prezzi benzina “gonfiati” dalle grandi compagnie
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prezzi benzina “gonfiati” dalle grandi compagnie
Anno II - Numero 81 - Venerdì 5 aprile 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 LA CORSA PER IL QUIRINALE CLAMOROSA INCHIESTA SU PESANTI MANOVRE SPECULATIVE Meno nomi, più politica PREZZI BENZINA “GONFIATI” DALLE GRANDI COMPAGNIE di Guido Paglia ra due settimane esatte, inizieranno le votazioni per il successore di Giorgio Napolitano al Quirinale. E la politica, vecchia e nuova, sta già dando il meglio di sé. La rassegna stampa quotidiana e le repliche serali dei vari talk show, offrono squarci esilaranti. Il primo cretino che passa da Montecitorio e dintorni, sempre con modi molto pensosi e sussiegosi, sforna la sua candidatura. Idem per gli invitati o le invitate alle trasmissioni televisive. L’unica soddisfazione è che, questa volta, la sinistra –prima di implodere, appunto, con l’inizio delle votazioni- è ormai irraggiungibile nella corsa a chi la spara più grossa. D’altra parte, quando si arriva a far eleggere a Presidente della Camera un personaggio come Laura Boldrini, ci si può aspettare solo che la situazione peggiori. E così, dopo una Laura Puppato che boccia l’ipotesi di una rielezione di Napolitano con parole e modi di rara maleducazione (pensate: di fronte a lei perfino Daniela Santanchè sembrava una statista) non possono mancare candidature improbabili come quelle di Gino Strada di” Emergency” (sai che coppia con la Boldrini), del maestro Riccardo Muti, delle giornaliste Barbara Spinelli e Milena Ga- T banelli, degli immancabili giudici Gian Carlo Caselli e Ilda Boccassini, oltre ai già lanciati da tempo Dario Fo, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà etc. etc. Manca Marco Travaglio, magari l’autocandidatura di Vittorio Sgarbi e poi il quadro sarà finalmente completo. Ma si può andare avanti così, in questa gabbia di matti ? E tutto perché il Parlamento è condizionato da Beppe Grillo e dai suoi seguaci ? Pensate : in queste condizioni tocca fare perfino il tifo per Matteo Renzi, sperando che riesca a mandare a casa Bersani e i suoi “giovani Turchi”, creando così l’unica situazione nuova in cui alle prossime elezioni politiche d’autunno (perché ci saranno, ci saranno) si possa sperare in un sostanziale mutamento degli equilibri. Compreso il ridimensionamento del fenomeno grillino. Per arrivare a tanto, però, ci vuole un Presidente della Repubblica vero. Se davvero Napolitano rifiuterà l’acclamazione (è evidente che gli si chiederebbe un sacrificio solo fin dopo le nuove elezioni), allora saremo nei guai. Perché Berlusconi ha ragione quando afferma che non tutte le più importanti cariche istituzionali possono essere appannaggio della sinistra. Su questo non ci piove. I reati ipotizzati dalla Procura di Varese sono aumento illecito del costo dei carburanti e truffa a danno dei consumatori di Federico Colosimo e compagnie petrolifere Shell, Tamoil, Eni, Esso, TotalErg, Q8 e Api sono coinvolte in un’inchiesta della procura di Varese sull’illecito aumento dei prezzi dei carburanti. I reati ipotizzati sono rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi sul mercato, manovre speculative su merci e truffa. “Ci sono fondati sospetti che le compagnie petrolifere in questione abbiano messo in atto manovre speculative sul prezzo della benzina”. Questo, è quanto riporta un provvedimento del gip Giuseppe Battarino e che segna un punto di svolta nell’indagine avviata un anno fa per scoprire se le multinazionali dei carburanti avessero messo in atto o meno un vero e proprio “cartello”. La Gdf avrebbe depositato, sul tavolo dei giudici di Varese, elementi concreti: come gli scambi di informazioni tra le varie compagnie e anche una reciproca cessione di quantitativi di carburanti l’una con l’altra, rapporto che dimostrerebbe una sorta di “santa alleanza” tra soggetti in teoria concorrenti. “La causa principale dell’aumento dei prezzi è attribuibile – per gli inqui- L renti - al ruolo rilevante dei fondi di investimento in commodity (materia prime come petrolio, rame, argento, oro) e gli ETF sul petrolio (fondi indicizzati quotati in borsa, in tempo reale, come semplici azioni) che, risultando fortemente influenzati da azioni speculative, da un lato hanno attratto investitori in grado di determinare un aumento del prezzo pur restando estranei al suo mercato reale; dall’altro hanno determinato però un intervento speculativo da parte delle compagnie petrolifere attraverso operazioni economiche con strumenti di finanza derivata finalizzati al mantenimento di prezzi elevati sui mercati del greggio di loro proprietà ai fini di una definizione conveniente dei prezzi L’ex premier vuole scippare a Modena la serie A del Sassuolo per portarla nella sua Reggio Emilia Prodi ancora fuorigioco. Pure nel calcio di Igor Traboni A i tempi in cui si faceva ritrarre su un bici da corsa sempre con la solita espressione gaudente – che avremmo voluto vederla se davvero avesse scalato non tanto la cima Coppi ma anche i tre gradini di casa sua - le orecchie di Romano Prodi devono avergli fischiato così forte che alla fine ha accolto sul serio l’invito a cambiare sport. Anche se molti avrebbero voluto vederlo darsi all’ippica, il fu presidente dell’Ulivo – ancora speranzoso di volgersi all’alpinismo e di tentare così la… scalata al Colle – nel frattempo ha deciso di buttare un’occhiatina ai campi di calcio. E qui, proprio a giudicare dalla fine fallimentare di quell’esperienza governativa e di tutte le altre (dall’Iri in poi) in cui il Nostro ha messo il gaudente viso di cui sopra, i tifosi del Sassuolo sono autorizzati a toccar ferro. Il Sassuolo è infatti la squadra simpatica espressione dell’omonima cittadina emiliana che, a otto giornate dalla fine del campionato di serie B e grazie ai sacrifici del patron Giorgio Squinzi, è ormai con un piede e mezzo in serie A. Tra qualche mese, insomma, ci sarà Sassuolo-Juve. Ma non a Sassuolo perché da quelle parti, tra un capannone e l’altro delle piastrelle esportate in tutto il mondo, un campo di calcio degno della serie B neppure ce l’hanno. Figuriamoci poi per la serie A. E così il Sassuolo gioca da un paio di stagioni ‘in casa’ a Modena. Scelta logica, perché ‘fa provincia’ e perché i due centri sono ad un tiro di schioppo l’uno dall’altro. Solo che, bicicletta o no, a questo punto è entrato in pista Romano Prodi, intenzionato a portare il Sassuolo nella sua Reggio Emilia. Dove uno stadio capiente c’è, ma la cui squadra vivacchia in Prima divisione e neanche i Politica Economia Movimento 5 stelle esplode la polemica Crisi sempre più nera Un nuovo scandalo i consumi crollano travolge la Francia pag. 2 Giuseppe Sarra Esteri pag. 4 Francesca Ceccarelli pag. 5 derby con il Piacenza o la Spal, scesi qualche categoria più sotto. Insomma, Prodi vuole scippare a Modena – via Sassuolo – la serie A, facendo schiumare di rabbia i modenesi, tanto che il consigliere regionale Mauro Manfredini ha tirato in ballo l’ex premier, denunciando il tutto al sindaco reggiano Giorgio Pighi, espressione – guarda caso – del Pd. “Prevalga il senso di appartenenza degli amministratori territoriali e la volonta' comune di non perdere l'ennesima eccellenza del nostro territorio che rischia di fuggire altrove per un capriccio di Prodi'', afferma iManfredini, che invece è della Lega Nord e tiene per il Sassuolo in cui il più bravo, per dire, fa di nome Gennaro Troianiello. Ma il calcio supera anche queste barriere. I capricci di Prodi, invece, rischiano di mandare in fuorigioco lo sport più bello del mondo. Roma Cultura Clamorosi arresti nella vicenda Idi Artisti di strada mito che tramonta Valter Brogino pag. 6 Davide Tedeschini pag. 11 dei carburanti praticati alla pompa”. E’ la prima volta in Italia che un’indagine giudiziaria cerca di andare a fondo sul meccanismo di formazione dei prezzi della benzina. Per una questione di competenza territoriale, il gip Battarino ha deciso che a procedere e a continuare le indagini saranno le Procure di Milano e Roma. Sinistra in affanno Renzi scuote il torpore Pd ontinuano a destare non poche reazioni le dichiarazioni di Matteo Renzi, in un’intervista al Corsera e in altre uscite pubbliche, sul ruolo che il Pd fin qui non ha svolto. “Stiamo perdendo tempo” è il leit-motiv del sindaco di Firenze, soprattutto riguardo la mancata intesa con il Pdl per dar vita al nuovo governo. Un segnale sempre più forte della probabile discesa in campo di Renzi, anche senza nuove primarie. Perfino il presidente Napolitano ieri, anche se in maniera indiretta, ha mandato un messaggio al sindaco fiorentino: “Non stiamo perdendo tempo”. Evidente invece il nervosismo tra i bersaniani. Micol Paglia a pag. 4 C Attualità 2 Venerdì 5 aprile 2013 Grillo non sa più che pesci prendere Rivolte, battibecchi, litigi, insulti e minacce. I protagonisti? I neoparlamentari del M5s – Da Tommaso Currò, che apre al Pd, a Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera, oggetto di una denuncia-querela presentata dall’avvocato Picarozzi, legale del partito di Federico Colosimo Ieri pomeriggio inutile vertice tra il Premier e il segretario Pd l partito - non partito M5s è già alla frutta. Le crepe, nel movimento di Beppe Grillo, sono ormai evidenti. Ieri, infatti, è scoppiato un nuovo casodissidenti. La fronde pro governo dentro il Movimento 5 stelle c’è eccome. Grillo e Casaleggio tentano di dirimerla, ma non ce la fanno. A ribellarsi, questa volta, è stato il parlamentare siciliano Tommaso Currò che, in un’intervista rilasciata a “La Stampa”, ha aperto al Pd. “Serve un confronto, il Paese sta andando allo sfascio”. Parole che hanno inquietato e non poco il comico genovese che, fino ad oggi, ha sempre rifiutato qualsiasi alleanza. Le reazioni, subito dopo, sono state immediate. “Sei un traditore”, il messaggio di molti. “Vai a casa, sei uno Scilipoti”, quello di altri. Nel mezzo, però, decine di commenti entusiastici: “C’è ancora la speranza che il M5S non sia composto da automi, ma da persone”. Per il neoparlamentare, col Pd la sensibilità è comune su molti temi: “Penso agli immigrati, all’ambiente, ai diritti civili, mentre purtroppo in Tra Monti e Bersani la solita aria fritta I a montagna ha partorito il topolino. Anzi, neppure quello… Ieri pomeriggio, con tutta l’enfasi del caso prima e durante data dalle agenzie di stampa e dai siti internet amici, Mario Monti e Pier Luigi Bersani si sono incontrati. Ma ‘dopo’ è arrivato il solito, inutile collage di luoghi comuni, a leggere il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, che auspica “Soluzioni tempestive in merito alle scadenze politico-istituzionali nel segno della più ampia condivisione possibile fra le L questo Paese la destra non ha un respiro europeo”. Insomma, Currò delira e affronta a viso aperto il suo capo: “È surreale che 163 persone si muovano per andare incontro a una sola. Venga lui da noi, qui in parlamento. Saremo felici di confrontarci”. Nessuna coesione, dunque, nel M5s. Parlamentari ed esponenti divisi in tutto, nel pensiero e nelle idee. Con un obiettivo comune, però, quello di non perdere la poltrona. Per un posto in Parlamento, sono pronti a tutto. Anche a comportarsi da “traditori”. Questi, però, in politica, sono atteggiamenti comuni e non nuovi. Peccato che, questa volta, i voltagabbana sono proprio loro, i grillini. Ai neoparlamentari sono bastati pochi giorni per scoprire ed avvalersi di quei privilegi che sempre hanno criticato alla tanto odiata casta. I pranzi al ristorante a Montecitorio