Alpin 18.pub - ANA Gruppo Alpini Milano Centro
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Alpin 18.pub - ANA Gruppo Alpini Milano Centro
Anno IV - Numero 7 - Dicembre 2003 Fotocopiato in proprio da: Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Milano - Gruppo Milano Centro “Giulio Bedeschi” Redazione: Via Vincenzo Monti 36 - 20123 Milano - Tel. 02 48010991 - Responsabile: Alessandro Vincenti - Inviato gratis ai Soci Gli auguri di Sandro: BUON NATALE 2003! È QUESTO l’ultimo numero Sono sempre più di moda i sondaggi, con i cene del Gruppo, avranno notato che, dell’anno del nostro periodico: quali si pretenderebbe di conoscere il pare- prima dell’inizio, talvolta si rende onore in prossimità delle Feste, desi- re della Nazione sugli argomenti più dispa- alla bandiera semplicemente con un attidero rivolgere a tutti i Soci e a rati, limitandosi ad intervistare poche per- mo di silenzio, altre cantando l’Inno di tutti gli Amici, ai loro famigliari, ai loro sone e traendo, dalle loro risposte, conclu- Mameli, mentre altre volte iniziamo il cari, i migliori auguri di Buon Natale e di sioni del tutto generalizzate (rammentate la pranzo senza alcuna iniziativa. un Nuovo Anno felicissimo e migliore di storiella del pollo?). Per non essere da me- Di volta in volta, vengo tirato da un lato tutti quelli passati, con la o dall’altro della giacca, da chi speranza di rinnovarli di mi esterna il suo entusiasmo e la persona in occasione della sua commozione per aver cantato nostra serata del 18 diceml’Inno, ovvero da chi, al contrabre. rio, si mostra sdegnato perché In questi momenti di gioia e queste cerimonie non devono avdi letizia, ritengo doveroso venire in occasione di un incontro ricordare i nostri ragazzi conviviale. Che ne pensano i Soci morti nell’adempimento del del Gruppo? Mi piacerebbe proloro dovere: della loro imprio ricevere dei pareri, per impomagine si sono impossessati stare poi il comportamento futuro un po’ tutti, vuoi per esaldel Gruppo. tarli, vuoi per offenderli, e Per quanto mi riguarda, io ritengo per denigrare, tramite loro, che la cena del Gruppo sia una le Istituzioni. Sono Eroi? specie di cerimonia che celebra la Non sono Eroi? A me non comunione ed il piacere di stare interessa come debbano insieme: poiché tutte le nostre essere qualificati, forse non cerimonie iniziano con gli onori sono Eroi in senso stretto, alla bandiera sottolineati dal cancome non sono stati Eroi in to dell’Inno, riterrei giusto che senso stretto le migliaia di anche le cene iniziassero così. Ma caduti in tutte le guerre, che ritengo altresì che gli onori alla sono morti perché hanno bandiera debbano essere complerispettato fino all’ultimo ti, con il canto dell’Inno Nazionamomento il dovere di servile, e non a metà, con il semplice re la patria. A mio avviso momento di silenzio, che forse poco importa, nel loro riassomiglia di più ad un omaggio cordo, che non siano morti ai Caduti. E così come una ceriin azione, ma siano rimasti monia, da sempre, su ispirazione vittima di un vile attentato. di Peppino Prisco gli avvocati Vero è che, a Nassirya, essi alpini terminano le loro cene, in sapevano di essere in un piedi, cantando “Sul ponte di Peluogo a rischio, circondati Il mitico Baggi consegna al responsabile della piramide del CNR profes- rati”. da nemici spesso invisibili, Attendo il vostro parere, con la sor Verza il nostro Guidoncino al grido di “Ciapa il tram balurda” che si muovevano e si muosperanza che, questa volta, le rivono nell’ombra, proditoriamente e con no, desidero anch’io “lanciare” un sondag- sposte superino abbondantemente il nul’inganno, ma hanno compiuto sino gio. mero di due. all’ultimo il loro dovere. Il vs. capograups Coloro che frequentano abitualmente le Alpin del Domm – 1 Sempre sulla “Proposta Biondo” di Cesare Lavizzari S scorso numero di questo notiziario