Comune di Montebuono

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Gabbia montebuono
SPAZIO COMUNE • Periodico Monografico d’Informazione Istituzionale • Registrazione Tribunale Tr 5/2004 • Anno VI n° 8 • Editrice Punto Uno Srl
Periodico quadrimestrale d’informazione comunale di Montebuono e Fianello e delle Associazioni socio-culturali del territorio
Montebuono
ai fratelli
d’Abruzzo
di Gianni Cristofani
L
a comunità di questo
nostro piccolo borgo
sabino si stringe con tutto
il proprio calore umano
alle popolazioni abruzzesi
per il tremendo terremoto
che ha sconvolto le loro
esistenze e per significare
tutta la solidarietà in termini materiali e spirituali
che un evento del genere
richiede.
Siete così vicini a noi al
punto che i vostri sussulti
sono stati anche i nostri,
avvertiti magari con una
minore intensità, ma forieri della vostra stessa paura
ed indicibile angoscia.
Siamo sicuri che il vostro
forte carattere, la vostra
determinazione di autentici
figli della terra vi porterà a
superare tutte le contingenti difficoltà con la consapevolezza, ve lo diciamo
con il cuore in mano, che
non sarete soli perché la
Sabina e tutta l’Italia sono
con voi e per voi e si ingegneranno per riportare
tutta la tranquillità di cui
necessitano le vostre
splendide anime di persone
sincere, schiette e laboriose. Amici carissimi della
terra di Abruzzo, Montebuono vi porta nel cuore in
questo vostro grande momento di difficoltà e di angoscia perché siete parte
della nostra storia paesana, quella dei nostri padri
e dei nostri nonni. Nei
primi anni del dopoguerra
erano in molti a lasciare le
vostre montagne nel periosegue a pag. 3
Riaperta la chiesa dell’Assunta
R
iaperta al culto la chiesa parrocchiale intitolata a Maria Assunta nel comune di Montebuono. Domenica 12 aprile 2009, ricorrenza della Santa Pasqua
di Resurrezione, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Lino Fumagalli, Vescovo di Sabina Poggio
Mirteto, alla presenza di autorità religiose, civili, militari e di un plaudente popolo della comunità montebuonese, ha benedetto il
quattrocentesco luogo di
culto fatto oggetto di un radicale intervento di restauro
conservativo e di messa in
sicurezza riguardante il
tetto e tutte le facciate.
Particolare attenzione è
stata data alle parti marmoree dei portali ed alla struttura lignea di quello laterale, riportato con abile restauro all’antico splendore.
La Sovrintendenza alle Belle Arti,
nella persona dell’Architetto Claudio
Blasetti, ha seguito tutto l’iter dei lavori il cui costo è stato finanziato dai
fondi a disposizione della provincia di
Rieti per i danni arrecati dagli eventi
sismici di questi ultimi anni. Gli interni di questa splendida chiesa di Montebuono che evidenzia una volta con un
affresco eseguito nel 1949 dal pittore
ternano Mirimao, hanno ancora bisogno di un più mirato e radicale restauro
Fianello verso il
risanamento abitativo
Terminati i lavori
a “Portasmea”
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anche se - ad esempio - è già
stato rimodernato tutto
l’impianto tecnico di illuminazione e qualche manufatto rovinato dalle infiltrazioni esterne di acqua piovana,
giovandosi anche della generosità di privati benefattori e del contributo del popolo di Montebuono.
“Una Chiesa è bella se bella
è la comunità che la vive”:
così il Vescovo Fumagalli
nell’indirizzo di plauso a
Don Enzo Cerchi, parroco
di Montebuono, che del restauro è stato l’anima realizzatrice. Una Pasqua diversa
per la gente di Montebuono
che ha potuto celebrare la
festa nell’antico luogo di
culto dopo oltre cinque anni
di chiusura.
“La riapertura al culto di
questa chiesa è stata attesa
con ansia da tutta la popolazione perché dentro queste
mura, sotto questa splendida volta affrescata nel ‘49 del ternano Mirimao,
sono racchiusi cinquecento anni di vita
della nostra gente, c’è la memoria storica degli eventi di una comunità che
segue a pag. 2
Le nuove poesie di
Gianni Cristofani
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Il Comune è anche on line all’indirizzo: www.comune.montebuono.ri.it
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❐ dalla prima pagina
Riaperta la chiesa
dell’Assunta
ha vissuto e vive nel solco
della dottrina cattolica sin
dalle sue origini”. Così si è
espresso il sindaco di Montebuono Dario Santori
nell’indirizzo di saluto al
Vescovo e nel ringraziare
Don Enzo Cherchi, per poi
proseguire: “Aver consolidato e messo in sicurezza
questo splendido bene monumentale che è sì patrimonio della Chiesa, ma che
anche parte integrante del
nostro essere, significa la
volontà dei pubblici amministratori di non disperdere
la testimonianza che l’estro
e l’arte dei nostri padri ci
hanno tramandato”.
La cerimonia si è conclusa
con la Santa Messa di Pa-
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squa mentre tutta la manifestazione è stata allietata
dalle note della Filarmonica
Giuseppe Verdi, una delle
L’intervento del Sindaco
Dario Santori
più antiche bande musicali
della Sabina.
Malepassu
“E
ccellenza Reverendissima, carissimo Don
Enzo, concittadini tutti di Montebuono: è con
tanta gioia, soddisfazione ed un pizzico di commozione
che partecipo alla riapertura al culto di questa nostra
splendida chiesa parrocchiale dedicata a Maria Santissima Assunta in Cielo.
Ringrazio Don Enzo che ha voluto prendessi la parola in questa felice circostanza, ma il mio ringraziamento al nostro parroco gli giunga con tutto il
cuore per quanto egli ha fatto e farà al
fine di recuperare e promuovere il patrimonio storico, artistico e monumentale
di questo nostro amato borgo della Sabina.
Sono ormai trentatre anni che egli è
stato chiamato ad essere il pastore di
questa nostra comunità montebuonese,
un periodo che lo ha visto sempre in
prima linea per promuovere, insieme al
benessere delle anime, anche tutto ciò
che ruota intorno alle arti, spaziando
dalla letteratura, alla musica ed al bel
canto.
La riapertura al culto di questa chiesa è
stata attesa con ansia da tutta la popolazione perché dentro queste mura, sotto questa splendida volta affrescata nel 1949 del ternano Mirimao,
sono racchiusi cinquecento anni di vita della nostra
gente, c’è la memoria storica degli eventi di una comunità che ha vissuto e vive nel solco della dottrina cattolica sin dalle sue origini. Aver consolidato e messo in
sicurezza questo splendido bene monumentale che è si
patrimonio della Chiesa, ma che virtualmente è un
bene che è proprio del nostro essere, significa la volontà dei pubblici amministratori di non disperdere la
testimonianza che l’estro e l’arte dei nostri padri ci
hanno tramandato.
Significa che bisogna continuare a percorrere la strada indicata da Don Enzo anche da responsabili di questa amministrazione comunale che, in sinergia con
l’ente Regione e Provincia, dovrà trovare le risorse
necessarie per recuperare monumenti che stanno vivendo un deleterio abbandono.
Penso in primis ad un più marcato restauro degli interni di questa stessa chiesa parrocchiale con tecniche
che ne conservino il suo sapore di antico, penso alla
chiesa di San Giovanni Battista ed a quella di
Sant’Angelo, come pure alla Madonna dei Monti ed ai
piccoli luoghi di culto di cui è disseminato tutto il nostro territorio, dal centro storico a tutte le frazioni.
Don Enzo docet: egli è un grande esempio per noi.
Speriamo che il Signore ce lo conservi a lungo in tutta
la sua efficienza e che Sua Eccellenza Reverendissima
sia il tramite per la realizzazione di questo nostro desiderio che nasce spontaneo dal cuore di tutto il popolo
di Montebuono.
