Dal sito di ”YAHOO.Finanza”, 5 dicembre 2011

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Dal sito di ”YAHOO.Finanza”, 5 dicembre 2011
Dal sito di
”YAHOO.Finanza”, 5 dicembre 2011
Manovra: Marcegaglia, Parlamento approvi senza se e senza ma (AGI) Pordenone, 5
dicembre
"La manovra va approvata dal Parlamento nel più breve tempo possibile, senza se e senza ma".
Lo ha scandito questa sera la Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia intervenendo all'Assemblea
degli industriali di Pordenone.
"Se non approveremo presto la manovra, l'Italia rischia di fallire - ha detto la Marcegaglia - non riuscirà
nemmeno a sottoscrivere i titoli di stato".
Manovra: Roubini, in Italia recessione più severa con aumento tasse
(Asca) Roma, 5 dicembre
''Per i consumatori italiani sarà il peggiore Natale dalla seconda guerra mondiale.
Rinunceranno a panettone e prosecco per pagare le tasse'', è questo il commento ironico dell'economista
Nouriel Roubini diffuso su Twitter sugli effetti della manovra finanziaria del Governo Monti.
Una manovra che Roubini definisce ''significativa'' ma cosa ''ripristinerà la crescita economica dato che
l'aggiustamento dei conti pubblici e l'aumento delle tasse renderanno la recessione più severa?''.
OCSE, in Italia cresce disuguaglianza tra ricchi e poveri
(AGI) Parigi, 5
dicembre
In Italia cresce il divario tra ricchi e poveri, che supera la media dei Paesi OCSE, sorpassando la Spagna ma
rimanendo sotto al livello della Gran Bretagna.
Secondo il rapporto dell'Organizzazione, nel 2008 il reddito medio del 10% di popolazione più ricca era 10
volte superiore a quello del 10% di popolazione più povera (49.300 euro contro 4.877 euro), segnando un
aumento della disuguaglianza rispetto alla metà degli anni '90, quando il rapporto era 8 a 1.
Negli ultimi trent'anni, inoltre, si è assistito ad un aumento della proporzione del reddito dell'1% degli italiani
più ricchi, che è passato da un aumento del 7% nel 1980 fino quasi al +10% nel 2008. A questa situazione di
disuguaglianza ha contribuito, in particolare, l'aumento dei redditi da lavoro autonomo: in Italia, al contrario di
molti altri Paesi OCSE, sono questi ancora a predominare tra le persone con i redditi più alti, con una quota
su quelli totali che è aumentata del 10% dalla metà degli anni '80 ad oggi.
Manovra: pensioni totalmente contributive dal 2035
(AGI) Roma, 5
dicembre
Le pensioni saranno totalmente contributive a partire dal 2035 e a regime si prevede la possibilità di
indicizzarle al Pil procapite.
E' quanto prevede la manovra approvata dal Governo.
"I requisiti di accesso alle prestazioni, nel sistema a regime, prevedono la coesistenza di un’anzianità
contributiva di 20 anni, 67 anni di età e un importo della pensione non inferiore ad almeno 1,5 volte
l'assegno sociale (soglia indicizzata), per acquisire il diritto alla pensione di vecchiaia.
Si prescinde dal requisito di importo minimo se in possesso di un'età anagrafica di 70 anni e di
un'anzianità contributiva di almeno 5 anni".
Manovra: pensioni, taglio 2% assegno ogni anno prima dei 62
(AGI)
Roma, 5 dicembre
Chi andrà in pensione prima dei 62 anni con il pensionamento anticipato subirà penalizzazioni del 2% per
ogni anno di anticipo.
Lo prevede la manovra approvata dal Governo.
"L'accesso anticipato alla pensione - si legge nelle slide pubblicate sul sito del Governo - è in ogni modo
consentito con un'anzianità di 42 anni e un mese per gli uomini di 41 anni e un mese per le donne,
anch'essa indicizzata alla longevità".
Si prevedono "penalizzazioni percentuali (2% per ogni anno di anticipo rispetto a 62 anni) sulla quota
retributiva dell'importo della pensione, tali da costituire un effettivo disincentivo al pensionamento
anticipato rispetto a quello di vecchiaia".
Inps: buoni lavoro disponibili negli uffici postali (Asca) Roma, 5 dicembre
Da oggi sarà possibile acquistare e riscuotere i buoni lavoro, i cosiddetti ''voucher'', presso tutti gli uffici postali di Lombardia e
Puglia.
Lo comunica l'Inps, annunciando l'avvio della fase sperimentale, durante la quale i buoni lavoro saranno in vendita solo nelle due
Regioni per poi essere estesa, da febbraio 2012, a tutti i 14mila uffici postali d'Italia.
''I voucher - spiega l'Inps - sono uno strumento innovativo che facilita la prestazione regolare di Lavoratori impegnati per un periodo
di tempo limitato (lavoro occasionale e accessorio)''.
Sono in vendita negli uffici postali nel valore nominale di 10, 20 e 50 euro e disponibili anche in carnet da 25 pezzi.
Nella cifra sono previste la copertura assicurativa attraverso l'Inail e quella previdenziale attraverso l'Inps, di conseguenza i periodi di
lavoro sono pienamente riconosciuti a fini pensionistici.
Il datore di lavoro può acquistare i ''voucher'' in contanti o tramite Postamat, presentando la tessera sanitaria per la verifica del
codice fiscale.
E' previsto un limite giornaliero di acquisto di 5.000 euro lordi.
Dal giorno successivo all'acquisto, e prima dell'inizio della prestazione di lavoro, il datore di lavoro dovrà comunicare all'Inps il
proprio codice fiscale, la tipologia di attività, i dati del prestatore (nome, cognome, codice fiscale), il luogo di lavoro, la data d'inizio e
fine della prestazione.
La comunicazione potrà essere effettuata chiamando il Contact Center Inps-Inail al numero 803164, o collegandosi con il sito
www.inps.it e attivando la connessione alla pagina Lavoro occasionale.
Per accedere, il committente dovrà indicare il proprio codice fiscale e digitare come password il codice identificativo (16 caratteri) di
uno dei buoni lavoro acquistati o il Pin assegnato dall'Inps.
I buoni lavoro potranno essere incassati presso tutti gli uffici postali sul territorio nazionale dal secondo giorno successivo alla fine
della prestazione di lavoro occasionale.
Per riscuotere il Lavoratore deve presentarsi con la propria tessera sanitaria per la verifica del codice fiscale.
I prestatori potranno riscuotere i buoni lavoro entro due anni dal giorno dell'emissione.
Il committente che non utilizza i buoni lavoro acquistati potrà chiederne il rimborso presso le sedi dell'Inps.
Fondazione Mps: avvocato Panti si dimette da Deputazione Generale
(Asca) Firenze, 5 dicembre
L'avvocato Duccio Panti, nominato da pochi giorni membro della Deputazione Generale della
Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha rassegnato oggi le sue dimissioni.
Lo ha confermato lo stesso Panti, spiegando che le dimissioni sono state rassegnate per ''motivi
professionali''.
Lo scorso 23 novembre Panti era stato nominato in Deputazione Generale dal Comune di Siena, in
sostituzione di Paola Rosignoli divenuta Assessore, fino alla scadenza dell'attuale mandato
dell'Organo di indirizzo, fissata per il 2 agosto del 2013.
Mps: riunione Deputazione Generale Fondazione, buone notizie da
Borsa (Asca) Firenze, 5 dicembre
Mentre dalla Borsa arrivano buone notizie per il Monte dei Paschi (e quindi per la Fondazione Mps),
la Deputazione Generale dell'Ente guidato da Gabriello Mancini è tornata a riunirsi oggi.
Il titolo dell'Istituto senese oggi ha chiuso a 0,3048 (10,6%), quota che dà un po' di respiro alla
Fondazione nei confronti delle Banche finanziatrici.
Intanto oggi la Deputazione Generale, l'Organo di indirizzo della Fondazione, è tornata a riunirsi per
una riunione che vedeva, all'ordine del giorno, temi di ''ordinaria amministrazione''.
E' però evidente che nella discussione (durata circa tre ore) sia rientrato anche un 'punto' sulla
situazione e sulle trattative con le Banche finanziatrici.
Credit Suisse e Mediobanca hanno concesso tempo fino al 17 dicembre per presentare un Piano
di rientro per il 'Fresh 2008'.
In corso anche le discussioni con 11 Banche italiane e straniere per ottenere una rimodulazione del
finanziamento (il residuo ammonta a 524 milioni) ottenuto per l'ultimo aumento di capitale.
Il ritorno del titolo sopra la quota degli 0,30 euro, però, fa già allentare un po' la tensione.
B.ca MPS in orbita dopo Accordo con Agenzia delle Entrate
(Trend.online), 5 dicembre di Alberto Susic
Una seduta con i fuochi d’artificio per Banca Monte Paschi che si è imposta all’attenzione degli
investitori sin dalle prime battute.
Il titolo continua ad occupare la prima posizione nel paniere del Ftse Mib, passando di mano a
0,3105 euro, con un rally del 12,75% e oltre 60 milioni di azioni passate di mano fino ad ora. Banca
Monte Paschi sfrutta l’ottima intonazione non solo del mercato ma dell’intero settore bancario.
Una marcia in più arriva dalla notizia diffusa venerdì sera a mercati chiusi, da cui si è appreso che
la Banca senese ha definito con l’Agenzia delle Entrate il pagamento di 260 milioni di euro, più
interessi, a fronte di tutte le controversie pendenti in seguito alle contestazioni relative ad alcune
operazioni effettuate dal 2002 al 2007.
Gli effetti della transazione verranno in gran parte compensati dai benefici dell’affrancamento di
attività immateriali, per 239 milioni di euro, che saranno contabilizzati nel quarto trimestre 2011.
Gli analisti di Equita SIM giudicano positiva nel complesso l’operazione, visto che la stessa permette
il derisking del Gruppo.
Gli esperti segnalano che nelle loro stime non includevano né il costo dl settlement fiscale né il
beneficio dell’affrancamento delle attività immateriali.
Intanto la SIM milanese richiama l’attenzione anche sulle dichiarazioni del Presidente della
Fondazione MPS, secondo cui l’Ente è pronto a diluire la sua quota sotto il 50%.
Per Equita SIM i candidati all’acquisto delle quote sarebbero Axa e/o Caltagirone, mentre l’ipotesi
della Cassa Depositi e Prestiti appare più difficile da realizzare.
E’ più facile che la CDP possa garantire eventuali aumenti di capitale, che tuttavia sono stati
smentiti dal Presidente della Fondazione.
Credem: nuovo canale dedicato ai prestiti
(Trend.online), 5 dicembre di
Pierpaolo Molinengo
5 mila nuovi clienti, oltre 300 milioni di euro di montante di prestiti, circa 100 corner all’interno delle filiali
Credem ed oltre 100 agenti entro i prossimi tre anni.
Sono questi i principali obiettivi del Progetto di sviluppo dei prestiti con cessione del quinto dello stipendio o
della pensione recentemente lanciato da Credem.
