Signori Soci ed Autorità - Federazione Provinciale Allevatori

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Signori Soci ed Autorità - Federazione Provinciale Allevatori
FEDERAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI
società cooperativa agricola
TRENTO
ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI ANNO 2016
RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO 2015
Signori Soci ed Autorità,
il Consiglio di Amministrazione della Federazione Provinciale Allevatori porge
a tutti Voi un caloroso benvenuto e Vi ringrazia per la presenza all’assemblea
odierna. L’assemblea è un appuntamento obbligatorio per l’assolvimento
degli aspetti statutari e civilistici, ma è anche una occasione per informare i
1
soci sull’andamento e sugli assetti economico-patrimoniali della cooperativa
e dare loro la possibilità di discutere sui servizi tecnici e commerciali
organizzati in loro favore. E’ anche un momento interessante per fare il
punto sull’andamento del comparto zootecnico provinciale in generale.
A norma degli artt. 2428 del Codice Civile e 2 della Legge 59/92 e secondo
quanto previsto dallo statuto, il Consiglio di Amministrazione ha predisposto
la presente relazione nella quale sono riassunti i programmi tecnicoistituzionali, i servizi di assistenza tecnica e commerciale e le attività
economiche, patrimoniali e finanziarie che hanno caratterizzato la gestione
della cooperativa nel corso del 2015.
1. ATTIVITA’ DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI
Gli scopi statutari vedono la Federazione Provinciale Allevatori impegnata al
servizio del mondo zootecnico della provincia di Trento con l’obiettivo di
migliorarne le prestazioni tecniche, valorizzarne economicamente le
produzioni ed accrescerne la professionalità degli operatori.
Da un punto di vista dei risultati economici nel 2015 il settore zootecnico, sia
l’allevamento del bovino da latte (che rappresenta il grosso della zootecnia
provinciale) che quello da carne, hanno purtroppo confermato il trend
negativo registrato nel 2014. A livello nazionale, dopo la conclusione del
regime delle quote latte, si è assistito ad un calo costante e continuo delle
quotazioni del latte alla stalla ed anche per quanto riguarda la carne i prezzi
per l’allevatore sono stati costantemente al di sotto delle attese senza
neanche registrare i momentanei rialzi in occasione delle principali festività.
In flessione sono stati anche i mercati del bestiame, sia quello da
riproduzione, che i vitelli ed anche le vacche da macello. In montagna la
produzione di foraggio è risultata scarsa a seguito del prolungato periodo di
siccità ma la qualità dei fieni è risultata mediamente buona. Nonostante
questo i bilanci dei caseifici cooperativi, che stanno per chiudersi in questi
giorni, saranno discreti registrando solo una leggera flessione rispetto al
2014. Non vi è dubbio che il sistema cooperativo è riuscito ad ammortizzare
2
gli effetti pesanti della crisi del latte. Crisi che in queste settimane, in pianura
e per gli allevatori che vendono ai privati, sta diventando drammatica e
mette a rischio la sopravvivenza di numerose aziende. Il prezzo dei mangimi
e dei foraggi si è attestato su livelli accettabili consentendo un certo
contenimento dei costi di produzione.
Complessivamente però il giudizio sull’annata resta negativo anche se non si
può non considerare l’andamento economico generale e le pesanti difficoltà
che stanno attraversando quasi tutti gli altri settori produttivi.
In considerazione del riassetto organizzativo di molte aziende, alcune alla
ricerca di un equilibrio tra dimensione e disponibilità di territorio ed altre che
intraprendono attività di produzione diverse dalla bovinicoltura da latte, la
Federazione ha adeguato i programmi della selezione e dell’assistenza
tecnica ed i servizi tecnici e commerciali alle nuove necessità.
Per la Federazione Allevatori il 2015 è risultato un anno caratterizzato anche
da notevoli e significative trasformazioni nella sua organizzazione.
A febbraio, a causa di un improvviso malore, Il Presidente Rauzi è stato
costretto ad interrompere la guida della cooperativa.
Con delibera di data 26 febbraio il C.d.A ha nominato Vicepresidente F.F. il
Sig. Cenci Antonio al quale è stata demandata la responsabilità nella gestione
della cooperativa. L’incarico è durato fino al 23 settembre, giorno in cui il
CdA ha provveduto alla nomina del nuovo Presidente nella persona del dr.
Mauro Fezzi.
In data 20 maggio il Direttore dr. Claudio Valorz ha comunicato il preavviso di
dimissioni a far data dal 1° luglio; il C.d.A, con delibera del 23 giugno 2015,
ha stipulato con il dr. Valorz un contratto triennale (dal 13.07.2015 al
30.11.2018) per la copertura dell’incarico di Direttore Generale.
A fine anno si è dato corso ad una selezione per la copertura della funzione
di Responsabile Amministrativo; selezione conclusa a febbraio 2016 con
l’individuazione della dott.ssa Barbara Cristofari che, da luglio 2016, entrerà
a far parte dell’organico della Federazione Allevatori.
Di assoluta importanza sono risultate anche la positiva conclusione del
contenzioso con l’Agenzia delle Entrate in materia di IVA e l’avvio della nuova
3
disciplina provinciale relativa al finanziamento delle attività della
Federazione Allevatori di cui all’art. 40 della L.P. n° 21 dd. 30.12.2015. In
relazione ai contributi della PAT per le attività, la Federazione Allevatori ha
potuto presentare entro dicembre la domanda relativa alle attività LL.GG. e
Controlli Funzionali e smaltimento carcasse. Alla fine di marzo 2016 è stata
presentata la domanda relativa alla “ determinazione della qualità genetica
e della resa del bestiame “, mentre sono ancora da definire con la PAT le
procedure amministrative relative alle “manifestazioni zootecniche”,
“consulenze agli allevatori” e “smaltimento materiale a rischio settore
ittico”.
Altro fatto di rilievo intervenuto nel corso del 2015 è quello relativo
all’adesione della Federazione Allevatori al progetto di riassetto economicofinanziario-patrimoniale e di capitalizzazione del Gruppo UNIPEG, di cui la
cooperativa è socia. Con provvedimenti del C.d.A del 12 e 27 novembre
2015 la Federazione Allevatori ha deliberato il trasferimento del 50% della
quota societaria UNIPEG (pari a € 94.934,00) alla società
“2015
INVESTIMENTI spa” e contestualmente accolto la proposta di partecipazione
all’aumento di capitale della predetta società per € 56.225,00. Purtroppo il
piano di riassetto industriale UNIPEG non è stato avviato e la cooperativa ha
invece iniziato una trattativa con INALCA spa per la cessione delle attività.
A) PARTE TECNICA :
Libri Genealogici e Controlli Funzionali
La tenuta dei Libri Genealogici e l’organizzazione dei Controlli Funzionali
costituiscono l’attività storica e di carattere istituzionale della Federazione
Allevatori in quanto associata all’ Associazione Italiana Allevatori. Svolta in
adempimento ai disposti normativi e regolamentari della Legge 15 gennaio
1991, n° 30 “Disciplina della riproduzione animale”, riguarda da una parte la
gestione, la registrazione e l’aggiornamento dei registri anagrafici delle
specie e delle razze allevate in provincia di Trento e dall’altra il lavoro di
raccolta, analisi ed elaborazione dei dati produttivi, qualitativi e fisiologici del
bestiame presente nelle stalle che aderiscono ai programmi di selezione. La
4
ripartizione dell’impiego di personale e mezzi per l’espletamento dei servizi
“Libri Genealogici” e “Controlli Funzionali” viene stimata rispettivamente in
70% e 30%.
La funzione principale dei predetti servizi è quella di creare una importante
banca dati, indispensabile per l’organizzazione dei programmi di
miglioramento genetico anche se non è da sottovalutare l’interesse per una
tempestiva restituzione dei dati della selezione alle aziende, per un loro
utilizzo a fini gestionali.
L’attività dei Libri Genealogici e dei Controlli Funzionali fa riferimento al
patrimonio zootecnico provinciale che nel 2015 non ha registrato differenze
significative rispetto all’anno precedente ed ha riguardato un numero di
aziende e di capi come di seguito riportato (vedi anche confronto con l’anno
precedente).
1) Consistenza
Razza/Specie
n° Aziende
n° Capi
2015
2014
Diff.
2015
2014
Diff.
BRUNA
454
460
-6
6.789
7.119
- 330
FRISONA
342
334
+8
8.673
8.551
+ 122
P.ROSSA
414
389
+ 25
4.058
3.890
+ 168
RENDENA
97
97
=
1.237
1.220
+ 17
GRIGIO ALPINA
177
176
+1
1.064
1.065
-1
PINZGAU
24
23
+1
42
44
-2
JERSEY
25
23
+2
53
51
+2
ANGLER
5
5
=
7
7
=
BOVINI
5
METICCIA
307
294
+ 13
1.239
1.181
+ 58
ALTRE
3
2
+1
3
2
+1
Totale bovini
730
706
+ 24
23.165 23.130
+ 35
VARIE RAZZE
29
19
+ 10
800
647
+ 153
Totale ovini
29
19
+ 10
800
647
+ 153
SAANEN
4
5
-1
275
297
- 22
CAMOSCIATA
7
8
-1
270
285
- 15
BIONDA DELL'ADAMELLO
17
16
+1
197
192
+5
MOCHENA
35
18
+ 17
323
203
+ 120
METICCIA
4
7
-3
25
43
- 18
Totale caprini
51
34
+ 17
1.090
1.020
+ 70
NORICO
89
85
+4
186
175
+ 11
HAFLINGER
263
261
+2
460
501
- 41
Totale equini
352
346
+6
646
676
- 30
VARIE RAZZE
22
22
=
194
239
- 45
Totale conigli
22
22
=
194
239
- 45
OVINI
CAPRINI
EQUINI (capi totali)
CONIGLI (Fattrici)
6
Nel 2015 il numero di aziende bovine che hanno partecipato attivamente ai
controlli ha avuto un saldo positivo di 24 unità. Accanto alla fisiologica
diminuzione di aziende che chiudono l’attività per anzianità del proprietario
o per scarsa redditività abbiamo assistito alla richiesta del servizio controlli
da parte di una trentina di aziende interessate all’allevamento di razze a
limitata diffusione che percepiscono incentivi comunitari previsti dal PSR. Lo
stesso fenomeno si è registrato nell’allevamento caprino dove sono entrate
nel registro anagrafico della “capra mochena” ben 17 nuove aziende. Per
quanto riguarda i capi bovini complessivi la situazione è stabile (+ 35 capi).
Senza variazioni rilevanti anche i settori equino e cunicolo.
Nella nostra provincia l’adesione ai programmi di selezione da parte degli
allevatori è massiccia (oltre il 70% delle aziende produttrici di latte e più del
90% delle vacche) e questa sensibilità tecnica si dimostra di grande utilità per
lo sviluppo dei programmi di miglioramento genetico ai quali la Federazione
partecipa direttamente (vedi ad es. il Consorzio Superbrown di Bolzano e
Trento) ed è inoltre di grande importanza per gli obiettivi di qualità che la
zootecnia trentina si è proposta.
Una delle responsabilità della Federazione Allevatori in carico alla gestione
dei Libri Genealogici è quella di verificare e garantire la correttezza dei dati
genealogici dei vari soggetti ed allo scopo vengono effettuate analisi a
campione per la determinazione della paternità e della maternità.
Da qualche anno, per alcune razze, la verifica di ascendenza viene fatta
tramite l’analisi genomica dei soggetti. Le analisi sono state effettuate in
collaborazione con le Associazioni Nazionali di Razza presso il Laboratorio
Gruppi Sanguigni di Cremona.