abbiamo dato conto della proposta che il nostro Edo Biondo (Tesoriere Nazionale) ha coraggiosamente avanzato alla riunione dei Presidenti Sezionali che si è tenuta nel mese di ottobre a Milano. L’articolo riportava, quasi per intero, il testo della proposta ed ha suscitato una vivace discussione. Foss’anche solo per questo a Edo Biondo va il nostro ringraziamento. Era ora che si cominciasse a parlare del futuro della nostra Associazione anche in termini pratici. Ad ogni buon conto si sta sviluppando una discussione vivace dalla quale, però, emerge che molti non hanno compreso a fondo lo spirito ed il reale contenuto della proposta. È opportuno, quindi, fare alcune precisazioni. Cominciamo con lo sgombrare il campo da alcuni equivoci grossolani: nessuno ha intenzione di costituire una sorta di organizzazione che somigli alla guardia padana (Dio ce ne scampi) né, tanto meno, un corpo paramilitare. Niente di tutto questo, al contrario! Come Biondo ha correttamente osservato, vista la sospensione (o meglio, la soppressione) della leva obbligatoria, se non facciamo qualche cosa l’Associazione si avvierà al declino ed allo scioglimento. Ed è questa una prospettiva tragica per quanti credono nei nostri valori e riconoscono che la nostra è un’associazione del tutto particolare e comunque un patrimonio per questa nostra Italia. Si è cominciato a dire di reperire e convincere ad iscriversi quanti, avendo servito nelle Truppe Alpine, non hanno, poi, deciso di associarsi. Operazione che si potrà certamente fare, che potrà anche portare a qualche risultato, ma che non darà all’Associazione un giorno di vita in più. Se la risposta alla domanda posta da ULLO Edo Biondo sarà positiva (se, dunque, verrà deciso di fare qualcosa per garantire un futuro alla nostra Associazione ed a ciò che rappresenta), si dovrà, necessariamente, pensare al modo di reclutare i giovani, attuali e futuri, anche al di fuori del normale servizio nelle Truppe Alpine. La proposta di Biondo potrebbe essere il classico “uovo di Colombo” che consente di reclutare i giovani, senza modificare i nostri principi e valori. Si badi, del resto, che oggi siamo obbligati ad associare un ragazzo che ha fatto due mesi di servizio a Bolzano (che in termini pratici credo si tratti al massimo di 20/30 giorni di caserma), agli ordini di un qualunque maresciallo (proveniente da zone non tipicamente alpine), che sarà pure un magnifico guerriero ma che di alpino avrà assai poco e che, dunque, difficilmente potrà trasmettere quelle che Biondo chiama Virtù Alpine. Se fossimo, invece, noi ad addestrare direttamente i nostri futuri soci? Noi sì che potremmo efficacemente trasmettere le virtù alpine, perché siamo rimasti i soli a custodirle. Problemi logistici, certo, si presenteranno, ma è anche vero che partiamo assai avvantaggiati rispetto a chiunque altro: le sedi ed i siti dove impartire lezioni teoriche e pratiche certo non ci mancano; siamo capillarmente diffusi in tutte le zone di reclutamento alpino; abbiamo a disposizione migliaia di potenziali istruttori etc. Sulle modalità, sui particolari di una simile opera di formazione (perché di questo si tratterebbe: DI FORMAZIONE) si dovrà studiare e discutere. Per il momento è necessario riflettere sull’opportunità di precedere verso una simile soluzione. Deve essere chiaro, sin d’ora però, che l’intera operazione andrà fatta d’intesa con il Governo al quale andranno spiegate le nostre ragioni, le nostre legittime aspirazioni ed i benefici che, non solo l’Associazione, ma l’Italia intera potrebbe trarre. Prima di pubblicare i commenti ricevuti a proposito della “Proposta Biondo” era necessaria questa integrazione. La redazione 2 – Alpin del Domm L’annuale celebrazione della Madonna del Don S è svolta il 12 ottobre a Mestre la cerimonia con cui le penne nere delle sezioni di Belluno e di Torino hanno