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onostante il concreto rischio di una sua
definitiva chiusura per la
quale è sul piede di guerra tutta la popolazione
con in testa il sindaco
Dario Santori, il plesso
scolastico di Montebuono, scuola materna e primaria, ha concluso l’annualità 2008-2009 con
un’interessante quanto
educativa rappresentazione teatrale.
Su un testo di Vincenzina
Dorigo gli alunni delle
elementari hanno interpretato “Pacifì - Il Marziano Giardiniere” avvalendosi della sapiente
guida e regia delle loro
insegnanti e con l’ausilio
Scuole elementari a Montebuono,
saggio teatrale di fine anno
tecnico di Fiorenzo Francioli che ne ha curato le
scene, le musiche, i suoni
e gli effetti speciali. Con
la spigliatezza della loro
verde età i piccoli attori
hanno allietato il folto
pubblico presente rappresentando in maniera
lucida e comprensibile il
messaggio contenuto nel
testo del lavoro teatrale:
la pace e la concordia
tra i popoli. La figura del
marziano che getta sulla
terra un seme dal quale
nasce l’albero della pace
è puramente allegorica,
incarna pienamente
l’altro, il diverso che si
colloca in un nuovo ambiente sociale e culturale.
Presente fra le autorità
intervenute la professoressa Orietta Mariucci in
qualità di Preside Vicaria
dell’Istituto Omnicomprensivo “Sandro Pertini”
di cui la scuola di Montebuono fa parte.
Organetti e stornellatori
a San Benedetto
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rimo festival degli stornellatori a Montebuono: si è tenuto nel terzo finesettimana dello scorso
mese di giugno 2009, in
concomitanza con l’annuale
celebrazione popolare di
San Benedetto, venerato da
secoli nell’eremo esistente
sull’omonimo monte che
sovrasta il borgo sabino di
Montebuono. La manifestazione, organizzata dalla locale Pro Loco guidata da
Fiorenzo Francioli, ha
avuto il patrocinio dell’Assessorato al Turismo e
Commercio della Regione
Lazio, del Comune di Montebuono e della Parrocchia
di Santa Maria Assunta tramite il parroco Don Enzo
Cherchi.
Nel tardo pomeriggio di sabato 13 giugno per le vie del
centro storico si è esibito il
gruppo degli “Organetti del
Soratte”, cui hanno fatto seguito nel centro polivalente
“Andrea Dati” i vari gruppi
di stornellatori provenienti
dalle province di Rieti e
Roma. Il meeting musicale
e canoro si è concluso nella
giornata di domenica 14
giugno quando il popolo di
Montebuono, seguendo
l’esempio dei propri antenati, è andato in processione
penitenziale all’Eremo di
San Benedetto, dove si sono
svolti i riti religiosi, ed una
grande tavolata all’aperto
per gustare ancora una volta
la bravura canora dei canterini popolari.
Una giornata, quella di domenica, che ha significato
la forza della tradizione che
può esprimere la comunità
di un piccolo borgo agreste
ed al contempo fare memoria di eventi storici che
hanno segnato la vita della
gente di Montebuono. Antiche tradizioni popolari e riproposizione di valori etici
e religiosi sono stati
quest’anno, a Montebuono,
anche momenti di sano e
colorito passatempo.
Un poeta locale, Gianni Cristofani, così cantava in una
sua lirica della chiesetta sul
monte: “Splendida chiesetta restaurata / del santo che
insegnò ora et labora / da
sempre vegli questa terra
amata / dove gente sabina
vi dimora”
La performance teatrale
degli attori in erba montebuonesi ha fatto ascoltare parole semplici pronunciate da anime innocenti, ma comunque cariche di grandi significati
umani, sociali e culturali.
È stata rappresentata
una storia fantastica tutta
da ascoltare perché andava direttamente a toccare il cuore dei presenti,
tra i quali il parroco Don
Enzo Cherchi ed il Vice
Sindaco Gianni Cristofani. Chiuso il sipario,
resta la speranza che
questa splendida realtà
culturale, tipica del piccolo borgo sabino, sia
uno dei motivi sufficienti
per far sì che la Pubblica
Istruzione preservi questo
patrimonio educativo e
di vera integrazione etnica e non lo disperda per
presunte necessità finanziarie e di economia gestionale.
❐ dalla prima pagina
Montebuono ai fratelli
d’Abruzzo
do invernale per portare i loro greggi nelle campagne
della bassa sabina dove si consolidavano amicizie e nascevano anche matrimoni. Non c’era mai passaggio di
denaro, era un continuo baratto. Formaggio e ricotta in
cambio di erba verde e qualche - anzi molte - bottiglie
di vino. Erano incontri costruttivi e proficui tra persone
vere, semplici, autenticamente legate alla terra sia in
qualità di contadini che di pastori. Erano scambi di natura economica, ma anche e soprattutto culturali in
quanto si confrontavano tradizioni, usi e costumi diversi.
Amici abruzzesi, nell’immaginario collettivo di noi ragazzi sabini del dopoguerra siete stati per anni i protagonisti autentici di quanto D’Annunzio ebbe a cantare
nelle sue liriche.
La strada romana, bianca e piena di buche che da Rieti
porta a Montebuono era il vostro “tratturu”che ogni
anno, al primo rigor dell’inverno, imboccavate per raggiungere le nostre campagne.
Quando il terremoto assassino ha sconquassato i vostri
paesi, la nostre gente si è sentita emotivamente coinvolta per quella comunanza di antiche radici che affondano nella stessa terra bagnata dal sudore, da cui trae il
pane quotidiano. Montebuono, amici abruzzesi, vi porta
nel cuore: è con voi e vuole condividere sia a livello
ideale che materiale le sofferenze che vi hanno colpito e
per le quali ancora oggi continuate a soffrire.
Qualcosa di concreto l’abbiamo fatto, altro potremmo
fare in questa catena di solidarietà che ha coinvolto
l’Italia ed il mondo intero soprattutto per salvare il vostro patrimonio artistico e monumentale che è un bene
di tutta l’umanità.
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Fianello verso il risanamento abitativo
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hiudere il plesso scolastico in uno dei piccoli comuni della nostra Sabina significherebbe voler uccidere il comune medesimo,
dato che si ridurrebbero le sue
potenziali capacità abitative e
si mortificherebbero le sue
possibilità economiche”.
Così Fabio Melilli, Presidente della Provincia di Rieti, ha
risposto ad una sollecitazione
del sindaco di Montebuono
Dario Santori in occasione
della firma della convenzione
tra il commissario per il terremoto del 1996 ed il presidente del consorzio “Borgo di
Fianello” dott. Andreotto
Gaetani. La presenza del Pre-
sidente Melilli a Montebuono
nella mattinata di domenica
17 maggio era attesa da
tempo perché si ratificava
l’accordo sul finanziamento
per il recupero del complesso
abitativo del centro medievale di Fianello. L’antico castello della sabina, già fatto oggetto di notevoli investimenti
Il testo integrale dell’intervento
del Sindaco Dario Santori
“U
n sincero e cordiale benvenuto a tutti
voi, insieme ad un sentito
grazie per la vostra presenza in un momento così significativo per questo nostro paese di Montebuono,
per Fianello e - mi sia consentito - per l’intera compagine amministrativa che ho
l’onore di presiedere.
Oggi concretizziamo un
progetto ambizioso nato
all’indomani del nostro insediamento, grazie alla sensibilità del Presidente della
Provincia di Rieti On.le
Fabio Melilli che non mi
stancherò mai di ringraziare, verso il problema del
borgo di Fianello, per toglierlo dal secolare abbandono e riportarlo alla sua dignità di castello medievale,
salvaguardando tutto il suo
patrimonio monumentale,
sia esso laico che religioso.
