Comune di Anzola dell`Emilia

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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA
Sabato, 23 novembre 2013
Sabato, 23 novembre 2013
Cronaca
«Manca un centro ricreativo E la viabilità è a...
Da Il Resto del Carlino del 2013­11­23T04:04:00
Webe software per le imprese, Nolimits apre i battenti «Allarghiamo...
Da Il Resto del Carlino del 2013­11­23T04:04:00
Il ponte sul Lavino la unisce a Bologna
Da Il Resto del Carlino del 2013­11­23T04:04:00
Una piazza per Enzo Biagi «Lavorò qui per il Carlino»
Da Il Resto del Carlino del 2013­11­23T04:04:00
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Politica locale
Tutti sul palco a fianco delle donne
Da Il Resto del Carlino del 2013­11­23T04:04:00
Ecco chi era Giancarlo Borghesani
Da Il Resto del Carlino del 2013­11­23T04:04:00
Un premio per ricordare Gian Carlo Borghesani
Da Il Resto del Carlino del 2013­11­23T04:04:00
Via Sverginesca, l’antico percorso dei servi agresti
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Pubblica amministrazione
Al taglia­tasse 667 mln Accise e bolli rincarano
Da Italia Oggi del 2013­11­23T05:40:00
Governo, colpo di mano sui rifiuti
Da Italia Oggi del 2013­11­23T05:40:00
L' avviso Inps lo porta il messo
Da Italia Oggi del 2013­11­23T05:40:00
La legge di stabilità non si tocca
Da Italia Oggi del 2013­11­23T05:39:00
Rete Imprese: dal governo incertezze su Ires e Imu
Da Italia Oggi del 2013­11­23T05:40:00
Sindaci veneti contro la Regione
Da Italia Oggi del 2013­11­23T05:40:00
Tributaristi assicurati
Da Italia Oggi del 2013­11­23T05:40:00
«Più coraggio per uscire dallo stallo»
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
«Superato un test importante»
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Aree post­Expo, attesi investimenti da 1,2 miliardi
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Bilancio frenato dal costo del lavoro
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Giovannini, altolà sui tagli al welfare
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
La stabilità si dia una mossa
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Olbia, la lettera senza risposta
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Polo delle garanzie diviso in tre fondi
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
PrezzoPerf CatFondoData​ (1)Gior 8a+ Investimenti tel.0332­251411 AAE8a+...
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Privatizzazioni e tagli di spesa, la battaglia del ministro a Bruxelles
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Test a risposta multipla anonimi
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Un ritardo che ora si può colmare
Da Il Sole 24 Ore del 2013­11­23T07:01:00
Welfare, Giovannini frena Cottarelli
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Cronaca
«Manca un centro ricreativo E la viabilità è a
singhiozzo»
Pier Luigi Trombetta PROBLEMI di viabilità
interna in alcune vie e la mancanza di un
centro ricreativo. Sono probabilmente queste
le due questioni principali che si registrano a
Lavino d i Mezzo, frazione del comune di
Anzola dell' Emilia, divisa appunto tra il
territorio anzolese e quello di Bologna.
Per quanto riguarda le strade si registra un
fenomeno pericoloso su via De Rosa. Via a
senso unico ma che per comodità non pochi
automobilisti ne fanno qualche metro in
contromano per immettersi sulla via Emilia.
«Se ci fosse un vigile ? sentenzia Gino
Muzzarini, un residente del luogo ? in questo
punto si stancherebbe di fare le multe».
Sempre sul tema viabilità è cambiata la
segnaletica in via Matteotti.
«UNA SITUAZIONE ? spiega Alberto Magnani
? che ha causato caos nel traffico interno.
Tra parcheggi e sensi di marci si creano
ingolfamenti di automobili. Poi sono stati ridotti
i parcheggi sulla via Emilia. Quindi se uno va
via la sera rischia poi di tornare a casa e non
trovare un posto per la propria automobile
vicino all' abitazione».
Venendo al centro ricreativo il barbiere Antonio Francia intende sottolineare che: «Si potrerebbe nel
centro civico creare un circolo ricreativo per gli anziani ? che oggi non esiste ? vicino ai giardini
pubblici. In maniera tale da attirare i giovani che sono soliti sostare in quello spazio verde».
SE SI PRENDE poi in considerazione il commercio i negozianti tutto sommato non si lamentano e
cercano di adeguarsi alla vita che è cambiata. Come il barista Stefano Giangreco: «Volere o potere il
bar si è adattato a quello che la clientela può spendere. E allora affrontiamo le giornate con un sorriso
che non guasta mai». Sulla stesso tono la parrucchiera Marika Finelli: «Il lavoro procede abbastanza
bene. Sono tanti anni che ho il negozio qui a Lavino e le signore mie clienti si sono affezionate a me e
alla mia professionalità».
Soddisfatta pure la fioraia Valentina De Bellis: «L' unica difficoltà ? afferma la negoziante ? è la
sagomatura del ponte. Prima quando era tutto libero era più facile accedere ai negozi».
INFINE una bella notizia, sempre riguardante il commercio, è l' apertura recente del negozio di
alimentari a ridosso del ponte.
«Stiamo ingranando ? assicura a riguardo Raffaele Buldrini, che conduce l' attività con la moglie
Gabriella ?. Abbiamo molta concorrenza dalla grande distribuzione ma noi puntiamo alla qualità
tenendo contenuti i prezzi. E i clienti sono molto contenti».
Infine una nota di cronaca: sempre dal marzo del 2009, a Lavino di Mezzo, ha preso il via il mercatino
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Cronaca
che si teneva la prima domenica mattina di ogni mese.
Ora invece il mercatino si svolge il mercoledì.
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Il Resto del Carlino
Cronaca
Webe software per le imprese, Nolimits apre i
battenti «Allarghiamo gli orizzonti»
Marcello Carrabba e Giada Rimondi, i due titolari di Nolimits che hanno deciso di
investire nel futuro: Carrabba ha anche lasciato un lavoro con un buono stipendio in una
grande azienda.
ANCHE se l' inaugurazione avverrà giovedì, la nuova
attività che ha sede in via Emilia 130/a, ha già aperto i
battenti.
Si chiama Nolimits e si occupa di telefonia, internet e
servizi. Ma per capire meglio di cosa si tratta e cosa ha
spinto i titolari, Marcello Carrabba e Giada Rimondi, ad
aprire un' azienda nuova in tempi di crisi come questo,
siamo entrati direttamente in negozio.
«Abbiamo deciso di buttarci in questa avventura ?
spiegano Carrabba e Rimondi ? per tentare di
aumentare il volume di affari e vendite, investendo e
calcolando tutti i rischi possibili». Ma come mai proprio
ad Anzola dell' Emilia? «Siamo arrivati qui ? proseguono
? in quanto a Crespellano (la zona da cui provengono i
titolari, ndr ) non riuscivamo a trovare uno spazio giusto,
adatto alle nostre esigenze, poi ? sottolineano ? Anzola,
e la via Emilia, sono da sempre un grande punto di
passaggio e hanno al loro fianco una realtà industriale di
piccole e medie imprese. Insomma un bacino
interessante che riguarda buona parte della Bologna
ovest. Quindi avendo trovato tutte queste condizioni abbiamo deciso di partire impiantando qui la sede
di Nolimits». Ma quest' attività non è che la figlia di un' azienda, che porta il nome più generale di Area
Sonica, nata sei anni fa. All' inizio si occupava solo di internet e web, in seguito, Carrabba, ha deciso di
allargare i propri orizzonti. Così è cresciuta anche la Area Sonica Records, un' etichetta discografica
indipendente che prende in considerazione artisti emergenti. Infine, con l' apertura di Nolimits ad
Anzola, la svolta. «L' etichetta discografica ? specificano ? vive di vita propria e continua nella sua
attività, ma il lavoro sul web, i software gestionali dedicati alle imprese, l' attività di assistenza per
personal computer e, da oggi, anche la telefonia mobile, oltre ai contratti per l' energia, sono andati a
fondersi in questa nuova attività».
La preparazione del personale di Nolimits, poi, è molto attenta a come si trattano i contratti e la clientela.
«Stiamo svolgendo ? spiega Giada Rimondi ? corsi di formazioni specifici per la gestione dei contratti e
su come seguire i clienti».
Continuando a parlare di Rimondi, comunque, bisogna dire che la sua scelta di rientrare in questa
avventura, che ribadiamo, parte da zero, è stata coraggiosa: «Prima di arrivare qui mi occupavo, per
una grande azienda nazionale, di packaging. Poi ho deciso di cambiare, nonostante nel luogo in cui mi
trovavo avessi uno stipendio sicuro. Nonostante il periodo negativo ci abbiamo provato... tentare, di
sicuro, non nuoce».
Luca Scarcelli.
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Il Resto del Carlino
Cronaca
Il ponte sul Lavino la unisce a Bologna
LA STORIA di Lavino d i Mezzo, frazione di
confine tra i comuni di Bologna e Anzola, è
certamente legata a quella del suo ponte sul
torrente Lavino. Manufatto, simbolo di unione
fra due territori, è anche uno dei luoghi storici
e affettivi più importanti. Bello, ma fragile, è
stato per secoli il passaggio di frontiera tra
Anzola e B o l o g n a . I l ponte, ristrutturato e
rammodernato, rappresenta un pezzo
importante della storia bolognese e si trova
molto nelle cronache sia per gli avvenimenti
storici e culturali, sia per i numerosi
allagamenti.
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Il Resto del Carlino
Cronaca
Una piazza per Enzo Biagi «Lavorò qui per il
Carlino»
ERANO i primi di marzo del 2009 quando fu
intitolata la piazza di Lavino d i Mezzo a l
giornalista Enzo Biagi, scomparso nel
novembre del 2007.
Cerimonia che si svolse alla presenza del
sindaco di Anzola Loris Ropa, dell' assessore
alle attività produttive Mirna Cocchi e di Bice
Biagi e Lucia Massarotti, rispettivamente figlia
e nipote di Biagi.
«Questo omaggio ? disse nell' occasione Bice
Biagi ? che l' amministrazione comunale di
Anzola ha voluto fare a mio padre, mi ha fatto
molto piacere. Anche perché da queste parti
papà, quando era al Resto del Carlino, era
solito venire. Poiché c' era una tipografia che
collaborava con il quotidiano bolognese».
L' INTITOLAZIONE della piazza la propose
Loris Marchesini, capogruppo di maggioranza
nel consiglio comunale di Anzola che oggi
ricorda: «Enzo Biagi è stato probabilmente il
migliore dei giornalisti italiani. Un uomo che ha
cominciato da ragazzo a fare le domande che
tutti vorremmo fare ai potenti, alla gente
comune, ma che pochissimi giornalisti ormai
fanno. Domande semplici, senza che contengano le risposte, brucianti, antipatiche, non ammiccanti all'
intervistato».
E prosegue: «E a fine del 1944 i bombardamenti su Bologna causarono anche disagi al Resto del
Carlino, quotidiano con cui collaborava Biagi. Un distaccamento del giornale fu spostato
provvisoriamente a Lavino di Mezzo, probabilmente nei locali dell' attuale scuola primaria ?Arcobaleno'.
Quindi Enzo Biagi veniva a lavorare a Lavino d i Mezzo, in quel periodo. E per questi motivi l'
amministrazione comunale ha voluto rendere omaggio alla memoria di Biagi ricordando anche quel
periodo lavinese intitolando oltre quattro anni fa a lui la nuova piazzetta della frazione».
E MARCHESINI aggiunge: «L' abc del giornalismo (le cinque domande ?obbligatorie' del fare
giornalismo all' inglese: when, where, who, what, why) Biagi ha cominciato a praticarlo mentre faceva la
Resistenza sulle sue montagne durante la Seconda Guerra Mondiale. Un giornalista che da Pianaccio è
andato in tutto il mondo, il giornalista più semplice, più caro a noi bolognesi. Ma che è diventato anche il
giornalista ?americano' della migliore tradizione della stampa degli States».
Pier Luigi Trombetta.
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Il Resto del Carlino
Politica locale
Tutti sul palco a fianco delle donne
?NON DA SOLA' : così è intitolata la serie di
appuntamenti promossi dalla sezione di San Giovanni di
Amnesty International e patrocinata dal Comune in
collaborazione con Udi (Unione Donne in Italia) sezione di
Persiceto, Circolo Arci Accatà, Casa delle Donne,
Federazione Italiana Go Ju Italia, Percorso di scultura
Suria Chandra e Centro Porta Marcolfa, in occasione della
?Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne'
che ricorre il 25 novembre. La rassegna, che si svolgerà a
Persiceto da oggi sino a mercoledì 4 dicembre, prende il
via questo pomeriggio alle 16 nel centro commerciale
Porta Marcolfa dove sarà inaugurata l' installazione
artistica ?Nel vento', realizzata dagli allievi del percorso
scultura Suria Chandra. Presenzierà Christine Weise, past
president Sezione Italia di Amnesty International e il
Centro Porta Marcolfa donerà alle donne presenti un fiore,
simbolo di dignità e diritti. Lunedì alle 21 si terrà, al teatro
comunale di Corso Italia, lo spettacolo ?O me m' ama:
mosaici di donna tra denuncia, consapevolezza, riscatto',
realizzato dal Gruppo 260 di Amnesty International,
Circolo Accatà, Udi e Cuciparole, per la regia di Andrea
Cortesi. Lo spettacolo, indicato per un pubblico adulto,
sarà preceduto dal saluto del sindaco Renato Mazzuca.
L' INGRESSO è a offerta libera e il ricavato sarà devoluto
alla ?Casa delle Donne per non subire violenza'. Sempre
in occasione della ?Giornata contro la violenza sulle
Donne', la Federazione Italiana Go Ju Italia terrà il ?Corso
introduttivo di difesa personale' martedì alle 20 nella
palestra di San Matteo della Decima e mercoledì, sempre
alle 20, alla palestra di Persiceto in via Pio IX 5. Il corso,
gratuito, affronterà vari temi: dagli aspetti psicologici a
quelli fisici come, per esempio, reazione, difesa, come e
dove colpire e come cadere. Giovedì alle 20.30, presso
Palazzo SS. Salvatore, si parlerà di violenza domestica in
tutti i suoi aspetti, da quelli psicologi a quelli fisici ma
anche di come riconoscerla, del perché e di come
chiedere aiuto, con la conferenza ?Violenza domestica:
parliamone insieme'.
Interverranno tra gli altri, Sonia Camprini, assessore alle
Politiche sociali, Maria Luisa Viciani del consultorio, Barbara Varesani, operatore dei servizi sociali,
Simonetta Corradini di Amnesty, che coordinerà l' incontro, e Sandro Bellassai di ?Maschile plurale'.
Sabato prossimo si terrà in Municipio, alle 15, la tavola rotonda ?Non da sola: come si previene e
contrasta la violenza contro le donne nel nostro territorio' mentre domenica 1 dicembre è in programma,
alle 16 in piazza del Popolo, la manifestazione, tra tamburi, flas mob, balli e volo finale di lanterne, ?In
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Politica locale
piazza insieme alle donne' in collaborazione con Amnesty. ?Non da sola' si concluderà il 4 dicembre al
Circolo Arci Accatà con la serata di autoconsapevolezza ?La colpa è solo nostra: parole libere per
migliora
re insieme'. Elisabetta Bacchi Lazzari.
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23 novembre 2013
Pagina 142
Il Resto del Carlino
Politica locale
Ecco chi era Giancarlo Borghesani
GENTILE redazione, per motivi professionali
frequento San Giovanni in Persiceto e questa
cittadina mi attrae per le sue tradizioni e per la
sua cultura.
E ho sentito in diverse occasioni che sono
state organizzate delle iniziative, mi pare una
anche collegata alla scuola, a un personaggio
persicetano: Giancarlo Borghesani.
Visto che non lo conosco, sono a chiedere
pertanto maggiori informazioni su di lui e come
mai gli sono stati dedicati eventi culturali.
Ringraziando per l' attenzione vi saluto
cordialmente.
Giorgio Dattilo, San Giovanni in Persiceto.
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Il Resto del Carlino
Politica locale
Un premio per ricordare Gian Carlo Borghesani
GIAN CARLO Borghesani. Basta pronunciare
questo nome a San Giovanni per fare tornare
alla memoria un personaggio importante, che
ha fatto qualcosa per Persiceto fino all' ultimo
giorno della sua vita. Ed ecco che il Lions Club
d i Persiceto, l' Ainpe (Associazione italiana
nella pediatria) e la signora Ivonne
Borghesani, vedova del geometra Borghesani,
hanno deciso, ogni anno, di attribuire una
borsa di studio del valore di mille euro, a un
ragazzo, o una ragazza, meritevoli.
Quest' anno il premio se lo è aggiudicato l'
alunno Federico Leonelli, diplomatosi con
100/100 all' Isis Archimede di San Giovanni,
indirizzo geometra, nell' anno scolastico 2012­
2013.
LA CERIMONIA di premiazione, per questa
quinta edizione, è stata introdotta dai
presidenti Italo Martini e F a b r i z i o R i g h i ,
rispettivamente in rappresentanza del Lions
C l u b S a n Giovanni i n Persiceto e d A i n p e
(Associazione italiana nella pediatria). Il
pomeriggio è poi proseguito con la consegna
del premio ?Gian Carlo Borghesani', alla
presenza del sindaco Renato Mazzuca, di Irene Priolo sindaco del Comune di Calderara, di Angelo
Cioci, medico pediatra di fama internazionale all' interno di Ainpe. Alla cerimonia hanno inoltre
partecipato il dirigente scolastico dell' Isis Archimede, Giuseppe Riccardo, e gli insegnanti, oltre agli
studenti, dell' ultimo anno dell' indirizzo geometri, dal quale usciranno i potenziali futuri premiati. «L'
obiettivo del Lions Club San Giovanni in Persiceto e di Ainpe ? dichiarano gli organizzatori ? è quello di
potere coinvolgere direttamente nell' iniziativa i ragazzi premiati affinché siano di esempio agli studenti
più giovani». «L' idea di questo riconoscimento ? commenta Fabrizio Righi ? è nata dopo la scomparsa
di Gian Carlo Borghesani, con il fine di ricordare la sua figura». Riguardo invece Federico Leonelli, il
vincitore della borsa di studio, si sa che è nato e risiede a Calderara e ha fatto un percorso brillante
incassando così la valutazione più alta alla maturità. Il giovane e già bravissimo Federico, ha deciso di
iniziare subito il praticantato per essere ammesso all' esame di Stato che gli consentirà l' entrata nell'
Albo dei Geometri.
Luca Scarcelli.
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Il Resto del Carlino
Politica locale
STRADA & STORIA di Gabriele Gallerani.
Via Sverginesca, l’antico percorso dei servi agresti
VIA SVERGINESCA è una delle più antiche
strade di Crevalcore. Ricostruendo la storia
dell' abbazia di san Silvestro di Nonantola
(1784), Girolamo Tiraboschi parla del castel
vecchio di Fultignano, distrutto o abbandonato
prima del 1017. E scrive che il castello di
Crevalcore fu costruito verso il 1130 non
lontano dalle rovine di Fultignano. Lo storico
persicetano Giovanni F o r n i ( 1 8 4 9 ­ 1 9 2 4 )
riteneva che quest' ultimo fosse collegato a
Persiceto da una strada che proseguiva verso
il monastero di Nonantola e Verona,
congiungendosi ai percorsi che portavano alle
Alpi e in Germania. Erano, probabilmente, i
percorsi tracciati durante le invasioni
barbariche tedesche dal V secolo in poi. Quell'
antichissima strada fu detta Guercinesca o
Sverginesca, e una parte del tracciato è l'
attuale via Sverginesca che da Crevalcore
porta al confine con Sant' Agata. Nel suo
itinerario, in direzione di ponente, entra a
Nonantola e l' attraversa con il toponimo di via
Guercinesca, che è identico a quello riportato
nei documenti crevalcoresi del XVI secolo. Il
toponimo è probabilmente di origine longobarda e si presume sia collegato alla fondazione dell' abbazia
di Nonantola.
L' ipotesi più accredita è che derivi dal tedesco longobardo warcinii che significa ?servi agresti' e ? da
qui ? l' indicazione warcinisca. I warcinii erano i servi della gleba che lavoravano nei campi e nelle
stalle.
(Ha collaborato Roberto Tommasini)
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23 novembre 2013
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Al taglia­tasse 667 mln Accise e bolli rincarano
Oltre 600 milioni per tagliare le tasse, aumento
delle accise alle viste, così come per il bollo
sui depositi esteri, election day e una manciata
di finanziamenti ai policlinici privati, Equitalia
ed enti locali a braccetto fino a tutto il 2014,
spending review per Bankitalia, Antitrust e
authority varie. Sono solo alcune delle misure
contenute in un pacchetto di emendamenti al
ddl Stabilità presentato ieri sera dal governo
nelle commissioni bilancio­finanze al Senato,
che puntano a chiudere entro domani i lavori
per passare il testo all' aula. Per altre misure,
invece, si preannuncia qualche dietrofront.