rinnovato la donazione dell’olio votivo: questo serve a mantenere perennemente accesa la lampada davanti all’Icona della Madonna, conservata e venerata nella chiesa dei Padri Cappuccini. La manifestazione inizia al mattino nella sala del Municipio, con il saluto delle autorità civili e militari. Il Vicesindaco Franco Bettini si porta poi all’esterno dello storico palazzo per la deposizione di due corone sulle lapidi dei Caduti delle guerre. Da lì è partito il corteo che si è snodato per le vie cittadine. Aperto dalla fanfara e dal picchetto degli Alpini della Julia, ha raggiunto piazza Ferretto. Lì è svolta la solenne cerimonia dell’alzabandiera sulle note dell’Inno di Mameli. La giornata un po’ uggiosa non ha impedito di celebrare la santa Messa al campo: la piazza era gremita da una fiumana di Alpini e di cittadini con parecchi Tricolori. Alla fine della S. Messa ha preso il via un secondo corteo, fino al Santuario dei Padri Cappuccini, dove si è rinnovato l’atto della devozione degli Alpini alla Madonna. Nel pomeriggio si è svolta poi una corsa ciclistica per esordienti intitolata alla Madonna del Don, mentre i festeggiamenti si sono conclusi alla sera con il concerto delle fanfare Julia e Montenero di Torino ed infine con l’ammainabandiera. Ci ritorveremo il prossimo anno con le sezioni di Verona e di Roma cui spetterà l’offerta dell’olio. Giuseppe Zammuner I A AARZIGNANO AADUNATA! E quando Bepi (De Marzi, ovviamente) chiama si fa prima a contare gli assenti: nessuno. E allora tutti presenti. Ma dove, quando e perché? Dove: Arzignano; Quando: domenica 9 novembre. Perché: una giornata di studio per ricordare Giulio Bedeschi nell’anniversario del quarantesimo di pubblicazione di Centomila gavette di ghiaccio. L’impegno del nostro gruppo era doppio. Primo: non potevamo mancare poiché siamo il gruppo “Giulio Bedeschi”. Secondo, ma non meno importante, accompagnavamo la nostra star che doveva intervenire e dovevamo quindi essere puntuali. (Voce fuori campo: Noi puntuali e quando mai? Siamo cresciuti alla scuola di Peppino). Ordunque, ecco lo svolgimento del tema: A) levataccia pregallica – sull’ etimo vedi “Alpin del Domm” febbraio 2002 – e più non dimandare! Per gli alloglotti: le 06.00. In macchina col Gianluca: la scighera denter. (= nebbia dentro, per gli alloglotti. Nicotina aggiunta). B) A la faveur de cette nuit obscure recuperiamo, ai bastioni di porta Venezia, Lorenza Sala della Mursia, quinta colonna e cardine portante della casa editrice di Giulio (Una donna a quest’ora, gran Dio - cfr. La forza del destino, atto II, ...l’unica forza che riesce a farci sbalzare dal letto a queste ore assurde). C) Come che fummo giunti a casa del Cesare, oratore per l’occasione, ecco che lo precedono le sue occhiaie. MA CHE ORE SONO (crediamo tanto significasse il suo grugnito inarticolato). D) Arrivo della scorta, sottoforma di seconda macchina che, a bordo, alloggiava anche il Vicepresidente Sezionale Vicario Responsabile della Sede E Il Resto Nol Dico = Urbinik, il Mulo Rosso. E) Tappe ripetute per caffè, doppi caffè etc. Il Gnaus (che sarei poi io) schernito e vilipeso per la sua preferenza per i noncaffè d’orzo (giusto così! La redazione) F) Arzignano con la sua rinnovellata Rocca si staglia all’orizzonte. Che strano, siamo in orario. Ahi, dove, ma dove abbiamo sbagliato? Passiamo alle cose serie: Il convegno organizzato da Bepi De Marzi aveva previsto illustri oratori. Sono intervenuti: il Sindaco e l’assessore alla cultura di Arzignano, nonché Spiro dalla Porta Xidias (Presidente del Gruppo scrittori di Montagna), Cesare Lavizzari, Gianni Periz (che sta collazionando interessantissimi filmati e foto della Russia oltre ai ruolini di marcia dei vari reparti), Giovanni Lugaresi (giornalista, scrittore ed amico di Bedeschi, che tra l'altro ha scritto "Alpini di Pace"), Alessandro Anderloni (maestro