parlano chiaro. In Sicilia, i più grandi “ribelli” di M5s. Come il vicepresidente dell’Ars Venturino ed il presidente, Trizzino. Al centro delle polemiche per essersi recati, con la disprezzata e odiata auto blu, alla base militare Usa di Sigonella per un incontro con il console statunitense. Nel M5s, ormai è chiaro, ognuno fa il comodo suo. Tanto Grillo e Casaleggio lo permettono e non intervengono. Testimonianza del fatto, una denuncia querela presentata alla Digos di Roma, proprio dall’avvocato del partito, Luigi Picarozzi. Il legale, infatti, sarebbe stato oggetto di “aggressioni, minacce e intimidazioni”, subite da un gruppo di grillini guidati da Roberta Lombardi, capogruppo del movimento pantastellato alla Camera dei deputati. Il tutto sarebbe avvenuto sotto gli occhi del capo, Grillo, citato nell’esposto presentato in qualità di te- forze parlamentari". "L'incontro - si legge ancora nella nota - si è svolto in un clima di grande cordialità e di convergenza rispetto all'analisi del delicato momento politico. A giudizio di entrambi, soluzioni in merito alle scadenze politico-istituzionali vanno tempestivamente ricercate, nella chiarezza e trasparenza dei percorsi, attraverso la più ampia condivisione possibile fra le forze parlamentari". Insomma: la classica, inutile aria fritta. I.T. stimone. Insieme alla Lombardi, a partecipare al “fattaccio”, altri 10 esponenti del partito: “Pietro Calabrese, che si rivolse a me in modo minaccioso, Dante Santacroce, Andrea Aquilino e Nicoletta Ferraro, più altri attivisti”. “Stai zitto, qui comandiamo noi, ora ti facciamo vedere cosa ti succede”, alcune delle minacce rivolte a Picarozzi. Una vera e propria caccia all’uomo all’in- terno di un noto albergo romano dove, solo gli addetti alla sicurezza sono riusciti ad evitare il peggio. Dalla Lombardi, nessuna replica e, soprattutto, nessuna smentita. Grillo non sa più che pesci prendere. E’ il “boss” del partito, ma solo formalmente. Nel M5s, la democrazia, tanto predicata, non è di casa. L’anarchia, al contrario, regna sovrana. La ragazza marocchina “I pm volevano che facessi il nome del Cav.” Ruby protesta davanti al Tribunale: “Colpita per attaccare Berlusconi” Non è giusto che si nasconda la verità. Subisco dai giudici violenza psicologica, una vera e propria tortura, una pressione insostenibile”. E’ avvenuto ieri mat- “ tina, davanti al Palazzo di Giustizia di Milano – preso d’assalto dai giornalisti - lo sfogo di Ruby, in arte Karima El Mahroug. La giovane marocchina non ce l’ha fatta, ed è sbottata. “Non sono una prostituta – ha spiegato ai cronisti – i pm devono ascoltarmi. Per colpire Berlusconi la stampa ha fatto del male a me. Di tutti gli interrogatori che ho reso, solo alcuni spezzoni sono stati messi a verbale. Tutto è improvvi- L’EX MINISTRO VERSO IL PROCESSO PER ALCUNI “FAVORI” RICEVUTI Pecoraro Scanio rischia grosso ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio rischia di finire sotto processo, a Roma, per presunti scambi di favori con imprenditori. Il pm Paolo Ielo ha notificato l'avviso di chiusura indagine all'ex esponente Verde e ad altre nove persone. Procedura che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Pecoraro Scanio e' accusato di finanziamento illecito di un parlamentare per aver ricevuto utilita' come il pagamento di voli in elicottero, vacanze private ed utenze cellulari. A rischiare il rinvio a processo sono anche il fratello dell'ex ministro, Marco, gia' senatore, e alcuni imprenditori. L'inchiesta, avviata nel 2008 dalla procura di Potenza, fu incentrata sulla concessione di voli e soggiorni gratuiti in alberghi di lusso da parte di alcune agenzie di viaggio in cambio di favori e appalti nel L’ settore del turismo e, in qualche caso, nello smaltimento dei rifiuti. Successivamente il trasferimento a Roma per competenza territoriale. Nel capo di imputazione notificato all'ex titolare dell'Ambiente si contesta di aver ricevuto il pagamento delle fatture per numerosi trasferimenti in elicottero per un importo di 120 mila euro; il pagamento di vacanze private in Italia e all'estero (Usa e Francia), soggiorni alberghieri (Saturnia, Milano e Perugia) per un valore di alcune decine di migliaia di euro; l'acquisto di un terreno destinato ad essere utilizzato per l'edificazione di un agriturismo biologico e di una villa con annessa piscina ed eliporto. La procura contesta ad Alfonso Pecoraro Scanio anche di aver ricevuto, insieme con altri esponenti del suo entourage, da altri due indagati, diverse utenze I.T. cellulari. samente cambiato quando non ho accusato Berlusconi. A quel punto, da parte dei magistrati, sono iniziate intimidazioni subliminali. Di fronte a quella pressione incessante ho ceduto: era più facile dire ‘sì’ e raccontare storie inverosimili piuttosto che farmi angosciare o peggio fare accettare la verità che avrei voluto raccontare”. Dopo aver ricordato di essere “la parte lesa in questa vicenda”, la ragazza ha poi spiegato di non aver mai avuto rapporti sessuali a pagamento – tantomeno con Berlusconi – e di aver commesso un’unica ingenuità: “quella di aver detto che sono parente dell’ex presidente Hosni Mubarak. Mi dispiace e per questo chiedo scusa”. Per essere ancor più credibile, Ruby ha mostrato ai giornalisti un falso passaporto nel quale compariva il nome di Mubarak. “Presentarmi come sua nipote mi è servito a costruirmi una vita parallela, diversa”. Chissà cosa dirà oggi il procuratore aggiunto Ilda Boccassini. Del castello di sabbia costruito ad arte per colpire il Cavaliere, sembrano esserne rimaste solo le impronte di piedi. La palla passa ora alla Cassa- Nella foto Ruby, Karima El Mahroug, protesta davanti al Tribunale zione che, il prossimo 18 aprile, dovrà decidere se mantenere i processi penali a carico di Silvio Berlusconi a Milano o, come richiesto dalla difesa dell’ex premier, rimetterli – in virtù dell’articolo 45 del codice penale – ad altro giudice, in altra sede. Brescia, con tutta probabilità. La sesta sezione penale – questo è certo – non può non tener conto di quanto successo ieri mattina. Accertando, in via definitiva, che al Palazzo di Giustizia di Milano è presumibilmente in atto una persecuF.Co. zione giudiziaria. 3 Venerdì 5 aprile 2013 Attualità In una intervista al Corsera e in altre dichiarazioni il sindaco di Firenze non risparmia accuse Renzi: una voce fuori dal caotico coro del PD “O si va a votare o si fa l’accordo col Pdl - Se avessimo fatto ciò che dovevamo fare Grillo non sarebbe a questo punto” di Micol Paglia bolizione del Senato, che diventa una “camera delle autonimie, con i rappresentanti delle Regioni e dei sindaci delle grandi città che vanno a Roma una volta al mese senza ulteriori indennità”, abolizione delle Province, riforma della legge elettorale. A leggere questa intervista sembra che a parlare sia un rappresentante del centrodestra (e nemmeno uno qualsiasi), fermo e convinto delle sue proposte per salvare il Paese. Invece no, il politico è sì fermo e convinto, ma di certo non appartiene alle schiere di Berlusconi & co. Queste sono parole dell’intervista esclusiva di Matteo Renzi al Corriere della Sera. “Parto dal fatto che si debbano avere le idee chiare (e questa affermazione, quando si parla del PD, fa già di per sé notizia, ndr. ). O si va a votare, e la cosa non mi spaventa: anche se, ad andare in Parlamento, non trovi un deputato convinto in cuor suo che si debbano sciogliere le Camere, per quanto nessuno abbia il coraggio di dirlo fuori. Altrimenti si fa un patto costituente da cui na- A sce la Terza Repubblica”. Parla chiaro e tondo l’avversario di Pierluigi Bersani, che più che suo compagno di partito, sembra essere diventato la sua nemesi. Più il Segretario del PD si muove tentennante e timoroso, alla disperata ricerca di una soluzione per uscire dalla crisi politica che sta attraversando l’Italia in questo periodo post-elettorale, più Renzi sguaina la spada di salvatore del partito (e del Paese). Beh, certo, è abbastanza facile raccontare di avere la verità in tasca quando non si è al centro delle polemiche, ma il giovane rampante rampollo democratico sembra davvero proporre qualche cosa di differente rispetto alle solite polemiche anti-Cav. sciorinate da molti suoi “compagni” di partito. “Non è possibile che il noto giurista Migliavacca un giorno proponga ai grillini di votare insieme la richiesta di arresto per Berlusconi , che tra l’altro non è neanche arrivata, e il giorno dopo offra al Pdl la presidenza della convenzione per riscrivere la Carta costituzionale. In un momento si vagheggia Berlusconi in manette, in un altro ci si incontra di nascosto con Verdini”. Attacca Renzi e poi aggiunge: “io non voglio Berlusconi in PER FASSINO È STATO ADDIRITTURA “IRRISPETTOSO” Tutti i bersaniani accusano il colpo Interviene anche Giorgio Napolitano: non stiamo perdendo tempo n polverone che non finisce più. Questa l’ovvia ed inevitabile reazione di buona parte dell’area “bersaniana” del PD all’intervista di Matteo Renzi al Corriere della Sera di ieri. Immediato è arrivato un tweet piccatissimo di Chiara Geloni, direttrice della web-tv Youdem che ha scritto: “Serenamente e pacatamente non si può negare che, al momento, la proposta politica di Renzi coincida perfettamente con quella di Berlusconi”. Non meno critico nei confronti del sindaco di Firenze è stato Stefano Di Traglia, responsabile della comunicazione del PD: “Renzi semplicemente propone la stessa ricetta di Berlusconi: un governissimo o elezioni". Stessa solfa anche per Roberto Seghetti che ha dichiarato: “Si può fare governo che cambi davvero – scrive via Twitter omettendo gli articoli per ragioni di spazio-. Renzi pensa di perdere sua occasione e vuole matrimonio con Cav? Si accomodi”. Uno dei “colonnelli” del Pd, Beppe Fioroni, invece, resta sul vago ma accusa l’”antagonista” di Bersani di aver rilasciato "un'intervista sconsiderata". U galera, voglio Berlusconi in pensione”. Insomma, tutta un’altra musica rispetto alla linea (confusa) e pseudo-giustizialista che caratterizza buona parte del PD. E di Bersani che pensa, il suo degno avversario? “Il PD deve avanzare le sue proposte senza farsi umiliare andando in streaming a elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo 5 stelle, che hanno dimostrato arroganza e tracotanza nei nostri confronti”, e ancora “guardando quella diretta mi veniva da dire ‘Pierluigi, sei il leader del PD, non farti umiliare così!’”