Depositi all' estero ­ Sale dall' 1,5 per mille al 2
per mille la patrimoniale sui risparmi depositati
all' estero.
Stadi ­ Marcia indietro del governo sulla
questione stadi (si veda ItaliaOggi del 21
novembre 2013). Nel corso dei lavori nelle
commissioni l' esecutivo, tramite il
sottosegretario alla presidenza del consiglio
Giovanni Legnini (Pd), ha fatto sapere che
«dopo le polemiche sulla possibilità che si
aprisse la strada a speculazioni immobiliari il
governo ha deciso di ritirare l' emendamento
presentato lasciando, però, aperta la
possibilità di una sua riformulazione da parte
dei relatori».
Riduzione dell' imposizione fiscale ­ Il fondo per gli interventi strutturali di politica economica, che è
destinato anche ad interventi per la riduzione fiscale, è incrementato di 312,3 mln di euro per il 2014, di
290 mln per il 2015 e di 65 mln dal 2016.
Cartelle esattoriali e spiagge ­ Di nuovo in ballo la questione rottamazione cartelle esattoriali che
potrebbe riuscire a trovare spazio all' interno del ddl Stabilità e non più nella delega fiscale. Quest'
ultima, però, potrebbe dare asilo al problema del demanio marittimo se il nodo non riuscisse ad essere
sciolto nemmeno alla Camera.
Fondi ­ Aumentato di 25 mln di euro il fondo per le non autosufficienze che riguarda anche i malati di
Sla.
In totale vengono, quindi, destinati 275 mln di euro. A favore dei policlinici universitari gestiti
direttamente da università non statali arriveranno 50 mln di euro per il 2014 e 35 mln annui per ciascun
anno dal 2015 al 2024. Per l' ospedale Bambino Gesù stanziati 30 mln di euro nel 2014. Stanziati 110
mln di euro nel 2014 per i lavoratori socialmente utili calabresi, napoletani e palermitani. Ridotto da 107
a 27 mln il fondo per le esigenze indifferibili, cioè destinato a una serie di finalità (misure antitratta,
Comitato italiano paralimpico, Unione italiana ciechi, policlinici universitari e strutture ospedaliere, Fiera
di Verona, vittime del terrorismo).
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Accise ­ Dal 2017 alla fine del 2018 prevista la possibilità di aumentare l' aliquota delle accise sulla
benzina sul gasolio usato come carburante. L' obiettivo è quello di avere un gettito di 220 mln di euro
per il 2017 e di 199 mln per 2018.
Altre misure ­ Tra emendamenti da parte del governo e modifiche proposte dai relatori, Antonio D' Ali
(Ncd) e Giorgio Santini (Pd), si profilano ulteriori interventi aventi ad oggetto la proroga della
riscossione a Equitalia, nuovi finanziamenti per Lampedusa e per le fondazioni liriche, oltre a 326 mln di
euro per l' autotrasporto e una norma fiscale sui leasing. Fumata nera, invece, sulle questione casa. Il
nodo, però, dovrà essere sciolto entro domani al fine di rispettare il programma in base al quale, come
detto, le votazioni in aula al Senato dovrebbero iniziare il pomeriggio di lunedì 25.
@ Riproduzione riservata.
BEATRICE MIGLIORINI
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23 novembre 2013
Pagina 11
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Poche righe nella legge di stabilità toglierebbero alle Regioni i poteri sull' immondizia.
Governo, colpo di mano sui rifiuti
Gli enti locali sono in rivolta e dicono: «Non passerà»
Allarme rifiuti. Per poche righe inserite nella
legge di stabilità che non avevano dato nell'
occhio. Ad accorgersene sono stati i sindaci
dell' Emilia­Romagna, che hanno deciso la
rivolta. Primo passo: una lettera indirizzata al
presidente del consiglio e ai ministri allo
Sviluppo economico e all' Ambiente. Secondo
passo: la sollecitazione a Vasco Errani,
presidente della Regione Emilia­Romagna ma
anche a capo della Conferenza Stato­Regioni,
affinchè affronti il problema con l' urgenza
imposta dalla discussione in parlamento, già
avviata, della legge di stabilità. Ancora: la
chiamata alle armi degli altri sindaci italiani.
Infine, se non si otterranno attenzione e
risultati, una marcia sul parlamento perché
«quel provvedimento non deve passare»,
affermano i sindaci, i quali aggiungono che si
tratta di una rivoluzione della monnezza,
quindi qualcosa di assai rilevante che non può
essere approvata sottobanco e senza
coinvolgimento di Regioni e Comuni.
In pratica oggi ogni Regione, raccordandosi
coi Comuni, emana le direttive sullo
smaltimento dei rifiuti nel proprio territorio,
ovvero decide sulle discariche, sugli
inceneritori, sulla raccolta differenziata ma
anche , come spesso avviene, delibera di
trattare solo i rifiuti prodotti entro i propri confini. L' articolo 20 del collegato ambientale alla legge di
stabilità, approvato dal consiglio dei ministri e all' esame del parlamento cancella tutto questo, toglie il
potere decisionale alle Regioni per centralizzarlo in capo allo Stato e consente la libera circolazione dei
rifiuti.
Ovvero una multiutility o un imprenditore privato potrà accogliere (e bruciare) tutti i rifiuti che vuole,
provenienti da qualsiasi regione e magari anche dall' estero, senza che la Regione e il Comune in cui l'
impianto si trova possano intervenire.
Spiega il sindaco di Misano Adriatico, Stefano Giannini: «in questo modo chi è virtuoso nella raccolta
differenziata e ha realizzato impianti di smaltimento diversi dalle discariche, come nella maggior parte
dei Comuni della nostra zona, dovrà farsi carico, pro quota, del rifiuto di chi virtuoso non è».
Giannini è uno dei firmatari della lettera al veleno inviata ai ministri ma anche al presidente del
consiglio. Insieme ai suoi colleghi assicura che impedirà che passi questo strappo sull' immondizia. E
ha un diavolo per capello perché la sottrazione della sovranità locale è impacchettata in un concetto
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Pubblica amministrazione
altisonante: «la realizzazione di una rete integrata di inceneritori».
«Questa rete­ scrivono i sindaci ­ che prevede flussi di rifiuti sovraregionali appare improponibile, se
non la si riferisce a situazioni di emergenza o a fasi transitorie, non per protezionismo o mancanza di
solidarietà nazionale, ma perché romperebbero il delicato equilibrio tra responsabilità e premialità, che
sostiene i risultati e i comportamenti dei cittadini». Continua la lettera­denuncia: «Una programmazione
nazionale degli inceneritori richiederebbe una gestione pubblica degli impianti (mentre ora sono per lo
più delle multiutility, ndr) per evitare che gli utili derivanti da investimenti pubblici siano a beneficio di
capitali privati».
I primi cittadini propongono l' alternativa di un piano nazionale di finanziamento di impianti di recupero,
in grado di rappresentare anche un business per l' economia. «Un caso emblematico è quello della
carta ­ sottolinea la lettera. ­ Le aziende italiane acquistano 1.3 milioni di tonnellate di carta riciclata dall'
estero, inoltre 1.6 milioni di tonnellate di carta raccolta in forma differenziata, su un totale di 6.2 milioni,
vengono inviate all' estero per trattamento e recupero».
Un primo risultato i sindaci l' hanno ottenuto. Alcuni parlamentari si stanno muovendo, per esempio il
deputato Pd (stesso partito del ministro all' Ambiente) riminese Tiziano Arlotti: «le preoccupazioni
espresse dai sindaci richiedono una risposta adeguata da parte del governo. Il piano nazionale non
potrà prescindere dal riconoscere ambiti regionali di politiche dei rifiuti e del loro trattamento e dall'
incentivare e sostenere i territori virtuosi affinché abbiano un adeguato riconoscimento dei risultati
raggiunti, diversamente dalle realtà territoriali e regioni che non rispettano i tempi e le norme».
L' iniziativa dei sindaci sta mobilitando le associazioni ambientaliste e stanno sorgendo pure comitati
antispazzatura. «Una montagna di rifiuti proveniente da ogni parte d' Italia», dice Liana Barbati,
presidente del gruppo Idv alla Regione Emilia­Romagna, «è in partenza per gli inceneritori emiliani,
pronta a riempire le tasche delle multiutility Hera e Iren. In pratica il ministro all' Ambiente dice: usiamo e
potenziamo gli impianti di incenerimento esistenti. Ancora una volta chi ha fatto il proprio dovere viene
punito, in questo caso diossinificato» La querelle cementa a livello locale le larghe intese.
Concorda Marco Lombardi, consigliere regionale Pdl: «la norma prevede un nuovo e più ampio utilizzo
degli inceneritori presenti sul territorio nazionale, penalizzando la virtuosità dei cittadini dei comuni vicini
agli inceneritori i quali, anziché incentivati verrebbero ripagati con maggiori rifiuti provenienti da altre
parti d' Italia senza alcun vantaggio tariffario o ambientale».
L' affaire­immondizia fa passare, per un attimo, in secondo piano il caos delle tariffe dei rifiuti, coi
Comuni che non sanno che pesci pigliare tra Tarsu, Tares, Tasi, Tari, Tuc. Ognuno va per la sua strada,
Roma ha deciso per la Tares, così come Milano che però chiede il conguaglio rispetto alla vecchia
tassa, al Sud invece prevale la Tarsu. In ogni caso il Codacons stima che, indipendentemente dal nome,
ogni famiglia dovrà pagare 77 euro in più.
Davvero un rebus. Se poi si aggiungerà la guerriglia tra Stato e Comuni sulle norme per lo smaltimento,
apriti cielo, la monnezza diventerà un' emergenza nazionale. Conclude Gabriele Folli, assessore grillino
all' Ambiente del Comune di Parma: «per il nostro territorio quanto previsto nella legge di stabilità
sarebbe deleterio perché porterebbe ad ingessare gli impianti di incenerimento ancora per decine di
anni proprio mentre si sta avviando una proficua discussione che va verso il progressivo spegnimento.
Le pare sia possibile accettare una cosa del genere?».
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GIORGIO PONZIANO
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Le indicazioni dell' Istituto sulle modalità alternative di comunicazione degli addebiti.
L' avviso Inps lo porta il messo
Comuni in campo se la raccomandata non va a buon fine.
L' Inps arruola i comuni per notificare gli avvisi
di addebito. In caso di mancata consegna
tramite Postel, infatti, l' istituto previdenziale
tenterà la notifica tramite Pec e, se non risulta
disponibile un indirizzo di posta elettronica
certificata, si rivolgerà agli enti locali affinché
procedano alla notifica tramite messo
comunale. Lo stabilisce l' Istituto nel msg. n.
18947 di ieri, disciplinando modalità
alternative di notifica degli avvisi di addebito
che finora sono stati inviati esclusivamente
tramite il canale postale (raccomandata a/r).
L' avviso di addebito. L' avviso di addebito è
utilizzato dall' Inps per richiedere il pagamento
sia di somme dovute a titolo di contributi non
versati alla scadenza mensile o periodica
(omissione), sia di quelle accertate come
dovute da uffici od organi di vigilanza anche di
altri enti (evasione). L' avviso dà tempo 60
giorni dalla notifica per pagare, trascorsi i quali
l' agente della riscossione può avviare le
procedure di espropriazione forzata, con i
poteri, le facoltà e le modalità che disciplinano
la riscossione a mezzo ruolo.
La notifica. Quali strumenti per la notifica degli
avvisi la normativa (art. 30 del dl n. 78/2010)
individua «in via prioritaria» la posta
elettronica certificata, Pec, all' indirizzo
risultante dagli elenchi previsti dalla legge; ovvero «messi comunali o agenti della polizia municipale»,
senza escludere la raccomandata con avviso di ricevimento. In attesa del completamento del sistema di
notificazione tramite Pec, l' Inps ha scelto la modalità dell' invio di raccomandata a/r procedendo alla
postalizzazione massiva degli avvisi di addebito. In caso di mancata notifica postale generalmente l'
Inps verifica gli indirizzi dei destinatari sulle diverse banche dati cui ha accesso (tributarie, fiscali ecc.
), quindi procede ad annullare l' avviso per emetterne uno nuovo con le informazioni aggiornate. Alcune
sedi dell' Inps, tuttavia, hanno sollevato la questione circa la possibilità di utilizzare modalità di notifica
alternative a quella postale, qualora uno o più tentativi di invio a mezzo raccomandata a/r non siano
risultati a buon fine o qualora, già dopo il primo inesito, risulti impossibile reperire un indirizzo utile per
una seconda emissione dell' avviso, diverso da quello indicato in anagrafe tributaria. L' Inps risponde
affermativamente e detta le nuove istruzioni operative che, peraltro, consentono di non procedere all'
annullamento all' avviso risultato inesitato.
Le nuove modalità. Per le imprese individuali o costituite in forma societaria che non siano cessate e
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Pubblica amministrazione
che, ai sensi delle vigenti norme (art.
16 dl n. 185/2008 e art. 5 dl n. 179/2012) abbiano assolto l' obbligo di dotarsi di una casella di Pec, l'
Inps ammette, a fronte di un avviso di addebito inesitato, di re­inviare l' avviso originario tramite Pec e,
dunque, senza procedere al previo annullamento per inesito.
L' indirizzo Pec, spiega l' Inps, va ricercato su «anagrafica unica» Inps oppure sulle banche dati della
Cciaa o sul sito www.inipec.gov.it. Nei casi in cui non è possibile utilizzare la Pec, invece, diventa
possibile far ricorso alla notifica per il tramite del messo comunale, previa specifica richiesta (modello
allegato al messaggio) da inoltrarsi all' ufficio messi del comune interessato (quello di residenza dei
contribuenti destinatari degli avvisi).
DANIELE CIRIOLI
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Letta e Saccomanni a muso duro con l' Europa. Il premier: no agli ayatollah del rigore.
La legge di stabilità non si tocca
Decadenza Berlusconi, si vota il 27. Ligresti inguaia La Russa.
Italia a muso duro con l' Europa. La legga di
stabilità non si tocca. L' Italia dice stop al
rigore. Ed è pronta a dare battaglia in Europa
per ottenere gli spazi e i margini di manovra
necessari per dedicare risorse non soltanto
alla riduzione del debito, ma anche alla
crescita. La presa di posizione del ministro
dell' Economia Fabrizio Saccomanni, a
Bruxelles per la riunione straordinaria dell'
Eurogruppo, è netta. Enrico Letta, aveva già
espresso un no deciso «agli ayatollah del
rigore».
La legge di stabilità non è stata bocciata e non
cambierà.
Il ministro dell' Economia ha spiegato che i
rilievi del commissario Ue per gli affari
economici e monetari Olli Rehn erano basati
su «un testo del 15 ottobre scorso, da allora è
passato un mese e ci sono state nuove cose:
le misure sulle privatizzazioni, la spending
review, il progetto per le quote della Banca d'
Italia e altre cose che secondo noi rispondono
ai rilievi della Commissione».
Saccomanni ha poi fatto riferimento a una
dichiarazione del presidente dell' Eurogruppo
Jeroen Dijsselbloem, che aveva puntualizzato
come la commissione non abbia «rispedito
indietro» nessuna delle bozze di bilancio
presentate dagli stati membri. «A nessun paese è stato richiesto di presentare un piano di bilancio
alternativo a quello presentato, come ha detto Dijsselbloem, quindi», ha puntualizzato il ministro, «si
tratta di capire bene le misure già prese. Mi dispiace per il 'partito della bocciatura'». Il ministro ha poi
aggiunto che, con il piano di privatizzazioni, per un incasso previsto di 12 miliardi, «si apre una nuova
stagione in cui l' Italia diventa di nuovo aperta per gli investimenti internazionali» e quindi si tratta di
«una misura che ha, anche questa, una sua caratteristica strutturale, dopo un periodo in cui sembrava
che fossimo nuovamente chiusi o emarginati dal flusso dei grandi investitori internazionali». L' impegno
del ministro è tutto per la riduzione dello «stock del debito e tutto è utile perché una volta che scende, se
le politiche sono virtuose, non sale». Per quanto riguarda le disposizioni per il rientro dei capitali all'
estero, Saccomanni ribadisce che non rappresentano «un condono e neppure uno scudo» spiegando
che si tratta di un intervento strutturale perché incide nelle relazioni dello Stato con il contribuente
«distinguendo tra il contribuente onesto e collaborativo e quello che non collabora». «Sul fronte europeo
siamo tirati da alcuni ayatollah del rigore per i quali non sembra mai abbastanza, e sul fronte italiano
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siamo tirati dai troppi che pensano che basta semplicemente mettersi a fare debito e deficit, e dare
soldi, pensando così che il nostro debito ce la farà», ha detto Letta. «La stagione del solo rigore va
lasciata alle spalle, ma la crescita deve essere basata su conti in ordine, sulla solidità dei
conti.Dobbiamo rifuggire dalla logica del debito», ha ripetuto Letta. «Siamo stati scolari discoli sul
terreno del debito pubblico, ma molto accorti sul terreno del debito privato, ora proprio su questo
dobbiamo cercare il rilancio», conclude Letta. Il premier ha detto che entro il 2013 sarà necessario
completare l' unione bancaria e ha osservato che strumento decisivo per la crescita sarà la Banca
europea per gli investimenti. È sbagliato, secondo Letta, «dare tutto il peso a un unico strumento, la
Bce, anche se grazie alla guida autorevole di un italiano, Mario Draghi, ha consentito di calmare la
crisi», ha detto, spiegando come la Bce non può fare sviluppo e bisogna «rafforzare la Bei che può
favorire le imprese con la possibilità di lavorare insieme alle tre grosse casse deposito e prestito,
italiana, francese e tedesca che possono essere strumenti di garanzia per le Pmi. Se non riusciamo a
fare questa battaglia a livello europeo possiamo fare piccole battaglie nazionali, ma è tutto più difficile».
Fra le coperture per la cancellazione della seconda rata Imu c' è l' aumento al 128% per il 2013 (al
127% nel 2014) dell' acconto Ires per banche e assicurazioni, oltre all' aumento delle accise su
carburanti a partire dal 2015.
Tornando alle beghe interne, la politica deve ancora una volta occuparsi di Silvio Berlusconi. Il
presidente del Senato, Piero Grasso, ha ribadito che il voto in Senato sulla decadenza di Berlusconi
resta fissato per il 27 novembre. Dunque, il presidente Grasso dice no ad una nuova convocazione dell'
ufficio di presidenza sulle pregiudiziali del centrodestra: «Questione formalmente chiusa il 6 novembre,
non risulta che componenti della Giunta abbiano rivelato elementi riferibili alla Camera di consiglio».
«Non si ravvisano gli estremi per una nuova convocazione del Consiglio di Presidenza», scrive Grasso
in risposta ai senatori ex Pdl che avevano chiesto una nuova riunione e un rinvio del voto sulla
decadenza di Berlusconi. Scontato l' attacco di Sandro Bondi a Grasso: partigiano, non ha mai smesso
le vesti di magistrato. La replica: «Ai posteri l' ardua sentenza». La decisione di Grasso ricompatta
Forza Italia e Ncd di Angelino Alfano che, all' ipotesi del governo di blindare il voto alla legge di stabilità
con la fiducia per poi «sfogarsi» votando la decadenza di berlusconi, regisce.
Ci vuole il tempo che ci vuole, la legge di stabilità riguarda milioni di italiani e non si può mettere la
fiducia e votarla in due giorni perché mercoledì il Pd vuole far decadere Berlusconi da senatore. È
questa la linea che il vicepremier avrebbe dettato ad alcuni senatori del Nuovo centrodestra in un
incontro che si è svolto proprio a Palazzo Madama.
Fonsai ha versato quasi 452mila euro a Ignazio La Russa a titolo di «parcelle spese sinistri» e «altre
prestazioni di servizi» nel 2009 e nel 2010. È quanto emerge dagli atti depositati con la chiusura delle
indagini a carico dell' ex numero uno dell' Isvap Giancarlo Giannini e di Salvatore Ligresti. È il servizio
ispettorato dell' Isvap nel 2011 a chiedere chiarimenti a Fondiaria su una serie di «operazioni
significative e di operazioni con parti correlate». Tra queste, ci sono le operazioni con Ignazio La Russa,
Vincenzo La Russa (consigliere di Fonsai) e Antonino Geronimo La Russa. In particolare, dai documenti
agli atti dell' inchiesta milanese risulta che Milano Assicurazioni ha corrisposto all' ex Ministro e attuale
parlamentare di Fratelli d' Italia nel 2009 circa 199mila euro per «altre prestazioni di servizi»; nello
stesso anno Fondiaria Sai gli ha versato 98mila euro per «parcelle di spese e sinistri»; nel 2010
Fondiaria Sai ha versato circa 76mila euro per «parcelle spese sinistri» e Milano Assicurazioni 77mila
euro per altre prestazioni di servizi. «Eventuali parcelle incassate nel 2009 e 2010 e comunque mentre
ero ministro», replica l' ex ministro della Difesa, «si riferiscono a pratiche acquisite e svolte negli anni
precedenti.
