la conservazione del tappeto

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la conservazione del tappeto
tappeti orientali
arch. jim lo coco
la conservazione
del tappeto
Alcuni semplici accorgimenti per mantenere inalterati
i vostri manufatti in caso di rimozione temporanea.
L’
arrivo dell’estate e la propensione a
piccoli interventi di manutenzione domestica possono indurci a rimuovere i
tappeti della nostra abitazione.
Numerose lettrici di dentroCASA chiedono appunto chiarimenti in merito
alla cosiddetta “conservazione estiva”
del tappeto. Si tratta fortunatamente
di una vecchia abitudine che sta cadendo in disuso. Una
volta tolti, i tappeti, venivano strofinati energicamente
e stoccati nelle più disparate modalità, arrotolati oppure piegati, avvolti da carta di giornale, cellophane,
stracci e ancora posizionati sopra l’armadio, sotto il letto, in vecchie soffitte, oppure in cantina.
È necessario innanzitutto chiarire che non è in alcun
modo necessario riporre i tappeti nella stagione estiva; è invece consigliabile lasciarli nel posizionamento
originario, correttamente areati e stesi sul pavimento.
Pur essendo un buon isolante termico, il tappeto infatti non apporta in alcun modo calore all’ambiente:
basta pensare ai lontani ed assolati luoghi d’origine.
Naturalmente possono sussistere esigenze specifiche
di rimozione temporanea del tappeto: si pensi a traslochi o opere di manutenzione della casa. In questi
casi, se non fosse possibile affidarsi ad una struttura specializzata, sarebbe buona cosa seguire questi
accorgimenti, preferibilmente in seguito ad attenta
aspirazione e se possibile lavaggio ad acqua:
• spruzzare con apposito diffusore spray un idoneo
prodotto antitarmico, lasciando ben asciugare il tap-
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peto. Quindi arrotorarlo delicatamente su un tubo posizionando il vello all’interno ed evitando che non si
formino pieghe.
• legare il tappeto al tubo con nastri sufficientemente
stretti in modo da mantenerlo aderente.
• avvolgere il tappeto arrotolato in un panno in cotone
sigillandone le estremità con dei lacci. Nota: panno in
cotone, lenzuoli e tessuti in genere preservano il manufatto facendolo tuttavia “respirare”; da evitare assolutamente l’impiego di fogli in plastica, cellophane e
tutto ciò che possa in qualche modo sigillare, creando
condensa all’interno della confezione, soprattutto in
presenza di tappeti non perfettamente puliti o leggermente umidi.
• riporre i tappeti in orizzontale, non a contatto diretto con muri e pavimenti (scaffali metallici, piccole
pedane). Scegliere un luogo fresco, asciutto e possibilmente areato, evitando cantine, se umide, oppure
soffitte con scarsa illuminazione e troppo secche. I
tappeti sono appetibili per le tarme, potenzialmente
più offensive in ambienti umidi e scarsamente sottoposti a manutenzione. Evitare naturalmente luoghi
scarsamente controllati e potenzialmente soggetti a
infiltrazioni d’acqua o formazione di fumo.
di
arch. Jim Lo Coco
Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia
nel settore tessile è docente di storia e tecnica
del tappeto orientale presso
la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip.
È titolare della storica azienda di famiglia.