’IPA di Siracusa tra giugno e luglio del 2008 sono state presentate
nove domande di aiuto per la misura 214/1D, di cui una risulta essere accoppiata
alla misura 214/1A “Metodi di gestione dell’azienda agricola ecosostenibile” e sei
accoppiate con la misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica” (Fig. 3).
L’età media dei richiedenti si aggira sui cinquant’anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 250 Ha.
Le unità di bestiame adulto sono pari a 87 UBA.
• Ragusa. All’IPA di Ragusa nel mese di luglio del 2008 sono state presentate otto
domande di aiuto per la misura 214/1D, di cui solo una risulta essere accoppiata
alla misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica”.
L’età media dei richiedenti si aggira sui trentacinque anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 750 Ha.
Le unità di bestiame adulto sono pari a 260 UBA.
• Palermo.
All’IPA di Palermo tra giugno e luglio del 2008 sono state presentate
sedici domande di aiuto per la misura 214/1D, di cui una risulta essere accoppiata
alla misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica”.
L’età media dei richiedenti si aggira sui sessant’anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 900 Ha.
Le unità di bestiame adulto sono pari a 310 UBA.
• Messina. All’IPA di Messina tra maggio e luglio del 2008 sono state presentate
ottantuno domande di aiuto per la misura 214/1D.
68
L’età media dei richiedenti si aggira sui sessant’anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 2400 Ha.
Le unità di bestiame adulto sono pari a 857 UBA.
• Catania.
All’IPA di Catania nel mese di luglio del 2008 sono state presentate
quattro domande di aiuto per la misura 214/1D.
L’età media dei richiedenti si aggira sui trentacinque anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 209 Ha.
Le unità di bestiame adulto sono pari a 73 UBA.
• Enna. All’IPA di Enna tra giugno e luglio del 2008 sono state presentate cinque
domande di aiuto per la misura 214/1D.
L’età media dei richiedenti si aggira sui quarant’anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 376 Ha.
Le unità di bestiame adulto sono pari a 131 UBA.
• Caltanissetta.
All’IPA di Caltanissetta nel mese di luglio del 2008 è stata
presentata una domanda di aiuto per la misura 214/1D.
L’età del richiedente è di trent’anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 43 Ha.
Le unità di bestiame adulto sono pari a 15 UBA.
• Agrigento. All’IPA di Agrigento nel mese di luglio del 2008 sono state presentate
quattro domande di aiuto per la misura 214/1D.
L’età media dei richiedenti si aggira sui quarantacinque anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 225 Ha.
Le unità di bestiame adulto sono pari a 78 UBA.
69
Figura 2 - Domande d’aiuto presentate ad ogni IPA
81
9
8
16
4
5
1
4
Numero dei partecipanti al bando
Figura 3 - Domande d’aiuto associate ad altre misure
1%
6%
214/1A+214/1D
214/1B+214/1D
214/1D
93%
70
Delle 128 richieste ben 97 contano imprenditori con una età media di 60 anni (fig.4).
Figura 4 - Età media dei beneficiari
97
100
80
50 anni
60
35 anni
40
9
20
60 anni
12
5
0
50 anni 35 anni
60 anni
40 anni
40 anni
1
4
30 anni
45 anni
30 anni
45 anni
La superficie coinvolta pari a 5153 ettari vede sempre la provincia di Messina (fig. 5) in
prima linea con il 47% della superficie e con le unità di bestiame adulto (fig 6).
Figura 5 - Superficie in Ha impegnata per provincia
2500
2000
1500
1000
500
0
2400
750
900
250
209
376
43
225
Superficie in Ha
71
Figura 6 - Superficie in UBA impegnata per provincia
1%
4%
7%
4%
5%
Agrigento
15%
Caltanissetta
Siracusa
Ragusa
17%
47%
Palermo
Messina
Catania
Enna
72
6.0
Annualità 2010 214/1D
Dall’analisi della graduatoria definitiva regionale relativa al bando pubblico del 2010
riguardante le domande di aiuto relative all’azione 214/1D “Allevamento di razze
autoctone a rischio di estinzione o di abbandono” facente parte della misura 214
“Pagamenti agroambientali” del PSR Sicilia è possibile avere i dati relativi alle singole
province. Nella Figura 7 è riportata la distribuzione per provincia del numero di istanze
ammissibili ed inammissibili, in provincia di Messina si contano ben 59 domande
ammesse mentre, in provincia di Palermo le domande escluse superano quelle ammesse.