Si tratta in ogni caso di parcelle relative al legittimo lavoro professionale».
Matteo Renzi, sindaco di Firenze e aspirante segretario del Pd pensa in grande. «Pensavo di avere un
po' meno consensi tra gli iscritti, l' 8 dicembre punto almeno al 50 per cento» del partito. Ma chi teme
uno sgambetto al governo, invece, deve appuntarsi queste parole: «Io non sono contro Letta, sono per l'
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Italia e sono disponibile a fare un passo indietro sulle mie ambizioni personali per il bene del Paese. Il
governo può andare avanti fino al 2018, basta che faccia le cose e non giochi solo a bandierine con l'
Imu». «Non voglio fare il controcanto a Letta: ho solo espresso un concetto banale, le privatizzazioni
come sono state fatte non vanno bene. Prima di privatizzare serve una prova di maturità della politica
dimezzando i costi e i posti in Parlamento», una delle ricette fornite dal «rottamator».
La procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per interruzione di pubblico servizio a
seguito dello sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico che prosegue da quattro giorni senza il
rispetto delle fasce orarie di garanzia. ieri alla protesta si è unito Beppe Grillo: «Dobbiamo alzare la
testa, questa è una battaglia epocale che deve partire da qui e deve essere seguita da tutte le città
italiane.
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EMILIO GIOVENTÙ E FRANCO ADRIANO
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23 novembre 2013
Pagina 25
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Rete Imprese: dal governo incertezze su Ires e Imu
«Il governo sta lasciando le imprese e i
cittadini senza indicazioni sulle modalità di
versamento dell' acconto Ires del 2 dicembre e
del saldo Imu in scadenza il 16 dicembre.
Ci sembra un modo quanto meno superficiale
di venire incontro ai problemi concreti dei
contribuenti». La denuncia è di Rete Imprese
Italia che, in una nota, rincara la dose: «Non si
può attendere il 9 dicembre per la
predisposizione dei modelli di versamento del
saldo Imu, per avere certezza sulle aliquote e
sulle detrazioni stabilite dai comuni.
Appare cervellotico l' obbligo di dover
accedere ai siti Internet di tutti gli enti locali per
ottenere le informazioni necessarie. Ancora più
grave risulta essere l' incertezza per gli acconti
Ires, le cui deleghe sono state già predisposte
e consegnate ai contribuenti». L' associazione
unitaria delle cinque principali organizzazioni
di rappresentanza delle pmi e dell' impresa
diffusa (Casartigiani, Cna, Confartigianato,
Confcommercio e Confesercenti) avanza
quindi una richiesta in merito all' Imu: «Gli
intermediari che assistono i contribuenti
devono concludere le procedure entro i primi
giorni della prossima settimana e ancora non
sanno come comportarsi. Per assolvere l'
adempimento al 16 dicembre senza rischi per
le imprese e per i contribuenti chiediamo che si consenta l`utilizzo delle aliquote approvate per il 2012. Il
conguaglio potrà essere versato in seguito, senza alcuna maggiorazione, nel mese di giugno 2014 in
occasione del versamento dell' acconto Imu del 2014».
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23 novembre 2013
Pagina 12
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Che intende togliere loro la possibilità di veto in materia di programmazione urbanistica.
Sindaci veneti contro la Regione
Dietro lo scontro, c' è pure la rivalità fra Tosi e Zaia.
Avvitamenti federalisti in Veneto. Leghisti della
Regione, guidata dal padanissimo Luca Zaia,
contestati, e duramente, dai dirigenti del
Carroccio nazionale e cioè veneto, che fa capo
a Flavio Tosi, sindaco di Verona.
Materia del contendere il potere di veto dei
sindaci in tema urbanistico, che la precedente
legislazione permetteva: la norma approvata in
commissione regionale nei giorni scorsi lo
abolisce, lasciando a Venezia, sede del
governo regionale, tutto il potere decisionale.
Un dettaglio che i sindaci, l' ultima frontiera
leghista dinnanzi a un partito sfarinato dopo le
varie traversie bossiane, non hanno gradito
per niente. Il federalismo che si ferma a
Palazzo Ferro­Fini a Venezia, sede del
parlamentino regionale, ai borgomastri padani
non piace per niente e lo hanno detto con un
comunicato stampa, ripreso dal Corriere
Veneto.
Ivano Faoro, responsabile enti locali, e il suo
vice Franco Zorzo, dichiarando di parlare a
nome dei sindaci padano­veneti, hanno detto
chiaro e tondo che il piano approvato toglie ai
primi cittadini qualsiasi possibilità di
programmazione urbanistica e contestato che,
pur essendo nominalmente riferito alla casa,
consenta anche interventi in area industriale,
permettendo la costruzione di nuovi capannoni. «É chiaro l' intento di estromettere i sindaci dal controllo
del territorio», hanno scritto i due.
La vicenda si riaggancia a posizioni già assunte nel passato da singoli sindaci leghisti contro la
costruzione di centri commerciali o mega insediamenti produttivi nei loro territori. Era accaduto per
esempio nel Trevigiano, dove il partito a livello locale s' era opposto alle decisioni della Regione e della
Provincia.
Stavolta però l' opposizione all' eventuale nuova espansione edilizia s' è organizzata fino ad arrivare al
partito «nathional» come dicono da queste parti. Di qui la perentoria presa di posizione che, tra l' altro,
non sembra lasciare margini di trattativa per il voto d' aula del provvedimento approvato in
commissione: «Diamo indicazione ai consiglieri della Lega», hanno intimato i due, «di votare secondo il
chiaro indirizzo politico del partito».
Ora, inevitabilmente, l' uscita sarà letta come l' ennesimo episodio dello scontro fra Tosi e Zaia per il
controllo del partito, soprattutto in vista delle prossime regionali del 2015. Secondo alcuni osservatori,
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Pubblica amministrazione
infatti, malgrado il sindaco scaligero sia impegnato nel suo progetto «similrenziano» che va «oltre la
Lega» e col quale spera di partecipare alle primarie eventuali del centrodestra, non avrebbe
abbandonato il desiderio di guidare il Veneto, cui ambisce ovviamente anche l' uscente Zaia. Anzi, il
vero obiettivo della grande mobilitazione tosiana sarebbe quello di poter legittimamente organizzare la
sua macchina di leader nazionale, con l' imprimatur del leader Roberto Maroni, per poi scontare tutto il
lavoro fatto e le posizioni conquistate sul rinnovo veneto. Insomma se la Lega, anche in Veneto,
dovesse avere un suo leader candidato alla premiership, Tosi appunto, come potrebbe, quello stesso
candidato, non essere l' ideale per le regionali?
Infatti, se Faoro, sindaco di Arsié (Belluno) passa per uomo di Zaia (ma nominato di recente da Tosi
commissario della federazione trevigiana), Zorzo, l' altro firmatario, sindaco di Tombolo (Padova), è un
uomo che gode della stima del veronese, che l' aveva anche candidato al Senato.
Dai banchi della maggioranza, Federico Caner, capogruppo e fedelissimo maroniano, ha gettato però
acqua sul fuoco, anche se non ce l' ha fatta a dissimulare un po' di inquietudine, visto che aveva
personalmente incontrato i sindaci leghisti alcuni giorni prima, per recepire le loro esigenze.
«Non capisco questa puntualizzazione a mezzo stampa», s' è lasciato scappare col CorrVeneto,
aggiungendo, piatto, che «le esigenze dei sindaci sono sempre state tra le nostre proprietà ma deve
essere chiaro che non sono loro a dettare la linea ai consiglieri».
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GOFFREDO PISTELLI
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23 novembre 2013
Pagina 31
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
L' obbligo è in vigore ben prima che entrasse in vigore la legge.
Tributaristi assicurati
Falcone: tutti gli associati Lapet in regola.
Il tributarista Lapet è un professionista
assicurato.
Assicurati Lapet sono anche gli studi associati
e le società professionali iscritte all'
associazione.
A tre mesi dall' introduzione dell' obbligo per i
professionisti di stipulare idonea assicurazione
per i rischi derivanti dall' esercizio della loro
attività ai sensi della legge n. 27/2012,
continuano a serpeggiare dubbi e
incomprensibili difficoltà applicative. La
polizza Rc professionale è, per l' associazione,
prima di tutto un obbligo morale. «Anticipando
notevolmente i tempi normativi, abbiamo
introdotto un sistema che possa garantire che
tutti i tributaristi Lapet sono coperti da polizza
professionale», ha spiegato il presidente
nazionale Roberto Falcone che ha aggiunto.
«La tutela dell' utenza è il principio che ci ha
portati, fin dagli anni 80, a stipulare le prime
polizze Rc professionali.
Dal 2000 abbiamo addirittura disposto l'
obbligatorietà da statuto, pena la decadenza
dalla qualifica di associato, in caso di mancata
copertura. Il massimo della sanzione che l'
associazione possa comminare. Allora
esercitavamo continui e costanti controlli per
verificare la puntuale sottoscrizione e la
regolarità delle sue condizioni. Pertanto, per velocizzare e semplificare questo processo di
accertamento, dal 2008 abbiamo sviluppato un progetto che rende automatica e soprattutto gratuita la
copertura del rischio professionale all' atto dell' iscrizione. Oggi possiamo garantire all' utenza e alla
Pubblica amministrazione che un tributarista qualificato Lapet è sempre un professionista assicurato".
I clienti dei tributaristi Lapet non dovranno preoccuparsi nemmeno di verificare le condizioni di
copertura, in quanto la polizza è pubblica e verificabile direttamente online sul sito www.
iltributarista.it. Non solo, dal mandato professionale, è altresì possibile riscontrare anche il numero della
polizza.
«La nostra polizza ha una copertura ad ampio raggio. Investe, solo per citarne alcune, l' attività di
tributarista, incluse attività di mediazione, di revisore in enti privati e pubblici, di sindaco in società di
capitali o enti. Senza considerare che i massimali garantiti raggiungono ben 1 milione di euro», ha
specificato il presidente. «Tra le garanzie aggiuntive poi, l' assicurazione copre la responsabilità civile
che possa derivare per fatto commesso da contitolari, collaboratori o dipendenti; la perdita, lo
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23 novembre 2013
Pagina 31
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
smarrimento, il danneggiamento o la distruzione per qualunque causa di documenti e anche la
responsabilità civile a cagione di ingiuria o diffamazione commesse nell' esercizio dell' attività
professionale».
Tra gli altri punti di forza: la previsione di una commissione paritetica in casi di divergenza tra le parti,
ovvero assicuratore e iscritto, sulla natura dell' errore professionale e delle sue conseguenze, formata
esclusivamente da iscritti Lapet. Altro aspetto interessante è la rinuncia dell' assicuratore alla possibilità
di disdettare la polizza in caso di sinistro verificatosi durante l' anno. «Sgombra la mente da ogni
dubbio», ha proposto Falcone, «la nostra polizza è l' esempio lampante di come si possa realmente
garantire la tutela dell' utenza e al tempo stesso assicurare un livello adeguato di copertura al
professionista».
LUCIA BASILE
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23 novembre 2013
Pagina 7
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Le vie della ripresa LE PRIORITÀ DELLE IMPRESE.
«Più coraggio per uscire dallo stallo»
Squinzi: come ho scritto nella lettera al premier, dobbiamo superare lo status quo
Nicoletta Picchio ROMA Un intervento più
deciso sul cuneo fiscale e l' impegno ad uscire
dallo status quo. Giorgio Squinzi ieri è tornato
ad incalzare il governo sulla legge di stabilità.
«L' Italia ha bisogno di coraggio e di
determinazione per uscire dallo stallo in cui si
trova», ha detto il presidente di Confindustria a
margine della presentazione del Rapporto
2013 sull' imprenditoria del progetto, alla
Triennale di Milano. «E questo ­ ha precisato ­
l' ho scritto in una lettera che ho inviato al
presidente del Consiglio». Nella lettera, ha
aggiunto ancora Squinzi, c' è scritto che
«dobbiamo uscire dallo status quo in cui ci
siamo immersi negli ultimi decenni. Dobbiamo
ritrovare la via della crescita che può venire
solo da lavoro e occupazione, su cui si deve
concentrare l' attenzione dei governanti».
Serve un cambio di passo, è ciò che chiede da
mesi.
«Dobbiamo cominciare a giocare d' attacco,
con coraggio e senza paura della concorrenza,
soprattutto se è quella leale e giocata sul piano
della capacità e delle competenze».
Commentando il rinvio da parte del governo
dell' approvazione del decreto legge che
abolisce la seconda rata dell' Imu, il presidente di Confindustria ha sottolineato: «Continuiamo a
pensare che le priorità siano altre, sono quelle che stiamo indicando da molto tempo, in particolare un
intervento serio e deciso sul cuneo fiscale».
Squinzi si è soffermato anche sul piano di privatizzazioni del governo: «Si possono e si debbono fare,
noi siamo sempre a favore del libero mercato». Ma, ha anche aggiunto, «ci vogliono piani complessivi
che diano la dimensione e ci permettano di capire la direzione che si vuole prendere nel medio e lungo
termine».
Per il presidente di Confindustria, come ha ripetuto in questi giorni, l' impostazione delle misure del
governo è condivisibile, mancano però le risorse adeguate che vanno trovate con una seria e decisa
spending review, cioè un taglio alla spesa pubblica improduttiva. La legge di stabilità è un' occasione
da non perdere per rilanciare il paese e ritrovare la crescita: se si aspetteranno solo gli effetti della
ripresa a livello mondiale, il nostro paese, ha ripetuto Squinzi in queste settimane, si fermerà a numeri
da prefisso telefonico. Invece occorre una crescita di almeno il 2% per creare occupazione, un'
emergenza in una situazione in cui il tasso dei disoccupati è arrivato a livello record e la disoccupazione
giovanile è oltre il 40 per cento.
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23 novembre 2013
Pagina 7
Il Sole 24 Ore
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Squinzi, dopo l' alluvione che ha colpito la Sardegna, ha affermato che «dobbiamo avviare una nuova
politica di uso responsabile e di salvaguardia del territorio».
La tragedia della Sardegna «non ci può lasciare indifferenti, visto che ancora una volta abbiamo davanti
uno scenario di dolore e sofferenza». Il territorio, secondo Squinzi, «va messo in salvo con un'
attenzione non solo alla progettazione pura, ma a tutta l' architettura, l' ingegneria che richiedono
competenze specifiche ed eccezionali». E per mettere in sicurezza il territorio, scongiurando il rischio di
nuovi dissesti idrogeologici, «ci vogliono risorse dedicate anche ricorrendo ai programmi europei».
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PICCHIO NICOLETTA
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Il Sole 24 Ore
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Il giudizio dell' Europa LA STRATEGIA DEL GOVERNO.
«Superato un test importante»
Emilia Patta ROMA «Complessivamente il
risultato della riunione dell' Eurogruppo è del
tutto positivo per l' Italia. Il nostro Paese ha
passato un test importante, ed è stata
riconosciuta l' importanza delle nuove misure
prese in parallelo con la legge di bilancio, che
nessuno ci ha chiesto di modificare». È molto
soddisfatto il ministro dell' Economia Fabrizio
Saccomanni al termine dell' Eurogruppo di
Bruxelles che ha promosso la Legge di
stabilità e le misure aggiuntive annunciate dal
governo sul fronte privatizzazioni, spending
review, quote di Bankitalia. «È un ulteriore test
che abbiamo passato nell' ambito di queste
procedure più severe di coordinamento delle
politiche fiscali ­ spiega Saccomanni in
conferenza stampa a Bruxelles ­. Quanto alle
misure aggiuntive, hanno pienamente capito
che le abbiamo già pianificate e che non sono
una cosa che abbiamo fatto perché ce l' hanno
ordinata loro». Del resto, spiega Saccomanni, i
rilievi si sono basati su una bozza presentata il
15 ottobre, che quindi non teneva conto di
privatizzazioni, spending review, il progetto
quote Bankitalia, che secondo il governo
rispondono ed esauriscono le richieste Ue.
Saccomanni si dice poi convinto che la ripresa è dietro l' angolo e che l' Italia la aggancerà a fine anno o
inizio del prossimo: «L' unica cosa che ce lo può impedire è che ci sia incertezza politica permanente».
La soddisfazione del ministro dell' Economia è naturalmente condivisa dal premier Enrico Letta, che
vede nel via libera di ieri una sorta di rivincita dopo le critiche alla Legge di stabilità del commissario Ue
Olli Rehn dopo il varo in Consiglio dei ministri a metà ottobre, critiche che l' Italia ad avviso del premier
non meritava. «I membri dei governi ­ si nota a Palazzo Chigi ­ si sono dimostrati molto meno notarili
della Commissione». Compiti a casa fatti, dunque, ora si può lavorare alla riforma delle istituzioni
europee e a una politica comune meno rigorista e più vicina alle esigenze dei cittadini. «L' Italia ha
chiaramente fatto i compiti a casa, e adesso siamo pronti a presentare le nostre idee per l' Europa,
perché pensiamo che l' Ue stia perdendo un mucchio di soldi per i ritardi sulle riforme delle sue
istituzioni», dice Letta parlando in serata a Berlino a una cena organizzata dal quotidiano tedesco
Süddeutsche Zeitung (si veda l' articolo sotto).
Un' occasione per spiegare all' opinione pubblica tedesca «che non sono soltanto i tedeschi a salvare l'
Europa e l' euro, ma che la salviamo tutti insieme e che c' è bisogno di un' Europa più solidale».
Già in mattinata, partecipando a Roma all' assemblea di Federcasse, Letta aveva lanciato l' allarme
contro gli «Ayatollah del rigore». «Stiamo battagliando su due fronti ­ si era sfogato il premier ­. Da una
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Il Sole 24 Ore
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parte, sul fronte europeo, ci sono alcuni ayatollah del rigore, ma di troppo rigore si muore; dall' altra, sul
fronte interno, molti pensano che basti fare spesa e deficit.
Noi siamo in mezzo». In mezzo, ma senza nessuna voglia di restare stritolati. Una situazione in cui
servono «spalle solide» per reggere due fronti opposti ed «alleati, sia dentro che fuori, in Europa». Sul
fronte Ue il capo del governo sa di poter contare su diversi capitali, da Parigi a Madrid. Ma sa anche
che Hollande difficilmente metterà in discussione l' asse franco­tedesco.
«Se si continua con tasse e tagli Grillo arriva al 51%», dice Letta riferendosi all' avanzata populista. Il
premier è convinto che ­ se il governo riuscirà a superare indenne l' anno ­ nel 2014 il tema dominante
sarà proprio l' Europa. Non solo per le urne che dovranno eleggere il nuovo Europarlamento, ma anche
per il semestre italiano di presidenza dell' Ue. È probabile che Berlusconi si unisca a Grillo nel fronte
dell' euroscetticismo: un' alleanza molto pericolosa che può essere sconfitta solo se l' Europa cambierà
strada. Il 2014 deve dunque essere la «legislatura della crescita e non della sola austerità».
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Grandi eventi. Ieri il Cda di Arexpo LOMBARDIA.
Aree post­Expo, attesi investimenti da 1,2 miliardi
Sara Monaci MILANO Verso il dopo­Expo, con un
investimento di almeno 1,2 miliardi. Questa la cifra che
si attende ufficiosamente Arexpo, proprietaria delle aree
su cui sorgerà il sito espositivo dell' evento universale
del 2015, partecipata da Regione Lombardia, Comune
di Milano e Fondazione Fiera e, in proporzione minore,
da Comune di Rho e Provincia di Milano.
Ieri il cda della società si è riunito per valutare le
manifestazioni di interesse per i possibili futuri progetti
da costruire una volta chiusi i battenti di Expo. Sono
circa quindici, e fra questi spiccano la proposta di uno
stadio realizzato dal Milan, "Idee per il post Expo" di Bnp
Paribas e Metrogramma, il parco dell' eccellenza italiana
di Prelios Integra e Bain, il Progetto Nexpo di
Assolombarda.
Per ora dall' Inter nessun interessamento formale, solo
contatti avvenuti nei giorni scorsi tra il governatore della
Regione Lombardia Roberto Maroni, il presidente
onorario Massimo Moratti e il nuovo azionista di
maggioranza indonesiano Thohir. Arexpo si attende
tuttavia nelle prossime settimane una proposta anche
dall' Inter, visto che quella del Milan, dicono i vertici della
società dei terreni, per il momento è priva di un business plan ed è molto vincolante per tempi e
richieste.
