Superquarkal Mario Negri Laricerca: digiuno è salute

Transcript

Superquarkal Mario Negri Laricerca: digiuno è salute
Superquarkal Mario Negri
Laricerca: digiuno è salute
Le telecamere nell'istituto bergamasco che ha studiato un gruppo
di diabetici: un calo delle calorie porta a ridurre e togliere i farmaci
BRUNO SIUNI
^ ^ ^ M Mangiare meno fabene
alla salute. Se poi si digiuna, tanto meglio. Uno studio condotto
dall'Istituto Mario Negri di Bergamo su 74 bergamaschi con
problemi di diabete e obesità ha
evidenziato, come una riduzione calorica del 25%, influisca
positivamente sulle persone,
tanto da indurre i medici a diminuire, se non ad eliminare del
tutto, i farmaci prescritti in precedenza. Risultati sorprendenti
che hanno portato le telecamere
di Superquark di Piero Angela
al Centro di ricerche cliniche
«Aldo e Cele Daccò» di Ranica
per approfondire l'argomento e
ricavarne una puntata che andrà in onda a giugno sul primo
canale della Rai.
«Sappiamo - precisa Giuseppe Remuzzi, scienziato bergamasco di fama internazionale e
coordinatore delle Ricerche al
Mario Negri - che i pazienti diabetici e obesi sono maggiormente predisposti a contrarre
malattie renali e rischi cardiovascolari come l'infarto. Con
questo studio pilota (denominato Creso), grazie al lavoro dei
colleghi Piero Ruggenenti e ManuelaAbbate, abbiamo riscontrato, nei soggetti sottoposti alla
sperimentazione di un minor
apporto giornaliero di calorie
per un periodo di 6 mesi, un
netto miglioramento delle caratteristiche di circolazione renale, una riduzione della pressione arteriosa, un abbassamento dei livelli di zuccheri e di
grassi nel sangue e un calo del
peso corporeo». Un ritorno alla
salute solamente stando attenti
a ciò che si mette in tavola e
soprattutto alla quantità senza
intervento farmacologico. «I
pazienti - continua Remuzzi potevano mangiare tutti gli alimenti consigliati dai diabetologi, ma un po' di meno. Considerare la dieta alla stregua di un
farmaco studiando poi, in modo
sofisticato, i parametri emodinamici, èunmododiprocedere
sperimentale poco diffuso. I risultati ottenuti sono incoraggianti».
Allo studio Creso numero 1
(ormai concluso) si affianca lo
studio Creso numero 2 con un
centinaio di volontari bergamaschi. «Qui l'arco temporale della
ricerca si allarga - ribadisce
Ruggenenti -. Si passa da 6 mesi
a 3 anni per valutare gli effetti
della restrizione calorica a lungo termine sul profilo metabolico, renale e retinico (la retina
degli occhi) in pazienti obesi
affetti da diabete di tipo 2». «Per
ora i feedback sono positivi aggiunge Abbate -. Dopo unperiodo iniziale di difficoltà i pazienti si sono abituati a conside-
rare il rapporto con il cibo in
maniera diversa. Stanno attenti
alla scelta degli alimenti, a come
cucinarli e combinarli tra loro.
I dati scientifici li avremo fra
qualche anno anche se l'impressione che queste persone partecipano è un miglioramento generale del loro stato psicofisico».
Remuzzi allarga il campo sostenendo che l'applicazione di
un regime ipocalorico anche in
soggetti sani può portare benefici alla salute stando attenti a
prediligere verdura, frutta, legumi, cereali integrali, olio extravergine di oliva e tante fibre,
poco sale e molta acqua, senza
dimenticare il movimento e la
pratica del digiuno. «L'uomo
non è fatto per mangiare quattro volte al giorno - conclude
Remuzzi -. Siamo stati progettati per farlo quando capita. Basta astenersi dal cibo per 24 ore
perché nel cervello si formino
nuovi neuroni. Insomma il nostro organismo si difende dallo
stress di stare qualche ora senza
cibo adottando una serie di precauzioni che col tempo proteggono i nostri tessuti da guai peggiori. Stare un po' senza mangiare fra l'altro riduce l'infiammazione, migliora la risposta
immunitaria e potenziala capacità delle cellule di liberarsi da
sostanze di scarto». •
Uno dei laboratori dell'istituto Negri: Superquark ha dedicato una puntata a una delle ricerche del centro