Alpin 18.pub - ANA Gruppo Alpini Milano Centro

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Alpin 18.pub - ANA Gruppo Alpini Milano Centro
Anno IV - Numero 7 - Dicembre 2003
Fotocopiato in proprio da: Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Milano - Gruppo Milano Centro “Giulio Bedeschi”
Redazione: Via Vincenzo Monti 36 - 20123 Milano - Tel. 02 48010991 - Responsabile: Alessandro Vincenti - Inviato gratis ai Soci
Gli auguri di Sandro: BUON NATALE 2003!
È
QUESTO l’ultimo numero
Sono sempre più di moda i sondaggi, con i cene del Gruppo, avranno notato che,
dell’anno del nostro periodico: quali si pretenderebbe di conoscere il pare- prima dell’inizio, talvolta si rende onore
in prossimità delle Feste, desi- re della Nazione sugli argomenti più dispa- alla bandiera semplicemente con un attidero rivolgere a tutti i Soci e a rati, limitandosi ad intervistare poche per- mo di silenzio, altre cantando l’Inno di
tutti gli Amici, ai loro famigliari, ai loro sone e traendo, dalle loro risposte, conclu- Mameli, mentre altre volte iniziamo il
cari, i migliori auguri di Buon Natale e di sioni del tutto generalizzate (rammentate la pranzo senza alcuna iniziativa.
un Nuovo Anno felicissimo e migliore di storiella del pollo?). Per non essere da me- Di volta in volta, vengo tirato da un lato
tutti quelli passati, con la
o dall’altro della giacca, da chi
speranza di rinnovarli di
mi esterna il suo entusiasmo e la
persona in occasione della
sua commozione per aver cantato
nostra serata del 18 diceml’Inno, ovvero da chi, al contrabre.
rio, si mostra sdegnato perché
In questi momenti di gioia e
queste cerimonie non devono avdi letizia, ritengo doveroso
venire in occasione di un incontro
ricordare i nostri ragazzi
conviviale. Che ne pensano i Soci
morti nell’adempimento del
del Gruppo? Mi piacerebbe proloro dovere: della loro imprio ricevere dei pareri, per impomagine si sono impossessati
stare poi il comportamento futuro
un po’ tutti, vuoi per esaldel Gruppo.
tarli, vuoi per offenderli, e
Per quanto mi riguarda, io ritengo
per denigrare, tramite loro,
che la cena del Gruppo sia una
le Istituzioni. Sono Eroi?
specie di cerimonia che celebra la
Non sono Eroi? A me non
comunione ed il piacere di stare
interessa come debbano
insieme: poiché tutte le nostre
essere qualificati, forse non
cerimonie iniziano con gli onori
sono Eroi in senso stretto,
alla bandiera sottolineati dal cancome non sono stati Eroi in
to dell’Inno, riterrei giusto che
senso stretto le migliaia di
anche le cene iniziassero così. Ma
caduti in tutte le guerre, che
ritengo altresì che gli onori alla
sono morti perché hanno
bandiera debbano essere complerispettato fino all’ultimo
ti, con il canto dell’Inno Nazionamomento il dovere di servile, e non a metà, con il semplice
re la patria. A mio avviso
momento di silenzio, che forse
poco importa, nel loro riassomiglia di più ad un omaggio
cordo, che non siano morti
ai Caduti. E così come una ceriin azione, ma siano rimasti
monia, da sempre, su ispirazione
vittima di un vile attentato.
di Peppino Prisco gli avvocati
Vero è che, a Nassirya, essi
alpini terminano le loro cene, in
sapevano di essere in un
piedi, cantando “Sul ponte di Peluogo a rischio, circondati Il mitico Baggi consegna al responsabile della piramide del CNR profes- rati”.
da nemici spesso invisibili,
Attendo il vostro parere, con la
sor Verza il nostro Guidoncino al grido di “Ciapa il tram balurda”
che si muovevano e si muosperanza che, questa volta, le rivono nell’ombra, proditoriamente e con no, desidero anch’io “lanciare” un sondag- sposte superino abbondantemente il nul’inganno, ma hanno compiuto sino gio.
mero di due.
all’ultimo il loro dovere.
Il vs. capograups
Coloro che frequentano abitualmente le
Alpin del Domm – 1
Sempre sulla “Proposta Biondo”
di Cesare Lavizzari
S
scorso numero di questo notiziario abbiamo dato
conto della proposta che il
nostro Edo Biondo
(Tesoriere Nazionale) ha coraggiosamente avanzato alla riunione dei Presidenti Sezionali che si è tenuta nel
mese di ottobre a Milano.