Quindi si vedrà. Fatto sta che per gli enti locali interessati, in particolare per il Pirellone, l' idea di un
nuovo stadio, e quindi di una città dello sport con strutture ricettive e commerciali annesse, sarebbe il
progetto pilota.
La nota ufficiale di ieri di Arexpo sottolinea che «vi è stato accordo unanime dell' assemblea sull'
opportunità di confermare l' interesse a proseguire, nelle prossime settimane, gli approfondimenti
analitici e di metodo su tale proposta e su altre che pervenissero».
Si tratterà tuttavia di un masterplan composito, che metterà insieme più proposte, non solo quella dello
stadio, e magari spezzettandole e rielaborandole. L' idea, ad oggi, è appunto quella di avere prima di
tutto una nuova struttura sportiva, ma poi creare anche dei percorsi da dedicare alle eccellenze italiane,
anche relative al cibo e all' alimentazione, tema centrale dell' Expo.
Inoltre si dovrà tenere conto del vincolo del mantenimento di aree verdi voluto dal Comune di Milano,
che si era prefissato di lasciare non cementificato quasi il 60% dell' area.
La prima ipotesi di masterplan sarà presentato il 28 novembre al Palazzo Reale di Milano. Poi si
studierà il progetto vero e proprio, per arrivare ad aprire un bando nel marzo 2014. La società Arexpo
dovrà recuperare con questa operazione i circa 300 milioni di investimenti realizzati per l' Expo,
principalmente per l' acquisto delle aree, poi per la costruzione di infrastrutture e manufatti.
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23 novembre 2013
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MONACI SARA
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23 novembre 2013
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Il Sole 24 Ore
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I conti. Su 190 milioni di spese dell' azienda genovese di trasporto 109 sono per gli stipendi ­ I
ricavi dalla vendita dei biglietti ammontano a 60 milioni.
Bilancio frenato dal costo del lavoro
Fabio Pavesi Far funzionare a Genova bus,
filobus e quel metrò di infinita realizzazione
costa alla città oltre 180 milioni di euro l' anno.
Sono le cifre del bilancio dell' Amt, l' Azienda
mobilità e trasporti del capoluogo ligure.
Tanti, pochi? Dipende. Sta di fatto che come
nella gran parte delle aziende di trasporto
pubblico locale la voce che incide di più è
quella del personale. I 2.400 dipendenti di Amt
sono costati, nel 2012, 109 milioni di euro e
116 milioni di euro l' anno prima. Da solo il
costo per stipendi e salari vale quasi 2 volte i
ricavi dalla vendita dei biglietti che portano in
cassa circa 60 milioni di euro l' anno. Il resto
del bilancio è fatto dai sussidi pubblici. Il solo
contributo per il servizio reso è di 72 milioni;
altri 40 milioni sono coperture per il contratto e
contributi tariffari.
Su un fatturato che sfiora i 190 milioni di euro
la vendita di biglietti (i ricavi da mercato) vale
poco meno del 30%, tutto il resto è fatto da
sussidi. Non è un caso isolato. Pressoché tutte
le aziende municipalizzate in Italia hanno
questo squilibrio. La vendita dei biglietti è solo
una quota residua del fatturato. E così il peso
dei costi fissi (il personale innanzittutto) finisce
per portare i bilanci in rosso.
L' ultimo bilancio, quello del 2012, ha visto una perdita per 10 milioni. Ma è solo l' ultimo bilancio in
rosso di una lunga teoria.
Tra il 2005 e il 2012 l' Amt di Genova ha cumulato perdite per 25 milioni. E le poche volte che ha chiuso
in utile l' ha fatto per importi trascurabili. Un' altra azienda di bus, tra le tante che in Italia vivono in
profonda crisi, sempre in bilico tra sopravvivenza e fallimento.
Ma un' azienda pubblica di trasporti non può fallire. Finisce che ci pensa il Comune a rimpinguare il
capitale. È successo a Roma con la disastrata Atac che ha visto un' operazione di ripatrimonializzazione
nel 2011 per il valore di 1 miliardo. È in scena lo stesso film in questi giorni a Genova. Il Comune deve
immettere denaro nella società per farla stare in piedi. Nel 2012 il sindaco Marco Doria ha aperto il
portafoglio per 12 milioni e altri 13 milioni sono stati stanziati per il 2013.
D' altra parte c' è un vincolo: il costo del biglietto ha un valore sociale. Non si può alzare sopra una certa
soglia. Ma così per coprire costi sempre elevati si finisce per avere il Comune come banca. E il circolo
vizioso è che alla fine il conto viene pagato comunque. L' iniezione di denaro continua da parte dell' ente
locale viene compensato da un aumento della fiscalità comunale.
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La situazione di Roma (con Atac che ha cumulato la bellezza di 1,6 miliardi di perdite in 10 anni) e
quella di questi giorni di Genova non sono casi isolati.
Da sempre sono strutturalmente in rosso o sul filo del rasoio perenne aziende come la Cotral (l' azienda
regionale del Lazio), l' Anm di Napoli, la Ctp che opera sul territorio della provincia di Napoli. E quando
riescono a stare in piedi senza buchi strutturali profondi, come nel caso della holding GTT di Torino, c' è
il Comune che tenta di metterle sul mercato per fare cassa e fronteggiare l' alto debito del capoluogo
piemontese. E che le cose non vadano affatto bene lo dicono i dati.
Un' azienda su due operanti nel servizio di trasporto locale chiude da anni in perdita strutturale e le cose
non possono che peggiorare nei prossimi anni in tempi di taglio delle risorse ai Comuni. Un rapporto
dell' agenzia di rating Fitch prevede che le perdite aggregate del settore del trasporto pubblico locale
raggiungeranno i 300 milioni di euro nel 2014, da una media di circa 100 milioni di euro negli ultimi
cinque anni. È ovvio che si può tentare di agire sulla leva del prezzo del biglietto. Sia a Milano (dove l'
Atm chiude in utile) sia a Roma (dove l' Atac è strutturalmente in pesante deficit) il biglietto è stato
portato da 1 a 1,50 euro. Un aumento secco del 50% che avrebbe dovuto beneficiare i ricavi da mercato
delle aziende. A Roma per l' Atac l' impatto è stato nullo. Colpa della pesante evasione tariffaria che,
complice l' inefficienza dell' azienda, si è mangiata ogni possibilità di veder salire le entrate.
Il nodo alla fine rimane sempre quello degli ingenti costi fissi. In particolare quelli del personale che
spesso finiscono per valere anche il 60­70% del totale dei ricavi. Non che i dipendenti costino troppo a
livello unitario.
Ma spesso sono tanti, troppi. A Roma sono 12mila. Un piccolo esercito.
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PAVESI FABIO
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23 novembre 2013
Pagina 1
Il Sole 24 Ore
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SPENDING REVIEW.
Giovannini, altolà sui tagli al welfare
«Gli interventi di revisione della spesa saranno
a tutto campo. Ma sulle prestazioni
previdenziali e assistenziali, le politiche attive
e passive per il mercato del lavoro bisogna
tener conto che si tratta di terreni sensibili su
cui a esprimersi devono essere governo e
parlamento». Così il ministro del Lavoro Enrico
Giovannini al commissario straordinario per la
spending review, Carlo Cottarelli.
Davide Colombo u pagina 4.
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23 novembre 2013
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Il Sole 24 Ore
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ITALIA/EUROPA.
La stabilità si dia una mossa
Fabrizio Forquet Quando Quintino Sella nel marzo 1862
divenne per la prima volta ministro delle Finanze aveva 35
anni. Per Benedetto Croce «fin quasi dal suo affacciarsi alla
vita pubblica, ne intese l' importanza capitale, ne divenne
quasi ossesso come accade agli uomini che debbono
adempiere una missione, e v' impegnò tutte le sue forze, con
tenacia pari solo al coraggio di superare ogni sorta di
ostacoli».
Sella non fu solo il ministro del pareggio di bilancio. La sua
azione ­ come ricorda Fernando Salsano nel suo saggio
uscito per il Mulino ­ puntò a promuovere i fattori che riteneva
necessari alla crescita economica: manifattura prima di tutto
(era lui stesso un industriale, eccezione in una classe
dirigente sabauda fatta di proprietari terrieri), infrastrutture,
risparmio, credito, istruzione e cultura scientifica.
Sembrano i capitoli del programma di sviluppo che oggi, in
un momento di ricostruzione non meno urgente, qualunque
forza politica che abbia a cuore il futuro del Paese dovrebbe
sostenere. Qualunque governo, di larghe o strette intese che
sia. E, poiché le difficoltà oggi non sono minori di allora, a
Enrico Letta, che ha dalla sua la gioventù di Sella, è richiesta
analoga «tenacia pari solo al coraggio di superare ogni sorta
di ostacoli».
Non è il coraggio che sta dimostrando il governo. Quello di
giovedì sull' Imu è l' ultimo di una serie infinita di rinvii. Poco
male, si direbbe, perché l' abolizione della tassa sulla prima
casa non è una vera priorità per la ripresa dell' economia. Ma
è almeno da giugno che l' attività degli uffici legislativi del
ministero delle Finanze sono impegnati su questa "non
priorità". E dovranno esserlo ancora nei prossimi giorni,
proprio mentre ogni attenzione dovrebbe essere concentrata
s u u n a l e g g e d i stabilità che finora è assolutamente
deludente.
Una legge asfittica e misera sul piano delle misure per lo
sviluppo, così come asfittiche e misere sono le misure di
copertura che il
governo ha individuato. È significativo che ieri all' Eurogruppo
il ministro Saccomanni abbia dovuto osservare che «i rilievi di
Bruxelles sono sulla bozza presentata il 15 ottobre, mentre da
allora ci sono state nuove misure come privatizzazioni, spending review, il progetto quote Bankitalia,
che rispon
dono alle richieste Ue». La domanda è d' obbligo: ma proprio non era possibile individua
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Il Sole 24 Ore
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rle prima quelle misure? Sembra quasi che sia servito il richiamo europeo per scuotere il Tesoro da una
sorta di torpore che ne ha frenato l' attività in questi mesi. Finalmente si parla di una spending review per 32 miliardi, di privatizzazioni per
12, di vendita di immobili pubblici, di rivalutazioni delle quote di Bankitalia, di rientro dei capitali dalla Svizzera. Sono queste alcune delle misure che potevano, e forse ancora possono, dare
respiro alla legge di stabilità, liberando quelle risorse necessarie a più consistenti riduzioni fiscali e ince
ntivi agli investimenti. Tutto questo però è rimasto fuori, riducendo il lavoro del Parlamento a una un po'
umiliante redistribuzione di risorse che non ci sono. Ma non è solo il ministero dell' Economia: il torpore sembra essersi diffuso tra i
ministri di Letta in questi mesi. Ha fatto bene il premier a prendersela ieri con gli «ayatollah» europei del rigore,
ma sul fronte delle riforme lo score del gov
erno langue miseramente. Giustizia: zero. Sicurezza e immigrazione: zero. Scuola: uno. Semplificazioni
attuate: zerovirgolacinque. Mercato del lavoro: uno. Oggi il ministro Giovannini frena Cottarelli sui tagli
alla spesa sociale. Ma le sue annunciate misure sul lavoro hanno prodot
to il classico topolino. Anche la semplificazione contrattuale sollecitata in via straordinaria per i lavori
dell' Expo è fin
ita su un binario morto. La stabilità di governo resta un valore, ma è tempo che la sta
bilità si dia una mossa. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
FORQUET FABRIZIO
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23 novembre 2013
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Il Sole 24 Ore
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Emergenza Sardegna. Nel 2011 il sindaco chiede a governo e regione la possibilità di utilizzare
i soldi in cassa per la prevenzione SARDEGNA.
Olbia, la lettera senza risposta
Due anni fa bastavano 27 milioni, dopo Cleopatra ne serviranno dieci volte tanti I
PASSAGGI CHIAVE Scriveva il primo cittadino: «Pongo alla vostra attenzione la grave
situazione relativa al significativo rischio idrogeologico del territorio»
Mariano Maugeri OLBIA. Dal nostro inviato L'
oggetto della missiva mette subito le cose in
chiaro: «Attività volta a prevenire e
fronteggiare emergenze di natura
idrogeologica».
I destinatari sono l' onorevole Presidente del
Consiglio dei ministri, il prefetto di Sassari, il
dipartimento nazionale della Protezione civile
e il governatore della Giunta regionale sarda.
La lettera reca la data dell' otto novembre
2011, quattro giorni dopo la catastrofica
alluvione che ha sommerso Genova. L'
inquilino di Palazzo Chigi è Silvio Berlusconi e
a villa Devoto, la sede cagliaritana del
presidente della Giunta sarda, siede il suo
pupillo ed ex commercialista Ugo Cappellacci.
A scrivere è il sindaco di Olbia Gianni
Giovannelli, succeduto all' altro amico e
medico di Berlusconi, Settimo Nizzi, dal 1997
al 2007 ininterrottamente primo cittadino del
capoluogo, con Tempio Pausania, del Nord­
Est della Sardegna.
Che dice Giovannelli alla massima autorità
dell' Esecutivo e al capo della Regione?
«Pongo alla vostra attenzione la grave
situazione relativa al significativo rischio
idrogeologico del territorio che rappresento, verificata con apposite ricognizioni dalla Protezione civile
nazionale, regionale e dal genio civile». I tecnici attestano «le criticità che impediscono un adeguato
deflusso delle acque in presenza di intense precipitazioni». Né più né meno la situazione che si è
ripresentata agli olbiesi e agli italiani domenica 17 e lunedì 18 novembre 2013.
Giovannelli cita due eventi alluvionali che hanno travolto la città in passato: il quattro novembre 2008 e il
2 e 3 marzo del 2011.
E stima in 27 milioni gli interventi per «la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio stesso».
Ma dice di più. E mette nero su bianco che né la Protezione civile nazionale e regionale né la Regione
hanno alzato un sopracciglio sulla eventualità di finanziare le opere che ben prima del novembre del
2011 appaiono improcrastinabili. Sono termini forse un po' pomposi e burocratici, che però hanno il
pregio di descrivere la drammaticità di una realtà che in questi giorni è stata più o meno
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23 novembre 2013
Pagina 18
Il Sole 24 Ore
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dettagliatamente raccontata dai giornali di mezzo mondo. Il sindaco di Olbia, immaginando l' idem
sentire di istituzioni che solitamente drizzano le antenne, con cordoglio incorporato, solo quando i chiodi
sono stati piantati sulle bare, veste i panni della Cassandra. E profetizza: «Al fine di evitare la perdita di
vite umane, come accaduto in altre località italiane, si chiede l' intervento della presidenza del
Consiglio». Il sindaco non bussa a quattrini. I soldi in cassa ci sono. All' epoca 32 milioni depositati nei
forzieri della Banca d' Italia e otto nelle casseforti degli istituti di credito locali, quattrini che il patto di
stabilità impedisce di investire anche per opere di riequilibrio idrogeologico di un territorio
negligentemente antropizzato.
In coda alla missiva 12 allegati con gli atti, le relazioni, le note di tutti gli organi statuali e locali che
avevano deliberato in materia.
Chi lo spiega ai familiari delle vittime di questa sciagura che lo sterile dibattito sul debito pubblico, il
rapporto deficit Pil, la Merkel, Bruxelles e la moneta unica sono tra le cause primarie di una catastrofe
climatica?
E che per riparare la devastazione di Cleopatra quei 27 milioni contabilizzati due anni fa dovranno
essere moltiplicati per dieci? Con la postilla di uno Stato e una Regione speciale avari di potere
decisionale prima di una tragedia ma munifici e in guanti bianchi dopo i funerali.
I 191 sfollati che non hanno trovato ospitalità tra parenti e amici sono stati giustamente accolti in hotel a
quattro stelle di Olbia dove una camera costa 110 euro a notte e un "branzino con purè e verdure" 20
euro.
Calcolato che negli stessi alberghi sono scesi alcuni rappresentati delle istituzioni e ufficiali delle forze
armate accorsi in questi giorni sul luogo del disastro e inevitabilmente a carico del bilancio pubblico, c'
è di che riflettere su patti di stabilità e zavorra del debito sospesi sine die causa catastrofe naturale.
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MAUGERI MARIANO
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23 novembre 2013
Pagina 7
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Incentivi. Finanziamenti a imprese e famiglie.
Polo delle garanzie diviso in tre fondi
Carmine Fotina ROMA Mini rivoluzione per il
sistema delle garanzie al credito. La
commissione Bilancio del Senato ha approvato
l' emendamento dei relatori che istituisce il
«Sistema nazionale di garanzia» nel quale
sono ricompresi tre fondi: quello già esistente
per le Pmi, uno dedicato ai grandi progetti di
ricerca e innovazione e un terzo per la prima
casa (quest' ultimo sostituisce il Fondo creato
con la manovra d' estate del 2008). Al tempo
stesso, viene prevista la garanzia dello Stato
sull' acquisto da parte della Cassa depositi e
prestiti di pacchetti di crediti delle Pmi.
I tre fondi Già nella versione approvata dal
governo, il disegno di legge di stabilità
conteneva un rifinanziamento del Fondo
centrale di garanzia di 280 milioni per il 2014 e
750 milioni sia per il 2015 sia per il 2016 (per
chiarezza, lo stanziamento di risorse
pubbliche a favore del Fondo transita nell'
indebitamento netto della Pa solo nel momento
in cui la garanzia viene effettivamente
escussa).
L' emendamento dei relatori in parte utilizza
questo stanziamento e in parte attinge, come
dote ulteriore, al Fondo sviluppo e coesione (l'
ex Fas). Vediamo come.
Duecento milioni per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, attualmente assegnati al Fondo Pmi,
verranno "girati" al Fondo di garanzia per la prima casa. Quest' ultimo fondo copre, con garanzia
massima del 50% della quota capitale, finanziamenti per l' acquisto prima casa e interventi di
ristrutturazione ed efficienza energetica, con priorità per l' accesso al credito da parte delle giovani
coppie, di nuclei con un solo genitore e un figlio minorenne, di giovani under 35 con lavoro atipico.
Per "ripianare" i 600 milioni in tre anni stornati dal Fondo Pmi, si attinge al Fondo sviluppo e coesione
(Fsc). In più, si liberano ulteriori 600 milioni dello stesso Fsc ma vincolandoli a Pmi del Mezzogiorno,
tanto che per usare questa risorse sarà necessaria una delibera del Cipe.
Infine, sempre dalla dotazione già prevista del Fondo Pmi, arrivano 100 milioni per creare una sezione
distaccata destinata a "progetti di ricerca e innovazione".
In particolare, saranno concesse, a titolo oneroso, garanzie a copertura delle prime perdite su portafogli
di un insieme di progetti, di ammontare minimo pari a 500 milioni, costituiti da finanziamenti concessi
dalla Bei per la realizzazione di grandi progetti di ricerca «posti in essere da imprese di qualsiasi
dimensione», con un' attenzione particolare alle reti di imprese.
Cdp e confidi Appare più controversa la norma sulla Cdp. La Cassa potrà acquistare titoli emessi nell'
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23 novembre 2013
Pagina 7
Il Sole 24 Ore
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ambito di operazioni di cartolarizzazione con oggetto crediti verso le Pmi e questi acquisti di titoli
possono essere "garantiti" dallo Stato. L' obiettivo, secondo la relazione all' emendamento, è
"alleggerire" la posizione di Cdp liberando il capitale necessario a ulteriori investimenti sempre per le
Pmi. Preoccupa le imprese però il fatto che, nell' ultima versione, la norma preveda che per gli oneri
derivanti da eventuali escussioni delle garanzie si attinga proprio al Fondo di garanzia Pmi.
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FOTINA CARMINE
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23 novembre 2013
Pagina 34
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PrezzoPerf CatFondoData​ (1)Gior 8a+ Investimenti
tel.0332­251411 AAE8a+ Eiger21.
PrezzoPerf CatFondoData (1)Gior 8a+
Investimenti tel.0332­251411 AAE8a+
Eiger21.115,765­0,50 FLE8a+ Gran
Paradiso21.115,215­0,19 FLE8a+
Latemar21.115,6840,02 tel.800­893989
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AAMAcomeA America A221.1116,0830,79
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APAAcomeA Asia Pacifico A121.114,2570,12
OEBAcomeA Breve Term. A121.1114,1600,01
OEBAcomeA Breve Term. A221.1114,2920,01
FLEAcomeA Etf Attivo A121.114,4310,14
FLEAcomeA Etf Attivo A221.114,5210,13
OEMAcomeA Eurobb. A121.1116,4390,02
OEMAcomeA Eurobb. A221.1116,5940,02
AEUAcomeA Europa A121.1112,0860,25
AEUAcomeA Europa A221.1112,3470,24
AINAcomeA Globale A121.1110,7390,37
AINAcomeA Globale A221.1111,0890,37
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AITAcomeA Italia A221.1117,6930,82
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MAEAcomeA Liquidita' A221.118,839­
OECAcomeA Obblig.Corp. A121.117,752­0,36
OECAcomeA Obblig.Corp. A221.117,841­0,34
AEMAcomeA Paesi Em. A121.116,378­0,89
AEMAcomeA Paesi Em. A221.116,527­0,88 FLEAcomeA Patr. Aggr. A221.113,872­0,13 FLEAcomeA
Patr. Aggr.A121.113,778­0,16 FLEAcomeA Patr. Dinam.A121.115,049­0,26 FLEAcomeA Patr.
