uni3triestenews - Università della Terza Età "Danilo Dobrina"

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uni3triestenews - Università della Terza Età "Danilo Dobrina"
Uni3triestenews -- Anno II - gennaio 2016
IMPARARE AD INVECCHIARE BENE
emotivi degli anziani potrà migliorare l’auto consapevolezza e
farà in modo che la persona si avvicini all’invecchiamento più
Sempre più spesso i media ci impongono un modello vincente di serenamente.
uomo che è quello del “giovane e sano” e questo ideale è
E’ necessaria inoltre un’educazione all’invecchiamento per
talmente radicato nell’opinione pubblica da influenzare persino
prevenire quella sensazione di perdita e di malessere che ha
quelli che giovani non lo sono come gli anziani stessi, i loro
inizio con la classica “crisi d’età di mezzo” in cui il nostro tempo
familiari, i medici, i ricercatori.
perde la caratteristica della progettualità del futuro ed
In contrapposizione al modello giovanilista proposto, la realtà
incomincia ad essere misurato in tempo che rimane da vivere.
afferma che gli over 65 stanno per diventare la maggioranza
E’ opportuno quindi stimolare e avviare un percorso educativo
della popolazione nei Paesi ricchi, in particolare in Italia, e
che indichi i comportamenti, gli stili di vita e gli atteggiamenti
soprattutto a Trieste che appare in tal senso un “laboratorio
mentali da adottare per mantenere il più a lungo possibile un
naturale”.
idoneo stato psicofisico di benessere.
Poiché la persona anziana, aumentando sempre di più la
L’impegnarsi a condurre uno stile di vita “virtuoso” non
speranza di vita, può tendere ma non raggiungere l’ideale
mancherà dunque di assicurare una stagione della vita, quella
culturale del “giovane e sano”, viene a trovarsi in una situazione della maturità, ancora ricca di frutti da raccogliere.
psicologica di crisi causa i propri vissuti di irreversibilità. Questi Questo percorso virtuoso per fasi di vita incomincia con la
vissuti sono alimentati dall’involuzione fisiologica e da quella
nascita dell’individuo e può essere affrontato adeguatamente
para fisiologica come la perdita dei capelli e dalla difficoltà di
nel corso di tutta l’esistenza, è importante però essere a
masticazione, la diminuzione della vista, dell’udito, del vigore
conoscenza di alcuni passaggi e “comportamenti” esistenziali
fisico, della memoria, della velocità dei tempi di reazione.
che necessariamente, volenti o nolenti, consapevoli o inconDunque il “divenire anziani” non è una senilità cronologicasapevoli attraversiamo. Conoscere questi passaggi, vederli in
mente definibile ma è un’interazione tra un aspetto biologico,
noi stessi o nelle persone che amiamo e che ci circondano ci
con tutte le modificazioni che avvengono all’interno dell’orgaaiutano a vivere più serenamente superando talvolta il giudizio
nismo, ed un aspetto socio-culturale, derivato dall’ambiente
su se stessi o sugli altri.
circostante, che condiziona tutto l’agire e l’interagire dell’indiQuando dobbiamo imparare a scrivere e a leggere andiamo a
viduo.
scuola e c’è qualcuno che ci insegna questo, ma quando
Se le strutture sanitarie offrono una risposta sufficientemente
dovremmo imparare a maturare o a invecchiare non sappiamo
funzionale a livello della salute fisica, per dare una risposta alle come e dove muoverci; conoscere quindi, anche nella vita, dove
difficoltà soggettive e relazionali degli anziani è necessario dar è meglio mettere “l’accento” e “l’apostrofo” può aiutare a vivere
corso ad una “nuova cultura” dell’invecchiamento con la
meglio.
diffusione della conoscenza dei meccanismi socio-psicologici che L’esperienza a volte può aiutare a non fare “errori di
costituiscono il loro mondo interiore.
ortografia”.
