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© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate casa Curiositàdal mondodi internetperl’appartamento Caccia al telecomando? Piatti e giardinaggio, C’è il divano con le tasche ecco come conciliarli ... Domenica 19 Maggio 2013 PAGINA37 A chi non è capitato di perdere il telecomando e ritrovarlo sotto i cuscini del divano? Per le persone più disordinate e sbadate arriva direttamente dal Giappone la poltrona «Lost in sofa» progettata dall’azienda Saisuke Motogi Architecture. Di forma quadrata, è formata da piccole pieghe e tasche per conservare e incastrarvi gli oggetti che spesso usiamo men- tre guardiamo la televisione in salotto. Giornali, occhiali, riviste, bicchieri, telecomandi, cellulari: tutto troverà il suo posto e non perderemo tempo a cercare in ogni angolo della casa. Esiste in diversi colori, tutti estrosi e adattabili ad ogni ambiente della casa. Ne esistono anche di forme diverse. È possibile guardare il catalogo sul sito internet dell’azienda. Sa. Ra. ... Si possono lavare i piatti e fare del giardinaggio nello stesso momento. Ecco come un’azione noiosa diventa anche un hobby molto piacevole. Per le massaie dal pollice verde c’è Luidity, creazione tutta italiana pensata da Libero Rutilio e Ekatrina Shchetina di Libero Design, e funziona in modo completamente autoge- stito utilizzando i residui dell’acqua rimasta sui piatti e facendoli confluire in due piccoli vasetti posti ai lati dei piatti dove potete piantare un fiore o, anche le erbe aromatiche utili per la cucina. Basta però sciacquare bene piatti. Le piante, si sa, non gradiscono il detersivo. Sul sito internet dell’azienda i prezzi e i colori disponibili. Sa. Ra. A differenza dei persiani sono generalmente realizzati in cotone e tessuto come un arazzo. Proveniente dai Balcani e dal Pakistan e molto usati in Sicilia Estate, non si rinuncia ai tappeti Perconservarli Piacciono i Kilim: piccoli e colorati nienteplastica, umidità i consigli Sgargianti e caratterizzati dalle forme geometriche sono adatti per la stagione calda Possono andare in lavatrice. Costi dai 60 agli 800 euro, dipende da qualità e misure Le case di città diventano sempre più piccole e quindi anche il tappeto si adegua a questo andamento, le misure più richieste: 1.70x40 dai lettori Gli arredi che scaldano N on c’è nulla che possa riscaldare di più una casa che i tappeti. Quella dei miei genitori era piena di tappeti persiani, era calda e accogliente (commento all’artitolo «Arredare con lo psicodesigner: se i mobili si adattano allo spirito» del 7 aprile). Gnagna su www.gds.it Sabrina Raccuglia PALERMO N on c’è casa che si rispetti senza tappeti. Piccoli o grandi che siano, sono un tocco di eleganza che può rendere unico l’arredamento di una stanza. Gli addetti del settori non hanno dubbi. Soprattutto nei mesi estivi continua la moda dei Kilim. Tappeto senza pelo, generalmente fatto di cotone e tessuto come un arazzo, proveniente dai Balcani e dal Pakistan. Il suo nome deriva dal persiano Gelim che significa «distendere». Questi tappeti venivano utilizzati infatti per la preghiera musulmana. Oggi non è raro trovarli nelle case dei siciliani. Negli ultimi anni infatti le vendite di kilim sono molto aumentate. I motivi sono di facile intuizione. Si possono lavare in lavatrice e sono molto leggeri. Anche l’occhio vuole la sua parte. «I colori di questi tappeti sono sgargianti – afferma Alessio Prestigiacomo del negozio Atelier D'Oriente di via Cavour, a Palermo – riprendono dei disegni geometrici che vanno molto di moda. Inoltre sono molto estivi e si adattano facilmente a tutti i tipi di arredamento. Le casalinghe saranno felici di averli in casa per- ché è possibile lavarli in lavabiancheria. Però l’acqua deve essere rigorosamente fredda per non danneggiare i colori e si deve utilizzare un sapone neutro. Poi si consiglia di non fare la centrifuga e di stenderli la sera. Il sole infatti potrebbe danneggiarne i colori». «Spesso questo tipo di tap- peto ha le frange corte – continua Agostino Catalano della Casa del Tappeto, ancora a Palermo – sono inoltre senza vello, così da non essere troppo pesanti da tenere in estate». Cambiamo anche le abitudini e le esigenze dei siciliani. Le case di città diventano sempre più piccole e quindi anche il tappeto si adegua a questo andamento. «Quasi più nessuno ci richiede dei grandi tappeti, anche perché non saprebbero dove metterli visto le ridotte dimensioni delle stanze – continua Prestigiacomo – le misure più richieste sono 1,70 x 40». I costi vanno dai sessanta agli 800 euro, dipende da qualità e dimensioni. Passano di moda i tappeti di forma rotonda. «Vanno molto di moda quelli quadrati o rettangolari che anche in questo caso si adattano a tutti gli ambienti». Poi ci sono anche i tappeti in patchwork, formati da vari riquadri di tappeti persiani o turchi