Dinam.A221.115,133­0,25 FLEAcomeA Patr. Prud. A121.115,934­0,32 FLEAcomeA Patr. Prud.
A221.116,048­0,33 OMIAcomeA Perform. A121.1120,852­0,34 OMIAcomeA Perform. A221.1121,106­
0,34 ADVAM SGR S.p.A. tel.02­620808 FLEAlarico Re21.114,573­0,07 FLEMacro F.o.21.114,0840,07
FLERaiffeisen Strat. Fonds21.115,086­0,02 OFLRitorni Reali21.116,0100,03 tel.06­68809919 FLEAgora
4 Invest21.115,0310,04 MAEAgora Cash21.115,826­ AAEAgora Equity21.114,0770,12 OEMAgora
Income21.115,499­ FLEAgora Pegasus21.115,0640,18 FLEAgora Selection #21.114,164­0,31
FLEAgora Valore Protetto21.116,824­0,09 FLEAgoraflex Q 21.117,219­0,37 FLEAgoraflex R21.117,119­
0,38 tel.800­337602 FLEGestielle Absolute R21.1114,968­ ODMGestielle Bond Dollars
Cl.A21.1110,0170,02 ODMGestielle Bond Dollars Cl.B21.1110,4330,03 OEBGestielle BT Cedola
Cl.A21.116,249­ OEBGestielle BT Cedola Cl.B 21.116,338­ OFLGestielle Ced Fissa II A21.115,3540,04
OFLGestielle Ced Fissa II B 21.115,4640,05 FLEGestielle Ced.EuroItalia21.115,3630,22 OMIGestielle
Ced.Multi Tar221.115,000­ OMIGestielle Ced.Multi Tar21.115,1820,04 OFLGestielle Cedola
Fissa21.115,5180,02 OFLGestielle Cedola O.B.E.21.115,3970,02 OFLGestielle Cedola
O.G.E.21.115,4970,09 OMIGestielle Cedola Più Ita21.115,3400,36 OFLGestielle Cedola
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Più21.115,3480,02 FLEGestielle D Opp.2015 FAF 19.115,9450,02 OPEGestielle Em Mkts Bo
Cl.A21.1112,037­0,18 OPEGestielle Em Mkts Bo Cl.B21.1112,685­0,18 FLEGestielle Harmonia Dinam.
#21.115,632­ FLEGestielle Harmonia Mod. #21.115,538­ OEMGestielle MT Euro Cl.A21.1115,985­0,04
OEMGestielle MT Euro Cl.B21.1116,432­0,04 FLEGestielle Mult.A.R. Plus #15.115,6140,34
FLEGestielle Mult.Ab.Ret #15.115,3370,24 FLEGestielle Ob America21.119,2700,04 FLEGestielle Ob
Brasile21.114,112­0,65 FLEGestielle Ob Cina21.1110,2120,03 FLEGestielle Ob East
Europe21.1114,495­0,30 FLEGestielle Ob India21.115,567­0,80 FLEGestielle Ob
Internaz.21.1119,6030,04 FLEGestielle Ob Piu' II 21.115,799­0,02 FLEGestielle Ob Piu' 21.115,589­0,11
FLEGestielle Ob Risp A21.118,0330,01 FLEGestielle Ob Risp B21.118,1840,01 FLEGestielle Ob.
Cedola 21.115,358­0,04 FLEGestielle Ob. Em. Mkt21.1114,819­0,91 FLEGestielle Ob.
Europa21.117,670­0,05 FLEGestielle Ob.Italia21.1112,8210,11 OASGestielle Obbl. Corp. A21.119,134­
0,01 OASGestielle Obbl. Corp. B21.119,342­ OIGGestielle Obbl. Intern. Cl.A21.116,551­0,38
OIGGestielle Obbl. Intern. Cl.B21.116,855­0,38 FLEVolterra Absolute R21.115,7620,03 FLEVolterra
Dinamico21.115,597­ FLEVolterra Moderato21.115,2230,02 Alkimis SGR SpA tel.0230370513
FLEAlkimis Cap Ucits Acc.15.115,694­0,18 FLEAlkimis Cap Ucits Coup.15.115,274­0,19 tel.800­100800
AEMAllianz Az Paesi Emer21.119,972­1,35 AITAllianz Az. Ita. All Stars21.114,6680,54 AAMAllianz
Azioni America21.1117,8020,56 AEUAllianz Azioni Europa21.1122,353­0,16 APAAllianz Azioni
Pacifico21.116,002­0,33 FLEAllianz Global Strategy 1521.115,7360,05 FLEAllianz Global Strategy
3021.115,6220,11 FLEAllianz Global Strategy 7021.1131,4290,21 MAEAllianz Liquidita' A21.115,745­
MAEAllianz Liquidita' B21.115,937­ BOBAllianz Multi20 #21.116,737­0,04 BBIAllianz Multi50
#21.115,750­0,07 AINAllianz Multi90 #21.114,649­0,13 AEUAllianz MultiEuropa #21.118,520­0,13
OFLAllianz Obbligaz. Flessibile21.1116,7300,07 OEMAllianz Reddito Euro21.1136,771­0,04 OIGAllianz
Reddito Glob21.1116,338­0,38 Alpi Fondi tel.015­4508235 BOBAlpi Bilanciato21.115,718­0,14 OASAlpi
Bond21.117,407­0,03 tel.02­00651 FLEAmundi Absolute #19.115,2630,06 OEBAmundi Breve
Termine21.118,0320,09 OECAmundi Corporate 3 anni 19.1187,270­ OFLAmundi Div.Attiva 18
421.115,0000,02 OFLAmundi Div.Attiva 18 Due21.115,0080,08 OFLAmundi Div.Attiva 18
Tre21.114,9900,10 OFLAmundi Div.Attiva 1821.115,0130,10 FLEAmundi Equipe 1 #21.115,323­
FLEAmundi Equipe 2 #21.115,3430,06 FLEAmundi Equipe 3 #21.115,3590,13 FLEAmundi Equipe 4
#21.114,9870,14 FLEAmundi Eu Brasile 2016 19.114,2252,40 FLEAmundi Eu Bric 2017 19.114,8782,54
­­­Amundi Eu Cina Ripr 201519.115,6721,52 FLEAmundi Eu Cr.Ar.Euro 19 15.115,4980,29 FLEAmundi
Eu Cr.Az 2017 15.115,7130,46 FLEAmundi Eu Cr.Az II 2017 15.116,2550,34 FLEAmundi Eu Cr.Fin
2015 19.115,297­0,58 FLEAmundi Eu Cr.Fin 2017 15.116,336­0,09 FLEAmundi Eu Cr.Ita 2015
19.115,428­0,46 FLEAmundi Eu Cr.Ita 2018 15.116,0870,20 FLEAmundi Eu Cr.Set.Imm17
15.116,1700,15 FLEAmundi Eu Cr.Tai 2018 15.116,023­0,26 FLEAmundi Eu CV 17 15.115,9000,49
FLEAmundi Eu CV 18 15.116,0740,38 ­­­Amundi Eu Dop Opp 201419.115,6280,12 ­­­Amundi Eu
Double Call 19.116,1490,64 FLEAmundi Eu EuEmRip17 19.115,0881,82 FLEAmundi Eu Italia DopOp18
15.115,360­0,33 FLEAmundi Eu Ma.In.DpOp18 15.115,116­1,16 FLEAmundi Eu Mat Pr 2015
19.115,6470,02 FLEAmundi Eu Merc. Em. 18 15.115,1350,67 FLEAmundi Eu P IV 2017 15.115,9370,07
FLEAmundi Eu Sv M P 2016 15.115,1230,59 FLEAmundi Eu Sv.It­Fr­Sp18 15.115,7100,65 FLEAmundi
Eu Svi. Russia18 15.115,067­0,26 FLEAmundi Eu Svi.Germa18 15.115,8230,54 FLEAmundi Eu Svil.En.
2016 15.115,1530,23 FLEAmundi Eu Svil.Merc.Em17 15.115,3561,13 FLEAmundi Eu Utilit.DopOp18
15.115,5530,02 FLEAmundi Eu.Cr.Cina 2017 15.115,3654,54 FLEAmundi Eu.En.DpOp18
15.115,4880,38 FLEAmundi Eu.Sv.Gr.Cina18 15.115,0491,45 FLEAmundi Eur. BRICT Pr17
15.115,2400,31 FLEAmundi Eur.Svil.USA 2016 15.116,3470,60 FLEAmundi Eur.Svil.USA 2018
15.115,8370,26 FLEAmundi Eureka Cina 2015 19.115,2705,02 ­­­Amundi Eureka Dragon
19.117,0820,01 OECAmundi Eureka Or 2015 19.115,5963,36 ­­­Amundi Eureka Rip.
201419.116,3190,30 FLEAmundi Eureka Rip. 2016 19.116,236­0,02 ­­­Amundi Eureka Rip.2
201419.115,7390,24 FLEAmundi Eureka Sett.2016 19.115,1650,04 AEUAmundi Europe Equity
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#21.115,2700,04 ­­­Amundi FoGaEMEqRe 201419.115,1540,02 ­­­Amundi
FoGaEMEqRe201319.115,084­0,02 ­­­Amundi FoGaEqRe2 201319.115,088­0,02 ­­­Amundi
ForGaEqRe 1319.115,1520,02 ­­­Amundi ForGaEqRe 1419.115,6060,45 ­­­Amundi ForGarHiDiv
1419.115,0710,02 AEMAmundi Global Emerg. Eq #21.115,125­0,89 AINAmundi Global Equity
#21.115,3840,07 ­­­Amundi Liquidita' (L)21.119,214­ OFLAmundi Meta 2018 Due19.115,1560,33
OFLAmundi Meta 2018 Premium21.115,105­ OFLAmundi Meta 2018 TRE19.115,0910,32 OFLAmundi
Meta 201819.115,2700,29 OFLAmundi Meta 2019 Premium19.115,1640,43 OFLAmundi Meta Plus 19
AE Due19.115,1400,45 OFLAmundi Meta Plus 19 AE TRE5,000­ OFLAmundi Meta Plus 19
Usa19.115,0390,42 OFLAmundi Meta Plus 2019 AE19.115,2220,46 OASAmundi Obbligaz.
Euro21.115,9790,02 OFLAmundi Oriz.19 Ced e Div 219.115,1100,41 OFLAmundi Oriz.19 Ced e
Div19.115,0970,43 FLEAmundi Piu' #21.115,7920,07 OFLAmundi Traguardo 3%19.115,2940,28
FLEAmundiOriz2019MarcGlLus5,000­ tel.800­388876 FLEActive Discovery Flex 21.114,867­0,10
FLEActive Global Flex 21.114,867­0,10 FLEActive Income Flex 21.115,062­0,14 FLEActive Opport. Flex
21.114,867­0,10 OASAnima Fix Emergenti A #21.1114,704­0,44 OASAnima Fix Emergenti Y
#21.1115,531­0,44 OEBAnima Fix Euro A21.118,740­0,01 OEBAnima Fix Euro I21.118,908­0,01
OEBAnima Fix Euro Y 21.118,916­ OEHAnima Fix High Yeld Y21.1110,719­ OEHAnima Fix High Yield
A21.1110,169­ OECAnima Fix Imprese A21.117,7660,05 OECAnima Fix Imprese Y21.118,0400,05
OEBAnima Fix Obbl. BT A21.1110,6780,01 OEBAnima Fix Obbl. BT Y21.1110,8560,01 OIGAnima Fix
Obbl. Glob A21.119,205­0,40 OIGAnima Fix Obbl. Glob Y21.119,480­0,40 OEMAnima Fix Obbl. MLT
A21.116,418­0,03 OEMAnima Fix Obbl. MLT Y21.116,571­0,08 OASAnima Forza 1 A21.115,500­
OASAnima Forza 1 B21.115,501­ OASAnima Forza 1 Y21.115,601­ OASAnima Forza 2 A21.115,191­
OASAnima Forza 2 B21.115,1940,02 OASAnima Forza 2 Y21.115,3160,02 BOBAnima Forza 3 A
#21.115,637­ BOBAnima Forza 3 B #21.115,638­ BOBAnima Forza 3 Y #21.115,841­ BBIAnima Forza 4
A #21.115,3170,13 BBIAnima Forza 4 B #21.115,3160,13 BBIAnima Forza 4 Y #21.115,5400,14
BAZAnima Forza 5 A #21.114,8350,17 BAZAnima Forza 5 B #21.114,8350,17 BAZAnima Forza 5 Y
#21.115,0710,18 AAMAnima Geo America A21.116,1171,01 AAMAnima Geo America Y21.116,6251,02
APAAnima Geo Asia A #21.117,181­0,83 APAAnima Geo Asia Y #21.117,812­0,84 AEUAnima Geo
Euro Pmi A21.1129,629­0,10 AEUAnima Geo Euro Pmi Y21.1132,112­0,10 AEUAnima Geo Europa
A21.1114,497­0,03 AEUAnima Geo Europa Y21.1115,724­0,03 AINAnima Geo Globale
A21.1134,1480,37 AINAnima Geo Globale Y21.1137,0470,37 AITAnima Geo Italia A21.1115,3610,35
AITAnima Geo Italia Y21.1116,6090,36 AEMAnima Geo PaesiEm. A #21.115,548­1,39 AEMAnima Geo
PaesiEm. Y #21.116,029­1,37 OFLAnima Rend.Ass.Obbligaz. A21.115,445­0,02 OFLAnima
Rend.Ass.Obbligaz. Y21.115,569­0,02 FLEAnima Star Eu AltoPot A21.112,6440,08 FLEAnima Star Eu
AltoPot Y21.112,7450,07 FLEAnima Star It AltoPot A21.115,749­0,03 FLEAnima Star It AltoPot
Y21.115,933­0,03 OMIAnima Tr. 18 It.Al.Pot.II15.115,2130,13 OMIAnima Tr.18
Eu.Al.Pot.III15.115,1880,08 OMIAnima Tr.18 Eu.Al.Pot.II15.115,1380,06 OMIAnima Tr.18
It.Al.Pot.III15.115,1980,13 OMIAnima Tr.19 Cre.Sost. II15.115,1440,31 OMIAnima Tr.19
Cre.Sost.15.115,1640,31 OMIAnima Trag 18 Alto Pot.15.115,0990,22 OMIAnima Trag 18
Eu.Al.Pot.15.115,1020,04 OMIAnima Trag 18 It.Al.Pot.15.115,2240,13 OFLAnima Trag 2017 Ced4
II15.115,6670,11 OMIAnima Trag 2019 Glob5,000­ OMIAnima Trag. 19 Flex II15.115,0290,26 OMIAnima
Trag. 19 Plus II15.115,1320,25 OMIAnima Trag. 19 Plus15.115,1460,25 OMIAnima Trag. 2019
Flex15.115,0910,28 OMIAnima Trag. Dinamico15.115,0270,22 FLEANM Anima Alto Pot.Gl.
A21.1115,5990,34 FLEANM Anima Alto Pot.Gl. F21.1115,5770,33 AAMANM Anima America
A21.1113,1241,01 AAMANM Anima America F21.1113,2101,01 OMIANM Anima Cap. Più 15 N
#21.115,732­ BOBANM Anima Cap. Più 30 N #21.115,567­ BAZANM Anima Cap. Più 70 F #21.115,890­
0,17 BAZANM Anima Cap. Più 70 N #21.115,831­0,17 OEMANM ANIMA Cap. Più Ob. N #21.115,782­
0,02 BOBANM Anima Cap.Più 15 A #21.115,732­ BOBANM Anima Cap.Più 15 F #21.115,770­
BOBANM Anima Cap.Più 30 A #21.115,565­0,02 BOBANM Anima Cap.Più 30 F #21.115,616­ BAZANM
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Anima Capi Più 70 A #21.115,833­0,17 AEMANM Anima Emergenti A21.119,979­1,36 AEMANM Anima
Emergenti F21.1110,053­1,37 AEUANM Anima Europa A21.114,983­0,06 AEUANM Anima Europa
F21.115,015­0,08 FLEANM Anima Fondo Trading A21.1115,1190,47 FLEANM Anima Fondo Trading
F21.1115,2380,47 AEUANM Anima Iniziativa Eu A21.119,050­0,09 AEUANM Anima Iniziativa Eu
F21.119,101­0,09 AITANM Anima Italia A21.1116,3650,40 AITANM Anima Italia F21.1116,4530,38
MAEANM Anima Liq. Euro A21.116,9090,01 MAEANM Anima Liq. Euro F21.116,9240,01 MAEANM
Anima Liq. Euro I21.116,9220,01 OEHANM Anima Ob Hi Yield AD21.1120,095­0,03 OEHANM Anima
Ob Hi Yield A21.1120,073­0,03 OEHANM Anima Ob Hi Yield F21.1120,237­0,03 OECANM Anima Obb.
Corpor. A21.118,450­0,02 OECANM Anima Obb. Corpor. F21.118,492­0,02 OPEANM Anima Obb.
Emerg A21.117,036­0,41 OPEANM Anima Obb. Emerg F21.117,063­0,41 OEMANM Anima Obbl.Euro
A21.117,364­0,03 OEMANM Anima Obbl.Euro F21.117,383­0,03 APAANM Anima Pacifico
A21.115,794­0,79 APAANM Anima Pacifico F21.115,835­0,77 OIGANM Anima Pianeta A21.1110,069­
0,40 OIGANM Anima Pianeta F21.1110,111­0,39 OASANM Anima Riserva Emer. A21.114,852­0,88
OASANM Anima Riserva Emer. F21.114,866­0,90 OASANM Anima Riserva Glob. A21.114,869­0,27
OASANM Anima Riserva Glob. F21.114,883­0,29 OFLANM Anima Risparmio A21.117,4490,01
OFLANM Anima Risparmio F21.117,4430,01 OEBANM Anima Salvadanaio A21.1112,1080,01
OEBANM Anima Salvadanaio F21.1112,1380,02 OMIANM Anima Sforzesco A21.1111,257­0,06
OMIANM Anima Sforzesco F21.1111,309­0,05 OFLANM Anima Tr. 18 M.CedII15.115,1410,19 OFLANM
Anima Trag 17 Ced4 315.115,3770,11 OFLANM Anima Trag 17 Ced415.115,3570,06 OFLANM Anima
Trag 2016 Ced315.115,924­0,10 OFLANM Anima Trag 2017 M.Ced15.115,3500,07 OFLANM Anima
Trag 2018 C.Sem15.115,0720,16 OFLANM Anima Trag 2018 T.Ced15.115,2860,15 OFLANM Anima
Trag II 201615.115,743­0,10 OFLANM Anima Traguardo 201615.115,535­0,02 OFLANM Anima
Traguardo 201815.115,7990,16 OBIANM Anima Tricolore A21.115,772­0,03 OBIANM Anima Tricolore
F21.115,785­0,03 AINANM Anima Valore Glob. A21.1127,7530,35 AINANM Anima Valore Glob.
