Leggi tutto - Circolo Giorgio La Pira

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«Beatissimo Padre». Le lettere a Pio XII
Dal n. 16 del 25 aprile 2004
«Beatissimo Padre, voi dovete perdonarmi se di tanto in tanto io vi scrivo queste lettere: scritte d’impulso,
così come il cuore le detta: sono lettere di un figlio al Padre, di un rematore al Capitano della barca, di un
soldato che è in trincea al Comandante dell’intero schieramento!» Tra il 1952 e il 1958 Giorgio La Pira scrive
a Pio XII e a due suoi stretti collaboratori (monsignor Angelo Dell’Acqua e monsignor Giovan Battista
Montini, futuro Paolo VI) 149 lettere che illustrano le sue originali riflessioni, la sua ansia per la pace e la
giustizia, il suo desiderio di operare sempre in sintonia con la Chiesa. I temi toccano le questioni più
profonde e gli avvenimenti più importanti di quegli anni: La Pira riferisce dei suoi contatti con sindaci e capi di
stato, comunica i suoi entusiasmi e le sue delusioni, le difficoltà e le speranze legate alla sua attività di
sindaco e di costruttore di pace. Da questo materiale, finora inedito, è nato il volume «Beatissimo Padre.
Lettere a Pio XII» (Mondadori, 350 pagine, 18 euro) curato da Andrea Riccardi e Isabella Piersanti. Il libro
segna l’inizio di un ciclo che, nell’occasione dell’anno centenario della nascita di La Pira, vedrà pubblicate
nei prossimi mesi anche le lettere a Giovanni XXIII e a Paolo VI.
La lettera
«Le parole del Papa sono il nostro giornale di bordo»
«Come tu sai, noi a Firenze si cerca di fare questo esperimento che mi pare significativo: riflettere
insieme, ogni settimana, sui discorsi di Paolo VI e sui «fatti» settimanali di Paolo VI (visite di politici e
di uomini di cultura, di spiritualità, ecc.): interventi di varia natura, sempre per “sollevare la Chiesa
ed il mondo” verso il monte della santità, della giustizia, della pace e della unità».
Inizia così una lettera che Giorgio La Pira scriveva a Mauro Barsi il 20 ottobre del 1973, per invitarlo
alla lettura delle parole del Papa. «Paolo Vi - scrive La Pira - è Pietro; Pietro è al timone di una barca la barca di Pietro - destinata ad attraversare tutti i popoli, tutte le nazioni, tutte le civiltà e tutti i
secoli! (...) Ebbene: in ogni nave il capitano tiene il giornale di bordo, in cui annota gli eventi
essenziali della sua navigazione ed indica gli orientamenti essenziali di essa!» E se gli Atti degli
Apostoli sono, in questo senso, il giornale di bordo dei primi cristiani, oggi «questi eventi essenziali
e questi orientamenti essenziali sono annotati nel “giornale di bordo” di Paolo VI: essi sono costituiti
dai fatti settimanali e dai discorsi settimanali di Paolo VI».
Nella lettera (che fu pubblicata sul «Focolare», il giornale dell’Opera Madonnina del Grappa, come
«Lettera aperta ad un giovane amico») La Pira si chiede: «Siamo noi cattolici tenuti a leggere questi
giornali di bordo per sapere quale è la direzione della navigazione della nave della Chiesa destinata a
portare a tutte le Chiese e a tutte le nazioni i doni divini della grazia, della unità e della pace? Certo!
Come ci introdurremo altrimenti nel nostro cammino quotidiano per essere nell’itinerario di Cristo
(...) che la Chiesa sola (cioè Pietro) può autenticamente indicarci?
Ecco allora il senso dell’iniziativa fiorentina: ritrovarsi settimanalmente per leggere, sull’Osservatore
Romano, i discorsi e gli atti di Paolo VI: questo, conclude La Pira, «ci dà autenticamente il sensus
Ecclesiae: ci dà un modo di pensare e di agire “misurato” col pensiero e con l’agire del capitano
della nave, avviata verso i porti universali della grazia, dell’unità e della pace!»