Recensendo [cd]: "Chasing after the wind" di Gregory Tardy

The Mellophonium Online
Recensendo [cd]: "Chasing after the wind" di Gregory Tardy
Inviato da Adriano Ghirardo
martedì 14 febbraio 2017
Gregory Tardy è un musicista che tarda ad ottenere il riconoscimento che meriterebbe. Attivo da una ventina di anni,
vanta collaborazioni di livello (Elvin Jones, Tom Harrell e Dave Douglas a testimoniarne la varietà). Dopo i primi dischi a
proprio nome si è legato solidamente all’etichetta Steeplechase ed oggi festeggia il decennale della
collaborazione con questa incisione. Alternandosi tra sax tenore e clarinetto guida un sestetto in cui brillano
particolarmente Alex Norris alla tromba ed il drumming poliritmico di Jaimeo Brown. Bruce Barth al piano, Sean Conly al
contrabbasso e Sam Sadigursky al flauto forniscono un adeguato supporto alle evoluzioni dei fiati principali pieni di
feeling e tecnica strumentale. Le coordinate sono quelle di un jazz contemporaneo dalle forti radici nere in cui aleggia,
spesso, lo spirito coltraniano. Ma le influenze vengono rielaborate in maniera personale ed il disco non va annoverato tra
gli inutili esercizi calligrafici di tanti hardboppers odierni. Dopo l’intenso incipit di “The evidence of things
not seen” il gruppo scivola nel suadente 3/4 di “Companion of my first heartbeat” per procedere
nella ballad “Ashes” composta dal compianto Andrew Hill, suo maestro di gioventù. Non manca un brano
latino alla Rollins ("A dance for Marie Do") o il ritmato “Gabriel’s groove” a far da contraltare a brani
più soft mentre “Tune up” chiude il disco riportando alle atmosfere del primo quintetto davisiano in cui
Coltrane ottenne i primi importanti riconoscimenti. A 50 anni appena compiuti Tardy dimostra di avere la sufficiente
maturità per affrontare i propri maestri senza quella sudditanza che gli impedirebbe di produrre una musica comunque
fresca come la sua.
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