• Siracusa.
All’IPA di Siracusa nel mese di marzo del 2010 sono state presentate
quattro domande di aiuto per la misura 214/1D, di cui due risultano essere
accoppiate alla misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica”.
L’età media dei richiedenti si aggira sui trent’anni.
La superficie totale impegnata per tale misura è pari a 87.90 Ha/UBA.
Inoltre dall’ulteriore analisi di approfondimento che mi è stata consentita di fare
sono riuscito a risalire alle specie e quindi alle relative razze richieste da ogni
singola azienda beneficiaria e rispettivamente:
1. Due asini ragusani in 41,46 Ha/UBA con un aiuto pari a € 14.247,70 (misura
accoppiata).
2. Un asino ragusano in 33,94 Ha/UBA con un aiuto pari a € 18.249,00 (misura
accoppiata).
3. Quattro asini ragusani in 5,00 Ha/UBA con un aiuto pari a € 1.000,00.
4. Sette suini neri dei Nebrodi in 7,40 Ha/UBA con un aiuto pari a € 1.480,00.
Quindi, la provincia nel totale ha richiesto un premio pari a € 34.976,70.
• Ragusa. All’IPA di Ragusa nel mese di marzo del 2010 sono state presentate due
domande di aiuto per la misura 214/1D.
L’età media dei richiedenti si aggira sui quarantacinque anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 16,85 Ha/UBA.
Il premio richiesto è pari a € 2.400,00.
73
• Palermo. All’IPA di Palermo nel mese di marzo del 2010 sono state presentate tre
domande di aiuto per la misura 214/1D che risultano essere accoppiate tutte con
la misura 214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica” (fig. 8).
L’età media dei richiedenti si aggira sui quarantacinque anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 222.2900 Ha/UBA.
Il premio richiesto è pari a € 55.047,46.
Inoltre sono state presentate altre otto domande inerenti a tale bando, ma tali
sono risultate non ammissibili poiché la documentazione era incompleta e/o
errata, per i seguenti motivi relativi a ciascuna azienda:
1. Manca l’estratto di mappa catastale e l’iscrizione al registro anagrafico
degli animali;
2. Manca la dichiarazione specifica per l’azione D, e la scheda di punteggio e il
quadro di identificazione dei capi;
3. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale;
4. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale e l’iscrizione al
libro genealogico L.G.;
5. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale e l’iscrizione al
libro genealogico L.G.;
6. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale e il quadro di
identificazione dei capi;
7. Inammissibile poiché il numero dei capi richiesti è maggiore rispetto la
superficie posseduta;
8. Non ricevibile in quanto manca l’estratto di mappa catastale.
• Messina.
All’IPA di Messina nel mese di marzo del 2010 sono state presentate
cinquantanove domande di aiuto per la misura 214/1D.
L’età media dei richiedenti si aggira sui sessant’anni.
Inoltre sono pervenute al sopracitato ufficio altre due domande di aiuto ma sono
state scartate a priori poiché una delle due domande aveva richiesto un aiuto di
UBA maggiore rispetto la superficie a disposizione, mentre la seconda azienda non
ha fornito la documentazione relativa al registro di razza.
74
Non è stato possibile acquisire i dati relativi alla superficie impegnata Ha/UBA e il
relativo premio richiesto per tale impegno (fig. 10 e 11).
• Enna.
All’IPA di Enna nel mese di marzo del 2010 sono state presentate otto
domande di aiuto per la misura 214/1D.
L’età media dei richiedenti si aggira sui sessantacinque anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 174.7500 Ha/UBA.
Il premio richiesto è pari a € 20.150,00.
Inoltre al sopraelencato ufficio è pervenuta un’altra domanda d’aiuto risultata
inammissibile al bando pubblico poiché nella documentazione mancava la
certificazione sanitaria, il libro genealogico, il quadro dei capi interessati
all’impegno ed il registro anagrafico.
• Agrigento. All’IPA di Agrigento nel mese di marzo del 2010 è stata presentata una
domanda di aiuto per la misura 214/1D.
L’età del richiedente è di quarantacinque anni.
La superficie totale impegnata a tale misura è pari a 5.5500 Ha/UBA.
Il premio richiesto è pari a € 1.100,00.