restaurati. Spesso i pezzi possono essere molto antichi e quindi di valore. Sono molto colorati e quindi si adattano soprattutto alle camerette e living room. Sempre più case produttrici di tappeti propongono nelle nuove collezione anche i tappeti con le righe. Riescono a cambiare la percezione della stanza. Se, ad esempio, viene posizionato in una stanza di piccole dimensioni dà l’impressione che le pareti siano più lontane e lo spazio maggiore. In passato la sua popolarità è stata altalenante e ha raggiunto dei picchi di gradimento negli anni Sessanta con le righe di grosse dimensioni e negli anni Ottanta con il rigato sottile. Ci sono tappeti per tutte le stanze, basta trovare quelli che si adattano ai gusti e alle esigenze. epocaluce ... I palermitani, quando è possibile, amano variare l’arredamento della loro stanza. E spesso partono proprio dai tappeti. Ne hanno diversi che amano cambiare all’inizio dell’estate e dell’inverno. Bisogna quindi saperli conservare per trovarli intatti la prossima stagione. I metodi consigliati dagli esperti sono tantissimi. L’imperativo categorico è però uno solo: «Non utilizzare la plastica». I tappeti di qualità sono realizzati con materiali naturali come la lana che soprattutto con le alte temperature trasudano. «Utilizzare la plastica faciliterebbe l’insorgere di muffe che a lungo andare provocherebbero alcuni strappi nel tappeto – afferma Agostino Catalano della Casa del Tappeto di via Cavour, a Palermo – bisogna stare molto attenti». «Ci sono altri metodi come quello di avvolgerli nella carta dei giornali – continua Prestigiacomo – è giusto anche legarli per mantenerli fermi». Il metodo della nonna infallibile è quello di strofinare sul tappeto da conservare le foglie di salvia che oltre a profumare sono un antibatterico naturale che promette di preservare a lungo i nostri preziosi tappeti. Poi, occhio al luogo in cui si conservano. Le cantine possono essere umide, e quindi anche in questo caso incentivare l’insorgenza di muffe. Meglio lo stanzino di casa. È consigliato inoltre di lasciare il tappeto al buio. SA. RA. No ai troppi adesivi sulle pareti, all’uso del legno wengé. Vietato il mix di troppi stili o il ricorso ai colori dorati e argentati Arredamento, ecco la galleria degli errori da evitare ... Gli errori che più spesso si compiono nell’arredamento di una casa? Ce li dice alfemminile. it in un articolo recentemente pubblicato sul sito di sondaggi sul mondo delle donne. Al primo posto gli eccessi nell’applicazione degli stickers. Si sono diffusi in pochi anni. Con pochi gesti possono cambiare la fisionomia di una stanza ma è vero che il troppo storpia. Una stanza carica di adesivi sulla parete può risultare eccessiva e stancare subito. Al secondo posto un utilizzo, anche in que- sto caso eccessivo, del legno wengé. «Bisogna ammettere che questo legno scuro non è capace di dare un tocco esotico e non si addice a qualsiasi tipo ambiente», scrivono. Anche il total look stanca e in molti hanno deciso di cambiare nel giro di pochi anni l’arredamento di una stanza. In tempi di crisi economica non è il massimo. Al terzo posto l’utilizzo delle mattonelle old–style nel bagno che ormai sono passate di moda da un pezzo. Piacciono a molti ma i designer dicono «no». Guai a riempire troppo gli ambienti. È questo l’errore al quarto posto nella classifica. «Non è vero che trovarsi in una stanza piena di oggetti di ogni tipo sia rassicurante. Spesso, si ha solo un'impressione di grande disordine se non di oppressione». Al quinto posto, l’uso del total look per tutti gli ambienti della casa. Spesso si sceglie lo stile industriale per lo studio, provenzale per la cucina, Disney per la cameretta dei bambini e barocco per il salone. Si rischia anche in questo caso di fare una grande confusio- ne. «Il che non vuol dire arredare tutti gli ambienti della casa con lo stesso stile, ben inteso! - precisano quelli di alfemminile.it -. Si tratta, piuttosto, di scegliere un colore o un materiale che faccia da filo conduttore in tutta la casa, come se si trattasse della tua firma personale. Il segreto è distaccarsi dalle tendenze del momento, tornando all'essenziale: lo stile che ti si addice di più, il tuo colore preferito, i materiali che ami. Il resto, verrà da sé. Al sesto posto l’uso dei colori oro e argento. Spesso ricordano le decorazioni natalizie. «Colori neutri, materiali naturali, tutto all'insegna dell'autenticità. Dimentica la plastica e i tessuti sintetici, a favore del legno e delle fibre naturali. Il tutto in tonalità sobrie e fresche, che si ispirano alla natura», consigliano. Ultimo posto nella classifica degli «orrori» da arredamento c’è la cattiva illuminazione. Spesso nelle nostre case c’è troppa o troppo poca luce. È necessario individuare i punti di luce naturale in una stanza per poter applicare quella artificiale nei punti al buio. Sa. Ra.