L’obiettivo è entrare in un settore che nel 2010, a livello di sistema, ha rappresentato volumi per circa il 10%
del totale del credito al consumo erogato in Italia (dati Assofin).
Tale attività, infatti, presenta spazi di crescita a seguito dell’evoluzione normativa degli ultimi anni, dell’uscita
dal mercato di alcuni player e della modifica della disciplina specifica degli agenti finanziari e dei mediatori
creditizi.
Il nuovo canale permetterà di completare l’offerta del Gruppo Credem mantenendo la consueta attenzione
alla qualità del credito ai vertici del settore bancario italiano: sofferenze nette su impieghi a 1,19%, core Tier
1 a 8,85% e costo del credito a 0,22% (dati al 30/9/2011).
In particolare, il prestito con cessione del quinto dello stipendio sarà proposto, a partire da marzo 2012, sia
dalle filiali della Banca, sia da una rete in via di costituzione di professionisti specializzati (nel dettaglio agenti
in attività finanziaria con mandato in esclusiva assegnato direttamente dalla Banca).
Questi ultimi opereranno all’interno delle filiali Credem in corner dedicati ed avranno l’obiettivo di sviluppare
specifici target di nuova clientela.
A livello organizzativo e commerciale il nuovo canale è coordinato da Angelo Martoni che risponde a Stefano
Pilastri, responsabile della rete commerciale di Credem.
Martoni, con pluriennale esperienza nel settore del credito al consumo, avrà il compito di strutturare l’offerta
di prodotto e governare tutta la filiera di distribuzione del nuovo canale.
Il prestito con cessione del quinto è una forma di finanziamento rivolta a tre tipologie di clientela: dipendenti
pubblici, dipendenti privati e pensionati.
A livello di sistema, tali categorie contano oltre 34 milioni di persone rispettivamente 4 milioni di Dipendenti
pubblici, 13 milioni di Dipendenti privati e 17 milioni di pensionati.
“Il punto di forza del progetto”, ha dichiarato Angelo Martoni, responsabile cessione del quinto Credem,
“risiede nel modello di business che prevede un doppio canale: da un lato le filiali bancarie dedicate ai già
clienti e dall’altro la rete di agenti specializzati nella cessione del quinto dello stipendio per sviluppare
soprattutto l’acquisizione di specifici target di clientela.
Un ulteriore elemento distintivo”, ha proseguito Martoni, “è rappresentato dal fatto che proporremo prodotti
direttamente erogati da Credem e non da terzi”.
Il Gruppo Credem è presente su tutto il territorio nazionale con 561 filiali, 41 centri imprese, 52 negozi
finanziari, 5.597 Dipendenti, 821 promotori finanziari con mandato e 280 agenti finanziari di Creacasa (dati al
30 settembre 2011).
Il Gruppo opera inoltre con società specializzate nel Leasing, Factoring, Wealth Management e
Bancassurance.
Crisi: la Germania potrebbe nazionalizzare Commerzbank
(Borsa Inside), 5
dicembre
Il Governo tedesco non esclude una nazionalizzazione di Commerzbank .
Lo riporta "Der Spiegel".
Secondo delle indiscrezioni raccolte dall'autorevole settimanale Berlino potrebbe riattivare il Sonderfonds
Finanzmarktstabilisierung, il Fondo creato durante la crisi del 2008 per stabilizzare il mercato finanziario, e
acquistare altre azioni della Banca nel caso in cui non riuscisse a raccogliere abbastanza capitale entro la
prossima estate.
Sarebbe dato per scontato che in caso di una ricapitalizzazione lo Stato tedesco, che possiede già il 25% di
Commerzbank, arriverebbe a controllare la maggioranza delle sue azioni.
Le fonti citate da "Der Spiegel" indicano che Berlino rifiuterebbe di rilevare la sola Eurohypo, la Divisione dei
mutui ipotecari di Commerzbank.
Commerzbank rimane al centro delle indiscrezioni sulla sua situazione finanziaria.
Secondo il quotidiano Die Welt, scaricando circa 30 miliardi in attività di rischio ponderate, l'Istituto di credito
tedesco avrebbe risorse sufficienti per aumentare il core capital di 3 miliardi di euro.
Le varie possibilità sarebbero già al vaglio del Consiglio di Sorveglianza del colosso bancario.
Fs: Trenitalia aggiudica gara per servizi accompagnamento notte
(Asca) Roma, 5
dicembre
Trenitalia ha assegnato al raggruppamento temporaneo di impresa (RTI) costituito dalle società La Tecnica ESP
SpA, Sicuritalia Group Service e Sicuritalia Servizi Fiduciari, la gara per i servizi di accompagnamento notte di
Trenitalia (Gruppo FS Italiane).
Lo rende noto Ferrovie dello Stato Italiane.
L'offerta della RTI, spiega FS, ''è stata la migliore tra quelle pervenute sia per gli aspetti qualitativi che per quelli
economici, in quanto il criterio di scelta non era semplicemente quello del prezzo più basso''.
La RTI aggiudicataria, prosegue FS, ''riprenderà in carico il Personale attualmente impiegato nelle attività oggetto
della gara in relazione alle esigenze connesse ai volumi dei servizi da appaltare''.
IMU, come si calcolerà la nuova Ici (Yahoo.Finance), 5 dicembre di Marco Ratti
Bye bye Ici, arriva l'IMU.
Abbandonata l'Imposta Comunale sugli Immobili, la novità 2012 si chiama Imposta Municipale Unica e graverà su
tutti i proprietari di casa.
Le aliquote saranno diverse a seconda che si tratti di residenza principale o di seconda abitazione. Inoltre, sempre
in materia immobiliare, è stata prevista una rivalutazione degli estimi catastali del 60% circa.
In tutto, le nuove imposte sulla casa dovrebbero valere una decina di miliardi di euro, su un totale di 30 miliardi di
euro lordi (20 miliardi netti) della manovra approvata ieri dal Consiglio dei Ministri. L'imposta sarà in vigore a
partire dal 1° gennaio del prossimo anno, con un anticipo di due anni rispetto ai tempi previsti inizialmente.
L'aliquota base è del 7,6 per mille, ma con differenze importanti in base al tipo di abitazione e alle scelte dell'Ente
Locale.
Per quanto riguarda le prime case, infatti, non si va oltre al 4 per mille e l'amministrazione può decidere di
modificare questo valore facendolo scendere fino al 2 per mille.
Inoltre, chi possiede una sola cosa, ha diritto anche a una detrazione "fino a concorrenza del suo ammontare" di 200
euro.
I Comuni possono intervenire anche sulle aliquote previste per le seconde case.
In questo caso, la manovra prevede la possibilità di aumentare o diminuire l'aliquota del 3 per mille: l'aliquota
utilizzata per il calcolo dell'IMU sulle seconde case, dunque, può andare dal 4,6 al 10,6 per mille.
L'altra novità che va a incidere parecchio sul calcolo dell'IMU è il deciso aumento dei moltiplicatori del valore
catastale.
Fino ad ora, infatti, per ottenere il valore bisognava moltiplicare la rendita catastale per 100 per tutti i fabbricati
appartenenti ai gruppi A, B e C, mentre ora si passa a 160.
In altre parole, i nuovi moltiplicatori agiscono come una rivalutazione degli estimi catastali di circa il 60%.
Secondo alcuni esempi pubblicati oggi da Il Sole-24 Ore, per un trilocale da 90 metri quadri in periferia a Roma
usato come abitazione principale, categoria economica, bisognerà pagare circa 230 euro.
Per un monolocale da 35 metri quadri a Bologna, invece, non si dovrà nulla all'erario (la rendita catastale, infatti, è
inferiore a 200 euro).
Per una villetta di pregio al Vomero (Napoli), utilizzata come prima casa, 180 metri quadri, categoria A/7, la nuova
imposta sarà pari a 1.292 euro.
Infine, va notato che per i proprietari di casa dovrebbe arrivare anche una nuova tassa, il "tributo comunale sui
rifiuti e sui servizi", che sostituirà TARSU e TIA.
Questa tariffa dovrebbe essere calcolata in base alla quantità e qualità medie di rifiuti prodotti per unità di
superficie.
Per sapere a quanto ammonterà questo balzello, però, bisognerà aspettare fino alla fine di ottobre 2012.
La manovra “salva - Italia” costerà 635 € a famiglia (Finanza.com), 5 dicembre
La manovra “salva-Italia” peserà sulle famiglie italiane per un importo medio pari a 635 euro.
Tenendo conto anche delle manovre estive elaborate dal Governo Berlusconi, l’importo complessivo sulle famiglie
italiane, raggiungerà, nel quadriennio 2011-2014, i 6.400 euro”.
Lo spiega uno studio della Cgia di Mestre.
Per quanto concerne la manovra “salva-Italia”, sottolineano dalla Cgia, l’importo è pari a 30 miliardi di euro lordi.
Se a questa cifra si sottraggono i 10 miliardi che saranno destinati allo sviluppo e si rimuovono anche i 4 miliardi
che andranno ad evitare il taglio delle agevolazioni nel 2012, l’effetto complessivo della manovra sulle famiglie sarà
pari a 16 miliardi di euro.
"Complessivamente - ha detto Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - queste 3 manovre avranno un effetto
complessivo nel quadriennio 2011-2014 pari a 161,1 miliardi di euro".
Manovra: Rehn promuove le misure del Governo (Asca) Roma, 5 dicembre
dicembre
Il Vice Presidente della Commissione UE e Commissario per gli Affari Monetari, Olli Rehn, promuove la manovra
varata ieri dal Governo Monti.
In un comunicato Rehn afferma che la manovra è ''un passaggio molto importante per le finanze pubbliche e per
restaurare la crescita preservando l'equità sociale''.
In attesa di conoscere le misure nel dettaglio Rehn sottolinea che il pacchetto di interventi è tempestivo e
ambizioso e mostra un segnale di un nuovo approccio.
Per Rehn la manovra di circa 20 miliardi dovrebbe consentire all'Italia di raggiungere il pareggio di bilancio nel
2013.
Più in dettaglio Rehn apprezza gli interventi sulla Previdenza e quelli sul fisco che mostrano un diverso
orientamento spostando la tassazione dal lavoro al capitale e alle rendite.
Sul tema della crescita, il Commissario Europeo sottolinea che il nodo della ''bassa crescita del potenziale dell'Italia
non poteva essere corretta in un giorno ma le misure annunciate aiutano a rimuovere alcune restrizioni''.
Riforma pensioni
pensioni premessa per nuovo Welfare, Monti non ha ambizioni elettorali
(Milano Finanza), 5 dicembre
L'Italia è determinata a svolgere pienamente il suo ruolo in Europa.
"È nostro interesse mantenere metodo comunitario", ha detto il Premier, Mario Monti, presentando oggi il
pacchetto di misure anti crisi alla stampa estera.
Secondo il Premier quella attuale sarà una settimana cruciale per l'Europa e l'Eurozona, ma con la manovra varata
ieri "abbiamo fatto la nostra parte".
