WORLD BIODIVERSITY ASSOCIATION ONLUS
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WORLD BIODIVERSITY ASSOCIATION ONLUS World Biodiversity Association onlus è un’organizzazione no-profit fondata nel 2004 presso il Museo di Storia Naturale di Verona. L’Associazione ha due mission principali: “Discovering Biodiversity”, scoprire la biodiversità, attraverso spedizioni naturalistiche negli hot-spots di biodiversità del mondo, e “Conservation by Education”, per educare, soprattutto le nuove generazioni, alla conservazione della natura. WBA si avvale di un Comitato Scientifico internazionale e promuove azioni di responsabilità ambientale tra le imprese, per indirizzare il mondo produttivo verso una prospettiva di sostenibilità. In questo contesto nel 2010, proclamato dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale della Biodiversità”, WBA ha proposto Biodiversity Friend la prima certificazione per valutare la conservazione della biodiversità in agricoltura. WORLD BIODIVERSITY ASSOCIATION ONLUS C/O MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE LUNGADIGE PORTA VITTORIA, 9 37129 VERONA - ITALY WWW.BIODIVERSITYFRIEND.ORG WWW.BIODIVERSITYASSOCIATION.ORG SPEDIZIONE NATURALISTICA DI WBA ONLUS NELL’AMAZZONIA ECUADORIANA MISURARE LA BIODIVERSITÀ NEGLI AGROSISTEMI Biodiversity Friend è uno standard rivolto ad aziende agricole, singole od organizzate in gruppi, che si impegnano nella conservazione della diversità biologica del loro territorio. La certificazione valuta, in particolare, le seguenti azioni: • • • • • • • • • • metodi di controllo di parassiti e infestanti metodi di ricostituzione della fertilità dei suoli gestione razionale delle risorse idriche presenza in azienda di siepi e boschi presenza di specie nettarifere e superfici a prato qualità di aria, acqua e suolo conservazione della biodiversità agraria uso di energie rinnovabili limitata produzione e stoccaggio di CO2 interventi per favorire la biodiversità in azienda. IBS bf IBA bf IBL bf Alcuni organismi, definiti indicatori biologici, sono particolarmente adatti come “spie del degrado ambientale” in quanto presentano: elevata sensibilità verso gli inquinanti, larga diffusione sul territorio, bassa mobilità, capacità di accumulare sostanze inquinanti nei loro tessuti. Essi possono essere utilizzati nella valutazione della qualità di suolo, aria e acqua anche negli ambienti agrari. La valutazione della qualità dell’ambiente di coltivazione viene realizzata attraverso il calcolo dell’Indice di Biodiversità del Suolo (IBS-bf), dell’Indice di Biodiversità dell’Acqua (IBA-bf) e dell’Indice di Biodiversità Lichenica per quel che riguarda l’aria. LA BIODIVERSITÀ NON MENTE MISURARE LA QUALITÀ AMBIENTALE DEGLI AGROSISTEMI IN VENETO CON GLI INDICI DI BIODIVERSITÀ E SCOPRIRE CHE... Con la DGRV n.2860 del 30/12/2013, la Regione del Veneto ha finanziato il Progetto “Caratterizzazione qualitativa dei principali prodotti ortofrutticoli veneti e del loro ambiente di produzione”. L’Azione 2 del Progetto consisteva nella “Caratterizzazione qualitativa degli ambienti di coltivazione dei prodotti ortofrutticoli”. Per questa azione è stata applicata una metodologia di indagine ambientale basata sul disciplinare della certificazione volontaria Biodiversity Friend, messa a punto da World Biodiversity Association onlus. In particolare, delle 12 azioni che compongono la certificazione, 3 sono direttamente riconducibili ad azioni di screening ambientale, attraverso procedure di biomonitoraggio della qualità di aria, acqua e suolo in azienda messe a punto dal Comitato Scientifico di WBA onlus. Questa scheda riporta i primi risultati ottenuti dalle indagini svoltesi da parte di tecnici