N°57 del 30.09.2002 OGGETTO: Ordine del Giorno “Fuori l`Italia

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N°57 del 30.09.2002 OGGETTO: Ordine del Giorno “Fuori l`Italia
N°57 del 30.09.2002
OGGETTO: Ordine del Giorno “Fuori l’Italia dalla guerra” proposto da
Emergency e fatto proprio dalla Giunta Comunale.
L’anno duemiladue addì trenta del mese di settembre, alle ore 17.00, nel civico
Palazzo dei Priori, si è riunito il Consiglio Comunale in sessione straordinaria, in
adunanza pubblica di 1° convocazione, previa trasmissione degli inviti con l’elenco degli
oggetti da trattarsi nell’odierna seduta.
Presiede l’adunanza il Sig. Ivo Gabellieri - Sindaco, il quale accerta la presenza
del numero legale per deliberare, rilevando che dei Consiglieri Signori:
CINOTTI Andrea
BARTALONI Cesare
GINESI Piero
BALDINI Roberto
DEI Pier Luigi
LULLERI Renata in Gabellieri
PATERNI Paolo
CERRI Pietro
DELLO SBARBA Rosa
BOLOGNESI Claudia in Anichini
FALORNI Fabrizio
TICCIATI Brunello
MALFETTI Sergio
COCUCCI Fulvio
BIONDI Enrico
FEDELI Riccardo
TROMBI Domenico
CASALINI Massimiliano
RICOTTI Ugo
TOGOLI Alessandro
risultano assenti soltanto i signori: Lulleri.
Quindi, con l’assistenza del Segretario Generale Dr. Stefano Bertocchi, si passa
alla trattazione del seguente affare:
IL CONSIGLIO COMUNALE
Dopo ampia discussione, sintetizzata nell’allegato “A”;
Con voti favorevoli n.18 (Unione per Volterra, Alternativa per Volterra, Trombi
e Cocucci) e astenuti n.2 (Biondi e Fedeli) espressi nei modi di legge da n. 20 presenti e
votanti;
DELIBERA
1. Di approvare l’ordine del giorno “Fuori l’Italia dalla guerra” nel testo risultante
dall’allegato “C”.
ALLEGATO “A”
Il Sindaco illustra l’argomento, riferendo anche in ordine ad altre iniziative
similari (tavolo della pace – parrocchie – Global Forum)
Dello Sbarba legge il documento (allegato “B”).
Cocucci: è perplesso sul fatto che non ci sia alcun riferimento a Blair buttando
tutta la croce addosso a Bush.
Ricotti: invita a puntualizzare che il no alla guerra è fermo a prescindere dalle
posizioni che assumerà l’ONU. Chiede una modifica in tal senso.
Casalini: evidenzia che il Tavolo per la pace ha elaborato un documento
puntuale che non lascia spazio ad ambiguità e puntualizza anche sulla questione
della Palestina. Invita il Consiglio a prendere atto anche di quel documento.
Biondi: chiede che cosa verrà portato in votazione perché alle ore 12.30 nella
cartella c’era un solo documento.
Dei: stigmatizza il concetto di guerra preventiva. Rammenta le conseguenze
nefaste della guerra e l’esistenza di guerre dimenticate da tutti. Evidenzia il
paradosso di ammettere la guerra da parte di chi è contrario alla pena di morte.
Riporta recenti dichiarazioni di Gino Strada, che propone di bandire la guerra e
di riaprire il dialogo. Richiama all’osservanza dei principi costituzionali e richiama
altresì gli enti locali al ruolo di costruttori di pace. Dice no alla globalizzazione
pilotata dall’alta finanza, no alla guerra e al terrorismo. Riferisce che alcune
associazioni cattoliche hanno sottoscritto un documento contro la guerra
preventiva.
Ticciati: rileva la frequenza con cui il Consiglio si trova ad occuparsi di crisi
belliche. Richiama l’attenzione della sinistra ma anche delle altre forze politiche
ad esprimersi sul punto rivelato dal New York Times, la dottrina Bush che è
poco conosciuta dall’opinione pubblica data la sordina della nostra stampa. Fa
un escursus in ordine alle dottrine autoritarie che si sono succedute negli USA.
Ritiene che gli USA credano di poter rispondere in modo anomalo e senza legge
prendendo spunto dalle caratteristiche del terrorismo. Rileva come vi sia una
gerarchia di alleati in Europa senza che l’Europa rilevi nella sua unità. Nella
strategia degli USA c’è avversione alla formazione di un soggetto unitario
europeo. L’Inghilterra è lo stato più euroscettico ed è il maggior alleato di Bush.
Non bastano le manifestazioni ma bisogna agire sul ruolo degli stati, anche in
ordine al ruolo dell’ONU che va valorizzato, in quanto è l’unico strumento che
possiamo attivare. La sinistra dovrebbe esaltare il ruolo internazionale dell’ONU,
contro l’istanza USA di risolvere le crisi internazionali prescindendo dall’ONU.
Cocucci: rileva la natura fantapolitica delle affermazioni di Ticciati. Ritiene che
nessuno nel Consiglio sia favorevole alla guerra. Annuncia che non voterà a
favore dell’odg perché butta la croce addosso a Bush. Ricorda le colpe di Saddm
e stigmatizza la mancanza di obiettività dell’odg.
Ricotti: l’indomani dell’11 settembre la guerra era ritenuta da molti inevitabile.