"La riforma delle pensioni, che con coraggio il Ministro Fornero ha introdotto, è la premessa di un ridisegno
complessivo del Welfare italiano", ha proseguito il Premier.
"Credo che ci sia una maggiore possibilità di avvicinarci agli schemi nordici, ma ha poi ironizzato: "non vorrei dare
l'impressione che la mia missione sia portare l'Italia al Nord.
Noi siamo orgogliosi di essere un Paese mediterraneo".
Senza questo pacchetto "l'Italia crolla, va in una situazione simile a quella della Grecia, una Paese simpatico, ma che
non vogliamo imitare", ha avvertito il Presidente del Consiglio, ammettendo che nella nuova manovra ci sono
dentro cose che, dal punto di vista dell'equità e delle riforme strutturali per lo sviluppo, sono molto più intense di
quelle che caratterizzavano i pacchetti precedenti.
Certo, sui limiti all'uso del contante "avremmo potuto scendere di più, ma siamo un Paese che ha più abitudine
all'uso del contante" rispetto ad altri, ha puntualizzato, ma le misure contenute dalla manovra se faranno scendere i
tassi di interesse e gli spread (oggi sotto quota punti base a punti), creeranno "più sollievo di quanto i singoli
provvedimenti potrebbero avere di effetto recessivo".
In futuro, ha comunque sottolineato il Vice Ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, si potrà ridurre l'uso del
contante, magari senza doverlo fare per norma, come negli altri Paesi, una volta che i cittadini scopriranno che
usare gli strumenti elettronici costa poco.
"Quindi abbiamo bisogno di ridurre quei costi, aprire dei tavoli in modo che i provider e le Banche comincino a
ristrutturare dei conti correnti tipo o delle carte di credito tipo con commissioni molto più basse".
Nel Decreto non c'è invece un pacchetto privatizzazioni, solo "cose che possono agevolare le dismissioni del
patrimonio pubblico".
Norme procedurali, ha specificato Grilli, in tema di dismissioni immobiliari del patrimonio pubblico e studi di
fattibilità importanti nel settore.
Nel pacchetto urgente non è contemplata neppure la possibilità di imporre l'Ici agli immobili della Chiesa.
Nel Decreto "ci sono misure dirette a ridurre fin da subito i costi della politica e gli apparati amministrativi, anche
se è solo un inizio.
Procederemo ben al di là di quello che abbiamo fatto ieri", ha spiegato Monti.
Il Decreto Legge con la manovra economica e il pacchetto di misure anti-crisi è adesso al vaglio del Capo dello
Stato, Napolitano, per il riconoscimento dei requisiti di necessità e urgenza.
A questo punto Monti confida di essere sostenuto in Parlamento "da forze politiche diverse che guardano a noi".
D'altra parte senza una crescita maggiore sarebbe non sostenibile il risanamento del disavanzo.
Per questo motivo, tra le misure anticrisi varate, ha ricordato il Premier, ci sono interventi sul costo del lavoro, in
materia di concorrenza, sul fronte delle liberalizzazioni, nonché le prime azioni per quanto riguarda l'attuazione di
una forte presenza di politica economica reale.
Senza dimenticare il Ministro Corrado Passera a cui è stato affidato un maxi-Ministero che unisce sviluppo a
infrastrutture e trasporto e nella manovra varata ci sono misure per questi settori.
Ma tutto l'attuale Governo è un'incarnazione dello spirito della Costituzione con "figure tecniche che
scompariranno dalla scena", ha aggiunto Monti, assicurando che non il suo Governo non ha ambizioni elettorali.
"Credo che abbiamo le mani legate meno di altri Governi in Parlamento e non abbiamo il pensiero della
rieleggibilità.
Non abbiamo", ha ribadito, "una prospettiva o un'ambizione di sopravvivenza politica elettorale al di là del nostro
periodo in carica e al di là della missione difficile che ci è stata affidata".
E poi una stoccata all'asse Sarkozy-Merkel.
"Penso che la cooperazione stretta franco-tedesca sia condizione necessaria per i progressi dell'Unione Europea, ma
non sia condizione sufficiente", ha affermato ancora, ritenendo che abbiano avuto sempre grande considerazione e
rispetto dell'Italia.
Nella gestione del rapporto con il Governo italiano, ha però riconosciuto, "possono esserci stati alti bassi". Tirando
le somme "nessun Paese UE sarebbe forte se isolato dagli altri.
Il rischio è che la crisi dell'euro possa dividere i popoli dell'Unione, questo temo.
L'euro è nato per unire, non finisca per dividere".
Dal sito di
”YAHOO.Finanza”, 6 dicembre 2011
Fondo
Fondo Salva Stati, Standard & Poor's ipotizza downgrade Rating (Reuters), 6 dicembre
Standard & Poor's ha messo il rating AAA del Fondo Europeo Salva Stati EFSF (European Financial Stability
Facility) sotto osservazione per un possibile downgrade (watch negativo)
Lo annuncia S&P’s, aggiungendo che potrebbe ridurre il rating di uno o due notch.
La decisione su una revisione al ribasso sarebbe presa se una o più Nazioni europee, che ora hanno la tripla A,
dovessero subire un declassamento.
Un CreditWatch negativo significa che c'è almeno il 50% di probabilità di un declassamento nel breve termine.
Goldman Sachs passa alla cassa, il debito pubblico Italia è attraente (Milano Finanza), 6
dicembre
Il debito del Governo italiano è un investimento molto interessante, a meno di un "fallimento totale" del summit
europeo di questa settimana.
Parola di Jim O'Neill, Presidente di Goldman Sachs Asset Management, che non vede possibile l'esistenza della
moneta unica europea senza l'Italia.
Ma sono dichiarazioni alquanto sospette visto che Goldman Sachs era stata accusata di guidare la speculazione
contro i titoli sovrani europei.
Nel terzo trimestre ha venduto allo scoperto 33 miliardi di dollari in titoli di Stato non americani (con quelli italiani
in prima fila, visto che il debito pubblico tricolore è il terzo al mondo dietro a quelli statunitense e giapponese).
Un importo superiore del 17% rispetto a quello del trimestre precedente, durante il quale si era addirittura
registrato un rallentamento dell'attività.
Dopo che a metà novembre il CEO di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, nel corso di una conferenza organizzata da
Bank of America a New York, aveva pronosticato che "l'economia mondiale farà uno scatto, sarà una sorpresa e
arriverà più velocemente di quanto ci si aspetti", oggi O'Neill al "Reuters 2012 Investment Outlook Summit" ha
detto che, a meno che questo weekend non ci sia un fiasco totale, "i titoli di Stato italiani mi sembrano un buon
affare".
Per O'Neill le posizioni più morbide della Germania sul coinvolgimento dei privati nelle operazioni sul debito,
oltre la Grecia, sono "altamente significative", se sostenute dall'azione della Banca Centrale Europea.
"Non penso che l'Unione monetaria europea possa sopravvivere senza l'Italia.
Allo stesso tempo l'Italia non può sopravvivere con un rendimento dei bond al 7%", ha precisato.
"A meno di un totale fallimento nel fine settimana, i bond italiani mi sembrano un buon affare", ha aggiunto.
"Il rendimento dovrà scendere al 4% o anche sotto".
L'8 e il 9 dicembre è in programma a Bruxelles un Consiglio Europeo.
O' Neill, come altri, ha infine espresso un duro giudizio sulla decisione di Standard & Poor's di mettere sotto
osservazione i rating dei Paesi dell'Eurozona per un possibile downgrade, definendone le tempistiche "ridicole" e la
significatività "dubbia".
La stessa S&P’s ha appena posto il rating AAA di lungo termine dell'EFSF in watch negative con una possibile
revisione al ribasso di uno o due notch.
Il cambio euro/dollaro è così sceso a 1,3360, lo spread tra i rendimenti decennali tra Btp e Bund è risalito a 372
punti base, quello tra Spagna/Germania a 296 p. b. mentre quello tra Francia/Germania a 106 p. b. e il Ftse Mib a
Piazza Affari cede lo 0,45%.
Stangata sui broker americani (Milano Finanza), 6 dicembre
dicembre
Titoli di Stato europei, e non solo, nel mirino della CTFC americana.
L’Authority che regola il mercato dei future ha approvato ieri con voto unanime diverse limitazioni agli
investimenti che i broker attivi nel clearing sui future possono fare impiegando i depositi dei clienti,
sostanzialmente annullando la liberalizzazione in atto dal 2005 su questo fronte.
Fra gli investimenti ora vietati, salvo eventuali esenzioni concesse dall’Authority stessa, anche i titoli di Stato
emessi da Paesi diversi dagli Usa.
Nessun limite invece agli investimenti in Treasury Usa, nei titoli degli Enti Locali americani e in certificati di
deposito.
In aggiunta la CFTC chiederà alle società del settore di dichiarare più spesso che in passato l’ammontare dei
depositi della clientela e quale il rischio esistente sugli investimenti fatti per conto della clientela stessa.
A fine settembre erano 123 i broker, definiti «futures commission merchants», registrati presso la CFTC e gestivano
un totale di 155 miliardi di dollari.
Non esistono invece cifre specifiche sull’ammontare investito in titoli di Stato stranieri, in particolare quelli
europei.
La decisione è stata presa sulla scia dello scandalo legato al fallimento di MF Global, il broker guidato dall’ex CEO
di Goldman Sachs Jon Corzine, che aveva investito molto in titoli di Stato europei negli ultimi mesi e gestiva a fine
settembre 55 miliardi di dollari.
Le nuove regole entreranno in vigore a 60 giorni dalla pubblicazione.
Le società di settore hanno circa sei mesi per adeguarsi alla normativa.
Obama annuncia, pugno duro contro truffatori Wall Street
(AGI) Washington, 6
dicembre
Barack Obama annuncia che chiedere al Congresso di inasprire le pene contro i banchieri e gli operatori di Wall
Street che si rendono responsabili di truffe o bancarotte.
Operazione che era già stata prevista nella 'Volker Rule' (dal nome dell'ex Presidente della Federal Reserve che
aveva studiato una riforma del sistema finanziario) ma che Obama aveva in parte annacquato.
Usa: il Governatore
Governatore di New York alza tasse per i ricchi (AGI) New York, 6 dicembre
E' tempo di austerity non solo in Italia ma per i super ricchi anche a New York.
Il Governatore democratico Andrew Cuomo ha alzato le tasse locali ai milionari mentre le ha abbassate a 4,4
milioni di esponenti della middle-class.
Quanti guadagnano più di 2 milioni di dollari l'anno pagheranno di 'addizionale locale' l'8,82% contro il 6,85%, la
stessa aliquota che finora versavano coloro che hanno un reddito tra 40.000 e 150.000 dollari. Questi ultimi, invece,
dovranno versare il 6,45%.
Vale 11 miliardi la stangata sul mattone, 13,3 miliardi il prelievo sui conti
(Milano
Finanza), 6 dicembre
Vale 11 miliardi la stangata sul mattone contenuta nel Decreto salva-Italia di Mario Monti.
