Subito il nuovo contratto della dirigenza medica o sarà sciopero

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Subito il nuovo contratto della dirigenza medica o sarà sciopero
SUBITO IL NUOVO CONTRATTO
DELLA DIRIGENZA MEDICA O SARÀ SCIOPERO
Sono trascorsi quasi tre mesi dalla sospensione delle trattative per il rinnovo del CCNL 2006-2009 e ci si
avvia ai tre anni dalla scadenza del vecchio contratto e l'ARAN non convoca ancora i sindacati della dirigenza medica per chiudere la partita.
Se l'orientamento politico delle Regioni e dell'ARAN è quello di rinviare il confronto, si aprirà necessariamente una stagione conflittuale e saremo costretti a proclamare un altro sciopero!
Insediate le Camere e formato il nuovo Governo, le trattative dovranno riprendere al più presto da dove
erano state sospese quando l'ARAN ha abbandonato il tavolo.
Dal punto di vista economico l'accordo era quasi fatto. Dal punto di vista normativo si erano raggiunti
due importanti obiettivi. Il primo sulla normativa migliorativa delle relazioni sindacali per evitare ritardi ed
inerzie della trattativa integrativa aziendale. Il secondo sulle nuove garanzie assicurative obbligatorie. Eravamo riusciti ad accantonare l'art. 10 sulle penalizzazioni in tema di procedimenti disciplinari e sanzioni
intermedie che avrebbero potuto favorire il recesso baypassando in pratica il Comitato dei Garanti.
L'unico nodo rimasto sul tappeto era quello relativo all'applicazione dell'ormai famosa legge 66/03, ovvero il recepimento della normativa europea su riposi e tempo di lavoro massimo che impone 11 ore di riposo dopo 12 ore di attività.
In passato molto si è discusso se tali norme fossero applicabili alla dirigenza sanitaria. Ma un parere del
Ministero del Lavoro aveva sancito che sono i contratti nazionali che stabiliscono le regole.
Poi è sopraggiunto il comma 85 dell'art. 3 della Finanziaria 2008 cha ha sospeso l'art. 7 della legge 66/03
che, a sua volta per le proteste dei sindacati, è stato sospeso dal decreto “Milleproroghe” per tutto l'anno
2008.
Ma è evidente che il nuovo contratto deve regolamentare una volta per tutte questa materia anche al fine
di evitare contenziosi di dubbia interpretazione.
Già nel contratto del comparto è stato raggiunto un accordo che delega al tavolo decentrato aziendale la
possibilità di accordi che tengano conto delle necessità locali. Ma il comparto è da sempre organizzato
su tre turni e la possibilità di deroga è più facilmente gestibile!
Tutte le delegazioni sindacali dell'area della dirigenza medica avevano rigettato l'interpretazione di un orario di lavoro che non fosse quello attuale dell'art. 14 del CCNL 3 novembre 2005, ovvero di 38 ore settimanali, con una pregiudiziale che dopo il turno di guardia di 12 ore non vi fosse deroga al riposo di 11
ore.
Durante l'incontro, ritenuto da tutti conclusivo per il rinnovo del Contratto, l'ARAN ha dichiarato
l'impossibilità ad affrontare e risolvere questo problema ed ha abbandonato il tavolo della trattativa. Si è
registrata così la profonda crisi oltre che dell'ARAN, soprattutto delle Regioni a non voler affrontare il nodo cruciale dell'applicazione delle norme comunitarie sull'organizzazione del lavoro negli Ospedali rispettando i riposi obbligatori tra due turni di lavoro e non tenendo in nessun conto la necessità del recuPresidenza Nazionale
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pero psicofisico di operatori che svolgono un'attività particolarmente delicata e stressante.
Le Regioni devono comprendere che non si risparmia riducendo all'osso gli organici ospedalieri ma evitando gli sprechi e le prestazioni inutili. Su questo tema l'AAROI porterà avanti una battaglia di chiarezza,
di buon senso e di civiltà senza cedere di un solo millimetro e richiama la parte pubblica al senso di responsabilità per l'immediata riapertura della trattativa.
Vincenzo Carpino
Presidente Nazionale AAROI
Presidenza Nazionale
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