La migliorata comprensione degli aspetti comportamentali ed
Gruppo insegnanti ITIS
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1
Sunniti
Sciiti
Ibaditi
SCIITI / SUNNITI:
UNA DICOTOMIA BEN EQUILIBRATA
La divisione tra sunniti e sciiti segna il mondo mussulmano in
modo fortemente disuguale, gli sciiti sono fortemente
minoritari, ma senza intaccarne la fondamentale unità. Una
unità basata sul riconoscimento condiviso e imprescindibile
del tawhid, l’unicità di Dio perno dell’ortodossia islamica.
Premesso questo fondamentale punto di partenza, si pongono
da subito i problemi attuali.
Quasi il 90 % dei mussulmani si riconoscono nella sunnah , “il
sentiero ben battuto”, che si considera aperto da Abu Bakr al
Saddiq, amico personale di Muhammad, il Profeta, suo
successore e primo califfo khalifa, letteralmente “vicario” del
Profeta, dal 632 al 634 d.C.
Ma da subito i problemi si pongono per la scelta di un criterio
base per organizzare le modalità della successione.
Non entriamo nei complessi dettagli della problematica ma è
qui che si colloca la insanabile linea di divisione che
contrappone i sunniti nel loro complesso agli sciiti, quelli
della sci’a ovvero quelli del “gruppo”.
Gli sciiti rivendicano il diritto alla guida dell’islam,
letteralmente “sottomissione”, richiamandosi alla continuità
con la discendenza da Ali, cugino e genero del profeta in
quanto marito della figlia Fatima.
Ali, parente acquisito di Muhammad, divenne il quarto califfo,
ma anche primo imam. Si pone anche la differenza di senso tra
califfo, il vicario del capo e quindi qualcuno che esercita
potere, e imam, “colui che sta davanti”, la guida che conosce
la strada. Entrambe le titolature sono presenti tra sunniti che
si affidano semplicemente alla tradizione e sciiti che scelgono
il messaggio rivelato attraverso coloro che possono contare su
un legame di parentela con il profeta.
Al Husayn, figlio secondogenito del primo imam Ali legittimo
successore nella linea genealogica del profeta alla guida dei
mussulmani, è per gli sciiti il martire per eccellenza. Muore
nella battaglia di Kerbela del 10 ottobre 680 vinta dalle truppe
degli omayadi, sunniti di Damasco, nella lotta che si scatena
da subito per l’eredità spirituale del Profeta.
Quella battaglia segna la rottura definitiva tra sunniti e sciiti
sino ad oggi. Il mondo sciita in particolare, almeno in parte, si
pone nella prospettiva dell’attesa di un evento finale che
sarà aperto dalla comparsa del Mahdi, “il ben guidato”,
identificato anche con il “dodicesimo imam” o l’imam in
occultamento. Lo sciismo duodecimano è attualmente
maggioritario in Iran. Con la sua impostazione “escatologica”
questo tipo di sciismo costituisce un elemento fortemente
galvanizzante nello scontro che contrappone l’Iran, ma anche
altri paesi islamici sciiti come Bahrein e Yemen, con il mondo
islamico sunnita, in particolare quello wahabita fortemente
presente in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar.
Sunnita è il wahabismo, movimento di riforma islamica
ultraintegralista fondato da Muhammad al Wahab arabo di
Riyad ( 1703 -1792), sostenuto da Muhammad ibn Saud
(+1765) fondatore dell’emirato di Dir iyya, primo Stato
Saudita. Il wahabismo coinvolge i Taleban e Osama bin Laden
con una diffusione di vasto raggio in tutto il mondo, è
presente anche negli Stati Uniti (California e non solo ).
Dietro tutto questo rimane la proposta di un modello
comportamentale che in tutte le sue manifestazioni chiama in
causa l’obbligo di seguire una tradizione basata sul vincolo
normativo rappresentato da un “testo eccellente “. E’ il
Corano al Quran, letteralmente Lettura, trasmesso oralmente
in arabo da Allah, el Ilah, il Dio, a Muhammad per essere
divulgato a tutta l’umanità e da tutta l’umanità accettato.
Accanto al Corano sunniti e sciiti possono comunque contare
su altri testi che trasmettono la tradizione in forma per così
dire leggera, attraverso racconti, aneddoti personali negli
svariati hadith.
