prezzi benzina “gonfiati” dalle grandi compagnie

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prezzi benzina “gonfiati” dalle grandi compagnie
Anno II - Numero 81 - Venerdì 5 aprile 2013
Direttore: Francesco Storace
Roma, via Filippo Corridoni n. 23
LA CORSA PER IL QUIRINALE
CLAMOROSA INCHIESTA SU PESANTI MANOVRE SPECULATIVE
Meno nomi, più politica
PREZZI BENZINA “GONFIATI”
DALLE GRANDI COMPAGNIE
di Guido Paglia
ra due settimane
esatte, inizieranno le
votazioni per il successore di Giorgio Napolitano al Quirinale. E la
politica, vecchia e nuova,
sta già dando il meglio di
sé. La rassegna stampa
quotidiana e le repliche
serali dei vari talk show,
offrono squarci esilaranti.
Il primo cretino che passa
da Montecitorio e dintorni,
sempre con modi molto
pensosi e sussiegosi, sforna la sua candidatura.
Idem per gli invitati o le
invitate alle trasmissioni
televisive. L’unica soddisfazione è che, questa volta, la sinistra –prima di implodere, appunto, con l’inizio delle votazioni- è ormai
irraggiungibile nella corsa
a chi la spara più grossa.
D’altra parte, quando si
arriva a far eleggere a Presidente della Camera un
personaggio come Laura
Boldrini, ci si può aspettare
solo che la situazione peggiori. E così, dopo una Laura Puppato che boccia
l’ipotesi di una rielezione
di Napolitano con parole
e modi di rara maleducazione (pensate: di fronte
a lei perfino Daniela Santanchè sembrava una statista) non possono mancare candidature improbabili come quelle di Gino
Strada di” Emergency” (sai
che coppia con la Boldrini), del maestro Riccardo
Muti, delle giornaliste Barbara Spinelli e Milena Ga-
T
banelli, degli immancabili
giudici Gian Carlo Caselli
e Ilda Boccassini, oltre ai
già lanciati da tempo Dario Fo, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà etc.
etc. Manca Marco Travaglio, magari l’autocandidatura di Vittorio Sgarbi
e poi il quadro sarà finalmente completo.
Ma si può andare avanti
così, in questa gabbia di
matti ? E tutto perché il
Parlamento è condizionato
da Beppe Grillo e dai suoi
seguaci ?
Pensate : in queste condizioni tocca fare perfino
il tifo per Matteo Renzi,
sperando che riesca a
mandare a casa Bersani
e i suoi “giovani Turchi”,
creando così l’unica situazione nuova in cui alle
prossime elezioni politiche d’autunno (perché ci
saranno, ci saranno) si
possa sperare in un sostanziale mutamento degli equilibri. Compreso il
ridimensionamento del
fenomeno grillino.
Per arrivare a tanto, però,
ci vuole un Presidente
della Repubblica vero. Se
davvero Napolitano rifiuterà l’acclamazione (è evidente che gli si chiederebbe un sacrificio solo
fin dopo le nuove elezioni), allora saremo nei
guai. Perché Berlusconi
ha ragione quando afferma che non tutte le più
importanti cariche istituzionali possono essere appannaggio della sinistra.
Su questo non ci piove.
I reati ipotizzati dalla Procura di Varese sono aumento illecito
del costo dei carburanti e truffa a danno dei consumatori
di Federico Colosimo
e compagnie petrolifere Shell, Tamoil,
Eni, Esso, TotalErg,
Q8 e Api sono coinvolte in un’inchiesta
della procura di Varese sull’illecito aumento dei prezzi dei
carburanti. I reati ipotizzati
sono rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi sul mercato,
manovre speculative su merci
e truffa.
“Ci sono fondati sospetti che
le compagnie petrolifere in
questione abbiano messo in
atto manovre speculative sul
prezzo della benzina”. Questo,
è quanto riporta un provvedimento del gip Giuseppe
Battarino e che segna un punto
di svolta nell’indagine avviata
un anno fa per scoprire se le
multinazionali dei carburanti
avessero messo in atto o meno
un vero e proprio “cartello”.
La Gdf avrebbe depositato,
sul tavolo dei giudici di Varese,
elementi concreti: come gli
scambi di informazioni tra le
varie compagnie e anche una
reciproca cessione di quantitativi di carburanti l’una con
l’altra, rapporto che dimostrerebbe una sorta di “santa alleanza” tra soggetti in teoria
concorrenti. “La causa principale dell’aumento dei prezzi
è attribuibile – per gli inqui-
L
renti - al ruolo rilevante dei
fondi di investimento in commodity (materia prime come
petrolio, rame, argento, oro)
e gli ETF sul petrolio (fondi
indicizzati quotati in borsa, in
tempo reale, come semplici
azioni) che, risultando fortemente influenzati da azioni
speculative, da un lato hanno
attratto investitori in grado di
determinare un aumento del
prezzo pur restando estranei
al suo mercato reale; dall’altro
hanno determinato però un
intervento speculativo da parte
delle compagnie petrolifere
attraverso operazioni economiche con strumenti di finanza
derivata finalizzati al mantenimento di prezzi elevati sui
mercati del greggio di loro
proprietà ai fini di una definizione conveniente dei prezzi
L’ex premier vuole scippare a Modena la serie A del Sassuolo per portarla nella sua Reggio Emilia
Prodi ancora fuorigioco. Pure nel calcio
di Igor Traboni
A
i tempi in cui si faceva ritrarre
su un bici da corsa sempre con
la solita espressione gaudente –
che avremmo voluto vederla se davvero
avesse scalato non tanto la cima Coppi
ma anche i tre gradini di casa sua - le
orecchie di Romano
Prodi devono avergli
fischiato così forte che
alla fine ha accolto sul
serio l’invito a cambiare sport. Anche se
molti avrebbero voluto
vederlo darsi all’ippica,
il fu presidente dell’Ulivo – ancora speranzoso di volgersi
all’alpinismo e di tentare così la… scalata
al Colle – nel frattempo ha deciso di
buttare un’occhiatina ai campi di calcio.
E qui, proprio a giudicare dalla fine fallimentare di quell’esperienza governativa
e di tutte le altre (dall’Iri in poi) in cui il
Nostro ha messo il gaudente viso di cui
sopra, i tifosi del Sassuolo sono autorizzati
a toccar ferro. Il Sassuolo è infatti la
squadra simpatica espressione dell’omonima cittadina emiliana che, a otto giornate
dalla fine del campionato di serie B e
grazie ai sacrifici del patron Giorgio
Squinzi, è ormai con un piede e mezzo in
serie A. Tra qualche mese, insomma, ci
sarà Sassuolo-Juve. Ma non a Sassuolo
perché da quelle parti, tra un capannone
e l’altro delle piastrelle esportate in tutto
il mondo, un campo di calcio degno della
serie B neppure ce l’hanno. Figuriamoci
poi per la serie A. E così il Sassuolo
gioca da un paio di stagioni ‘in casa’ a
Modena. Scelta logica, perché ‘fa provincia’
e perché i due centri sono ad un tiro di
schioppo l’uno dall’altro. Solo che, bicicletta
o no, a questo punto è entrato in pista
Romano Prodi, intenzionato a portare il
Sassuolo nella sua Reggio Emilia. Dove
uno stadio capiente c’è, ma la cui squadra
vivacchia in Prima divisione e neanche i
Politica
Economia
Movimento 5 stelle
esplode la polemica
Crisi sempre più nera Un nuovo scandalo
i consumi crollano
travolge la Francia
pag. 2
Giuseppe Sarra
Esteri
pag. 4
Francesca Ceccarelli
pag. 5
derby con il Piacenza o la Spal, scesi
qualche categoria più sotto.
Insomma, Prodi vuole scippare a Modena
– via Sassuolo – la serie A, facendo
schiumare di rabbia i modenesi, tanto
che il consigliere regionale Mauro Manfredini ha tirato in ballo l’ex premier, denunciando il tutto al sindaco reggiano
Giorgio Pighi, espressione – guarda caso
– del Pd. “Prevalga il senso di appartenenza
degli amministratori territoriali e la volonta'
comune di non perdere l'ennesima eccellenza del nostro territorio che rischia
di fuggire altrove per un capriccio di
Prodi'', afferma iManfredini, che invece è
della Lega Nord e tiene per il Sassuolo in
cui il più bravo, per dire, fa di nome Gennaro Troianiello. Ma il calcio supera anche
queste barriere. I capricci di Prodi, invece,
rischiano di mandare in fuorigioco lo
sport più bello del mondo.
Roma
Cultura
Clamorosi arresti
nella vicenda Idi
Artisti di strada
mito che tramonta
Valter Brogino
pag. 6
Davide Tedeschini
pag. 11
dei carburanti praticati alla
pompa”.
E’ la prima volta in Italia che
un’indagine giudiziaria cerca
di andare a fondo sul meccanismo di formazione dei prezzi
della benzina. Per una questione
di competenza territoriale, il
gip Battarino ha deciso che a
procedere e a continuare le indagini saranno le Procure di
Milano e Roma.
Sinistra in affanno
Renzi scuote
il torpore Pd
ontinuano a destare non
poche reazioni le dichiarazioni di Matteo Renzi, in
un’intervista al Corsera e in
altre uscite pubbliche, sul ruolo
che il Pd fin qui non ha svolto.
“Stiamo perdendo tempo” è il
leit-motiv del sindaco di Firenze,
soprattutto riguardo la mancata
intesa con il Pdl per dar vita al
nuovo governo. Un segnale
sempre più forte della probabile
discesa in campo di Renzi, anche senza nuove primarie. Perfino il presidente Napolitano
ieri, anche se in maniera indiretta, ha mandato un messaggio al sindaco fiorentino: “Non
stiamo perdendo tempo”. Evidente invece il nervosismo tra
i bersaniani.
Micol Paglia a pag. 4
C
Attualità
2
Venerdì 5 aprile 2013
Grillo non sa più che pesci prendere
Rivolte, battibecchi, litigi, insulti e minacce. I protagonisti? I neoparlamentari del M5s – Da Tommaso Currò, che apre al Pd, a
Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera, oggetto di una denuncia-querela presentata dall’avvocato Picarozzi, legale del partito
di Federico Colosimo
Ieri pomeriggio inutile vertice tra il Premier e il segretario Pd
l partito - non partito M5s è già alla frutta. Le
crepe, nel movimento
di Beppe Grillo, sono
ormai evidenti. Ieri, infatti, è scoppiato un nuovo casodissidenti. La fronde pro governo
dentro il Movimento 5 stelle c’è
eccome. Grillo e Casaleggio
tentano di dirimerla, ma non ce
la fanno. A ribellarsi, questa volta,
è stato il parlamentare siciliano
Tommaso Currò che, in un’intervista rilasciata a “La Stampa”,
ha aperto al Pd. “Serve un confronto, il Paese sta andando allo
sfascio”. Parole che hanno inquietato e non poco il comico
genovese che, fino ad oggi, ha
sempre rifiutato qualsiasi alleanza. Le reazioni, subito dopo,
sono state immediate. “Sei un
traditore”, il messaggio di molti.
“Vai a casa, sei uno Scilipoti”,
quello di altri. Nel mezzo, però,
decine di commenti entusiastici:
“C’è ancora la speranza che il
M5S non sia composto da automi, ma da persone”. Per il neoparlamentare, col Pd la sensibilità
è comune su molti temi: “Penso
agli immigrati, all’ambiente, ai
diritti civili, mentre purtroppo in
Tra Monti e Bersani la solita aria fritta
I
a montagna ha partorito il topolino. Anzi,
neppure quello… Ieri pomeriggio, con tutta l’enfasi
del caso prima e durante
data dalle agenzie di stampa e dai siti internet amici,
Mario Monti e Pier Luigi
Bersani si sono incontrati.
Ma ‘dopo’ è arrivato il
solito, inutile collage di
luoghi comuni, a leggere
il comunicato ufficiale di
Palazzo Chigi, che auspica “Soluzioni tempestive
in merito alle scadenze politico-istituzionali nel
segno della più ampia condivisione possibile fra le
L
questo Paese la destra non ha
un respiro europeo”. Insomma,
Currò delira e affronta a viso
aperto il suo capo: “È surreale
che 163 persone si muovano
per andare incontro a una sola.