Inoltre sono pervenute al sopracitato ufficio altre due domande di aiuto, ma sono
state scartate a priori poiché una delle due domande dichiarava una disponibilità
aziendale inferiore alla durata dell’impegno, mentre il richiedente della seconda
azienda non ha compilato l’elenco relativo alla documentazione della disponibilità
delle superfici aziendali.
• Catania.
All’IPA di Catania nel mese di marzo del 2010 è stata presentata una
domanda di aiuto per la misura 214/1D.
L’età del richiedente è di quarant’anni.
Ma tale domanda è risultata non ammissibile al bando pubblico poiché nella
documentazione risultava che le certificazioni sanitarie sono state prodotte con
data superiore ai 12 mesi consentite dal bando.
75
Figura 7 - Confronto istanze ammissibili e inammissibili
59
60
50
40
30
20
10
8
4
8
3
2
2
1
Messina
Catania
1
1
2
0
Siracusa
Ragusa
Palermo
Istanze ammissibili
Enna
Agrigento
Istanze inammissibili
Figura 8 – Misure associate
6%
214/1B+214/1D
214/1D
94%
76
Il maggior numero dei richiedenti (59) ha una età media di 35 anni (fig. 9).
Figura 9 - Età media beneficiari istanze ammesse.
59
60
40
20
8
4
0
35 anni
6
Numero Beneficiari
65 anni
30 anni
45 anni
Numero Beneficiari
Figura 10 - Superficie in Ha/UBA istanze ammissibili
250
200
150
100
50
222,29
174,75
87,9
16,85
0
Siracusa
Ragusa
5,55
Palermo
Enna
Agrigento
77
Figura 11 – Premio richiesto per provincia
€ 55.047,46
€ 34.976,70
€ 1.110,00
Agrigento
€ 20.150,00
€ 2.400,00
Siracusa
Palermo
Ragusa
Enna
78
7.0
Conclusioni
Il patrimonio italiano è ricco di endemismi e conta per quanto riguarda le specie
tipiche, oltre 5 mila specie, tra animali e piante.
Molti di questi endemismi sono minacciati e rischiano l'estinzione. Tra questi vi
sono antiche varietà di frutta e di vite, diverse razze autoctone che danno un valore
aggiunto agli allevamenti, ma anche piante aromatiche dalle quali si estraggono gli oli
essenziali dalle proprietà curative.
Tutte queste varietà di piante e razze animali, alcune importate da secoli e ormai parte
della tradizione agricola italiana, fanno parte del patrimonio biologico e culturale delle
aree agricole e delle comunità rurali del nostro Paese.
Negli ultimi 50 anni, secondo gli esperti, in Italia sono scomparse 5 razze bovine, 3 di
capre, 10 di ovini e suini, mentre sono considerate a rischio di estinzione almeno 1.500
varietà di frutta.
In Europa sono scomparse circa la metà delle razze che esistevano all'inizio del
Novecento, mentre quasi il 20% delle razze bovine, ovine, suine, equine e avicole
dell'intero pianeta sono attualmente a rischio d'estinzione.
Presentando la prima valutazione globale della biodiversità zootecnica e della capacità dei
Paesi di gestire le proprie risorse genetiche animali, nel settembre 2007 la FAO ha
lanciato un appello alla comunità internazionale: "molte razze a rischio di estinzione
presentano caratteristiche uniche che potrebbero essere utili nell'affrontare cambiamenti
climatici ed epidemie del bestiame. Senza le capacità di adattamento dei sistemi di
produzione agricoli, inoltre, si rischia una perdita di diversità genetica a causa dell'utilizzo
di un numero limitato di maschi riproduttori".
In Italia, la salvaguardia della cultura materiale, delle tecniche agronomiche e delle
modalità tradizionali di trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici consentono alle
specie animali e alle varietà vegetali autoctoni di inserirsi in territori "modello" nella
cornice di leggi regionali di tutela e con il supporto di iniziative che ne promuovono la
valorizzazione come, ad esempio, i progetti di filiera corta inseriti nei programmi di
sviluppo rurale (PSR) 2007-2013.
79
Le produzioni tipiche agricole e zootecniche hanno un'identità ben specifica e molto
marcata che trae origine dalla forte caratterizzazione del "sistema locale" in cui nascono e
sono espressione della cultura e della biodiversità locale e nazionale. Gli elementi che
conferiscono tipicità a un prodotto agro-alimentare si possono riassumere nei punti
seguenti:
•
la localizzazione geografica, in quanto le condizioni ambientali dell'area di
coltivazione o di allevamento imprimono al prodotto caratteristiche non
riproducibili;
•
le metodiche di lavorazione tradizionali e artigianali con l'utilizzo di materie prime
locali;
•
la memoria storica, ovvero il prodotto è direttamente collegabile alla storia e alle
tradizioni del luogo di produzione;
•
le qualità organolettiche e nutrizionali del prodotto che conferiscono gusto,
genuinità e unicità al prodotto.