Rileva come ci siano posizioni diverse plaudendo alle posizioni di Dei e di Ticciati
pur nella diversità di sfumature. Ribadisce il valore negativo della guerra e
afferma un no incondizionato. Afferma altresì che la guerra è preordinata al
controllo del petrolio e ritiene che Saddam sia un delinquente come ce ne sono
stati altri. Annuncia il voto favorevole al documento e rileva come gli interventi
siano stati più pesanti del documento. Sollecita una convergenza su modifiche.
Sindaco: ricorda che in sede di riunione dei capigruppo era stato concordato
che il documento di Emergency sarebbe stato integrato con le osservazioni del
Consiglio. Ritiene che la guerra non possa risolvere i problemi. In concreto è
d’accordo con Ticciati sulla necessità di agire per la soluzione dei problemi. Il
ruolo dell’ONU va riconosciuto ed oggi più che mai è fondamentale ribadire
l’impegno a rilanciare il ruolo internazionale dell’ONU. Propone di aggiungere il
nome di Blair accanto a quello di Bush, in quanto ripudia il concetto di guerra
preventiva a prescindere dall’appartenenza politica dei suoi sostenitori. In Italia
c’è stata la guerra di liberazione, solo in tali casi può essere ammessa la guerra.
Stigmatizza la posizione equivoca del Governo.
La seduta viene sospesa per consentire un accordo sul testo definitivo
dell’ordine del giorno.
Ricotti: legge il documento concordato tra i capigruppo.
Casalini: ha chiesto di inserire la contrarietà netta alla guerra a prescindere dalle
posizioni dell’ONU. Rileva la debolezza dell’ONU e presume che prima o poi darà
l’assenso. Ribadisce le proprie posizioni personali.
ALLEGATO “C”
Il Consiglio Comunale di Volterra, riunito in seduta straordinaria il 30
settembre 2002,
PRESO ATTO, con preoccupazione:
-
che si è di fronte ad un passaggio cruciale per la comunità internazionale per
l’eventualità della guerra; una guerra che oltre ad essere, di per sé,
drammatica e negativa, non sarebbe nemmeno la risposta ad azioni
aggressive o violente ma l’esercizio del “diritto all’autodifesa con azioni
preventive” di guerra rivendicato dal presidente Bush affiancato dal Primo
Ministro inglese Tony Blair;
-
che sarebbero necessarie, da parte del nostro governo, iniziative
diplomatiche tese a valorizzare l’impegno dei Paesi Arabi per far accettare
all’Iraq controlli incondizionati da parte delle Nazioni Unite, anziché
sviluppare un’azione di fiancheggiamento alle dichiarazioni di Bush, azione
che contribuisce ad allontanare la prospettiva di un soggetto politico
europeo che si ponga come interlocutore responsabile verso il mondo e
indebolisce ulteriormente il ruolo delle Nazioni Unite;
-
che non è proponibile il ricorso alla guerra per combattere il terrorismo
internazionale.
AFFERMA CON FORZA CHE:
-
si deve assolutamente evitare la guerra;
-
è da rigettare l’idea espressa dal Presidente degli Stati Uniti Bush di una
guerra “preventiva”, che contrasterebbe con la stessa costituzione
americana e creerebbe un inedito diritto, contro chiunque possa
rappresentare una potenziale futura minaccia.
INVITA IL GOVERNO ITALIANO:
-
ad abbandonare la condotta di allineamento acritico alle posizioni
statunitensi, condotta che isola l’Italia in Europa e che non corrisponde al
sentimento nazionale italiano che è contro la guerra;
-
a confermare l’impegno dell’Italia contro ogni espressione del terrorismo
internazionale nel quadro dell’iniziativa dell’Europa e delle altre istituzioni
internazionali, perché l’Italia torni ad essere protagonista della costruzione di
un’Europa fattore di pace e di dialogo internazionale.
INVITA IL PARLAMENTO, IL GOVERNO ITALIANO, L’EUROPA, L’ONU e tutti i
responsabili della politica nazionale ed internazionale a:
-
svolgere un’incessante opera di mediazione, dialogo e persuasione tesa a
scongiurare l’avvio di questa nuova disastrosa guerra senza cedere alla
logica dell’ultimatum;
-
negare ogni forma di assenso e di coinvolgimento militare italiano
nell’organizzazione di un possibile attacco armato contro l’Iraq;
-
esercitare la necessaria pressione politica sul governo iracheno affinché non
ponga ostacoli alla missione degli ispettori dell’ONU, che deve essere
altamente rappresentativa e imparziale;
-
mettere fine all’embargo che da dodici anni colpisce mortalmente la
popolazione irachena;
-
mettere fine immediatamente all’occupazione israeliana dei territori
palestinesi assumendo tutte le misure di pressione e sanzione diplomatica ed
economica necessarie per fermare l’escalation della violenza, al fine di
assicurare la protezione delle popolazioni civili e riavviare il processo di pace
(due popoli due stati);
-
promuovere la giustizia penale internazionale, sostenendo l’Europa per una
posizione unitaria sulla corte penale, affinché non sottoscriva accordi
bilaterali per l’impunità;
-
far sì che il processo di globalizzazione in atto sia indirizzato verso una
globalizzazione dei diritti umani e civili, verso quella “globalizzazione della
solidarietà” che ha richiamato Sua Santità Papa Giovanni Paolo II;
INVITA L’UNIONE EUROPEA ad impegnarsi nel rilanciare il ruolo delle Nazioni
Unite come unico organismo legittimato a stabilire le regole e gli strumenti
idonei a risolvere le crisi internazionali.
Il Consiglio Comunale di Volterra,
ricevuto dall’associazione umanitaria Emergency un ulteriore documento-appello
contro la guerra, lo fa proprio e lo stesso diventa parte integrante di questo
ordine del giorno.