Torta di ribes, arancia e farina gialla,Ciambella

Transcript

Torta di ribes, arancia e farina gialla,Ciambella
Torta soffice soffice della
mia infanzia, profumata alla
vaniglia
Mia
mamma
non
è
mai
stata
una
grande
fantasiosa
in
cucina…brava si, nulla da eccepire…
…figlia di un cuoco e di una contadina che cucinava proprio
per dovere, ha preso un pò da tutti e due.
Il nonno non l’ho mai conosciuto…so che andava a servizio come
cuoco in una facoltosa famiglia milanese, e poi preparava i
pranzi di nozze per le persone qua del paesello (che all’epoca
si componeva di poche cascine e qualche casa…), piatti
realizzati prevalentemente con pollami arrosto o ripieni,
salumi fatti in casa, zuppe, tortellini cotti nel buon brodo,
insomma pietanze contadine proprie della tradizione lombarda,
preparate con prodotti stagionali e offerti dall’orto, dal
pollaio o dalle stalle dei parenti degli sposi.
La nonna Gina invece, sapeva fare solo pochi piatti, ma fatti
a modo (mitico il suo risotto “giallo”…).
Quando il nonno era in vita, era lui che di solito cucinava
per tutti…è stato però per diversi anni molto malato, e quindi
a questo punto è stata la Gina a doversi arrangiare e
racimolare per tutti, nonostante la miseria del tempo di
guerra e il lavoro duro coi turni in tessitura, per mantenere
la famiglia.
La mamma, rimasta senza padre in tenera età, ha imparato dalla
nonna a cucinare i piatti della tradizione…in cucina è brava,
non esagera in condimenti (oltretutto ora il colesterolo
impera, e bisogna fare attenzione!), però le cose che fa sono
più o meno sempre quelle: a volte si stupisce della varietà di
versioni in cui io cerco di cucinare un certo ingrediente…lei
una volta che impara un piatto…beh, quello resta e, oserei
dire…quasi per sempre!
Inoltre vuole sempre alleggerire tutto e poi si lamenta se le
torte non le riescono bene…per forza, va bene usare
ingredienti
leggeri,
e
diminuire
i
dosaggi
di
burro…uova…zucchero.. ma qualcosina ce la vogliamo mettere in
sto dolce…o no?!
Vabbè…
Da piccola, con lei, facevamo le torte usando quasi sempre i
ricettari cartacei (ve li ricordate?!) della mitica
Mariarosa…la base era più o meno la stessa, poi si poteva
osare con qualche variante, tipo succo d’arancia o mele in
inverno e frutta tipo pesche o albicocche in estate….
Resta il fatto che, comunque, rimaneva un dolce di base molto
semplice, soffice e squisito…gli ingredienti erano
assolutamente di qualità, le uova freschissime (direttamente
dal pollaio dello zio o comperate al mercato!), latte intero,
burro, farina buona, e, ingrediente da non scordare, fecola di
patate, che lo rendeva morbidissimo.
Che bei ricordi!
Un dolce simile, ho provato a riproporlo anche io (con la
variante di aggiungere un pò di essenza di vaniglia), proprio
per riportare a galla i miei ricordi di bambina…
…io e mia mamma in cucina, con il frullino a mano rosso e
bianco, a gonfiare l’impasto nella ciotola…
Aria, questi ricordi passati li voglio raccontare a te, per il
tuo contest un pò vintage in collaborazione con Wald!
Ingredienti:
120 g zucchero fino tipo zefiro
100 g farina 00
100 g fecola di patate, per me San Martino
1 bustina di lievito per dolci per me San Martino
70 g burro, più una piccola noce per imburrare la teglia
3 uova
30 g ricotta freschissima
6 cucchiai di latte
zucchero a velo per spolverizzare la superficie, per me San
Martino
Preparazione:
Imburrare e infarinare leggermente uno stampo, il mio da
budino scanalato di Guardini.
Accendere il forno e portarlo alla temperatura di 180°.
Lavorare burro, ricotta e zucchero con delle fruste (la mamma
usava quelle a manovella!!!), unire i rossi d’uovo leggermente
sbattuti in una ciotolina a parte.
Unire al composto le due farine setacciate col lievito, sempre
amalgamando ben bene con le fruste.
Montare anche i bianchi a neve ed unirli al composto con una
spatola in silicone mescolando dal basso verso l’alto, facendo
ben attenzione a non smontarli.