del coro "La Falia" di Velo Veronese e attore). Inoltre Lorenza Sala della Mursia e Beppe e Manuela Bedeschi. Quale il filo conduttore della giornata? Credo si possa riassumere in Emozione—Commozione—Fare Memoria. Emozione per la comunanza tra i fatti tragici della guerra di allora e delle guerre di oggi. Commozione perché la poesia in prosa di Bedeschi tocca ancora oggi il cuore (grazie Cesare per avercelo spiegato, grazie Alessandro Anderloni per avercelo dimostrato leggendo, parlando, dicendo?) Fare Memoria legando passato e futuro mediante la “tradizione” di personaggi e figure emblematiche, reali o letterarie, nonché unendo le generazioni con la “tradizione” del canto. E allora grazie soprattutto a Bepi De Marzi ed a I Crodaioli per gli accordi che toccano il cuore. Gnaus … l’anima che parla all’anima Quando un paio di anni fa il Gruppo Milano Centro ha organizzato un convegno in Palazzo Marino, con l’aiuto della segreteria del Consiglio Comunale, non immaginava di avere messo in moto – a Milano – una valanga di eventi. Gli elementi c’erano già tutti, ve li riassumo: si parlava di Bedeschi. Il compianto professor Cantamessa ci ha spiegato la grandezza della sua arte, della sua letteratura. Gli amici di tanti anni hanno ricordato la sua umanità e la sua affabilità. Un giovane coro ha intramezzato gli interventi degli oratori con canti alpini. In seguito il Gruppo è stato intitolato proprio a Giulio Bedeschi, in occasione di una serata al Teatro Dal Verme ove si faceva memoria di coloro che in Russia erano … “dispersi nel silenzio, prossimi alle stelle”. Ancora una volta è venuta alla ribalta l’importanza e l’emozione del ricordo, percorso che il Gruppo ha voluto continuare con “Lettere dal Fronte”. Anche in queste manifestazioni, e poi in “Cammina Cammina” siamo stati accompagnati dalle letture di brani tratti dai libri di Bedeschi, le nostre corde stono state fatte vibrare dai cori (cito solo i più assidui: Coro ANA di Milano, I Crodaioli), la nostra fantasia è stata eccitata dall’estro del maestro De Marzi. Cosa abbiamo potuto apprendere? che Giulio Bedeschi, Alpino, Medico, Scrittore (non mi ricordo se questo è l’ordine corretto) era soprattutto un Uomo, un esperto di umanità. Ha saputo cogliere i tratti veri e vivi delle persone che lo hanno accompagnato per alcuni tratti del suo cammino ed ha saputo restituirceli nei suoi testi da antologia, ha colto che sono fondanti per l’uomo due cose: l’amicizia e la musica, entrambe immateriali, eteree, eppure così persistenti. Quale gioia avere un amico, quale gioia potere levare il canto. Che orrore la solitudine che abbrutisce tanto da indurre la mente ad un piatto mutismo. Il 9 novembre un altro appuntamento a proposito di Bedeschi, nella natale Arzignano, organizzato alla storica rocca da De Marzi, presente la famiglia dello scrittore. Lo spunto erano i quarant’anni della pubblicazione di “Centomila Gavette di Ghiaccio”. Emozionante nuovamente la lettura, da parte di Anderloni, dei dialoghi tratti da questo libro, dialoghi forti, diretti, immediati: l’anima che parla all’anima. Sparsi tra il pubblico i cantori de I Crodaioli, al pianoforte De Marzi. Poi a Milano, il 2 dicembre presso la sala convegni dell’Editore Mursia la presentazione di un nuovo libro: “Il Natale degli Alpini”, tratto da scritti inediti di Giulio Bedeschi. Il Coro ANA di Milano ha partecipato con otto canti. Quale l’importanza (per me) di questa serata? Ricordare che Ugo Mursia, a suo tempo, pubblicò il grande testo di Bedeschi “Centomila gavette di ghiaccio” e “Il peso dello zaino”: un libro non di guerra ma di pace, non un libro di soldati ma un libro di uomini, non un libro del silenzio ma del canto. La fortuna dei libri ha corrisposto all’utile dell’editore e all’utilità dei lettori.. Spero non si finisca mai di parlare di Giulio Bedeschi. PW Alpin del Domm – 3 Un fine settimana … SELVAtico Venerdì 24 ottobre. Due ore da Milano a Ponte Selva! Sembra incredibile, ma oggi non è una giornata come le altre. Al traffico del venerdì sera si aggiunge infatti quello di coloro che, per potere tornare a casa nonostante lo sciopero generale, stamattina hanno preso la macchina. Sono talmente tanti in tangenziale ed in autostrada, soprattutto automezzi pesanti, che ci si potrebbe chiedere chi sia rimasto a casa o chi ha manifestato. Intanto sono fermo in tangenziale dietro ad un camion bloccato in corsia centrale con i lampeggianti che segnalano il suo disagio. Mi spiace per l’autista: non è certamente una situazione gradevole, e di difficile risoluzione, soprattutto a quest’ora: sono le sette e mezza. Più avanti un alt r o , stessa corsia, stesso problema. Vabbè, prendiamocela comoda. Per passare il tempo canto a squarciagola. Una signora a fianco mi guarda esterrefatta. Pace. E intanto “Va l’Alpin sull’alte cime, passa al volo lo sciator...” Ho lasciato a casa le mie cassette. In macchina solo quelle di mio fratello, quello più giovane: Rock, Metallica, ritmi latinoamericani. E allora canto da me: “Dai fidi tetti del villaggio...”. Mi preparo lo spirito e la voce per aggregarmi ai miei ospiti che aspettano in montagna. A dire il vero ho lasciato un messaggio sul cellulare di Giancarlo: mangiate, che se mi aspettate si fa troppo tardi. Arrivo a Bergamo, prendo per la Val Seriana. A Leffe uno scroscio pauroso. Poco oltre c’è una squadra di calcio che si allena. Ci saranno si e no cinque gradi. I giocatori alzano notevoli schizzi ad ogni passo, evaporando come i cavalli dopo le corse, d’inverno. Sono - tanto per cambiare fermo a fianco del centro sportivo. C’è coda anche per salire in valle. Alle nove finalmente entro dagli amici: Italo mi sta venendo incontro perché ha sentito la macchina. Giancarlo (un po’ rubizzo) si 4 – Alpin del Domm alza per darmi la mano. Rocco è in cucina a scaldarmi le pietanze. Ci sono Luigi e Rosa, Daniele e Pino. Come pegno ho portato un po’ di vino e dei dolci. Così, mentre io recupero le portate arretrate, gli altri si accingono a mangiare gli amaretti condendoli con un rabosetto friulano. La serata prosegue allegra. Come al solito la Corvée canta e ride. Un clima di amicizia, calore. Di tanto in tanto un discorso serio, mentre gli altri melodiano. Storie e preoccupazioni di Sezione, di Gruppo. Uomini e fatti. Di ieri e di oggi. Agli uomini di ieri che resistono ancor oggi e cui vogliamo molto bene decidiamo di mandare delle lettere: una per Franco Giansiracusa, una per Antonio Rezia, una per Bruno Anselmi. La carta da lettere è già pronta. Riporta come frontespizio la riproduzione in bianco e nero di una delle scene dipinte sui muri della Sezione, che rappresenta la tradotta che si dirige verso le montagne, la locomotiva lascia una scia di fumo, una ragazza al balcone saluta col fazzoletto. Ognuno fa qualcosa: le regole della casa sono ferree. Una divisione del lavoro ta- ylorista assegna i compiti: cucina - lavaggio piatti - pulizia - ordine. Si fa tardi, andiamo a letto. Sono in camera con Daniele e Pino. Pino dice, avvertendoci, che non riesce mai a dormire. Chissà perché poi è il primo a segare la legna. È vero che di tanto in tanto si alza, ma alla mattina il mucchietto di legna da ardere raggiunge il soffitto. Daniele ed io invece non abbiamo dormito più di tanto (grazie, Pino!) e siamo un po’ stanchi. Dopo la prima colazione (caffelatte) un poco di spesa, organizzazione della giornata e della domenica, quando verranno altri amici. Pino cerca la radio perché la mattina non può farne a meno. Deve sentire le notizie. Ha poi una trasmissione preferita... Intanto, prestissimo, sono arrivati Roberto e Angela, pronti per una sgambata ed un pranzetto a seguire, al rifugio di S. Lucio. La destinazione originaria era il