1) Produttività
7
Razza
N° vacche
Latte
Grasso
Proteine
Anno
controllate
kg
%
%
2014
7.119
7.168
4,05
3,61
2015
6.789
7.177
4,03
3,59
Diff. 2014/15
- 330
+9
- 0,02
- 0,2
Diff. %
- 4,6
+ 0,1
- 0,5
- 0,5
2014
8.551
8.619
3,84
3,33
2015
8.673
9.041
3,88
3,31
Diff. 2014/15
+ 122
+ 422
+ 0,04
- 0,02
Diff. %
+ 1,4
+ 4,9
+ 1,0
- 0.6
2014
1.220
4.904
3,59
3,24
2015
1.237
4.909
3,51
3,23
Diff. 2014/15
+ 17
+5
- 0,08
- 0,01
Diff. %
+ 1,4
+ 0,1
- 2,2
- 0,3
BRUNA
FRISONA
RENDENA
GRIGIO ALPINA
8
2014
1.065
4.652
3,62
3,39
2015
1.064
4.409
3,60
3,39
Diff. 2014/15
-1
- 243
- 0,02
0,00
Diff. %
0,0
- 5,22
- 0,6
0,0
2014
3.890
6.345
3,90
3,44
2015
4.058
6.320
3,89
3,42
Diff. 2014/15
+ 168
- 25
- 0,01
- 0,02
Diff. %
+ 4,3
- 0,4
- 0,3
- 0,6
2014
104
6.002
4,42
3,63
2015
105
5.922
4,35
3,57
+1
- 80
- 0,07
- 0,06
+ 0,1
- 1,3
- 1,6
- 1,7
2014
1.181
7.266
3,84
3,43
2015
1.239
7.108
3,90
3,39
PEZZATA ROSSA
ALTRE RAZZE
Diff. 2014/15
Diff. %
METICCIE
9
Diff. 2014/15
+ 58
- 158
+ 0,06
- 0,04
Diff. %
+ 4,9
- 2,2
+ 1,6
- 1,2
2014
23.130
7.299
3,90
3,43
2015
23.165
7.412
3,91
3,41
Diff. 2014/15
+ 35
+ 113
+ 0,01
- 0,02
Diff. %
+ 0,2
+ 1,6
+ 0,2
- 0,6
TOTALI
Nel 2015 i dati dei controlli funzionali hanno registrato una sostanziale
tenuta del numero delle vacche in controllo (+ 35 capi) unita ad un buon
incremento della produzione di latte (+ 113 kg) che di fatto recupera il calo
che si era registrato lo scorso anno. Di un punto percentuale è cresciuto il
livello del grasso, mentre un calo di due punti percentuali si è avuto nella
proteina. Per quanto riguarda la proteina, che rappresenta l’obiettivo di
selezione principale per le aree dove il latte è trasformato in formaggi, spicca
il livello di 3,59% della razza Bruna.
Particolare attenzione è stata garantita anche alle esigenze del settore della
commercializzazione del bestiame ed alla predisposizione delle pratiche dell’
assicurazione (n° 1.454 pratiche inoltrate al CO.DI.PR.A.).
Anche l’attività del laboratorio latte è risultata intensa con analisi per grasso,
proteine, caseine e cellule somatiche su 186.244 campioni. Il laboratorio ha
continuato a lavorare secondo il Sistema Qualità Norme ISO 9001/2008,
superando positivamente le visite ispettive previste
dall’ Ente di
certificazione DNV (Det Norske Veritas). Nel corso del 2015 è andato a
regime il servizio di informazione agli allevatori relativo ai parametri “tempo
di coagulazione” e “resa casearia” di ogni singola vacca. In questo modo gli
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allevatori hanno la possibilità di verificare e selezionare, nella loro azienda, le
vacche con la migliore attitudine casearia del latte.
Secondo le disposizioni tecniche impartite dall’AIA, è stata controllata la
taratura di tutti gli strumenti di misurazione del latte e prelievo dei campioni
utilizzati nei controlli funzionali (lattometri in dotazione al personale di
controllo, lattometri aziendali e misuratori elettronici installati nelle sale di
mungitura). Il tecnico addetto al servizio ha seguito con costanza i
programmi di formazione ed i corsi di aggiornamento organizzati dall’AIA.
Tutta la strumentazione utilizzata nel controllo degli impianti di mungitura,
come da regolamento, è stata sottoposta a verifica e revisione presso i
laboratori dell’AIA di Roma.
Assistenza tecnica
Questa attività si esplica nella presenza periodica di tecnici in azienda, nell’
invio di tabulati, programmi ed informazioni utili agli allevatori per
l’elaborazione dei loro piani aziendali di lavoro ed attraverso la fornitura e
l’organizzazione di importanti servizi utili ad elevare la preparazione
professionale degli addetti e la loro capacità di organizzazione dell’intera
impresa zootecnica. Di seguito sono riportate le principali attività di
assistenza tecnica organizzate dalla Federazione Allevatori nel corso del
2015.
a) Programmi per l’introduzione del parametro “attitudine casearia”
nella selezione dei bovini da latte, ivi compresa l’assistenza agli allevatori
Nel 2015 le attività di assistenza tecnica della Federazione Allevatori hanno
riguardato la possibilità di introdurre il parametro “attitudine casearia” nella
selezione del bestiame bovino. La possibilità di intraprendere questa strada
nella selezione bovina ci è stata data dalle ricerche portate avanti dal
11
Dipartimento di Scienze Zootecniche dell’Università di Padova nell’ambito
dei progetti Cowability e Cowplus grazie ai quali è stata messa a punto una
metodica per l’analisi routinaria del parametro “resa casearia” nell’ambito
delle analisi dei controlli funzionali. Le ricerche richiamate, oltre ad aver
messo a punto le calibrazioni per una corretta e automatica lettura del
parametro sugli spettri IR (all’infrarosso) dello strumento Fossomatic 6000
presente nei laboratori d’analisi della FPA e del CONCAST, hanno pure
determinato l’ereditabilità e le correlazioni della resa casearia e messo a
punto un modello statistico per l’indicizzazione genetica dei singoli animali. Il
lavoro dei tecnici della Federazione ha riguardato essenzialmente il
trasferimento di queste nuove conoscenze “dal laboratorio al campo” in
maniera da orientare la selezione dei bovini da latte verso questo nuovo
parametro dell’”attitudine casearia”.
1. Visite periodiche in azienda da parte di tecnici esperti delle singole razze
I tecnici della selezione hanno operato in stretto contatto con le rispettive
Associazioni Nazionali di razza, informato gli allevatori sulle possibilità di
miglioramento genetico del bestiame in relazione al parametro “attitudine
casearia”, generando nel contempo animali predisposti per l’allevamento in
montagna e stimolato l’ uso di riproduttori appropriati per il perseguimento
dei predetti scopi. Per la razza Bruna parte dell’assistenza alla selezione nelle
aziende è stata esperita da un esperto di razza designato dall’ANARB, mentre
per le altre razze hanno operato i tecnici della Federazione. I risultati di
questo servizio, legati ad una oculata scelta e ad un puntuale utilizzo dei
riproduttori nelle aziende, sono stati positivi in quanto si è osservato che gli
allevatori hanno seguito con interesse le indicazioni impartite.
2. Corretto utilizzo dei riproduttori in azienda
I tecnici che operano presso Alpenseme hanno curato l’elaborazione e la
consegna in azienda dei programmi di accoppiamento per le vacche e le
manze delle razze Bruna, Pezzata Rossa e Frisona concentrandosi in
particolare sull’utilizzo di riproduttori testati per il parametro “attitudine
casearia”. Il lavoro tecnico si è completato con la fornitura del materiale
12
seminale per le fecondazioni, in modo da dare attuazione pratica
all’investimento tecnico profuso dai tecnici della selezione. Da un paio di
anni il servizio ha riguardato anche gli allevatori di capre da latte ai quali è
stata garantita assistenza per la scelta dei becchi più appropriati e per
l’approvvigionamento del materiale seminale.
3. Introduzione della selezione per il parametro “attitudine casearia” nel
programma Superbrown
Anche il Consorzio Superbrown di Bolzano e Trento ha abbracciato una
selezione della razza Bruna orientata al miglioramento delle caratteristiche
casearie del latte. E’ un lavoro importante per dare prospettive agli allevatori
della montagna che traggono gran parte del loro reddito dalla
trasformazione del latte in formaggio. In questi ultimi anni anche
Superbrown ha introdotto la “genomica” quale nuovo strumento per
accelerare il progresso selettivo. Il lavoro tecnico ed anche l’impegno
economico si sono trasferiti per buona parte sulla preselezione dei vitelli da
avviare alla fecondazione artificiale. I vitelli devono essere individuati con
tempestività (pochi giorni dopo la nascita) e subito sottoposti ad un prelievo
di materiale biologico sul quale viene effettuata l’analisi genomica. Dai
risultati del test genomico (dopo 40 giorni dall’invio del campione al
laboratorio) si decide se il vitello è idoneo a diventare un futuro riproduttore.
I vitelli scelti e destinati al Centro Genetico sono allevati direttamente nelle
aziende di origine. Per compensare il disagio ed i costi di mantenimento dei
vitelli scartati è stato corrisposto agli allevatori un indennizzo pari a €
200,00/vitello. Nel 2015 sono stati eseguiti n° 48 test genomici sui vitelli, n°
4 sono stati scelti per essere avviati al Centro Genetico dell’ANARB. Per
quanto riguarda l’attività generale di Superbrown il 2015 è da considerare un
anno molto positivo nel quale si è raggiunto il record nel numero di dosi
commercializzate (348.169 delle quali ben 220.240 sono state esportate). Sul
piano tecnico la situazione è risultata interessante con la conferma ai
massimi livelli di alcuni riproduttori di pregio (SB Solaris e SB Huzit su tutti),
con l’uscita di tre riproduttori interessanti (SB Noel, SB Vacum e SB Vivid) e
con alcuni giovani tori genomici che si sono piazzati in vetta alle classifiche
internazionali della razza. Su tutti il toro SB Arrow che negli ultimi mesi
dell’anno è stato uno dei tori più richiesti dal mercato a livello mondiale.
13
Per quanto riguarda il programma di produzione di seme sessato, anche nel
2015 ci si è avvalsi del laboratorio di lavorazione e separazione di Reggio
Emilia, presso il quale sono state prodotte 5.561 dosi.
Nel 2015 Superbrown ha avviato alla prova di progenie n° 16 torelli
caratterizzati da una buona variabilità genetica (14 padri e 12 nonni materni
diversi) e da un elevato indice genomico medio (976 corrispondente a rank
98). I dati più significativi relativi all’attività del Consorzio sono riassunti nella
tabella seguente:
Produzione progenie Superbrown
73.190
Produzione genomici Superbrown
19.040
Produzione provati Superbrown
39.330
Produzione Blu Belga Superbrown
85.370
Produzione sessato c/o Sexing Semen di Reggio Emilia
Progenie Superbrown distribuite in Italia
5.561
28.475
Progenie Superbrown esportate
1.653
Genomici Superbrown distribuiti in Italia
6.067
Genomici Superbrown esportati
7.693
Genomici Superbrown sessati distribuiti in Italia
2.440
Genomici Superbrown sessati esportati
1.160
Provati Superbrown distribuiti in Italia
12.940
Provati Superbrown esportati
201.362
14
Provati Superbrown sessato distribuiti in Italia
Provati Superbrown sessato esportati
3.742
676
Per il programma Superbrown la Federazione Allevatori ha sostenuto
direttamente i costi di acquisto dei test per la determinazione delle
caratteristiche genomiche dei vitelli e parte delle spese generali del
programma.
4. Determinazione della qualità genetica del bestiame relativamente al
parametro “attitudine casearia”
Nel 2015 è proseguito presso le strutture di Alpenseme lo stoccaggio di un
certo numero di dosi di materiale seminale di tori in prova delle diverse razze
allevate in Trentino. Dal 2012, per le razze Bruna e Frisona, si tratta di
materiale seminale prodotto da tori con analisi genomica. L’obiettivo è
quello di garantire agli allevatori trentini un patrimonio bovino che da una
parte sia in grado di fornire latte con caratteristiche adatte alle
trasformazioni casearie di qualità realizzate nelle strutture cooperative del
territorio e dall’altra sia capace di valorizzare al meglio le risorse foraggere e
pascolive presenti nelle vallate della provincia di Trento. Il materiale
seminale prodotto presso le strutture di Alpenseme a Toss di Ton sarà
conservato fino alla valutazione genetica dei riproduttori scelti, per poi
essere ulteriormente selezionato, destinando alla fecondazione artificiale
quello prodotto dai tori risultati miglioratori nei parametri che interessano gli
obiettivi degli allevatori trentini ed eliminando quello che invece non
risponderà a questi requisiti.
Nel 2015 la produzione di materiale seminale riferita a questo programma ha
riguardato n° 108.370 dosi distribuite fra le varie razze.
15
5. Determinazione del test di ascendenza, della presenza di tare
ereditarie e delle caratteristiche genomiche
Nelle razze Bruna, Frisona e Pezzata Rossa la ricerca e la determinazione
della eventuale presenza di tare genetiche e/o malattie ereditarie nella
popolazione avviene contestualmente all’analisi genomica. Nelle altre razze
si continua invece l’analisi del DNA per la determinazione della paternità e
della maternità. Nel 2015 sono stati eseguiti test come da tabella
sottostante.