L’articolo riportava, quasi per intero,
il testo della proposta ed ha suscitato
una vivace discussione.
Foss’anche solo per questo a Edo
Biondo va il nostro ringraziamento.
Era ora che si cominciasse a parlare
del futuro della nostra Associazione
anche in termini pratici.
Ad ogni buon conto si sta sviluppando una discussione vivace dalla quale, però, emerge che molti non hanno
compreso a fondo lo spirito ed il reale contenuto della proposta.
È opportuno, quindi, fare alcune precisazioni.
Cominciamo con lo sgombrare il
campo da alcuni equivoci grossolani:
nessuno ha intenzione di costituire
una sorta di organizzazione che somigli alla guardia padana (Dio ce ne
scampi) né, tanto meno, un corpo paramilitare.
Niente di tutto questo, al contrario!
Come Biondo ha correttamente osservato, vista la sospensione (o meglio, la soppressione) della leva obbligatoria, se non facciamo qualche
cosa l’Associazione si avvierà al declino ed allo scioglimento.
Ed è questa una prospettiva tragica
per quanti credono nei nostri valori e
riconoscono che la nostra è
un’associazione del tutto particolare
e comunque un patrimonio per questa
nostra Italia.
Si è cominciato a dire di reperire e
convincere ad iscriversi quanti, avendo servito nelle Truppe Alpine, non
hanno, poi, deciso di associarsi.
Operazione che si potrà certamente
fare, che potrà anche portare a qualche risultato, ma che non darà
all’Associazione un giorno di vita in
più.
Se la risposta alla domanda posta da
ULLO
Edo Biondo sarà positiva (se, dunque, verrà deciso di fare qualcosa per
garantire un futuro alla nostra Associazione ed a ciò che rappresenta), si
dovrà, necessariamente, pensare al
modo di reclutare i giovani, attuali e
futuri, anche al di fuori del normale
servizio nelle Truppe Alpine.
La proposta di Biondo potrebbe essere il classico “uovo di Colombo” che
consente di reclutare i giovani, senza
modificare i nostri principi e valori.
Si badi, del resto, che oggi siamo obbligati ad associare un ragazzo che ha
fatto due mesi di servizio a Bolzano
(che in termini pratici credo si tratti
al massimo di 20/30 giorni di caserma), agli ordini di un qualunque maresciallo (proveniente da zone non
tipicamente alpine), che sarà pure un
magnifico guerriero ma che di alpino
avrà assai poco e che, dunque, difficilmente potrà trasmettere quelle che
Biondo chiama Virtù Alpine.
Se fossimo, invece, noi ad addestrare
direttamente i nostri futuri soci? Noi
sì che potremmo efficacemente trasmettere le virtù alpine, perché siamo
rimasti i soli a custodirle.
Problemi logistici, certo, si presenteranno, ma è anche vero che partiamo
assai avvantaggiati rispetto a chiunque altro: le sedi ed i siti dove impartire lezioni teoriche e pratiche certo
non ci mancano; siamo capillarmente
diffusi in tutte le zone di reclutamento alpino; abbiamo a disposizione migliaia di potenziali istruttori etc.
Sulle modalità, sui particolari di una
simile opera di formazione (perché di
questo si tratterebbe: DI FORMAZIONE) si dovrà studiare e discutere.
Per il momento è necessario riflettere
sull’opportunità di precedere verso
una simile soluzione.
Deve essere chiaro, sin d’ora però,
che l’intera operazione andrà fatta
d’intesa con il Governo al quale andranno spiegate le nostre ragioni, le
nostre legittime aspirazioni ed i benefici che, non solo l’Associazione, ma
l’Italia intera potrebbe trarre.
Prima di pubblicare i commenti ricevuti a proposito della “Proposta Biondo” era
necessaria questa integrazione.
La redazione
2 – Alpin del Domm
L’annuale celebrazione
della Madonna del
Don
S
è svolta il 12 ottobre a Mestre la cerimonia con cui le penne nere delle sezioni di Belluno e di Torino hanno rinnovato la donazione dell’olio votivo: questo
serve a mantenere perennemente accesa la
lampada davanti all’Icona della Madonna,
conservata e venerata nella chiesa dei Padri Cappuccini.
La manifestazione inizia al mattino nella
sala del Municipio, con il saluto delle autorità civili e militari. Il Vicesindaco Franco Bettini si porta poi all’esterno dello storico palazzo per la deposizione di due corone sulle lapidi dei Caduti delle guerre.
