Copia di 002 24 03 2015 constant

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Copia di 002 24 03 2015 constant
Constant Nieuwenhuys
Accademia di Brera AA. 2014-­‐2015 -­‐ Prof. Gabriella Lo Ricco
Constant Nieuwenhuys, Amsterdam 1966
Constant, Progetto per New Babylon, 1959-­‐71
Constant, Costruzione con piani trasparenti 1954
Constant Osservatorio, 1955
El Lisickij, Proun, 1923
Laszlò Moholy-­‐Nagy, Konstruktion, 1922-­‐23
Vladimir Tatlin, Torre alla III Internazionale, Pietrogrado 1920 Vladimir Tatlin, Torre alla III Internazionale, Pietrogrado 1920 El Lissitzky Lenin Tribune, 1924
Campo nomade, Alba 1956
Campo nomade, Alba 1956
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I gitani che si fermavano per qualche tempo nella piccola città piemontese di Alba avevano preso da moltissimi anni l’abitudine di costruire il loro accampamento sotto la tettoia che ospitava una volta a settimana il mercato di bestiame. Qui accendevano i loro fuochi, attaccavano le loro tende ai pilastri per proteggersi e per isolarsi, improvvisavano ripari con casse e tavole abbandonate dai commercianti. La necessità di ripulire la piazza del mercato dopo tutti i passaggi dei gitani aveva portato il Comune a vietarne l’accesso. Si erano visti assegnare in compenso un pezzo di terreno su una riva del Tanaro: un piccolo fiumiciattolo che attraversa la città: un anfratto dei più miserabili. E’ lì che sono andato a trovarli in compagnia del pittore Pinot Gallizio, il proprietario di questo terreno scabro, fangoso, desolato. Di quello spazio tra le roulotte, che avevano chiuso con tavole e bidoni di benzina, avevano fatto un recinto, una “città dei gitani”. Quel giorno ho concepito il progetto di un accampamento permanente per i gitani. Constant 1974
Constant, Circo spaziale, 1956-­‐61
Constant, Nebulose meccaniche, 1957
Constant, Nebulose meccaniche, 1958
Constant, Progetto per un campo di zingari, 1957
Constant, Progetto per un campo di zingari, 1957
“Siccome non siamo così ragionevoli come aveva immaginato il secolo dei lumi che venerava la Ragione, abbiamo pensato di aggiungere alla prima definizione della nostra specie Homo sapiens, quella di Homo faber. Ora questo secondo termine è ancora meno giusto del primo, perché faber può qualificare anche un animale. E questo vale sia per l’atto di fabbricare che per quello di giocare: molti animali giocano. Per questo il termine Homo ludens, l’uomo che gioca, che esprime una funzione altrettanto essenziale di quella di fabbricare, mi sembra di meritare il suo posto dopo il termine di Homo faber”. !
J. Huizinga, Homo Ludens
Constant, Costruzione arancione, 1957
Constant, Costruzione arancione, 1957
Constant, Città Coperta, 1959-­‐71
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Constant, Città Coperta, 1959-­‐71
Contro l’idea della città verde […] noi sosteniamo l’idea di una città coperta, dove il piano delle strade e degli edifici ha fatto posto a una costruzione spaziale continua, sollevata dal suolo. Noi rivendichiamo l’avventura. Non trovandola più sulla terra, alcuni vanno a cercarla sulla Luna. Noi puntiamo prima e comunque a un cambiamento sulla terra. Ci troviamo all’alba si una nuova era, e proviamo fin d’ora a definire l’immagine di una vita più felice: l’urbanistica fatta per il piacere. Constan, In Internazionale situazionista, n. 3
Constant, Città coperta 1959
Constant, Settore giallo_New Babylon, 1958
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La città futura deve essere concepita come una costruzione continua su pilastri, oppure come sistema esteso di costruzioni diverse, sulle quali siano sospesi gli spazi per le abitazioni, per i divertimenti, e gli spazi destinati alla produzione e alla distribuzione, lasciando libero il suolo per la circolazione e le riunioni pubbliche. Constan, In Internazionale situazionista, n. 3
Constant, Settore giallo_New Babylon, 1958
Constant, Settore giallo_New Babylon, 1958
Constant, Settore giallo 1958
Constant, Gruppo di settori per New Babylon, 1959
Constant, Gruppo di settori per New Babylon 1959
Constant, Spazio Divoratore, 1959
Constant, Spazio Divoratore, 1959
Constant, Spazio Divoratore, 1959
Constant, Spazio Divoratore, 1959
Constant, Settore Giallo 1967
Constant, Settore Giallo 1967
Constant, Settore Giallo 1967
Constant, Settore orientale di New Babylon, 1959
Constant, Labirinto di scale 1967
Constant, Entrata del labirinto, 1972
IL LABIRINTO IL LABIRINTO DINAMICO Con il labirinto, il disorientamento si persegue coscientemente. Nella sua forma classica, la più semplice, la pianta del labirinto mostra in uno spazio dato il tragitto più lungo possibile tra l’ingresso e il centro. Ogni parte di questo spazio si visita solamente una volta: nel labirinto classico non si può tornare indietro. Più tardi hanno inventato labirinti più complessi aggiungendo percorsi senza uscita, piste false, che obbligano a tornare indietro. Esiste sicuramente un unico percorso corretto che conduce al centro. Questo labirinto è una costruzione statica che determina comportamenti.