L’accordo che sottoscriviamo oggi fra l’ente provinciale ed il consorzio costituitosi tra i proprietari delle
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abitazioni del centro storico
fianellese è l’esempio di
come pubblico e privato,
quando c’è chiarezza nei
rapporti e volontà politica,
possono trovare le giuste
soluzioni per risolvere
anche i problemi abitativi
del territorio sabino, con la
contestuale salvaguardia
del proprio patrimonio artistico e culturale.
Da questa mattina il progetto Fianello passa dalle parole ai fatti per diventare concretamente operativo, aggiungendosi ai già significativi interventi operati in
quel presidio, tanto da avere
tra poco tempo la piena
fruibilità di un gioiello architettonico, bene inestimabile di questa nostra comunità agreste.
Grazie, Presidente Melilli,
grazie a voi proprietari
degli immobili del centro
storico per aver aderito
anche con mezzi finanziari
a questa importante iniziativa di recupero conservativo
del borgo di Fianello. Sono
sicuro che a lavori terminati, quando cioè saranno
giunti in porto tutti i progetti che insistono su quel sito,
Montebuono avrà un altro
valore aggiunto per essere
collocato nei circuiti turistici italiani, tanto da creare
ricchezza per la nostra popolazione. Sarà illuminato
compito degli amministratori, quelli di oggi e quelli
di domani, saper sfruttare
questo recuperato centro
medioevale attraverso iniziative promozionali, collegandosi con le province e i
comuni limitrofi, in piena
sinergia e condivisione di
intenti con le realtà della
Chiesa locale.
Grazie a Fabio Melilli si
può dire che Montebuono
con Fianello ha ‘colto l’attimo’. Nostro dovere istituzionale è far sì che l’intelligenza del contingente sia
nuovo e costruttivo futuro
per le generazioni a venire.
Grazie”.
per la messa in sicurezza dei
suoi versanti e la realizzazione dei sottoservizi, beneficerà
dei fondi del terremoto per un
milione e seicentosettantamila euro cui si aggiungeranno
fondi a carico dei privati,
tanto da ridare al complesso
abitativo la piena funzionalità
con la contestuale messa in
sicurezza anche ai fini di futuri eventi sismici. Il Presidente Melilli ha incontrato la
popolazione di Montebuono
solo ed esclusivamente per
gli aspetti istituzionali legati
all’accordo firmato con il
consorzio di Fianello e si è
complimentato con i proprietari degli immobili per aver
compreso che un’iniziativa di
tale portata sia finanziaria che
gestionale, poteva realizzarsi
solo in presenza di un progetto condiviso e non parcellizzato fra i vari soggetti interessati. Hanno presenziato alla
firma il sindaco di Montebuono Dario Santori, il parroco
Don Enzo Cherchi, i tecnici
comunali Walter Agostinelli
ed Angelo Pace ed il rappresentante della sovrintendenza
ai beni culturali architetto
Blasetti.
Il sindaco Santori nel ringraziare il Presidente/Commissario Fabio Melilli si è detto
sicuro che: “a lavori terminati, quando cioè saranno giunti
in porto tutti i progetti che insistono su quel sito, Montebuono avrà un altro valore aggiunto per essere collocato
nei circuiti turistici italiani
tanto da creare ricchezza per
la nostra popolazione”. Ed ha
proseguito: “sarà illuminato
compito degli amministratori,
quelli di oggi e quelli di domani, saper sfruttare questo
recuperato centro medievale
attraverso iniziative promozionali, collegandosi con le
province e i comuni limitrofi,
in piena sinergia e condivisione di intenti con le realtà
della Chiesa locale”. E concludendo: “grazie a Fabio
Melilli si può dire che Montebuono con Fianello ha ‘colto
l’attimo’. Nostro dovere istituzionale è far sì che l’intelligenza del contingente sia
nuovo e costruttivo futuro per
le generazioni a venire”.
Gianluca Perfetti 338 2658050 - 393 9170497
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Intervista ad Andreotto Gaetani, Presidente
del Consorzio “Il Borgo di Fianello”
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l Comune di Montebuono, d’intesa con la presidenza della Provincia di
Rieti, si è fatto promotore
della costituzione del Consorzio “Il Borgo di Fianello” tra i proprietari di Fianello, per il miglioramento
sismico dell’area. Il Commissariato al sisma, dopo
aver effettuato indagini
formali e adeguati sopralluoghi tecnici, ha stipulato recentemente una
Convenzione con il Consorzio al fine di far progettare e svolgere ai proprietari degli immobili i
necessari lavori di miglioramento sismico, mantenendo la responsabilità e
gestione amministrativa
al Comune di Montebuono.
Per saperne di più abbiamo intervistato il presidente del Consorzio “Il
Borgo di Fianello” Andreotto Gaetani.
Presidente, perché avete
costituito il Consorzio “Il
Borgo di Fianello”?
“Vorrei prima di tutto ringraziare il Sindaco Santori e l’On. Melilli che
hanno promosso questa
opportunità e salutare i
miei associati che con i
loro immobili compongono la maggioranza della
superficie delle proprietà
di Fianello e che hanno
creduto in questa iniziativa. Il Consorzio è stato
costituito dai proprietari
con la partecipazione formale del Comune per
poter creare uno strumento che potesse effettuare
opere di miglioramento
sismico per tutta Fianello
nel suo complesso”.
Ma la partecipazione è
gratuita?
“Assolutamente no. I con-
sorziati che hanno costituito dal notaio il Consorzio hanno versato ciascuno una prima quota di
adesione di 1000 euro a
testa. Inoltre i progettisti
calcolano che prima di
iniziare i lavori, la quota
complessiva che i privati
dovranno versare in contanti di tasca loro ammonterà a circa mezzo
milione di euro, a fronte
di circa un milione e
mezzo di contributo”.
Quali sono i lavori in
programma?
“Guardi, il consorzio
opererà sugli immobili
dei privati che hanno
aderito, non perdendo di
vista l’interesse pubblico,
tant’è vero che si prevede
una progettazione complessiva sul borgo che va
vista come un’unica unità
progettuale. Occorrerà
quindi mediare tra gli interessi dei singoli e quelli
generali.
Abbiamo già avviato i lavori di progettazione iniziando con una ricognizione tecnica effettuata
dagli ingegneri della Protezione civile di Rieti ed è
continuata con le risorse
messe a disposizione dal
Comune.
Contiamo a breve di
avere uno schedario tecnico ragionato per cia-
scun immobile di Fianello
per poter decidere fra
progettisti, Comune, Provincia e proprietari con
quali lavori iniziare, quali
priorità e quali emergenze”.
Cosa succederà in pratica e quali saranno le fasi
di lavoro?
“Siamo a buon punto: il
Consorzio è stato formalmente costituito ed ha i
requisiti di legge per operare e dispone delle
prime risorse per lavorare. Come Presidente ho siglato recentemente la
Convenzione con l’On
Melilli, Commissario al
Sisma per la provincia di
Rieti, che ha deliberato
l’assegnazione dei fondi.
Sono già iniziate le fasi
pre-progettuali e a breve,
dopo un’assemblea del
Consorzio che dovrà ratificare le decisioni, si assegneranno gli incarichi di
progetto. I lavori inizieranno subito dopo aver
espletato un bando di
gara”.
Ma i terremoti degli anni
scorsi che danni concreti
hanno causato a Fianello?
“Guardi, sono a Fianello
dal 2003 e non conosco
di persona le vicende
degli anni passati. Mi
devo quindi attenere al
parere dei tecnici della
Protezione Civile che,
dopo attenti sopralluoghi,
hanno espresso viva
preoccupazione sulle
condizioni complessive
del borgo, anche in considerazione che tutto il territorio del Comune di
Montebuono è stato dichiarato per legge zona
sismica”.
Allora andate avanti?