Da lì è partito il corteo che si è snodato
per le vie cittadine. Aperto dalla fanfara e
dal picchetto degli Alpini della Julia, ha
raggiunto piazza Ferretto. Lì è svolta la
solenne cerimonia dell’alzabandiera sulle
note dell’Inno di Mameli. La giornata un
po’ uggiosa non ha impedito di celebrare
la santa Messa al campo: la piazza era gremita da una fiumana di Alpini e di cittadini con parecchi Tricolori.
Alla fine della S. Messa ha preso il via un
secondo corteo, fino al Santuario dei Padri
Cappuccini, dove si è rinnovato l’atto della devozione degli Alpini alla Madonna.
Nel pomeriggio si è svolta poi una corsa
ciclistica per esordienti intitolata alla Madonna del Don, mentre i festeggiamenti si
sono conclusi alla sera con il concerto delle fanfare Julia e Montenero di Torino ed
infine con l’ammainabandiera.
Ci ritorveremo il prossimo anno con le
sezioni di Verona e di Roma cui spetterà
l’offerta dell’olio.
Giuseppe Zammuner
I
A
AARZIGNANO
AADUNATA! E quando Bepi
(De Marzi, ovviamente)
chiama si fa prima a contare gli assenti:
nessuno. E allora tutti presenti. Ma dove,
quando e perché? Dove: Arzignano; Quando: domenica 9 novembre. Perché: una giornata di studio per
ricordare Giulio Bedeschi
nell’anniversario del quarantesimo di pubblicazione di Centomila gavette di ghiaccio.
L’impegno del nostro gruppo
era doppio. Primo: non potevamo mancare poiché siamo il
gruppo “Giulio Bedeschi”. Secondo, ma non meno importante, accompagnavamo la nostra
star che doveva intervenire e
dovevamo quindi essere puntuali. (Voce
fuori campo: Noi puntuali e quando mai?
Siamo cresciuti alla scuola di Peppino).
Ordunque, ecco lo svolgimento del tema:
A) levataccia pregallica – sull’ etimo vedi
“Alpin del Domm” febbraio 2002 – e più
non dimandare! Per gli alloglotti: le 06.00.
In macchina col Gianluca: la scighera denter. (= nebbia dentro, per gli alloglotti. Nicotina aggiunta).
B) A la faveur de cette nuit obscure recuperiamo, ai bastioni di porta Venezia, Lorenza Sala della Mursia, quinta colonna e
cardine portante della casa editrice di Giulio (Una donna a quest’ora, gran Dio - cfr.
La forza del destino, atto II, ...l’unica forza
che riesce a farci sbalzare dal letto a queste
ore assurde).
C) Come che fummo giunti a casa del Cesare, oratore per l’occasione, ecco che lo
precedono le sue occhiaie. MA CHE ORE
SONO (crediamo tanto significasse il suo
grugnito inarticolato).
D) Arrivo della scorta, sottoforma di seconda macchina che, a bordo, alloggiava
anche il Vicepresidente Sezionale Vicario
Responsabile della Sede E Il Resto Nol
Dico = Urbinik, il Mulo Rosso.
E) Tappe ripetute per caffè, doppi caffè
etc. Il Gnaus (che sarei poi io) schernito e
vilipeso per la sua preferenza per i noncaffè d’orzo (giusto così! La redazione)
F) Arzignano con la sua rinnovellata Rocca si staglia all’orizzonte. Che strano, siamo in orario. Ahi, dove, ma dove abbiamo
sbagliato?
Passiamo alle cose serie:
Il convegno organizzato da Bepi De Marzi
aveva previsto illustri oratori.
Sono intervenuti: il Sindaco e l’assessore
alla cultura di Arzignano, nonché Spiro
dalla Porta Xidias (Presidente del Gruppo
scrittori di Montagna), Cesare Lavizzari,
Gianni Periz (che sta collazionando interessantissimi filmati e foto della Russia
oltre ai ruolini di marcia dei vari reparti),
Giovanni Lugaresi (giornalista, scrittore
ed amico di Bedeschi, che tra l'altro ha
scritto "Alpini di Pace"), Alessandro Anderloni (maestro del coro "La Falia" di
Velo Veronese e attore). Inoltre Lorenza
Sala della Mursia e Beppe e Manuela
Bedeschi.
Quale il filo conduttore della giornata?
Credo si possa riassumere in Emozione—Commozione—Fare Memoria.
Emozione per la comunanza tra i fatti
tragici della guerra di allora e delle guerre di oggi.
Commozione perché la poesia in prosa di
Bedeschi tocca ancora oggi il cuore
(grazie Cesare per avercelo spiegato, grazie Alessandro Anderloni per avercelo
dimostrato leggendo, parlando, dicendo?)