F21.1127,7850,36 BOBANM Anima Visconteo A21.1139,619­0,11 BOBANM Anima Visconteo
F21.1139,768­0,10 OEMANM Capitale Più Obbl. A #21.115,784­0,02 OEMANM Capitale Più Obbl. F
#21.115,815­0,02 Anthilia Capital Part Sgr tel.02­97386101 FLEAnthilia Orange #21.116,1200,07
FLEAnthilia Yellow21.116,133­0,02 tel.02­480971 AINArca 27 az. estere21.1115,1500,42 AAMArca
Azioni America21.1123,7990,81 AEUArca Azioni Europa21.1111,872­0,15 APAArca Azioni Far
East21.116,677­0,73 AITArca Azioni Italia21.1121,6840,52 AEMArca Azioni Paesi Emerg.21.119,434­
1,46 BBIArca BB21.1137,359­0,02 OPEArca Bo Paesi Em Val.Loc21.115,228­0,91 OECArca Bond
Corporate21.118,4400,02 OIGArca Bond G.21.1113,778­0,47 OPEArca Bond Paesi Em.21.1115,782­
0,30 FLEArca Cap. Gar. Dic 2013 21.115,4520,06 FLEArca Cash Plus21.119,5680,03 OFLArca Ced
Bond Glob Eur21.115,428­ OFLArca Ced.18 Ob.Att.III P21.115,0960,04 OFLArca Ced.18 Ob.Att.III
R21.115,0960,04 OFLArca Ced.18 Ob.Att.IV P21.115,000­ OFLArca Ced.18 Ob.Att.IV R21.115,000­
OFLArca Ced.18 Ob.Attiva II21.115,1850,04 OFLArca Ced.18 Obb.Attiva21.115,1880,04 OFLArca
Ced.18 Paesi Em.VL P21.114,797­0,87 OFLArca Ced.18 Paesi Em.VL R21.114,797­0,89 OFLArca
Ced.18 Paesi Em.VL2 P21.114,992­0,74 OFLArca Ced.18 Paesi Em.VL2 R21.114,992­0,76 OFLArca
Ced.18 Paesi Em.VL3 P21.115,000­ OFLArca Ced.18 Paesi Em.VL3 R21.115,000­ OFLArca
Ced.Bo.2015 Alto Pot.221.115,6130,02 OFLArca Ced.Bo.2015 Alto Pot21.115,4960,05 OFLArca
Ced.Bo.2016 Alto Pot.321.115,9910,05 OFLArca Ced.Bo.2017 Alto Pot.421.115,5560,05 OFLArca
Ced.Bo.2017 Alto Pot.521.115,5310,04 OFLArca Ced.Bo.2017 Alto Pot.621.115,1890,04 OFLArca
Ced.Bond Glob.Eu III21.115,457­0,04 OFLArca Ced.Bond Glob.Eu II21.115,5380,02 OFLArca Ced.Bond
Paesi Em.21.115,238­0,15 OFLArca Ced.Corp.Bond III21.115,229­ OFLArca Ced.Corp.Bond
II21.115,2170,02 OFLArca Ced.Corp.Bond IV21.115,346­ OFLArca Ced.Gov.Eu.Bond III21.115,3530,02
OFLArca Ced.Gov.Eu.Bond II21.115,1490,02 OFLArca Ced.Gov.Eu.Bond IV21.115,6070,04 ­­­Arca
Form EuStoxx (R)201515.115,7160,51 ­­­Arca Form II EStox (R)201515.115,6880,26 OEBArca
MM21.1117,1460,02 OMIArca Obbligaz. Europa21.119,811­0,20 OEMArca RR21.1110,456­0,04
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FLEArca Strat.Gl.Crescita21.116,0110,07 FLEArca Strat.Gl.Opportun.21.116,1610,06 BOBArca
TE21.1119,017­0,21 tel.02­88981 FLEAzimut Dinamico21.1126,043­0,20 MAEAzimut
Garanzia21.1112,862­ OEMAzimut Reddito Euro21.1116,9860,01 ODMAzimut Reddito Usa21.116,086­
FLEAzimut Scudo21.118,4340,02 OBIAzimut Solidity21.118,513­0,01 FLEAzimut Str.
Trend21.116,2240,11 FLEAzimut Trend America21.1112,2540,47 FLEAzimut Trend
Europa21.1112,763­0,22 FLEAzimut Trend Italia21.1116,0610,62 FLEAzimut Trend Pacifico21.117,169­
0,31 OASAzimut Trend Tassi21.119,9310,08 FLEAzimut Trend21.1127,1360,16 FLEFormula 1
Absolute21.117,0370,61 FLEFormula 1 Conservative21.116,857­0,03 FLEFormula 1 Target
201321.116,927­0,12 FLEFormula 1 Target 201421.116,713­0,10 BancoPosta Fondi tel.06­57018390
AAEBanco Posta Azion. Euro21.115,867­ OECBanco Posta Corp. 201421.115,318­ FLEBanco Posta
Extra21.115,5300,11 FLEBanco Posta Step 21.114,7220,15 FLEBanco Posta Trend #21.115,3500,04
AINBancoPosta Az. Internaz.21.115,0060,70 FLEBancoPosta Inv Pr 9021.115,6190,05 MAEBancoPosta
Liquid. Euro 21.115,536­ OMIBancoPosta Mix 121.116,7520,01 BBIBancoPosta Mix 221.117,1890,03
OBIBancoPosta Obb.Ita Dic1821.115,2100,06 OASBancoPosta Obbl Dic 201721.115,509­
OASBancoPosta Obbl Giu 201521.115,3530,02 OASBancoPosta Obbl Giu 201721.115,4970,04
OEBBancoPosta Obbl. Eu BT21.116,6460,02 OEMBancoPosta Obbl. Eu MLT21.117,945­0,01
OASBancoPosta Obbl. Feb1421.115,129­ OEBBancoPosta Replay 12 mesi21.115,0680,02 tel.02­
430281 OASAureo Cedola I ­ 201621.115,850­ OASAureo Cedola II ­ 201721.115,500­0,04 OASBCC
Cedola III ­ 201721.115,159­0,02 OASBCC Cedola III Op ­ 201721.115,1290,02 OASBCC Cedola IV ­
201821.115,177­ OASBCC Cedola IV Op ­ 201821.115,1720,06 OASBCC Cedola V ­ 201821.115,000­
OASBCC Cedola V Op ­ 201821.115,000­ FLEBCC Crescita Bilanciato21.116,1160,13 FLEBCC
Investimento Azion.21.119,6980,19 MAEBCC Monetario21.115,7970,02 OFLBCC Risparmio
Obbligaz.21.116,244­ FLEBCC Selez. Crescita #21.114,578­0,11 FLEBCC Selez. Investimento
#21.114,279­0,16 FLEBCC Selez. Opportunità #21.115,205­0,10 FLEBCC Selez. Risparmio
#21.115,575­0,09 BNP PARIBAS Inv.Partners SGR SpA tel.800­900900 OASBNL 3X321.114,775­
AAMBnl Azioni America21.1122,1190,87 AEMBnl Azioni Emerg.21.119,233­0,66 AEUBnl Azioni Euro
Crescita21.1117,008­0,30 AEUBnl Azioni Europa Div21.113,157­0,32 AITBnl Azioni
Italia21.1117,7350,61 MAEBnl Cash21.1122,609­ OPEBnl Obbl Emergenti21.1126,415­0,21 OEBBnl
Obbl Euro BT21.118,0260,01 OEMBnl Obbl. Euro M/L T21.117,710­0,06 FLEBnl
Protezione21.1122,781­ OFLBnl Target Return Liquid21.1110,407­ FLEBNPP 100% e Piu' Gr Asia
21.115,1930,02 FLEBNPP 100% e Piu' Gr Eur 21.115,046­ FLEBNPP Equipe Attacco #21.114,722­0,02
FLEBNPP Equipe Centrocampo #21.114,940­0,02 FLEBNPP Equipe Difesa21.115,563­ Capital Italia
tel.02­7622.1 AINCapital Italia21.1198,9300,45 tel.010­3696111 AEUCarige Azionario Europa
A21.116,752­0,16 AINCarige Azionario Intern A21.118,8830,76 AITCarige Azionario Italia
A21.115,7430,54 OMICarige Bilanciato 1021.116,4230,02 BOBCarige Bilanciato 3021.116,172­
BBICarige Bilanciato 50 A21.117,039­0,04 OEBCarige Breve Termine21.1112,340­0,01 OECCarige
Corporate Euro A21.117,523­0,01 OASCarige Forziere Euro21.116,6370,02 OASCarige Obb. Globale
A21.116,550­0,05 OFLCarige Obbl. Cedola A21.115,166­0,02 OEMCarige Obbl. Euro LT A21.116,751­
0,09 OEMCarige Obbligaz. Euro A21.1112,031­0,02 FLECarige Total Return 121.115,304­ FLECarige
Total Return 221.114,417­0,05 Consultinvest A. M. tel.059­221311 FLEConsult Alto Div. Cl.
A21.113,684­0,05 FLEConsult Alto Div. Cl. B21.113,251­0,03 OFLConsult High Yield Cl. A21.116,459­
0,03 FLEConsult High Yield Cl. B21.116,036­0,03 FLEConsult Multi High Vol A #21.114,996­0,24
FLEConsult Multi High Vol B #21.114,991­0,24 FLEConsult Multi Low Vol A #21.114,900­0,14
FLEConsult Multi Low Vol B #21.114,900­0,16 FLEConsult Multi Med Vol A #21.114,897­0,18
FLEConsult Multi Med Vol B #21.114,893­0,16 FLEConsult Multi Opport A #21.115,064­0,10 FLEConsult
Multi Opport B #21.115,091­0,10 OFLConsult Reddito Cl. A21.117,8810,22 OFLConsult Reddito Cl.
B21.117,3870,22 OFLConsult Valore Cl. A21.116,0830,18 OFLConsult Valore Cl. B21.115,7990,17
AEUConsultinvest Azione21.1110,040­0,03 BBIConsultinvest Bilanciato21.115,769­0,14
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OEBConsultinvest Breve Term21.115,3640,02 AINConsultinvest Global21.114,739­ FLEConsultinvest
Mercati Em21.114,584­0,82 FLEConsultinvest Multi Flex A #21.115,418­0,09 FLEConsultinvest Multi
Flex B #21.114,942­0,10 FLEConsultinvest Plus21.116,0040,12 BAZIGM FdF Bilanciato Az. Cl.A
#21.115,606­0,04 BAZIGM FdF Bilanciato Az. Cl.B #21.115,808­0,05 FLEIGM FdF Flessibile Cl.A
#21.114,278­0,02 FLEIGM FdF Flessibile Cl.B #21.114,413­0,02 Epsilon tel.02­88102070 FLEEpsilon
DLongRun21.116,8530,01 FLEEpsilon Fle Forex C 09/1819.115,0690,26 FLEEpsilon Fle Forex C
12/1805.115,0010,02 OBIEpsilon Italy Bo.Sh.Term A21.116,6110,02 OBIEpsilon Italy Bo.Sh.Term
B21.116,6340,02 OBIEpsilon Italy Bo.Sh.Term I21.116,6460,02 AAEEpsilon QEquity21.115,408­0,04
OEMEpsilon Qincome21.118,482­ FLEEpsilon QReturn21.117,6300,24 AEUEpsilon QValue21.116,848­
0,12 Ersel A. M. tel.011­5520306 AAMFondersel America #21.1113,4510,17 OEMFondersel
Euro21.119,2680,04 AEUFondersel Europa21.1116,694­0,19 OIGFondersel Int. #21.1115,045­0,13
APAFondersel Oriente #21.117,460­0,88 AITFondersel P.M.I.21.1119,4630,51 OEBFondersel
Reddito21.1115,7480,04 OASFondersel Sh. Term Asset21.11100,259­ FLEFondersel World All.
#21.1196,108­0,23 BBIFondersel21.1151,841­0,08 AINTalento Global Equity #21.11144,618­0,10 Etica
tel.02­67071422 AINEtica Azionario I 21.116,8170,37 AINEtica azionario 21.116,7160,37 BBIEtica
Bilanciato I 21.118,8490,25 BBIEtica bilanciato 21.118,7090,25 OEBEtica obb. breve term.
21.116,1490,03 OEBEtica Obbl. Breve T. I 21.116,1820,03 OMIEtica Obbl. Misto I 21.117,0160,04
OMIEtica Obbligaz. misto 21.116,9410,03 tel.02­88101 FLEEC Cap Protetto 12/14 21.115,4590,02
AAMEurizon Az.America21.1112,7300,86 AAEEurizon Az.Area Euro21.1128,8040,01 APAEurizon
Az.Asia Nuove Eco.21.1111,254­1,19 AENEurizon Az.EnMatPrime21.1110,0940,25 AEUEurizon
Az.Europa21.119,869­0,11 AFIEurizon Az.Finanza21.1122,4120,44 AASEurizon Az.Int. Etico
21.117,6270,41 AINEurizon Az.Internazionali21.119,7590,40 AITEurizon Az.Italia21.1112,6970,55
APAEurizon Az.Pacifico21.114,367­0,66 AEMEurizon Az.Paesi Emer21.118,586­1,26 AAMEurizon
Az.PMI Amer.21.1131,6401,56 AEUEurizon Az.PMI Europa21.1110,813­0,23 AITEurizon Az.PMI
Italia21.115,2900,32 AIFEurizon Az.Tecn.Avanz21.115,1200,75 ASAEurizon Azioni
Salute21.1121,8800,37 BBIEurizon Bil.Euro Multi. #21.1142,4810,12 ODBEurizon Br.Ter.Dollaro
$21.1116,5050,40 ODBEurizon Br.Ter.Dollaro21.1112,2610,01 FLEEurizon Ced. Doc 02/1921.115,245­
0,08 OFLEurizon Ced. Doc 04/1921.115,217­0,08 FLEEurizon Ced.Att + 05/1821.115,1300,08
FLEEurizon Ced.Att + 06/1821.115,0570,06 FLEEurizon Ced.Att. 05/1821.115,1000,06 FLEEurizon
Ced.Att. 06/1821.115,0380,04 FLEEurizon Ced.Att.Top 05/2021.115,2230,15 FLEEurizon Ced.Att.Top
06/2021.115,2110,13 FLEEurizon Ced.Att.Top 07/2021.115,1150,18 FLEEurizon Ced.Att.Top
10/2021.115,0310,16 FLEEurizon Ced.Att.Top 12/2021.114,996­0,02 OMIEurizon DiversEtico
21.119,1430,02 FLEEurizon Ges.At.Cla 02/18 #21.115,062­0,02 FLEEurizon Ges.At.Cla 04/18
#21.115,040­0,02 FLEEurizon Ges.At.Cla 10/1821.115,0260,04 FLEEurizon Ges.At.Cla 11/17
#21.115,153­0,02 FLEEurizon Ges.At.Cla 12/1821.114,999­ FLEEurizon Ges.At.Cla 6/18 #21.115,062­
0,02 FLEEurizon Ges.At.Cla 7/17 #21.115,205­ FLEEurizon Ges.At.Cla 7/18 #21.115,0590,04
FLEEurizon Ges.At.Cla 9/17 #21.115,177­ FLEEurizon Ges.At.Din 02/18 #21.115,1440,12 FLEEurizon
Ges.At.Din 04/18 #21.115,1060,08 FLEEurizon Ges.At.Din 10/1821.115,0480,10 FLEEurizon Ges.At.Din
11/17 #21.115,3220,09 FLEEurizon Ges.At.Din 12/1821.114,9990,02 FLEEurizon Ges.At.Din 6/18
#21.115,1250,08 FLEEurizon Ges.At.Din 7/18 #21.115,1050,10 FLEEurizon Ges.At.Din 9/17
#21.115,3430,09 FLEEurizon Ges.At.Din. 7/17 #21.115,3950,11 FLEEurizon Ges.At.Opp 02/18
#21.115,1960,02 FLEEurizon Ges.At.Opp 04/18 #21.115,2010,02 FLEEurizon Ges.At.Opp
10/1821.115,0370,04 FLEEurizon Ges.At.Opp 11/17 #21.115,4480,02 FLEEurizon Ges.At.Opp
12/1821.114,9980,02 FLEEurizon Ges.At.Opp 6/18 #21.115,163­ FLEEurizon Ges.At.Opp 7/18
#21.115,1350,02 FLEEurizon Ges.At.Opp 9/17 #21.115,422­0,02 FLEEurizon Ges.At.Opp. 7/17
#21.115,4850,02 FLEEurizon Gest.At.Cla 12/17 #21.115,106­0,02 FLEEurizon Gest.At.Din 12/17
#21.115,2290,11 FLEEurizon Gest.At.Opp 12/17 #21.115,3230,02 FLEEurizon Guida Att.
10/1821.115,0200,04 FLEEurizon Guida Att. 12/1821.114,9960,02 OASEurizon Obbl. Cedola
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A21.116,632­0,02 OASEurizon Obbl. Cedola D21.116,146­0,02 OPEEurizon Obbl.
Emergenti21.1113,013­0,18 OASEurizon Obbl. Etico 21.115,781­0,03 OEBEurizon Obbl. Euro BT
A21.1115,9990,01 OEBEurizon Obbl. Euro BT D21.1115,1160,01 OECEurizon Obbl. Euro Corp.
BT21.118,2920,02 OECEurizon Obbl. Euro Corp.21.116,399­0,06 OEHEurizon Obbl. Euro
HY21.118,966­ OEMEurizon Obbl. Euro21.1116,145­0,02 OIGEurizon Obbl. Internaz.21.119,167­0,27
OBIEurizon Obbl. Ita BT A21.117,8750,05 OBIEurizon Obbl. Ita BT B21.118,1460,05 FLEEurizon
Obiettivo Rend #21.118,584­ FLEEurizon Profilo Fle Dif. #21.115,795­ FLEEurizon Profilo Fle Equi
#21.115,772­ FLEEurizon Profilo Fle Svil #21.115,8830,09 FLEEurizon Rend.Ass 2anni #21.115,5290,07
FLEEurizon Rend.Ass 3anni #21.115,7870,03 OMIEurizon Rendita A21.116,5060,08 OMIEurizon
Rendita D21.116,2570,08 OMIEurizon Soluzione 1021.117,4000,01 BBIEurizon Soluzione
4021.117,1710,11 BBIEurizon Soluzione 6021.1128,4510,12 FLEEurizon Stra Pro 1tri13 #21.115,173­
0,06 FLEEurizon Stra. Flessib 15 21.115,3160,02 FLEEurizon Stra.Pro 1tri12 #21.115,667­0,05
FLEEurizon Stra.Pro 2tri12 #21.115,405­0,07 FLEEurizon Stra.Pro IIITr11 #21.115,856­0,07 FLEEurizon
Team 1 Cl A #21.116,251­ FLEEurizon Team 1 Cl G #21.116,2860,02 FLEEurizon Team 2 Cl A
#21.115,966­ FLEEurizon Team 2 Cl G #21.116,015­ FLEEurizon Team 3 Cl A #21.115,0370,02
FLEEurizon Team 3 Cl G #21.115,141­ FLEEurizon Team 4 Cl A #21.114,330­0,05 FLEEurizon Team 4
Cl G #21.114,436­0,02 FLEEurizon Team 5 Cl A #21.114,2500,02 FLEEurizon Team 5 Cl G
#21.114,3590,02 MAEEurizon Tesor.Euro A21.117,9750,01 MAEEurizon Tesor.Euro B21.118,0990,01
AEUMalatesta Azionario Eu21.117,428­0,11 OEBMalatesta Breve Termine21.116,1160,02
OEMMalatesta Obblig. Euro21.116,385­0,02 OEBPassadore Breve Termine21.117,6040,01
OEBTeodorico Breve Termine21.117,9830,03 tel.02­62041 AINEuromob. Az. Internaz.21.1114,089­0,04
AITEuromob. Azioni Italiane21.1121,1730,55 BBIEuromob. Bilanciato21.1132,206­0,15 OFLEuromob.
Cedola 3 ­ 201721.115,080­0,02 MAEEuromob. Conservativo21.1111,5370,01 OFLEuromob. Emerg
Mkt Bond21.117,244­0,30 OECEuromob. Euro Aggregate21.118,935­ AEUEuromob. Europe E.
F.21.1115,135­0,20 OFLEuromob. F221.116,878­0,06 FLEEuromob. F321.114,8030,02 OFLEuromob.
Obiettivo 201521.115,427­ OEMEuromob. Reddito21.1117,274­0,02 FLEEuromob. Seven
Stars21.114,999­ FLEEuromob. Strategic Flex21.1113,509­0,17 Fideuram Gestions SA tel.00352­
262076651 OEHFoi Bnd Gl. High Yield T 21.1117,020­0,02 OEHFoi Bond Gl.High Yield S21.1115,315­
0,02 ODMFoi Bond US Plus R21.119,3510,02 ODMFoi Bond Us Plus S21.119,0990,02 ODMFoi Bond
Us Plus T 21.119,6130,02 OEHFoi BondGlobHigh Yield R21.1116,645­0,01 OASFoi Core Bond
R21.1110,5340,01 OASFoi Core Bond T21.1110,6540,01 APSFoi Eq Brazil R21.116,838­2,01 APSFoi
Eq Brazil T21.116,944­2,07 APSFoi Eq China R21.119,236­0,60 APSFoi Eq China T21.119,359­0,59
APSFoi Eq India R21.116,950­2,51 APSFoi Eq India T21.117,052­2,50 OECFoi Eu Corp Bnd
S21.118,793­0,10 OASFoi Eu Yield Pl S21.119,159­ FLEFoi Flex Europe R21.119,4610,23 FLEFoi Flex
Europe T21.119,6270,24 FLEFoi Flex Italy R21.1112,594­ FLEFoi Flex Italy T21.1112,7890,01 OFLFoi
Global Bond R21.119,806­0,24 OFLFoi Global Bond S21.119,127­0,24 OFLFoi Global Bond
T21.119,936­0,25 OPEFondit Bnd Glb Em Mkt R21.1112,282­0,26 OPEFondit Bnd Glb Em Mkt S
21.1111,958­0,26 OPEFondit Bnd Glb Em Mkt T21.1112,459­0,26 ODMFondit Bond US Plus
RH21.119,618­ ODMFondit Bond US Plus TH21.119,7800,01 OASFondit Core Bond S21.1110,4870,01
FLEFondit Diver.Real Asset R21.119,914­0,14 FLEFondit Diver.Real Asset S21.119,864­0,14
FLEFondit Diver.Real Asset T21.119,935­0,12 OPEFondit Em.Mkt.Loc.Cur. RH21.119,679­1,10
OPEFondit Em.Mkt.Loc.Cur. R21.119,343­1,10 OPEFondit Em.Mkt.Loc.Cur. S21.119,247­1,09
OPEFondit Em.Mkt.Loc.Cur. TH­­ OPEFondit Em.Mkt.Loc.Cur. T21.119,365­1,09 ASEFondit Eq Gl
High Div R21.117,860­0,08 FLEFondit Eq Gl High Div T21.117,782­0,09 AEMFondit Eq Glb Em Mkt
R21.1111,434­1,36 AEMFondit Eq Glb Em Mkt T21.1111,837­1,36 APAFondit Eq Pacif ex Japan
R21.114,004­1,21 APAFondit Eq Pacif ex Japan T21.114,125­1,22 AASFondit Eq.Gl.High Div.