Razza
Ricerca
Bruna
conferma ascendenza dna
10
valutazioni genomiche
185
conferma ascendenza dna
14
valutazioni genomiche
15
Pezzata rossa
conferma ascendenza dna
6
Grigio alpina
conferma ascendenza dna
3
Frisona
n. test
Nel 2015 la Federazione Allevatori ha pure provveduto ad acquistare da
ANARB una serie di analisi per la determinazione del test genomico sui torelli
di razza Bruna candidati ad entrare nel programma di selezione Superbrown.
b) Controllo delle caratteristiche igienico-sanitarie del latte
16
Questo programma, organizzato dalla Federazione Allevatori in
collaborazione con il CONCAST e con i singoli Caseifici Sociali, nel 2016 ha
riguardato il prelievo e l’analisi del latte di un gruppo di bovine prima
dell’asciutta ed i successivi controlli, da parte di un tecnico specializzato, sul
funzionamento e sulla manutenzione (mantenimento di un buono stato
igienico) delle attrezzature utilizzate in azienda per le operazioni di
mungitura e per la conservazione del latte. Oltre ad una verifica meccanicofunzionale dell’ impianto di mungitura ed eventualmente della vasca di
refrigerazione, sono state condotte indagini anche sulle temperature
dell’acqua di lavaggio e sulla corretta applicazione della routine di mungitura
mediante utilizzo del lattoflussometro (Lactocorder). Gli impianti di
mungitura interessati al servizio sono stati n° 854 dislocati in altrettante
aziende zootecniche per lo più aderenti a 18 caseifici cooperativi. Il servizio
di assistenza, portato avanti di concerto con il Centro di Assistenza Tecnica
della FEM, è stato garantito anche alle malghe, in particolare a quelle ove era
in atto un programma di contenimento delle infezioni mammarie.
c) Programma di miglioramento genetico della razza Rendena
Nel 2015 la Federazione Allevatori ha garantito assistenza organizzativa e
finanziaria al programma di miglioramento genetico della razza Rendena. In
particolare si è collaborato con l’ANARE, sostenendo parte dei costi riferiti
alla scelta dei vitelli, al performance-test, alla raccolta ed elaborazione dei
dati ed alla valutazione dei soggetti a fine prova. Particolare attenzione è
stata posta alla valorizzazione della produzione di carne con metodo
biologico e allo studio delle caratteristiche di adattabilità degli animali
all’ambiente montano.
d) Organizzazione di prove attitudinali per la valorizzazione delle
razze equine Haflinger e Norico
17
Anche nel 2015 la Federazione Allevatori ha inteso promuovere il
miglioramento genetico della razza Haflinger mediante l’organizzazione di
una stazione di monta ubicata a Strigno in Valsugana con l’affitto di uno
stallone di pregio (NOVARIS) che ha effettuato 9 monte. A fianco dei servizi
per la monta naturale la Federazione Allevatori si è pure attivata per
stimolare la diffusione della pratica della F.A.
Per quanto riguarda invece le prove attitudinali la Federazione Allevatori ha
organizzato una prova di abilità (trotto, salto dell’ostacolo, slalom, percorso
in retromarcia) per i cavalli Haflinger in occasione della “Festa di Primavera”
che si è svolta a Trento nei giorni 18 e 19 aprile. Per il cavallo Norico si è
invece tenuta una prova di “tiro del tronco” in occasione della
manifestazione “Boscavai” tenutasi a Primiero il 23 e 24 maggio.
Manifestazioni zootecniche
Le mostre, come pure le altre manifestazioni zootecniche, rappresentano un
momento di divulgazione dei risultati tecnici e selettivi dell’allevamento a cui
deve aggiungersi una funzione importante di promozione dell’intero
comparto zootecnico trentino. In varie zone della provincia, in questi ultimi
anni sono cresciuti l’ interesse e l’entusiasmo per l’organizzazione di
manifestazioni che in qualche maniera possano creare un collegamento più
stretto tra la comunità e gli allevatori. Questo anche grazie al contributo
tangibile di molti Enti (Casse Rurali e Comuni, in particolare) che, sempre con
maggiore sensibilità, sono disponibili a sponsorizzare dette iniziative.
Relativamente alle mostre autunnali di bovini, nel 2015 la Federazione ha
organizzato n° 10 manifestazioni:
Capi presentati
2014 2015
18
Diff.
Anno 2015
Capi presenti suddivisi per razza
Data
Romeno
22 agosto
30
30
0
Pinzolo
29 agosto
155
149
-6
Fucine
6 settembre
115
182
+67
143
Cogolo
12 settembre
200
170
-30
169
Malè
19 settembre
190
186
-4
93
20
47
15
Roncone
19 settembre
203
177
-26
95
46
23
12
Castelnuovo
21 settembre
171
156
-15
22
36
52
11
Fiera di Primiero
24 settembre
151
146
-5
71
9
38
28
Pieve di Ledro
26 settembre
118
115
-3
68
27
14
6
Masi di Cavalese
26 settembre
102
114
+12
38
15
34
27
1435 1425
- 10
720
180
229
Totale
15/14 Bruna
21
Fris.
Pezz. Rd.
Rossa
Località
G.A..
9
149
18
21
1
187
6
5
1
35
103
Nel 2015 è stata organizzata pure una mostra comprensoriale in Vallagarina,
ad Ala (il 17 ottobre), con la partecipazione di vacche di razza Bruna, Frisona,
Pezzata Rossa per complessivi 86 capi provenienti da 25 allevamenti.
Inoltre ha avuto luogo anche una esposizione, con concorso, di ovicaprini a
Castelnuovo Valsugana il 25 ottobre con 160 pecore a concorso provenienti
da 36 allevamenti e 15 capre di varie razze in esposizione.
Per i cavalli Haflinger e Norico nel 2015 la Federazione Allevatori ha
organizzato n° 5 rassegne autunnali (Fiera di Primiero 24 settembre, Pieve di
Ledro 26 settembre, Masi di Cavalese 27 settembre, Castelnuovo Valsugana
03 ottobre e Brez 25 ottobre) con la presentazione complessivamente di n°
19
Jers.
6
271 capi, la marchiatura di n° 36 puledri nati nell’anno e la valutazione
lineare di 7 femmine adulte. La Sezione Cavallo Haflinger ha pure partecipato
alla Fieracavalli di Verona di novembre con 21 capi (7 per la mostra, 5 per
prove di abilità e 9 tra Noriko e TPR per spettacoli e presentazione delle
razze). Buoni i risultati tecnici della mostra con due primi posti di categoria:
una puledra di un anno di Giovanazzi Elisa e una puledra di due anni di
Nicolodi Daniela.
A Trento il 18 e 19 aprile è stata organizzata la tradizionale “Festa di
Primavera” con la Mostra Provinciale delle razze Bruna e Frisona (n° 108
capi, 51 allevatori) e dei cavalli Haflinger e Norico con n° 71 soggetti, 9 dei
quali erano puledre sottoposte all’iscrizione definitiva al Libro Genealogico.
La manifestazione è stata una ottima occasione anche per promuovere le
produzioni zootecniche dell’allevamento trentino, dal latte ai formaggi, alla
carne ed ai salumi del Punto Vendita.
Nell’ambito della 66^ Mostra dell’Agricoltura di Montagna di S. Giuseppe la
Federazione ha curato l’allestimento del Padiglione Zootecnico, divenuto un
appuntamento importante di incontro tra la città di Trento e l'ambiente
zootecnico delle valli. La manifestazione ha trovato spazio all’interno dell’
area espositiva di Trento Fiere dove è stata allestita una vera e propria “mini
fattoria” con vacche da latte, vitelli, cavalli, asini, conigli, capre, pecore e
maiali. Nell’ambito di questa manifestazione è stata pure organizzata la 21^
edizione della Mostra Regionale del Coniglio Riproduttore che ha visto la
presenza di 153 soggetti appartenenti alle razze in purezza previste dallo
standard italiano.
L’allevamento cunicolo trentino da riproduzione ha pure allestito una mostra
a Fucine in Val di Sole nei giorni 06-07 settembre (120 soggetti) e partecipato
alle rassegne nazionali di Montichiari (BS) con 77 animali e di Forlì con 68
animali dove ha riscosso lusinghieri successi.
Il capitolo delle manifestazioni zootecniche è stato completato con
l’organizzazione di alcuni meeting aziendali e di incontri in malga organizzati
dalle Sezioni di Razza e dalle Unioni di Valle.
Molto interessante anche la manifestazione “non solo casolet” che ha avuto
luogo a Malè nei giorni 29 e 30 agosto, finalizzata alla promozione del tipico
formaggio della Valle di Sole.
20
Programma per la stima della fertilità attraverso il programma di
rilevamento del carattere BCS
La Federazione Allevatori ha proseguito anche nel 2015 l’attività di
rilevamento del carattere BCS (Body Condition Score) quale parametro
indiretto per il miglioramento della fertilità.
Il lavoro ha permesso di implementare ulteriormente il data base necessario
per l’elaborazione di un parametro indiretto “fertilità” da utilizzare da parte
degli allevatori per migliorare, per via genetica, le prestazioni riproduttive
delle bovine. Il programma, particolarmente interessante ed innovativo sul
piano tecnico-scientifico, ha consentito (grazie anche alla disponibilità dei
dati della provincia di Bolzano) di proseguire nella stima genetica di fertilità
sui riproduttori di razza Bruna e di dare indicazioni utili agli allevatori.
Nel 2015, con lo scopo di verificare l’”effetto allevamento”, si è proseguito,
più volte nell’arco della lattazione, nella valutazione dell’intero effettivo di
alcune stalle. Il lavoro ha riguardato n° 47 aziende per un totale di n° 2.330
capi interessati e n° 11.997 rilievi di BCS effettuati.
Miglioramento della fertilità e della fecondità del bestiame
Nel corso del 2014, partendo dall’assunto che la fertilità degli animali
dipende da una serie di fattori sanitari, fisiologici ed alimentari, da aspetti
che riguardano la gestione ed il management dell’azienda nel suo complesso
e da caratteristiche genetiche intrinseche dei riproduttori, la Federazione
Allevatori ha attivato dei programmi di assistenza alle aziende che
consentono di limitare al minimo gli effetti negativi di detta problematica. I
programmi hanno riguardato in prevalenza le stalle di vacche da latte, ma
anche gli equini e gli ovicaprini.
21
a) Programma per il miglioramento della fertilità delle vacche da latte
attraverso una attenta gestione della fase del “post-partum”
Nel 2015 i tecnici veterinari specializzati in fisiopatologia della riproduzione
hanno organizzato un programma per il controllo della disfunzione ovarica
chiamata “anestro”. Per ottenere una buona fertilità della mandria è
indispensabile che le vacche abbiano una precoce ripresa dell’attività ovarica
dopo il parto e che i successivi cicli ovarici siano regolari. Questa situazione di
“normalità” dell’attività ovarica è quella che ci garantisce i migliori risultati
nell’individuazione dei calori, nelle fecondazioni e nel successivo
attecchimento. Tecnicamente “anestro” significa assenza di calore e la causa
della disfunzione può essere individuata nell’interruzione del ciclo estrale per
motivi patologici o anche per l’incapacità dell’allevatore di individuare
correttamente il calore. L’anestro è quindi un problema grave che determina
perdite economiche consistenti per l’azienda.
Il programma che la Federazione Allevatori ha organizzato nel 2015 era
finalizzato ad assistere gli allevatori nella gestione delle problematiche
ginecologiche legate all’anestro. Mediante l’utilizzo di analisi mirate e
supportati dall’ausilio dei tecnici dell’Istituto Zooprofilattico, sono stati presi
in considerazione e combattuti gli agenti eziologici responsabili delle cause
di anestro.
Nel 2015 il servizio ha visto l’adesione di n° 246 aziende per un totale di n°
7.410 vacche in produzione più le manze ed ha comportato l’esecuzione di
più di 28.000 visite ginecologiche complessive, suddivise tra visite cicliche,
visite post-partum, diagnosi di gravidanza ed altre esplorazioni per specifici
problemi.
b) Programma “animali felici”
22
Anche lo stato di benessere degli animali influenza direttamente la loro
capacità di rimanere gravidi. Infatti, il tasso di fertilità delle aziende
diminuisce in maniera sensibile in presenza di sovraffollamento di animali,
quando le strutture non sono adeguate (poste corte, pavimenti
sdrucciolevoli, abbeveratoi carenti, ecc.) ed anche quando il management è
insufficiente (scarsa o non adeguata alimentazione, poca pulizia, impianti di
asporto delle deiezioni non sufficienti, tecniche di mungitura inadeguate,
ecc.). Queste problematiche si legano in maniera forte alla crescente
richiesta dei consumatori per la disponibilità di prodotti zootecnici di qualità
certificata, realizzati in aziende che operano nel pieno rispetto delle
normative ambientali e che allevano gli animali in condizioni di adeguato
benessere. Sono queste le motivazioni che hanno indotto la Federazione
Allevatori ad organizzare, nel 2015, il programma di assistenza alle aziende
zootecniche che, sul piano volontario, hanno aderito all’iniziativa “animali
felici”. Il progetto ha previsto il monitoraggio dei comportamenti virtuosi
degli allevatori relativamente alla presentabilita’ dell’azienda, al benessere
animale e al rispetto dell’ambiente.