Fare Memoria legando passato e futuro
mediante la “tradizione” di personaggi e
figure emblematiche, reali o letterarie,
nonché unendo le generazioni con la
“tradizione” del canto. E allora grazie
soprattutto a Bepi De Marzi ed a I Crodaioli per gli accordi che toccano il cuore.
Gnaus
… l’anima che parla all’anima
Quando un paio di anni fa il Gruppo Milano Centro ha organizzato un
convegno in Palazzo Marino, con l’aiuto della segreteria del Consiglio Comunale, non immaginava di avere messo in moto – a Milano – una valanga di eventi.
Gli elementi c’erano già tutti, ve li riassumo: si parlava di Bedeschi. Il
compianto professor Cantamessa ci ha spiegato la grandezza della sua arte, della
sua letteratura. Gli amici di tanti anni hanno ricordato la sua umanità e la sua
affabilità. Un giovane coro ha intramezzato gli interventi degli oratori con canti
alpini.
In seguito il Gruppo è stato intitolato proprio a Giulio Bedeschi, in occasione di una serata al Teatro Dal Verme ove si faceva memoria di coloro che in
Russia erano … “dispersi nel silenzio, prossimi alle stelle”. Ancora una volta è
venuta alla ribalta l’importanza e l’emozione del ricordo, percorso che il Gruppo ha voluto continuare con “Lettere dal Fronte”. Anche in queste manifestazioni, e poi in “Cammina Cammina” siamo stati accompagnati dalle letture di brani
tratti dai libri di Bedeschi, le nostre corde stono state fatte vibrare dai cori (cito
solo i più assidui: Coro ANA di Milano, I Crodaioli), la nostra fantasia è stata
eccitata dall’estro del maestro De Marzi.
Cosa abbiamo potuto apprendere? che Giulio Bedeschi, Alpino, Medico,
Scrittore (non mi ricordo se questo è l’ordine corretto) era soprattutto un Uomo,
un esperto di umanità. Ha saputo cogliere i tratti veri e vivi delle persone che lo
hanno accompagnato per alcuni tratti del suo cammino ed ha saputo restituirceli
nei suoi testi da antologia, ha colto che sono fondanti per l’uomo due cose:
l’amicizia e la musica, entrambe immateriali, eteree, eppure così persistenti.
Quale gioia avere un amico, quale gioia potere levare il canto. Che orrore la solitudine che abbrutisce tanto da indurre la mente ad un piatto mutismo.
Il 9 novembre un altro appuntamento a proposito di Bedeschi, nella natale Arzignano, organizzato alla storica rocca da De Marzi, presente la famiglia
dello scrittore. Lo spunto erano i quarant’anni della pubblicazione di
“Centomila Gavette di Ghiaccio”. Emozionante nuovamente la lettura, da parte
di Anderloni, dei dialoghi tratti da questo libro, dialoghi forti, diretti, immediati:
l’anima che parla all’anima. Sparsi tra il pubblico i cantori de I Crodaioli, al
pianoforte De Marzi.
Poi a Milano, il 2 dicembre presso la sala convegni dell’Editore Mursia
la presentazione di un nuovo libro: “Il Natale degli Alpini”, tratto da scritti inediti di Giulio Bedeschi. Il Coro ANA di Milano ha partecipato con otto canti.
Quale l’importanza (per me) di questa serata? Ricordare che Ugo Mursia, a suo
tempo, pubblicò il grande testo di Bedeschi “Centomila gavette di ghiaccio” e
“Il peso dello zaino”: un libro non di guerra ma di pace, non un libro di soldati
ma un libro di uomini, non un libro del silenzio ma del canto. La fortuna dei
libri ha corrisposto all’utile dell’editore e all’utilità dei lettori..
Spero non si finisca mai di parlare di Giulio Bedeschi.
PW
Alpin del Domm – 3
Un fine settimana … SELVAtico
Venerdì 24 ottobre.
Due ore da Milano a Ponte Selva!
Sembra incredibile, ma oggi non è una
giornata come le altre. Al traffico del venerdì sera si aggiunge infatti quello di
coloro che, per potere tornare a casa nonostante lo sciopero generale, stamattina
hanno preso la macchina. Sono talmente
tanti in tangenziale ed in autostrada, soprattutto automezzi pesanti, che ci si potrebbe chiedere chi sia rimasto a casa o
chi ha manifestato. Intanto sono fermo in
tangenziale dietro ad un camion bloccato
in corsia centrale con i lampeggianti che
segnalano il suo disagio. Mi spiace per
l’autista: non è certamente una situazione gradevole, e di difficile risoluzione, soprattutto a
quest’ora: sono le
sette e mezza.