Venga lui da noi, qui in parlamento. Saremo felici di confrontarci”. Nessuna coesione,
dunque, nel M5s. Parlamentari
ed esponenti divisi in tutto, nel
pensiero e nelle idee. Con un
obiettivo comune, però, quello
di non perdere la poltrona. Per
un posto in Parlamento, sono
pronti a tutto. Anche a comportarsi da “traditori”. Questi, però,
in politica, sono atteggiamenti
comuni e non nuovi. Peccato
che, questa volta, i voltagabbana
sono proprio loro, i grillini. Ai
neoparlamentari sono bastati
pochi giorni per scoprire ed
avvalersi di quei privilegi che
sempre hanno criticato alla tanto
odiata casta. I pranzi al ristorante
a Montecitorio parlano chiaro.
In Sicilia, i più grandi “ribelli”
di M5s. Come il vicepresidente
dell’Ars Venturino ed il presidente, Trizzino. Al centro delle
polemiche per essersi recati,
con la disprezzata e odiata auto
blu, alla base militare Usa di
Sigonella per un incontro con
il console statunitense.
Nel M5s, ormai è chiaro, ognuno
fa il comodo suo. Tanto Grillo e
Casaleggio lo permettono e
non intervengono. Testimonianza del fatto, una denuncia querela presentata alla Digos di
Roma, proprio dall’avvocato del
partito, Luigi Picarozzi. Il legale,
infatti, sarebbe stato oggetto di
“aggressioni, minacce e intimidazioni”, subite da un gruppo
di grillini guidati da Roberta
Lombardi, capogruppo del movimento pantastellato alla Camera dei deputati. Il tutto sarebbe avvenuto sotto gli occhi
del capo, Grillo, citato nell’esposto presentato in qualità di te-
forze parlamentari". "L'incontro - si legge ancora
nella nota - si è svolto in
un clima di grande cordialità e di convergenza
rispetto all'analisi del delicato momento politico.
A giudizio di entrambi,
soluzioni in merito alle
scadenze politico-istituzionali vanno tempestivamente ricercate, nella
chiarezza e trasparenza
dei percorsi, attraverso la più ampia condivisione
possibile fra le forze parlamentari". Insomma: la
classica, inutile aria fritta.
I.T.
stimone. Insieme alla Lombardi,
a partecipare al “fattaccio”, altri
10 esponenti del partito: “Pietro
Calabrese, che si rivolse a me
in modo minaccioso, Dante Santacroce, Andrea Aquilino e Nicoletta Ferraro, più altri attivisti”.
“Stai zitto, qui comandiamo noi,
ora ti facciamo vedere cosa ti
succede”, alcune delle minacce
rivolte a Picarozzi. Una vera e
propria caccia all’uomo all’in-
terno di un noto albergo romano
dove, solo gli addetti alla sicurezza sono riusciti ad evitare il
peggio. Dalla Lombardi, nessuna replica e, soprattutto, nessuna smentita.
Grillo non sa più che pesci
prendere. E’ il “boss” del partito,
ma solo formalmente. Nel M5s,
la democrazia, tanto predicata,
non è di casa. L’anarchia, al
contrario, regna sovrana.
La ragazza marocchina “I pm volevano che facessi il nome del Cav.”
Ruby protesta davanti al Tribunale:
“Colpita per attaccare Berlusconi”
Non è giusto che si
nasconda la verità.
Subisco dai giudici
violenza psicologica,
una vera e propria
tortura, una pressione insostenibile”. E’ avvenuto ieri mat-
“
tina, davanti al Palazzo di Giustizia di Milano – preso d’assalto dai giornalisti - lo sfogo
di Ruby, in arte Karima El Mahroug. La giovane marocchina
non ce l’ha fatta, ed è sbottata.
“Non sono una prostituta – ha
spiegato ai cronisti – i pm devono ascoltarmi. Per colpire
Berlusconi la stampa ha fatto
del male a me. Di tutti gli interrogatori che ho reso, solo
alcuni spezzoni sono stati messi a verbale. Tutto è improvvi-
L’EX MINISTRO VERSO IL PROCESSO PER ALCUNI “FAVORI” RICEVUTI
Pecoraro Scanio rischia grosso
ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio rischia di
finire sotto processo, a Roma,
per presunti scambi di favori
con imprenditori. Il pm Paolo
Ielo ha notificato l'avviso di
chiusura indagine all'ex esponente Verde e ad altre nove
persone. Procedura che prelude alla richiesta di rinvio a
giudizio. Pecoraro Scanio e'
accusato di finanziamento illecito di un parlamentare per
aver ricevuto utilita' come il pagamento di
voli in elicottero, vacanze private ed utenze
cellulari.
A rischiare il rinvio a processo sono anche il
fratello dell'ex ministro, Marco, gia' senatore,
e alcuni imprenditori. L'inchiesta, avviata
nel 2008 dalla procura di Potenza, fu incentrata
sulla concessione di voli e soggiorni gratuiti
in alberghi di lusso da parte di alcune agenzie
di viaggio in cambio di favori e appalti nel
L’
settore del turismo e, in qualche caso, nello smaltimento
dei rifiuti. Successivamente
il trasferimento a Roma per
competenza territoriale. Nel
capo di imputazione notificato
all'ex titolare dell'Ambiente
si contesta di aver ricevuto il
pagamento delle fatture per
numerosi trasferimenti in elicottero per un importo di 120
mila euro; il pagamento di
vacanze private in Italia e all'estero (Usa e Francia), soggiorni alberghieri (Saturnia, Milano e Perugia)
per un valore di alcune decine di migliaia di
euro; l'acquisto di un terreno destinato ad
essere utilizzato per l'edificazione di un agriturismo biologico e di una villa con annessa
piscina ed eliporto. La procura contesta ad
Alfonso Pecoraro Scanio anche di aver ricevuto, insieme con altri esponenti del suo entourage, da altri due indagati, diverse utenze
I.T.
cellulari.
samente cambiato quando non
ho accusato Berlusconi. A quel
punto, da parte dei magistrati,
sono iniziate intimidazioni subliminali. Di fronte a quella
pressione incessante ho ceduto: era più facile dire ‘sì’ e
raccontare storie inverosimili
piuttosto che farmi angosciare
o peggio fare accettare la verità che avrei voluto raccontare”. Dopo aver ricordato di
essere “la parte lesa in questa
vicenda”, la ragazza ha poi
spiegato di non aver mai avuto
rapporti sessuali a pagamento
– tantomeno con Berlusconi
– e di aver commesso un’unica
ingenuità: “quella di aver detto
che sono parente dell’ex presidente Hosni Mubarak. Mi
dispiace e per questo chiedo
scusa”. Per essere ancor più
credibile, Ruby ha mostrato
ai giornalisti un falso passaporto nel quale compariva il
nome di Mubarak. “Presentarmi come sua nipote mi è
servito a costruirmi una vita
parallela, diversa”. Chissà cosa
dirà oggi il procuratore aggiunto Ilda Boccassini. Del castello di sabbia costruito ad
arte per colpire il Cavaliere,
sembrano esserne rimaste
solo le impronte di piedi.
La palla passa ora alla Cassa-
Nella foto Ruby, Karima El Mahroug, protesta davanti al Tribunale
zione che, il prossimo 18 aprile, dovrà decidere se mantenere i processi penali a carico
di Silvio Berlusconi a Milano
o, come richiesto dalla difesa
dell’ex premier, rimetterli –
in virtù dell’articolo 45 del
codice penale – ad altro giudice, in altra sede. Brescia,
con tutta probabilità. La sesta
sezione penale – questo è
certo – non può non tener
conto di quanto successo ieri
mattina. Accertando, in via definitiva, che al Palazzo di Giustizia di Milano è presumibilmente in atto una persecuF.Co.
zione giudiziaria.
3
Venerdì 5 aprile 2013
Attualità
In una intervista al Corsera e in altre dichiarazioni il sindaco di Firenze non risparmia accuse
Renzi: una voce fuori dal caotico coro del PD
“O si va a votare o si fa l’accordo col Pdl - Se avessimo fatto ciò che dovevamo fare Grillo non sarebbe a questo punto”
di Micol Paglia
bolizione del Senato, che diventa una
“camera delle autonimie, con i rappresentanti delle Regioni e dei sindaci delle grandi
città che vanno a Roma una
volta al mese senza ulteriori
indennità”, abolizione delle
Province, riforma della legge
elettorale. A leggere questa intervista sembra che a parlare
sia un rappresentante del centrodestra (e nemmeno uno
qualsiasi), fermo e convinto
delle sue proposte per salvare
il Paese. Invece no, il politico è
sì fermo e convinto, ma di certo
non appartiene alle schiere di
Berlusconi & co. Queste sono
parole dell’intervista esclusiva
di Matteo Renzi al Corriere
della Sera.
“Parto dal fatto che si debbano
avere le idee chiare (e questa
affermazione, quando si parla
del PD, fa già di per sé notizia,
ndr. ). O si va a votare, e la
cosa non mi spaventa: anche
se, ad andare in Parlamento,
non trovi un deputato convinto
in cuor suo che si debbano
sciogliere le Camere, per quanto nessuno abbia il coraggio
di dirlo fuori. Altrimenti si fa
un patto costituente da cui na-
A
sce la Terza Repubblica”. Parla
chiaro e tondo l’avversario di
Pierluigi Bersani, che più che
suo compagno di partito, sembra essere diventato la sua nemesi. Più il Segretario del PD
si muove tentennante e timoroso, alla disperata ricerca di
una soluzione per uscire dalla
crisi politica che sta attraversando l’Italia in questo periodo
post-elettorale, più Renzi sguaina la spada di salvatore del
partito (e del Paese). Beh, certo,
è abbastanza facile raccontare
di avere la verità in tasca quando non si è al centro delle polemiche, ma il giovane rampante rampollo democratico
sembra davvero proporre qualche cosa di differente rispetto
alle solite polemiche anti-Cav.
sciorinate da molti suoi “compagni” di partito. “Non è possibile che il noto giurista Migliavacca un giorno proponga
ai grillini di votare insieme la
richiesta di arresto per Berlusconi , che tra l’altro non è neanche arrivata, e il giorno dopo
offra al Pdl la presidenza della
convenzione per riscrivere la
Carta costituzionale. In un momento si vagheggia Berlusconi
in manette, in un altro ci si incontra di nascosto con Verdini”.
Attacca Renzi e poi aggiunge:
“io non voglio Berlusconi in
PER FASSINO È STATO ADDIRITTURA “IRRISPETTOSO”
Tutti i bersaniani accusano il colpo
Interviene anche Giorgio Napolitano: non stiamo perdendo tempo
n polverone che non finisce più. Questa
l’ovvia ed inevitabile reazione di buona
parte dell’area “bersaniana” del PD
all’intervista di Matteo Renzi al Corriere
della Sera di ieri. Immediato è arrivato un
tweet piccatissimo di Chiara Geloni, direttrice della web-tv Youdem che ha scritto:
“Serenamente e pacatamente non si può
negare che, al momento, la proposta politica
di Renzi coincida perfettamente con quella
di Berlusconi”. Non meno critico nei confronti del sindaco di Firenze è stato Stefano
Di Traglia, responsabile della comunicazione
del PD: “Renzi semplicemente propone la
stessa ricetta di Berlusconi: un governissimo
o elezioni". Stessa solfa anche per Roberto
Seghetti che ha dichiarato: “Si può fare governo che cambi davvero – scrive via Twitter
omettendo gli articoli per ragioni di spazio-. Renzi pensa di perdere sua occasione
e vuole matrimonio con Cav? Si accomodi”.
Uno dei “colonnelli” del Pd, Beppe Fioroni,
invece, resta sul vago ma accusa l’”antagonista” di Bersani di aver rilasciato "un'intervista sconsiderata".
U
galera, voglio Berlusconi in
pensione”. Insomma, tutta un’altra musica rispetto alla linea
(confusa) e pseudo-giustizialista
che caratterizza buona parte
del PD.
E di Bersani che pensa, il suo
degno avversario? “Il PD deve
avanzare le sue proposte senza
farsi umiliare andando in streaming a elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo 5 stelle, che hanno
dimostrato arroganza e tracotanza nei nostri confronti”, e
ancora “guardando quella diretta mi veniva da dire ‘Pierluigi,
sei il leader del PD, non farti
umiliare così!’”. E non manca
nemmeno un po’ di sana auto-
critica quando si parla di Grillo:
“Se avessimo fatto ciò che dovevamo fare Grillo non sarebbe
arrivato a doppia cifra”.
Di certo, però, nessuno si aspettava che su
questa polemica sarebbe intervenuto anche
il Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, indirettamente –questo è ovvioha lanciato a Renzi una notevole stoccata.