“Naturalmente. Le dirò di
più: per ogni problema
interpretativo, di procedura e operativo, sono in
stretto contatto con il Comune, con la Provincia e
con la Sovrintendenza ai
quali spesso pongo quesiti scritti e formali. Inoltre
mi fa piacere rendere
noto che il Presidente Melilli, nel rispetto della trasparenza e delle procedure, per tutti i chiarimenti
necessari intende coinvolgere l’Avvocatura di Stato
che con i suoi pareri ci
darà ancora maggior
conforto”.
Come sono i rapporti tra
il Consorzio e tutti i fianellesi?
“Calcolando i nuclei familiari dei consorziati nella
loro interezza, si può valutare una composizione
di 40/50 persone - compresa la grande maggioranza della superficie
degli immobili - e quindi
la quasi totalità della popolazione di Fianello è
rappresenta all’interno
del Consorzio.
Con loro e con i pochi cittadini del borgo che liberamente hanno scelto di
non partecipare al Consorzio c’è un rapporto di
simpatia e reciproca collaborazione. Inoltre, a
garanzia degli interessi di
tutti, il Comune di Montebuono ha delegato a partecipare ai lavori del Consorzio il dinamico assessore Mariella Mariani,
molto attivo e coinvolto
nella sorte del borgo”.
Sta disegnando una situazione idilliaca, ci saranno pure voci critiche?
“Per la verità no. Se lei intende comunicazioni dirette al Consorzio, se in
futuro verranno saranno
bene accette ed esaminate. Se lei si riferisce invece
ad altro, ovvero a interventi indirizzati a organismi terzi, lettere, delazioni, esposti o maldicenze
in generale, non le so rispondere. Di solito queste
riguardano vicende da
piccolo pettegolezzo dovute a poca cultura e
scarso approfondimento
dei fatti, di nessun interesse per i più”.
Allora come riuscirà a
comporre gli eventuali
interessi diversi con i
quali si dovrà confrontare?
“È vero, il Consorzio si
segue a pag. 6
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segue da pag. 5
Intervista ad Andreotto Gaetani, Presidente
del Consorzio “Il Borgo di Fianello”
confronterà con interessi
pubblici e privati piccoli,
medi e grandi e dovrà
sempre trovare momenti
di equilibrio condivisi il
più possibile da tutti. Se
questo non dovesse avvenire, ricordo che la Legge
riconosce al Consorzio
l’obbligatorietà da parte
dei non aderenti al Consorzio di adempiere, seguire ed attuare le sue decisioni, prese dall’assemblea d’intesa con il Comune in forza della Convenzione con la Protezione
civile.
È però mia intenzione stabilire preventivamente un
dialogo diretto e civile
con tutti”.
Il Consorzio potrà essere
aperto ad altri?
“Il Consorzio, per statuto,
sarà sempre aperto a tutti
gli abitanti di Fianello.
Informo che quando il
Consorzio venne costituito, furono convocati tutti i
fianellesi e ne aderì la
larga maggioranza. Se
qualcuno dei meno interessati di allora ci ripenserà, la cosa non potrà
farci che piacere. L’unico
obbligo per i nuovi candidati è quello di sottoporsi
per l’ammissione all’approvazione preventiva
dell’assemblea”.
Ma il Consorzio si occuperà solo di progetti e
opere o anche di cultura?
“Il Consorzio si deve principalmente occupare di
quanto previsto dallo Statuto e dalla Convenzione
siglata con il Commissariato al Sisma della Protezione Civile di Rieti. Personalmente penso che
contribuire a risanare un
paese tenendo conto di
tutti i valori storici, paesaggistici e architettonici
sia un’operazione d’im-
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portante spessore culturale e come tale va impostata.
Certamente nessuno
potrà vietare, una volta
esauriti i compiti principali, di trasformare Statuto e Consorzio in quello
strumento di cultura, di
promozione o altro che i
fianellesi, d’intesa con il
Comune, si vorranno
dare”.
Ma il Consorzio è interessato agli immobili pubblici presenti in paese?
“No. Il Consorzio non è
interessato perché per
Statuto si può solo occupare degli immobili privati dei consorziati. Certamente il problema degli
immobili pubblici sarà in
ogni caso affrontato d’intesa con il Comune in
sede di progettazione generale.
Per quanto mi riguarda,
non posso fare a meno di
ringraziare chi a titolo volontario si è occupato in
passato del minuto mantenimento, delle pulizie e
dei locali igienici di parte
del patrimonio pubblico e
storico del borgo. Auspico nel contempo però che
si sciolgano velocemente
lacci e laccioli che sembrano impedirne di fatto
un utilizzo realmente quotidiano e una gestione corale nell’interesse di tutti i
cittadini di Montebuono e
di Fianello, inaugurando
per il futuro una nuova
stagione ‘delle porte
aperte’”.
I cittadini di Fianello, se
tutto andrà in porto, riceveranno un importante
aiuto, sia pure compartecipato. Come potranno a
loro volta sdebitarsi con
la pubblica amministrazione?
“L’aiuto è pubblico e previsto dalla legge. In ogni
caso mi sono posto il problema di cercare di dare
una forma di destinazione del tutto volontaria, ma
aperta al popolo, di alcuni beni privati. Un’idea su
cui lavorare, naturalmente con il consenso di tutti
gli interessati, è quella di
trovare un sistema (una
specifica Convenzione
con il Comune) dove per
esempio i proprietari del
Palazzo, maggiori beneficati dal contributo, possano mettere a disposi-
zione della comunità
qualche spazio per occasioni pubbliche, convegni, concerti, mostre, solo
per determinati giorni
all’anno”.
Come potrà il Consorzio
intervenire sui monumenti presenti come la Torre
Longobarda?
“Come ho già avuto
modo di spiegare, non
potremo intervenire sui
monumenti anche se il
tema sarà affrontato in
sede di progettazione
complessiva. Poiché
anche io credo che la radice storica delle comunità sia determinante
(vorrei in merito complimentarmi per il bel libro
su Montebuono e Fianello
promosso da Don Enzo
Cherchi e dal Comune),
ho chiesto alle Università
della Tuscia e della Sapienza di approfondire le
origini storiche della
Torre affidando delle tesi
di ricerca che, non appena terminate, faremo
pubblicare. Purtroppo sta
emergendo che la torre
pentagonale non presenta sufficienti elementi per
validarne le origini longobarde, bensì a detta degli
esperti presenta chiara
derivazione alto-medioevale. In linea generale gli
storici interpellati ritengono che i longobardi, nelle
loro scorrerie nelle nostre
terre, fossero più interessati a fare danni e razzie
che opere nell’interesse
delle comunità. Ne sapremo di più quando gli studi
saranno resi disponibili”.
Presidente, vedo che il
Consorzio “Il Borgo di
Fianello” parte con le
idee chiare. La ringrazio
e le auguro buon lavoro.
“Sono io che la ringrazio
per avermi dato modo di
spiegare in che cosa consisterà l’opera del nostro
Consorzio e come, in
qualità di Presidente, intendo portare avanti il
mio lavoro.
La informo anche che se
le farà piacere, sono disponibile sin da ora ad
aprire un rapporto periodico con il suo giornale
per informare i lettori dei
passi che volta per volta
andremo a fare e per esaminare suggerimenti, idee
e critiche.
Grazie”.
Via Sargnano, 2
02040 Montebuono (RI)
Tel. 0765 60.70.59 - Fax 0765 60.90.21
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Gabbia montebuono
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Montebuono
SPAZIO COMUNE
N
el precedente numero
del periodico di Montebuono è stato pubblicato
con il dovuto risalto un articolo dall’accattivante titolo
“Fianello utopia o realtà”.
L’articolo si soffermava
sulla necessità e opportunità di intervenire su Fianello, sottolineandone, in
modo del tutto condivisibile, le ragioni storiche, culturali e sociali. Continuava
però affermando che pur
mancando entusiasmo e
partecipazione dei giovani,
si deve provvedere alla rivitalizzazione del centro storico e alla costituzione di un
nucleo organizzatore aperto
alla collaborazione di tutti,
anche nella ricerca di contenuti umani, sociali e spirituali.