Più avanti
un alt r o ,
stessa
corsia,
stesso problema. Vabbè, prendiamocela
comoda.
Per passare il
tempo canto a
squarciagola. Una
signora a fianco mi
guarda esterrefatta.
Pace. E intanto “Va
l’Alpin sull’alte cime,
passa al volo lo sciator...”
Ho lasciato a casa le mie
cassette. In macchina solo
quelle di mio fratello, quello
più giovane: Rock, Metallica,
ritmi latinoamericani. E allora
canto da me: “Dai fidi tetti del villaggio...”. Mi preparo lo spirito e la
voce per aggregarmi ai miei ospiti
che aspettano in montagna. A dire il
vero ho lasciato un messaggio sul cellulare di Giancarlo: mangiate, che se mi
aspettate si fa troppo tardi. Arrivo a Bergamo, prendo per la Val Seriana. A Leffe
uno scroscio pauroso. Poco oltre c’è una
squadra di calcio che si allena. Ci saranno si e no cinque gradi. I giocatori alzano
notevoli schizzi ad ogni passo, evaporando come i cavalli dopo le corse,
d’inverno. Sono - tanto per cambiare fermo a fianco del centro sportivo. C’è
coda anche per salire in valle. Alle nove
finalmente entro dagli amici: Italo mi sta
venendo incontro perché ha sentito la
macchina. Giancarlo (un po’ rubizzo) si
4 – Alpin del Domm
alza per darmi la mano. Rocco è in cucina
a scaldarmi le pietanze. Ci sono Luigi e
Rosa, Daniele e Pino. Come pegno ho portato un po’ di vino e dei dolci. Così, mentre io recupero le portate arretrate, gli altri
si accingono a mangiare gli amaretti condendoli con un rabosetto friulano. La serata prosegue allegra. Come al solito la Corvée canta e ride. Un clima di amicizia, calore. Di tanto in tanto un discorso serio,
mentre gli altri melodiano. Storie e preoccupazioni di Sezione, di Gruppo.
Uomini
e
fatti.
Di ieri
e di oggi.
Agli uomini di ieri
che resistono
ancor
oggi
e
cui vogliamo molto
bene decidiamo di
mandare delle lettere: una
per Franco Giansiracusa, una
per Antonio Rezia, una per Bruno Anselmi. La carta da lettere è già pronta. Riporta come frontespizio la riproduzione in
bianco e nero di una delle scene dipinte sui
muri della Sezione, che rappresenta la tradotta che si dirige verso le montagne, la
locomotiva lascia una scia di fumo, una
ragazza al balcone saluta col fazzoletto.
Ognuno fa qualcosa: le regole della casa
sono ferree. Una divisione del lavoro ta-
ylorista assegna i compiti: cucina - lavaggio piatti - pulizia - ordine. Si fa tardi,
andiamo a letto. Sono in camera con Daniele e Pino. Pino dice, avvertendoci, che
non riesce mai a dormire. Chissà perché
poi è il primo a segare la legna. È vero
che di tanto in tanto si alza, ma alla mattina il mucchietto di legna da ardere raggiunge il soffitto. Daniele ed io invece
non abbiamo dormito più di tanto
(grazie, Pino!) e siamo un po’ stanchi.
Dopo la prima colazione (caffelatte) un
poco di spesa, organizzazione della giornata e della domenica, quando verranno
altri amici. Pino cerca la radio perché la
mattina non può farne a meno. Deve sentire le notizie. Ha poi una trasmissione
preferita... Intanto, prestissimo, sono arrivati Roberto e Angela, pronti per una
sgambata ed un pranzetto a seguire, al
rifugio di S. Lucio. La destinazione originaria era il rifugio Magnolini (Tenente
degli Alpini), ma la strada è già innevata
e poiché non tutti sono in gamba al 100%
si preferisce una meta più agibile. Dietro
al S. Lucio ci sono boschi e prati,
anch’essi spruzzati di neve. Al limitare
delle radure, dove la neve evapora al
sole creando misteriosi effetti di luce
e nebbia, troviamo dei funghi. Sono
giovani, debbono essere di ieri, ma
sono praticamente congelati: si
scongeleranno in padella. Specie Lepiota Procera, detti anche mazze di tamburo. Prevediamo di farli impanati e
fritti. Camminiamo un
po’, a dire il vero ci stiamo creando l’appetito.
Infatti, quando gli stomaci allertano che si
è fatta l’ora, sciamiamo al rifugio per
un contenuto e sobrio pranzo (chi ci crede?).