. E non manca nemmeno un po’ di sana auto- critica quando si parla di Grillo: “Se avessimo fatto ciò che dovevamo fare Grillo non sarebbe arrivato a doppia cifra”. Di certo, però, nessuno si aspettava che su questa polemica sarebbe intervenuto anche il Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, indirettamente –questo è ovvioha lanciato a Renzi una notevole stoccata. "Io personalmente non credo che si stia perdendo tempo", ha dichiarato l’inquilino del Quirinale facendo chiaro riferimento all’intervista del giovane Renzi, reo di aver fatto notare che in 40 giorni (tanti ne sono passati dalle elezioni) ancora non si è arrivati alla formazione di un governo. In soccorso del Presidente della Repubblica è arrivato anche Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, che ritiene irrispettose le accuse di Renzi: “Napolitano ha cercato soluzioni e ha trovato difficoltà vere per fare un governo di cambiamento. Né Bersani, né gli altri leader dei partiti in Parlamento perdono tempo. Si cerca una soluzione a un problema che non è fare un governo quale che sia, ma avere un governo di cambiamento all'altezza delle sfide che l'Italia ha davanti sul terreno della politica M.P. e dell'economia”. Ecco, di certo un’intervista scomoda quella di Renzi al Corriere, che non ha mancato di suscitare polemiche dentro e fuori il suo partito, però, una volta tanto si è sentita, anzi letta, una voce fuori dal solito, caotico, coro. 4 Venerdì 5 aprile 2013 Attualità Economia, per l’Italia il tunnel della crisi è sempre più buio. Soffrono un po’ tutti i settori Consumi in calo anche a febbraio "Non si intravedono segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo", osserva Confcommercio Ennesima stangata per le famiglie italiane che risultano sempre più povere Crolla del 6,9% il valore delle abitazioni rolla anche l’unica “ricchezza” di milioni di italiani: la casa. I prezzi delle abitazioni hanno registrato un calo del 2,2% rispetto al trimestre precedente e del 6,9% su base annua. Ennesima stangata per gli italiani che nell’ultimo anno si sono visti aumentare vertiginosamente le imposte dirette e indirette sulle abitazioni e introdurne delle altre (vedi l’Imu e la Tares che slitterà a dicembre). Un’altra fotografia che evidenzia la grave crisi del Paese. Cresce la disoccupazione, diminuiscono i consumi e il Governo Monti per far “quadrare” i conti aumenta le tasse. Secondo le stime preliminari dell'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento, spiega l’Istat – ha subito una diminuzione dell'1,5% nei confronti del trimestre precedente e del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2011. In termini tendenziali è la diminuzione più marcata delle quattro registrate. C essuna inversione di marcia sul fronte dei consumi che – secondo l’indicatore di Confcommercio (Icc) - registrano una diminuzione di 3,6 punti percentuali nel mese di febbraio. Un trend negativo costante che prosegue ormai dal settembre del 2011. Il dato sui consumi – in linea con gli altri indicatori - conferma le gravi difficoltà dell’economia italiana che fa sempre più fatica a ripartire. I cittadini, oltre ad aver abbandonato – ormai da tempo - i propri sfizi per fronteggiare la crisi, non riescono più ad arrivare alla terza settimana del mese. A tal proposito sono aumentate notevolmente le presenze N ai punti d’accoglienza della Caritas e delle altre associazioni di volontariato. Il dato più allarmante - però - è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda ha subito un crollo del 7,6% nel mese di febbraio. Un settore, quello dei trasporti, molto importante in Italia che ha dovuto piegarsi alle logiche del mercato, riducendo così la domanda di circa il 25% in volume. Particolarmente significative anche le diminuzioni che hanno interessato gli alimentari, le bevande, i tabacchi (-4,7%), gli alberghi ed i pasti e le consumazioni fuori casa (-3,7%), l'abbigliamento e le calzature (-3,6%) ed i beni e servizi per la casa (- 3,6%), in calo ormai da molto tempo. Leggera variazione positiva invece delle quantità acquistate dalle famiglie (+2,9% rispetto allo stesso periodo del 2012). Sempre nel mese di febbraio, la dinamica tendenziale dell’Icc registra un’ulteriore flessione della domanda relativa ai servizi (pari all’1,9%) e della spesa per i beni (4,4%). Il dato sui consumi, rileva Confcommercio, "appare in linea con il permanere di una situazione di estrema criticità dell'economia italiana. Non si intravedono, per adesso, segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo". Giuseppe Sarra Ammonta a ben 730 mln di Euro il tesoretto che ammuffisce da mesi nelle casse del Ministero degli Interni, ma pochi ne parlano Il commento - Scende in politica: ma era solo un pesce d’aprile Il ministro Cancellieri blocca La i fondi destinati al sociale Q entinaia di milioni di euro da destinare al sociale, in un periodo di spending rewiew e di contrazione della spesa per il welfare, avrebbero fatto veramente comodo. Un anno fa, in maniera alquanto trionfalistica, il Ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca aveva enfaticamente dichiarato di aver reperito, per finanziare un “piano per chi è in difficoltà nella crisi”, un cospicuo tesoretto, rastrellando fondi strutturali europei avanzati dal bilancio 2007-2013. Anche la responsabile del Welfare, la famigerata Elsa Fornero, plaudendo all’iniziativa aveva parlato di una inversione di tendenza, dopo che “per anni si è destinata una quota comparativamente elevata della spesa sociale alle pensioni e troppo poco ad altri bisogni”. Si era deciso di ripartire i 730 milioni di euro in tre capitoli: all’infanzia sarebbero stati destinati 400 milioni, agli anziani non autosufficienti 330 mentre 37,8 milioni di euro sarebbero C stati erogati per progetti promossi da giovani del privato sociale. Le regioni che avrebbero giovato delle somme sarebbero state Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. Nell’ottobre del 2012 una delibera del Cipe aveva affidato al Viminale la gestione della somma relativa ai progetti per l’infanzia e la terza età ed alla Presidenza del Consiglio dei ministri (in particolare al ministero per la Cooperazione internazionale e al Dipartimento della Gioventù) i restanti 37,8 milioni. Mentre quest’ultima cifra è stata proficuamente investita sul territorio in tempi incredibilmente rapidi, grazie all’allestimento di tre concorsi ad hoc chiusi a febbraio con grande successo di adesioni (oltre 1500 per il solo bando “Giovani del non profit per lo sviluppo del Mezzogiorno”), i fondi del ministero guidato da Anna Maria Cancellieri stanno marcendo nelle casse del Viminale. Il risultato è che già oggi si può affermare che difficilmente saranno centrati gli obiettivi di creare 18.500 posti in più negli asili nido e di portare al 3,5% il numero degli anziani assistiti a domicilio entro il 2015. Emiliano Stella Inoltre, il calo dei prezzi – osserva l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate - è dovuto anche alla diminuzione sostanziale (25,8%) del numero di abitazioni compravendute. Un trend sempre più nero rispetto al passato. Il valore delle case, invece, è diminuito di 2,7 punti percentuali nei confronti del 2011, quando la variazione annuale era stata pari a +0,8%, sintesi di un aumento del 2,1% dei prezzi delle abitazioni nuove (+2,7% due anni fa) e di un crollo pari al 4,7% dei prezzi di quelle esistenti (dopo il -0,2% del 2011). “È la terza volta consecutiva che – sottolinea l’Istituto Nazionale di Statistica - i prezzi delle abitazioni nuove registrano un rallentamento dei tassi di crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre, sempre su base annua, i prezzi delle abitazioni esistenti presentano diminuzioni via via più marcate a partire dal quarto trimestre del 2011”. G.S. Fornero non bissa uante volte il 1° Aprile ci sono stati scherzi clamorosi o meno e quante volte ognuno di noi ne è stato oggetto? Magari all’inizio ci siamo preoccupati poi ci siamo fatti una sonora risata e ci siamo complimentati con chi ha ideato lo scherzo. Così è successo in quest’ultimo 1° Aprile. Sulla rete comincia a girare la notizia che Elsa Fornero dichiarava che il Governo Monti era stato un fallimento e che lei sarebbe scesa in politica. La notizia era talmente ben confezionata da avere al suo interno anche una nota del Ministero in cui la Ministra che elogiava il PDL e lo stesso Berlusconi al punto da dire che sarebbe entrata in quel Partito. Fortunatamente si trattava di una bufola mediatica anzi di un vero e proprio pesce d’Aprile giocato da un sito, Quelsi.it, che ha tratto in inganno molti siti di informazione. Lo scherzo è talmente ben riuscito che ci risulta, da fonti ben informate, che alcuni esponenti del PD già brindavano al successo elettorale nelle prossime elezioni pensando che gli esodati avrebbero votato in massa per il loro partito. Così come nello stesso PDL sembra vi sia stato un attimo di sconcerto con frenetiche telefonate per avere conferma o meno della infausta notizia. A tarda sera si è avuta conferma che lo scherzo era legato alla data di inizio del mese di Aprile e tutti o quasi tutti hanno tirato un sospiro di sollievo. Il pensiero che la Ministra sarebbe rimasta nell’agone politico non rassicurava quella parte sociale di destra e di sinistra che riconosce i guai provocati dalle riforme targate Fornero. Anche chi scrive ha avuto un attimo di sussulto e per poco non ci cadeva pensando che ormai la Ministra pur di rimanere a galla farebbe di tutto. Pericolo scongiurato e chissà come la Fornero abbia preso lo scherzo, lei che è così seriosa e tanto ma tanto “choosy” con la stampa. Immaginiamo che la Ministra, se avesse voluto fare un pesce d’aprile, avrebbe detto “yrbi et orbi” ; “Da domani tutti i 400.000 esodati possono andare in pensione perché ho risolto il problema”. Ma, in effetti, quella dichiarazione fatta dalla Fornero non sarebbe stata credibile…., nemmeno come pesce d’Aprile. Comunque di fronte al pericolo della Fornero potesse venire nel centrodestra non rimane che gridare: Viva il Pesce d’Aprile. Massimo Visconti 5 Venerdì 5 aprile 2013 Esteri Un nuovo scandalo Wikileaks si abbatte sull’Europa: scoperte diverse compagnie off-shore Paradisi fiscali: la Francia nell’occhio del ciclone A essere colpita sembra essere anche l’Italia: dai dati sono diversi i nomi di imprenditori coinvolti nella vicenda ncora sotto i riflettori dell'opposizione per lo scandalo Cahuzac, e il presidente francese Francois Hollande deve fare i conti con un’altra grana che intacca l’etica e la morale del suo entourage. Tempo che il ministro delle Finanze facesse il mea culpa sul suo conto in Svizzera ed ecco che l’Eliseo viene richiamato in causa da un'inchiesta di Le Monde che smaschera anche Jean-Jacques Augier, tesoriere della campagna elettorale dello stesso Hollande contro Sarkozy alle presidenziali 2012, accusato di avere a che fare con il Wikileaks dei paradisi fiscali. Augier infatti, con la sua holding finanziaria Eurane, risulta nell'elenco delle persone implicate a diverso titolo in conti offshore alle isole Cayman. A rendere pubblica la notizia è stata la testata francese Le Monde, nell’ambito di un’inchiesta portata avanti da 38 testate A Caso Pistorius Dopo la bufera giudiziaria vuole tornare ad allenarsi scar Pistorius vuole riprendere gli allenamenti non c’è dubbio. Ad annunciarlo Peet Van Zyl, il manager dell'atleta che grazie a un’ingente cauzione ha ottenuto non solo la libertà ma anche la restituzione del passaporto in attesa del processo per l'omicidio della sua compagna Reeva Steenkamp. Non ci sia nulla ancora in 'calendario i prossimi campionati del mondo di atletica leggera in programma a Mosca sono l’obiettivo agognato dal corridore. Una voglia di gossip incontrollata che vige sulla vicenda visto che il quotidiano sudafricano Beeld a posteriori ha pubblicato una foto di Oscar Pistorius su una pista di atletica mentre indossa le protesi da corsa. Lo scatto era stato realizzato il 24 marzo scorso, quattro giorni prima della concessione del passaporto all’atleta paralimpico. Nel frattempo il boom mediatico del caso fa tendenza e porta alla nascita di gruppi di sostenitrici in tutto il mondo. Si chiamano "Pistorians" e dopo essersi mobilitate sui social network hanno seguito il processo dell’atleta, piantonandosi fuori le mura del tribunale di Pretoria. Guidate dall'inglese Laura Lambden provengono da tutto il mondo. Sono donne agguerrite che lottano per un processo equo all'imputato, attaccando i giornalisti reputati la causa primaria dei problemi dell’atleta e della diffusione mediatica esagerata ruotata attorno al caso Pistorius. F.Ce. di tutto il mondo basata sull'enorme