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Cultura e spettacoli sabato 24 novembre 2012 Nessun luogo è casa mia, nessun luogo mi è familiare. Penso e fuggo, fuggo e penso, in un mondo disordinato di cui cerco scorgerne le fattezze. Quando sto per capire, quando intravvedo qualcosa di noto fuggo. Vivo ma non me ne rendo conto, non sento quel soffio di vita che ti fa sentire quello che sei, nel mio interno c’è solo vuoto, un buio vuoto, una mente vuota, un cuore vuoto. Sono così da non so quanto tempo. Un tempo che mi scivola via, come se la mia storia non avvenisse qui. Eppure parlo; credo. Forse a me stesso. So che non mi basta ma è quanto basta per farmi credere che sono vivo ... di Claudio Lo Russo Sabato a Castellinaria ore 14 Seafood – Un pesce fuor d’acqua di Aun Hoe Goh (Malesia/Cina, 2011, animazione) ore 16 Mare Chiuso di S. Liberti e A. Segre (Italia, 2012) Prima Internazionale ore 17.30 Sunny Days di Nariman Turebayev (Kazakistan, 2011) Premio Boccalino 2011 a seguire Festa con Rete Tre Le parole per esserci disagio, il bullismo, l’infinità del marcio – , è un mondo che urla, sbraita e danneggia perché non ha spazio; non ha vita nella vita». Gianetta ha seguito il percorso di Fronte-O-Spizio in tutte le sue evoluzioni, di voce in voce, di linguaggio in linguaggio, fino al film. Un approdo in cui non si trova «un’immagine speculativa, piuttosto si tratta di forare l’immagine, attraverso la parola e il corpo». Come dire attraverso una verità, da ascoltare, perché la vulnerabilità di questi ragazzi, continua Gianetta, «è una ricchezza infinita: noi vogliamo controllarli, ma dovremmo imparare ad ascoltarli e metterci in gioco». Le firme di tutti nel pannello di Kenzo144 Dalla parola, alla scrittura, al teatro, al cinema. Domani a Castellinaria una giornata con i progetti dei giovani del gruppo Fronte-O-Spizio. Per scoprire, ci dice Raffaele Gianetta, come ‘la vulnerabilità sia una risorsa’ e ‘i ragazzi portatori di verità’ Se i ragazzi cercano figure adulte certe, di cui fidarsi; come essere presenti? «Senza pregiudizi, senza pensare di capire che cosa vogliono: prima capiamo che cosa vogliamo noi in rapporto a loro». Di nuovo, l’ascolto, il senso di progetti come Fronte-O-Spizio: «Sono maniere per sensibilizzare, perché i giovani sono antenne sul territorio, e un giovane che non sa è alla mercé di tutto: quindi è il giovane che dialoga nei suoi luoghi di appartenenza, con i suoi simili». Dialogo, apertura, ascolto, dono di sé e ricerca dell’altro. Concetti che ritornano, come fari all’orizzonte, al di là dei compartimenti stagni, delle classi differenziali, della patologia. Perché, sottoli- nea Gianetta, «il disagio, la vulnerabilità, non sono malattie; non bisogna far entrare questa materia straordinaria in una dimensione di cura, ma in una possibilità di relazione». Di crescita e incon- 33 tro; il ragazzo diventa un adulto, l’adulto recupera il ragazzo che è in sé. Infatti «il sapere non è mai monolitico, è sempre uno scambio». I ragazzi sono più in contatto con la dimensione dell’immateriale, bisogna allenarli a tenerla viva dentro di loro? «Sì, un mondo che negli adulti è nascosto o paurosamente cancellato. Quel disagio è una risorsa perché non c’è ancora la crosta. Paradossalmente loro sono molto più in contatto con sé». Come dire più sani: «Perché sono portatori di verità». Il pericolo, insomma, è sempre adulto: «Un mondo che preme perché tu sia ciò che non sei – 700 amici su Facebook! –, per cui o sei così o non esisti. Io non pretendo che qui si capisca il mondo, o il proprio mondo, ma che uno intuisca che c’è qualcos’altro da cercare, che abbiamo già, a cui dare nome». L’inconsapevolezza