La liberazione del comportamento esige uno spazio sociale labirintico e allo stesso tempo continuamente modificabile. Non ci sarà quindi un centro verso cui bisogna andare, ma un numero infinito di centri in movimento. Non si tratterà di fuorviarsi con il sentimento di “perdersi”, ma con il sentimento di “incontrare percorsi sconosciuti”. Il labirinto cambia struttura sotto l’influenza dei “fuorviati”. E’ un processo ininterrotto di creazione e distruzione, che chiamo Labirinto dinamico. Non si conosce praticamente nulla di questo labirinto dinamico. […] In una società ludica, l’urbanizzazione tenderà automaticamente al carattere di un labirinto dinamico. La creazione e ricreazione continua dei modi di comportamento richiedono la costruzione e la ricostruzione senza fine dei suoi ambienti. E’ questo l’urbanismo unitario.
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Constant, New Babylon ad Amsterdam, 1963
Constant, New Babylon a Parigi, 1963
Constant, New Babylon in Germania, 1963
Constant, Progetto per New Babylon, 1959-­‐71
Constant, Progetto per New Babylon, 1959-­‐71
SPAZIO STATICO
SPAZIO DINAMICO
SPAZIO STATICO !
E’ un fatto ovvio che nella società utilitarista, la costruzione dello spazio si basa su un principio di orientamento. Se non fosse così lo spazio non potrebbe funzionare come un luogo di lavoro. Quando l’uso del tempo si giudica dal punto di vista dell’utilità, è importante non perdere tempo e minimizzare quindi gli spostamenti tra la casa e il luogo di lavoro. Detto in altro modo, lo spazio assume valore a seconda che lo si utilizzi con questo obiettivo. Per questo motivo tutte le concezioni urbanistiche, fino a oggi, partono dall’orientamento.
SPAZIO DINAMICO SPAZIO STATICO SPAZIO DINAMICO E’ un fatto ovvio che nella società utilitarista, la costruzione dello spazio si basa su un principio di orientamento. Se non fosse così lo spazio non potrebbe funzionare come un luogo di lavoro. Quando l’uso del tempo si giudica dal punto di vista dell’utilità, è importante non perdere tempo e minimizzare quindi gli spostamenti tra la casa e il luogo di lavoro. Detto in altro modo, lo spazio assume valore a seconda che lo si utilizzi con questo obiettivo. Per questo motivo tutte le concezioni urbanistiche, fino a oggi, partono dall’orientamento.
Se pensiamo invece a una società ludica, in cui si pongono manifestamente le forze creatrici delle grandi masse, questo principio perde la sua ragione di essere. Un’organizzazione statica dello spazio è incompatibile con i continui cambiamenti di comportamento che si possono produrre in una società senza lavoro. Le attività ludiche condurranno inevitabilmente a una dinamizzazione dello spazio. l’Homo ludens viene a contatto con il suo intorno: interrompe, cambia intensifica; insegue i percorsi e nel passaggio lascia le tracce della sua attività. Più che uno strumento di lavoro, lo spazio per lui si trasforma in oggetto di gioco. Per questo chiede che sia mobile e variabile. Siccome non necessita di spostamenti rapidi, può intensificare e complicare l’uso dello spazio, che per lui è principalmente un terreno di gioco, di avventura e di esplorazione. Il suo modo di vita verrà favorito dal disorientamento, che farà in modo che l’uso del tempo e dello spazio sia più dinamico.
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“Anche le barriere e le frontiere spariscono. La via è aperta alla mescolanza delle popolazioni, il che ha di conseguenza, allo stesso tempo della sparizione delle differenze razziali, la fusione delle popolazioni in una nuova razza, la razza mondiale dei neobabilonesi [….] New Babylon non finisce in nessun luogo (essendo la terra rotonda); non conosce frontiere (non essendoci economie nazionali) o collettività (essendo l’umanità fluttuante). Ogni luogo è accessibile a ciascuno e a tutti. L’intera terra diventa una casa per i suoi abitanti. La vita è un viaggio infinito attraverso un mondo che sta cambiando così rapidamente che sembra sempre un altro.” !
Constant 1974
”Ho sempre avuto l’idea di cambiare la società. Adesso è terribile. è una società detestabile. Ci sono soldi solo in una parte del mondo, nel resto del mondo è l’inferno. Dicono che la realizzazione di New Babylon non è possibile, ma allora io mi chiedo: è la miseria l’alternativa all’Homo lundens? Ecco quello che succede oggi e che succederà finché New Babylon non sarà realizzata. […] Io oggi ho ottant’anni, ho vissuto la guerra e la crisi degli anni Trenta. Non c’era da mangiare eppure non ho mai visto tanta miseria come quella che c’è oggi nella “società della prosperità”. E’ una società ricca, la più ricca che io abbia mai visto. Quando esco di casa vedo negozi pieni di tutte gente ricchissima che passa accanto a uomini che vivono nella miseria, ci sono sempre più persone che non hanno niente. Vedo ovunque queste cose, qui, a Parigi, a New York. Ma è questa l’alternativa a New Babylon?”. !
Constant, 2000