In ultimo unire qualche goccia di estratto di vaniglia
naturale, non vanillina o aroma chimico…
Versare il morbido composto così ottenuto nello stampo
precedentemente imburrato ed infarinato, infornare a 180°
ventilato per 35 minuti circa (provare a punzecchiarlo con lo
stuzzicadente per verificarne la cottura).
Lasciar raffreddare, sformarlo e spolverizzarlo con abbondante
zucchero a velo.
Ho preso spunto da una ricetta su un vecchio numero di Cucina
del Corriere della Sera, che poi ho rielaborato un pò a mio
piacimento…non avendo i ricettari di Mariarosa!
Sulla tavola, piatti, brocca e bicchiere GreenGate
Assolutamente sofficiosa e deliziosa.
Piena di ricordi dei tempi passati…dei mitici anni settanta
dove ero una bambina piena di sogni!!!
Quando guardare Carosello o la mitica coppia Sandra e
Raimondo…beh, era davvero una gioia.
A volte vorrei tanto tornare indietro…ma non si può…
Buon lunedi, buon inizio settimana; che sia dolcissima e piena
di cose belle…la mia sarà un pò incasinata, ma sopravviveremo,
eheheh..
A prestissimo!
Torta rustica al succo
carota, mandorle e mele
di
Buon venerdì a tutti…
…come state?
Sono stata presissima in questi giorni, ho avuto un pò da fare
e sinceramente forse ho anche un pò esagerato, visto che la
gamba e la schiena hanno ricominciato a farsi sentire, uffi!
Cerco di non abbattermi, perchè, in tutta sincerità, quando ho
queste piccole ricadute il mio umore va a terra…ho così tanta
energia e voglia di fare, però devo sempre, ad un certo punto
fermarmi…e questo un pò mi limita.
Vabbè, arriveranno tempi migliori.
Nel frattempo quasi tutti i cambi armadio son stati fatti….non
si sa mai!
L’importante è trovare sempre qualche bella e nuova ideuzza da
portare in tavola come dolcetto, per rallegrarmi e rallegrare
la mia famiglia.
Qualcosa di dolce e goloso, ma leggero e sano nel contempo…
…come? Chi dice che non si può?!
Qua casca l’asino….vi sbagliate di grosso!
Prendete questa torta per esempio, è proprio la prova che si
possono realizzare dei dolci golosi e buoni, ma estremamente
leggeri.
Non ci credete?
Beh, provate….
Le carote, freschissime e biologiche, al mercato erano davvero
troppo invitanti per non mettermi a pasticciare…quindi come
facevo a lasciarle lì?!
Detto fatto…prese ed impiegate!
Che ne dite, ho fatto bene?!
Ingredienti:
60 g mandorle non pelate
un pugnetto di scaglie di mandorla per decorare la superficie
della torta
60 g olio di mais
250 g farina autolievitante, per me Molino Rossetto
50 g fecola di patate
180 g zucchero di canna per me Gran Cru Malawi di Waves of
Sugar
200 g di centrifugato di carota, nel mio caso home made ma so
che si trovano anche in commercio dei succhi pronti.
1 uovo
burro e farina q.b per ungere lo stampo, per me la tortiera
Fiorella della Linea Keramia di Guardini
2 mele rosse
Preparazione:
Imburrare ed infarinare la tortiera, accendere il forno e
portarlo a 180°.
Lavare e pelare le carote, poi io le ho messe nella mia
bellissima centrifuga Russell Hobbs, e ne ho ottenuto un bel
pò di succo (devo ammettere che non mi ricordo quante carote
ho utilizzato per ottenere circa 200 gr di succo, mi pare 5 o
6 ma non mi vorrei sbagliare….): se non avete una centrifuga,
potete utilizzare anche del succo già pronto.
Io però da quando ho questo mitico strumento in casa, di
succhi pronti ne uso davvero molto pochi!!
In un mixer, tritare le mandorle sino a ridurle a farina…io
l’ho fatto col Bimby, azionando 40 secondi a velocità 8/10.
In una ciotola sbattere leggermente l’uovo, poi aggiungere il
succo di carote e l’olio, ottenendo un’emulsione…..unire
quindi lo zucchero sbattendo con una frusta a mano, poi la
farina di mandorle e la farina autolievitante, setacciata con
la fecola di patate, amalgamando bene.