La cifra è riportata nella bozza di relazione tecnica che Milano finanza.it è in grado di anticipare.
La base imponibile sulla quale è calcolata l'imposta è di ben 4.260 miliardi di euro.
Applicando l'aliquota del 7,6 per mille il gettito complessivo è di 21,8 miliardi ai quali, tuttavia, vanno sottratti i
9,2 miliardi attualmente incassati con l'Ici.
Gli 11 miliardi comprendono anche i 3,8 miliardi della reintroduzione dell'Ici sulla prima casa con un'aliquota al 4
per mille.
Al totale va poi aggiunto un altro miliardo di euro per la RES, il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.
Anche l'incremento sulle accise di benzina e gasolio sarà una vera stangata.
Nelle casse dello Stato arriveranno 4,8 miliardi il primo anno, 4,5 miliardi il 2013 e 4,6 miliardi nel 2014.
La tassa sui posti barca e sulle auto, invece, non frutterà più di 200 milioni di euro.
La patrimoniale sui conti titoli vale ben 13,3 miliardi in quattro anni.
Nel 2012, quando l'aliquota calcolata sulle giacenze dei dossier sarà dello 0,1%, nelle casse dell'erario arriveranno
2,642 miliardi di euro.
L'anno successivo, quando il balzello passerà allo 0,15%, il conto salirà a 4,7 miliardi per poi scendere a 3 miliardi
circa nel 2013 e nel 2014.
A queste cifre, tuttavia, vanno sottratti i fondi che sarebbero arrivati comunque con il superbollo che era stato
introdotto a luglio dal Governo Berlusconi.
Il saldo netto per le casse dello Stato sarà comunque positivo.
Arriverà 1 miliardo in più nel 2012, 921 milioni nel 2013 e circa 500 milioni a regime.
Consumi: Confcommercio, tredicesime più intaccate (Asca) Roma, 6 dicembre
''Gli italiani al Natale non rinunciano'', anche in un clima di crisi.
A dirlo è il Direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, presentando in conferenza stampa gli
ultimi dati sulle spese per il periodo natalizio.
Stando allo studio di Confcommercio la percentuale di tredicesima che gli italiani risparmieranno nel 2011 sarà pari
all'8,5% mentre lo scorso anno era dell'8,9% e addirittura dell'11,3% nel 2008.
''Il consumatore - ha spiegato Bella - in vista di interventi fiscali potrebbe incrementare la propensione al
risparmio'', ma ''il Natale - ha proseguito - rappresenta per gli italiani un momento di consolazione, di
rassicurazione''.
Per questo motivo Confcommercio stima che nel mese di dicembre i consumi, comprensivi anche dei regali di
Natale, da tredicesime e lavoro autonomo sarà pari a 1.555 euro a famiglia.
Manovra Governo Monti: una sintesi per famiglie e Lavoratori (Intrage.it), 6 dicembre
In data 4 dicembre 2011 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto legge del Governo Monti, contenente
un complesso pacchetto di interventi che, pur nell’emergenza, danno il via a una fase di riforma strutturale
dell’economia italiana.
L’insieme degli interventi porterà allo Stato circa 20 miliardi di euro di risparmi per il triennio 2012-2014.
La manovra, presentata il 5 dicembre sia alla Camera dei Deputati che al Senato, è attualmente alla firma del Capo
dello Stato Giorgio Napolitano.
Sono molte le misure adottate: ci sono novità su pensioni, lotta all'evasione, ritorno dell'Ici, liberalizzazioni, e
tassazione dei beni di lusso.
Ecco in sintesi cosa cambia:
•Pensioni: dal primo gennaio 2012 passeremo tutti al sistema contributivo pro rata.
Viene abolito il sistema delle quote, legate alla somma di età anagrafica e contributiva, per le pensioni di anzianità.
Dal prossimo anno si potrà accedere solo alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata con 42 anni di contributi
dal 2012 la pensione di vecchiaia si raggiunge a 66 anni per i Lavoratori dipendenti, e a 66 anni e 6 mesi per gli
autonomi.
Si applicano anche gli incrementi legati alla speranza di vita: nel 2022 l'età dovrà essere almeno a 67 anni.
•Patrimoniale: è una patrimoniale leggera, quella che entra in vigore dal 1 gennaio 2012, introducendo l'addizionale
sui veicoli più potenti, tipo Suv, con un ricarico di 20 euro per ogni kilowatt oltre i 170 Kw, ma che vale solo per le
auto immatricolate negli ultimi tre anni.
•Tracciabilità: per spese superiori ai 1.000 € non potremo più utilizzare i contanti e saremo sottoposti a
tracciabilità.
Oggi la soglia è fissata a 2.500 €.
•Conti correnti agevolati: è prevista inoltre "l'apertura" di conti correnti agevolati per titolari di pensioni minime e
sociali senza imposte di bollo e senza costi in generale.
Entro tre mesi l'ABI -Associazione Bancaria Italiana- e Ministero dell'Economia dovranno mettersi d'accordo su un
"conto corrente base", con adeguato numero di operazioni, costi trasparenti e comparabili e carta di debito, che
verrà utilizzato per i pagamenti non più eseguibili in contanti.
•Ritorno dell'Ici: l'Ici sulla prima casa torna in una nuova forma: dal prossimo 1° gennaio 2012 arriverà l'IMU,
Imposta Municipale Unica.
Sulle aliquote che verranno applicate c'è incertezza, ma è probabile che siano simili a quelle della vecchia Ici: prima
casa al 4 per mille e altre case al 7,6, con possibilità di variazione per i singoli Comuni.
•Rivalutazione delle rendite catastali: arriva una rivalutazione del 60%.
Riguarderà probabilmente i fabbricati di categoria A (abitazioni private), B (servizi vari) e C (attività commerciali)
e si ripercuoterà su tutte le tasse presenti e future, ma altri tipi di proprietà, come i negozi e gli alberghi, avranno
aumenti minori.
•RES: la RES, il nuovo tributo comunale su rifiuti e servizi sarà l'altra tassa a carico dei proprietari di casa.
Sostituirà due balzelli esistenti, la TARSU (tassa per lo smaltimento dei rifiuti) e la TIA (tariffa di igiene
ambientale).
La novità è che dovrà servire a coprire integralmente il costo della raccolta rifiuti, oltre che di altri servizi
comunali, e sarà proporzionale alla superficie della proprietà.
•Farmacie: la vendita di farmaci negli esercizi commerciali è estesa alla fascia C, quelli con prescrizione medica ma
non rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.
Il numero delle autorizzazioni per le farmacie è stabilito in modo che ci sia una farmacia ogni 4 mila abitanti.
Manovra netta è 21,4 Mld al 2014, oltre metà da maggiori entrate (Reuters), 6 dicembre
La manovra riduce complessivamente il deficit di 21,4 miliardi nei tre anni tra 2012 e 2014.
Secondo la relazione tecnica, l'effetto positivo sul saldo di bilancio ammonta a 20,185 miliardi nel 2012 e a 21,310
nel 2013.
La componente di maggiori entrate destinata alla riduzione del deficit assicura 12 miliardi, all'incirca il 56% della
intera correzione.
Le minori spese ammontano a 9,3 miliardi, sempre al 2014.
Secondo quanto ha spiegato il Vice Ministro dell'Economia Vittorio Grilli domenica scorsa, la manovra lorda (la
parte di correzione più le risorse destinate a interventi di rilancio della crescita) vale 30 miliardi al 2014.
In pensione più tardi. Via dal lavoro sei anni dopo. Che cosa cambia
con la riforma, età per età 2012. Dal 1° gennaio sistema contributivo
per tutti (da Corsera), 6 dicembre di Domenico Comegna
Per fare cassa non si può proprio fare a meno di intervenire sulle pensioni.
Non fa eccezione la manovra-ter, messa a punto dal nuovo Governo Monti.
I principi su cui poggiano le norme sono, in sintesi:
- l'affermazione del metodo contributivo come criterio di calcolo delle pensioni, in un'ottica di equità
finanziaria, intragenerazionale e intergenerazionale;
- la flessibilità nell'età di pensionamento, che consente al Lavoratore maggiori possibilità di scelta
nell'anticipare o posticipare il ritiro dal mercato del lavoro;
- la semplificazione e la trasparenza dei meccanismi di funzionamento del sistema, con l'abolizione delle
finestre e di altri meccanismi che non rientrino esplicitamente nel modello contributivo;
- l'abbattimento delle posizioni di privilegio.
Si armonizzano, infatti, età, aliquote contributive e modalità di calcolo delle prestazioni;
- si individuano requisiti minimi per accedere alla pensione, in linea con la speranza di vita per le diverse
fasce di età e in coerenza con gli altri ordinamenti europei.
Dal primo gennaio 2012 viene introdotto, secondo il meccanismo pro rata, il metodo di calcolo
contributivo.
L'età di pensionamento delle donne viene alzata a 62 anni (a 63 e sei mesi per le autonome).
L'equiparazione dell'età delle donne a quella degli uomini (66 anni per i Dipendenti, sei mesi in più per
gli autonomi) avverrà entro il 2018, sempre tenendo conto della variazione della speranza di vita.
Nel frattempo, dall'età 62 all'età 70 vigerà il pensionamento flessibile, con applicazione dei relativi
coefficienti di trasformazione calcolati fino a 70 anni.
L'accesso anticipato alla pensione continua ad essere consentito, ma con un'anzianità di 42 anni e un
mese per gli uomini e di 41 anni e un mese per le donne, requisiti anch'essi indicizzati alla longevità.
Si prevedono penalizzazioni (2% per ogni anno di anticipo rispetto a 62 anni) sulla quota retributiva
dell'importo della pensione, tali da costituire un effettivo disincentivo al pensionamento anticipato
rispetto a quello di vecchiaia.
Vengono infine aboliti i privilegi ancora esistenti, attraverso l'introduzione temporanea di un contributo
di solidarietà per i pensionati e gli attivi che ancora avvantaggiati da precedenti regole di maggior
favore, come i Fondi Speciali Inps, elettrici, telefonici, piloti e hostess.
Fondazioni: Carimonte con Cariparo per sviluppo Pmi
(AGI) Milano, 6
dicembre
Carimonte Holding, società partecipata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena (60%) e dalla
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (40%), ha rilevato il 20% di Gradiente Sgr, una società di gestione
di Private Equity costituita su iniziativa della Fondazione Cariparo per sostenere lo sviluppo delle Pmi italiane.
Ghizzoni (Unicredit): dopo aumento non prevedo
cambiamenti particolari tra i soci (Finanza.com), 6 dicembre
Federico Ghizzoni non prevede cambiamenti particolari nell’azionariato di Unicredit al termine
dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro.
Così l’Amministratore Delegato di piazza Cordusio ripreso dalle principali agenzie di stampa.
Ghizzoni ha poi confermato che i soci storici di Unicredit, ovvero le Fondazioni bancarie, hanno ribadito la
loro disponibilità a sottoscrivere la ricapitalizzazione.