"Io personalmente non credo che si stia
perdendo tempo", ha dichiarato l’inquilino
del Quirinale facendo chiaro riferimento
all’intervista del giovane Renzi, reo di aver
fatto notare che in 40 giorni (tanti ne sono
passati dalle elezioni) ancora non si è
arrivati alla formazione di un governo. In
soccorso del Presidente della Repubblica
è arrivato anche Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, che ritiene irrispettose le accuse di Renzi: “Napolitano
ha cercato soluzioni e ha trovato difficoltà
vere per fare un governo di cambiamento.
Né Bersani, né gli altri leader dei partiti in
Parlamento perdono tempo. Si cerca una
soluzione a un problema che non è fare un
governo quale che sia, ma avere un governo
di cambiamento all'altezza delle sfide che
l'Italia ha davanti sul terreno della politica
M.P.
e dell'economia”.
Ecco, di certo un’intervista scomoda quella di Renzi al Corriere, che non ha mancato di
suscitare polemiche dentro e
fuori il suo partito, però, una
volta tanto si è sentita, anzi letta,
una voce fuori dal solito, caotico,
coro.
4
Venerdì 5 aprile 2013
Attualità
Economia, per l’Italia il tunnel della crisi è sempre più buio. Soffrono un po’ tutti i settori
Consumi in calo anche a febbraio
"Non si intravedono segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo", osserva Confcommercio
Ennesima stangata per le famiglie italiane
che risultano sempre più povere
Crolla del 6,9% il valore
delle abitazioni
rolla anche l’unica “ricchezza”
di milioni di italiani: la casa. I
prezzi delle abitazioni hanno registrato un calo del 2,2% rispetto
al trimestre precedente e del 6,9%
su base annua. Ennesima stangata
per gli italiani che nell’ultimo anno
si sono visti aumentare vertiginosamente le imposte dirette e
indirette sulle abitazioni e introdurne delle altre (vedi l’Imu e la
Tares che slitterà a dicembre).
Un’altra fotografia che evidenzia
la grave crisi del Paese. Cresce
la disoccupazione, diminuiscono
i consumi e il Governo Monti per
far “quadrare” i conti aumenta le
tasse.
Secondo le stime preliminari dell'indice dei prezzi delle abitazioni
(IPAB) acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento, spiega l’Istat – ha subito
una diminuzione dell'1,5% nei
confronti del trimestre precedente
e del 4,6% rispetto allo stesso
periodo del 2011. In termini tendenziali è la diminuzione più marcata delle quattro registrate.
C
essuna inversione di marcia sul
fronte dei consumi che – secondo l’indicatore di Confcommercio (Icc) - registrano una
diminuzione di 3,6 punti percentuali nel mese di febbraio. Un trend
negativo costante che prosegue ormai dal
settembre del 2011. Il dato sui consumi –
in linea con gli altri indicatori - conferma
le gravi difficoltà dell’economia italiana
che fa sempre più fatica a ripartire. I
cittadini, oltre ad aver abbandonato – ormai
da tempo - i propri sfizi per fronteggiare
la crisi, non riescono più ad arrivare alla
terza settimana del mese. A tal proposito
sono aumentate notevolmente le presenze
N
ai punti d’accoglienza della Caritas e delle
altre associazioni di volontariato.
Il dato più allarmante - però - è ancora
quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda ha subito un crollo
del 7,6% nel mese di febbraio. Un settore,
quello dei trasporti, molto importante in
Italia che ha dovuto piegarsi alle logiche
del mercato, riducendo così la domanda
di circa il 25% in volume.
Particolarmente significative anche le diminuzioni che hanno interessato gli alimentari, le bevande, i tabacchi (-4,7%), gli
alberghi ed i pasti e le consumazioni fuori
casa (-3,7%), l'abbigliamento e le calzature
(-3,6%) ed i beni e servizi per la casa (-
3,6%), in calo ormai da molto tempo. Leggera variazione positiva invece delle quantità acquistate dalle famiglie (+2,9% rispetto
allo stesso periodo del 2012).
Sempre nel mese di febbraio, la dinamica
tendenziale dell’Icc registra un’ulteriore
flessione della domanda relativa ai servizi
(pari all’1,9%) e della spesa per i beni
(4,4%).
Il dato sui consumi, rileva Confcommercio,
"appare in linea con il permanere di una
situazione di estrema criticità dell'economia
italiana. Non si intravedono, per adesso,
segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo".
Giuseppe Sarra
Ammonta a ben 730 mln di Euro il tesoretto che ammuffisce da mesi
nelle casse del Ministero degli Interni, ma pochi ne parlano
Il commento - Scende in politica: ma era solo un pesce d’aprile
Il ministro Cancellieri blocca La
i fondi destinati al sociale Q
entinaia di milioni di
euro da destinare al
sociale, in un periodo
di spending rewiew e di
contrazione della spesa per
il welfare, avrebbero fatto
veramente comodo. Un
anno fa, in maniera alquanto
trionfalistica, il Ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca aveva enfaticamente dichiarato di aver
reperito, per finanziare un
“piano per chi è in difficoltà
nella crisi”, un cospicuo tesoretto, rastrellando fondi
strutturali europei avanzati
dal bilancio 2007-2013. Anche la responsabile del Welfare, la famigerata Elsa Fornero, plaudendo all’iniziativa aveva parlato di una
inversione di tendenza,
dopo che “per anni si è destinata una quota comparativamente elevata della
spesa sociale alle pensioni
e troppo poco ad altri bisogni”. Si era deciso di ripartire i 730 milioni di euro
in tre capitoli: all’infanzia
sarebbero stati destinati 400
milioni, agli anziani non autosufficienti 330 mentre 37,8
milioni di euro sarebbero
C
stati erogati per progetti
promossi da giovani del
privato sociale. Le regioni
che avrebbero giovato delle
somme sarebbero state
Campania, Sicilia, Puglia e
Calabria. Nell’ottobre del
2012 una delibera del Cipe
aveva affidato al Viminale
la gestione della somma relativa ai progetti per l’infanzia e la terza età ed alla
Presidenza del Consiglio
dei ministri (in particolare
al ministero per la Cooperazione internazionale e al
Dipartimento della Gioventù) i restanti 37,8 milioni.
Mentre quest’ultima cifra è
stata proficuamente investita sul territorio in tempi
incredibilmente rapidi, grazie all’allestimento di tre
concorsi ad hoc chiusi a
febbraio con grande successo di adesioni (oltre
1500 per il solo bando “Giovani del non profit per lo
sviluppo del Mezzogiorno”), i fondi del ministero
guidato da Anna Maria Cancellieri stanno marcendo
nelle casse del Viminale. Il
risultato è che già oggi si
può affermare che difficilmente saranno centrati gli
obiettivi di creare 18.500
posti in più negli asili nido
e di portare al 3,5% il numero degli anziani assistiti
a domicilio entro il 2015.
Emiliano Stella
Inoltre, il calo dei prezzi – osserva
l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate
- è dovuto anche alla diminuzione
sostanziale (25,8%) del numero
di abitazioni compravendute.
Un trend sempre più nero rispetto
al passato. Il valore delle case,
invece, è diminuito di 2,7 punti
percentuali nei confronti del 2011,
quando la variazione annuale era
stata pari a +0,8%, sintesi di un
aumento del 2,1% dei prezzi delle
abitazioni nuove (+2,7% due anni
fa) e di un crollo pari al 4,7% dei
prezzi di quelle esistenti (dopo il
-0,2% del 2011).
“È la terza volta consecutiva che
– sottolinea l’Istituto Nazionale
di Statistica - i prezzi delle abitazioni
nuove registrano un rallentamento
dei tassi di crescita rispetto allo
stesso periodo dell'anno precedente, mentre, sempre su base
annua, i prezzi delle abitazioni
esistenti presentano diminuzioni
via via più marcate a partire dal
quarto trimestre del 2011”.
G.S.
Fornero non bissa
uante volte il 1° Aprile
ci sono stati scherzi
clamorosi o meno e
quante volte ognuno di noi
ne è stato oggetto?
Magari all’inizio ci siamo
preoccupati poi ci siamo
fatti una sonora risata e ci
siamo complimentati con
chi ha ideato lo scherzo.
Così è successo in quest’ultimo 1° Aprile.
Sulla rete comincia a girare
la notizia che Elsa Fornero
dichiarava che il Governo
Monti era stato un fallimento e che lei sarebbe scesa
in politica. La notizia era
talmente ben confezionata
da avere al suo interno anche una nota del Ministero
in cui la Ministra che elogiava il PDL e lo stesso Berlusconi al punto da dire che
sarebbe entrata in quel Partito. Fortunatamente si trattava di una bufola mediatica
anzi di un vero e proprio
pesce d’Aprile giocato da
un sito, Quelsi.it, che ha
tratto in inganno molti siti
di informazione. Lo scherzo
è talmente ben riuscito che
ci risulta, da fonti ben informate, che alcuni esponenti del PD già brindavano
al successo elettorale nelle
prossime elezioni pensando
che gli esodati avrebbero
votato in massa per il loro
partito. Così come nello
stesso PDL sembra vi sia
stato un attimo di sconcerto
con frenetiche telefonate
per avere conferma o meno
della infausta notizia. A tarda sera si è avuta conferma
che lo scherzo era legato
alla data di inizio del mese
di Aprile e tutti o quasi
tutti hanno tirato un sospiro
di sollievo. Il pensiero che
la Ministra sarebbe rimasta
nell’agone politico non rassicurava quella parte sociale di destra e di sinistra
che riconosce i guai provocati dalle riforme targate
Fornero.
Anche chi scrive ha avuto
un attimo di sussulto e per
poco non ci cadeva pensando che ormai la Ministra
pur di rimanere a galla farebbe di tutto. Pericolo
scongiurato e chissà come
la Fornero abbia preso lo
scherzo, lei che è così seriosa e tanto ma tanto
“choosy” con la stampa.
Immaginiamo che la Ministra, se avesse voluto fare
un pesce d’aprile, avrebbe
detto “yrbi et orbi” ; “Da
domani tutti i 400.000 esodati possono andare in pensione perché ho risolto il
problema”. Ma, in effetti,
quella dichiarazione fatta
dalla Fornero non sarebbe
stata credibile…., nemmeno come pesce d’Aprile.
Comunque di fronte al pericolo della Fornero potesse venire nel centrodestra non rimane che gridare: Viva il Pesce d’Aprile.
Massimo Visconti
5
Venerdì 5 aprile 2013
Esteri
Un nuovo scandalo Wikileaks si abbatte sull’Europa: scoperte diverse compagnie off-shore
Paradisi fiscali: la Francia nell’occhio del ciclone
A essere colpita sembra essere anche l’Italia: dai dati sono diversi i nomi di imprenditori coinvolti nella vicenda
ncora sotto i riflettori dell'opposizione per lo scandalo Cahuzac, e il
presidente francese Francois Hollande deve
fare i conti con un’altra grana
che intacca l’etica e la morale del suo entourage. Tempo che il ministro delle Finanze facesse il mea culpa
sul suo conto in Svizzera ed
ecco che l’Eliseo viene richiamato in causa da un'inchiesta di Le Monde che
smaschera anche Jean-Jacques Augier, tesoriere della
campagna elettorale dello
stesso Hollande contro Sarkozy alle presidenziali 2012,
accusato di avere a che fare
con il Wikileaks dei paradisi
fiscali. Augier infatti, con la
sua holding finanziaria Eurane, risulta nell'elenco delle
persone implicate a diverso
titolo in conti offshore alle
isole Cayman. A rendere
pubblica la notizia è stata la
testata francese Le Monde,
nell’ambito di un’inchiesta
portata avanti da 38 testate
A
Caso Pistorius
Dopo la bufera
giudiziaria vuole
tornare ad allenarsi
scar Pistorius vuole riprendere gli allenamenti non
c’è dubbio. Ad annunciarlo Peet
Van Zyl, il manager dell'atleta
che grazie a un’ingente cauzione
ha ottenuto non solo la libertà
ma anche la restituzione del
passaporto in attesa del processo per l'omicidio della sua
compagna Reeva Steenkamp.
Non ci sia nulla ancora in 'calendario i prossimi campionati
del mondo di atletica leggera
in programma a Mosca sono
l’obiettivo agognato dal corridore. Una voglia di gossip incontrollata che vige sulla vicenda visto che il quotidiano
sudafricano Beeld a posteriori
ha pubblicato una foto di Oscar
Pistorius su una pista di atletica
mentre indossa le protesi da
corsa. Lo scatto era stato realizzato il 24 marzo scorso, quattro giorni prima della concessione del passaporto all’atleta
paralimpico. Nel frattempo il
boom mediatico del caso fa
tendenza e porta alla nascita
di gruppi di sostenitrici in tutto
il mondo. Si chiamano "Pistorians" e dopo essersi mobilitate
sui social network hanno seguito il processo dell’atleta,
piantonandosi fuori le mura
del tribunale di Pretoria. Guidate
dall'inglese Laura Lambden
provengono da tutto il mondo.