Versare il composto nella tortiera, livellarlo, ed aggiungere
in superficie le mele fatte a fettine, dopo averle sbucciate e
detorsolate.
Spolverizzare la superficie della torta con le mandorle a
lamelle, infornare e cuocere per 40 minuti circa, facendo la
prova dello stuzzicadente per verificarne la cottura.
Lasciare raffreddare, sformare con attenzione (la torta è
molto morbida e friabile!) e servire; è ottima come merenda,
accompagnata da un bel bicchierone di latte fresco!
Avete visto che colore meraviglioso?!
Per non parlare del sapore……
La prossima volta voglio provare a fare un dolce con la polpa
di carota avanzata dal centrifugato…così il succo ce lo
beviamo e utilizzando anche la polpa non buttiamo via proprio
nulla… anche se vi devo dire che io comunque la polpa non l’ho
buttata, perchè l’ho essiccata per realizzare il mio soffritto
veloce (come sapete la Simo odia lo spreco, in cucina poi!
..ehehehe…).
Quindi con una fetta di questa rustica ma semplice bontà, vi
lascio, salutandovi ed augurandovi un sereno fine settimana.
Purtroppo sembra che le previsioni non siano confortanti,
pazienza…abbiamo avuto delle giornate assolutamente
fantastiche, speriamo che il maltempo non duri molto…ci
eravamo abituati bene, eheh!!!
Un abbraccio, alla prossima
Torta alla farina
yogurth ed arancia
gialla,
Alzata e piattino La Porcellana Bianca
Ho voglia di sole, voglia di colore, tepore, primavera….
La luce degli scorsi giorni già sta lasciando il posto ad un
cielo cupo, bigio, quasi incolore, il classico cielo da neve.
Che, a detta di tutti i vari meteorologi che ho potuto sentire
in questi giorni, arriverà puntuale come un orologio fra oggi
e domani.
Non amo la neve, o meglio, non la amo in città…
I disagi sono troppi, tutto bloccato, per non parlare poi dei
cumuli sui marciapiedi e ai bordi delle strade, che alla prima
ghiacciata fan si che si trasformi tutto in una
pericolosissima lastra scivolosa.
Vabbè, certo, stare in casa e guardare fuori dalla finestra
mentre la neve cade, ha quel nonsochè di sognante e di
coccoloso…meno sognante per me è scendere in cortile a
spalare, altrimenti poi chi si muove più?!
No, inutile, non ce la posso fare. Io sono per il sole!
Adoro la primavera. Amo l’estate.
Per me il sole è fondamentale, mi ricarica e mi mette voglia
di fare, mi fa sentire bene, mi fa sorridere e gioire alla
vita.
Guardate questa torta ad esempio…
I suoi ingredienti sono assolutamente invernali, ma….non vi
mette allegria vedere quei bellissimi spicchi d’arancia, non
vi sembrano dei piccoli raggi luminosi e caldi?!
stampo per dolce linea Saphir Guardini
La ricetta è della bellissima Miss Dhal…ho avuto modo di
leggere il suo bellissimo libro, ricco di ricette leggere,
improntate allo star bene e alla voglia di mangiare con
allegria e buonumore.
Appena ho visto questa torta…beh, ho deciso che l’avrei fatta
quanto prima.
Tutti
gli
ingredienti
mi
hanno
catalizzata
immediatamente…farina gialla e mandorle per una consistenza un
pò rustica…yogurth che la rende soffice e leggera…arancia per
un meraviglioso profumo…
Detto fatto…
Ed eccola qua.
Per un momento di puro piacere…in semplicità.
Ingredienti:
Con qualche mia modifica rispetto alla ricetta originale
80 g burro più una noce per ungere la teglia per me il
buonissimo burro Paesanella Alpilatte Brazzale
225 g zucchero semolato finissimo
3 uova
60 g farina autolievitante per me Molino Rossetto
130 g farina di mais fioretto sempre di Molino Rossetto
30 g farina di mandorle
100 g yogurth greco al 2%
2 cucchiai di miele per me di arancio Bio Rigoni di Asiago
6 cucchiai di succo di arancia bionda
la scorza di un’arancia bio grattugiata finemente
Preparazione:
Per prima cosa riscaldare il forno a 180°.
Imburrare la teglia e infarinarla appena.
In un robot o in un’impastatrice, montare lo zucchero col
burro, in modo da ottenere una bella crema, poi aggiungere le
uova, uno alla volta.