Di ritorno all’Accantonamento Corvée
si incomincia a predisporre la festa della
domenica. Alcuni intagliano pazientemente le castagne, altri seguono il fuoco
e gli arrosti, altri preparano i funghi (nel
frattempo abbiamo trovato anche dei
chiodini, Italo ha l’occhio allenato e conosce i posti – a tre metri dalla casa!).
Giancarlo continua a scrivere e scrivere,
seduto ad un tavolino. Daniele è molto
preoccupato che stia preparando i conti
di domenica sera... bisogna farli quadrare, i conti, logicamente!
Pino racconta del suo nuovo computer
che gli permette di ascoltare anche i cd.
Dice della sua passione per l’elettronica.
Italo spiega come si prepara un brasato,
dei diversi stadi di rosolamento,
dell’aggiunta progressiva del vino. A
sentire certe parole ad alcuni viene sete.
Io la sera debbo essere a Bergamo: so
però che ai funghi è stata fatta la festa.
La mattina dopo sono ancora tutti vivi. Il
Ravizzotti a dire il vero ha dormito, non
domenica ma sabato: non ha diffuso la
notizia del cambio di orario (legale – solare) e quindi la domenica sono tutti troppo mattinieri e sfasati. Giancarlo, Giancarlo! Se uno vuole coordinare un gruppo
non può toppare su cose così elementari.
È prevista la S. Messa alle 11.00. Celebrerà Padre Arturo. Intanto, a poco a poco, arrivano da Milano e altrove gli altri
“corvettari” che sono richiamati dal profumo del brasato, e delle altre bontà.
Vengono distribuiti alcuni compiti: chi
mette tavola, chi si deve occupare della
polenta (Roberto, non prima delle 12.30,
mi raccomando! Che si mangia per le
13.00 – tenuto conto dei tempi della
Messa, degli aperitivi, del primo …). A
dire il vero Giancarlo è perplesso e preferirebbe che la polenta venisse incamminata un po’ prima, ma perde la battaglia
dialettica ed il suo brontolare si perde e si
affievolisce.
Dunque la S. Messa: la giornata è straordinariamente assolata. Ci si riunisce di
fronte alla Cappella, a riscaldarsi con gli
ultimi raggi. Poi arriva il celebrante e si
dà inizio. Io mi distraggo un po’ a guardare gli affreschi che ricordano le miserie
della guerra e della povertà e di come
Monsignor Antonietti ed i suoi aiutanti
hanno collaborato per portare sollievo.
Un quadro mostra come le sofferenze
vengono offerte a Cristo: soldati mutilati,
orfani, vedove, poveri, bambini svestiti,
gente affamata. Gli orrori della guerra
sono proprio sempre uguali. Cosa abbiamo imparato da Monsignor Antonietti e
dalla sua opera?
All’ambone Giancarlo legge i nomi dei
defunti della Corvèe. È commosso, e con
lui tutti i presenti. Alla fine, dopo breve
processione, in silente raccoglimento si
va di fronte alla tomba del Monsignore,
ove viene posato un mazzolino di fiori.
Il resto della giornata è presto detto:
pranzo, passeggiatina, caffè, le castagne
bruciate (si dice il peccato e non il peccatore) le partenze (partono prima gli ultimi
arrivati), il rassettare la casa. Restano in
due anche per la notte, per finire di chiudere casa. Sotto la pioggia un lento rientro a Milano, assaporando
nell’interminabile coda autostradale il bel
ricordo di due giorni sanamente trascorsi.
Grazie, Corvèe.
Paul Wilcke
Banco alimentare 2003
Raccolta da record
Strategia di vendita
Nobili terga
Prossimi appuntamenti
25 dicembre 2003
NATALE
***
Appuntamento “nazionale”
Nikolajewka
25-26 gennaio 2004
a Brescia.
Una sola parola:
ESSERCI
***
Artiglieri forever
E VIA COSÌ
Sabato 29 novembre gli Alpini hanno dato il meglio di sé presso il
PAM di Viale Sabotino. La quantità
di merce raccolta a favore del Banco
Alimentare e dei suoi assistiti ha
superato di gran lunga il bottino dello scorso anno. Sarà che ormai ci
conoscono e che conoscono le attività benefiche del Banco, sarà che
siamo simpatici, sarà che siamo modesti...
Assemblea Gruppo
11 gennaio 2004
(segue pranzo: prenotare!)
Compleanno Gruppo
21 marzo 2004
(Messa in S. Sebastiano,
segue pranzo: prenotare!)
Rinnovo adesione
(i mercoledì sera in Sezione.
Entro marzo ce la facciamo?)