rifugio Magnolini (Tenente degli Alpini), ma la strada è già innevata e poiché non tutti sono in gamba al 100% si preferisce una meta più agibile. Dietro al S. Lucio ci sono boschi e prati, anch’essi spruzzati di neve. Al limitare delle radure, dove la neve evapora al sole creando misteriosi effetti di luce e nebbia, troviamo dei funghi. Sono giovani, debbono essere di ieri, ma sono praticamente congelati: si scongeleranno in padella. Specie Lepiota Procera, detti anche mazze di tamburo. Prevediamo di farli impanati e fritti. Camminiamo un po’, a dire il vero ci stiamo creando l’appetito. Infatti, quando gli stomaci allertano che si è fatta l’ora, sciamiamo al rifugio per un contenuto e sobrio pranzo (chi ci crede?). Di ritorno all’Accantonamento Corvée si incomincia a predisporre la festa della domenica. Alcuni intagliano pazientemente le castagne, altri seguono il fuoco e gli arrosti, altri preparano i funghi (nel frattempo abbiamo trovato anche dei chiodini, Italo ha l’occhio allenato e conosce i posti – a tre metri dalla casa!). Giancarlo continua a scrivere e scrivere, seduto ad un tavolino. Daniele è molto preoccupato che stia preparando i conti di domenica sera... bisogna farli quadrare, i conti, logicamente! Pino racconta del suo nuovo computer che gli permette di ascoltare anche i cd. Dice della sua passione per l’elettronica. Italo spiega come si prepara un brasato, dei diversi stadi di rosolamento, dell’aggiunta progressiva del vino. A sentire certe parole ad alcuni viene sete. Io la sera debbo essere a Bergamo: so però che ai funghi è stata fatta la festa. La mattina dopo sono ancora tutti vivi. Il Ravizzotti a dire il vero ha dormito, non domenica ma sabato: non ha diffuso la notizia del cambio di orario (legale – solare) e quindi la domenica sono tutti troppo mattinieri e sfasati. Giancarlo, Giancarlo! Se uno vuole coordinare un gruppo non può toppare su cose così elementari. È prevista la S. Messa alle 11.00. Celebrerà Padre Arturo. Intanto, a poco a poco, arrivano da Milano e altrove gli altri “corvettari” che sono richiamati dal profumo del brasato, e delle altre bontà. Vengono distribuiti alcuni compiti: chi mette tavola, chi si deve occupare della polenta (Roberto, non prima delle 12.30, mi raccomando! Che si mangia per le 13.00 – tenuto conto dei tempi della Messa, degli aperitivi, del primo …). A dire il vero Giancarlo è perplesso e preferirebbe che la polenta venisse incamminata un po’ prima, ma perde la battaglia dialettica ed il suo brontolare si perde e si affievolisce. Dunque la S. Messa: la giornata è straordinariamente assolata. Ci si riunisce di fronte alla Cappella, a riscaldarsi con gli ultimi raggi. Poi arriva il celebrante e si dà inizio. Io mi distraggo un po’ a guardare gli affreschi che ricordano le miserie della guerra e della povertà e di come Monsignor Antonietti ed i suoi aiutanti hanno collaborato per portare sollievo. Un quadro mostra come le sofferenze vengono offerte a Cristo: soldati mutilati, orfani, vedove, poveri, bambini svestiti, gente affamata. Gli orrori della guerra sono proprio sempre uguali. Cosa abbiamo imparato da Monsignor Antonietti e dalla sua opera? All’ambone Giancarlo legge i nomi dei defunti della Corvèe. È commosso, e con lui tutti i presenti. Alla fine, dopo breve processione, in silente raccoglimento si va di fronte alla tomba del Monsignore, ove viene posato un mazzolino di fiori. Il resto della giornata è presto detto: pranzo, passeggiatina, caffè, le castagne bruciate (si dice il peccato e non il peccatore) le partenze (partono prima gli ultimi arrivati), il rassettare la casa. Restano in due anche per la notte, per finire di chiudere casa. Sotto la pioggia un lento rientro a Milano, assaporando nell’interminabile coda autostradale il bel ricordo di due giorni sanamente trascorsi. Grazie, Corvèe. Paul Wilcke Banco alimentare 