in pressione - Meccanica Plus
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METODI DI CALCOLO Sergio Baragetti, Pietro Mantovani, Federico Tordini Calcolo di sistemi in pressione Nella progettazione strutturale di un componente in pressione il progettista riceve come input un “data sheet” meccanico che include tutti i dati e le specifiche di progetto e il suo compito è quello di dimensionare le membrature in pressione. Per farlo vengono utilizzati Codici di calcolo che variano in funzione del Paese di destinazione. Tra i più importanti si ricordano Ispesl Vsr (Italia), Asme VIII Div. 1 e Div. 2 [1, 2] (Usa), Stoomwezen (Olanda), PD 5500 (Regno Unito), AD 2000 (Germania), Codap (Francia), Swedish Pressure Vessel Code (Svezia), Tbk (Norvegia), Gost (Russia), JIS (Giappone), AS 1210 (Australia) e, nell’ambito della normativa PED, si cita il codice europeo EN-13445. La teoria classica di Costruzione di macchine fornisce gli strumenti e le linee guida essenziali per eseguire correttamente il dimensionamento di un apparecchio in pressione e le espressioni di calcolo prescritte dai vari codici, pur presentando delle diversità tra loro, hanno comune origine e fondamento nelle stesse relazioni teoriche, che sviluppano e affinano sulla base di specifici studi e filosofie di pensiero. Nel presente lavoro ci si sofferma sui principali passi che caratterizzano la progettazione meccanica di un apparecchio in pressione, in particolare il dimensionamento a codice del mantello e la verifica con il metodo agli elementi finiti (FEM), realizzata con un adeguato programma di calcolo, la quale permette una analisi puntuale delle zone più critiche e dei dettagli costruttivi non coperti da formula. Modelli analitici di calcolo La progettazione I modelli analitici di calcolo per le membrature di recipienti in pressione prescritti dai codici disponibili sul mercato sono riconducibili a relazioni (approccio “by formula”) desunte dalla teoria classica di Costruzione di macchine [5, 10]. La sezione del codice americano, sicuramente uno dei più adottati, che si occupa della progettazione e costruzione di apparecchi a pressione non soggetti a fiamma è chiamata ASME VIII, la quale a sua volta è costituita da due divisioni, 1 e 2 [1, 2]. Scelto il materiale con cui costruire l’apparecchio, il codice di calcolo definisce le tensioni massime ammesse in condizioni di progetto (tensioni ammissibili). Le tensioni ammissibili (o semplicemente “ammissibili”, indicate con la lettera S) sono utilizzate nella verifica di resistenza. Rappresentano il parametro di confronto per gli sforzi principali di membrana generati, in ogni specifica situazione, dal carico applicato. Le tensioni ammissibili da applicare in ASME VIII, Div. 1, sono ricavate sostanzialmente dalla formula seguente: di apparecchi in pressione (1) dove St è la tensione di rottura a freddo e Sy il carico di snervamento a caldo. Per il codice europeo, EN 13445-3 [4], la de- con metodi di calcolo teorico-analitico è ben consolidata ma, accanto al calcolo “by formula”, si sta affermando l’analisi agli elementi finiti (FEM), con cui è possibile studiare particolari costruttivi complessi non risolvibili con metodi di tipo tradizionale trasmissioni meccaniche & motion control 296 GENNAIO 2006 67 ▲ ▲ ▲ METODI DI CALCOLO terminazione dello sforzo ammissibile è molto simile. Ad esempio, per gli acciai non austenitici prescrive, in condizioni di progetto, quanto segue: 1. Stato di sforzo in un concio di mantello di piccolo spessore. (2) in cui R p0.2 è il carico di scostamento dello 0.2 % dalla proporzionalità (snervamento convenzionale), Rm/20 è il carico di rottura a temperatura ambiente. Dal confronto delle formule di cui sopra si può immediatamente costatare il diverso grado di sicurezza adottato dai due codici. In particolare il codice europeo sfrutta maggiormente le caratteristiche resistenziali degli acciai, per basse temperature, rispetto al codice americano. Il mantello cilindrico Il calcolo degli spessori del fasciame cilindrico trae origine dalla teoria dei cilindri a piccolo spessore, cui fa capo la nota formula di Mariotte [5, 10], che permette di calcolare il minimo spessore necessario al mantello per sopportare lo sforzo circonferenziale (e membranale) generato dal carico di pressione interno. In una struttura cilindrica tubolare