Personaggi - Scuola di Musical

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Personaggi - Scuola di Musical
Macbeth
Scritto da Elena Sofia Safina
La tragedia più breve tra le tante scritte dal Shakespeare è appunto Macbeth (1605-1608),
interamente dedicata al tema della ricerca ossessiva del potere e alle conseguenze
drammatiche e disonorevoli.
La tragedia, arricchita da un linguaggio poetico e simbolico, stupisce, attacca e talvolta
spaventa lo spettatore; infatti il tema della lotta sanguinaria per il potere e quello dell’avidità
umana si intersecano spontaneamente ad uno scenario magico, fiabesco, dominato da streghe
portatrici di profezie, boschi oscuri, spettri rievocati, e un’incombente e perenne atmosfera
lugubre. La caccia al potere si articola in tutti i cinque atti, spostando unicamente il bersaglio
della morte da una parte all’altra dell’attuale Regno Unito, ma mantenendo come unico obiettivo
l’omicidio per alcuni, e la fuga per altri, entrambi sigillati dal silenzio del segreto.
La superstizione, la magia delle ambientazioni, e le esuberanze dei personaggi non possono
certamente allontanare la tragedia da quello che era il normale svolgersi delle vicende politiche
del secolo, infatti, pur non potendo ancora parlare di denuncia, possiamo quanto meno
evidenziare la testimonianza che Shakespeare ha voluto dare del suo tempo: per la trama si
ispirò liberamente al resoconto storico del re Macbeth di Scozia di Raphael Holinshed e a quello
del filosofo scozzese Hector Boece.
Ci sono inoltre molte superstizioni fondate sulla credenza che il dramma sia in qualche modo
"maledetto" e molti attori non vogliono menzionarne ad alta voce il titolo, riferendosi ad esso
come "Il dramma scozzese". Pronunciare il suo nome dentro un teatro è considerato un atto
capace di trasformare qualsiasi spettacolo in un fiasco. Molto popolare è anche la versione
operistica di questa tragedia, musicata da Verdi su libretto di Francesco Maria Piave e
considerata, se possibile, ancora più malaugurante del dramma shakespeariano.
Personaggi
DUNCAN re di Scozia
MALCOLM, DONALBAIN suoi figli
MACBETH, generale dell'esercito di Duncan
BANQUO, generale dell'esercito di Duncan
MACDUFF, LENNOX, ROSS, MENTEITH, ANGUS, CATHNESS nobili scozzesi
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Macbeth
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FLEANCE figlio di Banquo
SIWARD Conte di Northumberland e generale dell'esercito inglese
GIOVANE SIWARD suo figlio
BAMBINO figlio di Macduff
DOTTORI inglesi e scozzesi
UN SOLDATO
UN PORTIERE UN VECCHIO LADY MACBETH LADY MACDUFF DAME di compagnia
LADY MACBETH
STREGHE (Ecate e altre tre streghe)
Gentiluomini, Ufficiali, Soldati, Messaggeri, Assassini
Trama ragionata
ATTO I
Scena I
Le tre sorelle, le tre streghe che riveleranno il futuro a Macbeth , decidono di incontrarlo.
Scena II
Alcuni soldati riferiscono al re di Scozia, re Duncan, l’esito della battaglia contro i ribelli e il loro
capo Macdownald. La battaglia stava virando verso la sconfitta quando un soldato valoroso,
Macbeth ,conte di Glamis, ne ha ribaltato la sorte con il suo coraggio e la sua forza. Al
contrario, si scopre che il conte di Cawdor, si era alleato con i ribelli, pertanto , il re, che ormai
ha perso tutta la fiducia che nutriva nei suoi confronti decide di metterlo a morte e dare la sua
carica a Macbeth come premio al valore.
Scena III
Macbeth e Banquo incontrano le tre sorelle, le quali confideranno loro la profezia: Macbeth
verrà chiamato prima conte di Glamis, poi di Cawdor infine re di Scozia. A Banquo invece verrà
detto di essere il capostipite di una lunga stirpe di re. Non appena le streghe dissolvono le loro
immagini nel nulla, i due soldati, turbati dalla conversazione appena avuta si imbattono in un
messaggero che comunica ufficialmente a Macbeth l’avverarsi della prima profezia, per il suo
valore in battaglia, viene nominato conte di Cawdor.