2003 Raccolta da record Strategia di vendita Nobili terga Prossimi appuntamenti 25 dicembre 2003 NATALE *** Appuntamento “nazionale” Nikolajewka 25-26 gennaio 2004 a Brescia. Una sola parola: ESSERCI *** Artiglieri forever E VIA COSÌ Sabato 29 novembre gli Alpini hanno dato il meglio di sé presso il PAM di Viale Sabotino. La quantità di merce raccolta a favore del Banco Alimentare e dei suoi assistiti ha superato di gran lunga il bottino dello scorso anno. Sarà che ormai ci conoscono e che conoscono le attività benefiche del Banco, sarà che siamo simpatici, sarà che siamo modesti... Assemblea Gruppo 11 gennaio 2004 (segue pranzo: prenotare!) Compleanno Gruppo 21 marzo 2004 (Messa in S. Sebastiano, segue pranzo: prenotare!) Rinnovo adesione (i mercoledì sera in Sezione. Entro marzo ce la facciamo?) INVITIAMO TUTTI I NOSTRI SOCI A SEGNALARCI L’INDIRIZZO E-MAIL AL QUALE SPEDIRE L’ALPIN DEL DOMM Alpin del Domm – 5 02.11.2002 03.11 04.11 09.11 10.11 16/17.11 22.11 24.11 24.11 30.11 30.11 13.12 15.12 12.01.2003 18.01 18/19.01 24/25.01 29.01 02.02 08.02 09.02 15/16.02 28.02 02.03 16.03 29.03 30.03 05/06.04 13.04 18.04 24.04 25.04 8/12.05 16.05 17.05 23.05 24/25.05 30.05 01.06 08.06 15.06 22.06 29.06 05/06.06 12/13.07 19.07 20.07 26/27.07 28.07 03.08 10.08 06.09 07.09 14.09 28.09 04/05.10 05.10 12.10 18.10 19.10 24.10 09.11 15/16.11 22.11 23.11 29.11 30.11 Famedio del Monumentale - iscrizione Prisco Desio tra i cittadini illustri e benemeriti SI Bareggio - Festa dell'Unità Nazionale e Forze armate SI Sacrario - S. Ambrogio - deposizione corone NO Messa Sezionale per defunti SI Inaugurazione Gruppo Roncello (Sez. Monza) SI Castagnata (Alpini per i milanesi) NO Vicenza - Manifestazione "Dispersi nel silenzio …prossimi alle stelle" di De Marzi NO Ponte Selva anniversario scomparsa di Don Antonietti SI Milano - Conservatorio - Concerto CORO ANA per Don Gnocchi NO Vaticano - supplica per Don Gnocchi SI Banco alimentare NO Messa per anniversario morte Peppino Prisco SI Messa Alpini in Duomo SI Assemblea Gruppo Centro SI Brescia presentazione libro di Caruso NO Bedonia: festa sez. Parma con Coro ANA Milano SI Brescia - 60° anniversario Nikolajewka SI Verona - Manifestazione per 40° anniv. Pubblicazione Centomila Gavette SI Colico - 60° anniversario Nikolajewka SI Auditorium - Tutti i vivi all'assalto SI Famedio: cerimonia UNIRR per 60° Nikolajewka SI Isola del Gran Sasso - Anniversario Nikolajewka - sez. Abruzzi SI Pont S. Martin: "Né di polvere né di vento né di ghiaccio" NO Assemblea Sez. Milano NO Teatro Dal Verme "Cammina…cammina" SI Feltre : Tutti i vivi all'assalto NO Messa per anniversario Gruppo SI Salò: convegno stampa alpina NO Vicenza: II partita della solidarietà SI Courmayeur - Tavola rotonda su origine del mito degli Alpini NO Gessate - premiazione Gruppo Gessate NO Bareggio - Festa Liberazione SI ADUNATA NAZIONALE AOSTA SI Bresso - Presentazione libro su reduce Russia NO Villa d’Adda – Compleanno Bruno Anselmi (IL VECIO!) SI Aula Magna Cattolica - Concerto Coro ANA Milano NO Festa Alpina per i Milanesi NO Malo (Vicenza) per present. Libro Caprioli NO Leno (BS) adunata Sez. Brescia SI Gavardo - Raduno di raggruppamento SI Raduno Sezionale di Ponteselva SI Adunata Sez. Parma – Albareto SI Raduno al Contrin SI Bedonia (PR) Campionato ANA regolarità SI Pellegrinaggio Nazionale sull'Ortigara SI Mel (BL) Giuramento 7° Alpini e in serata cena con Gruppo Paderno Dugnano SI Barzio (LC) manifestazione con locale gruppo ANA, con Gruppo Bareggio SI Pellegrinaggio Naz. Adamello (Temù) SI Villa d’Adda - Cena con Bruno Anselmi (IL VECIO!) SI 3° Cantoniera Stelvio - cimitero militare più alto d'Europa SI Passpardo - manifestazione Gruppo SI Domodossola - Giuramento Scuola Militare Alpina SI Legnano - Festa sezionale SI S. Giorgio Piacentino - Festa Granda SI Tambre BL - Premio fedeltà alla Montagna