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Mika trasloca su Rai2: un programma da one man show per il cantante che è esploso in Italia come giudice di X Factor P. 17 Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l €1,40 Anno 93 n. 169 Martedì, 21 Giugno 2016 unita.tv Il Grilletto l Beppe Grillo la spara grossa, s’intesta le vittorie di Roma e Torino e sogna: «Ora al Governo» l Il Pd resta il primo partito. E in attesa della direzione Renzi avverte: «Cambiamento» P. 2-11 Il forte segnale dalle elezioni Vincitori e vinti. Parlano Martina, Zanda e Chiamparino Tutto ebbe inizio nel 2013 Lucia Annunziata I l Movimento 5 Stelle vince a Roma e a Torino, con due giovani donne, e la loro vittoria sana uno strappo nella nostra democrazia avvenuto nel 2013. P. 13 I y(7HD9B7*KKMKKT( +.!z!.!?!# Alfredo Reichlin l segnale che esce da queste elezioni è molto forte: la crisi del Pd si intreccia con l’affermazione di un nuovo protagonista, i 5stelle. Una grande incertezza domina la scena. Continuo a pensare che il ruolo del PD (indebolito ma ancor più decisivo per la tenuta del Paese) sia cruciale. Se ne può discutere senza essere “etichettati”? La mia preoccupazione è molto semplice. Temo che, continuando così, finiremo per consegnare l’Italia alla destra. Parlo della destra vera, quella che va al di là delle sigle di un partito, che pensa che la società non esista e considera un popolo come una massa di individui senza storia, idee e bisogni. Il tutto in un clima di egoismi e di odi feroci e in un sistema politico dominato da “tecnici” i quali governano fino a un certo punto perché il governo vero è altrove e diventa sempre più invisibile e sempre meno contestabile. Stiamo attenti. Si è visto che la trasformazione del PD in un incerto “partito personale” non funziona. Un partito, se non è una comunità, si disgrega. Se il centrosinistra non è l’espressione di una chiara alleanza sociale in cui la presenza della sinistra e dei suoi valori è essenziale, non ci votano. È impressionante la mappa elettorale di Torino e Roma. Non vinciamo nei quartieri popolari. Il Pd di Napoli che con la sua candidata abbracciata a Verdini non va nemmeno al ballottaggio. Tutto questo non può essere ridotto alle colpe o alle virtù di Matteo Renzi. È una situazione che interroga tutti. Dobbiamo tutti partire dal fatto che siamo a un passaggio tra i più difficili della storia d’Italia. Non si tratta solo di crisi economica. È in discussione lo statuto e la figura della nazione italiana, il suo posto nella nuova realtà geo-politica del mondo. Ed è proprio questo stato di incertezza che spiega un senso così diffuso di insicurezza, di paura e di sfiducia verso chi comanda. Non basta condannare il “populismo”. Tutto ci dice che per far fronte alle nuove sfide ci sarebbe un estremo bisogno che gli italiani ritrovino le ragioni per lo “stare insieme”, ma in realtà (io temo) stiamo andando verso nuove lacerazioni. Un Paese che perde identità mentre tanta parte della sua storia comune viene ignorata. Segue a pag 14 Divieto di retromarcia Andrea Romano I l Partito Democratico governa l’Italia, sta cambiando il paese e deve farlo con ancora più decisione e rapidità. È questo il modo migliore per rispondere allo schiaffone preso, in particolare a Roma e Torino. P.12 Fuori dal tunnel Erasmo D’Angelis N on è nelle nostre corde nascondere una sconfitta, non è giusto farlo, e non frequentiamo il vecchio bar sport del dopovoto dove riescono a vincere sempre tutti, anche quelli che perdono. P. 13 Sala, primo giorno da sindaco di Milano. Il suo primo giorno da sindaco, Beppe Sala, l’ha voluto iniziare da una mensa di una scuola dell’infanzia, assieme ai bambini di Milano, «al futuro della città» ha spiegato il neosindaco Staino Aumentano i profughi Allarme delle Nazioni Unite Sono oltre 63 milioni le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa Lo “Stato” degli sfollati uno dei più grandi al mondo, il ventunesimo per la precisione. Il numero di persone fuggite da guerre, persecuzioni e violenze nel mondo ha segnato un record storico di 65,3 milioni a fine 2015, il 9,7% in più rispetto al 2014: lo rivela il rapporto annuale “Global Trends” dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). A fine 2014, il totale era di 59,5 milioni. È la prima volta che la soglia di 60 milioni è stata superata. Ogni minuto del 2015 ventiquattro persone sono state costrette ad abbandonare la propria casa per fuggire da guerre, persecuzioni e fame.P. 14-15 A Firenze riprende vita (e forma) il museo dell’Istituto degli Innocenti P. 21 Il renzismo alla prova Fabrizio Rondolino «U n voto di cambiamento, non di protesta»: così, in attesa della Direzione di venerdì, Matteo Renzi ha sintetizzato ieri il suo giudizio sul risultato elettorale. P. 3 L’analisi del voto Gualmini e Vassallo O ra le interpretazioni ad uso interno si sprecheranno. Alcune erano state già scritte alla vigilia del voto, pronte ad essere lette per dare avvio al congresso Pd. P. 13 Non è l’oro di Napoli Umberto Ranieri N on c’era partita: De Magistris al ballottaggio sfiora il 67% e travolge il candidato di una destra troppo debole e frantumata. È un plebiscito. Ma un plebiscito di una comunità ristretta. P. 10