IL RUOLO DELL`INSEGNANTE di SOSTEGNO

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IL RUOLO DELL`INSEGNANTE di SOSTEGNO
IL RUOLO
DELL’INSEGNANTE
di SOSTEGNO
Scuola Polo Liceo “N.ROSA” - SUSA
Corso di Formazione per Docenti
non specializzati
9 Dicembre 2010
Prof.ssa Rita Ponsetto
FORMAZIONE
(molto diversificata)
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1975: formazione monovalente rivolta al personale docente
interessato (D.P.R .970/75)
1986: formazione polivalente rivolta al personale docente
interessato con riferimenti ai programmi del 1985/86 e del
1995
1997: corsi intensivi per il personale di ruolo
soprannumerario (riconvertire con 400 ore)
1998: formazione biennale demandata alle Università (D.I.
460/98)
2000: corsi di 400 ore riservato agli specializzati S.S.I.S.
2002: corso di 800 ore riservato ai docenti della secondaria
di primo e secondo grado in possesso di abilitazione (D.M.
20/02/2002)
Legge 53/2003: formazione universitaria per tutti i docenti,
presso corsi di laurea specialistica
2009-2010: ultimo anno formazione S.I.S.S.
QUALCHE DATO …
NELLA SCUOLA IN ITALIA:
● 91.000 insegnanti di sostegno in
servizio
● 45.000 non specializzati
● 60.000 specializzati si occupano di altro
● 174.586 allievi portatori di handicap
Fonte:INAIL 2007
L’ INSEGNANTE DI SOSTEGNO
●…” è assegnato alla scuola (e
alla
classe)
per
interventi
individualizzati
di
natura
integrativa
in
favore
della
generalità degli alunni ed in
particolare
per
coloro
che
presentano specifiche difficoltà di
apprendimento. “
L’ INSEGNANTE DI SOSTEGNO
●…”assume la contitolarità… delle
classi in cui opera partecipando:
-
alla programmazione educativo/
didattica
- all’elaborazione e alla verifica delle
attività di competenza dei consigli di
interclasse, di classe e dei collegi
docenti. “
COMPITI PROFESSIONALI
1. CONOSCERE
● il mondo della disabilità
● gli strumenti di lavoro (DF/PDF/PEI)
● il Territorio in cui opera:
Servizi Socio-Assistenziali
Servizi Sanitari (ASL)
Associazioni
● le figure professionali
COMPITI PROFESSIONALI
1. CONOSCERE
● cenni sulla normativa vigente:
- Legge Quadro n.104/1992
- Circolari
● una varietà di metodi di
insegnamento
● uso della tecnologia informatica di
base
COMPITI PROFESSIONALI
2.SAPER FARE
● identificare i bisogni e le risorse
necessarie
● leggere la realtà in prospettiva
sistemica (l’insieme delle relazioni
di riferimento nei diversi contesti
di vita)
● riconoscere/gestire/contenere le
difficoltà di insegnamento che le
“diversità” comportano
COMPITI PROFESSIONALI
2.SAPER FARE
● rifiutare la delega!
● insieme ai colleghi contribuire
alla redazione di PDF/PEI, con la
collaborazione delle altre figure
non docenti, degli operatori ASL,
della famiglia, degli operatori
dell’extrascuola
COMPITI PROFESSIONALI
2.SAPER FARE
● partecipare a tutte le riunioni
previste dall’attività di insegnante
(Collegi, Consigli di classe…) oltre ai
gruppi di lavoro stabiliti dalla
normativa
● curare i contatti con le istituzioni
coinvolte (ASL, Servizi territoriali,
realtà associative…)
COMPITI PROFESSIONALI
2.SAPER FARE
● non isolarsi dai contesti
● condividere le “buone pratiche”
● utilizzare risorse di RETE
COMPITI PROFESSIONALI
2.SAPER FARE
NO
“ORTOFRENICA”
NO
COMPETIZIONE
SI
PEDAGOGIA
SI
COLLABORAZIONE
COMPITI PROFESSIONALI
3.SAPER ESSERE
ASSERTIVI
● comunicare in maniera appropriata opinioni,
sentimenti, bisogni, richieste, necessità
● cercare il confronto
● non cercare di vincere e di prevaricare sull'altro
ma risolvere i problemi e ottenere il risultato
migliore per tutti
●Assertività non è aggressività. La persona
assertiva è meno aggressiva, meno arrabbiata,
meno ansiosa
●Assertività non è passività. La persona assertiva è
meno paurosa, meno timida
COMPITI PROFESSIONALI
3.SAPER ESSERE
● MEDIATORE
- con i colleghi e il personale della
scuola
- con la famiglia
- con i referenti socio-sanitari
- con
altre figure educative sul
Territorio
- …
COMPITI PROFESSIONALI
3.SAPER ESSERE
● “ PORTATORE DI COMPETENZE”
Ognuno di noi possiede competenze
- Disciplinari
- Relazionali
- Esperienziali
- …
IL DOCENTE di SOSTEGNO
(tratto da quaderni di documentazione “Uguali…quindi diversi”n.4 1998 CSA
Forlì-Cesena)
Possiede
Conoscenze relative alle situazioni di handicap
Competenze relazionali,disciplinari,
metodologiche
Evidenzia
ai colleghi nodi metodologici e didattico
disciplinari
Ricerca
strategie e tecniche di risoluzione
Collabora, programma, progetta
Facilita i rapporti e le relazioni fra operatori
...”Il nostro errore più grande
è quello di cercare negli altri
le qualità che non hanno,
trascurando di esaltare, invece,
le qualità che possiedono “.
Marguerite Yourcenar
BIBLIOGRAFIA
► Breda, Santanera, Handicap:oltre la legge quadro,
Utet, 1995
► Pavone, Tortello, Handicap e scuola media superiore,
Utet,1995
► Tortello, L’integrazione degli handicappati, La Scuola,
1996
► Venuti, Carelli, Il filo rosso della diversità,
Euroedizioni, 2001
► Venuti, Carelli, Manuale per l’integrazione scolastica
degli alunni disabili, Euroedizioni, 2007
■ Case Editrici:
Erikson, Giunti, O.S.,Bollati Boringhieri