Unicredit: le Fondazioni maggiori confermano il supporto
all’aumento da 7,5 miliardi di euro (Finanza.com), 6 dicembre
Proseguono i contatti tra Unicredit e il nocciolo duro delle Fondazioni azioniste, chiamate a sostenere
l’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro presentato da Piazza Cordusio lo scorso 14 novembre.
Ieri l’Amministratore Delegato della Banca milanese, Federico Ghizzoni, ha presentato il Piano Industriale
alla Fondazione Crt, che detiene oltre il 4% di Unicredit, che ha manifestato il suo sostegno alla
ricapitalizzazione.
A Piazza Affari il titolo dell’Istituto di Piazza Cordusio mostra un progresso dello 0,70% a 0,83 euro.
Problemi funding risolti nel 2012, Unicredit valuta
affrancamento (Milano Finanza), 6 dicembre
Anche l'A. D. di Unicredit, Federico Ghizzoni, si aggiunge al coro di chi critica l'operato delle agenzie di
rating dopo che Standard & Poor's ha messo 15 Paesi della zona euro in credit wacht negativo, compresi
Italia, Germania e Francia, aggiungendo che si sta creando un "rischio sistemico" poiché le condizioni del
credito si sono ristrette nei 17 Paesi della regione.
"Ormai tutte le agenzie di rating si muovono in direzione del downgrade" pertanto quello di Standard &
Poor’s su quindici Paesi dell'Unione Europea" non mi sorprende più di tanto. Non credo che avrà effetti
particolari".
In effetti oggi le Borse europee, soprattutto Milano (-0,54% il Ftse Mib a Milano), e gli spread (Btp/Bund
a 361 punti base) resistono all'onda d'urto di S&P’s.
Ghizzoni ha anche sottolineato che il problema del funding è un problema di confidenza che il mercato ha.
"Non vedo l'Europa come una regione in crisi da questo punto di vista. Si tratta solo di attivare il
mercato".
E in Italia la manovra ha contribuito a riattivare questa confidenza, "con effetti positivi sullo spread.
Ora tocca all'Unione Europea e alla BCE. Sono fiducioso per il 2012".
Il management di Unicredit sta incontrando le Fondazioni e gli azionisti.
L'A. D. ha detto che l'incontro di ieri con la Fondazione Crt è andato bene e che il Piano Industriale è stato
accolto positivamente.
La Fondazione, azionista della Banca, ha dato come atteso il sostegno per il Piano di ricapitalizzazione da
7,5 miliardi di Piazza Cordusio.
Non c'è invece nessuna novità sulla partecipazione degli azionisti libici all'aumento di capitale, salvo
l'interesse degli stessi a partecipare all'aumento.
"L'iter sta andando avanti e credo che prima della partenza della ricapitalizzazione si arriverà a una
soluzione.
Non ci sono controindicazioni a concedere ai libici il permesso", ha aggiunto il top manager che comunque
non si aspetta alla fine dell'aumento di capitale cambiamenti particolari fra i soci: quelli "storici saranno
presenti domani come sono presenti oggi".
Unicredit ha deciso di investire le risorse provenienti dall'aumento di capitale in Italia "perché secondo noi
il Paese crescerà come e più di tanti altri", ha precisato l'A. D..
A proposito, infine, dell'affrancamento del goodwill così come hanno fatto altri Istituti di credito italiani,
Ghizzoni ha confermato che l'Istituto sta valutando l'affrancamento delle immobilizzazioni immateriali ai
fini fiscali, ma "non abbiamo preso decisioni a riguardo". Mps ha deciso un affrancamento fiscale del
goodwill che porterà alla Banca una plusvalenza di circa 240 milioni nel quarto trimestre 2011.
Intesa Sanpaolo: Fondo Atlante Ventures Mezzogiorno investe 4,6
Mln in tre aziende del Sud (Finanza.com), 6 dicembre
Atlante Ventures Mezzogiorno, Fondo di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha investito 4,6 milioni
di euro in tre aziende attive nel Sud Italia: Pantea, Samares e SpinVector.
Lo ha reso noto l'Istituto di credito attraverso un comunicato.
Considerando anche Admantx, l'investimento da 2 milioni di euro firmato l’estate scorsa, sale a 6,6 milioni
l’ammontare complessivo degli impegni di investimento assunti nel 2011 da Atlante Ventures Mezzogiorno.
Il Fondo, avviato nel 2009 con una dotazione complessiva di 25 milioni di euro ha una durata prevista di 10
anni.
Atlante, nel dettaglio, ha parzialmente sottoscritto un aumento di capitale per complessivi 600 mila euro nel
capitale di Pantea, azienda specializzata nella gestione di campagne pubblicitarie e marketing per il canale
mobile.
In più, ha parzialmente sottoscritto un aumento di capitale per un totale di 2 milioni di euro in Samares,
società impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative software ed hardware per il mercato dell’energia
rinnovabile.
Infine ha previsto nei prossimi giorni l'entrata nel capitale di SpinVector, start up attiva nelle soluzioni
hardware e software di realtà aumentata, videogiochi e proiezioni 3D, con la progressiva sottoscrizione di 2
milioni di euro.
Intesa Sanpaolo: in vista Accordo con fisco per oltre 300 Mln, 0,74% sul Ftse Mib (Finanza.com), 6 dicembre
In rosso Intesa Sanpaolo a Piazza Affari dove mostra un calo dello 0,74% a quota 1,338.
Secondo quanto riportato stamane da Il Messaggero, Cà de Sass sarebbe pronta a raggiungere un accordo
per versare all’Agenzia delle Entrate tra i 320 e i 330 milioni di euro per alcune imposte non versate negli
anni 2005-2009, a fronte di una contestazione pari a circa 450 milioni.
L’occasione sarebbe, sempre a detta del quotidiano romano, una possibile riunione straordinaria fissata per
oggi del Consiglio di Gestione dell’Istituto di credito.
Intesa seguirebbe le transazioni di Monte dei Paschi (260 milioni), Credem (45 milioni) e Unicredit,
che per ora ha versato 99 milioni relativi al 2005, ma che ha ancora aperti diversi contenziosi stimati da
Intermonte in ulteriori 200 milioni nei confronti del fisco italiano.
“La transazione - commenta il broker nella nota odierna - è in linea con le nostre attese per importo
(quantificate precedentemente in 300-400 milioni) e tempistica (nel quarto trimestre la Banca beneficerà di
poste fiscali positive per 1 miliardo).
L’impatto negativo a livello di capital ratio sarebbe contenuto, ossia entro i 10 punti base”, proseguono gli
analisti mantenendo il giudizio sul titolo outperform con target price a 1,45 euro. “Per il 2011, potrebbe
chiudere nel range 10,3-10,4%, ma la Banca dovrebbe comunque superare serenamente l’update
dell’esercizio di stress dell’EBA che sarà comunicato venerdì” , concludono gli esperti.
Intesa Sanpaolo: approvate linee
Territori (Asca) Milano - Torino, 6 dicembre
attuative
riordino
Banca
Il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Andrea Beltratti, ha
approvato le linee attuative del programma di riordini territoriali della Divisione Banca dei Territori, già
discusso e approvato lo scorso 5 aprile nella seduta del Consiglio di Gestione chiamato a deliberare il Piano
d'Impresa 2011-2013.
Lo comunica una nota del Gruppo bancario.
La Direzione Toscana e Umbria (ridenominata Direzione Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna) avrà nella
Cassa di Risparmio di Firenze l'unica Banca di riferimento delle Province della Toscana, con esclusione delle
Province di Pistoia, Lucca e Massa che saranno presidiate da Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
In Umbria è prevista la semplificazione degli attuali sei marchi del Gruppo presenti nella Regione attraverso
la costituzione di un'unica Banca dell'Umbria.
La stessa Direzione avrà inoltre la responsabilità della gestione dell'Area Lazio e della Banca di Credito
Sardo.
La Direzione Regionale Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise acquisirà le filiali presenti nel territorio
dell'Emilia Romagna ed attualmente appartenenti ad altre realtà della Banca dei Territori.
Mentre lungo la dorsale adriatica (Marche, Abruzzo, Molise) la razionalizzazione si realizzerà attraverso la
creazione di un'unica Banca - alla quale verranno trasferiti tutti gli sportelli presenti in queste Regioni - sotto
il presidio della stessa Direzione Regionale.
La Direzione Campania, Basilicata, Calabria e Puglia (ridenominata Direzione Campania, Basilicata,
Calabria, Puglia e Sicilia) acquisirà il presidio operativo dell'Area Sicilia.
A seguito della nuova configurazione territoriale, Adriano Maestri diverrà Responsabile della Direzione
Regionale Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise; Antonio Nucci assumerà la responsabilità della
Direzione Regionale Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria e Giuseppe Feliziani assumerà il ruolo di Responsabile
della Direzione Crediti della Banca dei Territori.
Banco Popolare frena in Borsa dopo il balzo di ieri, resta da sciogliere il nodo del
convertibile (Finanza.com), 6 dicembre
Il Banco Popolare, che ha appena approvato il passaggio dal sistema duale alla governance
tradizionale, dovrà sciogliere il nodo del soft mandatory convertible da 1 miliardo di euro entro la
fine dell’anno.
L’appuntamento è già stato fissato il prossimo 16 dicembre, quando si riunirà l’Assemblea degli
obbligazionisti.
In un colloquio con il Sole 24 Ore, il CEO dell’Istituto scaligero, Pier Francesco Saviotti, ha dichiarato
che il Banco non intende impegnarsi nella conversione del bond come chiedono alcuni hedge
Fund.
In sostanza, la modifica del numero di azioni sottostanti servirebbe ad ottenere che il soft
mandatory possa essere considerato capitale primario senza bisogno di procedere alla
conversione.
E’ questo, secondo gli esperti di Intermonte, il vero nodo che ruota intorno al soft mandatory e “al
momento confermiamo la nostra cautela”.
A Piazza Affari il titolo del Banco Popolare, dopo aver guadagnato ieri oltre 11 punti percentuali,
questa mattina mostra una flessione del 2% a 1,014 euro.
B.co Popolare: precisazioni su Assemblea Straordinaria
(Trend.online), 6
dicembre di Alberto Susic
Con riferimento alle richieste di chiarimenti provenienti da alcuni investitori in relazione
all’Assemblea degli obbligazionisti convocata per il prossimo 16 dicembre in prima convocazione e
per il 17 e 18 dicembre, rispettivamente, in seconda e terza convocazione, il Banco Popolare
precisa che, nei termini approvati dall’Assemblea Straordinaria dei soci dello scorso 26 novembre e
come esplicitato nella relazione illustrativa (cui si rinvia), le modifiche oggetto di approvazione, con
riferimento all’aumento del numero di azioni emesse a servizio del prestito, sono finalizzate a
consentire al Consiglio di Amministrazione, in sede di esercizio della delega, di disporre di un
maggior quantitativo di azioni utilizzabile unicamente a servizio della conversione o dell’eventuale
esercizio della facoltà di riscatto anticipato.