SI Saluzzo - Raduno gruppo "Aosta" SI Roccello - Sez- Monza - inaugurazione sede NO Mestre - Madonna del Don SI Ist. Palazzolo Milano - Presentazione "Cantavamo Rosamunda" SI AttenzioMissaglia - inaugurazione sede SI ne: Torino -Presentazione "Tutti i vivi all'assalto" NO La tessera Arzignano - Convegno per 40° pubbl. Gavette di ghiaccio SI qui Castagnata per i milanesi ANNULLATA! SI a destra…. Arcisate - visita a tomba Peppino Prisco con locale Gruppo Alpini SI SCOTTA!! Ponte Selva - Anniversario don Antonietti SI Milano - Banco alimentare NO Milano - S.Messa suffragio per Peppino Prisco SI 6 – Alpin del Domm IL NOSTRO GRUPPO È STATO A... IL SI/NO SEGNALA LA PRESENZA DEL GAGLIARDETTO Alpin del Domm – 7 Ten. Gen. Rolando Mosca Moschini Stato Maggiore Difesa Via XX settembre 11 00197 Roma Ten. Gen. Guido Bellini Comando generale Arma Carabinieri V.le Romania 45 00197 Roma Il Gagliardetto del Gruppo “Milano Centro” della Associazione Nazionale Alpini si inchina davanti ai Martiri della barbarie terroristica ed il Gruppo tutto – commosso – rende onore ai Militari italiani caduti nell’adempimento del loro dovere per il mantenimento della pace nel mondo. Capogruppo, Gruppo “Milano centro” della Associazione Nazionale Alpini, Alessandro Vincenti Un momento dei funerali di stato presso la basilica di San Paolo fuori le mura a Roma In seguito all’articolo su Giovanni, alpino in Iraq assieme alla Brigata Sassari, abbiamo “commissionato” al nostro socio Andrea Bianchi un pezzo proprio sulla Sassari. I tempi però sono precipitati e la sua prima risposta è stata questa: “L'articolo è quasi pronto, ma il fatto di oggi mi ha fatto desistere dall'inviartelo per il prossimo numero. Se è possibile, desidererei che voi pubblicaste un breve riquadro con il solo titolo dell'articolo (che andrò completando per la prossima volta) e le brevi righe sottostanti: FANTI SARDI E ALPINI: QUALE COMUNE DENOMINATORE? Con questo titolo si prova a illustrare quali - fondamentalmente - dovrebbero essere le spiegazioni che legano i fanti delle Brigate Sarde con gli Alpini. I gravi fatti accaduti in Iraq, ci hanno fatto rinviare la pubblicazione dell'articolo. L' estremo sacrificio per il proprio dovere sotto il Tricolore è il comune denominatore! Ai Caduti in Iraq sarà dedicato lo scritto; ai nostri ragazzi con le stellette e che rappresentano l'Italia all'estero diamo il seguente incitamento... "Per non dimenticarLi!" Andrea Bianchi Ricordiamo a tutti i Soci ed agli Amici che è possibile far pervenire un contributo ai familiari delle vittime. Sono aperte diverse sotto‐ scrizioni, coordinate da giornali, telegiornali etc. Esiste inoltre un fondo presso il Ministero della Difesa. A buon intenditor… 8 – Alpin del Domm PIETRO PETRUCCI 22 anni, caporale dell'esercito DOMENICO INTRAVAIA 46 anni, appuntato dei Cc ORAZIO MAJORANA 29 anni, carabiniere scelto GIUSEPPE COLETTA 38 anni, vicebrigadiere Cc GIOVANNI CAVALLARO 47 anni, maresciallo Cc ALFIO RAGAZZI 39 anni, maresciallo Cc IVAN GHITTI 30 anni, carabiniere DANIELE GHIONE 30 anni, maresciallo Cc ENZO FREGOSI 56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno ALFONSO TRINCONE 44 anni, sottufficiale in forza al Nucleo operativo ecologico MASSIMILIANO BRUNO 40 anni, maresciallo dei carabinieri in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) ANDREA FILIPPA: 33 anni, carabiniere FILIPPO MERLINO 40 anni, maresciallo Cc MASSIMO FICUCIELLO 35 anni, tenente dell' esercito SILVIO OLLA 32 anni, sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari. EMANUELE FERRARO 28 anni, caporal maggiore scelto in forza al 6/o Reggimento trasporti di Budrio (Bologna) ALESSANDRO CARRISI 23 anni, caporale volontario in ferma breve, in forza al 6° Reggimento trasporti di Budrio STEFANO ROLLA 65 anni, Aiuto regista MARCO BECI 43 anni, funzionario della cooperazione italiana in Iraq.