Sono donne agguerrite che lottano per un processo equo all'imputato, attaccando i giornalisti reputati la causa primaria
dei problemi dell’atleta e della
diffusione mediatica esagerata
ruotata attorno al caso Pistorius.
F.Ce.
di tutto il mondo basata sull'enorme quantitativo di dati
segreti comunicati anonimamente al Icij, il consorzio internazionale dei giornalisti
d'inchiesta. L’ente con sede
a Washington, ha portato a
galla l’esistenza di una società denominata International Bookstores Limited,
costituita nel 2005 nel paradiso fiscale dei Caraibi da
diversi azionisti, fra i quali
lo stesso Augier. Il tesoriere
non smentisce, anzi conferma tutto aggiungendo addirittura di avere due entità
offshore alle Cayman, una
costituita nel 2005 e l'altra
nel 2008-2009. Totale l’estranietà del Presidente Hollande secondo quanto riportato
dal suo braccio destro che
dichiara alla stampa:”Ho investito in quella società (International Bookstores,) attraverso l'intermediario della
filiale di Eurane in Cina, Capital Concorde Limited, holding che gestisce tutti i miei
affari cinesi. L'investimento
in International Bookstores
compariva nel bilancio della
filiale. Nulla d'illegale". Uno
scandalo in piena regola che
pare coinvolgere anche l’Italia. A scandagliare i dati riportati dai documenti in
mano dell’ Icij è stata la testata giornalistica de
L'Espresso che ha segnalato
tra i trasgressori italiani Gaetano Terrin, allora commercialista di Tremonti, scoperto
nell’inchiesta ‘custode’di una
società nelle Isole Cook. E
ancora emergono i nomi di
Fabio Ghioni, hacker dello
scandalo Telecom, ‘beneficiario’ di una società offshore
nelle Isole Vergini corrispondente a un fitto sistema finanziario legato a tre famiglie lombarde altolocate. Infine Oreste e Carlo Severgnini, commercialisti milanesi, scoperti direttori di
un’altra compagnia offshore.
Traffici nascosti, sotterfugi
e paradisi non solo terrestri
ma soprattutto fiscali: tutti
coinvolti nessuno escluso.
Wikileaks insegna.
Francesca Ceccarelli
L’esercito di Pyongyang risveglia l’attenzione mondiale sfidando la Casa Bianca
Dalla Corea del Nord minacce nucleari
A renderlo noto un comunicato dello Stato maggiore dell’Esercito Popolare
lta tensione tra Stati Uniti e
Nord Corea. L'esercito di Pyongyang ha dato infatti il via libera
per un attacco nucleare contro gli
Stati Uniti. Un comunicato dello
Stato maggiore dell'Esercito popolare pubblicato dall'agenzia ufficiale Kcna che ha messo in
allarme non solo la casa Bianca
ma il mondo intero. Nella nota si
riferisce che l'esercito nordcoreano
informa gli Stati Uniti che le basi
americane "saranno annientate da
mezzi di attacco nucleare più efficaci, piccoli, leggeri e diversificati.
La spietata operazione delle nostre
forze armate rivoluzionarie a questo
riguardo hanno superato l'esame
e la ratifica finale".
Il Pentagono da parte sua si appresta già a reagire con il dispiegamento sull'isola di Guam, nell'Oceano Pacifico dove ha una
base, di un sistema Terminal high-
A
altitude area defense battery, o
Thaad, ovvero una batteria antimissile studiata proprio per difendersi da eventuali attacchi della
Corea del Nord. E Guam data la
sua vicinanza ('solo' tremila chilometri) con le coste nordcoreane
è la mira principale: il governo
sudcoreano dichiara infatti di aver
mosso verso la sua costa orientale
un missile Musudan, arma con
un raggio d'azione capace di arrivare sull'isola. In corso anche
lavori nel reattore nucleare di Yongbyon, messo in funzione nei
giorni scorsi. Nel frattempo gli
Stati Uniti decidono di prendere
sul serio la minaccia: il segretario
americano alla Difesa Chuck Hagel
esorta Pyongyang ad abbandonare
la sua "pericolosa retorica" ma
lancia un monito ai suoi conazionale
di non sottovalutare la questione.
“Basta un solo sbaglio e non voglio
Eurosky Tower .
Entrare in casa e uscire dal solito.
O
essere il segretario alla Difesa che
una volta si sbagliò"- ha dichiarato
Hagel. Il panico si spinge anche al
di là dell’ambito militare: per il secondo giorno consecutivo, la Corea
del Nord ha chiuso l'area di Kaesong, un complesso industriale
in territorio nordcoreano dove operano però decine di aziende del
Sud. Sono centinaia i sudcoreani
ancora intrappolati nelle fabbriche:
solo 220 sono tornati in patria,
mentre circa 600 tra manager e
personale hanno scelto di rimanere
a Kaesong. L'unica area ancora
con libertà di transito fra Nord e
Sud, è stata chiusa da Pyongyang
per ritorsione contro le manovre
di Seul e Usa. Secondo le fonti
sudcoreane il paese avrebbe comunque pronto un piano per proteggere i propri cittadini e le proprie
imprese.
F.Ce.
Brasile
Quando a vincere
nello sport è
ancora la violenza
l calcio sudamericano è violento: a darne la riprova soprattutto gli incontri giocati
nella Coppa Libertadores. Dopo
i fatti del dicembre scorso a
San Paolo nella finale di Copa
Sudamericana fra il club brasiliano e gli argentini del Tigre
in cui dovettero scendere in
campo le forze dell’ordine per
sedare gli animi, ecco che ancora una volta il calcio si mescola alla violenza insensata.
Luogo dell’accaduto Belo Horizonte, dove al termine di Atletico Mineiro-Arsenal Sarandì
la polizia è dovuta intervenire
in maniera incisiva. I brasiliani
vincono per 5-2, e subito esplode la protesta dei giocatori argentini nervosi sin dall’inizio.
Le forze dell'ordine, intervenute
in difesa dell'arbitro e dei guardalinee, vedendosi aggrediti
hanno reagito di conseguenza.
Assetto antisommossa, elmetti
in testa, gli scudi a difesa e in
alcuni casi i fucili a pompa:
tutti puntati contro i giocatori
argentini che si sono finalmente
calmati. In un intervista Cicero
Nunes, tenente colonello difende i suoi uomini:”Quella
degli argentini è stata una condotta criminale, fuori luogo in
un incontro di calcio. Avrebbero
potuto essere arrestati". A seguito dei fatti sono quattro i
giocatori della squadra argentina arrestati per essere interrogati: dovranno rispondere
delle aggressioni agli agenti
che cercavamo di fare il loro
lavoro proteggendo gli arbitri
e gli assistenti di gioco.
Morgan
I
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6
Venerdì 5 aprile 2013
Italia
Svolta giudiziaria nella vicenda del gruppo dermopatico laziale
Idi, i conti non tornano:
14 milioni di “fondi neri”
Arresti domiciliari per Padre Franco Decaminada: è
accusato di aver intascato ingenti somme di denaro
di Valter Brogino
lla fine, la mano della
giustizia si è posata
sulla testa dell'Idi San
Carlo. Anzi sui suoi
vertici, portando agli
arresti domiciliari quello che l'inchiesta stessa della magiostratura ha indicato come il
"dominus" degli affari dui una
struttura sanitaria dalla quale
sono apriti fondi. Troppi. Da questo quadro, che gli investigatori
della Guardia di finanza hanno
restituito in diverse informative
consegnate agli inquirenti della
procura di Roma, il religioso ed
ex consigliere delegato della
struttura Padre Decaminada è finito al domicilio coatto. Stessa
misura è stata eseguita per il manager Antonio Nicolella, responsabile del personale e della
sicurezza, mentre in carcere è
andato l'imprenditore Domenico
Temperini.
Si parla di un giro di 14 milioni di
euro. Tutto tramite un collaudato
sistema di false fatturazioni attuato con lo schermo di due società, la Elea Formazione
Professionale scrl e la Elea spa,
di proprietà della Provincia Italiana, seocndo quanto spiega il
gip Antonella Capri nelle 22 pagine di ordinanza di custodia
cautelare.
Il quadro è stato dipinto, a tinte
A
rigorosamente fosche, dalle
Fiamme Gialle. In un passaggio
si ricorda come dalla Gi.Esse. Srl
sono "pervenuti a Temperini tramite bonifici bancari 998.070,00
euro". E poi "381.500 sono stati
trasferiti all'ex moglie" del manager, la signora Emanuela G. Mentre 100mila euro li ha avuto
l'attuale compagna di Temperini,
Evelyne M. Padre Decaminada
invece ha avuto 600mila euro. Ed
al religioso, per la stessa via,
sono arrivati anche altri 120mila
euro dati alla Punto Immobiliare
Srl, che è una azienda a lui riferibile. L'indagato è il "dominus",
spiega ancora il giudice, "è organo di vertice della 'Provincia
Italiana' poichè riveste la carica
di consigliere delegato ed è deputato alla gestione del comparto Idi-Sanità, e tale carica
ricopre dal luglio 2004 fino al dicembre 2011".
La Finanza ha anche messo sotto
sequestro un immobile, denominato "Ombrellino", che si trova a
Magliano in Toscana, del valore
di oltre 1 milione di euro e acquistato, in massima parte, con denaro provento di reato. La villa in
provincia di Grosseto, ad Orbetello, "costituisce provento dei
delitti di appropriazione indebita
e di bancarotta fraudolenta poiché somme ne costituiscono
l'oggetto materiale e il provento
sono state utilizzate per la ristrut-
turazione dell'immobile".
I reati contestati ai tre arrestati
vanno dall'appropriazione indebita aggravata alla bancarotta
patrimoniale fraudolenta, dall'emissione ed utilizzo di fatture
false all'occultamento delle scritture contabili. Altre 10 persone
sono state denunciate, inoltre, a
vario titolo, per i delitti di riciclaggio, emissione ed utilizzo di
fatture per operazioni inesistenti,
occultamento delle scritture contabili ed appropriazione indebita.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Nello Rossi e
sostituti procuratori Giuseppe
Cascini e Michele Nardi e condotte dal nucleo di polizia tributaria, hanno avuto ad oggetto
gravi fattispecie di appropriazione indebita, proseguite sino
al 2012, in danno della "Provincia
Italiana della Congregazione dei
Figli dell'Immacolata Concezione", ente ecclesiastico, giuridicamente
riconosciuto
proprietario, tra gli altri, dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata Concezione, del San Carlo
di Nancy e di Villa Paola - con
oltre 1.500 dipendenti, e, da sabato scorso, in amministrazione
straordinaria, a seguito dello
stato di insolvenza accertato dal
Tribunale di Roma, in relazione
ad un passivo di oltre 600 milioni
di euro.
Traffico e dintorni, il decreto
su Roma Capitale alla Camera
La “carta” approvata dal Senato dà più poteri al sindaco
Ma ora si attende l’esito (non scontato) della seconda votazione
G
razie ad un decreto firmato al Senato dal Pdl
e il Partito democratico,
Roma Capitale avrà più poteri. Si tratta di una modifica al precedente decreto
di qualche mese fa in cui
venivano definite le competenze di cui potranno beneficiare le amministrazioni
comunali della città eterna.
Nello specifico, se il decreto troverà il via libera
anche a Montecitorio, il sindaco avrà più poteri su:
traffico, mobilità e inquinamento acustico e atmosferico. Inoltre il decreto prevede il finanziamento
diretto a Roma Capitale per il trasporto pubblico
locale. Da sempre piaga di tutte le amministrazioni
di destra o sinistra che fossero. Un provvedimento
approvato a larga maggioranza a Palazzo Madama,
con qualche eccezione non di poco conto. A votare
no (ma era alquanto scontato) sono stati i senatori
della Lega, ad astenersi invece, i grillini, che, tra le
tante cose hanno anche la presunzione di governarla questa città. Ora, è evidente che l’astensione
al Senato sortisca lo stesso effetto di un no. Viene
da chiedersi quindi in che modo i 5 Stelle che sbandierano folcloristici slogan per dimostrare la loro
romanità
(“ripijamose Roma è solo
l’ultimo in ordine di
tempo),
possano
aver a cuore la Capitale e i suoi problemi.