Scena IV
Avviene l’ufficializzazione della carica da parte del re Duncan a Macbeth, il quale annuncia di
voler visitare il palazzo di Macbeth in segno di riconoscenza. Duncan, nomina formalmente
come successore alla corona suo figlio Malcolm. A questo punto Macbeth, eccitato ancora
all’idea di diventare re, capisce che per ottenere la realizzazione della profezia non basterà la
morte naturale del re, ma sarà necessario intervenire per cambiare la successione al trono. Il
suo animo, dapprima valoroso verrà diviso a metà, una delle quali sarà interamente annebbiata
dall’ambizione del potere e l’altra schiacciata dal senso di colpa e dalla paura.
Scena V
Il rientro al castello di Macbeth è anticipato da una lettera dello stesso. Lady Macbeth legge
dell'incontro con le tre streghe e delle loro profezie, di come lo abbiano chiamato conte di
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Glamis pur senza conoscerlo, e di come addirittura lo hanno chiamato conte di Cawdor prima
ancora che lo stesso Macbeth lo sapesse, fino alla regale previsione. A differenza di suo marito,
Lady Macbeth , realizza immediatamente che l'unico modo per diventare re è di assassinare re
Duncan, tuttavia, teme che il conflitto interiore di suo marito e la sua bontà d’animo, possa fargli
rinunciare all'azione ,ma allo stesso tempo,per mezzo di una macabra preghiera,chiede aiuto
agli spiriti del male, e promette a se stessa di riuscire nell'impresa. Macbeth entra nel suo
palazzo e conferma alla moglie la visita del re,a questo punto, Lady Macbeth, ormai in balia
degli spiriti maligni, convincerà il marito nella tragica impresa, incitandolo alla falsità e alla
cattiveria profonda, in modo tale da deviare o mascherare qualsiasi sentimento di pietà o
benevolenza sul suo volto.
Scena VI
Lady Macbeth accoglie il re e si comporta come una perfetta dama di compagnia,
accompagnandolo per il castello, ballando con lui e ostentando una felicità smisurata. A
differenza di sua moglie, Macbeth è ancora corroso dai dubbi. Scena VII
Macbeth matura la decisione di non "proseguire oltre in questa impresa": la bontà e la fiducia
nutrita dal re nei suoi confronti,ma soprattutto il timore che il peso della sua azione diventi un
fardello insostenibile per il proseguo della sua esistenza,prevalgono sulla sua ambizione. Sua
moglie nel sentire questi propositi si infuria,descrivendolo come un essere privo della virtù
dell’uomo e del soldato: il coraggio e la virilità. Allo stesso tempo però, rassicura il suo sposo
sulla riuscita del piano presentandolo nei dettagli: ubriacherà con del vino le guardie del re in
modo da renderle inoffensive,quindi,una volta ucciso re Duncan con i pugnali delle guardie, i
pugnali verranno rimessi nelle fodere delle guardie, che verranno accusate di omicidio ed
uccise appena il fatto sarà scoperto.
ATTO II
Scena I
Macbeth e Banquo (accompagnato da suo figlio Fleance) si incontrano e, dopo che Macbeth ha
riferito di aver rivisto in sogno le tre fatidiche sorelle,decidono che non appena si presenterà
una occasione propizia,parleranno dell'incontro avvenuto nella foresta. La mente di Macbeth è
ormai invasa da pensieri omicidi, infatti,a conferma dell’impresa e della follia del futuro re, egli,
avrà in un’allucinazione un pugnale macchiato di sangue che interpreterà come un segnale
divino d’accordo con l’omicidio. Scena II
Lady Macbeth ha appena drogato le guardie del re ,per permettere a Macbeth di entrare nella
camera indisturbato,e senza che nessuno possa sentire le urla di re Duncan .inoltre,i pugnali
delle guardie adesso sono nelle sue mani,per consegnarli a suo marito, che velocemente
esegue il delitto, e mentre torna dalla moglie sente una delle guardie dire nel sonno gridare
"assassino" .all'udire questo urlo entrambe le guardie si svegliano, e prima di riaddormentarsi
una dice una preghiera,alla quale Macbeth è sconvolto perché incapace di dire amen. Mentre
Lady Macbeth tenta di rassicurare il consorte,si accorge che questo ha scordato di lasciare i
pugnali alle guardie,e di imbrattare queste col sangue del re,e lo incoraggia a rimediare.
Macbeth ormai è in preda al panico e sarà la moglie a terminare il piano alla perfezione al
posto suo.