Nel 2015 il progetto “animali felici” è stato applicato alle aziende che
conferiscono il latte al Caseificio di Romeno dell’ Alta Val di Non. Sono state
valutate 12 aziende (8 a stabulazione libera e 4 a stabulazione fissa) con
l’obiettivo di associare alla certificazione “animali felici” la promozione dei
prodotti del caseificio.
In particolare gli obiettivi prefissati erano quelli di:
fare delle graduatorie tra gli allevamenti controllati;
stilare una valutazione generale dell’intero campione;
individuare i punti di debolezza e i punti di forza di ciascun allevamento
per il benessere animale;
dare indicazioni utili e suggerimenti agli allevatori per superare i punti
critici e per poter beneficiare pienamente degli aiuti comunitari introdotti
con i «principi della condizionalità».
L’elaborazione delle informazioni raccolte sul campo hanno messo in
evidenza alcuni aspetti interessanti e precisamente:
23
mediamente le aziende a stabulazione libera ricevono punteggi più alti e
pertanto si confermano ambienti migliori per garantire benessere agli
animali allevati;
i punti critici da migliorare sono risultati la gestione zootecnica e sanitaria
dell’allevamento e la manutenzione delle strutture aziendali;
per quanto riguarda le strutture aziendali vi sono vincoli di tipo
paesaggistico che non consentono l’edificazione di fabbricati di
volumetria adeguata, oltre a vincoli legati alla morfologia del territorio i
quali, in molti casi rendono impossibile la conversione delle aziende a
stabulazione fissa in stabulazione libera; peraltro va ricordato che le
aziende a stabulazione fissa sono quelle di dimensioni minori.
c)
Programma di controllo dello “schmallenberg virus” nei tori da
riproduzione
Nei programmi di miglioramento della fertilità e della fecondità del bestiame
non è da sottendere il capitolo che riguarda la fertilità delle linee maschili
intesa, sia sotto l’aspetto genetico (proporre dei riproduttori per la F.A. che
geneticamente siano predisposti a dare una progenie fertile), sia sotto
l’aspetto andrologico (tori che abbiano un apparato riproduttore
fisiologicamente predisposto per la produzione di materiale seminale di
qualità), come pure dal punto di vista tecnico-laboratoristico (produzione di
materiale seminale con adeguate tecniche di prelievo, lavorazione,
diluizione, congelamento e conservazione). Nel 2012 in Germania è stato
isolato sulla specie bovina un virus chiamato Schmallenberg che si trasmette
da animale ad animale attraverso l’azione di un vettore (moscherino del
genere Culicoides). Il virus è stato isolato anche nel seme dei tori e sembra
che la presenza (anche se la fonte non è certa) sia stata riscontrata anche su
seme congelato. Di fatto non è dimostrato che gli animali attaccati dal virus
subiscano gravi danni alla salute ma i ricercatori hanno messo in correlazione
la presenza del virus con un certo aumento di malformazioni fetali.
Nel 2015, in quanto proprietaria del Centro di F.A. Alpenseme, la
Federazione Allevatori, ha inteso eseguire dei test sul seme dei tori al fine di
24
scongiurare la diffusione del virus “Schmallemberg” nella popolazione. Il
lavoro è stato condotto in collaborazione con i Servizi Veterinari dell’A.P.S.S.
per quanto riguarda i prelievi e con la Sezione di Trento dell’Istituto
Zooprofilattico delle Venezie relativamente ai test ed alle analisi. E’ pure
proseguita la collaborazione con il dr. Alberto Contri, ricercatore del
Dipartimento di Fisiologia Animale della Facoltà di Medicina Veterinaria di
Teramo, con il quale si sono effettuate delle prove andrologiche relative al
controllo della spermiogenesi dei riproduttori adibiti alla fecondazione
artificiale.
d) Programma per il controllo della fertilità nelle cavalle sottoposte a
fecondazione artificiale
Anche nei programmi di miglioramento genetico della specie equina sta
facendosi strada in maniera sempre più convinta il ricorso allo strumento
della fecondazione artificiale. Gli allevatori di equini si sono resi conto che
anche in questa specie l’efficacia e la velocità della selezione sono
direttamente collegate alla possibilità di usare riproduttori “testati” per i
quali sia possibile un utilizzo su larga scala e a distanza di tempo. Purtroppo
nella specie equina la fecondazione artificiale incontra maggiori difficoltà di
diffusione rispetto ai bovini, in quanto l’espressione dell’estro e la fisiologia
dell’apparato riproduttore della cavalla, unite ad una minor vitalità, ad una
differente morfologia e ad una minore adattabilità al congelamento del
seme, rendono più complicato e meno efficace l’intervento di inseminazione
artificiale. L’intervento di inseminazione, comunque, deve necessariamente
essere preceduto da visite ginecologiche ed esami ecografici da parte di un
veterinario specialista in ginecologia equina che attesti l’idoneità della
cavalla ad essere fecondata.
Con l’obiettivo di intensificare la diffusione della pratica dell’inseminazione
artificiale nella specie equina ed aiutare gli allevatori a risolvere le
problematiche tecnico-fisiologiche che si incontrano nell’applicazione della
fecondazione artificiale, la Federazione Allevatori nel corso del 2015 ha
organizzato un programma di assistenza ginecologica che ha previsto analisi
virologiche e batteriologiche sulle cavalle da inseminare, visite pre e post
25
fecondazione ed analisi dei dati. Per avere un confronto serio il lavoro è stato
fatto da tre veterinari esperti in ginecologia equina, sia sulle cavalle
inseminate naturalmente sia su quelle sottoposte a fecondazione artificiale.
La fecondazione artificiale. è stata poi praticata su n° 24 giumente con buoni
risultati di attecchimento.
e) Programma per l’applicazione del “contratto genetico” negli allevamenti
caprini
Uno dei maggiori problemi che oggi incontrano gli allevatori di capre, in
particolare quelli orientati alla produzione di latte con razze specializzate
quali la Saanen e la Camosciata, è legato al mantenimento di un livello
produttivo adeguato. In particolare risulta difficile assicurare ed affrancare
uno standard genetico alla mandria in quanto la selezione viene poco
praticata, si fa poco ricorso alla FA quale strumento di miglioramento
genetico e soprattutto non vengono scelti i riproduttori testati per migliorare
le caratteristiche desiderate ed in particolare il latte. Per far fronte a queste
problematiche, nel 2015, la Federazione Allevatori ed il CAT della Fondazione
Mach hanno attivato una collaborazione con il SATA della Lombardia (Società
di Assistenza Tecnica in Agricoltura) che già da qualche anno sta operando
per assistere gli allevatori caprini. Il SATA ha messo a punto due programmi,
uno chiamato “contratto genetico caprino” e l’altro “concapre” che
prevedono l’offerta agli allevatori di un servizio che comprende:
analisi ed interpretazione dei dati dei controlli e delle valutazioni
morfologiche per l’individuazione delle capre da utilizzare per la
riproduzione e di conseguenza da sottoporre a fecondazione artificiale;
scelta dei riproduttori più adatti per migliorare la mandria di capre
secondo obiettivi definiti congiuntamente agli allevatori;
acquisto del materiale seminale;
26
preparazione delle capre alla inseminazione artificiale ivi inclusa
l’applicazione di spugnette ormonali per l’induzione e la sincronizzazione
dei calori;
intervento fecondativo in azienda (solo per coloro che hanno aderito al
contratto genetico).
Il programma è stato proposto anche agli allevatori caprini della Provincia di
Trento con adesione di due aziende all’opzione “contratto genetico” e di
quattro aziende all’opzione “concapre”.
Nell’ambito di questo programma la Federazione Allevatori si è fatta carico di
organizzare gli eventi formativi, di collaborare per la diffusione delle
informazioni agli allevatori e di procurare il materiale seminale per le
fecondazioni.
f) Programma di controllo e risanamento degli allevamenti caprini e dei
greggi ovini dalle principali parassitosi
Nella gestione dei greggi transumanti emerge in maniera sempre più
marcata la necessità di un costante controllo di alcune parassitosi, in
particolare di quelle che, debilitando lo stato di salute generale degli animali,
deprimono in maniera sensibile la funzionalità dell’apparato riproduttore
con difficoltà delle pecore a rimanere gravide, aborti precoci e nascite di
agnelli con bassissima vitalità e conseguentemente scarse probabilità di
sopravvivenza. Con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze degli allevatori
di pecore transumanti e di capre allevate al pascolo la Federazione
Allevatori, con l’assistenza tecnica dei Servizi Veterinari dell’ A.P.S.S., ha
organizzato un programma di applicazione autunnale (al momento del
rientro dai pascoli estivi) di alcuni presidi antiparassitari (Eprinex Pour On
della Merial Panacur della MSD e Dectomax della Zoetis). I medicinali sono
stati forniti a tutti gli allevatori residenti in provincia di Trento che ne hanno
fatto richiesta (accompagnata da adeguata ricetta veterinaria) e che si sono
impegnati a presentare documentazione veterinaria di avvenuto
27
trattamento. Nel 2015 il programma ha previsto la fornitura
dell’antiparassitario a n° 80 allevatori per complessivi n° 42.802 animali. Per
questo programma la Federazione Allevatori ha sostenuto le spese di
acquisto degli antiparassitari dalla ditta Farmacia Gagliardi di Fiavè.
Incontri tecnici e divulgazione
Nel corso dell’anno si sono promossi incontri per gli allevatori e per il
personale di controllo su vari temi della selezione del bestiame da latte,
sull’allevamento e sul controllo delle malattie negli allevamenti caprini,
sull’allevamento del cavallo Haflinger e sulle varie normative provinciali
legate al settore zootecnico.
Notevole è risultato anche l’ impegno della Federazione Allevatori nell’
affrontare le problematiche sanitarie del bestiame: dai piani di controllo ed
eradicazione dell’ IBR e della BVD, alla Blu Tongue, alla malattia di Johne e
all’ Agalassia per il settore caprino.
Sul fronte della formazione rivolta agli allevatori nel 2015 è stata organizzata
una giornata di approfondimento tecnico in sede, il 04 febbraio, avente
come argomento le malattie infettive degli allevamenti da latte.
Nel corso dell’inverno è proseguito il ciclo di incontri tecnici periferici
incentrando l’attenzione sugli aspetti della qualità del latte. Le iniziative sono
state realizzate in collaborazione con le Unioni Allevatori della Val di Non (28
gennaio) e quella della Val di Sole (18 febbraio). Le iniziative hanno riscosso
un positivo apprezzamento, soprattutto per la possibilità di instaurare una
proficua, confidenziale ed efficace discussione con i relatori, tecnici molto
preparati che hanno avuto un approccio spiccatamente di tipo praticoapplicativo.
A dicembre è partito un nuovo corso per la F.A. bovina con l’adesino di 25
giovani allevatori. Come le altre volte la Federazione mette a disposizione gli
spazi, gli animali, la strumentazione ed anche diversi tecnici per la
preparazione dei corsisti.
28
Intensa anche la formazione per gli allevatori ovi-caprini con i quali, grazie
soprattutto alla collaborazione con la Fondazione Mach e con il SATA della
Lombardia, sono stati affrontati i temi del miglioramento genetico, della
fecondazione artificiale, della gestione alimentare delle capre in produzione,
dell’allevamento dei capretti e delle principali malattie che interessano la
specie caprina, quali agalassia e artrite encefalite contagiosa. Gli
appuntamenti sono stati tre ed hanno avuto luogo alle date del 19 marzo, 22
maggio ed 11 dicembre.
Junior Club Trentino
Intensa pure nel 2015 l’attività dello Junior Club Trentino che, con
un’ottantina di giovani soci aderenti, ad inizio anno ha rinnovato il direttivo
nominando Mattia Covi presidente e Mattia Sighel vicepresidente.