Un provvedimento di
questo tipo, insieme
all’abbattimento dei
vincoli legati al patto
di stabilità, è solo il
primo passo, la base,
per poter cominciare
a lavorare per risollevare la città. In assenza di questi è indifferente a quale schieramento appartenga
la prossima giunta che si stabilirà a Palazzo Senatorio, avrà comunque le mani legate. È necessario
quindi fare un’attenta valutazione prima di dare fiducia ad un movimento che ancora prima che la
partita abbia inizio, dimostra, di non avere le carte
per giocarla. Grillini a parte, evidente la soddisfazione del sindaco Gianni Alemanno per l’importante
provvedimento atteso dal vaglio della Camera: “Il
mio auspicio – afferma il primo cittadino - è che
l'iter si concluda il prima possibile. Così finalmente
il sindaco avrà poteri speciali in materia di traffico
e mobilità, mentre Roma il trasferimento diretto dei
fondi del trasporto pubblico".
U.Cat.
DA ROMA E DAL LAZIO
Sanità
Veleni sotto pelle
Scattano le misure di ordine
cautelare nell’ambito delle indagini della Procura di Roma, sulla
scorta delle relazioni della Guardia di Finanza: pesanti le ombre
sul “dominus” dell’organizzazione
EMERGENZA RIFIUTI: NON C’E’ PACE
Ciociaria, barricate in vista
L’annuncio: “Spazzatura in arrivo”. E il territorio promette battaglia
di Ugo Cataluddi
on c’è niente da fare. Non c’è rassicurazione o minaccia che smuova gli abitanti
di Colfelice. Non è bastato il secondo decreto di Clini o la sentenza del Consiglio di
Stato. Come non sono bastati gli avvertimenti
riguardo misure drastiche in caso di inadempienza ai propri doveri, promesse dal super
commissario Goffredo Sottile. I rifiuti romani
nel frusinate, anche solo di passaggio, nessuno
li vuole. Motivo per il quale non si fermeranno
le mobilitazioni. Barricate umane e ulteriori ricorsi al Tar sono previsti non appena verrà intravista la sagoma di un camion dell’Ama in
zona.
Come spiega lo stesso sindaco di San Giovanni Incarico, Antonio Salvati: “Se mandano la
spazzatura, dovranno passare sui nostri corpi”.
A nulla sono valse le rassicurazioni del ministro
e recentemente anche del presidente della Regione Nicola Zingaretti, volte a convincere i cittadini sulla transitorietà dei rifiuti (dopo il
trattamento faranno ritorno a Malagrotta) sull’effettiva capienza dell’impianto (accertato
anche dai rilevamenti dei carabinieri del Noe)
e sul relativo impatto ambientale di quest’operazione. I sindaci ciociari vanno avanti per la
loro strada. Pronto quindi l’ennesimo ricorso al
Tar: “Ho invitato i colleghi a presentare un
N
nuovo ricorso al Tar contro le disposizioni con
cui Sottile ordina il conferimento dei rifiuti romani - dice il sindaco di Colfelice, Bernardo
Donfrancesco - la nota disattende l’ordinanza
del Tar Lazio ,che aveva richiesto al commissario un’ opportuna relazione sulla reale situazione di emergenza dei rifiuti a Roma e sulle
effettive capacità residuali di trattamento di
quei rifiuti negli impianti tmb della Capitale”.
A rispondere ai sindaci ci ha pensato direttamente l’Ama con una nota, nella quale ribadisce ancora una volta quelli che sono i contenuti
del decreto: “tutti i rifiuti trattati negli impianti
fuori della capitale,compreso quindi quello di
Colfelice, verranno riportati a Roma. La parte
trasformata in combustibile (Cdr) verrà conferita presso gli impianti di termovalorizzazione,
mentre la parte residua, e cioè i cosiddetti
scarti da lavorazione, anch’essi trattati e dunque non pericolosi, saranno portati alla discarica di Malagrotta”.
Malagrotta che a giorni chiuderà le porte al rifiuto “tal quale”, causa scadenza della proroga,
che come ribadito più volte dallo stesso ministro Clini, non verrà rinnovata. Per tale ragione
questi ulteriori rallentamenti e ricorsi potrebbero sortire l’effetto di accelerare l’emergenza
e far si che una città con un amministrazione
troppo occupata dalla campagna elettorale si
ritrovi i rifiuti in strada.
7
Venerdì 5 aprile 2013
Venezia
Pavia
Malasanità
Il giallo
Il Tribunale condanna la struttura
Diagnosi errata:
l’Asl dovrà pagare
“Poteva curarsi”, il risarcimento
danni stabilito in 800mila euro
È
della donna. Un anno prima
aveva appreso di soffrire di
una grave forma di mieloma
che si sarebbe potuta scoprire
nel 2005 in occasione di un
intervento in day surgery all’ospedale di Mirano a cui si
era sottoposta per l’asportazione di una neoplasia benigna
al seno. L’esame radiografico
avrebbe dovuto mettere in allarme i sanitari e imporre ulteriori accertamenti, ma ciò
non avvenne. Il giudice ha sottolineato una “condotta colposamente omissiva” da parte
dei sanitari di Mirano, rilevando
che il ritardo nella diagnosi
ha comportato una “evoluzione
dello stadio della malattia” con
conseguente minore possibilità
di guarigione.
C.B.
Dopo il caso di Meredith anche il delitto di Chiara Poggi potrebbe
vivere una nuova pagina: sarà oggi la Cassazione a stabilirlo
opo il caso di Meredith ora anche il
giallo di Chiara Poggi si potrebbe riaprire. Sarà prorio
oggi infatti la Cassazione a
decidere se rispolverare il
caso sul delitto di Chiara Poggi, la 26enne uccisa in casa
sua la mattina del 13 agosto
del 2007, o se metterci una
pietra sopra, definitivamente.
Riflettori dunque di nuovo puntati su Alberto Stasi, l'allora fidanzato e l'unico indagato per
l'omicidio, che attualmente lavora a Milano in uno studio di
commercialisti e ribadisce:
"Ho la coscienza a posto". Per
l'avvocato Giarda "è innocente
e il verdetto dei giudici in primo e secondo grado gli ha
dato ragione". Ma la famiglia
di Chiara Poggi continua a
chiedere giustizia e sperare.
Sono in particolare “tre i punti
che la parte civile chiede di
approfondire – come spiega
il Corriere della Sera - ovvero
l'esame su un capello castano
corto (con il bulbo) trovato
nella mano di Chiara (la difesa
di Alberto sostiene che fosse
vicino al corpo) e mai esaminato con il test del Dna mitocondriale, capace di risalire
all'identità di chi lo ha perduto".
Poi c'è "la questione dell'ormai
famosa bicicletta nera da donna sicuramente vista davanti
a casa di Chiara la mattina
del delitto. La famiglia Stasi
ne possiede una mai sequestrata". "E infine il test sulla
superficie ricostruita in laboratorio della casa di Chiara
con il quale si è stabilito se
Alberto potesse o meno sporcarsi le scarpe camminando.
La richiesta in questo caso è
rifarlo: con la porta delle scale
chiusa e la riproduzione dei
gradini". Per la difesa di Alberto sono nodi che durante
il processo sono stati sciolti.
Oggi sarà la Cassazione a
dire la sua, e chissà se il caso
avrà lo stesso sviluppo del
giallo di Perugia.
Barbara Fruch
BOLZANO - DOMANI LA PETIZIONE “SOS FAMIGLIE”
V I C E N Z A : U N I N S O S P E T TA B I L E “ C R I M I N A L E ”
La Destra
scende in piazza
Ha atteso che i genitori andassero a letto per uscire e mettere in atto il suo piano
n tempi di crisi a
elezioni provinciali sono
pagarne le spese
alle porte, noi possiamo
maggiori sono le fae vogliamo dare senza
miglie per questo, dosottrarci alle nostre remani, il 6 aprile, a Bolsponsabilità il nostro apzano, La Destra promuoporto per la soluzione
Attesa anche per la riunione delle problematiche soverà la petizione popolare “Sos Famiglie”. In
ciali dei cittadini altoaparticolare si tratta di di partito sui programmi futuri
tesini e della regione”
interventi di sostegno
chiarisce lo stesso Minalle famiglie altoatesine e la promozione del
niti secondo il quale “promuoveremo anche
lavoro, il diritto alla casa, le prospettive prosul territorio provinciale la Costituente di Defessionali ed abitative per i giovani, nonchè
stra, ma visti gli egoismi di certuni, temo che
la partecipazione degli anziani alla crescita
saremo costretti a parlare solo con gli elettori,
che rappresentano il nostro faro”. La Destra
culturale altoatesina. Nel pomeriggio della
insomma continua il cammino iniziato nemstessa giornata, invece, spazio all’importante
meno quattro mesi fa “quando in tre prenappuntamento all’Hotel Alpi dove avrà luogo
demmo in mano il partito per diventare oltre
(inizio ore 15), l’Assemblea regionale de “la
mille”, sottolinea ancora l’esponente provinciale
Destra”, il partito che il Consigliere provinciale
Mauro Minniti guida
de La Destra. “Oggi
da dicembre in Alto
siamo organizzativaAdige con un titolo simente una realtà, con
gnificativo: “Il momenoltre il 60% dei Dirito delle scelte”. Pregenti alla prima espesenti sia i Dirigenti
rienza politica. Questo
trentini, quelli altoateè anche il rinnovamensini e la Coordinatrice
to, visto che è importante esso non si limiti
del triveneto Titti Monsolo all’età anagrafica,
teleone, l’Assemblea,
ma pure alle esperienalla quale verranno inze. Vogliamo diventare
vitati anche alcuni citsempre più – conclude
tadini interessati al
Minniti - una realtà poprogetto de la Destra
litica in questa terra
pur non iscritti, stabidifficile che ha bisogno
lirà programmi e prodi noi”.
getti per il futuro. “Le
I
DAL NORD
Garlasco: la magistratura
vuole riaprire la ferita
D
stata una disgnosi errata
a impedirle di scoprire
in tempo la forma tumorale da cui era affetta, per questo ora il Tribunale di Venezia
ha condannato l’Ulss 13 a versarle oltre 800mila euro a titolo
di risarcimento per i danni
sofferti. È successo ad una
cinquantenne residente nel
Miranese venuta a conoscenza
della sua malattia con quattro
anni di ritardo, periodo in cui
la donna si sarebbe potuta
sottoporre alle necessarie
cure. Una parte consistente
del risarcimento, pari a 600mila
euro, infatti si riferisce alla perdita di chances di sopravvivenza (pari al 50 per cento).
La sentenza arriva a conclusione di una causa avviata nel
novembre del 2010 dal legale
Italia
Gli negano un gioco, bambino lo ruba
in piena notte scassinando un negozio
li hanno negato il giocattolo, per questo lui è
uscito in piena notte con
pigiama e ciabatte, per scassinare la vetrina del negozio
poco lontano da casa e perderselo da solo: “l’oggetto
dei suoi desideri”. Una storia
eclatante quella che arriva
da Vicenza e che vede come
protagonista un bambino di
origine ghanese di appena
dieci anni. Il piccolo “ladro”,
come racconta il Corriere
del Veneto, però quando ha
infilato la gamba nel buco
che aveva praticato, lancinado
un sasso, per rubarsi il gioco
ha fatto scattare l’allarme e
nella fuga ha perso la ciabattina taglia 35, rimasta nel
negozio. Ad allertare gli agenti delle Volanti, inoltre, pochi
minuti prima, è stato un residente che aveva assistito alla
spaccata. I poliziotti, una volta
sul posto, hanno scoperto il
foro sulla vetrina e recuperato
la ciabattina abbandonata. A
G
quel punto è bastato un giro
d'ispezione per scoprire, nascosto in un cespuglio, il bambino in pigiama coperto da
un giubbottino. Non solo una
volta beccato il piccolo ha
anche tentato di giustificarsi
dicendo “ho visto il ladro, mi
ha rubato una ciabatta e l’ha
lasciata all’interno del negozio” o “faceva troppo caldo
a casa, sono uscito a prendere
i freschi”. Alla fine però ha
confessato spiegando che
voleva prendersi dei giochi
elettronici e, visto che c’era,
pure un peluche per la sorellina più piccola, ammettendo però che “mamma non
sa nulla”. Hano avuto non poche dificoltà infatti i genitori,
che dormivano pacificamente
sicuri che il loro figlio fosse
a letto, a credere nel racconto
degli agenti. Invece il bambino aveva atteso che i genitori si addormentassero per
sgattaiolare dal letto e dall'
appartamento e raggiungere
quel negozio che tanto lo affascinava. A quel punto ha
preso un sasso e ha colpito
fino a fare un buco nella vetrine del negozio, quel tanto
necessario per entrare e
prendersi un gioco elettronico. L'arrivo della volantè però
lo ha fatto fuggire, ma nella
fuga ha perso però la ciabattina che ha portato i poliziotti a scoprire chi la calzava.