sollecitata a pressione interna si ha una netta prevalenza degli sforzi membranali primari (o tensioni generali di membrana) rispetto agli altri tipi di sforzo, quali le tensioni locali di membrana, flessionali primarie, secondarie (di membrana e flessionali) e di picco [2]. Le tre direzioni principali di sforzo (figura 1) in un concio infinitesimo del mantello di un apparecchio in pressione sono quella circonferenziale, o tangenziale, su cui giace t, quella radiale, su cui giace σr e quella assiale, su cui giace σa. Molti codici di calcolo (tra cui ASME VIII Div. 2 e EN 13445-3) dimensionano lo spessore del mantello applicando, in sostanza, il noto criterio di resistenza di Guest-Tresca [5, 10], che considera lo sforzo di taglio massimo come parametro indice del pericolo per la verifica statica di una struttura meccanica: (3) Nella disuguaglianza (3) σI e σIII rappresentano, rispettivamente, le tensioni principali massima e minima, Rm il raggio medio del mantello e η il coefficiente di sicurezza adottato per calcolare l’ammissibile di progetto σadm. Il codice ASME VIII Div. 2 [2] prescrive la seguente formula di calcolo per lo spessore del mantello: (4) Nella (4) tRm è lo spessore minimo richiesto, c il sovraspessore (eventuale e considerato non utile alla resistenza strutturale del componente) per la corrosione, R il raggio interno del mantello e E l’efficienza di saldatura, non superiore all’unità, che serve a maggiorare lo spessore richiesto se le giunzioni saldate non vengono esaminate con un controllo radiografico al 100%. È evidente la diretta derivazione di questa relazione da quella teorica, precedentemente riportata. Il codice europeo [4] propone la seguente formula di calcolo per la determinazione del minimo spessore richiesto per il fasciame (considerando il diametro interno D al netto della corrosione): (5) La (4) e la (5) sono relazioni formalmente identiche ma è importante sottolineare che la diversa interpretazione, da parte dei due codici, dell’ammissibile del materiale, può condurre, in funzione delle condizioni operative, a risultati di calcolo differenti. Calcolo agli elementi finiti Si dedica l’ultima parte del lavoro al metodo di verifica agli elementi finiti, effettuata con l’au- 68 trasmissioni meccaniche & motion control 296 2. Modello del reattore. GENNAIO 2006 silio di un idoneo programma di calcolo, il software Cosmos/M 2.9 [11]. Con questo tipo di verifica è possibile analizzare particolari geometricamente complessi non trattabili con metodi teorici o non contemplati dalle espressioni prescritte dai codici di calcolo disponibili. La simmetria cilindrica del reattore [12], oggetto del seguente calcolo, permette di realizzare una semplificazione creando un modello discretizzato bidimensionale e di applicare ad esso i vincoli di spostamento e i carichi di progetto. Il reattore (figura 2) studiato realizza un trattamento di idrogenazione di frazioni petrolifere e presenta una struttura a corpo cilindrico sostenuto in posizione verticale per mezzo di una gonna saldata al mantello. L’ingombro di massima, comprese le flange inferiori, il tubo curvo superiore, la gonna e lo strato di isolante, è di circa 9500 mm in altezza per poco più di 3000 di diametro. Il corpo cilindrico principale ha un’altezza di oltre 6500 mm ed è costituito da elementi di lamiera calandrata (virole) di 29 mm di spessore. È chiu- METODI DI CALCOLO mici in corrispondenza della giunzione mantello-gonna e per studiare le sollecitazioni inPressione interna p = 28 bar(g) dotte dal carico di pressione, verificando in parTemperatura interna T = 420 °C ticolare cosa accade nelle zone di discontinuità Efficienza di saldatura 100% strutturale (giunzioni fondi-mantello). Le conCondizioni operative dizioni di carico e temperatura a cui sono conTemperatura interna minima Top,min = 250 °C dotte le simulazioni sono quelle di progetto: Temperatura interna massima Top,max = 350 °C - Modello n° 1: studio delle tensioni primarie Materiale membrature e secondarie combinate. Acciaio bassolegato, tenore di Cr 2.25% e Mo 1% L’area della sezione discretizzata del modello Carico di snervamento alla temperatura di progetto Rp0.2 = 200 MPa per lo studio degli effetti termici è compresa Modulo di elasticità a temperatura ambiente E = 206000 MPa tra due estremi sufficientemente distanti dalla Modulo