Ne consegue che il rimborso a scadenza potrà essere soddisfatto, ai termini del Regolamento,
utilizzando in tutto o in parte le azioni originariamente previste (n. 276.774.021) e/o, in tutto o in
parte, per cassa.
FonSai: voci su stop da Isvap su Piano quote strategiche, oggi possibile
CdA (Finanza.com), 6 dicembre
Fondiaria-Sai al centro dell'attenzione a Piazza Affari.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, L'Isvap avrebbe frenato l'operazione attraverso cui la società del
Gruppo Ligresti avrebbe conferito le partecipazioni strategiche da 600 milioni di euro (Mediobanca, Generali,
Pirelli, Rcs, Unicredit, Gemina) in unico veicolo, il cui 40% sarebbe poi stato acquistato da Credit Suisse.
Alla base di tale decisione ci sarebbe il possibile non gradimento da parte dell'Authority che FonSai
mantenga il controllo del veicolo, pur facendo cassa, e voglia beneficiare di 8-12 punti percentuali sui
coefficienti di solvibilità.
"La news non ci sorprende - commenta Equita nella nota odierna - perché eravamo scettici sulla presenza di
un impatto sul Solvency I”.
Indiscrezioni di stampa parlano anche di una possibile convocazione per oggi di un Cda Straordinario della
società per prendere atto dello stop da parte dell'Isvap e per trovare vie alternative al Piano, oltre alla
discussione su questioni legate al capital management.
Per domani invece è atteso l'incontro con l'Autorità di Vigilanza.
Un altro CdA sarebbe previsto anche per lunedì 12 dicembre, in anticipo rispetto a quello già programmato
per il 20 dicembre.
Dal fronte partecipazioni, è spuntato un socio rilevante nella Holding Premafin con una quota del 12,15%.
Si tratta di Giancarlo De Filippo e del suo The Heritage Trust, un Trust con base alle Bahamas.
Lo ha reso noto lo stesso De Filippo su richiesta della Consob attraverso un fax nel quale ha sottolineato che
la partecipazione è rimasta invariata dal 31 dicembre 2010.
All'orizzonte ci potrebbero essere alcune sanzioni per la quota non dichiarata.
In netto ribasso il titolo a Piazza Affari dove al momento mostra un calo del 2,28% a quota 1,158.
165 milioni la raccolta di B. Generali a novembre, il miglior dato del 2011
(Milano Finanza), 6 dicembre
La raccolta netta totale di Banca Generali nel mese di novembre è stata pari a 165 milioni di euro, il miglior
dato del 2011.
Da inizio anno la raccolta è pari a 1.082 milioni, di cui 732 realizzati dalla rete Banca Generali e 350 milioni
dalla rete Private.
I dati di novembre confermano un'ulteriore accelerazione della crescita rispetto ai risultati realizzati nei mesi
precedenti, in più è stato molto elevato il numero dei nuovi clienti.
Nel mese, la raccolta ha premiato i prodotti di carattere più difensivo quali l'amministrato e l'assicurativo.
Nello specifico i prodotti assicurativi hanno contribuito con una nuova produzione assicurativa pari a 68
milioni di euro (907 milioni da inizio anno).
"Riteniamo che la nostra strategia di puntare sulla qualità della consulenza abbinata al dinamismo nella
selezione dell'offerta di investimenti ci permetterà di cogliere interessanti opportunità di crescita anche nei
prossimi mesi", ha sottolineato l'A. D. di Banca Generali, Giorgio Girelli.
Isvap: stop a conflitto interesse su polizze assicurative mutui (Asca) Roma,
6 dicembre
L'Isvap blocca il conflitto d'interesse sulle polizze assicurative legate ai mutui.
La nuova disciplina delle polizze legate ai mutui, che entrerà in vigore il 2 aprile prossimo, stabilisce infatti
che gli intermediari assicurativi, incluse le Banche e altri intermediari finanziari, non possono ricoprire
simultaneamente il ruolo di distributori di polizze e di beneficiari (o vincolatari) delle stesse.
''Si è posto fine in tal modo - afferma l'Isvap in una nota - a un conflitto d'interesse penalizzante per i
consumatori''.
In particolare, in una prima indagine realizzata nel 2009, l'Istituto aveva rilevato che le polizze abbinate a
mutui e prestiti, sebbene non obbligatorie, erano di fatto imposte dalla Banca e dagli intermediari finanziari al
cliente quale condizione per accedere al mutuo o al prestito.
Le polizze erano vendute quasi esclusivamente in forma di premio unico, da pagare anticipatamente all'atto
dell'accensione del mutuo o prestito, spesso con aggiunta del premio all'importo finanziato.
La Banca (o l'intermediario finanziario) richiedeva al cliente di essere designata come beneficiaria o
vincolataria delle prestazioni offerte dalla polizza allo scopo quasi esclusivo di soddisfare propri interessi
(protezione della posizione creditoria, riduzione del capitale di Vigilanza, immediatezza della riscossione in
caso di sinistro).
La Banca (o l'intermediario finanziario) otteneva il soddisfacimento di tali interessi facendo gravare il costo
della polizza sul cliente e richiedendo l'applicazione di provvigioni esorbitanti.
Infine, a causa di tali politiche di prezzo, le polizze in abbinamento a mutui o prestiti presentavano aliquote
provvigionali medie più elevate (44% con punte del 79%) rispetto a quelle distribuite dagli agenti (20%).
L'Isvap nell'aprile 2011 ha poi effettuato una nuova indagine conoscitiva che ''non ha evidenziato modifiche
nelle pratiche di vendita, continuandosi a registrare l'applicazione di livelli provvigionali molto elevati, con
punte dell'80% dei premi''.
La nuova normativa entrerà in vigore nell'aprile prossimo per dar tempo agli operatori di adeguarsi in un
mercato, quello delle polizze connesse a mutui e prestiti da parte di Banche e intermediari finanziari, che,
solo nel 2010, ha raccolto 2,4 miliardi di euro.
BCE, oltre al taglio dei tassi in arrivo altre misure "non convenzionali" (Finanza.com), 6
dicembre
Giovedì prossimo il Governatore della BCE Mario Draghi annuncerà la decisione dell'Istituto Centrale Europeo riguardo
ai tassi di interesse europei.
Gli analisti di Barclays Capital si aspettano un nuovo taglio di un quarto di punto del costo del denaro, che andrebbe
così all'1% preludendo ad azioni ulteriori nei prossimi mesi: 0,75% a gennaio e 0,50% a febbraio, con l'obbiettivo di
raggiungere lo 0,25%.
Gli esperti britannici si attendono però ulteriori mosse "non convenzionali" per il sostegno del sistema creditizio.
Secondo BarCap, il vero problema dello scarso funzionamento del canale del credito non è tanto la mancanza di
liquidità quanto la scarsità di asset adatti a fungere da collaterali nelle transazioni dell'Eurozona, dato il
peggioramento del market sentiment e delle tensioni nel mercato delle valute.
Una soluzione per la BCE potrebbe essere quella di ammettere come collaterali anche Asset non denominati in euro
ma anche in dollari, sterline e yen giapponesi.
Secondo la Banca d'affari inglese, tra le misure non convenzionali per la liquidità delle Banche è probabile anche
l'introduzione di operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) a due e tre anni, più flessibili.
UE: Barroso e Van Rompuy presentano due opzioni per modifica Trattato (Asca-AFP),
Bruxelles, 6 dicembre
I Presidenti dell'UE e della Commissione Europea, Herman Van Rompuy e Jose Manuel Barroso, hanno presentato due
Proposte per modificare il Trattato dell'UE, con l'obiettivo di rinforzare la disciplina di bilancio della zona euro, di cui
una più rapida che non necessita della ratifica dei Paesi membri.
Le proposte sono contenute in un documento, trasmesso ai 27 Governi europei, che sarà discusso giovedì e venerdì e
che punta a creare una Unione Economica ''più forte''.
Sulla scia delle linee dell'Accordo franco-tedesco presentato lunedì a Parigi, il documento sottolinea la necessità di
irrigidire la disciplina di bilancio rendendo le sanzioni contro gli Stati che violano i parametri più automatiche,
imponendo la 'regola d'oro' del pareggio e rafforzando il diritto di intervento dell'Unione Europea nei conti pubblici
nazionali.
Sono previste due opzioni.
La prima, più semplice perchè richiede l'approvazione solo a livello di Capi di Stato e di Governo, consiste nel
modificare il Protocollo 12 annesso al Trattato di Lisbona che regole le procedure per deficit eccessivo. In sostanza,
l'idea sarebbe quella di inserire nelle Costituzioni di tutti i Paesi la 'regola d'oro' per arrivare al pareggio di bilancio.
Gli Stati che violassero i parametri potrebbero essere rinviati alla Corte di Giustizia come per tutte le procedure
d'infrazione.
Questa opzione, secondo fonti europee la preferita da Van Rompuy e Barroso, ha il vantaggio di non richiedere una
ratifica unanime ma ha un inconveniente: non permette di rendere le sanzioni più automatiche rispetto ad oggi.
Per ottenere meccanismi automatici si dovrebbe imboccare un'altra strada, si legge nel documento, più complicata
perchè prevede la modifica di un articolo del Trattato, il 136, e del Protocollo 14.
Questa procedura necessiterebbe di una ratifica di tutti i 27 Paesi dell'UE, oggi molto a rischio.
Il rafforzamento degli automatismi nelle sanzioni consisterebbe in un forte snellimento delle procedure di deficit
eccessivo contro gli Stati con i conti in disordine, riducendo sensibilmente i margini di manovra dei Governi.
L'ABI incalza l'EBA: aspetti decisioni UE, Banche pesanti a Milano
dicembre
L'ABI incalza ancora l'EBA.
(Milano Finanza), 6
L'Autorità Bancaria Europea dovrebbe rinviare ogni decisione sulla ricapitalizzazione delle Banche dopo che gli Istituti hanno dovuto
svalutare i debiti sovrani detenuti in portafoglio, visto che l'Unione Europea il prossimo 9 dicembre si accinge a varare misure a
sostegno del debito stesso.
E' quanto ha affermato il Direttore Generale dell'ABI, Giovanni Sabatini, nel corso di un convegno su Basilea 3.
"L'esercizio dell'EBA", ha detto Sabatini, "è sbagliato nel merito, nel metodo e nei tempi.
Quanto meno sarebbe opportuno un differimento nel tempo di questo esercizio".
Ricordando che il Vertice del prossimo 9 dicembre dovrebbe varare una serie di misure a sostegno del debito sovrano dei Paesi
europei, il Direttore Generale dell'ABI chiede "se anche il mezzo utilizzato di valutare i titoli non debba essere ripensato".
L'EBA si dovrebbe riunire nei prossimi giorni, tra domani e dopodomani, comunque prima del Vertice europeo del 9 dicembre,
sempre per lavorare ai nuovi requisiti patrimoniali, che porterebbero alla necessità di ricapitalizzazioni anche per Banche italiane.
