Conferenza ONU

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Conferenza ONU
Negli anni '70 emerge la consapevolezza che le
risorse naturali della Terra devono essere tutelate
attraverso pianificazioni strategiche che vanno
oltre la singola Nazione.
Nasce l’esigenza di una Collaborazione
internazionale e si incentivano incontri di Capi di
Stato o sue delegazioni , questi incontri sono
chiamati:
•SUMMIT MONDIALE
•COP (Conferenze delle parti - Conferenza delle
Nazioni Unite sul clima)
•UNCED (Conferenza delle nazioni unite per
ambiente)
Lo scopo è promuovere
• modelli di consumo ecocompatibili,
• la protezione delle risorse naturali,
• la difesa della salute
• il trasferimento di tecnologie pulite nel sud del
mondo.
Ma lo scopo principale è sempre stato quello di
rallentare il riscaldamento globale.
1972 STOCCOLMA
(113 Nazioni)
(SVEZIA)
(COP1)
1992 (3-14 giugno) RIO DE JANEIRO (COP2)
(172 Nazioni – 108 capi di stato)
1°UNCED Conferenza delle Nazioni Unite per ambiente
“SUMMIT della TERRA”
Ha adottato come strumento metodologico l’AGENDA 21 una guida
per la pianificazione di lungo periodo nella quale sono contenute le
indicazioni per la sostenibilità del 21° secolo.
•
•
accordo di NON installare attività produttive in terre abitate da indigeni
tali da degradare l’ambiente in cui vivono o da risultare inappropriato
culturalmente.
si comincia a parlare di porre limiti all’emissione di gas serra per limitare il
surriscaldamento del pianeta
1997 (11 dicembre) Protocollo di KYOTO (COP3)
(184 Nazioni)
Il protocollo di Kyoto è il 1°TRATTATO internazionale in materia ambientale, nasce come
strumento più importante per combattere i cambiamenti climatici.
Esso contiene l'impegno di gran parte dei paesi industrializzati a ridurre mediamente del 5% entro
il 2012 le emissioni di alcuni gas ad effetto serra, responsabili del riscaldamento del pianeta:
•biossido di carbonio (CO2);
•metano (CH4);
•protossido di azoto (N2O);
•idrofluorocarburi (HFC);
•perfluorocarburi (PFC);
•esafluoro di zolfo (SF6).
Esso rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il riscaldamento planetario perché
contiene obiettivi vincolanti e quantificati di limitazione e riduzione dei gas ad effetto serra.
Il trattato prevede l’obbligo di operare una riduzione delle emissione di gas serra in una misura
non inferiore al 5% nel periodo 2008-2012 rispetto alle emissioni registrate nel 1990.
L’accordo fu sottoscritto a Kyoto da 40 paesi e due anni dopo i paesi aderenti al Trattato furono
120, l'Unione europea ha ratificato il protocollo di Kyoto il 31 maggio 2002.
Il protocollo è entrato in vigore il 16 febbraio 2005 a MONTREAL, dopo la ratifica della Russia e
di altre 55 nazioni firmatarie e chiaramente quelle responsabili del maggior inquinamento.
Gli stati che hanno aderito e ratificato il protocollo sono ben 184.
Alcuni paesi industrializzati nonostante lo avessero inizialmente firmato non hanno voluto ratificare
il protocollo, tra cui gli Stati Uniti e l'Australia.
Il protocollo di Kyoto NON è stato ratificato dai seguenti paesi:
• AFGHANISTAN
•BRUNEL
•CIAD
•SOMALIA
•IRAQ
•PALESTINA
•SAN MARINO
•TAIWAN
•CITTA’ DEL VATICANO
• AUSTRALIA
• USA che sono i responsabili del 36,2% del totale delle emissioni (2001) hanno
firmato (Bill Clinton) ma poi non hanno ratificato (George W.Bush).