L’attività del JCT si è concentrata sulla formazione con l’obiettivo di
promuovere la crescita dei futuri imprenditori. Si sono tenute alcune lezioni,
prima teoriche in aula e successivamente pratiche in azienda, su temi che
riguardano la corretta alimentazione degli animali in relazione alla loro fase
fisiologica e la gestione della mandria con sistemi innovativi e tecnologici.
Lo JCT è stato parte attiva nella gestione degli animali in occasione della
Festa di Primavera 2015 nell’ambito della quale ha pure organizzato
iniziative e confronti tecnici tra i ragazzi. Le competizioni hanno evidenziato
la passione e la determinazione dei giovani che si applicano in un settore
difficile come quello zootecnico, realtà che peraltro, se affrontata con
impegno e determinazione, può dare molte soddisfazioni.
Le iniziative dello JCT si sono completate con visite a realtà zootecniche
diverse da quelle trentine, momenti importanti di confronto e di crescita. A
marzo è stata organizzata una uscita di quattro giorni in Sardegna, mentre
diversi ragazzi hanno aderito alle varie attività a livello nazionale organizzate
rispettivamente dai giovani dell’ ANARB e dell’ANAFI.
29
Tutte le iniziative sono state sostenute dal Consiglio di Amministrazione che
ha mostrato particolare attenzione verso i giovani, nella convinzione che in
un prossimo futuro saranno proprio loro a gestire le sorti e i destini
dell’attività zootecnica provinciale.
Rivista "L’Allevatore Trentino"
E’ continuata anche nel 2015 la pubblicazione della rivista che si propone di
informare gli allevatori con articoli tecnici specifici, dati della selezione,
aggiornamenti sulle normative zootecniche e sui servizi tecnici e
commerciali.
La Federazione ha pure sostenuto i costi per la distribuzione a tutti gli
allevamenti iscritti al Libro Genealogico del periodico “L’Allevatore
magazine”, rivista specializzata del settore che permette agli allevatori di
essere costantemente informati sull’andamento e sull’evoluzione del sistema
zootecnico a livello nazionale ed internazionale.
Servizio di assistenza anagrafe (Reg. CE n° 1760/2000)
Nel 2015, anche se in maniera meno intensa, è proseguito il servizio di
assistenza agli allevatori nella corretta gestione dell’anagrafe bovina.
L’attività ha riguardato la fornitura dei marchi auricolari, la collaborazione
nella compilazione del registro aziendale, l’eventuale vidimazione dello
stesso presso l’Azienda Sanitaria, la marcatura dei vitelli e la loro
registrazione, la compilazione delle cedole, l’inoltro delle stesse all’Azienda
Sanitaria e, non di rado, anche la collaborazione nelle registrazioni dei
movimenti aziendali e nel ritorno dei passaporti agli allevatori. E’ pure
proseguito il progetto relativo all’applicazione delle marche auricolari DNA
30
che consentono, contestualmente alla loro applicazione, l’estrazione di una
parte di tessuto auricolare per la successiva analisi e ricerca del virus BVD. In
questo contesto la Federazione ha garantito l’applicazione delle marche, la
raccolta e la consegna agli Uffici Veterinari Periferici delle APSS dei campioni
di materiale biologico e delle relative cedole e l’archiviazione di un secondo
campione utile per la ripetizione dell’analisi o per indagini molecolari a fini
selettivi.
L’attivita’ prevista in convenzione e svolta nel 2015 dal personale della
Federazione Allevatori ha riguardato n° 918 aziende e l’applicazione della
marca (con relativa compilazione e consegna all’A.P.S.S. della
documentazione) su n° 17.829 capi bovini e caprini.
Gestione Ufficio Provinciale di Trento dell’anagrafe degli equidi
In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge n° 200/03, dal relativo
Decreto Ministeriale del 05.05.06 e dalla Circolare del Ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di data 14.05.07, la Federazione
Allevatori, delegata dall’AIA, gestisce l’Ufficio Periferico degli Equidi per la
provincia di Trento. Il lavoro consiste nella raccolta ed istruttoria delle
domande inoltrate da parte dei proprietari, nell’acquisto, distribuzione ed
applicazione dei microchip identificativi agli animali (operazione affidata ai
veterinari che si sono convenzionati con la Federazione Allevatori),
nell’inserimento dei dati identificativi di tutti gli equidi nella base dati
nazionale, nella produzione ed emissione dei passaporti e nella gestione di
tutti i successivi eventi e passaggi di proprietà.
L’attività 2015 relativa all’anagrafe degli equidi è riassunta nella tabella
seguente.
n. pratiche
identificazione e rilascio passaporti cavalli
31
127
identificazione e rilascio passaporti asini,muli,bardotti
148
registrazione cavalli gia' muniti di passaporto
20
registrazione puledri destinati al macello
31
cambio destinazione finale equide
4
registrazione passaggio di proprieta'
558
rilascio duplicati passaporto
4
sostituzione trasponder non leggibile
5
variazione dati passaporto
1
Gestione incentivi per il benessere animale (art. 24 L.P. 4/03)
Nel 2015 la Federazione Allevatori ha gestito la raccolta delle domande degli
incentivi agli allevatori relativamente al premio per il benessere del giovane
bestiame portato in alpeggio, istituito nel 2009 con Delibera della G.P. n°
2227 del 11.09.2009, modificata dalla Delibera della G.P. n° 2503 del
16.10.2009. Nel 2015 l’incentivo viene concesso in regime di “de minimis” e
pertanto le n° 762 domande raccolte dalla Federazione Allevatori sono state
trasmesse direttamente alla PAT per l’istruttoria. La Federazione Allevatori
ha invece provveduto alla puntuale liquidazione dell’incentivo 2014,
avvenuta parte in primavera e parte a febbraio 2016.
Centro di Fecondazione Artificiale “Alpenseme”
Presso il Centro di F.A. “Alpenseme” di Toss di Ton vengono organizzate le
attività di prelievo, valutazione, lavorazione, congelamento e conservazione
32
del materiale seminale bovino. Alpenseme è inoltre il punto di riferimento
per lo sviluppo delle iniziative tecnico-scientifiche del miglioramento
genetico degli animali e garantisce i supporti tecnici, commerciali ed
organizzativi per la pratica della fecondazione artificiale in tutta la provincia.
Alpenseme opera secondo le normative internazionali ISO 9001 ed il piano
“qualità e certificazione” controllato dall’ Ente CSQA di Thiene rappresenta
una garanzia per la qualità del materiale seminale prodotto ed una positiva
immagine per tutti gli acquirenti di seme a livello nazionale ed
internazionale.
Nel corso del 2015 è stato prelevato seme a n° 109 riproduttori e
precisamente: n° 52 della razza Bruna, n° 28 della razza Rendena, n° 17 della
razza Grigio Alpina, n° 3 della razza Frisona, n° 2 della razza Pinzgau e n° 7
della razza Blu Belga. Nell’autunno Alpenseme ha pure siglato un accordo
con un CFA della Svizzera (Selec Star di Ginevra) per la produzione del
materiale seminale di parte dei loro tori.
La produzione di materiale seminale si è attestata a quota n° 408.315 dosi,
con un incremento rispetto all’anno precedente (+ 37.490 dosi, pari a +
9,2%). Il quantitativo di dosi prodotte ad Alpenseme è strettamente legato
alle strategie selettive e agli esiti commerciali del programma Superbrown e
da questo punto di vista il materiale seminale prodotto da Superbrown nel
2015 ha registrato n° 92.230 dosi dei tori in prova e genomici, n° 39.330 dosi
di tori provati e n° 85.370 dosi di tori Blu Belga (totale n° 216.930 dosi).
La restante produzione ha riguardato n° 12.895 dosi di Rendena per
A.N.A.RE, n° 14.660 di Frisona per GAP TRADE, n° 31.070 di Grigio Alpina per
l’Associazione Grigio Alpina di Bolzano, n° 4.070 di Pinz Gau per la
Federazione di Bolzano, n° 20.320 dosi per la Select Star (CH) e n° 108.370
per il programma di determinazione della qualità genetica del bestiame.
Il materiale seminale commercializzato in provincia di Trento da Alpenseme
attraverso il recapito ammonta complessivamente a n° 58.890 dosi (- 1,95
%), di cui n° 8.731 di Bruna, n° 16.642 di Frisona, n° 1.186 di Rendena, n°
1.570 di Grigio Alpina, n° 5.754 di Pezzata Rossa, n° 620 di altre razze e n°
24.603 di razze da carne (41,8 %). Alpenseme fornisce pure una interessante
gamma di servizi aggiuntivi quali rifornimento di azoto, bollette di
fecondazione, guaine, guanti e altro materiale per la F.A.
33
Malghe
La Federazione Allevatori gestisce direttamente la malga Juribello a Passo
Rolle e la malga Pozze in Val di Sole.
A Juribello, in collaborazione con l’Istituto Agrario di S.Michele a/A, è
proseguito il programma di controllo della diffusione dello Staphilococcus
Aureus nel latte delle bovine alpeggiate. I risultati ottenuti sono incoraggianti
anche se quest’anno, per la prima volta da quando è iniziata la prova, alcuni
animali sani si sono infettati. Il fatto ha evidenziato quanto bisogna essere
attenti e scrupolosi nel controllo sanitario delle bovine prima del carico. In
ogni caso i risultati delle analisi del latte conferito al Caseificio di Primiero
sono confortanti. Con 157 vacche da latte provenienti da una quindicina di
allevamenti si è riusciti a consegnare un latte perfettamente a posto sotto
l’aspetto igienico sanitario (20,5 punti di media, un contenuto cellulare di
236.000 ed una carica microbica inferiore a 10.000). Presso il Dipartimento di
Zootecnia dell’Università di Padova si stanno per concludere le elaborazioni
dei dati raccolti nel 2014 e riguardanti lo studio dei nutrienti e degli aromi
che dall’erba del pascolo passano nel formaggio.
Le iniziative a Malga Juribello si completano con la gestione del locale
agrituristico che nel 2015, grazie anche ad una stagione favorevole sotto il
profilo meteorologico, ha ottenuto il record di fatturato (€ 224.813,87 contro
€ 179.510 del 2014).
B) PARTE COMMERCIALE
34
Per il settore commerciale della Federazione Allevatori, riferito alla
valorizzazione mercantile del bestiame conferito dai soci, il 2015 è stato un
anno in linea con quello precedente che però aveva visto un ribasso
generalizzato dei prezzi in tutte le categorie.
Nonostante l’andamento poco favorevole dei mercati, che non hanno
soddisfatto le attese degli allevatori, la Federazione ha saputo organizzare e
garantire i servizi a tutti i soci. Anche per le carni bovine è stato un anno
pesante e nonostante questo, grazie soprattutto al progetto di valorizzazione
e certificazione, si è riusciti a garantire agli allevatori una remunerazione
tendenzialmente superiore alle quotazioni del mercato nazionale.
Le prospettive del mercato del bestiame da macello si sono ulteriormente
complicate a causa delle difficoltà che, in questi mesi, sta incontrando la
cooperativa di macellazione UNIPEG alla quale la Federazione Allevatori si
era associata proprio per garantire ai nostri allevatori certezza nei
conferimenti e stabilità nei prezzi.
Nel complesso, l’attività ha riguardato la movimentazione di n° 18.614 capi
(17.418 per le attività commerciali e 1.196 per il Punto Vendita) suddivisi
nelle varie categorie ai quali vanno aggiunti kg 173.234 di carne di maiale. kg
5.878 di carne di coniglio e kg. 33.355 di carne di pollame per il Punto
Vendita e lo smaltimento di 990 tonnellate di materiale a rischio (trote morte
e avicunicoli destinati all’incenerimento).
Aste
Nel 2015 sono state organizzate n° 6 manifestazioni d’asta per bestiame da
vita con quotazioni medie delle manze gravide che hanno registrato un
ulteriore calo rispetto al 2014 (- € 41,00 equivalente ad un - 2,33%).
STATISTICHE ASTE 2015/2014
35
SOGGETTI VENDUTI
PREZZO MEDIO DI VENDITA MANZE IN €
MESE
2015
2014
Diff.
2015
2014
Diff.
