Il palmarès 2013

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Il palmarès 2013
RSI Castellinaria
25/11/13 13:14
venerdì, 22 novembre 2013 ore 18:00 (UTC+1)
Il palmarès 2013
Domani sera la cerimonia di premiazione
di Marco Zucchi
Una tredicenne che si prostituisce nelle
strade di Manila. Un insegnante sloveno
accusato dagli allievi di aver spinto una
compagna al suicidio. Sono le trame dei
film premiati a Castellinaria 2013.il
Castello d'oro del concorso 6-15 va a
"Lilet" di Jacco Groen (Olanda/Gran
Bretagna) e il Premio Tre Castelli del
concorso 16-20 va a "Nemico di classe"
di Rok Bicek (Slovenia). Quest'ultimo
aveva già trionfato in settembre alla
Settimana della critica della 70 esima
Mostra di Venezia. Altri premi: argento a
"Mother, I love you" (Lettonia) e bronzo a "Il razzo" (Australia/Laos/Thailandia) tra i piccoli; Premio
Una scena di Lilet, castello d'oro 2013
Ambiente a "Draussen ist Sommer" (Germania/Svizzera) e Premio Utopia a"Halb so Wild" (Svizzera) tra i
più grandi. Il film del bernese Jeshua Dreyfus esce nelle sale ticinesi la prossima settimana ed è
totalmente ambientato in Valle Onsernone. Tra gli altri riconoscimenti spicca senza dubbio quello del
pubblico al documentario "La squadra" di Stefano Ferrari.
Storia di ragazzi locarnesi considerati teppistelli, che mettono la testa a posto fondando un team di
basket, ha sedotto un Espocentro di Bellinzona strapieno nella serat di mercoledì.
Il sito ufficiale di Castellinaria
http://castellinaria.ch
castellinaria.ch
Il programma e tutte le schede didattiche dedicate ai film nel sito ufficiale della manifestazione
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RSI Castellinaria
22/11/13 16:24
venerdì, 22 novembre 2013 ore 12:30 (UTC+1)
Piovono le difficoltà degli immigrati a
Castellinaria
“Sta per piovere” di Haider Rachid convince e emoziona l’Espocentro
di Pablo Creti
A volte la vita ti sbatte contro. Arrivano le
difficoltà, arrivano imprevisti che non
avresti mai immaginato e per affrontarli
servono forze che non sei sicuro di
avere, che devi trovare, anche
disabituandoti alla vita che avevi fatto
fino a poco prima.
Sahid è un ragazzo di 26 anni di origine
algerine, nato e cresciuto in Italia che ad
un certo punto si vede costretto dallo
stato italiano a tornare in Algeria visto
che il padre ha perso il lavoro. Tornare
… Lui in Algeria non è mai stato. Che significato dare allora alla parola casa? È il luogo dai cui provieni?
Una scena del film
È la nazione in cui sono nati i tuoi genitori? O è il paese in cui sei cresciuto, in cui hai capito cosa volevi
dalla vita, in cui vorresti realizzare i tuoi sogni? È una domanda solo all’apparenza banale, perché a volte
le leggi non guardano alla singola persona, a volte si generalizza per difetto o necessità. E quindi non ti
resta che urlare, non ti resta che lottare, non ti resta che affermare una tua identità; che non è legata solo
a un luogo fisico, ma soprattutto emotivo. Quella di “Sta per piovere” di Haider Rachid (regista italocurdo) è la storia di tanti immigrati di seconda generazione; ragazzi nati e cresciuti in un paese che
sentono al contempo loro ma estraneo, vicino e lontano, in cui sono di casa ma di cui a volte si sentono
ospiti.
Rachid procede con mano sicura, racconta la storia di Sahid senza troppi orpelli, mostrando le
contraddizioni di un sistema legislativo (anche se alla fine anche lo Stato italiano ha un suo piccolo
riscatto) che non potendosi basare sulla persona tende a raggruppare tutti sotto termini freddi come
permessi di soggiorno, immigrati di prima e seconda generazione, dimenticandosi che la vita è quella che
ti costruisci nel paese in cui ti senti a casa, in cui diventi una persona, a cui appartieni. L’unica pecca di
“Sta per piovere”, più che comprensibile per un regista al suo primo lavoro, è quella di voler strafare in
alcuni punti nevralgici; una scena onirica un po’ troppo didascalica, e un finale un po’ retorico, anticipato
comunque dalla fine vera e propria della storia di Sahid risolta in maniera emozionante e toccante da
Rachid.
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“Sta per piovere” e a volte l’ombrello non basta.
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25/11/13 13:21
venerdì, 22 novembre 2013 ore 18:00 (UTC+1)
Il palmarès 2013
Domani sera la cerimonia di premiazione
di Marco Zucchi
Una tredicenne che si prostituisce nelle
strade di Manila. Un insegnante sloveno
accusato dagli allievi di aver spinto una
compagna al suicidio. Sono le trame dei
film premiati a Castellinaria 2013.il
Castello d'oro del concorso 6-15 va a
"Lilet" di Jacco Groen (Olanda/Gran
Bretagna) e il Premio Tre Castelli del
concorso 16-20 va a "Nemico di classe"
di Rok Bicek (Slovenia). Quest'ultimo
aveva già trionfato in settembre alla
Settimana della critica della 70 esima
Mostra di Venezia. Altri premi: argento a
"Mother, I love you" (Lettonia) e bronzo a "Il razzo" (Australia/Laos/Thailandia) tra i piccoli; Premio
Una scena di Lilet, castello d'oro 2013
Ambiente a "Draussen ist Sommer" (Germania/Svizzera) e Premio Utopia a"Halb so Wild" (Svizzera) tra i
più grandi. Il film del bernese Jeshua Dreyfus esce nelle sale ticinesi la prossima settimana ed è
totalmente ambientato in Valle Onsernone. Tra gli altri riconoscimenti spicca senza dubbio quello del
pubblico al documentario "La squadra" di Stefano Ferrari.
Storia di ragazzi locarnesi considerati teppistelli, che mettono la testa a posto fondando un team di
basket, ha sedotto un Espocentro di Bellinzona strapieno nella serat di mercoledì.
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