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Scena III
Si sente bussare con forza all'ingresso principale del castello, e il portiere, anche lui ubriaco
parla senza interruzione, descrive la sua posizione come quella di un guardiano di un girone
infernale. Poi apre a Macduff e Lennox, due baroni di Scozia congiunti al re, che sono venuti a
scortarlo,così come da lui ordinato. Entra Macbeth,e i due appena arrivati, gli riferiscono di un
terribile temporale ,in cui sembrava di udire urla di morti,rumori di catene. La tempesta non sarà
l’ unico evento nefasto, infatti, poco dopo, si scopre l’uccisione del re, e Macduff esce urlante
dalla stanza del re ,ed invita il resto del castello,che ancora dorme,a svegliarsi. A questo punto
Macbeth farà credere a tutti di aver ucciso lui stesso i servi, non sopportando il terribile affronto
compiuto nei confronti del re. I figli del re però, comprendendo subito l’intrigo alla base
dell’omicidio, scappano subito dopo: Malcolm andrà in Inghilterra,e Donalbain in Irlanda.
Scena IV
Durante una eclisse solare ,Ross, barone di Scozia comunica ad un vecchio uomo che Macbeth
è stato nominato re,e che si sta per provvedere alla incoronazione, inoltre, sembra che anche
lui abbia capito l’intrigo di Macbeth, infatti giustifica la fuga dei due figli del re.
ATTO III
Scena I
Macbeth, ormai sicuro dell’autenticità delle profezie e della sua impresa, decide di andare fino
in fondo per mantenerla salda, infatti ingaggia dei sicari per far uccidere Banquo e suo figlio, in
modo che la profezia diretta a lui non possa avverarsi. Il re invita Banquo ad una cena per le
sette, insieme agli altri baroni, lui promette di esserci, ma lo avvisa che ritornerà probabilmente
in ritardo da una cavalcata con suo figlio.
Scena II
Ancora una volta la regina incita il re alla violenza e alla morte, infatti sarà lei a dare l’ulteriore
input a Macbeth per l’omicidio di Banquo.
Scena III
Al ritorno dalla cavalcata, Banquo e Fleance entrano nel palazzo, dove i due sicari, più un terzo
sicario appena comparso, aggrediscono il barone e suo figlio: Banquo rimarrà ucciso, Fleance
riuscirà a fuggire.
Scena IV
Il re si siede a tavola per celebrare insieme agli altri baroni la sua incoronazione; nel mentre un
sicario riferisce l’andamento dell’agguato. Il re, terrorizzato dalla mancata riuscita dell’uccisione,
inizierà ad avere allucinazioni tragiche in cui lo spirito deambulante di Banquo infesta il suo
banchetto, sedendosi nel suo posto riservato e angosciando il re a causa del senso di colpa.
Lady Macbeth, rendendosi conto della follia irrecuperabile del marito, prova prima a calmare le
acque nel banchetto e infine, disarmata dalle scenate del re, congeda tutti gli invitati.
Scena V
Ecate, guida e capo delle tre sorelle, riprende severamente le tre streghe per aver rivelato il
futuro a Macbeth, cambiando così il corso degli eventi, e le avvisa che per questo, lo indurrà lei
stessa alla follia più totale dicendo a lui il falso.
Scena VI
La scena si sposta nel palazzo di Lennox, in cui egli discute, con un altro nobile, sull’estrema
tragicità degli eventi in quei giorni e anche lui, come tanti, si è reso conto sia della follia del re,
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che del suo intrigo mortale.
ATTO IV
Scena I
Macbeth entra,mentre le streghe preparano una pozione nel loro calderone, e chiede che le
streghe rispondano alle loro domande. Le streghe accettano, e chiedono al re di bere una
pozione, che gli procurerà delle visioni,che soddisferanno le sue domande. La prima visione
ripete continuamente "guardati da Macduff", la seconda che nessun uomo partorito da donna
potrà mai sconfiggerlo. La terza visione, invece, mostra un bambino con una corona, che
rassicura Macbeth, giacché fino a quando la foresta di Barman non marcerà verso il suo
castello, nessuno potrà sconfiggerlo. Macbeth è raggiante: le foreste non si muovono. Infine
chiede alle streghe se i discendenti di Banquo saranno re, e queste, dopo aver mostrato otto re,
svaniscono.
Scena II
La scena si sposta nel palazzo di Macduff, il quale ormai è scappato da casa sua per paura di
un nuovo piano malefico del re, lasciando moglie e figlio soli. Madre e figlio, discutono e
criticano la fuga del padre; un messaggero arriva per metterli in fuga da un sicario di Macbeth
che a momenti potrebbe attaccarli. Tuttavia, mentre loro parlano,gli uomini di Macbeth arrivano
e compiono una strage.