Il titolare ora presenterà denuncia, visto che è assicurato
e i danni registrati ammontano
a qualche migliaia di euro.
Un fatto che comunque segna
quanto i bambini d’oggi siano
viziati e, anche se non sembra
giusto “fare di tutta l’erba un
fascio”, dimostra la “pericolosità” di un dinego. Fatto
inoltre che mette in rilievo
quanto sia importante riuscire
ad educare i piccoli in una
società in cui, putroppo, i genitori sono costretti per motivi
lavorativi a passare molte ore
fuori casa.
B.F.
8
Venerdì 5 aprile 2013
Malasanità in Puglia: l’autopsia conferma lo sbaglio in sala operatoria
Errore fatale: muore 69enne
La donna era stata sottoposta ad un intervento per estrarre una ciste,
già espulsa naturalmente. Poi la grave recisione della vena porta
l calcolo non c’era più, era stato
espulso naturalmente. Eppure lei
è stata sottoposta comunque a
quell’operazione alla colecisti che
è risultata fatale. È l’inquietante
quadro che emerge in seguito all’autopsia
per il decesso della 69enne Marianna
Miglietta di San Pancrazio Salentino. La
donna, come riporta “La Gazzetta del
Mezzogiorno”, deceduta alle 20.30 di
giovedì scorso per dissanguamento dovuto alla recisione della vena porta (la
vena più importante dell’apparato digerente) quel calcolo da asportare non lo
aveva più. Ennesimo caso dunque di
malasanità che viene confermato anche
dal legale della famiglia Donatello Risolo
che assiste i congiunti insieme con l’avvocato Gianluca Coluccia. “Se avessero
fatto una nuova ecografia - spiega Risolo
- si sarebbero resi conto che la signora
non avrebbe nemmeno dovuto essere
operata perchè stava bene”. Marianna
Miglietta era in lista d’attesa da circa un
anno e mezzo per un intervento in laparoscopia alla colecisti, aveva svolto una
ecografia a quei tempi, ma pare proprio
che prima di essere sottoposta ad intervento nessuno abbia provveduto ad aggiornarla, “altrimenti - sottolinea il legale
I
Italia
Città di Castello - Dal padre della vittima
Richiesta inattesa:
grazia per Tiziana
Fu proprio la madre assieme
all’amante ad uccidere la piccola
ome riuscire a perdonare
una donna che ti ha portato via una figlia? Evidentemente lui c’è l’ha fatta dal
momento che ora, dopo
nove anni, il marito di Tiziana
Deserto ha scritto al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo
per lei la grazia. Fu lei, il 6
aprile 2004 a Città di Castello ad uccidere la figlioletta Maria Geusa, di 2 anni
e 7 mesi, assieme all'amante,
l'imprenditore Giorgio Giorni. Per la donna, che si è
sempre proclamata innocente, la Cassazione il 18
maggio 2012 ha confermato
la pena di 15 anni di reclusione (tre dei quali già condonati), con l'accusa di concorso nell'omicidio della
bambina. La suprema corte,
senza diminuire la condanna
a 15 anni riportata in appello,
aveva però escluso l'aggravante della crudeltà. Cosa
C
- si sarebbero accorti che la signora non
andava operata”. Non solo la 69enne è
stata ugualmente operata ma proprio
mentre era “sotto i ferri” è stato commesso un errore fatale: il taglio della
principale arteria che ha il compito di
convogliare al fegato il sangue proveniente dalla digestione intestinale e dalla
milza. A una settimana dal tremendo ac-
caduto le cause del decesso sono state
stabilite nel corso dell’autopsia dai medici
legali Biagio Solarino e Antonio Margari
nominati dal pm Marco D’Agostino alla
presenza del perito di parte della famiglia
Alessandro Dell’Erba. Una morte inspiegabile che si sarebbe potuta evitare con
una semplice verifica, controllo che però
non c’è stato.
DAL SUD
che potrebbe consentirle
negli anni un trattamento
non troppo rigido.
Il processo ricostruì che ad
uccidere la piccola, la mattina del 5 aprile 2004, fu
l'imprenditore edile Giorgio
Giorni, del quale la Deserto
era innamorata al punto da
affidargli la figlia. Fu lui stesso a portare Maria in ospedale, dove la piccola morì il
giorno successivo. L'imprenditore confessò di aver provocato le lesioni che portarono la bimba alla morte,
ma ha sempre negato di
aver abusato sessualmente
di lei. L'uomo è stato comunque condannato definitivamente all'ergastolo per
aver violentato e ucciso la
piccola Maria Geusa. In questo quanbdro, fin dall'inizio,
il marito, che lavorava con
Giorgi, è stato vicino a Tiziana, tanto che ora è arrivato
a chiederne la grazia.
CAGLIARI
SICILIA
In memoria
dei caduti
Musumeci
sull’Ars
nche quest'anno La Destra
e il movimento giovanile
Gioventù Italiana organizzeranno
a Cagliari la tradizionale manifestazione del 25 aprile in ricordo
dei Caduti Combattenti della
Repubblica Sociale Italiana, insieme ai gruppi, Movimenti, Associazioni che aderiranno al
R.N.C.R. - R.S.I. Continuità Ideale, tra cui Forza Nuova e l'Associzione Riscossa Europea. La
manifestazione si terrà nel tardo
pomeriggio, tra Piazza Garibaldi
e il Monumento ai Caduti di Via
Sonnino. Presente anche il Segretario Nazionale di Gioventù
Italiana, Gianni Musetti. “La manifestazione non ha intenti politici, ma solamente commemorativi-rievocativi e storici –
spiega Daniele Caruso, Segretario Provinciale de la Destra di
Cagliari – Vogliamo ricordare,
nell'ambito delle celebrazioni
del 25 aprile anche i combattenti
caduti che quella guerra la persero. La partecipazione alla manifestazione è aperta anche a
persone che pur non avendo
ideali politici di destra riconoscano l'importanza di ricordare
chi perse la vita onorando la
propria scelta e il proprio ideale.
La nostra non è assolutamente
una ‘contro-manifestazione’ o
una contestazione di chi vive la
ricorrenza del 25 aprile in modo
diverso dal nostro. Chi non condivide l'importanza di una possibile pacificazione nazionale,
potrà sempre non partecipare,
senza impedire o cercare di impedire ai manifestanti l'esercizio
di un diritto e la continuazione
di una tradizione più che decennale”.
N
A
ello Musumeci interviene all’indomani della nomina ad
Assessore del Turismo di Michela
Stancheris. “Prendiamo atto che
il Presidente della regione abbia
voluto avocare a sé la gestione
dell’Assessorato al Turismo, demandandone formalmente la titolarotà alla propria segretaria
particolare. Particamente il Turismo in Sicilia continua a non
avere un assessore” afferma
Musumeci che interviene anche
sulla questione della doppia preferenza di genere. “Siamo soddisfatti che il governo regionale
abbia condiviso come prioritaria
l’introduzione della doppia preferenza di genere. Crediamo di
essere stati fra i primi, il 19 dicembre scorso, ad avere posto
il tema con un apposito disegno
di legge”. Afferma il capo dell’opposizione all’Ars in merito
all’ipotesi di introdurre in Sicilia
questa riforma del sistema elettorale. I parlamentari del Gruppo
Lista Musumeci infatti hanno
presentato un Disegno di legge
proprio per consentire agli elettori
di esprimere due voti di preferenza, “uno per un candidato di
genere maschile ed uno di genere
femminile”, allo scopo di garantire alle donne non soltanto
un numero pari tra i candidati,
ma una presenza numericamente
paritaria anche fra gli eletti. Il
parlamentare de "La Destra" sottolinea, però, l’inopportunità della
convocazione di una seduta d’Aula straordinaria: “francamente spiega - non condividiamo l’urgenza di un’apposita seduta
d’Aula, perché si poteva benissimo aprire una finestra nell’avvio
della sessione di bilancio”.
Società
9
Venerdì 5 aprile 2013
Crollo del mercato immobiliare: giovani senza lavoro, stretta sull’accesso al credito ed affitti alle stelle
Il miraggio di una casa
Nel 2012 le compravendite di abitazioni in Italia si sono fermate a 444mila unità, il dato
più basso dal 1985. Le città dove le locazioni sono più care rimangono Roma e Milano
di Carola Parisi
ra precariato e disoccupazione. Tre
milioni di giovani
senza un lavoro. E si
sa, senza il lavoro è
difficile costruire dei progetti
futuri. Le nuove generazioni
di oggi sono ben lontane dal
potersi permettere l'acquisto
di una casa. Dov'è la novità?
Il problema dell’occupazione
ha serie conseguenze sul mer-
T
cato immobiliare che senza i
giovani rischia l'esaurimento.
I margini di crescita del ‘mattone’ in Italia, dove circa 8 famiglie su 10 vivono in una
casa di proprietà, non possono
prescindere dai bisogni abitativi delle nuove generazioni.
Molti ragazzi italiani vivono
una condizione di svantaggio
economico che finisce inevitabilmente per riflettersi anche
sul mercato delle case.
Il caro affittiSe si paragona il dato delle
regioni in cui gli sfratti avvengono con più frequenza, con
le città che hanno i canoni
d’affitto più alti veniamo incontro a una triste realtà: più
gli affitti sono alti e più gli italiani, già strangolati da aumenti
di luce, gas e rifiuti solidi urbani, non riescono a fare fronte
alla spesa. Il problema del
caro affitti, che colpisce inevitabilmente le famiglie più
giovani (in un Paese di proprietari di case, solo le nuove
generazioni sono costrette a
ripiegare sulla locazione se
vogliono vivere da soli) il
36,3% fino ai quarant'anni, il
13,7% dopo i quaranta. E i
canoni sono i più alti d'Europa.
Ed è chiaro che un salario
da operaio di mille euro non
permette a una famiglia con
tre persone di vivere in una
casa con quattro stanze. La
scelta, quindi, è quella di vivere in condizioni abitative inferiori alle proprie possibilità.
Le regioni dove i giovani sono
più in affitto sono Lombardia,
Piemonte e Liguria (50%) e
nel Centro Italia (39,3%), mentre nel Nord-Est e nel Mezzogiorno si registra una maggiore incidenza di casi in cui
le famiglie più giovani vivono
in una casa che appartiene a
un parente, di fatto appoggiandosi al patrimonio della
famiglia allargata.
Le città d’Italia dove gli affitti
sono più cari rimangono Roma
e Milano. Il canone medio
della Capitale è di 879 euro,
mentre quello di Milano è di
858 euro. Con l’eccezione dei
trilocali, dove il capoluogo
meneghino è leggermente
più caro della Capitale, 956
contro 954 euro di Roma. La
città settentrionale più economica si conferma Torino
con una media di 476 euro
mensili. Infine, sebbene sia in
crescita il numero dei nuovi
contratti stipulati con la tassazione della cedolare secca,
la tipologia contrattuale pre-
ferita dal 49% dei locatari si
conferma, comunque, il contratto libero 4+4. A Milano è
utilizzato dal 97% dei proprietari di casa.
Imu ed aumento dei canoniL'Imu. L’imposta di cui si è
maggiormente discusso negli
ultimi tempi. Cavallo di battaglia di molte campagne
elettorali, rimane una tassa
che ha avuto e continuerà ad
avere pesanti effetti sulla capacità di spesa degli italiani.
Non si tratta solo della necessità, per famiglie e imprese, di far fronte a una
spesa si alcune centinaia di
euro - spesso assai pesanti,
in questo periodo, sulle finanze aziendali e familiari -,
ma di un'imposta "di sistema"
le cui ricadute si fanno sentire
anche su aspetti apparentemente marginali, come il costo degli affitti.
Non è infatti un mistero che,
a causa dell'aggravio dell'Imu,
i margini di guadagno dei
proprietari di appartamenti
Cercateci e ci troverete ovunque.
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in affitto si sono ridotti pesantemente. Si tratta infatti,
spesso, di persone che affittano seconde case, per questo motivo più tartassate. Ecco
perché, per recuperare i margini perduti, con tutta probabilità la maggior parte dei
locatari scaricherà sui locatori
i maggiori costi che dovrà
sostenere per colpa dell'imposta.