degli adulti provoca danni, in particolare ai ragazzi. Eppure, nonostante, come dice Gianetta, «siamo pieni di lutti, pieni di lasciti e di riprese che costituiscono angoscia», ancora oggi la psicologia viene sfuggita con diffidenza, paura o vergogna. Si fatica ancora a vederla come una risorsa. Perché? «Perché si è rotto il patto sociale. I vincoli sociali non sono solo economici o politici, è la consapevolezza di provenire dal luogo dell’altro». E dimentichiamo, o ignoriamo, che «quando alla nascita emettiamo il primo urlo, è il primo disagio che ci accompagnerà per tutta la vita, e che dobbiamo passare da viventi a esistenti». Vale a dire: «Abbiamo un corpo biologico straordinario: ma l’essere umano è solo questo? Non è una macchina, tre quarti del soggetto sono irrazionali; e più la ragione tiene a bada la ‘sragione’, più il soggetto è alienato». La conquista, conclude Gianetta, «è esserci». Perché «la psiche non va nascosta, chiusa dentro un ambulatorio, ma bisogna costituire l’ascolto per far sì che l’altro parli». © Riproduzione riservata Ieri a Castellinaria è stata anche la giornata dei graffiti, con la presentazione del film di Andrea Pellerani, La tua casa è la mia città, e del libro di Gaia Regazzoni Jäggli e Aldo Balmelli, GraffiTI. Ma soprattutto dell’esibizione di Sandro Thoma, alias Kenzo144, writer ticinese raccontato dal documentario di Pellerani. In questa settimana di festival, all’ingresso dell’Espocentro, un pannello ha accolto le firme degli spettatori, che si sono sommate e accavallate in ogni forma, dimensione, grafia e colore. Kenzo144 le ha trasformate in un suo graffito, o meglio pezzo, ricavandoci la sua tag: una firma fatta di centinaia di firme. Alla luce del sole, come racconta il film. Info: www.ilmuro.ch. NELLA FOTO, DA SINISTRA: SANDRO THOMA E ANDREA PELLERANI Il Palmarès di Castellinaria GIURIA 6/15 Castello d’Oro APPARTAMENTO AD ATENE di Ruggero Dipaola, Italia, 2011 GIURIA 16/20 Premio Aspi GATTU, di Rajan Khosa, India, 2012 Premio Tre Castelli L’INTERVALLO, di Leonardo Di Costanzo, Italia/Svizzera/Germania, 2012 Castello d’Argento LEAFIE, LA STORIA DI UN AMORE di Oh Seongyun, Corea del Sud, 2011 Minicastellinaria ERNEST ET CÉLESTINE, di Benjamin Renner, Vincent Patar, Stéphanie Aubier, Francia/Belgio/Lussemburgo, 2012 Premio Utopia LA MER À L’AUBE, di Volker Schlöndorff, Francia/Germania, 2011 Castello di Bronzo GATTU di Rajan Khosa, India, 2012 Castellinaria Fuori le Mura ERNEST ET CÉLESTINE PREMIO DEL PUBBLICO FIRST POSITION, di Bess Kargman, Usa, 2011 Nella foto APPARTAMENTO AD ATENE ! N Novità Librarie Libr rarie ore 20.45 The Angel’s Share di Ken Loach (GB/Francia/Belgio/Italia, 2011) da ‘Poetica di un vocìo sospeso’ TI-PRESS .................................. .................................. La parola come dono di sé. La parola come presenza reale, autentica, oltre le apparenze. La parola come apertura, verso l’altro e altri linguaggi; la scrittura, il teatro, il cinema. La giornata di domani, domenica, a Castellinaria, sarà dedicata ai progetti dei giovani del gruppo Fronte-O-Spizio, ai loro incontri di parola arrivati a trasfigurarsi fino in un film, Le nostre storie meravigliose, coordinato per l’Atelier video del Club ‘74 da Ursula Rampoldi e Olmo Cerri (foto). Domani, all’Espocentro, a partire dalle 15, si ripercorrerà tutto il tragitto compiuto da questi ragazzi; con le letture, lo spettacolo Bar-la-füs dei Puntini Puntini (alle 18), il film (alle 20.30) e a seguire altri due eventi teatrali: Marea dei Sugo d’Inchiostro e Il volo dell’anima diretto da Mirko D’Urso. Siamo andati all’origine di tutto questo, da Raffaele Gianetta, psicoeducatore del