Fa piacere leggere sul nostro giornale questo invito
di alta responsabilizzazione, ma al contempo fa ancora più piacere informare i
cittadini di Montebuono e
di Fianello che in qualità di
Sindaco mi sono adoperato,
sin dai miei primi atti istituzionali, perchè questo nobile auspicio fosse formalmente raccolto e trasformato in fatti concreti. Diverse
infatti sono le iniziative
pubbliche e private iniziate
a sostegno e supporto dello
sviluppo di Fianello, come
il consolidamento dei versanti, la sistemazione dei
sottoservizi, il prossimo impianto di fitodepurazione,
nonché la bella nuova pavimentazione che preghiamo
tutti di andare ad ammirare.
Una delle iniziative più interessanti di carattere misto
- privato e pubblico - che è
stata messa in cantiere, è
quella della recente costituzione del Consorzio “Il
Borgo di Fianello” che, attraverso una convenzione
con il Commissario al
Sisma di Rieti per la quale
ci siamo fortemente adoperati, dispone complessivamente di oltre 2.300.000
euro tra finanziamento pubblico e compartecipazione
privata per il miglioramento
Fianello: il vecchio
e il nuovo
di Dario Santori*
di Fianello e la riduzione
del rischio sismico, attraverso la ristrutturazione e la
messa in sicurezza delle
abitazioni del centro storico. Si sottolinea inoltre, con
soddisfazione, che non si
può fare opera di miglioramento senza un forte coinvolgimento culturale, storico e paesaggistico. E anche
in questo senso il Consorzio, con il concorso
dell’Amministrazione comunale, sta recependo i
suggerimenti che da più
parti provengono.
Per maggiore chiarezza
forse un appello all’unità e
al buonsenso si potrebbe rivolgere direttamente al nostro articolista, per chiedergli di intervenire sui vertici
di quell’associazione locale, della quale in passato è
stato acceso promotore, che
ora sembra remare contro
questa bella iniziativa. Per
dovere di cronaca occorre
infatti informare che continuano ad arrivare lettere
non solo di critica, ma
anche di denuncia ad organismi terzi da parte di
un’associazione del borgo,
forse benemerita in passato
e che ha già pubblicamente
dichiarato la sua intenzione
a sciogliersi e della quale
non si conoscono né programmi futuri, né bilancio,
né reale rappresentatività.
La giovane presidente
neoeletta, prima ancora di
preoccuparsi di formulare
un piano di rilancio, di cercare risorse, nuovi associati
e di presentare a favore
della comunità un credibile
piano di gestione degli immobili pubblici a suo tempo
affidati, si impegna esternamente in modo malevolo,
capzioso, non per criticare
costruttivamente, ma per distruggere quanto altri,
nell’interesse del Borgo e di
Montebuono, stanno pubblicamente portando avanti
con professionalità e completa dedizione.
La giovane presidente
dell’associazione del borgo
muove infatti critiche relative ai reali danni del terremoto del 2001, che per la
verità dovrebbe conoscere
poco perché all’epoca dei
fatti portava il grembiule
delle scuole elementari.
Il Commissario al sisma,
giustamente, non sottovalutando lettere ed esposti così
circostanziati che sembrano
essere stati scritti da un
esperto professionista rotto
a tutte le astuzie, interessato
più alla distruzione dell’esistente che alla collaborazione e realizzazione del
nuovo, ha semplicemente
trasmesso i documenti ricevuti all’Avvocatura di
Stato.
Intanto il lavori del Consorzio non si sono interrotti e
vanno avanti serenamente.
Sapendo di fare cosa gradita
e contando sul senso di
equilibrio e responsabilità
dell’estensore del bell’articolo “Fianello utopia o
realtà”, gli chiederei di riconsiderare quanto scritto e
di adoperarsi concretamente per la coesione e la concordia tra tutti, magari proponendo alla giovane e
forse inesperta presidente di
cercare di lavorare tendendo al nuovo, per costruire e
non per distruggere, nell’interesse di tutti i cittadini del
comune, nessuno escluso.
Che gli scritti rispecchino i
reali comportamenti degli
autori nella quotidianità
della loro azione. È ciò che
mi auguro da primo cittadino di questo paese per il nostro futuro, rivolgendomi a
tutti indistintamente.
Sindaco di Montebuono
SPAZIO COMUNE PERIODICO MONOGRAFICO D’INFORMAZIONE ISTITUZIONALE
Registrazione Tribunale di Terni 5/2004 - Anno VI- n. 8 euro 2,00
Montebuono - Ottobre 2009
Direttore Responsabile: M. Petronio
Hanno collaborato per il Comune di Montebuono: Gianni CRISTOFANI (coordinatore),
Dario SANTORI, Fiorenzo FRANCIOLI, Mariella MARIANI, Rita RENZI
Editore: Editrice Punto Uno Srl - 05100 Terni
Largo E. R. Passavanti, 13 - Tel. e Fax 0744 1920763 - 0744 1920764
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Stampato per Editrice Punto Uno Srl da:
Tipografia Ceccarelli - Grotte di Castro (VT)
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MONTEBUONO (RI)
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Montebuono
SPAZIO COMUNE
Percorso tra le memorie culturali e religiose del reatino. Prima evangelizzazione
cristiana nell’Agro Foronovano. Itinerario sulla “Via del sale” nella zona di Rieti.
Sulle orme di Pietro in Sabina
di Don Enzo Cherchi
È
notorio che il Cristianesimo
nelle vicinanze di Roma si
diffondesse molto rapidamente
anche per l’azione diretta degli
Apostoli Pietro e Paolo come afferma Eusebio (vedi Angelo Mai
“Nova Patrum Bibliotheca”
n.121), grande padre della
Chiesa.
Da Roma gli Apostoli inviavano
Lettere e spesso andavano a visitare le vicine Comunità come
avevano fatto in Oriente secondo la documentazione degli Atti
degli Apostoli.
Ora, in mancanza di documenti
espliciti, si deve ricorrere alle interpretazioni dei fatti e delle memorie locali, oltre che a tradizioni secolari attestanti devozioni e
riti antichissimi specialmente
quando le memorie dei Padri
non sono contraddette da monumenti o valide ragioni, perché a
fianco della storia scritta, vi è
anche la storia parlata e questa
è la Tradizione, che integra la
storia scritta.
Ora la Tradizione che i Santi
Pietro e Paolo, così instancabili
in Oriente (vedi Atti degli Apostoli), venuti a Roma non si siano
dati all’ozio, ma pur restando
nella capitale come centro, si
siano spesso inoltrati lungo le vie
consolari a portare il Messaggio
e la Luce della Fede nelle antiche
Città: ciò non solo è contrario
ma è una conferma della dinamica vita dei due Principi degli
Apostoli.
Pertanto, a ragione, possiamo
ritenere che il cristianesimo si sia
diffuso nella Sabina ai primordi
dell’era volgare come testimoniano Tertulliano (Adversus iudices), San Cipriano (Ep. XXX,8),
Eusebio (Ist. Eccles. VI,34) e ben
presto si siano costituite, nei
pressi di Roma, Diocesi organizzate, come Cures, Nomentum,
Forum Novum.
Poiché con l’arrivo di Paolo a
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Roma, cessano le notizie bibliche dei suoi viaggi, è assurdo ritenere che Pietro e Paolo, non
abbiano voluto risalire le vie
consolari per giungere alle Città
poste sulle immediate vicinanze
di Roma.