Infatti, l'effetto causato dall’incremento del 60% della
base imponibile e delle aliquote maggiorate che si applicano alle abitazioni in affitto
(oscillanti tra un range che
va dallo 0,76% all’1,06%) causa l'aumento sensibile e pesante dell’imposta rispetto a
quella che era il suo predecessore, l'Ici. A questo punto,
per valutare gli effetti dell'Imu
sull'andamento dei prezzi,
l'unico arbitro imparziale sarà
il mercato.
Un po' alla volta, i contratti di
locazione in essere andranno
a scadenza e, se il mercato
continuerà con una elevata
domanda di affitti in locazione,
è probabile che i locatori recuperino la batosta dell'Imu
rincarando subito i canoni di
affitto.
Cala il prezzo delle caseRecord negativo dal 1985.
Nel 2012 le abitazioni compravendute in Italia si sono
fermate a 444mila unità, il
dato più basso dal 1985. Rispetto ai picchi del 2006 si
tratta di quasi un dimezzamento. Roma resta la più cara.
Nonostante il crollo delle compravendite il prezzo degli immobili ha mostrato solo un
contenuto calo. Nel 2012 infatti, in termini di valore medio
un'abitazione venduta a Roma
supera i 312 mila euro (3.356
euro al mq) in diminuzione
solo dello 0,9%. La capitale
risulta tra le città più care
d'Italia. Oltre i 300.000 euro
risulta anche la quotazione
media per le case vendute a
Firenze (314.600 euro) e Venezia (303.300 euro).
Arte
10
Venerdì 5 aprile 2013
L’improbabile pittura di Hodgkin e i suoi successi
Gran parte dei quotidiani e delle riviste di settore più importanti non fanno altro che
incensare la mostra di questo pittore inglese solo perché ha un curriculum notevole
ed espone presso la galleria più potente del mondo. Ma la realtà sembra ben diversa
di Davide Tedeschini
oma - Dal 15 marzo al 4 maggio
2013 si tiene la
mostra dell’artista
Howard Hodgkin:
da un giornale all’altro, da
Repubblica, al Sole 24 Ore,
dall’on line Huffington Post,
a vari art webzine appare lo
stesso articolo letteralmente
copia-incollato per incensare
un artista che ha il solo merito
di esporre nella galleria Gagosian, la più ricca e potente
galleria internazionale, nella
sua sede di Roma. Gli articoli
riportano complimenti del
genere: “L’artista che può
metterci un anno per una
sola pennellata” (La Repubblica 13/03/13) a “Tratti distintivi dell’artista sono i gesti
decisi e marcati, la trama ampia e complessa, la ricca cromia, e il dinamico intrecciarsi
di chiaro e scuro. Data la gestualità imponente e i colori
saturi, i piccoli dipinti sembrano gioielli, mentre i lavori
di grande formato si rivelano
opulenti e teatrali. Le cornici
e i supporti di legno dipinti
sono sia oggetti funzionali
che parte integrante dell’opera stessa.” (Huffington Post,
8/03/13). “Apparentemente
casuale, calmo, travolgente.
Forse contraddittorio ma mai
leggero. Ampio, complesso,
intellettuale. Serio. In mostra
a Roma, le vibranti esperienze metafisiche di luoghi, memorie e vita di Howard Hodgkin” (Artribune, 19/03/13).
Interessanti commenti spesso
tradotti dal comunicato stampa della galleria o da vecchi
articoli in inglese descrivono
dei quadri che visti dal vivo
lasciano molto perplessi, consistenti in solo qualche pennellata, priva di senso geometrico né figurativo, priva
anche del ‘non senso’ che
presume di avere un’arte pittorica contemporanea. Certo
che in un epoca come questa,
in cui la ‘merda d’artista’ raggiunge quotazioni stellari,
(gli 800.000 euro e più di
un’asta pubblica) a parlar
male di una qualsiasi pittura
fatta a mano si resta in imbarazzo, forse è questo il senso
del progetto che sta a monte
di questa mostra: di fronte a
un ‘ready made’, o a una bizzarra installazione con oggetti
autobiografici, spesso più autoreferenziali che narranti,
sempre meglio una pittura.
Ma arrivare a questo bisogna
veramente avere il disprezzo
per il sistema scolastico e
accademico italiano che è
molto severo in merito all’arte
pittorica e alla sua realizzazione, disciplina che vanta
centinaia di migliaia di studenti, professori, artigiani,
decoratori e intellettuali spes-
R
so disprezzati nella loro condizione di precariato. Vedendo questa mostra, che celebra il successo della più improbabile pittura mai vista,
ci viene voglia di chiedere a
qualche rappresentante del
nostro Stato, che abbia posizioni dirigenziali nel ministero
dei Beni Culturali e dell’Istruzione, ‘perché’ dobbiamo assistere inerti all’ormai evidenza di mandare in serie B
tutto il sistema dell’arte contemporaneo italiano. Per questo basta un figlio dell’aristocrazia intellettuale inglese,
che frequentò le migliori
scuole, tra cui anche il famoso
Eton college e che a 5 anni
scelse, però, di fare l’artista,
e i suoi genitori, anche se riluttanti non lo riuscirono a
fermare (la forza dei soldi?),
che c’entra con Noi ma soprattutto che c’entra con l’Italia?
Nato a Londra nel 1932 dove
attualmente vive e lavora, ha
frequentato la Camberwell
School of Art e la Bath Academy of Art a Corsham. Nel
1985 si aggiudica il prestigioso Turner Prize, solo un
anno dopo aver rappresentato
la Gran Bretagna alla Biennale
di Venezia. Nel 1992 è stato
nominato cavaliere del lavoro.
Il resto è, dal punto di vista
artistico-biografico, una sorta
di strada in discesa, un per-
corso che non conosce soste
verso la consacrazione alla
grande mostra del 2006 alla
Tate Modern di Londra, a
cura di sir Nicholas Serota.
Inoltre nel suo libro “Che ci
faccio qui?” (What Am I Doing
Here?, 1988) Bruce Chatwin
ha dedicato all' amico Howard
Hodgkin un lungo capitolo
nel quale, oltre a ricordarne
alcuni illustri antenati - dal
padre della metereologia del
'700, al ricercatore che scoprì
nell' 800 il "morbo di Hodgkin"
(quello che colpisce le vie
linfatiche), a un premio Nobel
per la medicina nel '900 sottolineava il ruolo esercitato
nella sua arte dalla passione
per le ‘miniature indiane’un’altra delle sue glorie.
Come se non bastasse nel
2006, il giornale inglese ‘The
Independent’ lo ha dichiarato
una delle 100 persone più
influenti ‘gay’ in Gran Bretagna, e di come il suo lavoro
aiutasse molte persone a
esprimere le proprie emo-
zioni agli altri. È un altro straniero che porta le sue opere
a Roma in queste settimane
Howard Hodgkin, nominato
"companion of honour" dalla
regina Elisabetta, insieme a
maestri come Peter Brook e
David Hockney. Tra le più importanti mostre museali si
annoverano: “Paintings 19751995,” Modern Art Museum
di Fort Worth, Texas (inaugurata nel 1995 al Metropolitan Museum of Art di New
York, presentata poi al Modern Art Museum di Fort
Worth, al Kunstverein Düsseldorf, alla Hayward Gallery
di Londra nel 1996); poi
un’importante retrospettiva
all’ Irish Museum of Modern
Art di Dublino, (inaugurata
nel 2006, presentata poi alla
Tate Britain e al Museo Nacional Centro de Arte Reina
Sofia di Madrid); la mostra
“Paintings: 1992-2007,” alla
Yale Center for British Art,
New Haven (inaugurata nel
2007, è stata esposta al Fitzwilliam Museum di Cambridge); “Time and Place, 20012010,” Museum of Modern
Art Oxford (inaugurata nel
2010, presentata poi al De
Pont Museum of Contemporary Art, Tilburg, The Netherlands, e al San Diego Museum of Art, 2010-11). Insomma la stessa mostra o
giù di lì presentata ed esportata in più luoghi istituzionali
e di tutto rispetto.
In conclusione le parole dell’artista anch’esse copia-incollate ovunque: “Non credo
si possa dipingere con leggerezza. E’ un’attività che
prendo molto sul serio” e
come non dargli torto?
Cultura
11
Venerdì 5 aprile 2013
Siamo riusciti a privarci perfino di una delle nostre eccellenze culturali
Addio ai pittori di strada...italiani
Sono veramente rimasti in pochi quelli che a Piazza Navona presidiano in prima persona la loro attività, anche
questa subappaltata a qualche immigrato. E molti dei quadri provengono addirittura dalla Cina
di Davide Tedeschini
oma- La prassi dell’arte contemporanea si sussegue dagli anni ’60 accogliendo non solo artisti e critici romani ma anche
stranieri nelle numerose e ben
identificabili gallerie che nei
musei. Chi ha esposto a Roma
passando per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna o per
il Palazzo delle Esposizioni finisce alla Biennale di Venezia
e le sue opere nelle collezioni
di musei italiani ed esteri. Ma
se il panorama artistico si fosse
ridotto a questo, bisognerebbe
ammettere che è troppo poco:
dobbiamo constatare che erae lo è ancora - impossibile allestire una galleria, una mostra,
una carriera artistica senza alcun compromesso politico o
economico. Per 50 anni abbiamo assistito all’ascesa dell’artista ‘burocrate’, cioè di un
artista talmente ‘introdotto’ nelle
stanze del ‘potere’ da riuscire
ad avere appalti e carriera a
prescindere dalla sua bravura:
c’erano Fontana e Burri contro
Fazzini o Manzù, c’era l’Arte
Povera di Pascali, il ‘Realismo
socialista’ di Guttuso, il più burocrate di tutti; e poi la risposta
italiana alla Pop Art americana
di Schifano, Festa e Angeli, seguita dagli anni ’70 più optical
e concettuali; i pittori “accademici” opportunamente introdotti e aiutati, a seguire negli
anni ’80 la Transavanguardia
ormai decadente e poi, poi ci
sono sempre stati gli ‘altri’. I
cosiddetti pittori di ‘strada, o
da ‘bancarella’, tra i quali si
confondono quelli della ‘domenica’ imbrattatele in buona
parte autodidatti. Oppure pittori non meno degni di quelli
citati, veri ‘maestri’ avversati
da tutti quelli che con l’arte
ritenevano di avere un rapporto professionale, tanto da
etichettare questi artisti “dilettanti” o addirittura “degenerati”, emuli dei perseguitati
degli anni ’30 i maestri dell’arte
moderna con le opere finite
al rogo.
Lontano da gallerie prestigiose
e da fortune, a piazza Navona,
di fronte a Trinità de Monti, al
Pantheon, a via Margutta, l’élite
dell’arte contemporanea tacciava questi pittori come paradigma dell’antiarte e del
‘brutto’, il fallimento dei progetti
artistici del tempo: progetti
per assurdo costituiti da fiato,
peli, sangue ed escrementi,
come la famosa ‘Merda d’Artista’ di Piero Manzoni di nobile
famiglia, incomprensibile ai
più. Tutto tendeva a escludere
di fatto i ‘pittori di strada’, colpevoli di non essere né zuppa
né pan bagnato, nemmeno
abbastanza ‘beat’, come i capelloni della ribellione giovanile: niente Gandhi o Bertrand
R
Russell, Kerouac, Ginsberg,
Burroughs, niente Sartre e Camus, Marx o Lenin. Sulle loro
riviste capita anche di leggere
notizie di prima mano sugli
happening di Kaprow a New
York, sulla Land Art di Richard
Long oppure hanno assistito
di persona agli «empaquetage» di Christo realizzati a
Roma. Ma loro si sentono
eredi dei ‘maledetti’ di Montmartre, tanto da essere stati
considerati per 50 anni in via
d’estinzione, sottocultura o folklore: «[…]il loro ruolo definibile come sottocultura, dato
che il loro campo di intervento
si limita alla fascia di produzione artistica più scadente e
dilettantesca» (Poli, “Il sistema
dell’arte contemporanea”,
2006, Milano).
A monte di queste opinioni
c’è il pregiudizio che l’arte sia
riservata a pochi: è un’idea di
retaggio marxista, ancora molto in auge, ormai smentita
dagli affari che critici e professori realizzano di nascosto.
Ci è stato fatto credere che
nell’arte contemporanea c’è
il “terz’ordine”, la “sottocultura” in un mondo in cui la fotografia ha acquisito il monopolio della verosimiglianza. A
nessuno viene il dubbio che
vi sia una guerra sociale in
atto tra cittadini e provinciali,
tra borghesi e proletari, tra
figli della ‘casta’ e non?
