Due Suore Operaie di Calino sono tornate alla Casa del Padre

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Due Suore Operaie di Calino sono tornate alla Casa del Padre
COMMEMORAZIONI
Due Suore Operaie di Calino sono tornate alla
Casa del Padre: Suor Imelda e Suor Mercedes
a cura di Celeste Ferrari
Parrocchia di San Michele Arcangelo in Calino
Non ci sono altre parole da aggiungere a quelle della Madre Generale delle Suore Operaie di
Botticino, che trascriviamo qui di seguito, nelle due lettere alla Comunità per la morte, avvenuta
nei giorni scorsi, di due nostre carissime suore calinesi: Suor Imelda e Suor Mercedes che fino a
qualche mese fa erano tra noi durante le loro brevi vacanze estive.
Suor Imelda è stata l'angelo custode, per lunghissimo tempo, presso l'infermeria di Casa Madre.
Quanta umiltà, solerzia, abnegazione e sacrificio verso le suore ammalate!
E che dire di Suor Mercedes con la quale ho vissuto ultimamente delle belle esperienze fra gli
emigrati italiani di Chambery (Savoia), che l'amarono e l'apprezzarono anche dopo il suo rientro a
Botticino Sera.
Questa estate scorsa mi chiedevano ancora di lei, informandosi sull'andamento della sua salute.
Non dimenticherò mai, Suor Mercedes, i due pellegrinaggi compiuti assieme su alla Salette, al
Santuario mariano più alto d'Europa fra le Alpi francesi (1.800 mt.), il secondo per frequentazioni
dopo quello di Lourdes; ed un altro ad Ars, al paese natale del Santo Curato (Parroco) San
Giovanni Maria Vianney. Suor Mercedes mi aspettava sempre con gioia alla missione Cattolica
Italiana perché - mi diceva - "porti aria di Calino!"
Care suore, non vi dimenticheremo mai, vi diciamo "Grazie" per il tanto bene compiuto e vi
chiediamo una preghiera particolare presso il Signore per la comunità intera di Calino.
"Ecco,
io vengo per fare,
o Dio,
la Tua Volontà"
Eb. 10,7
Suor Imelda
Fenaroli Giuseppina,
nata a Calino (BS) il 17 aprile 1921
Entrò in Congregazione il 6 agosto 1937
Vestì l'abito religioso il 6 gennaio 1938
Fece la Prima Professione il 18 agosto 1939
Fece la Professione Perpetua
il 5 marzo 1944
Morì a Botticino Sera
il 26 ottobre 2001 alle ore 5.00
Carissime Sorelle,
inavvertitamente e nella più grande discrezione, quasi in punta di piedi per non disturbare,
questa mattina all'alba la nostra carissima
Suor Imelda ci ha lasciate per unirsi alle tante
Sorelle che, con il Padre Fondatore, fanno
corona al Dio della Vita cantando l'inno di
gloria, unitamente agli angeli del cielo.
Sono sicura che all'annuncio della sua morte
molte tra noi hanno esclamato: "No, non è
possibile!". Eravamo talmente abituate a
vederla aggirarsi per l'infermeria, leggera e
sorridente, quale angelo custode delle
Sorelle più gravi, attenta e premurosa a
cogliere e prevenire i bisogni e i desideri di
tutte le Sorelle, che non ci sarà facile
pensare all'infermeria senza la sua presenza.
Ammalatasi giovanissima, Suor Imelda ha
vissuto 52 anni nell'infermeria di Casa Madre.
La più anziana per malattia e per sofferenza,
ha vissuto con serenità la faticosa altalena
dei suoi numerosi ricoveri in ospedale, dei
ripetuti interventi chirurgici e l'insorgere di
nuove malattie. Un'esistenza trascorsa totalmente all'insegna della sofferenza fisica, ma
anche possiamo dire, un'esistenza segnata
dalla tenerezza e dalla fraternità.