Diff%
FEBBRAIO
63
66
-3
1.706
1.793
- 87
- 4,85%
MAGGIO
122
104
+ 18
1.692
1.778
- 86
- 4,84%
SETTEMBRE
105
76
+ 29
1.779
1.863
- 84
- 4,51%
97
- 97
=
1.739
SETTEMBRE
OTTOBRE
122
115
+7
1.742
1.755
+3
+ 0,19%
NOVEMBRE
92
60
+ 32
1.720
1.728
-8
- 0,48%
DICEMBRE
117
107
+ 10
1.694
1.685
+9
+ 0,53%
TOTALE
621
625
-4
1.722
1.763
- 41
- 2,33%
Il servizio commerciale della Federazione ha inoltre collocato altri 330 capi
di bestiame da vita al di fuori delle aste. Si tratta di manze, vacche e vitelle in
parte acquistate alle aste di Bolzano (145 capi) ed in parte animali ritirati dai
soci, per un totale di bestiame da vita commercializzato pari a n° 951 capi.
Vitelli
Complessivamente nel corso del 2015 sono stati ritirati n° 6.437 vitelli (- 1,5%
rispetto al 2014), dei quali n° 4.141 (in gran parte Bruni e Frisoni) sono stati
venduti ad ingrassatori del Nord Italia per la produzione di carne bianca e 26
eliminati. I restanti n° 2.270 (per lo più vitelli incroci Blu Belga) sono stati in
piccola parte ceduti per la produzione del vitello per il punto vendita (n° 208)
e per il resto (n° 2.062) svezzati per conto della Federazione Allevatori in
alcune aziende del Veneto e successivamente collocati in allevamenti da
36
ingrasso in Trentino. Questi ultimi sono rientrati nel programma di
valorizzazione e rintracciabilità delle carni e commercializzati con il marchio
“carne bovina etichettata”.
Il mercato dei vitelli Bruni e Frisoni ha registrato la ormai consueta
pesantezza nei mesi autunnali e invernali mentre per gli incroci Blu Belga le
quotazioni sono rimaste stabili nel corso di tutto l’anno.
Il prezzo medio dei soggetti maschi e femmine realizzato nel corso del 2015 è
risultato di € 447,00 per gli incroci Blu Belga, € 330,00 per i Pezzati Rossi, €
251,00 per i Grigio Alpini, € 222,00 per i Rendeni, € 126,00 per i Frisoni e €
109,00 per i Bruni.
Vacche da macello
Il numero delle vacche di fine carriera ritirate nel 2015 è stato di n° 1.703 (7,6% rispetto al 2014), con un andamento economico stabile nel corso di
tutto l’anno.
La collocazione di questi animali avviene in via prioritaria attraverso la
cooperativa UNIPEG di Reggio Emilia, alla quale la Federazione è associata ed
in piccola parte con cessione ad un macello locale. La remunerazione media
realizzata nel 2015 si è attestata intorno a € 585,00/capo con un peso medio
delle carcasse di kg. 260/capo (€ 2,25/kg.).
Con UNIPEG è proseguito il programma di valorizzazione delle carni delle
vacche da riforma destinate al circuito COOP che prevede la certificazione di
provenienza da allevamenti sotto stretto controllo sanitario ed alimentare.
L’accordo ha consentito di spuntare prezzi delle vacche mediamente
superiori del 5–10% rispetto alle quotazioni di mercato correnti.
Vitelloni da carne
37
Per il settore della carne bovina a livello nazionale nel 2015 è proseguita la
pesantezza nelle quotazioni legata da una parte al calo dei consumi e
dall’altra all’offerta di partite di carne dall’estero a prezzi decisamente bassi.
La situazione ha registrato un andamento analogo anche per quanto riguarda
l’allevamento del vitello a carne bianca.
In sede locale la Federazione Allevatori è riuscita a tamponare parzialmente
la situazione grazie al progetto per la “valorizzazione delle carni bovine”. Ma
anche in Trentino, ormai da un paio di anni, si assiste ad un calo marcato e
progressivo dei consumi di carne rossa, fenomeno registrato sia nel Punto
Vendita della Federazione, sia nei negozi affiliati al SAIT. A marzo con il SAIT
è partita una nuova iniziativa commerciale per la fornitura di carne di
vitellone confezionata alle Famiglie Cooperative sprovviste di banco
macelleria. I risultati sono incoraggianti e complessivamente hanno
consentito di collocare 215 vitelloni (mediamente 5-6 vitelloni/settimana)
che recuperano le perdite registrate dai negozi con macelleria.
Relativamente all’attività svolta dalla Federazione Allevatori in questo
settore, è comunque da registrare la positiva collaborazione con gli
allevamenti da ingrasso che partecipano al progetto di valorizzazione della
carne trentina i quali, nel 2015, hanno ritirato n° 1.709 vitelli svezzati
destinati all’ingrasso . Altri 161 svezzati sono stati venduti ad acquirenti fuori
provincia.
Il Punto Vendita della Federazione Allevatori ha assorbito n° 390 capi di cui
n° 197 maschi e n° 193 femmine. Al SAIT sono stati conferiti n° 1.027 capi di
cui n° 385 maschi (215 per la vendita di carne confezionata) e n° 642
femmine, mentre n° 197 vitelloni e n° 331 scottone sono stati conferiti a
UNIPEG. Ulteriori 49 vitelloni sono stati collocati ad acquirenti diversi.
Servizio urgenze
Nel corso del 2015 sono stati n° 603 gli “animali d’urgenza” ritirati dalle stalle
dei nostri soci e conferiti presso le varie strutture di macellazione collocate
38
fuori provincia (per lo più macello UNIPEG a Pegognaga). Il servizio prevede
l’intervento della Federazione per il ritiro di animali ancora trasportabili in
base alle nuove normative sanitarie che per vari motivi devono essere
allontanati tempestivamente dall’azienda (ferite, patologie improvvise,
assicurazione, ecc.). La Federazione ha cercato di orientare gli allevatori
verso l’eliminazione delle vacche senza prospettiva di vita economica quando
ancora erano in condizioni per poter essere avviate al macello come vacche
di fine carriera.
La Federazione ha continuato in ogni caso a garantire una puntuale e precisa
assistenza per l’istruzione delle pratiche di assicurazione con la
predisposizione e l’invio della documentazione al CO.DI.PR.A da parte
dell’Ufficio del Libro Genealogico.
Ritiro carcasse
La Federazione Allevatori, supportata dal sostegno finanziario della P.A.T., si
è fatta carico anche nel 2015 di organizzare il servizio di raccolta e
smaltimento delle carcasse e del materiale a rischio. E’ un servizio ad alta
valenza ambientale che evita costi elevati agli allevatori e problemi di ordine
sanitario e di smaltimento alla collettività. Il servizio è rivolto anche agli
allevatori di trote, di pollame e di conigli.
Il numero di carcasse conferito nel 2015 ammonta a n° 4.410, di cui n° 1.637
bovini adulti, n° 1.313 vitelli, n° 279 suini, n° 916 ovi-caprini, n° 75 equini e
n° 190 di altre specie. Sono stati inoltre ritirati e conferiti agli inceneritori
694.504 kg. di pesce morto, 226.819 kg. di polli e 68.059 kg di conigli.
Punto Vendita Carni
39
Anche nel 2015 è da registrare una ulteriore flessione del fatturato del Punto
Vendita Carni della Federazione: € 2.868.601,17 contro € 2.987.989,27 del
2014 con un – 3,99%.
Le cause vanno ricercate nella contrazione generalizzata dei consumi ed in
particolare in quelli di carne rossa, ma anche nelle campagne negative che su
questo prodotto sono state promosse con insistenza dalle associazioni
animaliste ed anche da parte di alcune linee di pensiero della medicina.
Nel 2015 sono state lavorate e commercializzate le carni di n° 390 vitelloni
(197 maschi e 193 femmine), n° 257 vitelli a carne bianca, n° 350 capretti,
n°182 agnelli, kg 173.234 di carne di maiale, kg 5.878 di carne di coniglio e kg
33.355 di carne di pollame. Altri 48 capi sono stati sezionati e lavorati presso
il laboratorio del punto vendita per conto dei soci.
L’offerta del Punto Vendita è stata integrata con diversi altri prodotti
dell’agricoltura trentina che vanno dai formaggi, ai prodotti ortofrutticoli, al
miele, ecc. Una attività di vendita che nel 2015 ha raggiunto il 9,44%
dell’intero fatturato del Punto Vendita. E’ questo un esempio positivo di
intercooperazione che, se raccolto e seguito da altre strutture cooperative
dislocate sul territorio provinciale, potrebbe concorrere alla promozione
congiunta delle produzioni agricole trentine.
Produzione di energia da fotovoltaico
L’attività degli impianti fotovoltaici per il 2015 si è mantenuta in linea con la
produzione dell’anno precedente con un leggero calo di produzione nella
sede di Trento e un lieve aumento al CFA Alpenseme di Toss. L’energia
prodotta nel 2015 è risultata pari a 233.512 kW/h a Trento (- 1,13 %) ed a
87.859 kW/h a Toss (+ 0,65 %).
Il beneficio economico derivante dalla produzione di energia può così
riassumersi :
 risparmio sul costo dei consumi di energia elettrica : € 27.579.10 ( kW/h
172.369 x € 0.16 - stima) ;
40
 cessione energia alla rete SET : € 5.245,42 (kW/h 149.002 - scambio sul
posto);
 contributo GSE incentivo al fotovoltaico : € 132.280,10.
Il bilancio di questa attività, al netto degli ammortamenti e degli interessi sul
finanziamento acceso con la Cassa Rurale di Trento per far fronte
all’investimento, ha dato un margine economico di € 34.581,48.
2. ASPETTI ECONOMICO – FINANZIARI
Entriamo ora nel merito del bilancio e del conto economico dell'esercizio
2015, sulle risultanze dei quali questa Assemblea è chiamata a deliberare.
Il conto economico 2015 evidenzia un utile di esercizio di € 171.683,30.
Nel 2015 sono stati effettuati nuovi investimenti per € 122.112,88 e
segnatamente :
- Completamento impianto pannelli solari Punto Vendita
€
58.853,88
- Attrezzatura Piano IPO
€
776,00
- Attrezzatura Malghe
€
10.020,00
41
- Attrezzatura Punto Vendita
€
943,00
- Parco Tori
€
15.250,00
- Attrezzatura EDP Trento e CFA
€
2.430,00
- Immobilizzazione in corso (lavori palazzina Uffici)
€
32.640,00
- Mobilio Uffici
€
1.200,00
Si ricorda che la voce "immobilizzazioni materiali, terreni e fabbricati"
comprende la quota di rivalutazione degli stessi, ai sensi della Legge 413/91
pari a € 3.863,48 ed effettuata nel 1991.
Le fonti per il finanziamento degli investimenti effettuati sono state attinte
da risorse proprie derivanti dalla gestione.
Relativamente agli ammortamenti dei vari investimenti, va rilevato che sono
state applicate le percentuali massime fiscalmente ammesse per un importo
globale di € 384.565,65.
Il valore degli investimenti al netto dei relativi fondi ammonta a
4.813.256,33.
€
Le riserve si sono ulteriormente incrementate a seguito dell'accantonamento
dell'utile di esercizio 2014 e delle tasse di ammissione ed ammontano
attualmente a : riserva ordinaria € 185.233,68 e riserva indivisibile ai sensi
della L. 904/77 € 4.806.566,43.
Sono contabilizzati risconti passivi pluriennali per € 347.294,94 relativi al
contributo in c/capitale per la realizzazione del Centro di F.A. Alpenseme e
risconti attivi per € 65.038,00 relativi a premi assicurativi pagati
42
anticipatamente. Tali importi sono stati concordati con il soggetto deputato
al Controllo Contabile.
A bilancio risultano pure costi ed oneri straordinari così suddivisi :
Sopravvenienze attive : € 187.196,96. Derivano da € 15.568,00 per rimborso
IRAP su Personale, da € 71.135,75 per interessi su rimborso imposte 92-95, €
69.472,34 da maggiori contributi anno 2014 e da € 31.020,87 da storni e
rettifiche varie.
Sopravvenienze passive : € 52.971,73. Derivano da minori contributi anno
2013 per € 19.344,85 e da € 33.626,83 per storni e rettifiche varie.
Il fondo svalutazione crediti è aumentato della quota dell’esercizio per €
44.051,82 e diminuito di € 14.689,28 per incasso di crediti precedentemente
svalutati o girati a perdite. Attualmente ammonta a € 217.164,02. E’ stato
inoltre girato a perdite l’importo di € 18.982,20 per crediti giuducati
inesigibili.