In un’altra ciotola, miscelare le farine e anche la farina di
mandorle, unendole poi al composto di uova e zucchero,
continuando ad amalgamare.
Incorporare poi il miele, lo yogurth, il succo e la scorza
dell’arancia.
Versare il composto nella teglia, livellarlo bene e infornare
per circa 40-45 minuti.
Verificare la cottura con la prova stecchino.
Sfornare e lasciar raffreddare.
E’ possibile preparare uno sciroppo al limone per decorare la
torta…io l’ho fatto mettendo 100 gr di zucchero semolato
finissimo (se non l’avete, mettete lo zucchero normale per
qualche secondo nel frullatore, azionandolo alla massima
potenza…) in una ciotola ed unire 4 cucchiai di succo di
limone…versare sulla torta calda appena tolta dal forno e
decorare con qualche fetta di arancia prima di servire…la
renderà molto più allegra da portare in tavola!
Vi assicuro, la troverete deliziosa, e ve ne innamorerete,
come è stato per me.
Troverete questa ricetta a breve anche sul magazine on line
Donna In
Buona giornata a tutti voi e grazie per la vostra costante ed
affettuosa presenza…sapere che passate di qua, anche solo per
un saluto, mi riempie di gioia!
A presto
Trancetti di pan di spagna e
Twix White
Devo dire che guardandomi indietro, nella storia delle ricette
di questo blogghino, di torte ne ho fatte davvero un bel pò…..
…anche se ogni volta c’è sempre qualche piccolo appunto che
viene fatto dai miei assaggiatori ufficiali.
Non che qualcuno si risenta, eh, no quello no dai…( ci
mancherebbe!!!) …però uno la preferisce più morbida…l’altro
più umida…mia figlia ha deciso che la miglior torta mai
realizzata sia assolutamente questa….il marito adora le
crostate…
…ed io?
Io mangio davvero tutto, senza problemi.
Mi piacciono le consistenze rustiche…ma adoro anche le torte
supersoffici…
Mi piacciono le torte ricche di frutta…ma anche no…
L’altro giorno mi è venuta una voglia matta di pan di spagna.
Proprio di pan di spagna!
…da quanto non ne preparavo uno?
da un bel pò…forse dalla festa del battesimo del mio piccolo
nipotino, che in verità a marzo compie sei anni, ehm……….
Detto fatto, ecco subito ripresa la mia ricetta collaudata
fatta col Bimby (ma che si può fare tranquillamente anche
senza!) e per renderla un pochino diversa cosa mi sono
inventata?
Ho deciso di renderla dolcissima aggiungendoci dei pezzettini
di Twix white, che adoro!!!!!!!!!!!
Beh, in cottura le “gocce” di Twix si sono ammorbidite e
depositate sul fondo del dolce, rendendolo goloso all’ennesima
potenza.
Sofficissimo, si, ma con una base cioccolatosa e
dolcissima…mmmm….
Forse banale? Probabilmente si, ma credetemi…si scioglieva in
bocca…
Da provare assolutamente!
E se non conoscete questo snack goloso? Qui la pagina
facebook completamente dedicata a lui!
Come ho fatto?
Ora ve lo scrivo…
Ingredienti per 9 trancetti di Pan di Spagna al Twix ( o una
teglia quadrata di dolce, se preferite lasciarlo intero)
125 gr.zucchero semolato
125 gr.farina bianca 00
3 uova freschissime
un pizzico di vaniglia bourbon
1 pizzico di sale fino
1/2 bustina lievito per dolci
Ho messo nel boccale del bimby lo zucchero e le uova ed ho
montato 30 secondi vel.4/5 (per chi non avesse il bimby si può
tranquillamente fare con le fruste elettriche o manuali).
Ho poi aggiunto farina, vaniglia, il pizzico di sale e per
ultimo il lievito ed ho lavorato a vel.5 per 30 secondi.
Ho versato il composto nello stampo precedentemente imburrato
ed infarinato, ci ho spezzettato sopra 4 bastoncini di Twix
White e messo in forno statico già caldo a 160°per 10 minuti,
poi a 180° per altri 10 minuti e per finire a 200° per un
quarto d’ora.
Fatta la prova stecchino, ho spento il forno e lasciato
raffreddare.
Successivamente ho cosparso di zucchero a velo, fatto a
quadrotti regolari e servito…..