Servizio medico psicologico di Bellinzona. Che alcuni anni fa a questi ragazzi ha deciso di dare voce, uno spazio di racconto, un luogo. Un progetto di prevenzione che arriva da lontano, ci spiega: «Abbiamo lottato vent’anni perché l’organizzazione sociopsichiatrica si aprisse al territorio. Perché non possiamo lavorare a compartimenti stagni, come vorrebbe il mercato, che mira all’omologazione, a rendere tutti uguali». Nel tempo i gruppi di parola sono cresciuti, quello di scrittura, «un gruppo aperto», qualche anno fa ha pure pubblicato un libro, Poetica di un vocìo sospeso. L’obiettivo non è però la forma: «I testi non vengono mai corretti, è sempre un pretesto per legare la storia di ognuno, narrare e raccontarsi attraverso una presenza reale, non più un bla bla bla». Cosa vuol dire? «Innanzitutto il fatto di progettare qualcosa e realizzarlo. Perché il mondo giovanile, tartassato da quello degli adulti – che dicono che lì c’è il laRegioneTicino graffiTI gr raffiTI Vogliate inviarmi graffiTI graffiTI es. volume Formato: 24 x 16 cm Pagine: 264 Fotografie: Fotograf 216 foto a co colori Autori: Aldo do Balmelli a e (foto) Gaia Regazzoni Jägg JJäggli (test (testi)) Prezzo Fr. 35.– (spese di spedizione e incluse) Un viag viaggio ggio inedito alla scoperta dell’arte rte d dii sstrada trada d del el C Canton anton T Ticino: icino: è quanto antto propone questo volume l che sii in intitola ntitola graffiTI. Oltre du duecento uecento fotografie a colori di Aldo Ba Balmelli almelli accompagnano il let let-tore a confrontarsi c con un mondo visivo o ch che he – attraverso scritte, dise dise-gni, fras frasi, si, nomi, personaggi e sigle – si esp esprime prime nei posti più inattesi della Sv Svizzera vizzera italiana. Il nostro ter ter-ritorio o è visto dagli artisti di strada come eu una na gigantesca gg tela da dipin dipinp gere e ll’arte ’arte pubblica ha raggiunto oggi o ggi d delle elle d dimensioni imensioni m mai ai ttoccate occate nella su sua a storia. Due co contributi ntributi curati da Gaia Re Re-gazzonii Jäggli si inseriscono nel rit rit-mo scan scandito ndito dal percorso geografi geografi-co nord nord-sud d-sud e avviato sul Passo del San Go Gottardo: ottardo: un breve saggio in in-trodutt ivo sui graffiti seguito da troduttivo un’intervista a Kenzo144 e Dais, u due noti esponenti del movim d movimento mento ub urbano l luganese. Una sorta di d pit i s stop: un momento di pausa e di ri ri-fflessione lessione rrispetto ispetto a u un n vvocabolario ocabolario v visivo ricco di elementi compositivi compossitivi e c cromatici. La prefazione è a cu cura ura di F Flavio Meroni. IIll lessico e la bibliografia conc concludoludon l’incursione in una cultura u no undernderg ground che non smette mai di d sor sor-p prendere l’osservatore. Spaz Spazio zio al llettore ettore p per confrontarsi con un una na vi vi-b brante espressione artistico-cu artistico-culturalturalle e che si manifesta non solo sui muri d delle grandi metropoli ma è anche a p parte della nostra realtà ticin ticinese. nese. I graffiti che si susseguono nelle nelle pa pa-g di questo libro rivelano l’es gine l’esistenistenz di un fenomeno universale, che za c si c compone di immagini fantastic fantastiche che e c appartiene a ognuno di no che noi. oi. al prezzo di Fr. 3 35.– 5.– ((spese p postali comp p comprese) prese)) p da ritornare a: SalvioniEdizioni Salvioni iE Edizio ioni Via Ghiringhelli 9, 6500 6 Bellinzona Tel. 0 091 91 821 821 11 11 11 11 – Fax 091 091 821 821 11 11 12 12 [email protected] – www.salvioni.ch al seguente indiriz indirizzo: zzo: Nome: Cognome: Via: Località: Questo volume e è pure reperibile nelle migliori librerie l ticinesi