I ricavi della gestione ammontano a € 12.490.711,21 con una diminuzione
del 2,83% rispetto all’esercizio 2014. In dettaglio :
Attività commerciali :
- vendite bestiame
€
7.347.975,40
- vendite Punto Vendita
€
2.868.601,17
- ricavi C.F.A. Alpenseme
€
982.114,45
- ricavi Malghe
€
356.496,31
43
Altri ricavi :
- contributo annuale da soci
€
264.539,70
- ricavi servizi commerciali
€
89.555,29
- ricavi marcature e rintracciabilità
€
143.600,00
- ricavi diversi
€
437.828,89
Alla voce “ ricavi diversi “ sono compresi i rimborsi dai soci per i servizi
commerciali, le quote associative, i rimborsi dalle assicurazioni ed altri incassi
per servizi diversi.
I contributi pubblici contabilizzati a bilancio assommano a € 3.309.601,84. La
suddivisione di tali contributi è la seguente :
contributo tenuta LL.GG. e controlli funzionali
€
1.624.885,24
contributi assistenza tecnica, programma fertilità,
€
619.188,11
contributi manifestazioni zootecniche
€
251.545,01
contributo servizio raccolta urgenze/carcasse
€
587.742,25
contributo attività di alpeggio - Reg. CE n°2078
€
37.341,80
quota contributo in c/capitale per CFA Alpenseme
€
27.868,31
contributi diversi
€
23.505,60
programma BCS
44
contributi GSE produzione energia elettrica
€
137.525,52
Il Capitale Sociale segna un incremento di € 1.095,36 in conseguenza del
movimento soci. A questo proposito la compagine sociale ha registrato i
seguenti movimenti :
- nuovi soci
n°
28
- recessioni ed esclusioni da socio
n°
7
- soci al 31.12.2015
n°
1.188
I contributi annui connessi e proporzionali all’utilizzazione dei servizi della
Federazione Allevatori da parte dei soci relativamente al 2015 sono stati
calcolati secondo quanto stabilito all’Assemblea Ordinaria del 27.12.2004 ed
in base ai criteri di differenziazione deliberati dal Consiglio di
Amministrazione in data 27.01.2015 e precisamente :
QUOTE ASSOCIATIVE ANNO 2015
BOVINI :
Libro Genealogico
Vacca controllata
8,00
Piano IPO ordinario
Vacca controllata
6,00
Piano IPO speciale
Vacca controllata
12,50
Libro Genealogico
Capra/pecora controllata
3,00
Registro anagrafico
Azienda
5,00
CAPRE :
45
(mochena, bionda, tingola)
Aziende/capre sottoposte
10,00 (azienda)
a servizio
+ € 1,00/capo
Piano IPO capre
CAVALLI :
Libro Genealogico Haflinger
Capo iscritto (esclusi maschi)
10,00
Piano IPO equini
Capo iscritto
6,00
L’ammontare dei contributi annui proporzionali all’ utilizzo dei servizi, versati
dal soci nell’esercizio 2015 ammonta a € 252.659,70 ai quali vanno aggiunti
€ 11.880,00 relativi alla quota associativa annua per un totale di quote
partecipative dei soci pari a € 264.539,70.
Continuando nell'analisi del bilancio, si espongono in sintesi i seguenti
elementi di riferimento :
 La valutazione degli investimenti è stata effettuata sulla base dei costi
storici risultanti dalla contabilità.
 Le partecipazioni sono aumentate di € 10.635,18 per effetto
dell’incremento della quota UNIPEG e dello stralcio di AGRICOMPOST
(società liquidata nel 2015) ed ammontano complessivamente a €
475.285,03. Si evidenzia inoltre che il 50% della partecipazione in UNIPEG
(pari a € 94.934,00) è stata trasferita alla Società 2015 INVESTIMENTI
spa.
46
 Le rimanenze di materiale seminale sono state valutate sulla base dei
costi di produzione e di acquisto. Per le dosi di P.P. si è pure tenuto
conto delle future svalutazioni ed eliminazioni legate agli esiti della
selezione, nonché delle situazioni di mercato.
 Le rimanenze di bestiame, materiali e carne del Punto Vendita sono state
valutate in base ai prezzi di acquisto.
 I criteri seguiti negli ammortamenti sono stati improntati a concetti di
sana amministrazione, correlati al grado di deperimento dei beni e
tenendo conto dei coefficienti previsti dalla normativa fiscale.
 Sono stati contabilizzati a bilancio oneri per interessi passivi bancari pari a
€ 29.300,76 di cui € 10.219,23 su finanziamenti a breve e € 19.081,53 su
finanziamenti a lungo termine.
3. INFORMATIVA SULLA SOCIETÀ
Riportiamo di seguito alcuni fatti di particolare rilevanza che si ritiene utile
evidenziare alla vostra attenzione.
Fatti di particolare rilievo
Durante l’esercizio l’attività si è svolta regolarmente e non si segnalano fatti
che abbiamo modificato in modo significativo l’andamento gestionale o la cui
47
conoscenza sia necessaria per una migliore comprensione delle differenze
tra le voci di questo bilancio e quelle del bilancio precedente.
Sedi secondarie
In osservanza di quanto disposto dall'art. 2428 del Codice Civile, si dà di
seguito evidenza delle sedi operative secondarie della società:
Indirizzo
Località
Via al Castello, 10 - fraz. Toss
TON
localita' Malga Juribello (Passo Rolle)
TONADICO
Situazione patrimoniale e finanziaria
Al fine di una migliore comprensione della situazione patrimoniale e
finanziaria della società, si fornisce di seguito un prospetto di riclassificazione
dello Stato Patrimoniale.
Stato Patrimoniale Attivo
Voce
Esercizio
2015
Esercizio
2014
%
%
Variaz.
assoluta
Variaz. %
CAPITALE CIRCOLANTE
5.973.764
52,94 %
6.932.503
55,48 %
(958.739)
(13,83) %
Liquidità immediate
19.900
0,18 %
10.668
0,09 %
9.232
86,54 %
Disponibilità liquide
19.900
0,18 %
10.668
0,09 %
9.232
86,54 %
Liquidità differite
5.312.752
47,08 %
6.342.458
50,75 %
(1.029.706)
(16,24) %
Crediti dell'Attivo Circolante a
5.092.600
breve termine
45,13 %
6.181.749
49,47 %
(1.089.149)
(17,62) %
Crediti immobilizzati a breve
155.114
termine
1,37 %
155.078
1,24 %
36
0,02 %
Crediti verso soci
Attività finanziarie
48
Esercizio
2015
Voce
Esercizio
2014
%
%
Variaz.
assoluta
Variaz. %
Ratei e risconti attivi
65.038
0,58 %
5.631
0,05 %
59.407
1.055,00 %
Rimanenze
641.112
5,68 %
579.377
4,64 %
61.735
10,66 %
IMMOBILIZZAZIONI
5.309.972
47,06 %
5.564.051
44,52 %
(254.079)
(4,57) %
Immobilizzazioni materiali
4.813.256
42,66 %
5.078.009
40,64 %
(264.753)
(5,21) %
Immobilizzazioni finanziarie
475.975
4,22 %
465.301
3,72 %
10.674
2,29 %
Crediti dell'Attivo Circolante a
20.741
m/l termine
0,18 %
20.741
0,17 %
TOTALE IMPIEGHI
100,00 %
12.496.554
100,00 %
(1.212.818)
(9,71) %
Immobilizzazioni immateriali
11.283.736
Stato Patrimoniale Passivo
Voce
Esercizio
2015
%
Esercizio
2014
%
Variaz.
assolute
Variaz. %
CAPITALE DI TERZI
4.592.089
40,70 %
5.976.771
47,83 %
(1.384.682)
(23,17) %
Passività correnti
3.440.524
30,49 %
4.729.092
37,84 %
(1.288.568)
(27,25) %
Debiti a breve termine
3.093.029
27,41 %
4.351.915
34,82 %
(1.258.886)
(28,93) %
Ratei e risconti passivi
347.495
3,08 %
377.177
3,02 %
(29.682)
(7,87) %
Passività consolidate
1.151.565
10,21 %
1.247.679
9,98 %
(96.114)
(7,70) %
Debiti a m/l termine
722.276
6,40 %
817.486
6,54 %
(95.210)
(11,65) %
Fondi per rischi e oneri
154.899
1,37 %
160.375
1,28 %
(5.476)
(3,41) %
TFR
274.390
2,43 %
269.818
2,16 %
4.572
1,69 %
CAPITALE PROPRIO
6.691.647
59,30 %
6.519.783
52,17 %
171.864
2,64 %
Capitale sociale
61.966
0,55 %
60.871
0,49 %
1.095
1,80 %
Riserve
6.457.998
57,23 %
6.413.251
51,32 %
44.747
0,70 %
Utile (perdita) dell'esercizio
171.683
1,52 %
45.661
0,37 %
126.022
275,99 %
TOTALE FONTI
11.283.736
100,00 %
12.496.554
100,00 %
(1.212.818)
(9,71) %
Utili (perdite) portati a nuovo
Situazione economica
Per meglio comprendere il risultato della gestione della società, si fornisce di
seguito un prospetto di riclassificazione del Conto Economico.
49
Conto Economico
Esercizio
2015
%
Esercizio
2014
%
Variaz.
assolute
Variaz. %
15.885.847
100,00 %
16.228.877
100,00 %
(343.030)
(2,11) %
- Consumi di materie prime
9.836.551
61,92 %
10.097.257
62,22 %
(260.706)
(2,58) %
- Spese generali
2.799.699
17,62 %
2.963.355
18,26 %
(163.656)
(5,52) %
VALORE AGGIUNTO
3.249.597
20,46 %
3.168.265
19,52 %
81.332
2,57 %
- Altri ricavi
4.415.525
27,80 %
4.469.611
27,54 %
(54.086)
(1,21) %
- Costo del personale
2.406.170
15,15 %
2.356.642
14,52 %
49.528
2,10 %
(3.572.098)
(22,49) %
(3.657.988)
(22,54) %
85.890
(2,35) %
- Ammortamenti e svalutazioni 428.618
2,70 %
431.992
2,66 %
(3.374)
(0,78) %
RISULTATO
OPERATIVO
CARATTERISTICO (Margine (4.000.716)
Operativo Netto)
(25,18) %
(4.089.980)
(25,20) %
89.264
(2,18) %
+ Altri ricavi e proventi
4.415.525
27,80 %
4.469.611
27,54 %
(54.086)
(1,21) %
- Oneri diversi di gestione
253.003
1,59 %
245.089
1,51 %
7.914
3,23 %
REDDITO ANTE GESTIONE
161.806
FINANZIARIA
1,02 %
134.542
0,83 %
27.264
20,26 %
+ Proventi finanziari
0,06 %
6.209
0,04 %
3.060
49,28 %
RISULTATO
OPERATIVO
(Margine Corrente ante oneri 171.075
finanziari)
1,08 %
140.751
0,87 %
30.324
21,54 %
+ Oneri finanziari
(0,18) %
(31.945)
(0,20) %
2.644
(8,28) %
0,89 %
108.806
0,67 %
32.968
30,30 %
Voce
VALORE
PRODUZIONE
DELLA
- Accantonamenti
MARGINE
LORDO
OPERATIVO
9.269
+ Utili e perdite su cambi
(29.301)
REDDITO ANTE GESTIONE
STRAORDINARIA (Margine 141.774
corrente)
+ Rettifiche di valore di attività
finanziarie
+ Proventi e oneri straordinari
132.909
0,84 %
33.855
0,21 %
99.054
292,58 %
REDDITO ANTE IMPOSTE
274.683
1,73 %
142.661
0,88 %
132.022
92,54 %
Imposte
dell'esercizio
103.000
0,65 %
97.000
0,60 %
6.000
6,19 %
171.683
1,08 %
45.661
0,28 %
126.022
275,99 %
sul
REDDITO NETTO
reddito
50
Principali indicatori della situazione patrimoniale e finanziaria
Sulla base della precedente riclassificazione, vengono calcolati i seguenti
indicatori di bilancio:
INDICE
Esercizio 2015
Esercizio 2014
Variazioni %
Copertura delle immobilizzazioni
122,91 %
114,41 %
7,43 %
Banche su circolante
20,39 %
28,63 %
(28,78) %
Posizione finanziaria netta sul fatturato
10,16%
16,32%
(37,75)%
Quoziente di indebitamento finanziario
17,59 %
29,83 %
(41,03) %
Mezzi propri su capitale investito
59,30 %
52,17 %
13,67 %
Oneri finanziari su fatturato
0,26 %
0,27 %
(3,70) %
173,63 %
146,59 %
18,45 %
Margine di struttura primario
1.402.416,00
976.473,00
43,62 %
Indice di copertura primario
126,51 %
117,62 %
7,56 %
Margine di struttura secondario
2.553.981,00
2.224.152,00
14,83 %
Indice di copertura secondario
148,29 %
140,12 %
5,83 %
Capitale circolante netto
2.533.240,00
2.203.411,00
14,97 %
Margine di tesoreria primario
1.892.128,00
1.624.034,00
16,51 %
155,00 %
134,34 %
15,38 %
Indice di disponibilità
Indice di tesoreria primario
Informazioni ex art 2428 C.C.