La verità è che l’arte, come la
scienza passano da spazi culturali poveri e circoli culturali
non ben identificabili, potrebbe provenire da persone o
luoghi improbabili: la sua
identificazione è sempre stato
un problema della sua natura:
una grossa lacuna degli intellettuali e storici contemporanei,
tanto quanto quella che taccia
di ‘revisionismo’ tutto quello
che vuole far luce su fatti avvenuti ma occultati. E non è
una boutade che la sen. PD
Finocchiaro abbia chiesto una
‘legge’ contro una tale facoltà
dell’intelligenza umana.
In Italia il tentativo di creare,
fin da ‘l’unità’ un senso d’identità nazionale, ha comportato
per lunghi decenni una politica
culturale di negazione delle
diversità regionali e individuali,
accompagnata dall’accentramento dei patrimoni delle comunità locali e anche dalla
loro negazione: politica messa
in discussione solamente alla
fine degli ‘80, quando la politica
era ancora intollerante nei confronti dell’affidamento dei servizi ai privati nei musei, relegati
a depositi invisitabili, e anche
retrograde visioni didattiche
che, invece di tutelare bambini,
portatori di handicap e protagonisti di esperienze non comuni, finivano per danneggiarli. Ancor oggi permane
un irrigidimento dogmatico
della Scuola, l’assenza di destra e pensiero liberale: la società intesa come struttura di
valore antropologico è stata
ignorata a favore di una retrograda visione idealistica ottocentesca.
Così i ‘pittori di strada’ hanno
alimentato con la loro presenza
un sistema senza il quale nessuno avrebbe potuto ‘criticare’
o ergersi quale 'professionista'
dentro qualche 'museo' , nessun editore avrebbe investito
su improbabili critici d’arte,
nessuna ‘avanguardia’ precostituita avrebbe avuto lo stesso
successo senza una massa di
ignari pittori sui quali riversare
la macchina del fango: oggi
questo fenomeno sta morendo
e con esso anche l'artista di
fama, mostrandoci i musei solo
una paccottiglia indifferenziata.
Oggi, sono veramente rimasti
in pochi i pittori italiani che
presidiano in prima persona
la loro attività anche questa
subappaltata, proprio come
minimarket, souvenir store e
barkebab, a qualche immigrato nonostante la delibera
comunale che li voleva tutti al
loro posto e con cartellini, con
solo 15 opere nella cartella e
tutte originali, senza quadri
provenienti dalla Cina o altrove.
Il bilancio dell’ultima operazione della Polizia Municipale
di Roma avvenuta lo scorso
aprile è di 13 persone multate
per un totale di 67.067 euro,
di cui 65mila euro di sanzioni
per la vendita abusiva e 2.067
euro di sanzioni per l’occupazione abusiva del suolo pubblico. Ingente anche il quantitativo di merce sequestrata:
decine di ombrelli, 1.857 stampe, 190 collane, espositori. I
destinatari delle contravvenzioni sono cittadini iraniani,
marocchini, romeni, tunisini,
macedoni, bengalesi e due
romani, tutti di età compresa
tra i 24 e 62 anni, sorpresi
nelle vie del centro mentre
vendevano. A seguire una querela, è stata depositata a piazzale Clodio lo scorso luglio,
contro gli extracomunitari che
assediano la Fontana dei Quattro Fiumi: chi con poster del
defunto Michael Jackson, chi
con finte vedute della Capitale
fotocopiate, di cui il pubblico
americano non sa distinguere
le qualità. Le otto pagine di
denuncia raccontano una realtà
molto lontana dal folcloristico
atelier a cielo aperto che era
un tempo il centro di Roma. Il
requisito fondamentale per la
concessione degli spazi è che
le opere siano autentiche, firmate e non vendute come
semplici prodotti commerciali
o industriali, oltre al divieto di
sub-concedere l'area a terzi,
pena la revoca del permesso.
Nella querela invece, si segnala
che: “L'occupazione abusiva
e permanente da oltre sette
anni ha causato, per la mancanza di controlli, spazi multipli
di venditori, molti extracomunitari, che commercializzano
quadri industriali importati da
Cina, Russia e altri Paesi.[…]
Il 90 per cento delle postazioni
per pittori è occupato, fin dalle
prime ore del mattino, da collaboratori extracomunitari dei
titolari”.
Chi ci ha rappresentato nella
tutela di questa realtà culturale,
con i suoi provvedimenti politici
e dibattiti sterili, non ha previsto
che i pittori italiani di P.zza Navona sono ormai anziani come
Califano, e che i tempi sono
talmente cambiati da non poter
più rendere possibile la permanenza in una piazza tutto il
giorno, con qualsiasi condizione di tempo, ‘senza ombrelloni’
(come chiesto dal bando), con
al massimo 15 opere nella cartella e ‘senza stampe’ (oltretutto
dopo aver dimostrate comprovate conoscenze dell’arte). La
fine di questi pittori a fronte
dell’occupazione straniera (oltre
che in strada) di musei e gallerie romane è una magra consolazione -per chi si ritiene
professionista-, se non inutile
e ingenerosa: insieme ad un’era
politica e sociale va in pensione
con tristezza anche un’era culturale.
Cinema
12
Venerdì 5 aprile 2013
A Bologna attesa per il ritorno di una grande kermesse cinematografica, fiore all’occhiello della città
Future Film Festival, un maxi-schermo d’eccezione
Dal 12 al 17 aprile il capoluogo emiliano ospiterà le ultime novità provenienti dalla tv e non solo
di Francesca Ceccarelli
i sono Giulietta Fara
e Oscar Cosulich
dietro il Future Film
Fest, il festival cinematografico nato nel
1999 a Bologna. Il primo e il
più importante evento in Italia
dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new
media. Un appuntamento rivolto a un pubblico di ogni
età, dai bambini, con proiezioni e laboratori pensati per
stimolare la creatività dei più
C
piccoli, agli adulti. Tema di
questa edizione “I Mostri” in
tutte le loro declinazioni e interpretazioni (dal cartoon all’horror, senza dimenticare
una riflessione sul diverso e
l’altro da sé). C’è poi la classica vetrina delle “Follie notturne” che presenta un paio
di titoli imperdibili: Cockney
Vs Zombies di Matthias Hoene, contributo inglese alla
“zombie-mania” che sta contagiando il mondo del cinema
(Warm Bodies, l’imminente
World War Z con Brad Pitt) e
della tv (The Walking Dead);
e “splatter ittico” Dead Sushi
di Noboru Iguchi. A chiudere
la kermesse la proiezione di
Le streghe di Salem, nuovo
film dell’autore di culto Rob
Zombie, in uscita il 18 aprile
nelle sale italiane distribuito
da Notorious Pictures. Si confermano due le sezioni competitive del Festival: il Concorso Lungometraggi, cui parteciperanno 10 titoli a caccia
del Platinum Grand Prize (citiamo almeno tre film d’animazione diversissimi tra loro:
A Liar’s Autobiography, biopic
molto sui generis e politicamente scorretto su uno dei
fondatori dei Monty Phyton;
Anima Buenos Aires di María
Verónica Ramírez, viaggio
nel cuore della capitale argentina accompagnato dal
ritmo del tango, e Wolf Children di Mamoru Hosoda, nuovo exploit di uno dei talenti
più apprezzati del cinema
giapponese) e il Future Film
Short riservato ai corti (300
quelli giunti già alla segreteria
del festival). Terzo anno di
collaborazione con l’Università di Bologna che promuove
il Premio Franco La Polla, assegnato alla migliore tesi di
laurea di argomento cinematografico degli anni 20102013, specificamente sui temi
della fantascienza, del fantasy,
dell’animazione e degli effetti
visivi. Tra le novità invece la
nascita di ExpoPixel, la fiera
creata dal F F F insieme a
Bologna Fiere dare un’occasione ai protagonisti di incontrarsi e scambiarsi idee.In
contemporanea con il Festival,
dal 15 al 17 aprile il quartiere
fieristico di Bologna proporrà
anche incontri, seminari, e
approfondimenti, proprio per
andare incontro alle necessità
dei visitatori. Ancora una volta
Bologna si conferma punto
di riferimento della cultura
nazionale: stavolta di scena
il piccolo e il grande schermo.
Tutti invitati.
Regista fermato dalle ristrettezze della crisi? Il soccorso viene dal basso
Il pubblico salverà l’arte
Sono sempre di più gli esempi di sovvenzionamento
del ‘popolo’ che sostituiscono il ruolo dei produttori
ANCHE A ROMA UN CALENDARIO DI GRADITE RICONFERME
Cortoons 2013, quando a fare da
protagonista è il cortometraggio
Dal 17 al 21 aprile la Capitale diventa punto di riferimento dell’animazione nazionale
na gradita riconferma
per
Roma:
torna
Cortoons, il festival internazionale di cortometraggi d’animazione giunto quest'anno
alla decima edizione.
Dal 17 al 21 aprile infatti si apriranno i battenti del teatro Palladium che vedrà un
programma ricco di
anteprime, omaggi,
retrospettive, seminari
ed eventi live di musica e animazione. La
manifestazione è organizzato dall’associazione culturale Cortitalia e è diretta da
Alessandro d’Urso.
Anche quest’anno sussiste la divisione in quattro sezioni: proiezioni
di corti in concorso provenienti da oltre 30
Paesi (4 le categorie: corti italiani; internazionali 1-4 minuti e 4-20; corti provenienti
dalle migliori scuole di tutto il mondo); seminari e workshop; retrospettive; infine eventi
speciali. Tra le novità di quest’anno per la
prima volta Cortoons chiede al proprio pubblico di sostenerlo pagando un biglietto di 6
euro, cifra modesta per una grande offerta .
Ma il calendario proposto non si esaurisce
qui: ci sono le proiezioni fuori concorso, con
la regista lettone Signe Baunmane, la nuova
U
i chiama Kickstarter e salverà le sorti del cinema
e non solo. E’ un servizio
di finanziamento dal basso,
che fa incontrare creativi
squattrinati e utenti con il
pallino per gli affari. Semplice il meccanismo: gli
artisti descrivono il loro progetto indicando il budget necessario per realizzarlo, il pubblico investe piccole somme
di denaro. Se la cifra viene raggiunta entro il termine stabilito il
progetto prende vita, altrimenti addio
sogni di gloria. Così ha fatto Rob Thomas,
creatore della serie tv americana Veronica
Mars, che costatando la delusione del pubblico
per i tagli della Warner Bros ai fondi alla serie
dopo la terza stagione, ha pensato bene ad un
film ispirato alla bionda detective. Come? Grazie
all’ ausilio dei fan. Dopo aver messo l’annuncio
su Kickstarter ha aspettato solo pochi giorni ed
ecco che il progetto ha raccolto tre milioni di
dollari grazie agli investimenti di oltre 50 mila
fan. Certo per gli affezionatissimi nessun diritto
sul film ma certa è la soddisfazione di vedere
tornare sugli schermi la loro beniamina cadeaux
come segno di ringraziamento (un poster o un
S
animazione della Repubblica Ceca, i registi
Spagnoli Marc Riba e Anna Solanas e lo speciale sulla pixillation.
Da segnalare un evento live con la performance dello Zoo di Berlino, Grimmland (le
favole dei fratelli Grimm rielaborate da giovani
registi, in collaborazione con il Goethe institut
di Roma), Food in motion, sul tema "cibo e
animazione". Per i partecipanti i seminari
gratuiti, che vedranno la presenza del regista
Ascanio Malgarini e di Stefano Santarelli, direttore della Scuola Romana dei Fumetti.
Morgan
dvd a seconda
dell’importo donato). Ma il regista di Veronica Mars non
è l’unico che
ha scelto di
affidare le
proprie sorti al
pubblico web:
anche Bret Easton Ellis (creatore di 'American
Psycho', fra gli altri)
e Paul Schrader (già direttore di film del calibro di
'Taxi Driver'), hanno raccolto attraverso Kickstarter quasi 160 mila dollari, superando di gran lunga i cento mila dollari fissati
come budget minimo. Essa scelta per ‘Terriers
– Cani sciolti’, film ispirato all’omonima serie tv
andata in onda su FX per la durata di una sola
stagione, e che potrebbe vedere un seguito prodotto da Shawn Ryan (creatore di ‘Last Resort’)
grazi al crowdfunding. Ma Kickstarter non si
esaurisce nel mondo televisivo: è un’ottima alternativa anche per i registi indipendenti che
riescono a far diventare un sogno realtà.
F.Ce.