Il Cardinale De Lai così afferma
nel 1917 sul Bollettino Diocesano Ufficiale a pagina 14: “È tradizione veneranda, sebbene non
si possiedono documenti irrefragabili che sia stato l’Apostolo
Pietro a portare la fiaccola delle
Fede nella Sabina, venendo alla
Città di Forum Novum, di cui al
presente non restano che pochi
ruderi… chi risale il torrente
chiamato la Laia di Torri, l’antico Imelle cantata da Virgilio, che
sbuca nel Tevere poco più in su
di Stimigliano, a metà del corso
si imbatte in una larga e pittoresca valle, nella quale spicca un
residuo delle antiche grandezze,
il Santuario detto di Vescovio: e
là intorno, nel piano, tratto di
mura cadenti, un torrione e
sull’adiacente collina, un grandioso convento in rovina… Il
Principe degli Apostoli dunque,
nelle sue peregrinazioni sarebbe
venuto a Foro Nuovo ed ospitato
dalla nobile famiglia Ursacea,
presso di lei avrebbe consacrato
un altare a nostro Signore, gettando così le fondamenta della
primitiva Chiesa e di una Sede
Episcopale: per tale motivo col
nome di Ursaciana si indicava
anticamente la Cattedra di Sabina”.
Così afferma anche il Manoscritto di Cerchiara ed altri autori
come lo Sperandio (Sabina
Sagra e Profana, 1790), il Piazza (La gerarchia Cardinalizia,
1703), il Moroni (Dizionario di
erudizione, voce Sabina), il Bernasconi (Storia dei Santuari
della Beata Vergine, 1905), il
Melchiori (Storia dell’antico municipio romano di Forum
Novum, 1904), lo Schuster (Antica agiografia sabina, 1917),
Apolloni-Ghetti (Archeologia
cristiana, 1947), Stevenson (Bul.
Arch. Crist., 1880).
Delle venute di San Paolo a
Forum Novum abbiamo poche
notizie, tranne della sua breve
permanenza a San Polo di
Forum Novum, che ha la Chiesa
parrocchiale dedicata ai Santi
Pietro e Paolo in memoria
dell’Apostolo delle genti.
A conferma di quanto abbiamo
affermato circa la permanenza
dei due Apostoli a Forum
Novum, è utile notare che le
Chiese e gli altari dedicati ai
Santi Apostoli nelle vicinanze di
Forum Novum, odierna Vescovio, sono numerosi:
• San Polo: a un miglio da
Forum Novum vi è la Chiesa
parrocchiale dedicata ai Santi
Pietro e Paolo;
• Cicignano: a cinque miglia da
Forum Novum la Chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Pietro
e Paolo;
• Foglia: qui esisteva, citata dal
Piazza, una Chiesa di San Pietro
(Moroni, Ant. Sabina, pag. 52);
• Forano: vi era la Chiesa di
San Pietro: “Il popolo tiene per
tradizione che qui vi passasse
San Pietro nel recarsi a Foro
Novo e devotamente baciava
una sedia di pietra che è dietro
all’altare” (Moroni, Ant. Sabina,
pag. 54);
• Montasola: vi è la chiesa di
San Pietro con cinque altari (Moroni, op.cit., pag. 55);
• Montebuono: vi è un’antichissima Chiesa di San Pietro con
belle pitture di Jacopo di Roccantica, sulle rovine delle Terme
di Agrippa di recente restaurata
a cura della Soprintendenza ai
Monumenti;
• Magliano Sabina: vi è la Chiesa di San Pietro in bello stile romanico puro ed intensamente
emotivo.
Ed altri paesi inoltre nella Sabina conservano memorie di San
Pietro e San Paolo: Toffia, Poggio Mirteto, Castel San Pietro,
Ponticelli…
Via del Sale e San Pietro
Uscendo da Roma e percorrendo la Via Salaria, giunti a Passo
Corese (l’antica Cures), la Salaria si biforca in direzione Rieti
(Salaria Quintia, dal Console
Quinzio) ed in direzione Terni.
Per il nostro itinerario culturale
e religioso in Sabina, è fondamentale sapere che l’odierna
S.S. 313 è in gran parte l’antica
Via del Sale che risaliva fino al
Municipium Forum Novum (Vescovio) passando dietro al Santuario (quella che attualmente si
chiama “Via Romana Vecchia”)
e procedendo per il bivio di Vacone attraversa il territorio di
Configni-Lugnola per giungere
fino a Terni dalla parte di San
Valentino: si noti che al passaggio a livello, prima di entrare in
città, la strada per un breve tratto viene chiamata Via Salaria.
Spicca in questo circuito di cultura e religione l’area di Montebuono che, oltre a conservare
una pregiata memoria di San
Pietro in una bellissima Chiesa
del XII sec., restaurata ad arte
dalla Soprintendenza ai Monumenti del Lazio, presenta un
pacchetto eccellente di vivibilità
climatica, altitudinale, monumentale, turistica ed igienico-sanitaria. Montebuono si trova a
300 mt. s.l.m. con un clima
dolce che allontana i rigidi freddi invernali come le afose calure
estive, scongiura grandinate ed
altre intemperie dannose per
l’agricoltura che per questi motivi fornisce prodotti di primaria
qualità come vino, olio, frutta e
quant’altro; garantisce altresì
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Montebuono
SPAZIO COMUNE
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fiorenti pascoli erbosi sia
per gli ovini che per i bovini.
Possiede due monumenti
di alto spessore artistico
del secolo XII: la già citata Chiesa di San Pietro e
la Chiesa di Santa Maria
in Fianello, caratteristico
borgo medievale restaurato di recente nella sua
pavimentazione, che attira turisti da ogni parte
favorendo un grande interesse di studio e di arte.
A tutto ciò si aggiunga la
realizzazione di una
nuova R.S.A. (Residenza
Socio-Sanitaria Assistita
per Anziani) di 60 posti
letto che costituisce un
punto di riferimento essenziale per le necessità
di ordine sociale che assillano gli uomini del nostro tempo.
Montebuono si trova in
un punto molto favorevole per la viabilità che gli
permette di raggiungere
con facilità le stazioni di
Stimigliano (per Roma) e
di Borghetto (per Firenze)
come pure i caselli autostradali di Ponzano-Soratte e Magliano Sabina:
inoltre, è circondato da
una corona sanitaria che
permette di raggiungere
in circa 40 minuti i poli
ospedalieri di Rieti, Terni,
Narni, Magliano Sabina,
Civita Castellana e Viterbo, mettendo così l’utenza in grande tranquillità.
Pertanto ne deriva che il
Borgo di Fianello, nel Comune di Montebuono, è
idoneo a fungere come
punto di raccordo sia logistico per l’accoglienza
dei pellegrini, sia informatico per acquisire tutte
le notizie riguardanti l’itinerario culturale e religioso di quest’area sabina, lembo ameno, tranquillo e raccolto che si
trova al confluire della
inossidabile tradizione
culturale, morale, sociale, civile e religiosa sabino-umbra.
Motolasagna, IV Memorial
“Andrea Dati”
“S
iamo ormai giunti
alla quarta edizione del Memorial Andrea
Dati - Motolasagna in
Sabina, e sulla base
delle esperienze fatte,
contiamo per il prossimo
1° maggio una presenza
a Montebuono di circa
quattrocento motociclisti
con a bordo le cosiddette
‘zavorrine’ (nel gergo
motociclistico sono le
passeggere)”.
Era questa la rosea previsione che azzardava
Fiorenzo Francioli, Presidente della Proloco di
Montebuono, che insieme al Motoclub “Andrea
Dati” di Montebuono è il
promotore ed organizzatore del raduno mototuristico che ha visto protagonista il piccolo centro
della sabina nel giorno
della festa del lavoro
dello scorso 1° maggio
2009.
“Quest’anno ci sarà un
motivo in più per essere
orgogliosi - aggiungeva
ancora il Presidente
Francioli - perché il nostro appuntamento è
stato scelto dal Honda
Deauville Club Italia
come prima tappa del
Raduno Nazionale annuale di questo Club ufficiale, diretta emanazione di Honda Italia SpA.
Raduno che è proseguito
poi nei giorni 2 e 3 maggio a Rieti con visita alla
città ed al suo patrimonio
storico e artistico, oltre a
motogiri su percorsi di
alto pregio paesaggistico
nel Parco Nazionale
Gran Sasso e Monti della
Laga e nella Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia”.