INDIA e CINA hanno ratificato il protocollo, ma essendo paesi in via di sviluppo sono
stati esonerati dagli obblighi del protocollo perché non sono stati i principali
responsabili delle emissioni di gas serra durante il periodo di industrializzazione che si
crede stia provocando oggi il cambiamento climatico
PROTOCOLLO DI KYOTO (tradotto in italiano):
http://assemblealegislativa.regione.emilia-romagna.it/wcm/biblioteca/apub/pbib/dossier/index/2007/clima/doc_atti_int/atti_int/protocollo_kyoto_it.pdf
L’ Europa si è prefissata una riduzione della anidride carbonica dell’8%,
per l’Italia l’obiettivo è il 6,5%.
I paesi che hanno ratificato il protocollo, potranno avvalersi di “meccanismi
flessibili” per l’acquisizione di crediti di emissioni:
• CDM Clean Development Mechanism
Consente ai paesi industrializzati di ottenere dei Crediti di emissione (CER) se realizzano
progetti nei paesi in via di sviluppo che producano benefici ambientali, sociali ed
economici riducendo le emissioni di gas serra.
• JI Joint Implementation
Come CDM ma il progetto viene realizzato con un altro paese del gruppo e i crediti
derivanti sono utilizzati congiuntamente con il paese ospite.
• ET Emissions Trading
Consente lo scambio di crediti di emissione tra paesi , se un paese ha conseguito una
diminuzione delle proprie emissioni di gas serra superiore al proprio obiettivo può
cedere tali “crediti” a un paese che, al contrario non sia stato in grado di rispettare i
propri impegni di riduzione delle emissioni.
•CRONOLOGIA
degli incontri successivi a Kyoto che hanno portato alla RATIFICA DEL PROTOCOLLO
• COP 4 BUENOS AIRES (ARGENTINA - novembre 1998)
• COP 5 BONN ( GERMANIA - 25 ottobre-4 novembre 1999)
Alcuni mesi dopo l’uscita degli USA dal protocollo, si stabiliscono i “meccanismi
flessibili” e aiuti (finanziamenti) ai paesi in via di sviluppo
• COP 6 AJA (OLANDA - 13 novembre-25 novembre 2000)
• COP 7 MARRAKESH (MAROCCO - 29 ottobre-10 novembre 2001)
ratificano: 40 stati
• COP 8 NUOVA DELHI (INDIA - 23 ottobre-1 novembre 2002)
• COP 9 MILANO (ITALIA - 1-12 dicembre 2003)
PIANI DI RIFORESTAZIONE per ridurre l’anidride carbonica
• COP 10 BUENOS AIRES (ARGENTINA - 6-17 dicembre 2004)
ratifica anche la RUSSIA
PROTOCOLLO ENTRA IN VIGORE il 16 febbraio 2005
Con l’adesione di almeno 55 paesi responsabili del 55% delle emissioni
• COP 11 MONTREAL (CANADA – 28 novembre-9 dicembre 2005)
Consolidamento del CDM
• COP 12 NAIROBI (KENIA – 6-17 novembre 2006)
Coinvolgimento dei paesi africani nei progetti CDM
• COP 13 BALI (INDONESIA – 3-14 dicembre 2007)
ratifica anche l’AUSTRALIA. Fu stabilita una “ROAD MAP” che prevede meccanismi
che agevolino il trasferimento di tecnologie per lo sviluppo di energie pulite dai
paesi più ricchi a quelli più poveri e la concessione di aiuti per la protezione e la
conservazione dei boschi e foreste
• COP 14 POZNAN (POLONIA – 1-12 dicembre 2008)
Sono stati concessi finanziamenti per aiutare le nazioni più povere per far fronte
alle conseguenze del cambiamento climatico.
• COP 15 COPENAGHEN (DANIMARCA – 7-18 dicembre 2009)
ratificano: 184 stati
Accordo di contenere di 2 gradi l’aumento della temperatura media del pianeta e
un impegno finanziario per agevolare le fonti di energia rinnovabile nei paesi
meno sviluppati – Accettato dall’UE, USA, CINA, INDIA, BRASILE, e SUD AFRICA.