Il comparto bancario europeo stamani è in calo (-1,21% lo Stoxx) come i mercati, volatili dopo la decisione di S&P’s di porre in
Watch negative i rating di 15 Stati dell'Eurozona.
"Guardandola da un punto di vista positivo", la decisione di S&P’s "potrebbe forzare la BCE ad essere più aggressiva" sul mercato
obbligazionario per frenare la crisi del debito sovrano, secondo Jim Reid, Strategist di Deutsche Bank.
La conferenza stampa che seguirà giovedì la decisione sui tassi sarà sicuramente un evento molto interessante da seguire.
A Piazza Affari, mentre lo spread a 10 anni Btp/Bund è a 375 punti base, quello tra Francia e Germania è a 100 p. b. e il differenziale
tra Spagna e Germania è a 288 p. b., il Ftse Mib , che per un attimo aveva accennato un recupero, ora cede lo 0,79% a 15.801 punti
e si rimette in riga con le altre Borse europee (-1,47% il Dax, -0,44% il Ftse100 e -0,59% il Cac40).
Sul listino milanese hanno accelerato al ribasso.
I due big Intesa Sanpaolo e Unicredit arretrano rispettivamente dell'1,56% a 1,32 euro e dell'1,97% a 0,8195 euro.
Ieri il CEO di Piazza Cordusio Ghizzoni ha presentato alla Fondazione CRT (azionista per oltre il 4% tenendo conto dei cashes) il
nuovo Piano Industriale ottenendo come atteso il sostegno per il piano di ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro.
Piuttosto, la probabile transazione con il fisco italiano da parte di Intesa Sanpaolo e Mps anticipa la necessità di un ulteriore
transazione da parte di Unicredit che per ora ha transatto solo 99 milioni relativamente all'anno 2005. Intermonte stima almeno
ulteriori 200 milioni per Unicredit nei confronti del fisco italiano.
Secondo la stampa, infatti, Intesa sarebbe pronta a transarre con il fisco per oltre 300 milioni per chiudere i passati contenziosi legali
(2005-2009). Intesa seguirebbe le transazioni di Mps (260 milioni), Bpm (186 milioni), Credem (45 milioni).
"La transazione di Intesa è in linea con le nostre attese per importo e tempistica: nel quarto trimestre Intesa beneficerà di poste
fiscali positive per un miliardo.
L'impatto negativo a livello di capital ratios sarebbe contenuto entro 10 b. p. s.", valuta Intermonte.
"Per il 2011, potrebbe chiudere nel range 10,3/10,4%; Intesa dovrebbe comunque superare serenamente l'update dell'esercizio di
stress dell'EBA che sarà comunicato venerdì".
Autorità di Vigilanza Europea ESMA indaga su Agenzie rating
(Reuters), 5 dicembre
L'Autorità di Vigilanza Europea sui Mercati ESMA ha dichiarato di aver avviato delle indagini sulle agenzie di
rating per verificare le modalità di classificazione dei bond sovrani e di altre obbligazioni, e potrebbe imporre
sanzioni pesanti nel caso dovessero emergere irregolarità.
Funzionari dell'ESMA hanno ispezionato le sedi delle tre agenzie principali - Standard & Poor's, Moody's e
Fitch - così come quelle delle realtà più piccole.
Le ispezioni sono cominciate all'inizio del mese scorso e proseguiranno a dicembre.
L'attività ispettiva assume un'accresciuta importanza alla luce della decisione di Standard & Poor's di mettere
15 Paesi della zona euro in credit watch negativo.
Una mossa senza precedenti che ha scosso i mercati alla vigilia del Consiglio Europeo di venerdì prossimo, in
cui i leader europei cercheranno di mettere a punto una soluzione complessiva alla crisi del debito.
"Pubblicheremo un report sulle risultanze delle nostre prime ispezioni nelle sedi delle agenzie di rating" ha
detto oggi il portavoce dell'ESMA, aggiungendo che questo avverrà al più tardi in aprile.
"I nostri ispettori stanno esaminando le modalità con cui le agenzie di rating svolgono il loro lavoro.
Se venissero riscontrate delle irregolarità, ESMA ha i poteri di multare le agenzie, sospendere i loro rating e
potremmo ritirare loro la licenza" ha sottolineato.
L'Autorità di Vigilanza Europea sui Mercati, di base a Parigi, è stata incaricata quest'anno del ruolo di
supervisore guida per le agenzie di rating in Europa e la verifica rappresenta una prima azione regolativa nei
confronti di un settore che fino a questo momento non ha mai visto mettere in questione le proprie
decisioni.
"Non facciamo commenti sulle nostre interazioni confidenziali con le Autorità di Vigilanza" ha detto un
portavoce di Standard & Poor's.
Per portare avanti l'attività ispettiva, l’Autorità di Vigilanza ha la possibilità di richiedere la documentazione
che dimostra come l'agenzia sia arrivata alla decisione di declassare il merito di credito di un Paese, per
esempio.
Sebbene l'ESMA non abbia il potere di mettere in dubbio decisione specifiche, come un downgrade,
potrebbe punire un'agenzia di rating se emergessero delle falle nelle modalità di lavoro.
"Devono provare di avere una procedura di rating solida, di evitare conflitti d'interesse e di avere regole
interne appropriate" ha evidenziato il portavoce di ESMA.
"Non stiamo verificando ogni singola decisione sul rating. Il compito di ESMA è di assicurare il rispetto delle
regole da parte delle agenzie di rating" ha concluso.
Crisi: Saccomanni, in Italia non c'è rischio credit crunch
(AGI) New
York, 6 dicembre
In Italia, negli ultimi mesi, c'è stato un rallentamento nell'erogazione del credito ma non c'è il rischio di un
credit crunch.
Lo ha detto il Direttore Generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, al '2012 Reuters Investment
Summit'.
"Non credo che in Italia ci possa essere un credit crunch.
Secondo le aspettative di alcune società ci potrebbe essere un deterioramento delle condizioni del credito ma
il credit crunch è una situazione molto peggiore", ha detto.
Axa, possibile riduzione di 1.600 posti di lavoro in Germania (Finanza.com),
6 dicembre
Axa starebbe preparando un Piano di riduzione della forza lavoro.
Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine, la Compagnia di assicurazione
francese ha intenzione di tagliare 1.600 posti di lavoro su 9.000 in Germania da qui al 2015.
Dubai valuta ristrutturazione bond di Stato per 10 miliardi di debito (Finanza.com), 6 dicembre
Tempi duri anche per il debito di Stato del Dubai.
L'Emirato arabo ha infatti 10 miliardi di dollari di debito da pagare, e sta valutando di farlo ristrutturando alcuni bond l'anno prossimo.
Lo riporta il Financial Times, indicando che l'alternativa potrebbe essere quella di raccogliere 2 miliardi di dollari in fondi dalle
Banche locali più liquide per aiutare lo Stato a soddisfare le obbligazioni, di cui tre da 3,8 miliardi di dollari sono in scadenza l'anno
prossimo.
Secondo Moody's il debito dell'emirato ammonta a 101,5 miliardi di dollari complessivi, di cui 68.6 legato alle Compagnie di Stato.
Referendum acqua, vittoria inutile? (Yahoo.Finance), 6 dicembre di Marcello Guido
Insomma, ce l'avevano data a bere.
L'acqua, s'intende.
Nel senso che un Referendum che ha avuto un risultato clamoroso il 12 e il 13 giugno scorso, è ancora disatteso nella
sua quasi totalità.
Riepiloghiamo, dunque e vediamo qual è lo stato delle cose.
In quei due giorni di giugno, l'Italia è stata chiamata rispondere a due quesiti referendari; il primo riguardava la
privatizzazione forzata delle società di gestione, che ora devono rimanere pubbliche.
Col secondo quesito, invece, i cittadini, abolendo la quota della tariffa relativa alla remunerazione del capitale
investito, hanno sancito che non vi deve essere profitto sull'acqua.
In soldoni: acqua per tutti e senza profitti.
Ma, si sa come vanno le cose in Italia: leggi, norme, regole, decisioni ufficiali, sembrano scritte… sull'acqua, appunto.
Così, si scopre che a tutt'oggi, per esempio, l'unico amministratore che ha dato il via a una riforma del sistema è il
Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha trasformato la società di gestione ARIN da società per azioni a consorzio
pubblico, Ente di diritto pubblico e non privato.
Lo ha chiamato ABC, "Acqua bene comune", garantendo la partecipazione dei cittadini e dei suoi Dipendenti alle varie
scelte che di volta in volta si dovranno compiere.
Unico caso in tutt'Italia.
Perché, per il resto della Nazione, il Referendum è come se non fosse stato mai fatto, come se i 27 milioni circa di
votanti non contassero.
Ma in che modo si riesce - o si tenta, perlomeno - di dimenticare una fetta di italiani così vasta?
Nel Paese dell'immobilismo e dei bizantinismi, è semplice come bere un bicchiere d'acqua (pardon): ci si rivolge a un
giurista che scava, scava, scava e alfin trova il cavillo.
I primi gestori privati che si sono fatti avanti sono stati quelli romani dell'ACEA, Azienda comunale energia e ambiente,
primo operatore nazionale nel settore idrico, con 8 milioni e mezzo di cittadini serviti, società quotata in Borsa e a
maggioranza pubblica: il Comune di Roma, infatti, ne detiene il 51%.
L'ACEA, in sostanza, chiede come fare per contrastare la volontà dei cittadini, con due domande: nella prima si vuole
"conoscere il nuovo assetto normativo dei servizi pubblici locali, verificando la legittimità delle convenzioni"; nell'altra
si chiede "un parere in merito alla nuova disciplina delle tariffe" e la "legittimità e validità degli atti stipulati".
Vulgo: possiamo continuare come se nulla fosse o giù di lì?
Il giurista risponde che sì, i margini per contestare, frenare, sopire, allungare i tempi ci sono.
Sulla scia di ACEA, non è difficile immaginare che tutti i gestori si mettano in fila davanti agli uffici dei loro avvocati.
Il resto va da sé: ricorsi e rinvii, burocrazia e giustizia, purché lenta, molto lenta, aule di tribunale pronte a riempirsi
ancor di più.
Così, i Comitati per il Referendum sono scesi nuovamente sul piede di guerra: il Referendum è stato fatto.
Il risultato c'è stato, ora applicate la norma referendaria.
Ma va là, direbbe qualcuno.
E allora, manifestazioni pubbliche e minacce di autoriduzione della bolletta dell'acqua e diffide ai gestori, perché da
giugno nessuno di loro ha abbassato le tariffe del 7% come prevedeva l'esito referendario.
I promotori parlano di "obbedienza civile", anziché disobbedienza, ed è facile capirlo.
Se c'è stato un verdetto popolare, questo deve essere rispettato e messo in pratica.