La piu nota ed importante raccolta è costituita da I detti e i
fatti del profeta dell’Islam“ di Al Bukhari persiano di Bukhara,
vissuto tra 810-870 d.C. (il testo è disponibile anche in ottima
traduzione italiana)
Ileana Chirassi Colombo
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2
La Basilica civile
Il faro romano
RISCRIVERE LA STORIA DI TERGESTE
La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo per le sue
implicazioni storico-archeologiche e per la valenza scientifica che
sottende. In città, è vero, se ne è parlato, ma l’eco si è spenta
rapidamente e non le è stata attribuita l’importanza che, invece,
meritava.
Tutto ha avuto inizio da un
articolo apparso sulla
prestigiosa rivista
americana “Journal of
Archaeogeological Science”
dove l’archeologo del
"Centro di Fisica SperiIl sito
mentale Abdus Salam",
Federico Bernardini, in collaborazione con il “Centro Studi e Ricerca
Enrico Fermi” di Roma, annunciava la scoperta del più antico Castrum
romano rinvenuto in Europa, sul Colle di San Rocco, prospicente la
Baia di Muggia.
Perché la scoperta è di primaria importanza? In primo luogo perché
sposterebbe di circa 120 anni a ritroso la nascita di Tergeste, in un
luogo diverso da quello finora considerato dagli storici; in seconda
battuta in quanto il rilevamento è avvenuto per mezzo di una
tecnologia innovativa ( LIDAR: Light Detection and Raging) che, grazie
all’uso di un fascio laser montato su elicottero, permette di ottenere
mappe tridimensionali, anche attraverso la copertura boschiva.
dell’obiettivo.
Il ritrovamento è avvenuto
per caso. Bernardini e la
sua squadra cercavano un
Castelliere sulle alture che
sovrastano Muggia, come
ipotizzato da Marchesetti
La ricostruzione del Castrum
i primi anni del ‘900,
quindi una struttura a pianta circolare, quando si sono, invece,
imbattuti in un perimetro di forma rettangolare, dalle dimensioni di 13
campi di calcio, protetto da imponenti manufatti difensivi e corredato
da due strutture fortificate più piccole sulle alture adiacenti.
Disegni di
Claudio Gentile
Il teatro romano
L’origine romana del sito è stata confermata dal rinvenimento di
frammenti di anfore greco-italiche del III e II sec. a.C. realizzate con
materie prime vulcaniche, tipiche del Lazio e della Campania. E’ stato
trovato pure un chiodo di ferro proveniente dalle calzature portate dai
Legionari (calighe), che indica il ruolo strategico-militare che il castrum
ha avuto, almeno fino al 50 a.C. L’adiacente Torrente Rosandra
costituiva, inoltre, un prezioso sostegno logistico per l’approvvigionamento idrico della guarnigione e per le abitazioni civili che,
inevitabilmente, si sviluppano sempre a ridosso degli insediamenti
militari.
Quanto alla datazione, Tito Livio nelle sue Cronache “Ab Urbe
Condita”, narra delle guerre combattute contro gli Istri tra il 181 e il
177 a.C. e delle Legioni che, muovendo dal Lacus Timavi verso oriente,
si garantirono una favorevole posizione strategica (il Colle di San
Rocco) e una baia naturale protetta (quella di Muggia) alle porte
dell’Istria.
Quindi, Tergeste (1) non era ancora
Tergestum (2), quando i primi nuclei
abitativi incominciarono a radicarsi
intorno a San Rocco, sotto l’ombrello
protettivo del Castrum e delle Legioni
romane. In poco più di un secolo, sconfitti definitivamente gli Istri, man mano
che l’importanza militare di San Rocco
L'Arco di Riccardo
veniva meno, l’asse degli interessi
politici, militari ed economici si spostava verso occidente, sul Colle di
San Giusto, ai piedi del quale, poi, si è sviluppata la città. San Rocco,
persa la sua importanza, si ricopriva di vegetazione e cadeva
nell’oblio della storia per tornare, dopo ventidue secoli, a rivendicare
orgogliosamente il suo ruolo di perno fondante dell’antica Tergeste.