Con il patrocinio del Comune di Montebuono con il sindaco Dario Santori che ha salutato e ringraziato da subito quanti
hanno aderito a questa
giornata dei centauri - e
del Motoclub Andrea
Dati, la manifestazione si
è articolata in varie iniziative nel corso dell’intera giornata festiva. Santa
Messa in memoria e suffragio del giovane Andrea, iscrizione dei partecipanti, presentazione del
libro di Luciano Milanese,
Edizioni Sabinae: “Moto,
strade, mondi. La motocicletta come strumento di
esperienza”
(presentazione
replicata a
Rieti il giorno 2
maggio alle
ore 18, nella
sala della Sabina Universitas - Palazzo
Vecchierelli),
poi partenza
per le strade
della Bassa
Sabina per un
percorso di
circa settanta
chilometri con
tappa a Stimigliano, dove
l’Associazione “Andrea
Sansoni Onlus” ha offerto un rinfresco/aperitivo.
Il ritorno a Montebuono,
avvenuto intorno alle
13.30, ha concluso le
manifestazioni del mattino accompagnate da un
succulento pranzo messo
in opera dall’organizzazione a prezzi speciali,
dove ha fatto da padrone
il piatto che dà il nome
alla manifestazione: la
lasagna, confezionata
dalle volenterose donne
del paese avvalendosi
esclusivamente di uova
fresche di galline ruspanti.
Nel pomeriggio si è tenuto il 1° Ape Trophy, raduno/esibizione di apette, ed infine c’è stata la
conclusione con una
grande abbuffata di fave
e pecorino offerti dalla
ProLoco di Montebuono
con, a seguire, la consegna di premi e riconoscimenti.
“Il raduno motoristico di
Montebuono - ha precisato il Sindaco Dario
Santori - è stato anche in
questo primo maggio
2009 un momento di aggregazione sociale e culturale e l’occasione per
far conoscere e valorizzare il territorio sabino
con il suo ineguagliabile
patrimonio paesaggistico
e monumentale”.
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Montebuono
SPAZIO COMUNE
Terminati i lavori
a “Portasmea”
I
ntervento dagli alti contenuti storici, monumentali, culturali ed artistici nel borgo sabino di
Montebuono. La medioevale Portasmea, quella che
interessa il lato sud del
paese, è stata fatta oggetto
di un restauro conservativo e di messa in sicurezza
eseguito con perizia ed intelligenza operativa, al
fine di salvaguardare tutta
la storicità monumentale
del manufatto. L’intervento murario, eseguito dalle
maestranze della ditta Minicucci Cairo, è stato gestito direttamente dai tecnici della Provincia di
Rieti, ente che già da qualche anno aveva destinato a
Montebuono una parte dei
fondi a disposizione per ri-
parare i danni causati dagli
eventi sismici. La porta,
struttura muraria in sassi e
malta arenaria, si compone di un arco che poggia
sull’antico palazzo della
famiglia Genuini, ben protetta da un tetto anch’esso
ristrutturato e messo in sicurezza. La sensibilità
dell’ente Provincia nei
confronti di Montebuono
si è concretizzata in questi
ultimi anni con interventi
sulla Chiesa dell’Assunta
tramite la Sovrintendenza
delle Belle Arti e con progetti di recupero dell’antica frazione di Fianello, in
cui spicca una suggestiva
torre pentagonale d’epoca
longobarda. I lavori di Portasmea hanno richiesto un
impegno finanziario di
oltre ottantamila euro che,
a giudizio dei tecnici e
degli esperti d’arte, sono
stati ben spesi visto il risultato ottenuto.
Quando si conserva l’antico senza far apparire il moderno dell’intervento, si dà
testimonianza di amore
verso l’arte e il patrimonio
storico monumentale di
una comunità che ne può
beneficiare in piena sicurezza logistica.
L’attuale sindaco di Montebuono Dario Santori,
così come il suo predecessore Fausto Morganti, manifestano tutta la loro soddisfazione per la realizzazione dell’opera e ringraziano tutti coloro che ne
hanno reso possibile il suo
compimento.
L’evento si è tenuto a Montebuono il 29 e 30 agosto 2009
XIII Edizione Mostra Equina
“Cavallo Agricolo Italiano da TPR”
di Annalisa Parisi
G
rande affluenza
alla 13° edizione
della Mostra Interregionale tutta a base di “Cavallo Agricolo Italiano da
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Tiro Pesante Rapido”,
svoltasi nell’ultimo weekend di agosto, grazie
alla preziosa sinergia tra
il Comune di Montebuo-
no e l’Associazione Provinciale Allevatori di
Rieti, al supporto tecnico
dell’AnacaiTpr e alla collaborazione con la Regione Lazio, la Provincia
di Rieti, nonché la Camera di Commercio e l’Associazione ProLoco di
Montebuono. I lavori
hanno preso il
via nella giornata di sabato
29 agosto con
un intenso programma che
ha visto protagonisti una decina di soggetti
impegnati con i rispettivi
“attacchi” in una sfilata
per i vicoli del centro storico, dando prova concreta di maneggevolezza
tra le viuzze del “castrum” risalente al periodo della dominazione romana. La sfilata si è conclusa nella piazza princi-
pale con la benedizione
dei cavalli. Al rientro nel
campo Mostra i signori
Cavezza, Gentili, De
Fazi, Lotto e Remoli si
sono cimentati con i rispettivi “attacchi singoli”
trainati da Oscar I, Tatiana Sab, Tempesta, Vanessa e Pasqualina nella
consueta “prova di maneggevolezza” prevista
dall’LG. Due le manches
disputate quest’anno per
la prima volta in notturna, ed una finale ad oltranza tra Giuseppe Lotto
e Sandro Gentili che ha
visto alla fine il sig. Lotto
conquistare il primo
posto con un percorso
netto. Al termine della
gara le attività son proseguite fino a tardi con il
“Prova anche Tu”, (esperimento peraltro ben riuscito considerata l’affluenza) onde consentire
a curiosi ed appassionati
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Montebuono
SPAZIO COMUNE
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XIII Edizione Mostra Equina
la possibilità di conduzione di un attacco affiancati da un esperto. La
giornata di domenica 30
agosto ha invece rappresentato l’evento propriamente morfologico, con
la XIII Mostra Interregionale che ha visto protagonisti bel oltre 70 soggetti di pregio, suddivisi
nelle categorie ufficiali e
valutati nel ring d’onore
dai due giudici nazionali, Fulvio Rossignoli e
Marco Corbucci. La cospicua partecipazione
all’evento da parte degli
allevatori locali è la dimostrazione che l’opera
di sensibilizzazione operata dall’APA di Rieti nel
comprensorio dell’agroreatino sul CAITPR ha
portato ad ottimi risultati
in termini di consistenza
totale, con i suoi 1400
capi iscritti. Durante la
mattinata è stato garan-
tito un caratteristico ed
efficiente servizio navetta con tre rotabili che
hanno condotto i visitatori in prossimità del
campo mostra.
All’evento erano presenti
i rappresentanti degli
Enti che hanno patrocinato l’evento, il consiglio
direttivo dell’AnacaiTpr
con il presidente Dott.
Andrea Alieri, il vicepresidente Enrico Scipioni ed il direttore Dott.
Giuseppe Pigozzi.
Il pomeriggio della domenica, ancora denso di
appuntamenti con il
“Palio dei Somari”, il
doppio spettacolo equestre a cura di Roberto
Concezzi, “Meraviglie di
fuoco” e “Rocon Western
Show”, si è concluso con
l’estrazione dei biglietti
vincenti della lotteria organizzata dalla ProLoco
di Montebuono.