Suor Imelda infatti era molto cara a tutte, era
la "prediletta" delle tante infermiere che nel
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COMMEMORAZIONI
tempo si sono succedute; era l'amica, la
confidente di tutte le Sorelle anziane, delle
ammalate, soprattutto era l'angelo delle
Sorelle che si preparavano a compiere il
grande passo.
Ora il Signore ha completato la sua magnifica
corona e l'ha chiamata a sé. "Ecco, io vengo
per fare, o Dio, la tua volontà" è stata la
risposta pronta di Suor Imelda... ed è volata
via come un uccellino che spicca il volo verso
una meta che l'ha affascinata.
Suor Imelda era entrata giovanissima in
Congregazione e, con la gioia e l'esuberanza
della sua giovinezza, dopo la formazione
iniziale, aveva iniziato la sua missione di
Suora Operaia.
La sua prima Comunità fu Pinerolo (TO) dove
lavorò nella tessitura "Turati" come operaia.
Più tardi fu asistente nel convitto "Veneroni"
di Abbiate Guazzone (VA) e dopo qualche
anno tornò a Pinerolo.
Qui si ammalò gravemente e, dopo vari e
prolungati ricoveri, venne definitivamente
assegnata all'infermeria di Casa Madre.
Suor Imelda non si arrese: le forze fisiche
non le permettevano più di restare in prima
linea a vivere il carisma delle Suore Operaie,
ma intuì che avrebbe potuto essere
ugualmente utile alla Congregazione, alla
Chiesa e ai fratelli operai attraverso un'altra
missione: quella della preghiera, della
fraternità, del servizio umile e nascosto alle
Sorelle ammalate ed anziane.
Sono trascorsi così 52 anni! Noi oggi
guardando a lei, ricordando quella Suorina
tanto minuscola e gracile, che si muoveva
con delicatezza e amore verso tutte le Sorelle
in difficoltà, scopriamo il segno misterioso di
un'intensa esperienza di vita, di preghiera e
di fede; un segreto di sofferenza, di offerta, di
disponibilità, di dedizione, di accettazione
della volontà di Dio che la farà esultare per
tutta l'eternità.
Ci mancherai Suor Imelda! Le tue Sorelle,
profondamente amate, sempre ricorderanno
le tue affettuose attenzioni, la tua delicatezza, la tua fraternità e gratuità.
Noi ti ricorderemo sempre con molta tenerezza e tu continua a volerci bene.
Unita nella preghiera di suffragio, a tutte il
mio fraterno saluto.
Aff.ma Madre Suor Emma Arrighini
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"Beato quel servo
che il padrone al suo ritorno
troverà ancora sveglio;
in verità vi dico, si cingerà le vesti,
lo farà mettere a tavola
e passerà a servirlo"
Lc 12,37
Suor Mercedes
Pelizzari Massima,
nata a Calino (BS) il 31 gennaio 1918
Entrò in Congregazione il 18 marzo 1936
Vestì l'abito religioso il 3 ottobre 1936
Fece la Prima Professione il 20 agosto 1938
Fece la Professione Perpetua
il 17 agosto 1941
Morì a Botticino Sera
dell'11 novembre 2001 alle ore 3.00
Carissime sorelle,
all'alba di questa 32a domenica del tempo
ordinario mentre la Chiesa, approssimandosi
alla fine dell'anno liturgico, ci invita a riflettere
sulle realtà "ultime" dell'esistenza umana, la
nostra cara sorella Suor Mercedes ha compiuto il suo passaggio definitivo, ha celebrato
la sua Pasqua, ha accolto e vissuto la morte
come un'offerta d'amore che l'ha unita a
Cristo per sempre.
Durante questo lungo anno di permanenza in
infermeria, Suor Mercedes ha sofferto molto
e non soltanto fisicamente, soffriva perché
avrebbe voluto sentirsi ancora utile alla
Comunità, ma le sue forze ormai non le
permettevano neppure il più piccolo servizio.