A livello comunitario e nazionale, hanno trovato riconoscimento normativo:
1. l'origine geografica (legame con il territorio), la tradizionalità del processo
produttivo e il talento dell'uomo che conferiscono tipicità al prodotto;
2. l'impiego di pratiche ecocompatibili rispettose dell'ambiente e della salute
dell'uomo, di cui ne sono un esempio i prodotti ottenuti con metodo biologico e i
prodotti ottenuti da agricoltura integrata.
Il recente annuncio, da parte della Commissione Europea, dell’imminente fallimento
dell’Europa nel raggiungere l’obiettivo di arrestare il declino della biodiversità entro il
2010, rappresenta un forte segnale dall’allarme, e una chiara indicazione che molte delle
nostre politiche non stanno raggiungendo i loro obiettivi.
La politica di Sviluppo Rurale della UE, il cosiddetto “secondo pilastro” della Politica
Agricola Comune (PAC) rappresenta una fondamentale opportunità per il miglioramento
ambientale nelle zone rurali, per l’aiuto alla conversione dei sistemi agricoli verso pratiche
più sostenibili e per la trasformazione degli agricoltori da puri produttori di cibo ad attori
multifunzionali che combinano la produzione di cibo con la “produzione” di biodiversità e
paesaggio, e con lo svolgimento di indispensabili funzioni sociali quali la gestione dei cicli
idrici e del carbonio.
80
Garantire un buon utilizzo dei fondi Europei e nazionali dello Sviluppo Rurale, dovrebbe
rappresentare una priorità per tutti, enti pubblici, agricoltori, società civile e cittadini. Si
tratta infatti di affrontare importanti elementi della crisi ambientale, di promuovere un
reale benessere delle aree rurali, di fare un buon uso dei soldi dei contribuenti. Si tratta
anche di non screditare la parte più progredita e costruttiva della PAC. Vale infatti la pena
di riflettere sul fatto che oltre il 70% dei fondi della PAC continua ad essere destinato a
sussidi privi di qualsiasi legame col servizio (o danno) reso dai beneficiari alla società,
sussidi che sono per lo più basati su riferimenti storici e che quindi discriminano in
maniera ingiustificabile tra agricoltori dal comportamento e necessità analoghi.
Il processo di revisione del bilancio dell’Unione Europea, attualmente in corso, non potrà
fare a meno di un’approfondita analisi della PAC, che rappresenta tuttora oltre il 40% del
complessivo bilancio dell’Unione. Una buona implementazione dello Sviluppo Rurale
rappresenta quindi anche un indispensabile elemento di credibilità per il mantenimento
dell’impegno Europeo a favore del settore agricolo, delle aree rurali e della gestione del
territorio.
Il presente studio effettuato dai colleghi della LIPU, Partner italiano di BirdLife
International, si inquadra nell’ambito di una più ampia ricerca sul contributo degli
strumenti della PAC alla conservazione della biodiversità. Siamo felici di dare il via alla
pubblicazione dei risultati di tale ricerca con lo studio della LIPU, uno dei più dettagliati e
coerenti realizzato finora in Europa.
L’analisi dei PSR italiani rileva un panorama complesso, con estreme disparità tra Regioni.
Se alcune Regioni italiane possono probabilmente vantare una posizione vicina alla cima
della “classifica Europea”, altre purtroppo si stagliano come veri e propri fanalini di coda.
Risulta anche una drammatica mancanza di regia comune e di implementazione
strategica.
Sul lato positivo si può notare un forte miglioramento dell’attenzione verso la
biodiversità, rispetto al periodo di programmazione precedente. Alcune delle misure
migliori, sperimentate da una o due Regioni, sono state riprese da altre; fondi sono stati
stanziati per il completamento dei piani di gestione della Rete Natura 2000 e molte
misure positive sono state introdotte. Particolarmente incoraggiante é l’esclusione dai
nuovi piani di molti finanziamenti perversi che in passato hanno incentivato attivamente
81
la distruzione di importanti habitat (come era il caso degli imboschimenti, lo spietramento
dei pascoli, ecc.).
