Circolare 533 ISVAP Formazione e controllo delle reti commerciali
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Circolare 533 ISVAP Formazione e controllo delle reti commerciali
Circolare 533 ISVAP Formazione e controllo delle reti commerciali Comitato Assicurativo AIIA 14 NOVEMBRE 2005 CIRCOLARE 533 - FORMAZIONE E CONTROLLO RETI COMM.LI Correttezza, trasparenza, diligenza e professionalità nei confronti del contraente • costante controllo e adeguata formazione delle reti commerciali a) preventiva attività di formazione del personale incaricato della distribuzione, compresi agenti e suoi collaboratori: livello di preparazione adeguata affidabilità professionale nei rapporti con gli assicurati; b) rispetto dell'obbligo di informativa e di consegna dei documenti informativi al contraente; c) il preventivo gradimento da parte dell’impresa preponente in merito alla nomina di subagenti da parte dell’agente. • accordi distributivi con imprese di altri settori: modalità e tempi per “corretta e puntuale formazione” del personale addetto alla distribuzione dei prodotti assicurativi. CIRCOLARE 533 - RAPPORTO ANNUALE ALL’ISVAP Le iniziative attuate e le verifiche sull’adeguatezza della formazione e sull’osservanza delle regole di correttezza, trasparenza e professionalità devono risultare da un rapporto annuale AUTORE, STRUTTURA, CONTENUTI DEL RAPPORTO ANNUALE trasmesso dall’unità organizzativa a ciò delegata al responsabile dell’internal auditing il quale la sottopone, con eventuali osservazioni di merito, merito STRUTTURA E CONTENUTI DELLA RELAZIONE DELL’IA agli organi amministrativi della società, che lo inoltrano all’ISVAP CIRCOLARE 533 - IDENTIFICAZIONE DELL’UNITÀ ORGANIZZATIVA DELEGATA L’identificazione della Direzione Commerciale con la direzione preposta non è scontata. CHI DEFINISCE I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE AGENTI? devono contribuire anche altre unità aziendali (Audit/Compliance/OdV, Audit/Compliance/OdV Risorse Umane, Affari Legali) che possono esprimere gradi di sensibilità diversi, su temi di correttezza ed eticità. CHI DEFINISCE E ATTUA I CONTROLLI? Ai controlli presso la rete agenziale sono preposte anche funzioni collocate presso altre direzioni (Amministrazione, Audit) che decidono ambito, contenuti e tempi delle proprie attività di verifica con autonomia NUOVI PROFILI DI REPUTATIONAL/COMPLIANCE RISK TEMATICHE EMERGENTI DALLA NORMATIVA 231, IN PARTICOLARE: CONDIZIONI CHE GARANTISCONO UN’EFFICACE INTRODUZIONE DEI CODICI DI COMPORTAMENTO (I SETTE PUNTI DELL’EFFECTIVE COMPLIANCE PROGRAM) FSG: EFFECTIVE COMPLIANCE PROGRAM, I SETTE PUNTI • Stabilire standard e procedure che siano atti a ridurre la possibilità di condotte illegali • Assegnare ad una o più persone di alto livello la responsabilità di vigilare sul rispetto degli standard e delle procedure definiti • Esercitare adeguata cura nella selezione e nella vigilanza sui comportamenti del personale per individuare indicatori di propensione a comportamenti derogatori • Comunicare in maniera efficace gli standard e le procedure a tutto il personale e agli altri mandatari • Impiegare sistemi di controllo e di monitoraggio efficaci ed introdurre e pubblicizzare un sistema di segnalazioni che consenta di riferire casi di violazione senza timore di ritorsioni (ARM) • Comminare con coerenza provvedimenti disciplinari verso chi violi standard e procedure • Adottare provvedimenti adeguati che siano atti a prevenire il ripetersi di violazioni similari, quando siano stati rilevati dei comportamenti derogatori RAFFORZATI DOPO REVIEW EX SEZ 805 SARBANES-OXLEY ACT CIRCOLARE 533 -Ruolo dell’internal audit • Ruolo “notarile”: ente indipendente che “certifica” l’accuratezza delle informazioni • “osservazioni di merito” conseguenti • la relazione contiene inesattezze, di rilievo (non emendabili) • non è stato possibile effettuare dei test considerati necessari, per mancanza di tempo o difficoltà di accesso (ai dati, alle persone..) • In assenza di tali, rare circostanze, la relazione è semplice (e potrebbe anche essere omessa) • Ruolo in linea con 366, che assegna uno spazio più ampio all’auditor, “le osservazioni di merito” potrebbero riguardare l’espressione di giudizi su • contenuti, tempi e forme di erogazione delle attività svolte, • ambito frequenza e tempi delle attività di controllo condotte • idoneità degli indicatori di efficacia prescelti • esito delle verifiche effettuate dall’auditor direttamente (se ve sono) • E’ SOLLECITATO IL RUOLO EX-ANTE, PROATTIVO E CONSULTIVO DELLLA FUNZIONE DI AUDIT INTERNO/COMPLIANCE BASEL COMMITTEE: FUNZIONE COMPLIANCE Una funzione, indipendente dalle attività operative, con finalità e ambito operativo -esteso a tutta la compliance etico-legale- approvati da cda (al quale riporta) che svolge i seguenti compiti: • • • • • • • • identifica e valuta il rischio di compliance associato con lo sviluppo di nuovi prodotti e nei progetti innovativi per modalità operative e rapporti coi clienti dà consulenza al management su applicazione di nuove norme e regolamenti emette raccomandazioni rivolte al personale sulla appropriata implementazione di leggi, regole e standard mediante direttive, procedure e altri documenti, quali compliance manual, regole interne di comportamento e note di indirizzo valuta l’adeguatezza di procedure e linee guida e formula proposte di modifica effettua il monitoraggio della compliance con le direttive effettuando regolari ed esaustive valutazioni e test del rischi di compliance e riferendo con regolarità in merito al senior management, e, se necessario, al CDA o a un suo comitato cura iniziative formative rivolte al personale su temi di compliance con leggi, regolamenti e standard funge da punto di contatto con il personale per quesiti su temi di compliance tiene i rapporti con enti esterni, compreso le autorità di controllo, gli enti che emanano gli standard e consulenti esterni su temi di compliance L’IA DEVE CANDIDARSI A SVOLGERE QUESTI RUOLI VERSO I QUALI I NUOVI STANDARD DELL’IIA LO ORIENTANO CIRCOLARE 533 - PUNTI DI INTERESSE CORRENTE A OLTRE UN ANNO DALLA INTRODUZIONE DELLA 533, L’ATTENZIONE SI INDIRIZZA VERSO UN RAFFRONTO SU: •COSA FANNO LE DIVERSE SOCIETA’ PER LA FORMAZIONE DEGLI AGENTI E LORO COLLABORATORI •BEST PRACTICE; COSA E’ TROPPO POCO •QUALI FORME DI CONTROLLO SONO ESERCITATE SU COMPORTAMENTI DI AGENTI E COLLABORATORI •DA CHI; CON QUALI MODALITA’, PERIODICITA’ E CONTENUTI •QUALE RUOLO ASSUME L’INTERNAL AUDIT •NOTARILE •DI REVIEWER CRITICO: •QUALE AMBITO, QUALI CRITERI, COSA RACCOMANDA; •QUALE GRADO DI TRASPARENZA ASSUME IL SUO INTERVENTO •PROATTIVO: CONTRIBUISCE ALLA DEFINIZIONE DELLE FORME E DEI CONTENUTI DELLA FORMAZIONE E DEL CONTROLLO