quantitativo di dati segreti comunicati anonimamente al Icij, il consorzio internazionale dei giornalisti d'inchiesta. L’ente con sede a Washington, ha portato a galla l’esistenza di una società denominata International Bookstores Limited, costituita nel 2005 nel paradiso fiscale dei Caraibi da diversi azionisti, fra i quali lo stesso Augier. Il tesoriere non smentisce, anzi conferma tutto aggiungendo addirittura di avere due entità offshore alle Cayman, una costituita nel 2005 e l'altra nel 2008-2009. Totale l’estranietà del Presidente Hollande secondo quanto riportato dal suo braccio destro che dichiara alla stampa:”Ho investito in quella società (International Bookstores,) attraverso l'intermediario della filiale di Eurane in Cina, Capital Concorde Limited, holding che gestisce tutti i miei affari cinesi. L'investimento in International Bookstores compariva nel bilancio della filiale. Nulla d'illegale". Uno scandalo in piena regola che pare coinvolgere anche l’Italia. A scandagliare i dati riportati dai documenti in mano dell’ Icij è stata la testata giornalistica de L'Espresso che ha segnalato tra i trasgressori italiani Gaetano Terrin, allora commercialista di Tremonti, scoperto nell’inchiesta ‘custode’di una società nelle Isole Cook. E ancora emergono i nomi di Fabio Ghioni, hacker dello scandalo Telecom, ‘beneficiario’ di una società offshore nelle Isole Vergini corrispondente a un fitto sistema finanziario legato a tre famiglie lombarde altolocate. Infine Oreste e Carlo Severgnini, commercialisti milanesi, scoperti direttori di un’altra compagnia offshore. Traffici nascosti, sotterfugi e paradisi non solo terrestri ma soprattutto fiscali: tutti coinvolti nessuno escluso. Wikileaks insegna. Francesca Ceccarelli L’esercito di Pyongyang risveglia l’attenzione mondiale sfidando la Casa Bianca Dalla Corea del Nord minacce nucleari A renderlo noto un comunicato dello Stato maggiore dell’Esercito Popolare lta tensione tra Stati Uniti e Nord Corea. L'esercito di Pyongyang ha dato infatti il via libera per un attacco nucleare contro gli Stati Uniti. Un comunicato dello Stato maggiore dell'Esercito popolare pubblicato dall'agenzia ufficiale Kcna che ha messo in allarme non solo la casa Bianca ma il mondo intero. Nella nota si riferisce che l'esercito nordcoreano informa gli Stati Uniti che le basi americane "saranno annientate da mezzi di attacco nucleare più efficaci, piccoli, leggeri e diversificati. La spietata operazione delle nostre forze armate rivoluzionarie a questo riguardo hanno superato l'esame e la ratifica finale". Il Pentagono da parte sua si appresta già a reagire con il dispiegamento sull'isola di Guam, nell'Oceano Pacifico dove ha una base, di un sistema Terminal high- A altitude area defense battery, o Thaad, ovvero una batteria antimissile studiata proprio per difendersi da eventuali attacchi della Corea del Nord. E Guam data la sua vicinanza ('solo' tremila chilometri) con le coste nordcoreane è la mira principale: il governo sudcoreano dichiara infatti di aver mosso verso la sua costa orientale un missile Musudan, arma con un raggio d'azione capace di arrivare sull'isola. In corso anche lavori nel reattore nucleare di Yongbyon, messo in funzione nei giorni scorsi. Nel frattempo gli Stati Uniti decidono di prendere sul serio la minaccia: il segretario americano alla Difesa Chuck Hagel esorta Pyongyang ad abbandonare la sua "pericolosa retorica" ma lancia un monito ai suoi conazionale di non sottovalutare la questione. “Basta un solo sbaglio e non voglio Eurosky Tower . Entrare in casa e uscire dal solito. O essere il segretario alla Difesa che una volta si sbagliò"- ha dichiarato Hagel. Il panico si spinge anche al di là dell’ambito militare: per il secondo giorno consecutivo, la Corea del Nord ha chiuso l'area di Kaesong, un complesso industriale in territorio nordcoreano dove operano però decine di aziende del Sud. Sono centinaia i sudcoreani ancora intrappolati nelle fabbriche: solo 220 sono tornati in patria, mentre circa 600 tra manager e personale hanno scelto di rimanere a Kaesong. L'unica area ancora con libertà di transito fra Nord e Sud, è stata chiusa da Pyongyang per ritorsione contro le manovre di Seul e Usa. Secondo le fonti sudcoreane il paese avrebbe comunque pronto un piano per proteggere i propri cittadini e le proprie imprese. F.Ce. Brasile Quando a vincere nello sport è ancora la violenza l calcio sudamericano è violento: a darne la riprova soprattutto gli incontri giocati nella Coppa Libertadores. Dopo i fatti del dicembre scorso a San Paolo nella finale di Copa Sudamericana fra il club brasiliano e gli argentini del Tigre in cui dovettero scendere in campo le forze dell’ordine per sedare gli animi, ecco che ancora una volta il calcio si mescola alla violenza insensata. Luogo dell’accaduto Belo Horizonte, dove al termine di Atletico Mineiro-Arsenal Sarandì la polizia è dovuta intervenire in maniera incisiva. I brasiliani vincono per 5-2, e subito esplode la protesta dei giocatori argentini nervosi sin dall’inizio. Le forze dell'ordine, intervenute in difesa dell'arbitro e dei guardalinee, vedendosi aggrediti hanno reagito di conseguenza. Assetto antisommossa, elmetti in testa, gli scudi a difesa e in alcuni casi i fucili a pompa: tutti puntati contro i giocatori argentini che si sono finalmente calmati. In un intervista Cicero Nunes, tenente colonello difende i suoi uomini:”Quella degli argentini è stata una condotta criminale, fuori luogo in un incontro di calcio. Avrebbero potuto essere arrestati". A seguito dei fatti sono quattro i giocatori della squadra argentina arrestati per essere interrogati: dovranno rispondere delle aggressioni agli agenti che cercavamo di fare il loro lavoro proteggendo gli arbitri e gli assistenti di gioco. Morgan I La parte migliore è quando si torna a casa Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell’EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La combinazione dell'esclusività del progetto, del prestigio della vista e della qualità progettuale offre un'opportunità unica per chi ricerca una residenza abitativa di primissimo livello nella Capitale. Al 19° piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. Per prenotare la tua visita contatta i nostri consulenti al numero 800 087 087. RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde 800 087 087 www.euroskyroma.it 6 Venerdì 5 aprile 2013 Italia Svolta giudiziaria nella vicenda del gruppo dermopatico laziale Idi, i conti non tornano: 14 milioni di “fondi neri” Arresti domiciliari per Padre Franco Decaminada: è accusato di aver intascato ingenti somme di denaro di Valter Brogino lla fine, la mano della giustizia si è posata sulla testa dell'Idi San Carlo. Anzi sui suoi vertici, portando agli arresti domiciliari quello che l'inchiesta stessa della magiostratura ha indicato come il "dominus" degli affari dui una struttura sanitaria dalla quale sono apriti fondi. Troppi. Da questo quadro, che gli investigatori della Guardia di finanza hanno restituito in diverse informative consegnate agli inquirenti della procura di Roma, il religioso ed ex consigliere delegato della struttura Padre Decaminada è finito al domicilio coatto. Stessa misura è stata eseguita per il manager Antonio Nicolella, responsabile del personale e della sicurezza, mentre in carcere è andato l'imprenditore Domenico Temperini. Si parla di un giro di 14 milioni di euro. Tutto tramite un collaudato sistema di false fatturazioni attuato con lo schermo di due società, la Elea Formazione Professionale scrl e la Elea spa, di proprietà della Provincia Italiana, seocndo quanto spiega il gip Antonella Capri nelle 22 pagine di ordinanza di custodia cautelare. Il quadro è stato dipinto, a tinte A rigorosamente fosche, dalle Fiamme Gialle. In un passaggio si ricorda come dalla Gi.Esse. Srl sono "pervenuti a Temperini tramite bonifici bancari 998.070,00 euro". E poi "381.500 sono stati trasferiti all'ex moglie" del manager, la signora Emanuela G. Mentre 100mila euro li ha avuto l'attuale compagna di Temperini, Evelyne M. Padre Decaminada invece ha avuto 600mila euro. Ed al religioso, per la stessa via, sono arrivati anche altri 120mila euro dati alla Punto Immobiliare Srl, che è una azienda a lui riferibile. L'indagato è il "dominus", spiega ancora il giudice, "è organo di vertice della 'Provincia Italiana' poichè riveste la carica di consigliere delegato ed è deputato alla gestione del comparto Idi-Sanità, e tale carica ricopre dal luglio 2004 fino al dicembre 2011". La Finanza ha anche messo sotto sequestro un immobile, denominato "Ombrellino", che si trova a Magliano in Toscana, del valore di oltre 1 milione di euro e acquistato, in massima parte, con denaro provento di reato. La villa in provincia di Grosseto, ad Orbetello, "costituisce provento dei delitti di appropriazione indebita e di bancarotta fraudolenta poiché somme ne costituiscono l'oggetto materiale e il provento sono state utilizzate per la ristrut- turazione dell'immobile". I reati contestati ai tre arrestati vanno dall'appropriazione indebita aggravata alla bancarotta patrimoniale fraudolenta, dall'emissione ed utilizzo di fatture false all'occultamento delle scritture contabili. Altre 10 persone sono state denunciate, inoltre, a vario titolo, per i delitti di riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento delle scritture contabili ed appropriazione indebita. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Nello Rossi e sostituti procuratori Giuseppe Cascini e Michele Nardi e condotte dal nucleo di polizia tributaria, hanno avuto ad oggetto gravi fattispecie di appropriazione indebita, proseguite sino al 2012, in danno della "Provincia Italiana della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione", ente ecclesiastico, giuridicamente riconosciuto proprietario, tra gli altri, dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata Concezione, del San Carlo di Nancy e di Villa Paola - con oltre 1.500 dipendenti, e, da sabato scorso, in amministrazione straordinaria, a seguito dello stato di insolvenza accertato dal Tribunale di Roma, in relazione ad un passivo di oltre 600 milioni di euro. Traffico e dintorni, il decreto su Roma Capitale alla Camera La “carta” approvata dal Senato dà più poteri al sindaco Ma ora si attende l’esito (non scontato) della seconda votazione G razie ad un decreto firmato al Senato dal Pdl e il Partito democratico, Roma Capitale avrà più poteri. Si tratta di una modifica al precedente decreto di qualche mese fa in cui venivano definite le competenze di cui potranno beneficiare le amministrazioni comunali della città eterna. Nello specifico, se il decreto troverà il via libera anche a Montecitorio, il sindaco avrà più poteri su: traffico, mobilità e inquinamento acustico e atmosferico. Inoltre il decreto prevede il finanziamento diretto a Roma Capitale per il trasporto pubblico locale. Da sempre piaga di tutte le amministrazioni di destra o sinistra che fossero. Un provvedimento approvato a larga maggioranza a Palazzo Madama, con qualche eccezione non di poco conto. A votare no (ma era alquanto scontato) sono stati i senatori della Lega, ad astenersi invece, i grillini, che, tra le tante cose hanno anche la presunzione di governarla questa città. Ora, è evidente che l’astensione al Senato sortisca lo stesso effetto di un no. Viene da chiedersi quindi in che modo i 5 Stelle che sbandierano folcloristici slogan per dimostrare la loro romanità (“ripijamose Roma è solo l’ultimo in ordine di tempo), possano aver a cuore la Capitale e i suoi problemi. Un