Teglia quadrata Lagostina
Quindi avete visto come è facile realizzare questi trancetti?!
E voi cosa aspettate a provarli?
Twix è semplicemente irresistibile…anche in un Pan di Spagna!
Per non parlare di quanto è goloso sgranocchiato da solo..
Buona giornata, un abbraccio!
Torta di ribes,
farina gialla
arancia
e
Porcellane Easy Life Design
Finalmente il sole!
Finalmente ha smesso di piovere, evviva!
Tutto appare diverso e meraviglioso, anche se in casa è
apparso il temibile e terribile visus gastrointestinale (che
per ora non mi ha ancora colpito, e speriamo non lo faccia,
grazie!)…
…anche se il cortile è un disastro unico (i muratori stanno
costruendo una nuova struttura che adibiremo a box…)…
…anche se fguori fa un freddo cane, soprattutto la sera e la
mattina, tutto è ghiacciatissimo….
…anche se io non sono ancora in forma…
…ma la luce mette allegria e positività, e voglio cercare di
far si che questa luce mi illumini e mi riscaldi.
Prendete questo post ad esempio…fotografie realizzate in un
giorno di sole…la luce sembra rendere questo dolce forse
ancora più buono e goloso…
E credetemi era davvero favoloso!
Dalla consistenza rustica e friabile (che adoro…) dal ripieno
di ribes piacevolmente succoso e leggermente asprigno ..
Insomma una coccola che vi consiglio di provare, la ricetta
l’ho estrapolata da uno dei miei libri preferiti, Lunedì senza
carne – il ricettario – edito da Luxury Books…libro che se non
avete in casa, vi consiglio di acquistare o di farvi regalare
al più presto, magari per Natale…..io lo adoro!
Le ricette sono tante, tutte vegetariane, suddivise in menù
settimanali, stagione per stagione.
Io alla ricetta originale ho apportato qualche modifica, ora
vi scrivo come l’ho realizzata e, se lo farete anche voi,
fatemi sapere che ne pensate!
Ingredienti:
125 g farina gialla bramata per me Molino Rossetto
250 gr farina autolievitante per me Molino Rossetto
150 gr di zucchero di canna per me Malawi di Bronsugar
distribuito da D&C
1 arancia biologica
100 gr circa di ribes
altri 2 cucchiai farina gialla per ripieno
altri 2 cucchiai zucchero di canna per ripieno
120 g burro a temperatura ambiente
1 uovo
1 cucchiaio olio extravergine di oliva
Preparazione:
Preriscaldare il forno a 180°
Ungere una teglia dal fondo removibile di diametro 20 (io ho
usato quella piccola di diametro 18 cm della linea Smarty di
Guardini) , oppure, come ho fatto io mettere all’interno della
teglia un foglio di carta forno ritagliato in misura.
In un robot da cucina o in un impastatrice la farina per
polenta, l’altra farina autolievitante, lo zucchero e la
scorza grattugiata dell’arancia, azionando per amalgamare.
Unire il burro a cubetti, l’uovo, l’olio, il succo di mezza
arancia, e continuare ad amalgamare.
A questo punto fermare l’apparecchio e stendere metà
dell’impasto nella teglia (dovrà
consistenza di una frolla).
avere
più
o
meno
la
In una ciotola a parte, mescolare i ribes con lo zucchero e la
farina gialla, e adagiarli sulla base di impasto, lasciando un
bordo di circa un centimetro.
Coprire col rimanente impasto e cuocere in forno per 40-45
minuti (si deve ben dorare la superficie) .
Servire tiepida o a temperatura ambiente da sola o con della
frutta a pezzi o della creme fraiche o yogurth…
Inoltre è una torta che potranno realizzare anche gli amici
celiaci, sostituendo la farina autolievitante con della farina
senza glutine e del lievito per dolci in polvere ( in questo
caso ne occorre un cucchiaino colmo).
A noi è piaciuta davvero tanto…questa base è ottima anche per
essere farcita secondo me con altra frutta, magari dell’uva
fragola, o dei mirtilli, dei lamponi….anche mele o pere se
realizzata in inverno…anche della semplice ma ottima
confettura secondo me farebbe un figurone…largo alla fantasia,
quindi!
Ora vi lascio regalandovi l’immagine di questa bella fetta che
virtualmente voglio offrire a tutti voi!
Buona giornata a tutti,un abbraccio e alla prossima