Nonostante questi passi avanti, nell’insieme si deve constatare un panorama piuttosto
desolante; spesso le razze/popolazioni sono salvaguardate esclusivamente in modo
virtuale. Il messaggio di sostegno non arriva alle aziende così come il rapporto di
comunicazione su alcune misure agroambientali è lontano da trovare riscontri.
82
Sitografia
http://europa.eu
http://www.reterurale.it
http://www.psrsicilia.it
http://www.aia.it
http://www.anas.it
http://www.assonapa.it
http://www.regione.sicilia.it
http://www.ilportaledelcavallo.it
83
1.0
Introduzione ........................................................................................................................... 1
1.1
La biodiversità nell'Unione Europea .................................................................................. 1
1.2
L'UE e la biodiversità nel mondo ........................................................................................ 2
1.3
Biodiversità e cambiamento climatico ............................................................................... 3
1.4
La base di conoscenze ........................................................................................................ 3
1.5
Un quadro efficace di sostegno al piano d'azione ............................................................. 4
1.6
La visione a lungo termine della biodiversità..................................................................... 4
1.7
La necessità di proteggere la biodiversità .......................................................................... 4
2.0
Ridurre la perdita di biodiversità: strumenti e azioni nei PSR 2007-2013 ............................. 7
Il contributo dello sviluppo rurale a favore della biodiversità: si è avuto nel PSR 2000-2006 e si
ha nel PSR 2007-2013: ................................................................................................................... 8
3.0
L’Azione F4b: “Allevamento di specie animali locali in pericolo di estinzione” .................. 10
3.1
Finalità del bando ............................................................................................................. 11
3.2
Area di applicazione, ammissibilità e priorità finanziaria ................................................ 11
3.3
Termini di presentazione delle istanze e decorrenza dell'impegno ................................ 12
3.4
Soggetti richiedenti .......................................................................................................... 14
3.5
Documentazione da allegare alle domande..................................................................... 14
3.6
Documentazione per la formazione della graduatoria .................................................... 17
3.7
Livelli di aiuto ................................................................................................................... 17
3.8
Dotazione finanziaria........................................................................................................ 18
3.9
Elementi di valutazione e punteggi .................................................................................. 18
3.10
Recesso, modalità di variazione e ampliamento impegno .............................................. 20
3.11
Prescrizioni e procedure relative alle singole azioni ........................................................ 21
3.12
Impatto ambientale della misura ..................................................................................... 22
3.13
Conclusioni ....................................................................................................................... 22
4.0
4.1
Azione 214 1/D “Allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono”
23
Obiettivi dell’azione ......................................................................................................... 25
84
4.2
Beneficiari......................................................................................................................... 26
4.3
Criteri di selezione e di accesso........................................................................................ 27
4.4
Elementi di valutazione e punteggi .................................................................................. 28
4.5
Localizzazione ................................................................................................................... 29
4.6
Durata degli impegni ........................................................................................................ 29
4.7
Fascicolo aziendale ........................................................................................................... 29
4.8
Condizioni ed obblighi per l'adesione all'impegno .......................................................... 30
4.9
Adeguamento e trasformazione impegni agroambientali ............................................... 32
4.10
Coerenza con il primo pilastro della PAC ......................................................................... 33
4.11
Entità e intensità dell’aiuto .............................................................................................. 33
4.12
Schede descrittive delle razze autoctone minacciate di abbandono ............................... 34
4.13
Cumulabilità del premio ................................................................................................... 58
4.14
Procedure per il trattamento delle domanda di aiuto e di pagamento........................... 58
4.15
Documentazione richiesta................................................................................................ 59
4.16
Altra documentazione ...................................................................................................... 60
4.17
Verifiche tecnico-amministrative sulle domande di aiuto ............................................... 62
4.18
Controlli sulle dichiarazioni .............................................................................................. 63
4.19
Presentazione domande annuali di pagamento (ex conferma impegno)........................ 63
4.20
Controlli amministrativi e controlli in loco ....................................................................... 64
4.21
Pagamenti del premio riconosciuto ................................................................................. 65
4.22
Subentro, recesso anticipato, decadenza totale .............................................................. 65
4.23
Sistema sanzionatorio ...................................................................................................... 67
5.0
Annualità 2008 214/1d......................................................................................................... 68
6.0
Annualità 2010 214/1D ........................................................................................................ 73
7.0
Conclusioni ........................................................................................................................... 79
Sitografia .......................................................................................................................................... 83
85