provvedimento di questo tipo, insieme all’abbattimento dei vincoli legati al patto di stabilità, è solo il primo passo, la base, per poter cominciare a lavorare per risollevare la città. In assenza di questi è indifferente a quale schieramento appartenga la prossima giunta che si stabilirà a Palazzo Senatorio, avrà comunque le mani legate. È necessario quindi fare un’attenta valutazione prima di dare fiducia ad un movimento che ancora prima che la partita abbia inizio, dimostra, di non avere le carte per giocarla. Grillini a parte, evidente la soddisfazione del sindaco Gianni Alemanno per l’importante provvedimento atteso dal vaglio della Camera: “Il mio auspicio – afferma il primo cittadino - è che l'iter si concluda il prima possibile. Così finalmente il sindaco avrà poteri speciali in materia di traffico e mobilità, mentre Roma il trasferimento diretto dei fondi del trasporto pubblico". U.Cat. DA ROMA E DAL LAZIO Sanità Veleni sotto pelle Scattano le misure di ordine cautelare nell’ambito delle indagini della Procura di Roma, sulla scorta delle relazioni della Guardia di Finanza: pesanti le ombre sul “dominus” dell’organizzazione EMERGENZA RIFIUTI: NON C’E’ PACE Ciociaria, barricate in vista L’annuncio: “Spazzatura in arrivo”. E il territorio promette battaglia di Ugo Cataluddi on c’è niente da fare. Non c’è rassicurazione o minaccia che smuova gli abitanti di Colfelice. Non è bastato il secondo decreto di Clini o la sentenza del Consiglio di Stato. Come non sono bastati gli avvertimenti riguardo misure drastiche in caso di inadempienza ai propri doveri, promesse dal super commissario Goffredo Sottile. I rifiuti romani nel frusinate, anche solo di passaggio, nessuno li vuole. Motivo per il quale non si fermeranno le mobilitazioni. Barricate umane e ulteriori ricorsi al Tar sono previsti non appena verrà intravista la sagoma di un camion dell’Ama in zona. Come spiega lo stesso sindaco di San Giovanni Incarico, Antonio Salvati: “Se mandano la spazzatura, dovranno passare sui nostri corpi”. A nulla sono valse le rassicurazioni del ministro e recentemente anche del presidente della Regione Nicola Zingaretti, volte a convincere i cittadini sulla transitorietà dei rifiuti (dopo il trattamento faranno ritorno a Malagrotta) sull’effettiva capienza dell’impianto (accertato anche dai rilevamenti dei carabinieri del Noe) e sul relativo impatto ambientale di quest’operazione. I sindaci ciociari vanno avanti per la loro strada. Pronto quindi l’ennesimo ricorso al Tar: “Ho invitato i colleghi a presentare un N nuovo ricorso al Tar contro le disposizioni con cui Sottile ordina il conferimento dei rifiuti romani - dice il sindaco di Colfelice, Bernardo Donfrancesco - la nota disattende l’ordinanza del Tar Lazio ,che aveva richiesto al commissario un’ opportuna relazione sulla reale situazione di emergenza dei rifiuti a Roma e sulle effettive capacità residuali di trattamento di quei rifiuti negli impianti tmb della Capitale”. A rispondere ai sindaci ci ha pensato direttamente l’Ama con una nota, nella quale ribadisce ancora una volta quelli che sono i contenuti del decreto: “tutti i rifiuti trattati negli impianti fuori della capitale,compreso quindi quello di Colfelice, verranno riportati a Roma. La parte trasformata in combustibile (Cdr) verrà conferita presso gli impianti di termovalorizzazione, mentre la parte residua, e cioè i cosiddetti scarti da lavorazione, anch’essi trattati e dunque non pericolosi, saranno portati alla discarica di Malagrotta”. Malagrotta che a giorni chiuderà le porte al rifiuto “tal quale”, causa scadenza della proroga, che come ribadito più volte dallo stesso ministro Clini, non verrà rinnovata. Per tale ragione questi ulteriori rallentamenti e ricorsi potrebbero sortire l’effetto di accelerare l’emergenza e far si che una città con un amministrazione troppo occupata dalla campagna elettorale si ritrovi i rifiuti in strada. 7 Venerdì 5 aprile 2013 Venezia Pavia Malasanità Il giallo Il Tribunale condanna la struttura Diagnosi errata: l’Asl dovrà pagare “Poteva curarsi”, il risarcimento danni stabilito in 800mila euro È della donna. Un anno prima aveva appreso di soffrire di una grave forma di mieloma che si sarebbe potuta scoprire nel 2005 in occasione di un intervento in day surgery all’ospedale di Mirano a cui si era sottoposta per l’asportazione di una neoplasia benigna al seno. L’esame radiografico avrebbe dovuto mettere in allarme i sanitari e imporre ulteriori accertamenti, ma ciò non avvenne. Il giudice ha sottolineato una “condotta colposamente omissiva” da parte dei sanitari di Mirano, rilevando che il ritardo nella diagnosi ha comportato una “evoluzione dello stadio della malattia” con conseguente minore possibilità di guarigione. C.B. Dopo il caso di Meredith anche il delitto di Chiara Poggi potrebbe vivere una nuova pagina: sarà oggi la Cassazione a stabilirlo opo il caso di Meredith ora anche il giallo di Chiara Poggi si potrebbe riaprire. Sarà prorio oggi infatti la Cassazione a decidere se rispolverare il caso sul delitto di Chiara Poggi, la 26enne uccisa in casa sua la mattina del 13 agosto del 2007, o se metterci una pietra sopra, definitivamente. Riflettori dunque di nuovo puntati su Alberto Stasi, l'allora fidanzato e l'unico indagato per l'omicidio, che attualmente lavora a Milano in uno studio di commercialisti e ribadisce: "Ho la coscienza a posto". Per l'avvocato Giarda "è innocente e il verdetto dei giudici in primo e secondo grado gli ha dato ragione". Ma la famiglia di Chiara Poggi continua a chiedere giustizia e sperare. Sono in particolare “tre i punti che la parte civile chiede di approfondire – come spiega il Corriere della Sera - ovvero l'esame su un capello castano corto (con il bulbo) trovato nella mano di Chiara (la difesa di Alberto sostiene che fosse vicino al corpo) e mai esaminato con il test del Dna mitocondriale, capace di risalire all'identità di chi lo ha perduto". Poi c'è "la questione dell'ormai famosa bicicletta nera da donna sicuramente vista davanti a casa di Chiara la mattina del delitto. La famiglia Stasi ne possiede una mai sequestrata". "E infine il test sulla superficie ricostruita in laboratorio della casa di Chiara con il quale si è stabilito se Alberto potesse o meno sporcarsi le scarpe camminando. La richiesta in questo caso è rifarlo: con la porta delle scale chiusa e la riproduzione dei gradini". Per la difesa di Alberto sono nodi che durante il processo sono stati sciolti. Oggi sarà la Cassazione a dire la sua, e chissà se il caso avrà lo stesso sviluppo del giallo di Perugia. Barbara Fruch BOLZANO - DOMANI LA PETIZIONE “SOS FAMIGLIE” V I C E N Z A : U N I N S O S P E T TA B I L E “ C R I M I N A L E ” La Destra scende in piazza Ha atteso che i genitori andassero a letto per uscire e mettere in atto il suo piano n tempi di crisi a elezioni provinciali sono pagarne le spese alle porte, noi possiamo maggiori sono le fae vogliamo dare senza miglie per questo, dosottrarci alle nostre remani, il 6 aprile, a Bolsponsabilità il nostro apzano, La Destra promuoporto per la soluzione Attesa anche per la riunione delle problematiche soverà la petizione popolare “Sos Famiglie”. In ciali dei cittadini altoaparticolare si tratta di di partito sui programmi futuri tesini e della regione” interventi di sostegno chiarisce lo stesso Minalle famiglie altoatesine e la promozione del niti secondo il quale “promuoveremo anche lavoro, il diritto alla casa, le prospettive prosul territorio provinciale la Costituente di Defessionali ed abitative per i giovani, nonchè stra, ma visti gli egoismi di certuni, temo che la partecipazione degli anziani alla crescita saremo costretti a parlare solo con gli elettori, che rappresentano il nostro faro”. La Destra culturale altoatesina. Nel pomeriggio della insomma continua il cammino iniziato nemstessa giornata, invece, spazio all’importante meno quattro mesi fa “quando in tre prenappuntamento all’Hotel Alpi dove avrà luogo demmo in mano il partito per diventare oltre (inizio ore 15), l’Assemblea regionale de “la mille”, sottolinea ancora l’esponente provinciale Destra”, il partito che il Consigliere provinciale Mauro Minniti guida de La Destra. “Oggi da dicembre in Alto siamo organizzativaAdige con un titolo simente una realtà, con gnificativo: “Il momenoltre il 60% dei Dirito delle scelte”. Pregenti alla prima espesenti sia i Dirigenti rienza politica. Questo trentini, quelli altoateè anche il rinnovamensini e la Coordinatrice to, visto che è importante esso non si limiti del triveneto Titti Monsolo all’età anagrafica, teleone, l’Assemblea, ma pure alle esperienalla quale verranno inze. Vogliamo diventare vitati anche alcuni citsempre più – conclude tadini interessati al Minniti - una realtà poprogetto de la Destra litica in questa terra pur non iscritti, stabidifficile che ha bisogno lirà programmi e prodi noi”. getti per il futuro. “Le I DAL NORD Garlasco: la magistratura vuole riaprire la ferita D stata una disgnosi errata a impedirle di scoprire in tempo la forma tumorale da cui era affetta, per questo ora il Tribunale di Venezia ha condannato l’Ulss 13 a versarle oltre 800mila euro a titolo di risarcimento per i danni sofferti. È successo ad una cinquantenne residente nel Miranese venuta a conoscenza della sua malattia con quattro anni di ritardo, periodo in cui la donna si sarebbe potuta sottoporre alle necessarie cure. Una parte consistente del risarcimento, pari a 600mila euro, infatti si riferisce alla perdita di chances di sopravvivenza (pari al 50 per cento). La sentenza arriva a conclusione di una causa avviata nel novembre del 2010 dal legale Italia Gli negano un gioco, bambino lo ruba in piena notte scassinando un negozio li hanno negato il giocattolo, per questo lui è uscito in piena notte con pigiama e ciabatte, per scassinare la vetrina del negozio poco lontano da casa e perderselo da solo: “l’oggetto dei suoi desideri”. Una storia eclatante quella che arriva da Vicenza e che vede come protagonista un bambino di origine ghanese di appena dieci anni. Il piccolo “ladro”, come racconta il Corriere del Veneto, però quando ha infilato la gamba nel buco che aveva praticato, lancinado un sasso, per rubarsi il gioco ha fatto scattare l’allarme e nella fuga ha perso la ciabattina taglia 35, rimasta nel negozio. Ad allertare gli agenti delle Volanti, inoltre, pochi minuti prima, è stato un residente che aveva assistito alla spaccata. I poliziotti, una volta sul posto, hanno scoperto il foro sulla vetrina e recuperato la ciabattina abbandonata. A G quel punto è bastato un giro d'ispezione per scoprire, nascosto in un cespuglio, il bambino in pigiama coperto da un giubbottino. Non solo una volta beccato il piccolo ha anche tentato di giustificarsi dicendo “ho visto il ladro, mi ha rubato una ciabatta e l’ha lasciata all’interno del negozio” o “faceva troppo caldo a casa, sono uscito a prendere i freschi”. Alla fine però ha confessato spiegando che voleva prendersi dei giochi elettronici e, visto che c’era, pure un peluche per la sorellina più piccola, ammettendo però che “mamma non sa nulla”. Hano avuto non poche dificoltà infatti i genitori, che dormivano pacificamente sicuri che il loro figlio fosse a letto, a credere nel racconto degli agenti. Invece il bambino aveva atteso che i genitori si addormentassero per sgattaiolare dal letto e dall' appartamento e raggiungere quel negozio che tanto lo affascinava. A quel punto ha preso un sasso e ha colpito fino a fare un buco nella vetrine del negozio, quel tanto necessario per entrare e prendersi un gioco