"Aiutatemi a fare la volontà di Dio", diceva
spesso alle Sorelle e soffriva con grande
dignità e fortezza d'animo. Il Signore l'ha così
purificata, ha impreziosito la sua esistenza,
l'ha preparata gradualmente al distacco da
ogni realtà terrena, ha intrecciato per lei una
magnifica corona per l'eternità.
Suor Mercedes era entrata giovanissima in
Congregazione e, con l'entusiasmo della sua
giovane età, dopo la formazione iniziale,
cominciò con gioia il suo lungo servizio alla
Comunità, alla Congregazione, alla Chiesa.
Dapprima fu operaia nella tessitura Mocchetti
a San Vittore Olona, dove fu anche Superiora
della Comunità per parecchi anni. Continuò
poi l'incarico di Superiora nella Comunità di
Furato, di Milano presso il Centro Giovanile
Pavoniani, nella Comunità di Casa Madre, di
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Verolanuova, di Chambery, dell'Istituto don
Orione, nuovamente nella Comunità di
Chambery e, da ultimo, nell'Istituto don
Orione dove si ammalò gravemente e passò
definitivamente, dopo l'intervento chirurgico,
nell'Infermeria di Casa Madre.
Durante i suoi 63 anni di vita religiosa fu
ripetutamente eletta Superiora di Comunità e
per due sessenni consecutivi fu anche
Consigliera Generale della Congregazione.
Suor Mercedes era donna di grande cuore,
saggia, prudente, discreta, equilibrata e in
questi uffici di alta responsabilità fu di valido
aiuto proprio per la sua prudenza, per la sua
discrezione, per il suo consiglio saggio e
illuminato.
Suor Mercedes era donna di "casa" più che
di "sapere", ma era capace di affrontare e
risolvere con intelligenza qualsiasi problema.
Il segreto della sua capacità di servizio era
certamente il suo grande cuore nutrito di fede
e di preghiera, alimentato dall'ascolto della
Parola: "Colui che vorrà diventare grande tra
voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà
essere il primo tra voi si farà vostro schiavo...
come il Figlio dell'Uomo che non è venuto per
essere servito ma per servire". (Mt 20,26-28)
Davvero non è necessario sapere "tante
cose" ed avere "tante doti" per fare il bene:
Suor Mercedes ci insegna che basta essere
strumenti docili nelle mani del Signore e
lasciarsi da Lui usare "come - dove - quando
e quanto" a Lui piace, nella assoluta certezza
che è Lui il protagonista di ogni avvenimento.
Ogni ufficio è stato per lei una missione in cui
ha concretamente vissuto il suo amore a Dio,
alla Congregazione, alla Comunità a lei
affidata, ai fratelli che avvicinava.
Lavoratrice indefessa, viveva il vero spirito di
Suora Operaia nella semplicità e nel nascondimento; sue armi furono la fede, la preghiera, la Parola, il lavoro, il servizio, il silenzio, il
nascondimento.
Cara Suor Mercedes, ripensando alla tua
lunga vita, ti rivedo sorridente, attiva, disponibile, entusiasta e gioiosa della tua consacrazione; capace di stare in mezzo alla gente
con semplicità e naturalezza, pronta a trovare
una parola buona e rappacificante per tutti.
Non hai mai detto di "no" a Dio
Hai accettato sempre la sua Volontà
Sei passata tra noi facendo dl bene
Ti sei lasciata fare
e usare dal tuo Signore
Hai donato a Lui e ad ogni fratello
la tua vita
Hai accettato di morire, come il seme...!
Accogliamo questi esempi stupendi di
servizio e di abbandono a Dio e restiamo
nella certezza che dal cielo Suor Mercedes
continuerà ad aiutarci, a pregare per noi e
per la Congregazione che tanto ha amato.
A tutte le Comunità ricordo la preghiera di
suffragio e a tutte porgo il mio fraterno saluto
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Aff.ma Madre Suor Emma Arrighini
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