S21.117,788­0,08 OFLFondit Ethical R21.119,934­ OFLFondit Ethical T 21.119,941­ OEMFondit Eur Bd
Lng Term S21.118,528­0,11 OEBFondit Eur Bond Defe. S21.118,4300,02 OEBFondit Eur Bond Defen
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R21.118,4480,02 OEBFondit Euro Bond Defen T21.118,5900,02 FLEFondit Flexib Strategy
R21.117,808­0,08 FLEFondit Flexib Strategy S21.117,306­0,07 FLEFondit Flexib Strategy T21.117,976­
0,08 FLEFondit Global Income S21.115,001­0,06 AAMFondit. Eq. Usa Blue Ch R21.1111,9190,52
AAMFondit. Eq. Usa Blue Ch T21.1112,2930,52 BOBFonditalia Core 1 R21.1111,5110,02
BOBFonditalia Core 1 T21.1111,7920,02 BBIFonditalia Core 2 R21.1111,314­0,01 BBIFonditalia Core 2
T21.1111,638­0,02 BAZFonditalia Core 3 R21.1111,429­0,01 BAZFonditalia Core 3 T21.1111,796­
AEUFonditalia Eq. Europe R21.1111,7120,18 AEUFonditalia Eq. Europe T21.1112,0800,18
AITFonditalia Eq. Italy R21.1112,9450,50 AITFonditalia Eq. Italy T21.1113,3540,50 APAFonditalia Eq.
Japan R21.113,122­0,13 APAFonditalia Eq. Japan T21.113,221­0,12 OEMFonditalia Eu B. Long T
R21.118,577­0,10 OEMFonditalia Eu B. Long T T21.118,762­0,10 OECFonditalia Eu Corp Bnd
R21.119,493­0,11 OECFonditalia Eu Corp Bnd T21.119,675­0,09 OEBFonditalia Eu Currency
R21.118,0950,01 OEBFonditalia Eu Currency T21.118,2110,01 ASEFonditalia Eu Cyclicals
R21.1114,608­0,34 ASEFonditalia Eu Cyclicals T21.1115,137­0,34 ASEFonditalia Eu Defensive
R21.1114,0580,15 ASEFonditalia Eu Defensive T21.1114,5680,15 AFIFonditalia Eu Financials
R21.115,9850,44 AFIFonditalia Eu Financials T21.116,1860,44 OASFonditalia Eu Yield Pl
R21.119,4740,01 OASFonditalia Eu Yield Pl T21.119,6600,01 OEMFonditalia Euro Bond R21.1112,669­
0,02 OEMFonditalia Euro Bond S21.1112,621­0,02 OEMFonditalia Euro Bond T21.1112,921­0,02
FLEFonditalia Fl Risk Par R21.119,4510,16 FLEFonditalia Fl Risk Par T21.119,7170,16 ASEFonditalia
Flex Em. Mkts T21.112,678­0,26 ASEFonditalia Flex Em.Mkts R21.112,607­0,23 OFLFonditalia Flexib
Bond R21.118,4960,09 OFLFonditalia Flexib Bond S21.118,1740,09 OFLFonditalia Flexib Bond
T21.118,6480,09 FLEFonditalia Flexib Growth R21.119,315­0,01 FLEFonditalia Flexib Growth
T21.119,508­0,01 OASFonditalia Glob Conv. R21.1110,2640,11 OASFonditalia Glob Conv.
S21.1110,2140,10 OASFonditalia Glob Conv. T21.1110,2900,11 ASEFonditalia Glob Income
R21.115,043­0,06 ASEFonditalia Glob Income T21.115,201­0,08 AINFonditalia Global
R21.11143,5750,28 AINFonditalia Global T21.11148,0380,28 OASFonditalia Inflat Linked R21.1115,168­
0,14 OASFonditalia Inflat Linked T21.1115,462­0,14 Fideuram Investimenti tel.800­546961 BBIFideuram
Bilanciato21.1114,303­0,06 AITFideuram Italia21.1126,7520,48 MAEFideuram Moneta21.1115,1020,01
OEMFideuram Rendimento21.1110,081­0,01 OEBFideuram Risparmio21.1117,2160,01 FLEFMS ­
Absolute Return #21.118,8720,03 ASEFMS ­ Eq.Glob.Resources #21.1110,1060,15 APAFMS ­ Equity
Asia #21.1110,189­0,53 AEUFMS ­ Equity Europe #21.1112,006­0,02 AEMFMS ­ Equity Gl Em Mkt
#21.1112,455­0,96 AEMFMS ­ Equity New World #21.1114,718­1,52 AAMFMS ­ Equity Usa
#21.1111,8030,48 Fondaco Sgr tel.0112309029 OEBFondaco Euro Cash B 21.11121,1090,01
OEBFondaco Euro Cash 21.11122,4540,01 OEMFondaco Eurogov Beta B 21.11122,766­0,03
OEMFondaco Eurogov Beta 21.11139,476­0,03 FLEFondaco Global Opport. B 21.1199,620­0,04
FLEFondaco Global Opport. #21.11103,732­0,04 OIGFondaco World G ABNoE B 21.1199,477­0,73
OIGFondaco World G ABNoE 21.11108,798­0,73 Generali Investments Europe SGR tel.02­60765711
OMIAlleanza Obbligaz.21.115,475­0,05 AAMAlto America Az.21.116,2860,77 AAEAlto
Azionario21.1115,884­0,16 BBIAlto Bilanciato21.1117,7430,16 OFLAlto Eu Flessibile Obbl.21.119,735­
OEBAlto Euro Governativo B/T21.117,6280,03 OIGAlto Internazion. Obbl.21.116,724­0,10 AINAlto
Internazionale Az.21.115,0660,34 APAAlto Pacifico Az.21.116,320­0,58 FLEGI Focus
Azionario21.1123,033­0,13 OEBGI Focus Euro Gov. BT21.1117,4260,02 OFLGI Focus
Obbligazionario21.116,565­0,11 Interfund tel.00352­262076651 OEHIfu Bond Gl. High Yield21.119,379­
0,07 ODMIfu Bond US Plus21.118,0310,02 ASEInter.Int.Sec.New Ec21.1150,3030,67 OPEInterf. Bond
Glb Em Mkt21.1112,585­0,25 OAYInterf. Bond Japan21.115,313­1,17 OPEInterf. Em.Mkt Loc.Cur H
21.1110,277­1,28 OPEInterf. Em.Mkt Loc.Curr21.1110,190­1,27 AEMInterf. Eq. Glb Em Mkt21.118,598­
1,37 APAInterf. Eq. Japan H21.113,1141,07 APAInterf. Eq. Pacif. ex Japan H21.115,344­0,26 APAInterf.
Eq. Pacif. ex Japan21.116,384­1,31 AAMInterf. Eq. USA H21.117,8440,85 AAMInterf.
Eq.USA21.118,3310,87 AEUInterf. Equity Europe21.117,7860,04 AITInterf. Equity Italy21.119,9300,48
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APAInterf. Equity Japan21.113,237­0,12 AAMInterf. Equity Usa Adv21.1172,1300,78 OEMInterf. Euro
Bond Long T21.119,937­0,11 OEMInterf. Euro Bond Med. T21.119,688­0,10 OECInterf. Euro Corporate
Bd21.115,639­0,11 OEBInterf. Euro Currency21.116,9200,01 MAEInterf. Euro Liquidity 21.1110,0090,01
OEMInterf. Euro Short Term 1­321.117,3890,03 OEMInterf. Euro Short Term 3­521.1112,9130,03
OASInterf. Inflation Linked21.1115,502­0,14 FLEInterf. System Evolution21.1110,806­0,08 ODMInterfund
Bond Us Plus H ­­ OASInterfund Glob.Convert21.1111,6580,25 FLEInterfund System
10021.119,7230,02 Investitori tel.02­72162500 AAMInvestitori America21.115,3860,67 AEUInvestitori
Europa21.116,097­0,08 APAInvestitori Far East21.115,846­0,63 FLEInvestitori Flessibile21.116,829­
0,09 Italfortune tel.0371­630111 FLEItalfortune Glob Tot Ret21.1119,390­0,05 tel.02­777181 FLEKairos
Income21.116,8020,01 FLEKairos Small Cap21.1110,3640,04 Mediolanum Gest. Fondi tel.800­107107
OFLMediolanum Fle Obb Glob21.119,669­0,18 FLEMediolanum Fle Strateg.21.116,1690,13
FLEMediolanum Fles. Ita.21.1119,7150,58 FLEMediolanum Fles.Glo.21.1116,3840,47 FLEMediolanum
Flex Svi Ita21.1110,000­ FLEMediolanum Flex Val.Att21.1110,000­ OEBMediolanum Risp
Dinam21.115,312­ Nextam Partners tel.02­7645121 BBINextam Part. Bilanciato21.116,4560,17
OMINextam Part. Obbl. Misto21.117,1130,14 Pioneer Invest. Management Sgr tel.800­551­552
OASPioneer CIM EuroFixIncome21.1118,616­0,09 AINPioneer CIM GlobalEquity21.1144,1290,20
tel.800­551­552 OEBPion. Eur Gov BT (ex Mon.) A21.1114,0490,01 OEBPion. Eur Gov BT (ex Mon.)
B21.115,135­ AEUPioneer Az Val Eu Dis A21.118,545­0,16 AEUPioneer Az Val Eu Dis B21.116,465­
0,19 AAMPioneer Az. Am. A21.119,8981,07 AAMPioneer Az. Am. B21.116,1751,13 APAPioneer Az.
Area Pacif A21.113,729­0,85 APAPioneer Az. Area Pacif B21.115,529­0,83 AITPioneer Az. Crescita
A21.1113,5130,45 AITPioneer Az. Crescita B21.117,1370,46 AEUPioneer Az. Europa A21.1116,965­
0,18 AEUPioneer Az. Europa B21.116,055­0,18 AEMPioneer Az. Paesi Em. A21.1110,037­1,14
AEMPioneer Az. Paesi Em. B21.114,869­1,14 OEMPioneer Eu Gov MT Dis A21.115,235­0,04
OEMPioneer Eu Gov MT Dis B21.115,215­0,06 MAEPioneer Liquidita' Euro21.115,232­ ODCPioneer
Ob Co Am Dis A21.114,8480,08 ODCPioneer Ob Co Am Dis B21.114,8350,10 OECPioneer Ob Eu Co
Et Dis A 21.115,107­0,06 OECPioneer Ob Eu Co Et Dis B 21.115,459­0,07 OPEPioneer Ob Paesi Em
Dis A21.1110,456­0,12 OPEPioneer Ob Paesi Em Dis B21.115,150­0,12 OMIPioneer Ob. Piu' Dis
A21.118,871­0,07 OMIPioneer Ob. Piu' Dis B21.115,277­0,08 OBIPioneer Ob.Sist.It Dis A21.115,631­
0,02 OBIPioneer Ob.Sist.It Dis B21.115,599­ OIHPioneer Obb Glo HY Dis A21.115,314­0,08 OIHPioneer
Obb Glo HY Dis B21.115,298­0,06 OEMPioneer Obb.Euro Distr A21.117,095­0,06 OEMPioneer
Obb.Euro Distr B21.115,400­0,06 FLEPioneer Target Controllo A21.115,3450,02 FLEPioneer Target
Controllo B21.115,1990,02 FLEUnicredit Eco Reale A #21.115,048­0,02 FLEUnicredit Eco Reale B
#21.115,033­0,04 OMIUnicredit Reddito A #21.114,946­0,16 OMIUnicredit Reddito B #21.114,935­0,16
FLEUniCredit Sol. Pa. Em. A21.114,919­0,45 FLEUniCredit Sol. Pa. Em. B21.114,873­0,45
FLEUniCredit Soluzione 20A #21.115,308­ FLEUniCredit Soluzione 20B #21.115,247­ FLEUniCredit
Soluzione 40A #21.115,496­0,02 FLEUniCredit Soluzione 40B #21.115,426­0,02 FLEUniCredit
Soluzione 70A #21.115,6680,09 FLEUniCredit Soluzione 70B #21.115,5900,09 FLEUniCredit Soluzione
BTA21.115,1180,02 FLEUniCredit Soluzione BTB21.115,0540,02 FLEUnicredit Trend A #21.115,031­
0,30 FLEUnicredit Trend B #21.115,017­0,32 Sella Gestioni tel.800­102010 FLEGestnord Asset
Allocation21.115,3100,59 AINGestnord Az Trend Set21.113,3310,79 APAGestnord Az. Pacifico
A21.117,959­0,66 APAGestnord Az. Pacifico C 21.117,972­0,67 AAMGestnord Az.America
A21.1115,4110,73 AAMGestnord Az.America C 21.1115,4340,75 AEUGestnord Az.Europa
A21.1110,974­0,16 AEUGestnord Az.Europa C 21.1110,991­0,16 AITGestnord Az.Italia
A21.1111,9630,38 AITGestnord Az.Italia C 21.1111,9830,38 AEMGestnord Az.Paesi Em A21.119,084­
1,44 AEMGestnord Az.Paesi Em C 21.119,100­1,44 BBIGestnord Bil. Euro A21.1116,029­0,04
BBIGestnord Bil. Euro C 21.1116,055­0,04 OMINordfondo Etico ObMisto 21.116,973­0,10
MAENordfondo Liquidità A21.116,4360,02 MAENordfondo Liquidità C 21.116,4380,02 OECNordfondo
Ob.Euro Corp A21.119,018­0,02 OECNordfondo Ob.Euro Corp C 21.119,021­0,03 OEMNordfondo
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Ob.Euro M.T. A21.1118,3260,01 OEMNordfondo Ob.Euro M.T. C 21.1118,3390,01 OPENordfondo
Ob.Paesi Em A21.1110,441­0,16 OPENordfondo Ob.Paesi Em C 21.1110,455­0,16 OEBNordfondo
Obbl. B.T A21.119,4500,01 OEBNordfondo Obbl. B.T B21.1110,1450,01 OEBNordfondo Obbl. B.T C
21.119,4540,01 OASNordfondo Obbl. Conv. A21.116,073­0,07 OASNordfondo Obbl. Conv. C
21.116,075­0,07 ODMNordfondo Obbl. Dollari A21.1114,9740,08 ODMNordfondo Obbl. Dollari C
21.1114,9890,09 AINStar Coll Az.Inter. A #21.115,619­0,05 AINStar Coll Az.Inter. C #21.115,627­0,05
BBIStar Coll Bil.PaesiEm A #21.114,698­0,49 BBIStar Coll Bil.PaesiEm C #21.114,705­0,49 FLEStar
Coll Multi As.Gl A #21.115,027­ FLEStar Coll Multi As.Gl C #21.115,022­ OASStar Coll Ob Inter. A
#21.114,879­0,10 OASStar Coll Ob Inter. C #21.114,883­0,12 OASStar Coll Ob M/L Ter A #21.115,044­
0,04 OASStar Coll Ob M/L Ter C #21.115,048­0,04 Soprarno tel.055­263331 AINEsse Stock cl.
A21.115,6760,60 AINEsso Stock cl. B21.115,7880,61 AINSoprarno Azioni Glob A21.115,6410,70
AINSoprarno Azioni Glob B 21.115,7700,70 FLESoprarno Global Macro A21.114,8070,06 FLESoprarno
Global Macro B 21.114,9400,06 FLESoprarno Inflaz. 1,5% B 21.116,1850,18 FLESoprarno Inflaz. 1,5%
A21.116,1020,18 OEBSoprarno Pronti Termine21.115,4260,04 FLESoprarno Relat Value
A21.115,8910,27 FLESoprarno Relat. Value B 21.116,0410,28 FLESoprarno Rit. Ass A21.115,9830,27
FLESoprarno Rit. Ass. B 21.116,1170,28 Swiss & Global SGR tel.02­36604900 BOBSwiss & Global
Challen I 21.115,212­0,02 BOBSwiss & Global Challen R21.115,061­0,02 tel.800­614614
FLESymphonia Asia Fles.21.117,415­0,12 AAESymphonia Azionario Euro21.116,4640,40
AAMSymphonia Azionario Usa21.118,7320,77 FLESymphonia Fortissimo21.113,0170,03
FLESymphonia Mult Emer Fle #21.1112,624­0,73 OEBSymphonia Obb Breve Term21.117,0110,03
OEBSymphonia Obb Rendita21.118,2650,02 OFLSymphonia Obb. Alto Pot.21.115,306­0,02
OECSymphonia Obb. Corp.21.116,385­0,02 OFLSymphonia Obb. Din. Val.21.116,057­0,44
OEMSymphonia Obblig. Euro21.117,791­0,03 FLESymphonia Patrim. Attivo21.1124,5060,11
OMISymphonia Patrim. Redd.21.118,0820,06 AITSymphonia Selez. Italia21.117,9620,48
FLESymphonia Tematico21.114,2880,30 AEUSynergia Az. Europa21.116,5790,08 AINSynergia Az.
Globale21.117,0040,33 AITSynergia Az. Italia21.116,3860,49 AITSynergia Az. Sm.Cap It.21.116,6420,29
AAMSynergia Azionario Usa21.118,4230,78 OMISynergia Bilanciato 1521.115,794­ BOBSynergia
Bilanciato 3021.116,051­ BBISynergia Bilanciato 5021.116,3690,02 OFLSynergia Bond
Flessib.21.115,217­0,02 OEBSynergia Obb. Rend.21.115,5780,04 OECSynergia Obbl
Corporate21.116,238­ OEBSynergia Obbl. Euro BT21.115,3810,02 OEMSynergia Obbl. Euro
MT21.115,854­0,03 MAESynergia Tesoreria21.115,2160,02 FLESynergia Total Return21.115,7480,10
tel.02­430241 FLEUBI Pra. Active Beta21.114,6160,02 OFLUBI Pra. Active Duration21.115,8970,26
FLEUBI Pra. Alpha Equity21.114,889­0,02 AEUUbi Pra. Az. Europa21.116,917­0,25 AEMUBI Pra. Az.
Merc. Emerg.21.1111,018­1,53 AAEUBI Pra. Azionario Etico 21.115,6650,02 AAEUBI Pra. Azioni
Euro21.117,082­ AINUBI Pra. Azioni Globali21.116,0480,28 AITUBI Pra. Azioni Italia21.115,4900,07
APAUBI Pra. Azioni Pacifico21.117,806­0,81 AAMUBI Pra. Azioni Usa21.115,7410,90 BOBUBI Pra. B.
Euro Ris. Cont.21.116,233­ OEBUBI Pra. Euro BT21.117,0680,03 MAEUBI Pra. Euro
Cash21.117,5460,01 OECUBI Pra. Euro Corp.21.119,024­0,06 OEMUBI Pra. Euro M/L
Term.21.117,492­0,05 OASUBI Pra. Obb. Dollari21.115,6730,07 OIHUBI Pra. Obb. Gl. Alto
Ren.21.1111,396­0,05 OICUBI Pra. Obb. Glob. Corp.21.118,018­ OIGUBI Pra. Obb. Globali21.116,085­
0,23 BAZUBI Pra. Port. Aggressivo21.116,3150,11 BBIUBI Pra. Port. Dinamico21.116,352­ BOBUBI
Pra. Port. Moderato21.116,450­0,08 OMIUBI Pra. Port. Prudente21.116,461­0,05 BOBUBI Pra. Privilege
1 #21.116,188­0,06 BOBUBI Pra. Privilege 2 #21.116,386­0,06 BBIUBI Pra. Privilege 3 #21.116,436­
0,09 BAZUBI Pra. Privilege 4 #21.116,295­0,08 AINUBI Pra. Privilege 5 #21.116,154­0,10 OFLUBI Pra.