INVITIAMO TUTTI I NOSTRI SOCI A SEGNALARCI L’INDIRIZZO E-MAIL
AL QUALE SPEDIRE L’ALPIN DEL DOMM
Alpin del Domm – 5
02.11.2002
03.11
04.11
09.11
10.11
16/17.11
22.11
24.11
24.11
30.11
30.11
13.12
15.12
12.01.2003
18.01
18/19.01
24/25.01
29.01
02.02
08.02
09.02
15/16.02
28.02
02.03
16.03
29.03
30.03
05/06.04
13.04
18.04
24.04
25.04
8/12.05
16.05
17.05
23.05
24/25.05
30.05
01.06
08.06
15.06
22.06
29.06
05/06.06
12/13.07
19.07
20.07
26/27.07
28.07
03.08
10.08
06.09
07.09
14.09
28.09
04/05.10
05.10
12.10
18.10
19.10
24.10
09.11
15/16.11
22.11
23.11
29.11
30.11
Famedio del Monumentale - iscrizione Prisco Desio tra i cittadini illustri e benemeriti SI
Bareggio - Festa dell'Unità Nazionale e Forze armate SI
Sacrario - S. Ambrogio - deposizione corone NO
Messa Sezionale per defunti SI
Inaugurazione Gruppo Roncello (Sez. Monza) SI
Castagnata (Alpini per i milanesi) NO
Vicenza - Manifestazione "Dispersi nel silenzio …prossimi alle stelle" di De Marzi NO
Ponte Selva anniversario scomparsa di Don Antonietti SI
Milano - Conservatorio - Concerto CORO ANA per Don Gnocchi NO
Vaticano - supplica per Don Gnocchi SI
Banco alimentare NO
Messa per anniversario morte Peppino Prisco SI
Messa Alpini in Duomo SI
Assemblea Gruppo Centro SI
Brescia presentazione libro di Caruso NO
Bedonia: festa sez. Parma con Coro ANA Milano SI
Brescia - 60° anniversario Nikolajewka SI
Verona - Manifestazione per 40° anniv. Pubblicazione Centomila Gavette SI
Colico - 60° anniversario Nikolajewka SI
Auditorium - Tutti i vivi all'assalto SI
Famedio: cerimonia UNIRR per 60° Nikolajewka SI
Isola del Gran Sasso - Anniversario Nikolajewka - sez. Abruzzi SI
Pont S. Martin: "Né di polvere né di vento né di ghiaccio" NO
Assemblea Sez. Milano NO
Teatro Dal Verme "Cammina…cammina" SI
Feltre : Tutti i vivi all'assalto NO
Messa per anniversario Gruppo SI
Salò: convegno stampa alpina NO
Vicenza: II partita della solidarietà SI
Courmayeur - Tavola rotonda su origine del mito degli Alpini NO
Gessate - premiazione Gruppo Gessate NO
Bareggio - Festa Liberazione SI
ADUNATA NAZIONALE AOSTA SI
Bresso - Presentazione libro su reduce Russia NO
Villa d’Adda – Compleanno Bruno Anselmi (IL VECIO!) SI
Aula Magna Cattolica - Concerto Coro ANA Milano NO
Festa Alpina per i Milanesi NO
Malo (Vicenza) per present. Libro Caprioli NO
Leno (BS) adunata Sez. Brescia SI
Gavardo - Raduno di raggruppamento SI
Raduno Sezionale di Ponteselva SI
Adunata Sez. Parma – Albareto SI
Raduno al Contrin SI
Bedonia (PR) Campionato ANA regolarità SI
Pellegrinaggio Nazionale sull'Ortigara SI
Mel (BL) Giuramento 7° Alpini e in serata cena con Gruppo Paderno Dugnano SI
Barzio (LC) manifestazione con locale gruppo ANA, con Gruppo Bareggio SI
Pellegrinaggio Naz. Adamello (Temù) SI
Villa d’Adda - Cena con Bruno Anselmi (IL VECIO!) SI
3° Cantoniera Stelvio - cimitero militare più alto d'Europa SI
Passpardo - manifestazione Gruppo SI
Domodossola - Giuramento Scuola Militare Alpina SI
Legnano - Festa sezionale SI
S. Giorgio Piacentino - Festa Granda SI
Tambre BL - Premio fedeltà alla Montagna SI
Saluzzo - Raduno gruppo "Aosta" SI
Roccello - Sez- Monza - inaugurazione sede NO
Mestre - Madonna del Don SI
Ist. Palazzolo Milano - Presentazione "Cantavamo Rosamunda" SI
AttenzioMissaglia - inaugurazione sede SI
ne:
Torino -Presentazione "Tutti i vivi all'assalto" NO
La tessera
Arzignano - Convegno per 40° pubbl. Gavette di ghiaccio SI
qui
Castagnata per i milanesi ANNULLATA! SI
a destra….