La Bora, che in quei luoghi soffia con particolare ferocia, limitando ogni
attività agricola e antropica in genere, ha contribuito a preservare ,
quasi intatta, questa preziosa testimonianza che, piaccia o non piaccia,
in qualche modo costringe a riscrivere la storia delle origini di
Tergeste.
Mario Grillandini
NOTE:
(1) TERGESTE, nome di origine preromana. Lingua di popolazioni indoeuropee. TERG= mercato; ESTE- , tipico dei toponimi Venetici;
(2) TERGESTUM, citato da Strabone, vissuto in età augustea. TER= tre; GERERE BELLUM= Tre guerre combattute contro gli Istri.
Il petrolio e il porto di Trieste
Lunedì 11 gennaio 2016 Umberto Centa inizia un ciclo di 3 incontri durante i quali descriverà il rapporto tra Trieste ed il mondo del petrolio, con particolare riguardo al panorama petrolifero
nell'area mediterranea, cercando di spiegare ai non profani i perché del calo del prezzo del barile
verificatosi negli ultimi tempi. Argomenti di indubbio interesse anche per gli iscritti attenti alla battaglia per la riduzione dell'anidride carbonica nell'atmosfera terrestre di cui il recente congresso di
Parigi rappresenta un passo importante. Bisognerà fare a meno, in tutto o in parte, della realtà petrolifera odierna.
Scopo degli incontri, quindi, consentire ai partecipanti di giudicare con proprietà i passi futuri verso un mondo “decarbonatato”.
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3
Socrate
Newton
Einstein
La realtà non è come ci appare
Quando Einstein, scoprendo risposte più idonee di
quelle date da Newton, ha mostrato che Newton
Socrate disse di “ritenere” che la Terra fosse sferica.
sbagliava, ha confermato l'affidabilità della scienza!
Aggiunse: “Non sono sicuro”.
Ecco il riconoscimento dei limiti del sapere del proprio Le conquiste scientifiche, in altre parole, non sono
definitive. Sono sempre suscettibili di essere
tempo.
migliorate. La scienza è la ricerca delle risposte più
Questa consapevolezza della nostra ignoranza è il
attendibili , non delle risposte certe.
cuore del pensiero scientifico.
Perché quello che sappiamo, o crediamo di sapere, può L'avventura della scienza, anche se affonda le sue
risultare impreciso o addirittura sbagliato. La scienza radici nel sapere precedente, ha la sua essenza nel
cambiamento. La natura del pensiero scientifico è
nasce proprio da questo atto di umiltà: non fidarsi
critica, insofferente di ogni “verità intoccabile”. La
delle proprie intuizioni. Non impariamo alcunché se
ricerca si nutre di una radicale mancanza di certezze.
pensiamo di sapere già l'essenziale.
Se nessuno avesse sollevato dubbi, saremmo ancora a E accettare l'incertezza del nostro sapere significa
ritenere che la Terra poggia su una grande tartaruga... accettare di vivere immersi nel mistero. Viviamo con
domande alle quali non sappiamo dare risposta. (Non
Anche il pensiero più efficace, come quello dovuto a
lo sappiamo ora o non lo sapremo mai?)
Newton, può rivelarsi inadeguato, come ha mostrato
Vivere così è uno stimolo continuo, incessante, a
Einstein.
Si potrebbe obiettare: “se non possiamo essere sicuri cercare di guardare oltre, di provare a spiegare quello
che non sappiamo.
di nulla, quale affidamento possiamo fare sulla
E cercare di guardare più lontano, di andare più
scienza?”
La risposta è semplice: la scienza è affidabile perché ci lontano, mi sembra la strada più bella e, soprattutto,
dà le risposte migliori che abbiamo in questo
la più onesta.
momento. Le risposte migliori trovate fino ad oggi.
Se si troveranno risposte preferibili, queste ultime
Maria Luisa Princivalli
diventeranno scienza.