elettronico. L'arrivo della volantè però lo ha fatto fuggire, ma nella fuga ha perso però la ciabattina che ha portato i poliziotti a scoprire chi la calzava. Il titolare ora presenterà denuncia, visto che è assicurato e i danni registrati ammontano a qualche migliaia di euro. Un fatto che comunque segna quanto i bambini d’oggi siano viziati e, anche se non sembra giusto “fare di tutta l’erba un fascio”, dimostra la “pericolosità” di un dinego. Fatto inoltre che mette in rilievo quanto sia importante riuscire ad educare i piccoli in una società in cui, putroppo, i genitori sono costretti per motivi lavorativi a passare molte ore fuori casa. B.F. 8 Venerdì 5 aprile 2013 Malasanità in Puglia: l’autopsia conferma lo sbaglio in sala operatoria Errore fatale: muore 69enne La donna era stata sottoposta ad un intervento per estrarre una ciste, già espulsa naturalmente. Poi la grave recisione della vena porta l calcolo non c’era più, era stato espulso naturalmente. Eppure lei è stata sottoposta comunque a quell’operazione alla colecisti che è risultata fatale. È l’inquietante quadro che emerge in seguito all’autopsia per il decesso della 69enne Marianna Miglietta di San Pancrazio Salentino. La donna, come riporta “La Gazzetta del Mezzogiorno”, deceduta alle 20.30 di giovedì scorso per dissanguamento dovuto alla recisione della vena porta (la vena più importante dell’apparato digerente) quel calcolo da asportare non lo aveva più. Ennesimo caso dunque di malasanità che viene confermato anche dal legale della famiglia Donatello Risolo che assiste i congiunti insieme con l’avvocato Gianluca Coluccia. “Se avessero fatto una nuova ecografia - spiega Risolo - si sarebbero resi conto che la signora non avrebbe nemmeno dovuto essere operata perchè stava bene”. Marianna Miglietta era in lista d’attesa da circa un anno e mezzo per un intervento in laparoscopia alla colecisti, aveva svolto una ecografia a quei tempi, ma pare proprio che prima di essere sottoposta ad intervento nessuno abbia provveduto ad aggiornarla, “altrimenti - sottolinea il legale I Italia Città di Castello - Dal padre della vittima Richiesta inattesa: grazia per Tiziana Fu proprio la madre assieme all’amante ad uccidere la piccola ome riuscire a perdonare una donna che ti ha portato via una figlia? Evidentemente lui c’è l’ha fatta dal momento che ora, dopo nove anni, il marito di Tiziana Deserto ha scritto al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo per lei la grazia. Fu lei, il 6 aprile 2004 a Città di Castello ad uccidere la figlioletta Maria Geusa, di 2 anni e 7 mesi, assieme all'amante, l'imprenditore Giorgio Giorni. Per la donna, che si è sempre proclamata innocente, la Cassazione il 18 maggio 2012 ha confermato la pena di 15 anni di reclusione (tre dei quali già condonati), con l'accusa di concorso nell'omicidio della bambina. La suprema corte, senza diminuire la condanna a 15 anni riportata in appello, aveva però escluso l'aggravante della crudeltà. Cosa C - si sarebbero accorti che la signora non andava operata”. Non solo la 69enne è stata ugualmente operata ma proprio mentre era “sotto i ferri” è stato commesso un errore fatale: il taglio della principale arteria che ha il compito di convogliare al fegato il sangue proveniente dalla digestione intestinale e dalla milza. A una settimana dal tremendo ac- caduto le cause del decesso sono state stabilite nel corso dell’autopsia dai medici legali Biagio Solarino e Antonio Margari nominati dal pm Marco D’Agostino alla presenza del perito di parte della famiglia Alessandro Dell’Erba. Una morte inspiegabile che si sarebbe potuta evitare con una semplice verifica, controllo che però non c’è stato. DAL SUD che potrebbe consentirle negli anni un trattamento non troppo rigido. Il processo ricostruì che ad uccidere la piccola, la mattina del 5 aprile 2004, fu l'imprenditore edile Giorgio Giorni, del quale la Deserto era innamorata al punto da affidargli la figlia. Fu lui stesso a portare Maria in ospedale, dove la piccola morì il giorno successivo. L'imprenditore confessò di aver provocato le lesioni che portarono la bimba alla morte, ma ha sempre negato di aver abusato sessualmente di lei. L'uomo è stato comunque condannato definitivamente all'ergastolo per aver violentato e ucciso la piccola Maria Geusa. In questo quanbdro, fin dall'inizio, il marito, che lavorava con Giorgi, è stato vicino a Tiziana, tanto che ora è arrivato a chiederne la grazia. CAGLIARI SICILIA In memoria dei caduti Musumeci sull’Ars nche quest'anno La Destra e il movimento giovanile Gioventù Italiana organizzeranno a Cagliari la tradizionale manifestazione del 25 aprile in ricordo dei Caduti Combattenti della Repubblica Sociale Italiana, insieme ai gruppi, Movimenti, Associazioni che aderiranno al R.N.C.R. - R.S.I. Continuità Ideale, tra cui Forza Nuova e l'Associzione Riscossa Europea. La manifestazione si terrà nel tardo pomeriggio, tra Piazza Garibaldi e il Monumento ai Caduti di Via Sonnino. Presente anche il Segretario Nazionale di Gioventù Italiana, Gianni Musetti. “La manifestazione non ha intenti politici, ma solamente commemorativi-rievocativi e storici – spiega Daniele Caruso, Segretario Provinciale de la Destra di Cagliari – Vogliamo ricordare, nell'ambito delle celebrazioni del 25 aprile anche i combattenti caduti che quella guerra la persero. La partecipazione alla manifestazione è aperta anche a persone che pur non avendo ideali politici di destra riconoscano l'importanza di ricordare chi perse la vita onorando la propria scelta e il proprio ideale. La nostra non è assolutamente una ‘contro-manifestazione’ o una contestazione di chi vive la ricorrenza del 25 aprile in modo diverso dal nostro. Chi non condivide l'importanza di una possibile pacificazione nazionale, potrà sempre non partecipare, senza impedire o cercare di impedire ai manifestanti l'esercizio di un diritto e la continuazione di una tradizione più che decennale”. N A ello Musumeci interviene all’indomani della nomina ad Assessore del Turismo di Michela Stancheris. “Prendiamo atto che il Presidente della regione abbia voluto avocare a sé la gestione dell’Assessorato al Turismo, demandandone formalmente la titolarotà alla propria segretaria particolare. Particamente il Turismo in Sicilia continua a non avere un assessore” afferma Musumeci che interviene anche sulla questione della doppia preferenza di genere. “Siamo soddisfatti che il governo regionale abbia condiviso come prioritaria l’introduzione della doppia preferenza di genere. Crediamo di essere stati fra i primi, il 19 dicembre scorso, ad avere posto il tema con un apposito disegno di legge”. Afferma il capo dell’opposizione all’Ars in merito all’ipotesi di introdurre in Sicilia questa riforma del sistema elettorale. I parlamentari del Gruppo Lista Musumeci infatti hanno presentato un Disegno di legge proprio per consentire agli elettori di esprimere due voti di preferenza, “uno per un candidato di genere maschile ed uno di genere femminile”, allo scopo di garantire alle donne non soltanto un numero pari tra i candidati, ma una presenza numericamente paritaria anche fra gli eletti. Il parlamentare de "La Destra" sottolinea, però, l’inopportunità della convocazione di una seduta d’Aula straordinaria: “francamente spiega - non condividiamo l’urgenza di un’apposita seduta d’Aula, perché si poteva benissimo aprire una finestra nell’avvio della sessione di bilancio”. Società 9 Venerdì 5 aprile 2013 Crollo del mercato immobiliare: giovani senza lavoro, stretta sull’accesso al credito ed affitti alle stelle Il miraggio di una casa Nel 2012 le compravendite di abitazioni in Italia si sono fermate a 444mila unità, il dato più basso dal 1985. Le città dove le locazioni sono più care rimangono Roma e Milano di Carola Parisi ra precariato e disoccupazione. Tre milioni di giovani senza un lavoro. E si sa, senza il lavoro è difficile costruire dei progetti futuri. Le nuove generazioni di oggi sono ben lontane dal potersi permettere l'acquisto di una casa. Dov'è la novità? Il problema dell’occupazione ha serie conseguenze sul mer- T cato immobiliare che senza i giovani rischia l'esaurimento. I margini di crescita del ‘mattone’ in Italia, dove circa 8 famiglie su 10 vivono in una casa di proprietà, non possono prescindere dai bisogni abitativi delle nuove generazioni. Molti ragazzi italiani vivono una condizione di svantaggio economico che finisce inevitabilmente per riflettersi anche sul mercato delle case. Il caro affittiSe si paragona il dato delle regioni in cui gli sfratti avvengono con più frequenza, con le città che hanno i canoni d’affitto più alti veniamo incontro a una triste realtà: più gli affitti sono alti e più gli italiani, già strangolati da aumenti di luce, gas e rifiuti solidi urbani, non riescono a fare fronte alla spesa. Il problema del caro affitti, che colpisce inevitabilmente le famiglie più giovani (in un Paese di proprietari di case, solo le nuove generazioni sono costrette a ripiegare sulla locazione se vogliono vivere da soli) il 36,3% fino ai quarant'anni, il 13,7% dopo i quaranta. E i canoni sono i più alti d'Europa. Ed è chiaro che un salario da operaio di mille euro non permette a una famiglia con tre persone di vivere in una casa con quattro stanze. La scelta, quindi, è quella di vivere in condizioni abitative inferiori alle proprie possibilità. Le regioni dove i giovani sono più in affitto sono Lombardia, Piemonte e Liguria (50%) e nel Centro Italia (39,3%), mentre nel Nord-Est e nel Mezzogiorno si registra una maggiore incidenza di casi in cui le famiglie più giovani vivono in una casa che appartiene a un parente, di fatto appoggiandosi al patrimonio della famiglia allargata. Le città d’Italia dove gli affitti sono più cari rimangono Roma e Milano. Il canone medio della Capitale è di 879 euro, mentre quello di Milano è di 858 euro. Con l’eccezione dei trilocali, dove il capoluogo meneghino è leggermente più caro della Capitale, 956 contro 954 euro di Roma. La città settentrionale più economica si conferma Torino con una media di 476 euro mensili. Infine, sebbene sia in crescita il numero dei nuovi contratti stipulati con la tassazione della cedolare secca, la tipologia contrattuale pre- ferita dal 49% dei locatari si conferma, comunque, il contratto libero 4+4. A Milano è utilizzato dal 97% dei proprietari di casa. Imu ed aumento dei canoniL'Imu. L’imposta di cui si è maggiormente discusso negli ultimi tempi. Cavallo di battaglia di molte campagne elettorali, rimane una tassa che ha avuto e continuerà ad avere pesanti effetti sulla capacità di spesa degli italiani. Non si tratta solo della necessità, per famiglie e imprese, di far fronte a una spesa si alcune centinaia di euro - spesso assai pesanti, in questo periodo, sulle finanze aziendali e familiari -, ma di un'imposta "di sistema" le cui ricadute si fanno sentire anche su aspetti apparentemente marginali, come il costo degli affitti. Non è infatti un mistero che, a causa dell'aggravio dell'Imu, i margini di guadagno dei proprietari di appartamenti Cercateci e ci troverete ovunque. All’indirizzo www.ilgiornaleditalia.org , con un portale all news ed un giornale sfogliabile e scaricabile on-line. Siamo anche su Facebook all’indirizzo www.facebook.com/ilgiornaleditalia.portale. Siamo anche abili cinguettatori, su Twitter, @Giornaleditalia. Tutti i nostri video sul canale Youtube, Il giornale d’Italia. Se volete scriverci, potete farlo all’indirizzo e-mail: [email protected] in affitto si sono ridotti pesantemente. Si tratta infatti, spesso, di persone che affittano seconde