di elasticità lineare alla temperatura di progetto Epr = 158607 MPa Coefficiente di Poisson n = 0.3 discontinuità-giunzione, per un tratto comCoefficiente di dilatazione termica lineare a = 1.51·10-5 °C-1 plessivo di 3650 mm in direzione verticale. Conduttività termica K = 3.49 ·10-2 W/mm °C Numero e tipologia di elementi di mesh utilizMateriale isolante zati: circa 6000 elementi quadrilateri piani PLAConduttività termica Kis = 6 ·10-5 W/mm2 °C NE2D. Condizioni al contorno da specifica immesse nel file di calcolo: temperatura lato interno mantello (420 °C); temperatura lato eso alle estremità da due fondi bombati (ellittisterno (ambiente, 20 °C); coefficiente di scamci) provvisti delle necessarie aperture flangiate bio termico convettivo per l’aria (h = 5 ·10−6 che consentono gli innesti sulle tubazioni. Do3. Particolare po aver definito il contorno della sezione si eW/mm2 °C). del modello: hot box. segue la sua discretizzazione con un idoneo re- Modello n° 2: studio delle sole tensioni priticolo di mesh. Gli elementi che si utilizzano somarie. no quadrilateri piani, di tipo “PLANE2D”, a due Per la verifica di resistenza delle membrature dimensioni, con rapporto di forma in generale alla sola pressione interna è stato realizzato un prossimo all’unità (figure successive), e, tra le modello che comprende l’intera sezione del loro caratteristiche, deve essere specificata la reattore e che permette di valutare anche l’eftipologia di carico cui sono sottoposti (assialfetto indotto dal carico sulla giunzione mansimmetrico). Devono inoltre essere inserite nel tello-fondo. Condizione di carico da specifiche file le caratteristiche fisiche principali, indicate inserita nel modello: 2.8 MPa per la pressione in tabella 1, dei materiali impiegati per le parti interna di progetto; vuoto spinto per la presmetalliche e per l’isolamento della superficie esione esterna di progetto. sto modo si evita l’insorgenza di tensioni tersterna del reattore, associandole agli elementi miche per dilatazione differenziale. del reticolo di mesh corrispondenti. L’unico Risultati delle analisi Creando una cavità in cui gli scambi termici per vincolo sugli spostamenti da considerare nelRealizzati i modelli e inseriti correttamente nel irraggiamento e per convezione naturale conl’analisi è posto sulla faccia inferiore dell’anelprogramma i dati e le proprietà sopra indicate, sentono di raggiungere, a regime, una tempelo di base della gonna, dove i tiranti di fondasi procede alla fase di analisi termica e statica ratura uniforme e molto prossima a quella di zione impediscono gli spostamenti radiali e asper definire: progetto, si sposta la variazione di temperatusiali . - la distribuzione di temperatura a seguito delra nella gonna verso l’anello di base. La parte Una delle sezioni più critiche del reattore è lol’applicazione del solo carico termico (Modelsuperiore della gonna subisce la medesima dicalizzata in corrispondenza del punto in cui la lo 1), latazione del mantello e si sposta solidalmente gonna è saldata al corpo cilindrico. In questa - lo stato di sforzo con relativa verifica di resiad esso, mentre la parte inferiore si inflette legzona è necessario effettuare un calcolo termistenza applicando solamente il carico di presgermente. Una corretta progettazione deve far co per valutare il gradiente di temperatura che sione (Modello 2), sì che il range di tensioni in essa presente si si instaura lungo la gonna e determinare le ten- lo stato di sforzo applicando contemporamantenga entro limiti accettabili. Con tale acsioni da esso generate. Come si nota in figura neamente pressione e temperatura di progetcorgimento pratico si riesce pertanto ad evita3, nell’area sottostante alla giunzione trova seto (Modello 1). re il problema delle dilatazioni termiche impede una cavità, chiamata “hot box”, la cui preSi vuole inoltre confrontare, ove possibile, i ridite dall’iperstaticità originata dalla condizione senza è giustificata dalla necessità che la deforsultati numerici ottenuti con il calcolo tradidi vincolo esistente. Sono stati realizzati due mazione termica della gonna, nella sezione di zionale con quelli generati dal post-processor modelli per valutare l’influenza degli effetti terattacco, sia uguale a quella del mantello. In quedel programma di analisi FEM. Condizioni di progetto Tabella 1 