• COP 16 CANCUN (MESSICO – 2010)
• COP 17 DURBAN (SUD AFRICA –2011)
COP 18 si terrà in QATAR o in COREA DEL SUD
COP 15 dal 7 al 18 dicembre 2009 Copenaghen
La Conferenza di Copenaghen ha rappresentato, un appuntamento
cruciale per la salvaguardia della salute del nostro pianeta.
Al centro di questo vertice internazionale vi sono stati i negoziati per un
ampliamento della Convenzione sui cambiamenti climatici e per la
firma di un nuovo accordo globale, proseguendo il percorso di lotta ai
cambiamenti climatici avviato con il Protocollo di Kyoto.
I paesi industrializzati sono chiamati ad agire per primi: infatti,
vista la loro maggiore responsabilità riguardo l'effetto serra
antropico, a Copenaghen si sono impegnati a:
• ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra almeno del 40%
rispetto ai livelli del 1990;
• stanziare fondi per permettere alle economie in via di sviluppo
di fronteggiare gli impatti del cambiamento climatico, di
adeguare le migliori tecnologie disponibili nel rispetto
dell'ambiente (garanzia di accesso alle tecnologie pulite e sostenibili
per i Paesi in Via di Sviluppo)
• arrestare la deforestazione (individuazione di strumenti per
contrastare la deforestazione, responsabile del 25% delle emissioni
globali di gas climalteranti)
“La ratifica di un accordo internazionale su un problema globale come quello dei cambiamenti climatici
è un evento straordinario, il cui significato va oltre l'impegno nella riduzione delle emissioni.
Infatti, l'accordo implica un'azione congiunta di più paesi, che si impegnano per risolvere un problema
che non ha confini amministrativi ma che coinvolge ognuno di noi, anche se in misura diversa.”
Un ritardo nella lotta ai cambiamenti climatici
potrebbe comportare grandi rischi per il Pianeta e
portare a un peggioramento delle condizioni di vita di
centinaia di persone (popolazione mondiale attuale circa 7 miliardi)
I limiti dello sviluppo (Aurelio Peccei)
Pubblicato nel 1972, fu il primo studio scientifico che documentava l'insorgere della questione ambientale in termini
globali.
Poche righe, ma da incubo.
"Nell'ipotesi che l'attuale linea di sviluppo continui inalterata nei cinque settori fondamentali (popolazione,
industrializzazione, inquinamento, produzione di alimenti, consumo delle risorse naturali) l'umanità è destinata a
raggiungere i limiti naturali dello sviluppo entro i prossimi cento anni.
Il risultato più probabile sarà un improvviso, incontrollabile declino del livello di popolazione e del sistema
industriale“………………………………………………. Quarant’anni dopo ?
http://www.climalteranti.it/
http://www.kyotoclub.org/
Per maggiore chiarezza ricordiamo che:
Nazioni Unite
è la più importante organizzazione intergovernativa;
sono infatti suoi membri 193 Stati del mondo su un
totale di 202 (Italia dal 14 dicembre 1955).
Le Nazioni Unite hanno come fine il conseguimento
della cooperazione internazionale in materia di
sviluppo economico, progresso socioculturale, diritti
umani e sicurezza internazionale.
Relativamente alla sicurezza internazionale in
particolare hanno come fine il mantenimento della
pace mondiale anche attraverso efficaci misure di
prevenzione e repressione delle minacce e violazioni
ad essa rivolte.
La sede centrale delle Nazioni Unite si trova a New
York (USA).
L'attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite è
Ban Ki-Moon
Paesi del
G8
Il G8 è un forum dei
governi delle otto
principali potenze più
industrializzate del
mondo:
Stati Uniti, Giappone,
Germania, Francia,
Regno Unito, Italia,
Canada, e dal 1998 la
Russia.