Le nuove poesie di Gianni
Cristofani (Malepassu)
C
on “Le finestre
dell’anima” pensieri e parole dal
profondo - Gianni
Cristofani (Malepassu), giornalista e
prolifico scrittore
sabino, porta all’attenzione dei suoi
numerosi lettori ed
estimatori, l’ultima
raccolta di componimenti poetici cui
fa d’appendice un
racconto biografico
del Prof. Rino Cavalieri, dermatologo e genetista di
fama mondiale, recentemente scomparso.
Il volume, in elegante veste tipografica, pubblicato
dalla casa editrice
Bandiera & Bandiera di Roma, si
avvale dell’interessante
prefazione della nota giornalista RAI Marina Como
e presenta in copertina
una splendida opera pittorica a tecnica mista su tela
dell’artista Vittorio Fava
che opera da anni a Poggio Nativo.
Le Finestre dell’Anima è
la sesta raccolta di poesie
messa in cantiere da Gianni Cristofani (Malepassu)
per le quali, in oltre venti
anni di attività letteraria,
ha ricevuto lusinghieri riconoscimenti, premi ed
attestati speciali.
Dalla produzione letteraria di Gianni Cristofani,
sia in prosa che in poesia,
emerge chiaramente il suo
dirompente amore per la
vita, la sua profonda e vissuta religiosità, il quasi
morboso attaccamento
alla sua terra di origine:
Montebuono nella Sabina,
di cui spesso si fa interprete e cantore con una
nota di struggente nostalgia.
Gianni Cristofani (Malepassu) canta e narra la
vita, l’amicizia, gli amori
e gli affetti ma, a volte, il
suo canto si fa lamento disperante quando affronta i
temi lega-ti alla malvagità
e alla ipocrisia dell’uomo. Con il suo ultimo romanzo “La fontana di
Valle Salce”, Gianni Cristofani ha vinto la 14° edizione dell’Europremio letterario Città di Corato
“Oscar Antonietta Di Bari
Bruno”. Primo classificato su venti fina-listi scelti
tra sessanta opere presenta-te, Cristofani ha ricevuto anche lo spe-ciale premio assegnato al vincitore
dal Presidente della Repubblica.
Uscito dal servizio attivo
a metà del 2006, Gianni
Cristofani si dedica a
tempo pieno ad amministrare il comune di nascita: Montebuono.
Dopo essere stato consigliere di maggioranza con
il sindaco Fausto Morgan-
ti, dal maggio 2005 collabora con il nuovo sindaco
Dario Santori in qualità di
Vice, di Assessore al personale e di Capo Ufficio
Stampa.
In qualità di responsabile
della comunicazione comunale, sovrintende la
pubblicazione del quadrimestrale “Montebuono”
giunto ormai alla sua nona
pubblicazione a cura della
Editrice Punto Uno di
Terni.
È consigliere dell’Unione
dei comuni “Nova Sabina” che raggruppa i municipi di Montebuono,
Torri, Selci, Casperia,
Roccantica e Poggio Catino.
Conserva la residenza
nella capitale, ma Montebuono è tornato ad essere
l’alcova della sua anima e
della sua mente, il rifugio
ideale dove, nel silenzio e
nella panoramicità della
sua casa, trova sempre la
più autentica e genuina
delle ispirazioni.
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Montebuono
SPAZIO COMUNE
Riflessioni sul XX secolo
di Alberto Longobardi
I
l XX secolo d.C., che si
è da poco concluso, è
stato caratterizzato negli
ultimi cinquant’anni da
una rapida e progressiva “velocizzazione”:
nelle comunicazioni audiovisive, nei trasporti,
nelle scoperte scientifiche e nello stesso ritmo
di vita dei singoli. Il progresso è stato enorme ed
i suoi benefici si sono
concretizzati in un più
alto tenore di vita igienico-sanitario e di confort.
D’altra parte, però, la
qualità di vita è stata fortemente penalizzata. La
società, nel suo insieme,
sembra essere la risultante “casuale” di intrecci e contrapposizioni di
interessi delle diverse categorie e dei poteri economici e politici in senso
lato. Il denaro ed il potere, nelle più graduate
sfumature, costituiscono
le molle prevalenti, che
in diversa misura spingono i singoli e le masse
all’azione quotidiana di
vita.
Dal più piccolo al più affermato professionista o
artista, dall’operaio
all’artigiano, dal parroco al cardinale, dal più
modesto imprenditore al
grande
industriale:
siamo tutti spinti a gestire ciascuno il proprio
“orticello”, seguendo le
leggi della società, delle
gerarchie e del mercato,
che in un modo o
nell’altro tendono a
soffocare la libertà dello
spirito.
Da tutto ciò ne è derivato
un nuovo e diverso modo
di vivere; e per quanto
riguarda i rapporti
umani, l’uomo, il singolo
individuo, non è più al
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centro dei valori e
dell’interesse della
civiltà.
Non c'è più il
tempo da dedicare
a noi stessi: a me, a
te, a noi due, a noi
tre, a noi quattro,
cinque, sei, dieci...
Si è perso il senso
della piccola dimensione, culla dei
più intensi rapporti
umani.
La società, sempre
più artificialmente
organizzata, in
concreto ci lascia
sempre più soli.
L’organizzazione
socio-economica
ha “mercificato”
ogni cosa, perfino
la religione, la cultura e l’arte.
Il nostro prossimo
non è il soggetto
con il quale rapportarci personalmente
ed individualmente,
al quale dare e dal
quale ricevere; ma
“oggetto” delle nostre attività, cioè del
nostro egoismo o altruismo che sia.
Il risultato più appariscente di questo processo è la perdita della capacità di introspezione.
Il che ha comportato,
conseguentemente, il distacco della persona
dalla natura a noi più vicina (terra, piante, animali) e dal cosmo nella
sua globalità.
Ed anche se la scienza
atomica e subatomica ha
dimostrato la totale interrelazione tra ciascuno di
noi, il cosmo e la natura
energetica di tutto ciò
che lo compone, la società moderna o postmoderna che dir si vo-
glia, sembra ignorare le
conseguenze filosofiche
di tale scoperta.
Gesù ha detto: “Il Tutto
esce da me e il Tutto ritorna in me. Tagliate il
legno: io sono lì. Sollevate una pietra, mi troverete lì”.
Abbiamo dentro di noi
la risposta a tutte le domande, ma la cerchiamo
altrove.
Eppure non dovremmo
far altro che “ascoltare
in silenzio” e “sentire” le
vibrazioni del cosmo intero.
Ma come sottrarci all’assordante rumore della
società in cui viviamo?
Non certo fuggendo da
essa per rifugiarci sulla
montagna, ma cominciando a renderci consapevoli di tutto ciò che ci
spinge ad essere “spettatori passivi”.
Con la televisione, il cinema, le conferenze, il
teatro, le mostre - anche
se spesso si tratta di momenti di piacevole arricchimento - noi siamo pur
sempre in una posizione
di “ricezione”.
Non per questo dobbiamo cessare di fruirne;
dobbiamo però assumerne la consapevolezza e dedicare altrettanto
spazio alla nostra introspezione, attraverso
quegli strumenti che ci
vedono “protagonisti”
come auto-massaggio,
respirazione, concentrazione, rilassamento, meditazione, alimentazione
consapevole... Anche la
musica può divenire un
sublime strumento di introspezione e così la filosofia.
È un processo a piccoli
passi, che non richiede
alcuna “fede”, perché
tutto si fonda sulla verifica che tu stesso effettuerai. Pian piano, e non attraverso un processo intellettivo, riusciremo a
raggiungere un vero
equilibrio, a sentirci
parte del Tutto ed a ricondurre ad Uno la dualità. “Quando saprete
trasformare il due in
Uno, diventerete “figli
dell’Uomo” e se direte:
montagna allontanati,
quella si allontanerà”
(dal cosiddetto vangelo
secondo Tommaso).
L’ANTICA FATTORIA SABINA s.r.l.
Rag. ROBERTO SASSI
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