certificatori di CSQA, da marzo a settembre 2015, su un campione di 175 aziende agrarie segnalate dalle Organizzazioni di Produttori del Veneto e disponibili a partecipare al Progetto. Al 31 agosto 2015 sono state verificate 146 aziende su 175 previste dal Progetto (pari al 83.4%) e, a queste, sono riferiti i dati raccolti in questo report preliminare. Le aziende agrarie investigate sono riconducibili alle categorie produttive di prodotti orticoli, frutticoli e funghi e sono distribuite in tutte le province del Veneto. La ripartizione del campione esaminato, per qualità di coltura, è la seguente: aziende orticole: 89, frutticole: 48, funghi: 9. Gli ambienti e i metodi di produzione si sono dimostrati molto eterogenei, determinando, in alcuni casi, la non applicabilità degli indici biotici di valutazione. Ad esempio, non sempre è stato possibile valutare la qualità delle acque superficiali e/o di acque di falda ad uso irriguo, a causa della mancanza di acquiferi superficiali in azienda oppure perché alcune aziende non praticano alcuna forma di irrigazione delle colture. La figura 1 riporta la consistenza numerica delle aziende a cui riferire i valori successivamente riportati nella scheda, riferiti agli indici di biodiversità di suolo, acqua e aria. FIG 2 Anche per quanto riguarda i valori ambientali dati dalla valutazione FIG 2 dell’Indice di Biodiversità dell’Acqua (IBA-bf) e dai valori di riferimento per le acque sotterranee della metodica, è possibile rilevare dalla (Fig. 3) come ben il 73.4% del totale delle aziende raggiunga e superi la valutazione minima utile (IBA-bf ≥ 30). In questo caso, i valori relativi al numero di aziende che superano la soglia minima, seppur sempre buoni, decrescono dalle aziende produttrici di funghi (88.9%) alle aziende frutticole (80.6%) alle aziende orticole (68.1%). FIG 3 FIG 1 L’Indice di Biodiversità del Suolo (IBS-bf) ha evidenziato come, nel complesso, il 69% circa delle aziende abbia raggiunto il punteggio minimo utile (IBS-bf ≥ 100) per garantire, in base alla metodica applicata, la sostenibilità in termini di vitalità biologica dei suoli (Fig. 2). Entrando nello specifico delle tipologie di coltivazioni, le colture orticole presentano un valore del 66%, mentre le frutticole del 70%. I valori maggiori in termini assoluti, per quanto riguarda il punteggio specifico dei suoli, sono stati raggiunti complessivamente nell’area della vallata bellunese. Si può anche rilevare che il valore medio generale (109.7) è di non molto superiore al valore soglia, ma ciò deriva anche dal fatto che sono emersi alcuni valori estremamente bassi, compensati però da molti valori eccellenti, favoriti e rilevati in presenza di rotazioni agrarie permanenti, prati stabili, siepi e/o boschetti, ridotte lavorazioni agronomiche del suolo e generale frammentazione agraria. Un discorso a parte va fatto per le colture a funghi, il cui grado di specializzazione spesso non permette l’applicabilità del metodo di indagine del suolo, a meno di altre colture a piano aziendale presenti. Si riportano, nel caso specifico, i risultati buoni (3 aziende su 3) di sostenibilità alla vita biologica rilevati. L’analisi della componente aria è avvenuta mediante l’applicazione dell’Indice di Biodiversità Lichenica (IBL-bf). Nelle aziende dove non è stato possibile eseguire il rilievo a causa della mancanza di forofiti idonei è stata utilizzata la cartografia approntata dall’ARPAV per la Regione del Veneto, ed eseguita con la medesima metodologia. I risultati ottenuti (Fig. 4) mostrano come, anche in questo caso, la maggior parte delle aziende verificate sia inserita in un contesto di qualità dell’aria globalmente soddisfacente (IBL-bf ≥ 45). FIG 4