Nel cielo del mio tramonto,
Amore di mamma, di nonna,
quando ormai la notte s’avvicina,
l’amor si risveglia nel mio arso cuore.
brillan tre fulgide stelle
Spariscon le stelle ,
che illuminan il buio
il mio mondo tace
della mia vita presente.
e giaccio sommersa in un mesto torpore,
Basta un abbraccio, un bacio, un sorriso
aspettando ancora che giunga la sera .
e il mio cuore sussulta d’amore
Nelly
Poesia scritta dalla signora Nelly Mauro, una
delle primissime iscritte della Sezione di Muggia
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4
Riassumiamo quindi brevemente le tre grandi tappe
dell’evoluzione della scrittura:
1) fase precalligrafica (inizio apprendimento – fino
agli 8 anni). In questa fase il bambino deve superare
Perché i bambini disegnano? Sicuramente per comunicare
le principali difficoltà grafomotorie (tremori, riprese,
i propri pensieri, sentimenti, paure. Questa funzione
contorsioni, deviazioni), per cui la scrittura manca di
fermezza nel tracciato;
assume maggior valenza nei bambini che frequentano la
2) fase calligrafica (intorno ai 9-10 anni). E’ definita
scuola primaria, poiché non sanno ancora scrivere ed
utilizzano il disegno come strumento privilegiato di
“l’età dell’oro della scrittura” perché il bambino è in
comunicazione non verbale.
grado di padroneggiare il gesto, l’ansia da
Lo scarabocchio prima ed il disegno poi:
prestazione è superata, la velocità non è ancora
richiesta. La scrittura presenta un aspetto neutro che
1. favoriscono la comunicazione tra adulto e bambino;
soddisfa l’insegnante la quale richiede soprattutto
2. permettono di esplorare il suo mondo istintivo ed
affettivo;
ordine e leggibilità;
3. permettono di essere analizzati anche dopo la loro
3) fase post-calligrafica ha inizio dalla
creazione;
preadolescenza in poi (dopo i 10-12 anni). In questa
fase il soggetto rimette in discussione l’equilibrio
4. permettono di seguire lo sviluppo psicomotorio del
precedentemente raggiunto per affrancarsi dalle
bambino per cogliere tempestivamente situazioni di
disagio.
norme calligrafiche e per creare una scrittura più
Il bambino inizia la sua attività grafomotoria con il
personale, alla ricerca di una maggiore efficienza e di
una migliore personalizzazione.
disegno per poi passare all’imitazione di forme
calligrafiche. Ma mentre il bambino che disegna segue un Non ci sorprende che questo cammino così complesso
proprio impulso espressivo, il bambino che impara a
possa comportare delle difficoltà di vario tipo legate alla
scrivere deve passare dal mondo dell’immaginazione, in motricità fine e all’organizzazione grafica in generale,
cui si sente padrone assoluto, ad un mondo in cui vigono senza che intervengano problemi di carattere intellettivo
od organico.
delle regole e delle restrizioni ben precise.
La scrittura è un atto complesso sul piano neurologico ed Il soggetto in difficoltà produce una scrittura lenta,
impegna la motricità globale del corpo e la motricità fine illeggibile, faticosa, con ripercussioni inevitabili nel
della mano. Come il disegno anche la scrittura segue delle processo di apprendimento e di scolarizzazione.
tappe evolutive ognuna delle quali integra le fasi
E’ quindi molto importante seguire l’evoluzione del
disegno e della scrittura per prevenire situazioni di
precedenti attraverso un processo continuo di
disagio che possono influenzare lo sviluppo della
adattamento fino all’acquisizione degli automatismi
grafici.
personalità del bambino e la sua motivazione allo studio.
IL DISEGNO E LA SCRITTURA DEL
BAMBINO: RELAZIONI E PROBLEMATICHE
Maria Teresa Brugnoli
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L’lVANOV
DI ANTON P.CECHOV
Quest’anno il Teatro Rossetti ha messo in scena con
successo “Ivanov”, uno dei primi drammi di Cechov in cui
ci sono già i germi dei futuri capolavori. La trama è
semplice: Ivanov è un proprietario terriero con interessi
intellettuali ma la cui vita, come altri della sua classe,è in
crollo totale. La sua mancanza di concretezza l’ha portato
alla rovina finanziaria. Egli travolge con sé l’infelice
moglie Sara, ebrea, che per lui ha lasciato la famiglia e
cambiato religione e Sascia, la fanciulla che gli offre il suo
amore e vorrebbe salvarlo. Il suo dramma interiore è
acuito dal tarlo di una ragione lucida che esamina il caos
dell’anima sconvolta e non trova via di salvezza. Ivanov,
di caduta in caduta, non sa più ricostruire la propria
esistenza e si uccide.
L’azione è essenziale, la psicologizzazione delle
situazioni, delle scene e delle azioni dei personaggi è resa
con l’introduzione di piccoli caratteristici ma non casuali
particolari della struttura della vita e dell’ambiente e, per
la prima volta nella drammaturgia russa, l’autore utilizza
il gioco delle pause
Cechov non introduce innovazioni radicali ma segue gli
schemi della precedente drammaturgia. Il dramma è
costruito sul protagonista, Ivanov, un solo carattere molto
ben definito, mentre le altre figure sono ben delineate ma
solo alcune si fondono nell’atmosfera creata dal
protagonista, altre restano marginali, mentre nei drammi
maggiori i caratteri spariranno e la macchietta e la
caricatura rimarranno nell’atmosfera del dramma solo per
valorizzarlo con effetti di contrasto.
Nel dramma sono presenti inoltre elementi dello stile
melodrammatico del tempo, come il suicidio di Ivanov, che
perde di forza drammatica perché appare come la
conseguenza di una malattia mentale più che di un crollo
interiore. In complesso l’opera è ricca di pregi, essa già
crea un’intensa atmosfera e soprattutto nei primi due atti
ha un’azione sviluppata e conclusiva che non sempre si
riscontra in lavori più perfetti.
L’Ivanov(1888) è stato il primo tentativo di rinnovare la
drammaturgia contemporanea ma fu ignorato dalla critica
del tempo, come anche il dramma “Lesij”, prima versione
dello “Zio Vanja”. Il Gabbiano (1896) fece fiasco alla sua
prima al Teatro Aleksandrinskij, che non aveva saputo
capire e valorizzare l’innovazione artistica di Cechov,
mentre trionfò rimesso in scena dal Teatro d’arte in una
rappresentazione memorabile, che guadagnò all’autore e
al teatro un successo unanimemente riconosciuto dalla
critica e dal pubblico. Questo successo non è venuto mai
meno, i drammi di Cechov oggi sono tra le opere più
amate dagli spettatori di tutto il mondo per l’universalità
del loro contenuto e la profondità psicologica dei suoi
personaggi.
Laura Accerboni
IL LODEN VERDE
Francesco Fabiani, così si chiamava il professore di filosofia e psicologia delle superiori, ed era il mio incubo.
Era solito somministrarci test psico-attitudinali…credo, all’avanguardia per quei tempi.
Test valutati con punteggi; i miei erano sempre (e non so come) piuttosto alti. A nulla valevano le scuse che producevo
per giustificare il mio cattivo rendimento nella materia. Non studiavo, era ovvio.
Fabiani era un giovane supplente, a quei tempi, non molto alto e con una grossa testa che spuntava dal colletto del
loden verde.
Andata in pensione, ho deciso di non mettere a riposo la testa e di capire, finalmente, se di filosofia non ne capivo
proprio niente, oppure se era stata solo la mia cattiva volontà a inanellare una serie di brutti voti in quella materia.
Martedì pomeriggio, ore 15.30 Kierkegaard, una coscienza infelice.
Antiche reminescenze mi dicono che è sicuramente un filosofo il signor Kierkegaard.
Eccomi…aula Quasimodo, pronta con un quaderno per gli appunti e penna in mano.
Nel corridoio tra le sedie un loden verde avanza verso la pedana dove il professore terrà la sua lezione, la testa grossa
che spunta dal colletto.
Patrizia Giurgevich
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DRONI: SE NE PARLA TANTO MA LI
CONOSCIAMO DAVVERO?
In questa categoria ricadono aeromobili molto diversi
tra loro. Molto diffusi sono i multicotteri (generalmente
Se consultiamo Wikipedia troviamo questa
piccoli, meno di 25 kg) che si sostengono in aria grazie
definizione: Un aeromobile a pilotaggio remoto o
a quattro, sei o otto eliche.