Tot Ret Pr21.1110,912­ FLEUBI Pra. Tot. Ret. Din.21.114,7800,06 FLEUBI Pra. Tot.Ret. Moderato
A21.114,9260,04 FLEUBI Pra. Tot.Ret. Moderato B21.114,9750,04 tel.02­806071 OEBZenit Mc Breve
Ter Cl.I21.118,048­ OEBZenit Mc Breve Ter Cl.R21.117,907­ FLEZenit Mc Evoluzione Cl.I21.116,019­
0,02 FLEZenit Mc Evoluzione Cl.R21.115,716­0,03 AINZenit Mc Megatrend Cl.I21.114,6190,17 AINZenit
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23 novembre 2013
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Mc Megatrend Cl.R21.114,5230,16 OMIZenit Mc Obbligaz. Cl.I21.119,082­ OMIZenit Mc Obbligaz.
Cl.R21.118,866­ FLEZenit Mc Parsec Cl.I21.114,653­ FLEZenit Mc Parsec Cl.R21.114,566­ AITZenit Mc
Pianeta It Cl.I21.1112,0410,61 AITZenit Mc Pianeta It Cl.R21.1111,5320,58.
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Il Sole 24 Ore
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La trattativa. Le misure aggiuntive presentate.
Privatizzazioni e tagli di spesa, la battaglia del
ministro a Bruxelles
Dino Pesole BRUXELLES. Dal nostro inviato Una
strategia di attacco, definita nelle ultimissime ore,
sostenuta da documenti e impegni precisi. A una
settimana dal severo giudizio emesso dalla
Commissione europea sulla legge di stabilità all' esame
del Senato, il ministro dell' Economia, Fabrizio
Saccomanni vola a Bruxelles nel giorno del suo
settantunesimo compleanno con una convinzione:
questa sorta di «manovra parallela» che il governo sta
defininendo a colpi di spending review e privatizzazioni
rende più solido l' impianto definito solo un mese e
mezzo fa. Si va nella direzione dei rilievi dell' esecutivo
comunitario, ma la premessa è che la scorsa settimana
«non vi è stata alcuna bocciatura».
Il fulcro del ragionamento è che rispetto al testo
originario della manovra, ora il governo è in grado di
presentare un mix di nuovi interventi che integrano e
rafforzano gli addendi della manovra. Il via libera da
parte del Consiglio dei ministri a 10­12 miliardi di
privatizzazioni è la prima carta che Saccomanni pone
sul tavolo del confronto politico in sede di Eurogruppo.
Ma il ministro ha anche un altro atout da spendere: la
rassicurazione, ottenuta poco prima di partire per Bruxelles attraverso contatti e incontri diretti in sede
parlamentare, che le modifiche in via di definizione alla legge di stabilità non altereranno «in alcun
modo» i saldi della manovra e gli equilibri di finanza pubblica.
In primissimo piano, nel nutrito dossier predisposto in vista della riunione straordinaria dei ministri
economici dell' eurozona, la definizione dei risparmi che sarà possibile ottenere con la revisione della
spesa (32 miliardi nel triennio 2014­2016). È la garanzia per il rispetto dei target sul debito e sul deficit,
fermo restando che a regime una delle priorità principali resta quella di destinare il frutto della spending
review alla riduzione della pressione fiscale, e il lavoro è in primo piano. Già nel corso del prossimo
anno sarà possibile conseguire «apprezzabili risultati», anche se non ancora quantificabili nero su
bianco.
Il percorso di riduzione del debito sarà sostenuto dalla prima tranche di privatizzazioni: annuncio accolto
con favore dalla Commissione europea che ora attende di analizzarne i dettagli. Pacchetto da 10­12
miliardi, definito non a caso alla vigilia della riunione dell' Eurogruppo. E ancora la rivalutazione delle
quote di Banca d' Italia, attesa per martedì, che garantirà maggiori entrate per 1,2 miliardi, e gli incassi
attesi dal rientro dei capitali esportati illegalmente.
Completa il quadro delle "controdeduzioni" di Saccomanni, l' invito a valutare gli effetti attesi dalla legge
delega sul fisco, «che tra breve sarà approvata anche dal Senato».
Il rispetto dei saldi è precondizione fondamentale, uno dei punti sui quali il titolare di Via XX Settembre
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pone maggiore enfasi. La rassicurazione è rivolta prima di tutto al commissario agli Affari economici,
Olli Rehn che non più di una settimana fa aveva espresso dubbi e preoccupazioni sul rischio che la
legge di stabilità potesse mutare radicalmente sotto i colpi degli oltre 3 mila emendamenti presentati dai
vari gruppi. Fa parte della normale dialettica parlamentare, ribadisce Saccomanni.
La strategia del ministro si articola dunque su questo doppio binario: nessuno stravolgimento della
manovra, e ora non più il solo annuncio ma l' ulteriore step su quella che si potrebbe definire «l'
istruttoria in progress», relativamente ai nuovi dossier in via di perfezionamento. Non «un piano
alternativo» alla legge di stabilità, precisa il ministro. Si è lavorato, a livello di sherpa, per limare il testo
finale della riunione di ieri sera. E il risultato è che si ribadisce certo la fondamentale priorità della
riduzione del debito. Ma ora si sottolinea anche la portata dell' uscita dalla procedura per disavanzo
eccessivo. Vi saranno ulteriori confronti e istruttorie in progress, anche per quel che riguarda la
«clausola di flessibilità» sugli investimenti, fermo restando che i 3 miliardi sono già in manovra, e
dunque ora si tratta di spuntarne lo scomputo dal deficit. Percorso che ora Saccomanni vede ora
decisamente in discesa.
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Consiglio di Stato. Le indicazioni dell' Adunanza plenaria per i concorsi pubblici.
Test a risposta multipla anonimi
Antonello Cherchi ROMA Anche nei concorsi
pubblici con test a risposta multipla, come
possono essere quelli per l' accesso ai corsi
universitari, deve essere garantito l' anonimato
degli elaborati. In caso contrario, la
graduatoria non è valida. E questo senza
dover prima verificare se la violazione abbia
effettivamente comportato imparzialità durante
la correzione dei compiti. Il principio è stato
stabilito dall' Adunanza plenaria del Consiglio
di Stato, che con la sentenza 27/2013 ha
risolto un conflitto giurisprudenziale sollevato
dal Consiglio di giustizia amministrativa
siciliano (l' organo di appello per i Tar dell'
isola).
La questione, infatti, scaturisce da una serie di
ricorsi presentati da studenti contro le
procedure seguite dall' università di Messina
per il concorso a 200 posti nel corso di laurea
di medicina nell' anno accademico 2010­2011.
La commissione aveva fatto annotare accanto
al nome dei candidati, elencati in ordine
alfabetico, il codice Cineca (la struttura
deputata a correggere gli elaborati) con lo
scopo di consentire l' abbinamento della
scheda anagrafica con la prova corretta, senza
rischi di scambio di elaborati. In questo modo, però, l' anonimato delle risposte ai test veniva meno.
Il Tar aveva rigettato i ricorsi e così era propenso a fare il Consiglio, secondo il quale l' astratta
riconoscibilità dei candidati non avrebbe dovuto costituire una causa di invalidazione della procedura
concorsuale, poiché non risulta dimostrato che il venir meno dell' anonimato abbia inciso negativamente
sui risultati della selezione, determinando condizioni di vantaggio per alcuni.
Il Consiglio ha, però, deciso di rimettere la questione all' Adunanza plenaria visto che la giurisprudenza
sul tema non è univoca. L' orientamento maggioritario ritiene che la violazione dell' anonimato, allorché
sia addebitabile alla pubblica amministrazione, sia rilevante in sé «senza che sia necessario (per
inferirne l' illegittimità) ricostruire a posteriori il possibile percorso di riconoscimento degli elaborati da
parte dei soggetti chiamati a valutarli». Secondo un altro indirizzo, invece, la violazione è irrilevante
quando il concorso consiste in quesiti a risposta multipla e «non risultino, perciò, riconosciuti all'
amministrazione margini di discrezionalità valutativa». Inoltre, occorre provare «che l' osservanza della
regola procedimentale dell' anonimato avrebbe determinato un differente esito procedimentale».
L' Adunanza plenaria ha sposato la prima tesi. Dunque, «nelle prove scritte dei pubblici concorsi o delle
pubbliche selezioni di stampo comparativo una violazione non irrilevante della regola dell' anonimato da
parte della commissione determina de jure la radicale invalidità della graduatoria finale, senza
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necessità di accertare in concreto l' effettiva lesione dell' imparzialità in sede di correzione».
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Cultura DOPO GLI STATI GENERALI.
Un ritardo che ora si può colmare
Ciò che serve è un coordinamento forte, competente e centrale
Aldo Di Russo Mi sono spesso chiesto per quale motivo
di Creative Europe e Horizon 2020, i due programmi di
sostegno al mondo della cultura che l' Europa stava per
varare, in Italia se ne parlasse così poco e francamente
non l' ho mai capito. Ora i programmi esistono e bisogna
rimboccarsi le maniche. Il ritardo va colmato. Non si
tratta di un po' di soldi per finanziare interventi qui e là, l'
investimento è tale da poter costruire una industria
nazionale intorno alla cultura operando intorno ad una
strategia e ad una politica culturale nazionale. Nei dieci
anni precedenti, se si confrontano i risultati degli
investimenti comunitari fatti nell' industria
cinematografica Francese e Italiana vediamo da una
parte crescere una delle industrie culturali più floride del
mondo dall' altra solo qualche caso sporadico di
eccellenza individuale. La solita storia. Cerchiamo di
voltare pagina, ma per farlo occorre studiare i propri
errori, confrontarsi e rinunciare alla logica della
spartizione. Cioè fare cultura.
In queste settimane sono stati varati una serie di bandi
di gara che, con una mossa ben fatta, il ministro Bray è
riuscito a far uscire a velocità impressionate per il
sistema Italiano. Si tratta del restauro e la valorizzazione di alcuni beni culturali nelle regioni del sud.
Mi sono messo a leggere i bandi e qualche motivo di intoppo della realtà italiana l' ho trovato. Perché gli
investimenti, edilizia e restauri a parte, non producono né culturalmente, né economicamente i ritorni
che esistono negli altri Paesi? Molti dei manufatti e degli artefatti creati con i fondi europei nel settore
della cultura sono chiusi ed inaccessibili o completamente sottoutilizzati e ignorati. Qual è la catena
delle responsabilità? Se un investimento intercettato, seguito, ben gestito economicamente, e realizzato
a regola d' arte non arriva a destinazione e non produce crescita, in genere è perché non lo si è mai
visto nel suo insieme. Detto praticamente non esiste alcuna visione e nessuna strategia. Perché una
classe dirigente locale, perfettamente attrezzata a svolgere attività burocratiche ed a gestire appalti
edili, dovrebbe essere in grado di gestire cultura? Più ci ragiono e più mi convinco che la visione locale
della cultura è miope, occorre un coordinamento forte, competente e centrale oltre ad una legge che
impedisca le inaugurazioni in campagna elettorale.
In Europa ogni realizzazione diventa catalizzatore di nuovi finanziamenti, fino a diventare attraente
anche per l' investimento privato che richiede un ritorno economico.
Produce crescita economica per l' investitore e e crescita civile per lo stato. In Italia no, ciascun pezzo è
a se stante, ciascun referente ha finito ed è a posto, anche se il sistema è incagliato. A volte, la litigiosità
dei partiti contagia il conflitto tra strutture della pubblica amministrazione al punto che ciascuna vede il
successo dell' altra come una propria sconfitta. E addio allo Stato!
E gli altri? Il British Museum ha prodotto un filmato con un budget bassissimo utilizzando il percorso
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della mostra fatta su Pompei e Ercolano definito dalla stampa specializzata "undoubtedly one of the
most momentous archaeological exhibitions ever staged", prodotto dal museo stesso e realizzato da
una equipe di artisti inglesi e disponibile nelle sale di oltre 50 paesi in tutto il mondo, fino ad ora ha
avuto 2 milioni di spettatori, ma i diritti di distribuzione televisiva e home video devono ancora iniziare a
dare frutti. Ho davanti uno dei bandi di cui parlavo poco fa, anche qui esiste un capitolo che richiede un
filmato, il budget è lo stesso, il capitolo di intitola "sussidi didattici audiovisivi". Nomen omen.
L' industria creativa richiede prodotti per un mercato internazionale, i temi a disposizione del Mibac
sono internazionali di per sé e noi proponiamo di fare "sussidi" come negli anni 50. Ma c' è di più.
Poiché per l' appalto si utilizza il metodo del "main contractor", in genere gli autori, gli artisti, i tecnici
audiovisivi e le società di edilizia sono nello stesso bando e rispondono alla logica dei "lavori
prevalenti". Significa che se un film costa 100mila euro, il restauro 4 milioni e l' appalto è unico, la
cultura e l' edilizia sono insieme. Poiché il peso non è dato dall' importanza, ma dal budget, tra Davide e
Golia vince Golia. Provo a descrivere sinteticamente la logica che scaturisce da questo modo di
pensare: se sei particolarmente bravo ed economico (o magari ammanicato) a fare movimentazione
terra, ti faccio scrivere una poesia. Sembra una battuta, ma questa è la logica degli appalti, questa è la
visione di chi concepisce la cultura e la valorizzazione solo come una vece di bilancio "in cui al
momento si trovano i soldi", come una pratica da espletare senza un strategia paese che guardi alle
generazioni future con in mano l' ultimo rapporto Ocse.
Per dare valore al prodotto di un bando pubblico bisogna che questo sia scritto contenendo la visione e
la strategia di attuazione, l' impatto sul territorio in termini di identità e la sua funzione di "vita vissuta".
La "valorizzazione", indipendentemente dal significato etimologico, racchiude tutti gli interventi di
carattere creativo, autoriale e culturale che possano tradurre in modo emozionale e in sintonia con l'
immaginario del pubblico argomenti storico scientifici a prima vista complessi e noiosi. A questa attività
si sono sempre prestati gli artisti, la drammaturgia ha portato nelle piazze dei paesi i conflitti, le tensioni
emotive, le aspirazioni sociali dei più poveri messi nei panni dei loro eroi.
Può e deve continuare a farlo, Europa Creativa e Horizon 2020 sono strumenti fondamentali, ma sono
nella mani delle istituzioni e non degli artisti, il corto circuito va fatto dalla classe dirigente politica
italiana cosciente del tema. Ma l' arte e la cultura hanno sempre prodotto inquietudine. Anche quando lo
fa con la leggerezza di un giullare, l' artista racconta conflitti. La politica cerca di rasserenare, ed è per
questo che vede la cultura con diffidenza sempre maggiore. Forse non è più il caso.
Europa Creativa e Horizon 2020 si rivolgono proprio alla produzione, cercano, attraverso un piano di
sostegno alle idee di aiutare i paesi a produrre cultura, ad interpretare la contemporaneità anche
partendo dal proprio patrimonio culturale, a generare un immaginario diffuso di idee e di pensiero. In
Italia la materia prima è tanta, il patrimonio inestimabile, la quantità di artisti enorme e di grande livello.
Bisogna scovarli dove sono.
Probabilmente non sono nelle segreterie dei partiti e nemmeno nei ministeri, qualcuno, forse si
nasconde nelle Università, ma la maggior parte di loro sono in strada ed è li che bisogna cercarli.
Inaugurando la fiera del levante di Bari il Presidente Letta ha puntato il dito contro l' inadeguatezza della
classe dirigente italiana «politica e non politica, nessuno di noi può sentirsi esente dalle responsabilità»,
ha detto, «io per primo». Un grande coraggio.
Speriamo che ciascuno di noi, non abbia pensato che l' anatema fosse rivolto al suo vicino di casa,
perché questo sarebbe il vero problema. Eppure la soluzione i partiti ce l' hanno, l' ha indicata il
Presidente Napolitano nominando i senatori a vita. Ecco come dovrebbe essere scelta la classe
dirigente.
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Le vie della ripresa LA SPENDING REVIEW.
Welfare, Giovannini frena Cottarelli
Il ministro: bene la revisione ma no alle cutting review ­ In stabilità più fondi contro la
povertà.
Davide Colombo ROMA «L' analisi e gli interventi di
revisione della spesa saranno a tutto campo e ogni
contributo proposto sarà bene accolto. Ma sulle
prestazioni previdenziali e assistenziali, le politiche
attive e passive per il mercato del lavoro bisogna tenere
conto che si tratta di terreni sensibili, su cui a esprimersi
devono essere il Governo e il Parlamento». Il ministro
del Lavoro, Enrico Giovannini, ieri ha incontrato al
Tesoro il commissario straordinario, Carlo Cottarelli. Un
primo passo in vista del «lavoro comune» che verrà
affrontato nelle prossime settimane e mesi e che è
servito per confermare i limiti che devono essere
rispettati sulle eventuali scelte di riforma, inevitabilmente
politiche, sulle prestazioni a carattere redistributivo.
Giovannini ha illustrato a Cottarelli quanto il ministero ha
fatto fin qui per riorganizzare la sua struttura e la sua
presenza sul territorio «io sono favorevolissimo all'
introduzione di una logica sistematica di revisione della
spesa in ogni amministrazione per migliorarne la qualità
e l' efficienza. Ma sono per la spending review non per
la cutting review».
Dopo i tagli lineari degli ultimi tre anni e la spending
lanciata dal Governo Monti nel 2012 (Dl 95) alcune funzioni essenziali, come le ispezioni ministeriali
nelle aziende, sono diventate più difficili a causa dell' insufficienza dei fondi. E anche in Inps e Inail,
impegnate nel percorso di incorporazione dei vecchi enti, «sono in corso tagli a spese non necessarie di
portata molto seria, ma ci sono dei limiti oltre i quali si mette a rischio il funzionamento odierno e l'
innovazione sul futuro».
Questo è il campo d' elezione di un nuovo ciclo di revisione della spesa «che deve essere anche
occasione per valutare possibili riallocazioni di risorse ­ dice ancora il ministro ­ per esempio a favore
delle politiche attive del lavoro e per la formazione, gestite in gran parte dalle Regioni».
«Abbiamo parlato anche dei costi della politica e ho suggerito a Cottarelli di ripartire dal lavoro della
Commissione sul livellamento retributivo, che aveva raccolto molti dati al riguardo, pur senza poter
effettuare il calcolo previsto dalla legge per l' evidente inapplicabilità di quest' ultima e per il rispetto
delle prerogative del Parlamento. Non a caso, anche Cottarelli ha già indicato l' impossibilità di imporre
alcunché agli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale» dice il ministro in questo colloquio con Il
Sole 24Ore.
Dal confronto con Cottarelli alle scelte più immediate da adottare, il ministro conferma l' impegno del
Governo a reperire i 330 milioni per il finanziamento degli ammortizzatori in deroga di fine anno.
Arriveranno con il con il decreto Imu? «Il ministero dell' Economia sta lavorando sulle coperture,
aspettiamo» si limita a dire. Mentre è sulla short list di proposte emendative alla legge di stabilità che
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23 novembre 2013
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Il Sole 24 Ore
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Giovannini diventa molto più esplicito: «Continuo a sperare fino all' ultimo che in Parlamento si scelga di
dare priorità all' emergenza povertà, che coinvolge cinque milioni di nostri concittadini, e di cui tutti si
lamentano a parole». L' obiettivo è reperire almeno 150 milioni in più per estendere anche al Centro e al
Nord la sperimentazione della carta di inclusione sociale, in corso nelle dodici città più grandi e che il
"pacchetto lavoro" di giugno ha esteso al Mezzogiorno con 168 milioni: «Tutti i comuni eccetto Roma
hanno fatto i bandi e con questa operazione riusciamo a dare un aiuto concreto a 50mila persone. Con l'
estensione al Sud, che spera diventi operativa il prima possibile, arriviamo a 170­180mila persone. Se
riuscissimo almeno ad avere quelle risorse aggiuntive estenderemmo il processo a tutto il territorio nel
2014 e raccoglieremmo dati di monitoraggio fondamentali per avviare nel 2015 il Sostegno per l'
inclusione attiva, che ci metterebbe al passo con gli altri paesi europei e risponderebbe ad una delle
raccomandazioni della Commissione Europea». A premere per il decollo del Sia sono anche le Regioni
e i Comuni: «Il Sia ­ insiste il ministro ­ non è solo trasferimento monetario a chi è in difficoltà ma anche
presa in carico, patto con la famiglia povera, avvio di programmi di attivazione sociale rivolti anche ai
minori».
L' altra correzione voluta fortemente dal Lavoro riguarda l' estensione delle tutele previdenziali in caso di
mancato pagamento dei contributi da parte dei datori ai parasubordinati: «Costa non più di 20 milioni l'
anno, nel prossimo decennio ­ spiega Giovannini ­ ed è una misura di equità vera. Stiamo parlando di
una platea di lavoratori in crescita e che è stata duramente colpita dalla crisi».
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