Arcisate - visita a tomba Peppino Prisco con locale Gruppo Alpini SI
SCOTTA!!
Ponte Selva - Anniversario don Antonietti SI
Milano - Banco alimentare NO
Milano - S.Messa suffragio per Peppino Prisco SI
6 – Alpin del Domm
IL NOSTRO
GRUPPO
È STATO A...
IL SI/NO
SEGNALA LA
PRESENZA DEL
GAGLIARDETTO
Alpin del Domm – 7
Ten. Gen. Rolando Mosca Moschini
Stato Maggiore Difesa
Via XX settembre 11
00197 Roma
Ten. Gen. Guido Bellini
Comando generale Arma Carabinieri
V.le Romania 45
00197 Roma
Il Gagliardetto del Gruppo “Milano Centro” della Associazione Nazionale Alpini si inchina davanti ai Martiri
della barbarie terroristica ed il Gruppo tutto – commosso – rende onore ai Militari italiani caduti
nell’adempimento del loro dovere per il mantenimento della pace nel mondo.
Capogruppo, Gruppo “Milano centro” della Associazione Nazionale Alpini,
Alessandro Vincenti
Un momento dei funerali di stato presso la basilica di San Paolo fuori le mura a Roma
In seguito all’articolo su Giovanni, alpino in Iraq assieme alla Brigata Sassari, abbiamo “commissionato” al nostro socio
Andrea Bianchi un pezzo proprio sulla Sassari. I tempi però sono precipitati e la sua prima risposta è stata questa:
“L'articolo è quasi pronto, ma il fatto di oggi mi ha fatto desistere dall'inviartelo per il prossimo numero. Se è
possibile, desidererei che voi pubblicaste un breve riquadro con il solo titolo dell'articolo (che andrò completando per la prossima volta) e le brevi righe sottostanti:
FANTI SARDI E ALPINI: QUALE COMUNE DENOMINATORE?
Con questo titolo si prova a illustrare quali - fondamentalmente - dovrebbero essere le spiegazioni che legano i fanti
delle Brigate Sarde con gli Alpini. I gravi fatti accaduti in Iraq, ci hanno fatto rinviare la pubblicazione dell'articolo.
L' estremo sacrificio per il proprio dovere sotto il Tricolore è il comune denominatore!
Ai Caduti in Iraq sarà dedicato lo scritto; ai nostri ragazzi con le stellette e che rappresentano l'Italia all'estero diamo il
seguente incitamento... "Per non dimenticarLi!"
Andrea Bianchi
Ricordiamo a tutti i Soci ed agli Amici che è possibile far pervenire un contributo ai familiari delle vittime. Sono aperte diverse sotto‐
scrizioni, coordinate da giornali, telegiornali etc. Esiste inoltre un fondo presso il Ministero della Difesa. A buon intenditor… 8 – Alpin del Domm
PIETRO PETRUCCI
22 anni, caporale dell'esercito
DOMENICO INTRAVAIA
46 anni, appuntato dei Cc
ORAZIO MAJORANA
29 anni, carabiniere scelto
GIUSEPPE COLETTA
38 anni, vicebrigadiere Cc
GIOVANNI CAVALLARO
47 anni, maresciallo Cc
ALFIO RAGAZZI
39 anni, maresciallo Cc
IVAN GHITTI
30 anni, carabiniere
DANIELE GHIONE
30 anni, maresciallo Cc
ENZO FREGOSI
56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno
ALFONSO TRINCONE
44 anni, sottufficiale in forza al Nucleo operativo ecologico
MASSIMILIANO BRUNO
40 anni, maresciallo dei carabinieri in forza al Raggruppamento
Investigazioni scientifiche (Racis)
ANDREA FILIPPA:
33 anni, carabiniere
FILIPPO MERLINO
40 anni, maresciallo Cc
MASSIMO FICUCIELLO
35 anni, tenente dell' esercito
SILVIO OLLA
32 anni, sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari.
EMANUELE FERRARO
28 anni, caporal maggiore scelto in forza al 6/o Reggimento trasporti di Budrio
(Bologna)
ALESSANDRO CARRISI
23 anni, caporale volontario in ferma breve, in forza al 6° Reggimento trasporti
di Budrio
STEFANO ROLLA
65 anni, Aiuto regista
MARCO BECI
43 anni, funzionario della cooperazione italiana in Iraq.