APR, comunemente noto come drone, è un velivolo
In realtà un drone è un qualsiasi veicolo semovente
caratterizzato dall'assenza del pilota umano a bordo.
(terrestre, aereo, subacqueo ecc.) in grado di muoversi
autonomamente grazie ad un computer di bordo che
gestisce "motori sensori gps ecc". programmato e
controllato da un operatore esterno.
Pur essendo il drone una macchina complessa non è
impossibile autocostruirlo (parliamo di droni di piccole
dimensioni ovviamente! ) anche se è richiesta una certa
capacità manuale per assemblarlo “meccanicamente” e
discrete conoscenze elettronico-informatiche per
Il suo volo è controllato dal computer a bordo del
collegare la parte elettronica centrale con i motori, i
velivolo, sotto il controllo remoto di un navigatore o
vari sensori, il gps ecc. e per installare il software nella
pilota, sul terreno o in un altro veicolo. L'inclusione del memoria del computer che gestisce tutte le parti del
termine aeromobile sottolinea che, indipendentemente drone.
dalla posizione del pilota e/o dell'equipaggio di volo, le Oggi si trovano in commercio moltissimi tipi di droni
operazioni devono rispettare le stesse regole e le
acquistabili facilmente su siti on line (Amazon, eBay,
procedure degli aerei con pilota ed equipaggio di volo a HobbyKing, Aliexpress, Banggood e altri) con prezzi che
bordo.
variano da pochi euro a qualche migliaio.
Il loro utilizzo è ormai consolidato per usi militari e
Fino a pochi anni fa non era così: chi voleva un drone
crescente anche per applicazioni civili, ad esempio in
doveva costruirselo in proprio; in genere sono stati gli
operazioni di prevenzione e intervento in emergenza
appassionati di modellismo dinamico che, partendo da
incendi, per usi di sicurezza non militari, per sorvemodellini di elicotteri radiocomandati, hanno iniziato a
glianza di oleodotti, con finalità di telerilevamento e
costruire i primi multi-elicotteri a quattro eliche che in
ricerca e, più in generale, in tutti i casi in cui tali sistemi seguito, grazie a schede dotate di processori (arduino),
possano consentire l'esecuzione di missioni "noiose,
sono diventati droni. Sono nati molti gruppi e moltissporche e pericolose", spesso con costi minori rispetto simi siti internet dove si trovano tutte le istruzioni su
ai velivoli tradizionali.
come costruirsi un drone ed anche per quanto riguarda
Se invece consultiamo un altro sito troviamo:
i componenti è facile reperirli in internet nei siti sopra
Un drone è un velivolo a pilotaggio remoto, un aereo citati.
radiocomandato che grazie al GPS e sofisticati sensori Costruire un drone darà sicuramente grande
(accelerometri, barometri, bussola, sonar e radar) è in soddisfazione (sempre che alla fine sia disposto a
volare) ma è bene saper sin dall’inizio che si perderà
grado di avere una certa autonomia nel volo, fino a
moltissimo tempo e verrà a costare molto di più che
poter volare in modo completamente automatico.
non acquistarlo bello e pronto e alla fine facilmente si
schianterà da qualche parte. Ma il bello ( forse?) è
proprio questo ricominciare da capo che l’avventura
continua…
Alessandro Predonzan
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MUSICA PER LA VITA
L'Ordine dei Medici, Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, la nostra UNI3, il BNL e la Contrada hanno unito le loro
forze in favore di Telethon ed hanno promosso il Concerto “Musica per la Vita”, svoltosi al teatro della Contrada lo
scorso 15 dicembre.
Andrea Binetti con il presidente dell'Ordine dei medici
Claudio Pandullo e la presentatrice Daniela Ferletta.
Il pubblico presente, la cui generosità ha più che ricompensato le capacità degli artisti e lo sforzo degli
organizzatori, ha potuto apprezzare le performances degli ACOUSTIC TUMBLING, gruppo rock nato nell'ambito dei
medici triestini, che ha eseguito alcuni brani del repertorio folk/country dei Rolling Stones e a seguire la SERENADE
ENSAMBLE, formazione con impostazione classica (con violoncello, flauti, chitarre acustiche) che ha eseguito diversi
brani di Fabrizio De Andrè.