case, per questo motivo più tartassate. Ecco perché, per recuperare i margini perduti, con tutta probabilità la maggior parte dei locatari scaricherà sui locatori i maggiori costi che dovrà sostenere per colpa dell'imposta. Infatti, l'effetto causato dall’incremento del 60% della base imponibile e delle aliquote maggiorate che si applicano alle abitazioni in affitto (oscillanti tra un range che va dallo 0,76% all’1,06%) causa l'aumento sensibile e pesante dell’imposta rispetto a quella che era il suo predecessore, l'Ici. A questo punto, per valutare gli effetti dell'Imu sull'andamento dei prezzi, l'unico arbitro imparziale sarà il mercato. Un po' alla volta, i contratti di locazione in essere andranno a scadenza e, se il mercato continuerà con una elevata domanda di affitti in locazione, è probabile che i locatori recuperino la batosta dell'Imu rincarando subito i canoni di affitto. Cala il prezzo delle caseRecord negativo dal 1985. Nel 2012 le abitazioni compravendute in Italia si sono fermate a 444mila unità, il dato più basso dal 1985. Rispetto ai picchi del 2006 si tratta di quasi un dimezzamento. Roma resta la più cara. Nonostante il crollo delle compravendite il prezzo degli immobili ha mostrato solo un contenuto calo. Nel 2012 infatti, in termini di valore medio un'abitazione venduta a Roma supera i 312 mila euro (3.356 euro al mq) in diminuzione solo dello 0,9%. La capitale risulta tra le città più care d'Italia. Oltre i 300.000 euro risulta anche la quotazione media per le case vendute a Firenze (314.600 euro) e Venezia (303.300 euro). Arte 10 Venerdì 5 aprile 2013 L’improbabile pittura di Hodgkin e i suoi successi Gran parte dei quotidiani e delle riviste di settore più importanti non fanno altro che incensare la mostra di questo pittore inglese solo perché ha un curriculum notevole ed espone presso la galleria più potente del mondo. Ma la realtà sembra ben diversa di Davide Tedeschini oma - Dal 15 marzo al 4 maggio 2013 si tiene la mostra dell’artista Howard Hodgkin: da un giornale all’altro, da Repubblica, al Sole 24 Ore, dall’on line Huffington Post, a vari art webzine appare lo stesso articolo letteralmente copia-incollato per incensare un artista che ha il solo merito di esporre nella galleria Gagosian, la più ricca e potente galleria internazionale, nella sua sede di Roma. Gli articoli riportano complimenti del genere: “L’artista che può metterci un anno per una sola pennellata” (La Repubblica 13/03/13) a “Tratti distintivi dell’artista sono i gesti decisi e marcati, la trama ampia e complessa, la ricca cromia, e il dinamico intrecciarsi di chiaro e scuro. Data la gestualità imponente e i colori saturi, i piccoli dipinti sembrano gioielli, mentre i lavori di grande formato si rivelano opulenti e teatrali. Le cornici e i supporti di legno dipinti sono sia oggetti funzionali che parte integrante dell’opera stessa.” (Huffington Post, 8/03/13). “Apparentemente casuale, calmo, travolgente. Forse contraddittorio ma mai leggero. Ampio, complesso, intellettuale. Serio. In mostra a Roma, le vibranti esperienze metafisiche di luoghi, memorie e vita di Howard Hodgkin” (Artribune, 19/03/13). Interessanti commenti spesso tradotti dal comunicato stampa della galleria o da vecchi articoli in inglese descrivono dei quadri che visti dal vivo lasciano molto perplessi, consistenti in solo qualche pennellata, priva di senso geometrico né figurativo, priva anche del ‘non senso’ che presume di avere un’arte pittorica contemporanea. Certo che in un epoca come questa, in cui la ‘merda d’artista’ raggiunge quotazioni stellari, (gli 800.000 euro e più di un’asta pubblica) a parlar male di una qualsiasi pittura fatta a mano si resta in imbarazzo, forse è questo il senso del progetto che sta a monte di questa mostra: di fronte a un ‘ready made’, o a una bizzarra installazione con oggetti autobiografici, spesso più autoreferenziali che narranti, sempre meglio una pittura. Ma arrivare a questo bisogna veramente avere il disprezzo per il sistema scolastico e accademico italiano che è molto severo in merito all’arte pittorica e alla sua realizzazione, disciplina che vanta centinaia di migliaia di studenti, professori, artigiani, decoratori e intellettuali spes- R so disprezzati nella loro condizione di precariato. Vedendo questa mostra, che celebra il successo della più improbabile pittura mai vista, ci viene voglia di chiedere a qualche rappresentante del nostro Stato, che abbia posizioni dirigenziali nel ministero dei Beni Culturali e dell’Istruzione, ‘perché’ dobbiamo assistere inerti all’ormai evidenza di mandare in serie B tutto il sistema dell’arte contemporaneo italiano. Per questo basta un figlio dell’aristocrazia intellettuale inglese, che frequentò le migliori scuole, tra cui anche il famoso Eton college e che a 5 anni scelse, però, di fare l’artista, e i suoi genitori, anche se riluttanti non lo riuscirono a fermare (la forza dei soldi?), che c’entra con Noi ma soprattutto che c’entra con l’Italia? Nato a Londra nel 1932 dove attualmente vive e lavora, ha frequentato la Camberwell School of Art e la Bath Academy of Art a Corsham. Nel 1985 si aggiudica il prestigioso Turner Prize, solo un anno dopo aver rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia. Nel 1992 è stato nominato cavaliere del lavoro. Il resto è, dal punto di vista artistico-biografico, una sorta di strada in discesa, un per- corso che non conosce soste verso la consacrazione alla grande mostra del 2006 alla Tate Modern di Londra, a cura di sir Nicholas Serota. Inoltre nel suo libro “Che ci faccio qui?” (What Am I Doing Here?, 1988) Bruce Chatwin ha dedicato all' amico Howard Hodgkin un lungo capitolo nel quale, oltre a ricordarne alcuni illustri antenati - dal padre della metereologia del '700, al ricercatore che scoprì nell' 800 il "morbo di Hodgkin" (quello che colpisce le vie linfatiche), a un premio Nobel per la medicina nel '900 sottolineava il ruolo esercitato nella sua arte dalla passione per le ‘miniature indiane’un’altra delle sue glorie. Come se non bastasse nel 2006, il giornale inglese ‘The Independent’ lo ha dichiarato una delle 100 persone più influenti ‘gay’ in Gran Bretagna, e di come il suo lavoro aiutasse molte persone a esprimere le proprie emo- zioni agli altri. È un altro straniero che porta le sue opere a Roma in queste settimane Howard Hodgkin, nominato "companion of honour" dalla regina Elisabetta, insieme a maestri come Peter Brook e David Hockney. Tra le più importanti mostre museali si annoverano: “Paintings 19751995,” Modern Art Museum di Fort Worth, Texas (inaugurata nel 1995 al Metropolitan Museum of Art di New York, presentata poi al Modern Art Museum di Fort Worth, al Kunstverein Düsseldorf, alla Hayward Gallery di Londra nel 1996); poi un’importante retrospettiva all’ Irish Museum of Modern Art di Dublino, (inaugurata nel 2006, presentata poi alla Tate Britain e al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid); la mostra “Paintings: 1992-2007,” alla Yale Center for British Art, New Haven (inaugurata nel 2007, è stata esposta al Fitzwilliam Museum di Cambridge); “Time and Place, 20012010,” Museum of Modern Art Oxford (inaugurata nel 2010, presentata poi al De Pont Museum of Contemporary Art, Tilburg, The Netherlands, e al San Diego Museum of Art, 2010-11). Insomma la stessa mostra o giù di lì presentata ed esportata in più luoghi istituzionali e di tutto rispetto. In conclusione le parole dell’artista anch’esse copia-incollate ovunque: “Non credo si possa dipingere con leggerezza. E’ un’attività che prendo molto sul serio” e come non dargli torto? Cultura 11 Venerdì 5 aprile 2013 Siamo riusciti a privarci perfino di una delle nostre eccellenze culturali Addio ai pittori di strada...italiani Sono veramente rimasti in pochi quelli che a Piazza Navona presidiano in prima persona la loro attività, anche questa subappaltata a qualche immigrato. E molti dei quadri provengono addirittura dalla Cina di Davide Tedeschini oma- La prassi dell’arte contemporanea si sussegue dagli anni ’60 accogliendo non solo artisti e critici romani ma anche stranieri nelle numerose e ben identificabili gallerie che nei musei. Chi ha esposto a Roma passando per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna o per il Palazzo delle Esposizioni finisce alla Biennale di Venezia e le sue opere nelle collezioni di musei italiani ed esteri. Ma se il panorama artistico si fosse ridotto a questo, bisognerebbe ammettere che è troppo poco: dobbiamo constatare che erae lo è ancora - impossibile allestire una galleria, una mostra, una carriera artistica senza alcun compromesso politico o economico. Per 50 anni abbiamo assistito all’ascesa dell’artista ‘burocrate’, cioè di un artista talmente ‘introdotto’ nelle stanze del ‘potere’ da riuscire ad avere appalti e carriera a prescindere dalla sua bravura: c’erano Fontana e Burri contro Fazzini o Manzù, c’era l’Arte Povera di Pascali, il ‘Realismo socialista’ di Guttuso, il più burocrate di tutti; e poi la risposta italiana alla Pop Art americana di Schifano, Festa e Angeli, seguita dagli anni ’70 più optical e concettuali; i pittori “accademici” opportunamente introdotti e aiutati, a seguire negli anni ’80 la Transavanguardia ormai decadente e poi, poi ci sono sempre stati gli ‘altri’. I cosiddetti pittori di ‘strada, o da ‘bancarella’, tra i quali si confondono quelli della ‘domenica’ imbrattatele in buona parte autodidatti. Oppure pittori non meno degni di quelli citati, veri ‘maestri’ avversati da tutti quelli che con l’arte ritenevano di avere un rapporto professionale, tanto da etichettare questi artisti “dilettanti” o addirittura “degenerati”, emuli dei perseguitati degli anni ’30 i maestri dell’arte moderna con le opere finite al rogo. Lontano da gallerie prestigiose e da fortune, a piazza Navona, di fronte a Trinità de Monti, al Pantheon, a via Margutta, l’élite dell’arte contemporanea tacciava questi pittori come paradigma dell’antiarte e del ‘brutto’, il fallimento dei progetti artistici del tempo: progetti per assurdo costituiti da fiato, peli, sangue ed escrementi, come la famosa ‘Merda d’Artista’ di Piero Manzoni di nobile famiglia, incomprensibile ai più. Tutto tendeva a escludere di fatto i ‘pittori di strada’, colpevoli di non essere né zuppa né pan bagnato, nemmeno abbastanza ‘beat’, come i capelloni della ribellione giovanile: niente Gandhi o Bertrand R Russell, Kerouac, Ginsberg, Burroughs, niente Sartre e Camus, Marx o Lenin. Sulle loro riviste capita anche di leggere notizie di prima mano sugli happening di Kaprow a New York, sulla Land Art di Richard Long oppure hanno assistito di persona agli «empaquetage» di Christo realizzati a Roma. Ma loro si sentono eredi dei ‘maledetti’ di Montmartre, tanto da essere stati considerati per 50 anni in via d’estinzione, sottocultura o folklore: «[…]il loro ruolo definibile come sottocultura, dato che il loro campo di intervento si limita alla fascia di produzione artistica più scadente e dilettantesca» (Poli, “Il sistema dell’arte contemporanea”, 2006, Milano). A monte di queste opinioni c’è il pregiudizio che l’arte sia riservata a pochi: è un’idea di retaggio marxista, ancora molto in auge, ormai smentita dagli affari che critici e professori realizzano di nascosto. Ci è stato fatto credere che nell’arte contemporanea c’è il “terz’ordine”, la “sottocultura” in un mondo in cui la fotografia ha acquisito il monopolio della verosimiglianza. A nessuno viene il dubbio che vi sia una guerra sociale in atto tra cittadini e provinciali, tra borghesi e proletari, tra figli della ‘casta’ e non? La verità è che l’arte, come la scienza passano da spazi culturali poveri e circoli culturali non ben identificabili, potrebbe provenire da persone o luoghi improbabili: la sua identificazione è sempre stato un problema della sua natura: una grossa lacuna degli intellettuali e storici contemporanei, tanto quanto quella che taccia di ‘revisionismo’ tutto quello che vuole far luce su fatti avvenuti ma occultati. E non è una boutade che la sen. PD Finocchiaro abbia chiesto una ‘legge’ contro una tale facoltà dell’intelligenza umana. In Italia il tentativo di creare, fin da ‘l’unità’ un senso d’identità nazionale, ha comportato per lunghi decenni una politica culturale di negazione delle diversità regionali e individuali, accompagnata dall’accentramento dei patrimoni delle comunità locali e anche dalla loro negazione: politica messa in discussione solamente alla fine degli ‘80, quando la politica era ancora intollerante nei confronti dell’affidamento dei servizi ai privati nei musei, relegati a depositi invisitabili, e anche retrograde visioni didattiche che, invece di tutelare bambini, portatori di handicap e protagonisti di esperienze non comuni, finivano per danneggiarli. Ancor oggi permane un irrigidimento dogmatico della Scuola, l’assenza di destra e pensiero liberale: la società intesa come struttura di valore antropologico è stata ignorata a favore di una retrograda visione idealistica ottocentesca. Così i ‘pittori di strada’ hanno alimentato con la loro presenza un sistema senza il quale nessuno avrebbe potuto ‘criticare’ o ergersi quale 'professionista' dentro qualche 'museo' , nessun editore avrebbe investito su improbabili critici d’arte, nessuna ‘avanguardia’ precostituita avrebbe avuto lo stesso successo senza una massa di ignari pittori sui quali riversare la macchina del fango: oggi questo fenomeno sta morendo e con esso anche l'artista di fama, mostrandoci i musei solo una paccottiglia indifferenziata. Oggi, sono veramente rimasti in pochi i pittori italiani che presidiano in prima persona la loro attività anche questa subappaltata, proprio come minimarket, souvenir store e barkebab, a qualche immigrato nonostante la delibera comunale che li voleva tutti al loro posto e con cartellini, con solo 15 opere nella cartella e tutte originali, senza quadri provenienti dalla Cina o altrove. Il bilancio dell’ultima operazione della Polizia Municipale di Roma avvenuta lo scorso aprile è di 13 persone multate per un totale di 67.067 euro, di cui 65mila euro di sanzioni per la vendita abusiva e 2.067 euro di sanzioni per l’occupazione abusiva del suolo pubblico. Ingente anche il quantitativo di merce sequestrata: decine di ombrelli, 1.857 stampe, 190 collane, espositori. I destinatari delle contravvenzioni sono cittadini iraniani, marocchini, romeni, tunisini, macedoni, bengalesi e due romani, tutti di età compresa tra i 24 e 62 anni, sorpresi nelle vie del centro mentre vendevano. A seguire una querela, è stata depositata a piazzale Clodio lo scorso luglio, contro gli extracomunitari che assediano la Fontana dei Quattro Fiumi: chi con poster del defunto Michael Jackson, chi con finte vedute della Capitale fotocopiate, di cui il pubblico americano non sa distinguere le qualità. Le otto pagine di denuncia raccontano una realtà molto lontana dal folcloristico atelier a cielo aperto che era un tempo il centro di Roma. Il requisito fondamentale per la concessione degli spazi è che le opere siano autentiche, firmate e non vendute come semplici prodotti commerciali o industriali, oltre al divieto di sub-concedere l'area a terzi, pena la revoca del permesso. Nella querela invece, si segnala che: “L'occupazione abusiva e permanente da oltre sette anni ha causato, per la mancanza di controlli, spazi multipli di venditori, molti extracomunitari, che commercializzano quadri industriali importati da Cina, Russia e altri Paesi.[…] Il 90 per cento delle postazioni per pittori è occupato, fin dalle prime ore del mattino, da collaboratori extracomunitari dei titolari”. Chi ci ha rappresentato nella tutela di questa realtà culturale, con i suoi provvedimenti politici e dibattiti sterili, non ha previsto che i pittori italiani di P.zza Navona sono ormai anziani come Califano, e che i tempi sono talmente cambiati da non poter più rendere possibile la permanenza in una piazza tutto il giorno, con qualsiasi condizione di tempo, ‘senza ombrelloni’ (come chiesto dal bando), con al massimo 15 opere nella cartella e ‘senza stampe’ (oltretutto dopo aver dimostrate comprovate conoscenze dell’arte). La fine di questi pittori a fronte dell’occupazione straniera (oltre che in strada) di musei e gallerie romane è una magra consolazione -per chi si ritiene professionista-, se non inutile e ingenerosa: insieme ad un’era politica e sociale va in pensione con tristezza anche un’era culturale. Cinema 12 Venerdì 5 aprile 2013 A Bologna attesa per il ritorno di una grande kermesse cinematografica, fiore all’occhiello della città Future Film Festival, un maxi-schermo d’eccezione Dal 12 al 17 aprile il capoluogo emiliano ospiterà le ultime novità provenienti dalla tv e non solo di Francesca Ceccarelli i sono Giulietta Fara e Oscar Cosulich dietro il Future Film Fest, il festival cinematografico nato nel 1999 a Bologna. Il primo e il più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media. Un appuntamento rivolto a un pubblico di ogni età, dai bambini, con proiezioni e laboratori pensati per stimolare la creatività dei più C piccoli, agli adulti. Tema di questa edizione “I Mostri” in tutte le loro declinazioni e interpretazioni (dal cartoon all’horror, senza dimenticare una riflessione sul diverso e l’altro da sé). C’è poi la classica vetrina delle “Follie notturne” che presenta un paio di titoli imperdibili: Cockney Vs Zombies di Matthias Hoene, contributo inglese alla “zombie-mania” che sta contagiando il mondo del cinema (Warm Bodies, l’imminente World War Z con Brad Pitt) e della tv (The Walking Dead); e “splatter ittico” Dead Sushi di Noboru Iguchi. A chiudere la kermesse la proiezione di Le streghe di Salem, nuovo film dell’autore di culto Rob Zombie, in uscita il 18 aprile nelle sale italiane distribuito da Notorious Pictures. Si confermano due le sezioni competitive del Festival: il Concorso Lungometraggi, cui parteciperanno 10 titoli a caccia del Platinum Grand Prize (citiamo almeno tre film d’animazione diversissimi tra loro: A Liar’s Autobiography, biopic molto sui generis e politicamente scorretto su uno dei fondatori dei Monty Phyton; Anima Buenos Aires di María Verónica Ramírez, viaggio nel cuore della capitale argentina accompagnato dal ritmo del tango, e Wolf Children di Mamoru Hosoda, nuovo exploit di uno dei talenti più apprezzati del cinema giapponese) e il Future Film Short riservato ai corti (300 quelli giunti già alla segreteria del festival). Terzo anno di collaborazione con l’Università di Bologna che promuove il Premio Franco La Polla, assegnato alla migliore tesi di laurea di argomento cinematografico degli anni 20102013, specificamente sui temi della fantascienza, del fantasy, dell’animazione e degli effetti visivi. Tra le novità invece la nascita di ExpoPixel, la fiera creata dal F F F insieme a Bologna Fiere dare un’occasione ai protagonisti di incontrarsi e scambiarsi idee.In contemporanea con il Festival, dal 15 al 17 aprile il quartiere fieristico di Bologna proporrà anche incontri, seminari, e approfondimenti, proprio per andare incontro alle necessità dei visitatori. Ancora una volta Bologna si conferma punto di riferimento della cultura nazionale: stavolta di scena il piccolo e il grande schermo. Tutti invitati. Regista fermato dalle ristrettezze della crisi? Il soccorso viene dal basso Il pubblico salverà l’arte Sono sempre di più gli esempi di sovvenzionamento del ‘popolo’ che sostituiscono il ruolo dei produttori ANCHE A ROMA UN CALENDARIO DI GRADITE RICONFERME Cortoons 2013, quando a fare da protagonista è il cortometraggio Dal 17 al 21 aprile la Capitale diventa punto di riferimento dell’animazione nazionale na gradita riconferma per Roma: torna Cortoons, il festival internazionale di cortometraggi d’animazione giunto quest'anno alla decima edizione. Dal 17 al 21 aprile infatti si apriranno i battenti del teatro Palladium che vedrà un programma ricco di anteprime, omaggi, retrospettive, seminari ed eventi live di musica e animazione. La manifestazione è organizzato dall’associazione culturale Cortitalia e è diretta da Alessandro d’Urso. Anche quest’anno sussiste la divisione in quattro sezioni: proiezioni di corti in concorso provenienti da oltre 30 Paesi (4 le categorie: corti italiani; internazionali 1-4 minuti e 4-20; corti provenienti dalle migliori scuole di tutto il mondo); seminari e workshop; retrospettive; infine eventi speciali. Tra le novità di quest’anno per la prima volta Cortoons chiede al proprio pubblico di sostenerlo pagando un biglietto di 6 euro, cifra modesta per una grande offerta . Ma il calendario proposto non si esaurisce qui: ci sono le proiezioni fuori concorso, con la regista lettone Signe Baunmane, la nuova U i chiama Kickstarter e salverà le sorti del cinema e non solo. E’ un servizio di finanziamento dal basso, che fa incontrare creativi squattrinati e utenti con il pallino per gli affari. Semplice il meccanismo: gli artisti descrivono il loro progetto indicando il budget necessario per realizzarlo, il pubblico investe piccole somme di denaro. Se la cifra viene raggiunta entro il termine stabilito il progetto prende vita, altrimenti addio sogni di gloria. Così ha fatto Rob Thomas, creatore della serie tv americana Veronica Mars, che costatando la delusione del pubblico per i tagli della Warner Bros ai fondi alla serie dopo la terza stagione, ha pensato bene ad un film ispirato alla bionda detective. Come? Grazie all’ ausilio dei fan. Dopo aver messo l’annuncio su Kickstarter ha aspettato solo pochi giorni ed ecco che il progetto ha raccolto tre milioni di dollari grazie agli investimenti di oltre 50 mila fan. Certo per gli affezionatissimi nessun diritto sul film ma certa è la soddisfazione di vedere tornare sugli schermi la loro beniamina cadeaux come segno di ringraziamento (un poster o un S animazione della Repubblica Ceca, i registi Spagnoli Marc Riba e Anna Solanas e lo speciale sulla pixillation. Da segnalare un evento live con la performance dello Zoo di Berlino, Grimmland (le favole dei fratelli Grimm rielaborate da giovani registi, in collaborazione con il Goethe institut di Roma), Food in motion, sul tema "cibo e animazione". Per i partecipanti i seminari gratuiti, che vedranno la presenza del regista Ascanio Malgarini e di Stefano Santarelli, direttore della Scuola Romana dei Fumetti. Morgan dvd a seconda dell’importo donato). Ma il regista di Veronica Mars non è l’unico che ha scelto di affidare le proprie sorti al pubblico web: anche Bret Easton Ellis (creatore di 'American Psycho', fra gli altri) e Paul Schrader (già direttore di film del calibro di 'Taxi Driver'), hanno raccolto attraverso Kickstarter quasi 160 mila dollari, superando di gran lunga i cento mila dollari fissati come budget minimo. Essa scelta per ‘Terriers – Cani sciolti’, film ispirato all’omonima serie tv andata in onda su FX per la durata di una sola stagione, e che potrebbe vedere un seguito prodotto da Shawn Ryan (creatore di ‘Last Resort’) grazi al crowdfunding. Ma Kickstarter non si esaurisce nel mondo televisivo: è un’ottima alternativa anche per i registi indipendenti che riescono a far diventare un sogno realtà. F.Ce.