Qui di seguito si vanno ad analizzare in maggiore dettaglio le informazioni
così come specificatamente richieste dal disposto dell'art. 2428 del Codice
Civile.
Principali rischi e incertezze a cui è esposta la società
Alla data attuale non si hanno notizie su posizioni creditizie a rischio, diverse
da quelle oggetto di svalutazione.
Ribadendo quanto già comunicato all’inizio della presente relazione, il
Consiglio di Amministrazione sta seguendo con particolare attenzione
51
l’evoluzione dell’assetto societario della cooperativa UNIPEG (di cui la
Federazione Allevatori è socia), che nei primi mesi del 2016 ha avviato una
trattativa con INALCA spa per la cessione delle attività.
Principali indicatori non finanziari
La società è una cooperativa a mutualità prevalente ed è iscritta
nell’apposito albo di cui all’art. 2512 del codice civile.
La mutualità prevalente viene evidenziata nel seguente prospetto, ai sensi
dell’art. 2513 del codice civile:
Descrizione
Prodotti
soci
conferiti
Valore (oppure
quantità)
da
6.690.203
Descrizione
Tot.prodotti
Valore (oppure
quantità)
%
9.241.152
72,40%
Informativa sull'ambiente
Secondo quanto disposto dall’art. 2428 del Codice Civile, si conferma che la
Federazione Provinciale Allevatori svolge le proprie attività nel pieno rispetto
delle disposizioni in materia di ambiente e di igiene sul posto di lavoro e
pertanto non ha intrapreso particolari politiche di impatto ambientale
perché non necessarie in relazione all’attività svolta.
Informativa sul personale
Ai fini di una migliore comprensione della situazione della società e
dell’andamento della gestione si forniscono alcune informazioni inerenti la
gestione del personale.
52
Nel seguente prospetto è indicato il numero medio dei dipendenti, ripartito
per categoria e calcolato considerando la media giornaliera.
Categoria
Anno in corso
Dirigenti
1
Capi Servizio
5
Impiegati
27
Operai
35
TOTALE
68
Durante il 2015 si sono verificati nel personale i seguenti movimenti:
- assunzioni
n° 44 ( n° 1 dirigente, n° 1 impiegati e n° 42 operai fra
fissi e stagionali )
- dimissioni
n° 44 ( n° 1 dirigente e n° 43 operai)
Il costo sostenuto complessivamente per il personale è stato di €
2.625.671,46 così ripartito :
- stipendi e salari
€
2.102.120,31
- oneri previdenziali
€
259.709,31
- viaggi e trasferte
€
191.853,57
- quota TFR
€
50.548,53
53
- altri costi
€
21.439,74
Gli adempimenti in tema di privacy sono stati ottemperati in base a quanto
contenuto nel Documento Programmatico della Sicurezza redatto in
conformità al D.Lgs. n° 196 del 30.06.2003 ed approvato dal Consiglio di
Amministrazione in data 21.03.2011.
Attività di ricerca e sviluppo
Ai sensi e per gli effetti di quanto riportato al punto 1) del terzo comma
dell’art. 2428 del Codice Civile, si attesta che nel corso dell'esercizio non
sono state svolte attività di ricerca e sviluppo.
Rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti
Per quanto riguarda il disposto di cui al punto 2) del terzo comma dell’art.
2428 del Codice Civile, si precisa che la società detiene partecipazioni
societarie così come riportato in Nota integrativa, cui si rimanda per un
maggior approfondimento. In particolare si segnala che alla data di chiusura
del bilancio i rapporti esistenti con le suddette società prevedevano i
seguenti crediti iscritti nelle immobilizzazioni :
Descrizione
Esercizio 2015
Esercizio 2014
Variazione assoluta
verso imprese collegate
154.937
154.937
-
Totale
154.937
154.937
-
Azioni proprie
Ai sensi degli articoli 2435 bis e 2438 del codice civile, si precisa che la
società, alla data di chiusura dell’esercizio, non possedeva azioni proprie.'
54
Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio
Nell’ autunno 2015 la Federazone Allevatori ha aderito al progetto di
riassetto economico-finanziario-patrimoniale e di capitalizzazione del
Gruppo UNIPEG, di cui la cooperativa è socia. Con provvedimenti del C.d.A
del 12 e 27 novembre 2015 la Federazione Allevatori ha deliberato il
trasferimento del 50% della quota societaria UNIPEG (pari a € 94.934,00) alla
società “2015 INVESTIMENTI spa” e contestualmente accolto la proposta di
partecipazione all’aumento di capitale della predetta società per €
56.225,00. Purtroppo il piano di riassetto industriale UNIPEG non è stato
avviato e la cooperativa ha invece iniziato, nei primi mesi del 2016, una
trattativa con INALCA spa per la cessione delle attività.
Evoluzione prevedibile della gestione
Il Consiglio di Amministrazione espone di seguito la prevedibile evoluzione
nella gestione delle attività della cooperativa e precisamente :
-
conferma del numero di aziende e di capi sottoposti ai controlli funzionali
per gli aspetti della selezione;
-
probabile ulteriore incremento della richiesta di adesione ai controlli
semplificati di aziende interessate al percepimento di incentivi comunitari
sul bestiame da latte e da carne;
-
conferma degli attuali programmi di organizzazione dei servizi relativi ai
Libri Genealogici, Controlli Funzionali e raccolta delle carcasse;
-
riorganizzazione dei servizi relativi alle manifestazioni zootecniche in
funzione delle nuove disposizioni previste dal programma di sviluppo
rurale;
-
istituzione di nuovi servizi inerenti l’effettuazione di “test per la
determinazione della qualità genetica e della resa del bestiame “ e di
attività di “consulenza” in funzione delle nuove disposizioni previste dal
programma di sviluppo rurale;
55
-
soppressione del servizio marcature in quanto non più compatibile con la
regolamentazione comunitaria in materia di aiuti di stato;
-
mantenimento del numero dei conferimenti di vitelli baliotti e di vacche
di fine carriera;
-
leggera diminuzione del numero di conferimento di vitelloni da macello
con la precisazione che saranno in probabile aumento quelli conferiti al
SAIT (per l’implementazione dell’attività di vendita della carne in
vaschetta) ed in diminuzione quelli da collocare sul mercato esterno;
-
probabile lieve contrazione dell’attività del Punto Vendita, in particolare
per quanto riguarda la vendita di carni rosse.
4. CRITERI DI GESTIONE E CONCLUSIONI
La gestione si è svolta nel rispetto dell' art. 2 della Legge 31.05.1992, n° 59, in
conformità al carattere cooperativo della società. Per il raggiungimento degli
scopi sociali e statutari sono stati seguiti i seguenti criteri :
tutta la gestione è stata improntata e finalizzata al soddisfacimento delle
esigenze dei soci, ricercando il miglioramento delle loro condizioni
economiche e garantendo ai medesimi pari opportunità di accesso ai
vari servizi organizzati dalla Cooperativa ;
da un punto di vista tecnico la Federazione ha elaborato e sostenuto
programmi ed iniziative finalizzate al miglioramento selettivo del
patrimonio zootecnico provinciale, incentivandone le produzioni
qualitative e quantitative e perseguendo obiettivi di miglior funzionalità,
efficienza e compatibilità ambientale degli animali allevati;
56
dal punto di vista commerciale ha operato una costante ricerca dei
mercati più favorevoli e delle migliori piazze su cui collocare il bestiame
conferito dai soci, garantendone una remunerazione il più possibile equa;
particolare attenzione è stata posta per migliorare le conoscenze
tecniche degli allevatori, degli aderenti al club dei giovani e del personale
mediante una puntuale informazione ed organizzazione di incontri,
riunioni e meetings;
ha partecipato con la Fondazione E. Mach e con l’Istituto Zooprofilattico
delle Venezie alla realizzazione di alcune iniziative di ordine tecnico ed ha
stimolato ricerche ed approfondimenti scientifici favorendo interscambi
con alcuni Istituti Universitari ed in particolare con i Dipartimenti di
Scienze Zootecniche delle Università di Padova e di Udine;
ha costantemente collaborato con gli Enti Pubblici in varie iniziative a
sostegno del settore zootecnico, assumendo le responsabilità operative e
finanziarie di volta in volta assegnatele;
ha fortemente condiviso, sostenuto e spesso stimolato le iniziative degli
Enti operanti nel settore, mantenendo inoltre un costante contatto con i
sindacati agricoli ;
ha mantenuto uno stretto rapporto con l'Assessorato all'Agricoltura al
quale ha formulato costantemente, sia le istanze del settore, come pure
le esigenze tecniche, economiche e finanziarie della Federazione;
ha costantemente dialogato con le Autorità Sanitarie, con gli Uffici
Sanitari Veterinari e con l’Istituto Zooprofilattico, con i quali sono state
impostate importanti iniziative atte a perfezionare la gestione
dell’anagrafe bovina e a migliorare la protezione sanitaria del bestiame
allevato;
in ogni occasione la Federazione si è proposta quale interlocutore
primario e punto di riferimento centrale del settore zootecnico
provinciale del quale ha puntualmente rappresentato le esigenze,
sostenuto gli interessi e sollecitato gli interventi.
57
Il quadro degli adempimenti di ordine statutario si completa con il buon
funzionamento degli organi sociali (Assemblea - Consiglio di Amministrazione
- Comitato Esecutivo - Collegio Sindacale). Le riunioni dei vari organi sociali,
compresi i Comitati di Sezione e le assemblee periferiche, hanno
rappresentato importanti momenti di incontro e di partecipazione.
Ogni sforzo è stato fatto per rendere più unita e solida la compagine sociale
che, se pure caratterizzata dalla presenza di componenti ed interessi diversi,
interpreta in modo omogeneo le esigenze fondamentali della zootecnia
trentina.
Come già detto, l’utile di esercizio è di € 171.683,30. Il Consiglio di
Amministrazione propone che, secondo quanto previsto dall’ art. 2545,
quater Codice Civile, si provveda ad accantonare l’utile d’esercizio per il 30%
nella Riserva Legale indivisibile; mentre la restante parte nell’apposita
Riserva Statutaria indivisibile, salvo il 3% dell’ utile da destinarsi al fondo
mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, previsto
dalla Legge 59/92 e costituito, per la Provincia Autonoma di Trento, dalla
Promocoop Trentina SpA.
A norma dell' art. 105, comma 7, del DPR 22.12.1986, n°917, gli
Amministratori comunicano altresì che le riserve ordinarie, straordinarie e gli
altri fondi indicati nel bilancio non possono essere distribuiti ai soci sotto
qualsiasi forma né durante la vita della società né all'atto del suo
scioglimento, ai sensi delle disposizioni vigenti e dello Statuto sociale.
Ciò premesso, a conclusione della relazione del Collegio Sindacale ed alla
luce delle considerazioni svolte nei punti precedenti e di quanto esposto
nella nota integrativa, invitiamo i Sigg. Soci ad approvare il bilancio
dell'esercizio chiuso al 31.12.2015 unitamente alla nota integrativa ed alla
presente relazione che lo accompagnano.
58
Il Consiglio di Amministrazione porge il più vivo ringraziamento alle autorità
presenti, all' Assessorato all' Agricoltura ed ai suoi Funzionari, alla
Federazione Trentina della Cooperazione ed ai Servizi Veterinari per la
disponibilità e la sensibilità nei confronti della cooperativa e dell'intero
settore zootecnico.
Un pensiero riconoscente al Collegio dei Sindaci, ed in particolare al suo
Presidente, per il lavoro competente e prezioso di controllo sulla gestione
amministrativa della cooperativa. Un grazie anche a tutto il personale che
con grande impegno, capacità e professionalità ha operato per il migliore
funzionamento dei vari settori della cooperativa.
Rivolgiamo infine un ringraziamento a tutti i soci che individuano nella
Federazione Allevatori un punto di riferimento tecnico e commerciale e che
nella stessa ripongono con fiducia molte aspettative per il consolidamento
tecnico ed economico della loro attività.
Trento, 30 marzo 2016
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
59