E dunque siamo a questo: cittadini che chiedono l'obbedienza civile a chi sembra nicchiare, o far passare molta acqua
sotto i ponti per ritardare il più possibile la messa in pratica del Referendum.
E De Magistris, intanto, da buon esempio diventa mosca bianca.
Visto il "nuovo corso civico" della nostra politica, la domanda è: a chi giova tutto questo?
Sul breve periodo ai gestori, d'accordo, ma se si guarda oltre il proprio naso, quanti soldi stiamo buttando? E,
domanda ancora più terribile, quanti ne abbiamo buttati per i Referendum se poi non se ne tiene conto? E, infine, i
cittadini contano ancora?
Può, almeno quest'ultima domanda, apparire retorica, ma non lo è, perché la risposta è certa: sì, i cittadini contano.
Ma solo quando devono pagare.
Le bollette dell'acqua, infatti, sono aumentate dal 2002 al 2010 del 65% e ben 21 dei 25 ATO (Ambiti territoriali
ottimali), cioè i gestori, sono in mano a privati o a gestioni miste.
Visto che i cittadini contano, quando serve?
A Berlino radono tutto al suolo (Italia Oggi.online) Berlino, 6 dicembre di Roberto Giardina
Berlino continua a distruggere se stessa.
In un secondo è scomparso un altro pezzo di storia della capitale.
Con una carica di 40 chili di esplosivo, è stata fatta saltare sabato la cupola della gigantesca Deutschlandhalle,
inaugurata nel 1935 da Hitler per le imminenti Olimpiadi.
Il costo dell'operazione non ha superato gli 8 mila marchi, e il boato si è sentito in tutta la metropoli.
Ora si procederà per radere al suolo l'Arena.
Al suo posto sorgerà un moderno edificio.
Fino all'ultimo i berlinesi hanno cercato di impedire la distruzione, appoggiati da storici e architetti.
Invano, come in altre simili occasioni.
Non sono nostalgici del nazismo.
La Deutschlandhalle era un esempio dell'architettura degli anni Trenta, una delle poche costruzioni sopravvissute alla
guerra (gravemente danneggiata, era stata restaurata e riaperta il 19 ottobre 1957). Come sempre a Berlino, hanno
prevalso valutazioni economiche.
Lunga 117 metri, larga 83, la costruzione in acciaio, quando fu inaugurata, era l'Arena coperta più grande al mondo,
capace di accogliere oltre 10 mila spettatori.
Durante i Giochi olimpici del '36, ospitò incontri di boxe e le gare di sollevamento pesi, poi fu usata anche dal partito
nazista per le manifestazioni oceaniche.
Dopo la guerra, e il restauro, fu utilizzata per spettacoli teatrali come l'Orlando furioso di Luca Ronconi, o per riviste
come Holiday on Ice.
Vi hanno cantato i Rolling Stones e i Pink Floyd, David Bowie e Luciano Pavarotti, Joe Cocker e Gianna Nannini.
Nel 1995 fu dichiarata monumento nazionale, ma non è bastato.
Da anni era chiusa, si progettava di trasformarla in un garage, comunque i costi erano elevati.
Meglio buttar giù tutto, senza pensare alla storia.
A Berlino volevano distruggere l'Olympiastadion, quello di Hitler, ma anche lo stadio dove gli Azzurri sono diventati
campioni del mondo.
Troppo caro restaurarlo, sarebbe costato meno uno stadio nuovo.
È stato salvato in extremis, ma deturpato da una copertura e dalla pista di atletica ridipinta in un pacchiano color
violaceo.
Hanno distrutto il Palast der Republik, a Berlino Est, perché sarebbe stato il simbolo della Germania comunista.
Sarà sostituito a carissimo prezzo dal castello degli Hohenzollern, raso al suolo dalle bombe e dagli occupanti sovietici.
Sarà un falso come in una Disneyland.
Il Muro è quasi del tutto scomparso, e si voleva abbattere anche il Glienickebrücke, il ponte delle spie, dove venivano
scambiati gli agenti segreti dell'Est e dell'Ovest, con la scusa che, secondo i regolamenti di Bruxelles, fosse più basso di
due centimetri.
Non è un'opera d'arte, sostenevano i politici responsabili.
Ma è un simbolo della guerra fredda, come il Muro è un simbolo della storia europea, che non appartiene soltanto alla
Germania e tanto meno al municipio di Berlino.
Una lotta difficile per chi tentava di salvare il passato: chi difendeva l'Olympiastadion era accusato di nostalgie naziste,
chi cercava di salvare il Palast era un comunista.
Le testimonianze architettoniche degli anni Trenta sono rare nella metropoli.
Quello che non hanno fatto le bombe, hanno portato a termine gli urbanisti nel dopoguerra.
Accanto a dove abito, c'è la casa più vecchia di Berlino: risale al 1798, ma una trentina d'anni fa volevano abbatterla
per costruire un casermone.
Fu salvata dagli studenti, e ora ospita il museo della ceramica.
Rimane la nostra ambasciata, costruita da un allievo di Albert Speer, l'architetto di Hitler.
Negli anni della divisione, l'avevamo regalata al municipio di Berlino a patto che la utilizzassero per qualcosa.
Non ne fecero niente, e così quando cadde il Muro si poté annullare l'atto di donazione e salvarla dalla rovina.
Appena in tempo.
Donne in pensione a 63 anni e mezzo da 2014, addio ad anzianità da
2018 (Milano Finanza), 6 dicembre
L'età di accesso alla pensione di vecchiaia per le donne dipendenti del settore privato salirà a 62 anni
nel 2012, a 63 anni e sei mesi dal primo gennaio 2014, a 65 anni nel 2016 e a 66 anni nel 2018.
Lo prevede l'ultima versione della manovra che conferma l'abolizione del sistema di quote (somma di
età anagrafica e contributiva) per l'accesso alla pensione di anzianità.
Per le Lavoratrici autonome la pensione di vecchiaia sarà garantita dal prossimo anno con un'età pari a
63 anni e mezzo nel 2012, a 64 anni e mezzo a partire dal 2014, a 65 anni e mezzo nel 2016 e a 66 anni
nel 2018.
Per i Lavoratori dipendenti e autonomi e per le Lavoratrici del pubblico impiego il requisito anagrafico
sale a 66 anni dal 2012.
L'accesso all'assegno di anzianità indipendentemente dall'età anagrafica è vincolato dal 2012 al
versamento di 42 anni e 1 mese per gli uomini e a 41 anni e 1 mese per le donne.
Il testo conferma che la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici è riconosciuta solo ai
trattamenti di importo complessivo fino al doppio del minimo Inps per il biennio.
La misura vale per il biennio 2012 e 2013 in considerazione della contingente situazione finanziaria.
Per disincentivare i Lavoratori rispetto alla decisione di andare in pensione in anticipo rispetto all'età
di vecchiaia il Governo ha previsto a partire dal 2012 una penalizzazione del 2% sulla quota retributiva
per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni.
Possono andare in pensione anticipata rispetto all'età di vecchiaia gli uomini che dal 2012 avranno
almeno 42 anni e un mese di contributi e le donne che hanno accumulato sempre a partire dal 2012
almeno 41 anni e un mese di contributi.
L'uscita anticipata delle donne rispetto agli uomini era solo il "contentino" dato da un sistema al mondo
femminile per compensare disparità inflitte in precedenza, ha sottolineato il Ministro del Lavoro, Elsa
Fornero, sintetizzando la filosofia alla base della riforma delle pensioni e soprattutto la parte dedicata
alle donne.
Di fatto il Governo ha solo "accorciato" un percorso, "troppo lungo", disegnato dal Governo precedente.
"La riforma delle pensioni ha un respiro di lungo termine in modo che gli italiani non ne debbano avere
altre nei prossimi anni", ha proseguito la Fornero, nel corso di un'audizione alla Camera, sottolineando
come il blocco della rivalutazione delle pensioni in essere superiori a due volte il minimo rispetto
all'inflazione per i prossimi due anni sia una medicina "amara" ma come questo sia il riflesso della
difficoltà finanziaria.
Dal 2018, comunque, ha annunciato il Ministro, non dovrebbe più essere possibile andare in pensione
anticipata rispetto all'età di vecchiaia.
La riforma della Previdenza per il Ministro del Welfare è stata la parte più facile del lavoro mentre
quella più difficile sarà la riforma del mercato del lavoro, "il pezzo mancante e sorregge questo
impianto.
Un mercato del lavoro più flessibile", ha spiegato, "ha bisogno di ammortizzatori sociali. Questo
richiede risorse.
Dobbiamo puntare alla crescita".
Manovra: Fornero, pronta a rivedere indicizzazioni
(AGI) Roma, 6 dicembre
Il Governo è pronto a modificare la norma che blocca l'indicizzazione delle pensioni se verrà avanzata
una proposta con una copertura.
Il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, difende la manovra varata dal governo comprese le norme sulle
pensioni e sull'equità ma aggiunge: "Nessuno è perfetto e quindi magari è migliorabile", le norme varate,
tra l'altro, rispettano il "rigore che rappresenta un vincolo, e la crescita che è da agganciare.
Quello che abbiamo fatto - ha spiegato - con questo provvedimento che Monti ha chiamato 'salva Italia'
e che se salva l'Italia dà un contributo importante a salvare l'euro".
Fornero ammette che le storie dei pensionati toccati dalla manovra "fanno un po' tristezza e noi
solidarizziamo con chi ha poco" ma allo stesso tempo dice: "Noi guardiamo all'intero Paese che si trova
in una situazione di estrema difficoltà dopo 15 anni di crescita poco o niente" .
Fiat: al Lingotto spunta l'Unione Sindacale tra Fim, Uilm e Fismic (Asca) Torino, 6 dicembre
Tra i documenti sindacali utilizzati per la trattativa Fiat ripresa oggi all'Unione Industriale di Torino, che si prevede potrà
concludersi entro la settimana, spunta il nome di Unione Sindacale per indicare Fim, Uilm e Fismic insieme e che, come
iscritti tra i Lavoratori del Lingotto, rappresentano il 27,5%, più del doppio della Fiom che è al 12,5%.
Ugl poi è al 2%, Cobas e Quadri all'1,3%.
Nulla di più che una semplificazione, una curiosità, probabilmente un test, per ora, ma che nasconde forse un disegno
più ampio.
Che, sdoganando la Fismic, considerata un Sindacato ''giallo'', cioè aziendale, e tagliando fuori la Fiom, ricostituisce una
unità d'azione che rimanda a una Flm con il baricentro spostato al centro.
''Unione Sindacale è un bel nome'' dice Bruno Vitali segretario nazionale della Fim ricordando quella fondata con lo
stesso nome nel 1912 di ispirazione anarchica e libertaria.
''Ci sono due modelli - ammette Vitali - quello della Fiom, antagonista, e quello contrattuale, anche se con più sfumature.
C'è insomma un diverso modo di vedere il fronte sindacale''.
Più diretto Roberto Di Maulo anche se prefigura tempi lunghi: ''Un sindacato unico alla Fiat nel medio periodo è nella
logica delle cose''.