I Serenade Ensamble
Gli Acoustic Tumbling
E’ stata quindi la volta di ANDREA BINETTI, cantante d'opera e di operetta ben noto a Trieste ed anche ai soci della
nostra Associazione, il quale ha proposto alcuni brani d'operetta, di musical e canzoni italiane d'autore.
In chiusura di serata si è esibita la CLUB 5, band di cui fanno parte il nostro presidente Lino Schepis ed il
Vicepresidente Franco Ban, che ha eseguito ben 12 brani del loro repertorio rock/pop USA, inglese e italiano degli
anni '60, tra i quali "Sloop John B" dei Beach Boys, "Sixteen Tons" dei Platters in un'originale versione corale,
"Along came Jones", divertente brano country dei Coasters che ammicca scherzando a Gary Cooper, "Knocking on
Heaven's Door" di Bob Dylan.
Il club 5
Alla fine il pubblico, più che soddisfatto, ha lungamente applaudito gli artisti,
mentre gli organizzatori da parte loro hanno rivolto un caloroso applauso alla
generosità del pubblico, le cui offerte sono state interamente devolute a Telethon.
Lino Schepis, nostro presidente, in azione
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Iniziative Uni3
Il pranzo di Natale a Trieste il 22 dicembre
al Ristorante dell'Hotel Greif Maria Theresia
Il pranzo di Natale a Muggia l'11 dicembre
all'Hotel Ristorante al Lido
Visita guidata a Kleine Berlin
Martedì 19 gennaio 2016 - ore 10.00
RITROVO: alle ore 09.45 in via Fabio Severo (di fronte al civico n°11)
INGRESSO: alle ore 10.00 per la visita guidata all'insieme di gallerie
ricovero antiaereo costruito dall'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale .
ISCRIZIONE presso la segreteria entro il 15 gennaio. Costo 3 euro.
Minimo 15 partecipanti. Il percorso è in galleria illuminata
Visita alla mostra di
TAMARA DE LEMPICKA
Visita al FERMI
Area Science Park di Basovizza
La visita avrà luogo il giorno 22 gennaio 2016 alle ore 11.
Condurranno la visita la prof.ssa Maria Luisa Princivalli e il
ricercatore dott. Riccardo Cucini
La visita è preceduta da una serie di lezioni preparatorie a cura del
dott. Cucini; il suo linguaggio è semplice ma altamente descrittivo.
Per raggiungere il FERMI da Trieste città - linea 51 in partenza dalla
Stazione Centrale (piazza Libertà) alle ore 10.00 ferma di fronte
alla sede della Regione in via Carducci 5.
Chi intende partecipare alla visita deve dare il nominativo in
segreteria, segnalando l'eventuale disponibilità di autovettura.
La visita è gratuita
Verona, 29 gennaio 2016
Accompagna la prof.ssa Fabienne Mizrahi
Programma
Ritrovo ore 7.00 in Piazza Oberdan
Partenza ore 7.15
Arrivo a Verona alle ore 11.00 circa
Ingresso alla mostra
1° gruppo ore 12.00
2° gruppo ore 13.30
Partenza da Verona alle ore 16.00
Rientro a Trieste alle ore 19.30 circa
Costo: 45 euro comprensivo di pullman, ingresso e assicurazione
La docente terrà una conferenza di preparazione alla visita in data
da definirsi.
Iscrizione in Segreteria entro mercoledì 13 gennaio
2016
Numero minimo per l’effettuazione della visita 35
persone
“Uni3TriesteNews” è una pubblicazione della Università della Terza Età “Danilo Dobrina” collegata
al sito www.uni3trieste.it
Comitato di redazione: Eugenio Ambrosi (direttore), Mario Grillandini (vice direttore), Luigi Milazzi,
Nicola Archidiacono, Biagio Mannino, Bruno Pizzamei.
AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TRIESTE DD.- 10/07/2015 N° 12/2015 E N° 2039/2015 V.G. REGISTRO INFORMATICO.
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