Scena III
In Inghilterra,Macduff si incontra con Malcolm, e riferisce al legittimo erede del re defunto re di
Scozia,della tirannia di Macbeth. Macduff incita il figlio del re defunto a diventare re e a
rivendicare il suo ruolo. Malcolm risponde di non sentirsi all’altezza, giudicandosi come una
persona piena di vizi e difetti, per niente in grado di governare un regno. Macduff Entra Ross,
e riferisce a Macduff della terribile carneficina che è avvenuta nel suo castello, pertanto egli
giura vendetta.
ATTO V
Scena I
La dama di compagni di Lady Macbeth dialoga con il medico del castello e riferisce quanto
accaduto alla sua padrona nei giorni precedenti: da sonnambula, la regina cammina per il
palazzo, tenta invano di lavarsi le mani sfregandosele affannosamente parlando di “macchie di
sangue” che vorrebbe rimuovere. Quindi i due, avendo compreso grazie alla follia della regina, il
malefico piano dei due sovrani, decidono di stare in silenzio, e persino il dottore afferma che
non esiste cura per il male che addolora la regina.
Scena II
Nella campagna vicino Dunsinane gli eserciti di Angus e Lennox, organizzano di incontrarsi con
l'esercito inglese, guidato da Macduff e Donalbain. Sono a conoscenza che Macbeth ha
fortificato il castello per meglio difendersi da un attacco, e ancora sanno che Macbeth non può
contare su nessuno, data la sua evidente colpevolezza, pertanto, regna solo col terrore .
Scena III
Al castello di Dunsinane, il re urla contro un servo , il pover uomo giunge dal re unicamente per
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comunicargli che è stato ufficialmente formato un esercito contro di lui che si prepara ad
attaccarlo; il re inoltre fa portare subito un’armatura da indossare in modo da essere pronto alla
battaglia. Anche il medico di corte subirà l’ira del re, una volta recatosi da lui per riferirgli che
per Lady Macbeth non esiste cura. La sua follia ormai è tale da essere talmente pieno di se
stesso e delle profezie false delle sorelle, da non rendersi conto dell’imminente pericolo.
Scena IV
L'esercito scozzese incontra quello inglese, guidato da Malcolm e Macduff. Per nascondere
l'entità delle forze, Malcolm ordina ad ogni soldato di tagliare un albero e di avanzare verso il
castello, ciascuno nascosto dietro un fascio di rami: la profezia delle streghe si adempie e gli
alberi avanzano verso il castello.
Scena V
Una dama di corte avvisa il re della morte (probabilmente un suicidio) di Lady Macbeth; il re
non sembra rendersi realmente conto dell’accaduto tanto che ironizza sul valore della morte e
della vita in un monologo che traccia in maniera tanto ironica quanto tragica la sua pazzia.
Inoltre, avendo avvistato il “bosco” in lontananza prendere vita e avanzare, inizia a dubitare
della sua sicurezza e della sua infallibilità.
Scena VI
Fuori dal castello. Gli eserciti si liberano dei loro alberi e rami. Malcolm da le disposizioni finali
per l'attacco.
Scena VII
La sconfitta è vicina, i servi del re e tutti gli altri suoi alleati, gli voltano le spalle per allearsi col
nemico.,Macbeth è ormai solo,tuttavia si aggrappa alla profezia che nessun uomo partorito da
donna possa sconfiggerlo. Entra Macduff,seguito da Malcolm e Siward,Conte di
Northumberland e generale dell'esercito inglese.
Scena VIII
Macduff affronta finalmente il re, che spavaldo, rivela al suo nemico la profezia delle streghe
che lo rende tanto superbo. Macduff però, risponde prontamente alle sue convinzioni rivelando
al re di non essere nato in maniera convenzionale ma tramite il taglio cesareo. A questo punto il
re rivolge le sue ultime parole verso le tre streghe che per tutta la durata della sua impresa
hanno voluto soltanto ingannarlo e condurlo al male e alla morte. Macduff taglia la testa al re e
la mostra come pegno a tutto il resto dell’esercito, ormai vittorioso. Viene nominato nuovo re, il
legittimo erede del re Duncan, Malcolm, il quale richiamerà tutto coloro che Macbeth aveva
esiliato,ripristinando una monarchia e abbattendo la tirannide scozzese. (Anche se Malcolm, e
non Fleance, sale al trono, la profezia delle streghe riguardante Banquo venne ritenuta veritiera
dal pubblico di Shakespeare, che riteneva che re Giacomo I fosse diretto discendente di
Banquo).
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