Pieghevole Giornata della Memoria Scuola Maria
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Pieghevole Giornata della Memoria Scuola Maria
“Nelle baracche la morte era la nostra unica amica. La ciminiera del “crematorium” fumava sempre, notte e giorno, e quando le giornate erano calme, l’aria pesante e il cielo plumbeo, il fumo non andava in alto ma ricadeva sul campo … Considerare: questo SÌ è un uomo che invoca il Signore che perdona a chi lo ha fatto soffrire che sente il dovere di testimoniare, di tramandare ciò che non deve essere dimenticato. In quelle tenebre così buie, una luce incominciava ad accendersi nel mio animo: la luce della fede, della preghiera e del perdono. Quello fu l’unico sostegno per me durante tutto il periodo della mia prigionia nei tre campi di sterminio: Grosse-Rosen, Flossemburg e Buchenwald. La mia sopravvivenza era in quella luce divina che con serena e pacata rassegnazione ogni giorno invocavo. Io ho sofferto, ma sono sopravvissuto, non così dodici milioni di persone le cui ceneri sono disperse al vento dalle quali però può germogliare un futuro migliore. Il Signore mi ha salvato, oggi il perdono per tutte le persone che sono state causa delle mie sofferenze è per me fonte di serenità e di pace”. (Mauro Betti, sopravvissuto tutt’ora vivente) I alunni della Scuola Primaria “Maria Ausiliatrice delle classi 3^ 4^ 5^ PRESENTANO “Licht, leben, liebe: una speranza di salvezza io ci sono” Con questo impegno attivo di apertura alla speranza, noi alunni ringraziamo ancora i presenti e vi diciamo: “aiutateci a rispettare ogni persona, ad essere solidali, aperti alle necessità di ogni uomo, significativi costruttori di pace”. Vi aspettiamo GIOVEDI’ 28 01 2016 ORE 20.30 TEATRO “MARIA AUSILIATRICE La Madonna di Stalingrado All’interno della Chiesa di Stalingrado su una parete, è appeso un disegno eseguito a carboncino , nell’inverno del 1942, da un ufficiale medico- il dottor Kurt Reuber: la Vergine Maria e il Bambino noto come “La Madonna di Stalingrado”. Ciò che colpisce non sono tanto le parole semplici e accorate “ Luce, Vita, Amore” vergate dall’ufficiale, quanto il mantello avvolto attorno al capo e al corpo della Vergine. Un mantello ampio, pesante, caldo. Un mantello nel quale il freddo, il micidiale freddo di Stalingrado, non può insinuarsi. In quel mantello c’é rappresentato tutto il desiderio di calore e di protezione degli ufficiali, dei soldati, dei feriti che, a più di venti gradi sottozero, senza cibo, senza medicine, si aggrappavano alla vita, andando con il pensiero alle loro case, alle loro città, ai loro cari, mai così vicini e, nello stesso tempo, mai così lontani come allora. Vorrei andare sola Le nostre riflessioni … Vorrei andare sola dove c’è altra gente migliore, in qualche posto sconosciuto dove nessuno più uccide. Ma forse ci andremo in tanti verso questo sogno, in mille forse … e perché non subito? (Alena Synková-1926- sopravvissuta) La fede in Dio che è l’Autore della vita, il cuore umano che sa essere crudele, ma anche scoprire a volte grandi gesti d’amore, anche se semplici e piccoli, mettono in noi un grande desiderio di ricercare motivi di speranza : è sempre possibile guardare con occhio buono chi incontriamo e porgere per primi la mano. L’amore chiama amore! Il calore che ognuno può donare è gustare insieme, lo stupore nel sentirci tutti fratelli. Possiamo essere testimoni della gioia vera e portare il nostro contributo nella storia. Dobbiamo coltivare un sogno, un progetto, ravvivare la fede nel Signore della vita, non rassegnarci alla bruttezza della violenza, alla banalità della sopravvivenza … Diamo un senso ad ogni nostra fatica perché c’è qualcosa di grande dentro di noi e attorno a noi.. (gli alunni della classe 5^) Filo Spinato Su un acceso rosso tramonto, sotto gl'ippocastani fioriti, sul piazzale giallo di sabbia, ieri i giorni sono tutti uguali, belli come gli alberi fioriti. E' il mondo che sorride e io vorrei volare. Ma dove? Un filo spinato impedisce che qui dentro sboccino fiori. Non posso volare. Non voglio morire. (Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin)