Futurismo - moda - design la ricostruzione futurista
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Futurismo - moda - design la ricostruzione futurista
Futurismo - moda - design la ricostruzione futurista dell’universo Scritto da Alessandro Quinzi Mercoledì 20 Gennaio 2010 00:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 06 Marzo 2012 14:14 Se l’abito non fa il monaco, certo fa il Futurista. Ne era ben convinto Giacomo Balla: “si pensa e si agisce come si veste”, scrisse nel suo Manifesto per il vestito antineutrale del 1914. Così giù picconate ai simboli stessi del decoro maschile: demolita la simmetria delle giacche, ficcati in un dimenticato cassetto i colori nero e marrone d’ordinanza, via libera a panciotti che sono un tripudio di colori a scarpe e sciarpe pluricolorate. La cravatta, aboliti i nodi scorsoi "da impiccato”, diventa oggetto di un apposito Manifesto futurista sulla cravatta italiana. Intanto Thayaht inventa la “tuta”, dall’aggettivo “tutta” cui viene tolta una T, lettera che rappresenta graficamente il semplice taglio bidimensionale di un nuovo capo di vestiario che si vuole alla portata di tutti, confezionabile in casa. Un abito universale in grado di sostituire un intero guardaroba, sia in versione maschile che femminile. Futuristi sono anche gli ombrelli (in mostra tre di rarissimi), le borsette, i cappelli, ma non la biancheria intima perché, costringendo =l corpo, dai futuristi era aborrita. Alla moda e alla “Ricostruzione futurista dell’universo quotidiano”, meglio domestico, i Musei Provinciali di Gorizia dedicano una originalissima esposizione curata da Raffaella Sgubin e Carla Cerutti, allestita al Museo della Moda e delle Arti Applicate dei Musei Provinciali dal 19 dicembre al primo maggio. Ad essere esposti saranno oltre cento pezzi originali, alcuni dei capi in mostra sono concessi da coloro che oggi fanno la moda: Laura Biagiotti Cigna, ad esempio, mentre Roberto Capucci, a conclusione della rassegna, è presente con un’anteprima del suo abito-omaggio al Futurismo. Ma la mostra, come indica il sottotitolo - che fa riferimento all’ennesimo Manifesto quello dedicato a La ricostruzione futurista dell’universo firmato nel 1915 da Balla e Depero - non si ferma alla moda. Indaga infatti anche il mondo delle cosiddette arti applicate, oggetti ed arredi della quotidianità. Oggetti tutt’altro che secondari dato che attraverso loro, la rivoluzione modernista proclamata dal movimento può avere una diffusione più estesa e capillare, entrare a far parte della realtà, del vissuto. “Quegli omini – scrive Marinetti riferendosi alle esperienze moderniste internazionali '96 hanno finalmente la gioia di vivere fra pareti di ferro. Hanno mobili d’acciaio, venti volte più leggeri e meno costosi dei nostri. Sono finalmente liberati dall’esempio di fragilità e di mollezza debilitante che ci danno il segno e le stoffe coi loro ornamenti agresti”. Non è un caso, infatti, che vi sia un gran proliferare di Case d’Arte, da nord a sud, negli anni Dieci, Venti e Trenta: da Balla a Prampolini, a Depero, a Giannattasio, Tato, Rizzo, Corona, Dal conte, Diulgheroff, Andreoni, Pizzo e Azari. La loro produzione è vasta, varia e diversificata, per quanto omogenea nello stile: dal mobile al componente d’arredo, agli arazzi, alle stoffe, ai pannelli decorativi, ai tappeti, alle ceramiche, ai metalli, nel tentativo di ridare dignità artistica all’oggetto d’uso. La trasposizione della dinamicità dalle arti figurative a quelle decorative investe sia le forme che le decorazioni, improntate su plastiche combinazioni astratte cinetiche. 1/3 Futurismo - moda - design la ricostruzione futurista dell’universo Scritto da Alessandro Quinzi Mercoledì 20 Gennaio 2010 00:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 06 Marzo 2012 14:14 2/3 Futurismo - moda - design la ricostruzione futurista dell’universo Scritto da Alessandro Quinzi Mercoledì 20 Gennaio 2010 00:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 06 Marzo 2012 14:14 I risultati Balla suo sviluppatasi quella destrutturata dipinto, =ualche per degli Rovereto, pittrice in panno ilinformazioni: colorismo arazzi, sorprendente è,Provinciali più edove infatti, esempio variano decoratrice, Lenci conosciuta trova dove di larutilante, più tagliato Diulgheroff =ecorazione applicazioni da dinamico, tavolino Balla tipologia tecnica abilissima e erappresentativa ad Prampolini eAlbisola, edi readymade a mirabili Depero èTullio aDepero tarsia solitamente tipologia, nella più d’Albisola, grazie in di apparentemente tessitura (si diversi severo panno, di del apensi Thayaht. seconda ai più movimento, fratelli artisti-artigiani, non ediffusa “futurista” al alle modernista. telaio sono seggioline Interessante Torido dei da più emateriali con da della Depero nella statico emeno =sempi Se Tullio come rosse forma, realizzazione lautilizzati ma anche ei produzione mobili, dalla Mazzotti, lacalzantissimi del comunque fatta veneziana ilCabaret sua capitolo eper eccezione dell’artista di Casa èlo ceramica, sicuramente arazzi vitale più del Bice come delle d’Arte in diavolo) per egrazie Lazzari, stesso. legno stoffe cuscini l’alzata in al ee La mostra è soprattutto visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00. Per Musei dila Gorizia Borgo Castello, 13 Telefono: 0481 533926 / ricucito. 530382 3/3