Lezione prof. Normanno
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Lezione prof. Normanno
DALLA STALLA…ALLA STALLA. L’ANELLO BIANCO DEL LATTE IL LATTE CRUDO PER LA VENDITA DIRETTA: ASPETTI IGIENICO SANITARI, LEGISLAZIONE E CONTROLLO Giovanni NORMANNO Vieste, 17 giugno 2012 [email protected] Latte crudo per la vendita diretta SOSTENITORI: Prezzo ridotto Filiera corta (km 0)/ territorialità Ecosostenibilità (zero imballaggi) “ GENUINITA’ ” pourfemme.com Integrità dei principi nutritivi Riduzione allergie (???) rovigoggi.it provincia.prato.it serraglioprandini.it 1436 distributori di latte crudo alla spina 92 province fornite Latte crudo: analisi dei principali pericoli microbiologici Mycobacterium bovis M. paratuberculosis Brucella spp. E. coli verocitotossici Yersinia enterocolitica Salmonella spp. Campylobacter spp. Coxiella burnetii Listeria monocytogenes Staphylococcus aureus Cl. perfringens B. cereus Tutto ciò è sufficiente a garantire la salute del consumatore di latte crudo? MINISTERO DELLA SALUTE ORDINANZA 2 dicembre 2010 Proroga dell'ordinanza del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 10 dicembre 2008, concernente: «Misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l'alimentazione umana» e integrazioni per la produzione di gelati in imprese registrate ai sensi del Regolamento (CE) n 852/2004. (11A00530) Art. 1 1. Il termine di validita' dell'ordinanza del Ministro del lavoro della salute e delle politiche sociali del 10 dicembre 2008 e' prorogato al 31 dicembre 2011. Art. 2 1. All'art. 3 dell'ordinanza ministeriale del 10 dicembre 2008 dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti commi: «2. E' vietata la produzione di gelati con latte crudo, in imprese registrate ai sensi del regolamento (CE) 852/2004, anche qualora si riforniscano di latte crudo direttamente dal produttore primario. «3. L'operatore del settore alimentare delle imprese di cui al comma 2 ha l'obbligo di sottoporre a pastorizzazione il latte crudo utilizzato per la preparazione di gelati». 23 03 2012 COS’E’ LA SEU? Escherichia coli VEROCITOTOSSICI waikatodhb.govt.nz EHEC PATOGENESI ASSUNZIONE ASSUNZIONE DEL DEL m. m. o. o. SUPERAMENTO SUPERAMENTO BARRIERA BARRIERA GASTRICA GASTRICA ADESIONE ADESIONE // COLONIZZAZIONE COLONIZZAZIONE REPLICAZIONE REPLICAZIONE DIARREA NON EMORRAGICA LESIONI ATTACHING AND EFFACING: Intimina “eaeA”; PATOGENESI ASSUNZIONE DEL m. o. SUPERAMENTO BARRIERA GASTRICA ADESIONE / COLONIZZAZIONE COLONIZZAZIONE REPLICAZIONE REPLICAZIONE CE (DIARREA (DIARREA EMORRAGICA) EMORRAGICA) SINTESI E RILASCIO VT DANNO DANNO ENDOTELI ENDOTELI RENALI RENALI (AZIONE (AZIONE SISTEMICA) SISTEMICA) OCCLUSIONE OCCLUSIONE MICROVASCOLATURA MICROVASCOLATURA webalice.it HUS (5-10%) CONSEGUENZE SEU ~~ 60% 60% GUARIGIONE GUARIGIONE 3-5% ~ 5% ~ 30% Insufficienza Renale Proteinuria Cronica POSSIBILI COMPLICAZIONI Iperfiltrazione vicariante dei glomeruli superstiti! La SEU è causata solo da E. coli O157 VTEC? Istituto Superiore di Sanità Registro Italiano della Sindrome Emolitico-Uremica Situazione epidemiologica della SEU in Italia In Italia tra il 1988 e il 2010 sono stati registrati complessivamente 710 casi di SEU. Il tasso annuale medio di incidenza della SEU nel nostro Paese è di 0,35 nuovi casi di SEU, ogni 100.000 abitanti in età pediatrica. I tassi più elevati si riscontrano nelle regioni del Nord: Valle d’Aosta (1,06), Veneto (0,57), Piemonte (0,55), Lombardia (0,52), Trentino e Bolzano (0,43). Al Centro-Sud, la regione con il tasso più elevato è la Campania (0,39). Nel 74% dei casi di SEU è stata riscontrata infezione da stipiti VTEC appartenenti complessivamente a 20 differenti sierogruppi. Negli ultimi anni il sierogruppo responsabile del maggior numero di cluster di casi è stato VTEC O26, seguito da VTEC O157. Nel corso del periodo di sorveglianza sono stati identificati sul territorio nazionale quattro episodi epidemici di SEU (Lombardia - 1992 (9 casi); triveneto ed Emilia-Romagna - 1993 (15 casi); Napoli - 1997 (3 casi); provincia di Salerno - 2005 (3 casi)) e 17 cluster familiari di infezioni da VTEC. Quali altri microrganismi possono rappresentare un rischio per il consumatore se presenti nel latte crudo? Conclusioni Discussione Non vi sono indicazioni sulle temperature di trasporto del latte dal distributore all’abitazione del consumatore (rischio: intossicazione da SEs), né sui sistemi di disinfezione in caso di versamenti accidentali in ambito domestico. La bollitura domestica del latte può alterarne significativamente il contenuto in principi nutritivi! Conclusioni Discussione • L’identificazione degli animali portatori di E. coli O157 non rappresenta un sistema adeguato di garanzia a causa dell’escrezione intermittente del patogeno. • La sola ricerca di E. coli O157 non garantisce che nel prodotto non vi siano altri sierogruppi VTEC patogeni: estensione della ricerca anche a O26, O91, O103, O111 e O145? • Non sono presi in considerazione altri potenziali pericoli microbiologici (es.: MRSA, Yersinia enterocolitica, C. burnetii, ecc.). Grazie per l’attenzione! “Drinking raw milk or eating raw milk products is like playing Russian roulette with your health” John F. Sheehan in FDA consumer Sept./Oct 2004 film.it