trasmissioni meccaniche & motion control 296 GENNAIO 2006 69 ▲ ▲ ▲ METODI DI CALCOLO 4. Condizione di carico: solo temperatura di progetto (Modello 1). In figura 4 è mostrato l’andamento della temperatura nella sezione, ottenuto dal post-processing dell’analisi termica effettuata sul Modello 1, e un particolare nella zona della hot box. Si nota come la bassa conduttività termica dell’isolante permette di mantenere uniforme la temperatura nel mantello, evitando la genera- dita. Nella parte della struttura priva di discontinuità i risultati di calcolo sono invece del tutto in linea con quelli da analisi FEM (figura 5). L’applicazione della formula teorica determina lo stato di sforzo circonferenziale indicato di seguito. Lanciando l’analisi statica del Modello 1, dopo aver caricato nel file la distribuzione della temperatura, si ottiene un output che presenta i risultati dell’applicazione simultanea del carico termico e del carico di pressione. Dal range del livello dello sforzo circonferenziale riportato in figura 6 si evince che la temperatura contribuisce in hot box sul contenimento delle deformazioni nella zona di giunzione tra gonna e mantello e dei conseguenti picchi di sforzo. S. Baragetti, F. Tordini, Dipartimento Progettazione e Tecnologie, Università degli Studi di Bergamo, Dalmine (BG), e-mail: [email protected] P. Mantovani, responsabile ufficio tecnico Officine L. Resta Spa, Scanzorosciate (BG), Italy, e-mail: [email protected] Bibliografia [1] ASME Boiler and Pressure Vessel Code Section VIII Division 1, The American Society of Mechanical Engineers, 2001 Edition, 2002 Addenda. [2] ASME Boiler and Pressure Vessel Code Section VIII Division 2, The American Society of Mechanical Engineers, 2001 Edition, 2002 Addenda. [3] ASME Section II Part D, The American Society Of Mechanical Engineers, 2001 Edition, 2002 Addenda. [4] European Committee for Stan- 5. Particolare (Modello 2). zione di sforzi termici, e come le temperature del mantello e della gonna, nella zona della hot box, siano simili e uniformi. Pertanto la simulazione agli elementi finiti conferma i risultati che si vogliono ottenere con questo tipo di soluzione. Rispetto al calcolo dello sforzo circonferenziale, a valori medi, utilizzando le espressioni della teoria classica di Costruzione di macchine, si osserva una leggera sottostima (si veda l’espressione sotto riportata) di queste ultime proprio per la loro inadeguatezza a considerare situazioni di discontinuità strutturale. Il livello massimo di sforzo evidenziato dall’analisi FEM (126.5 MPa) del Modello 2, applicando la sola pressione di progetto, si riscontra infatti in corrispondenza delle giunzioni tra fondo e mantello, dove il fasciame cilindrico è soggetto, localmente, ad una deformazione impe- 70 trasmissioni meccaniche & motion control 296 (6) dardization (CEN), EN 13445-3 Rev. 4: modo abbastanza trascurabile a determinare l’intensità massima delle tensioni nella struttura, cosa peraltro prevedibile, vista la presenza dell’isolamento. In figura 6 è mostrata la configurazione deformata (accentuata per ragioni di chiarezza grafica e senza la presenza dell’isolamento termico) del modello nella zona della gonna. La forma qualitativa della configurazione deformata conferma quanto detto in precedenza riguardo alla benefica azione svolta dalla Unfired Pressure Vessels, Part 3: Design, 1999. [5] M. Guagliano, L. Vergani, Appunti delle lezioni di Costruzione di Macchine del prof. A. Terranova, Edizioni Cusl, 1997. [6] D. Annaratone, Recipienti in pressione - Verifiche di stabilità, Prima Edizione, Edizioni Clup, 1979. [7] D.R.Moss, Pressure Vessel Design Manual, First Edition, Gulf Publishing Company Book Division. [8] Standards of The Tubular Exchangers Manufactures Association (Tema), VIII Edition, 1999. [9] W.C. Young, R.G.Budynas, Roark’s Formulas for Stress and Strain, Seventh Edition, McGraw-Hill, 2002. [10] W.J.Carter, B.E.Ball, CASTI Guidebook to ASME Section VIII Div. 1, Second Edition, McGraw-Hill, 2000. [11] Cosmos®, Cosmos/M v. 2.9, Structural Research & Analysis Corporation (SRAC). [12] F. Tordini, Dimensionamento e 6. Condizione di carico: temperatura e pressione di progetto (Modello 1). GENNAIO 2006 verifica di resistenza di un apparecchio in pressione, tesi di diploma, Università degli Studi di Bergamo, Facoltà di Ingegneria, 2002.