Hillary Clinton stravince nel South Carolina e adesso vola verso la
Transcript
Hillary Clinton stravince nel South Carolina e adesso vola verso la
Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico La Juventus non è mai stanca, l’Inter non esiste: 2-0 Il Napoli è avvertito, e stasera cerca punti a Firenze P. 20-22 €1,40 Anno 93 n. 59 Lunedì, 29 Febbraio 2016 unita.tv Go Hillary Hillary Clinton stravince nel South Carolina e adesso vola verso la nomination democratica Ora il supermartedì e poi la sfida all’incredibile Trump per la conquista della Casa Bianca P. 2-3 Il Pd, Renzi e Togliatti Turboriformismo nei servizi pubblici È nato Tobia Antonio P. 8 «A Erasmo D’Angelis Andrea Romano llargate quindi sempre più le file del Partito Comunista: accogliete in esso non solo coloro che hanno una legittima rivendicazione economica da soddisfare, ma coloro che vogliono soddisfare l’aspirazione ideale a un rinnovamento di tutta la nostra vita». Sono le parole con cui quasi settant’anni fa, nel settembre 1946, Palmiro Togliatti concludeva a Reggio Emilia il celeberrimo discorso che sarebbe poi stato ricordato come «Ceto medio ed Emilia Rossa». Sono sicuro che Roberto Speranza abbia una solida familiarità con il togliattismo. Eppure la sua aspirazione a costruire l’alternativa a Renzi sulla base di una rappresentazione “geneticamente pura” del PD appare persino più arretrata del “partito nuovo” che Togliatti promosse dopo la Seconda guerra mondiale, quando aprì il PCI a tutti coloro che non sarebbero mai stati accolti nell’organizzazione di impianto leninista e classista dove militavano solo rivoluzionari di professione. Al di là dei paradossi storici, chi sostiene come Speranza che «il PD deve essere il partito che certi voti non li vuole» sembra leggere il destino del Partito Democratico in chiave minoritaria e tutta la politica italiana in luce esclusivamente identitaria. Come se il confronto politico nel nostro paese fosse soltanto tra identità fisse e immobili, tra elettorati ben trincerati nei rispettivi insediamenti e destinati a non essere mai messi in discussione né tantomeno conquistati da un’offerta politica competitiva. Qui Verdini c’entra davvero poco. Perché il tema al fondo di questa critica non è tanto lo spauracchio di un ceto politico che è e rimane estraneo al PD, oggi e domani, quanto piuttosto la capacità di questo PD di superare i confini elettorali tradizionali che sono stati insieme il patrimonio e il limite della sinistra italiana nel ventennio berlusconiano. Nel 2013, come sappiamo, è successo qualcosa di fondamentale nella geografia politica italiana: se dal 1994 gli spostamenti interni ai blocchi di consenso erano stati limitati e marginali, due anni fa l’intera architettura elettorale ha conosciuto un rimescolamento profondo dentro il quale la svolta riformista impressa da Renzi ha poi permesso al PD di conquistare elettori che fino a poco prima non avrebbero mai guardato da questa parte del quadro politico. Segue a pag 10 Q ualche volpone proverà a farla saltare, proporrà clausole di salvaguardia e cavilli per rinvii, farà scattare piagnistei e resistenze di ogni genere e anche qualche sciopero, ma in questo secondo tempo del governo, dopo due anni che sembrano venti, i parlamentari posso inserire il turboriformismo per varare la storica riorganizzazione dei servizi pubblici locali che in molte regioni italiane, e soprattutto da Roma in giù, sono un panorama di sfacelo, bassezze morali e sprechi altroché servizi ai cittadini. Strombazzata da quarant’anni, la nostra archeologica pubblica amministrazione è alla svolta della legge che porta la firma del ministro Marianna Madia, e tra gli 11 decreti attuativi che navigano nelle commissioni parlamentari c’è la nostra rivoluzione d’ottobre con l’obiettivo di riformare tutto e far diventare lo Stato un regolatore e un ringhioso “cane da guardia” controllore di gestori e fornitori di servizi pubblici efficienti, trasparenti e moderni, messi a gara ad evidenza pubblica e vinca il migliore. Segue a pag 9 Auguri a Ed e Nichi e a tutte le coppie che si amano. Auguri soprattutto al loro figlio Tobia Antonio perché trovi nel suo cammino l’Italia dei diritti e persone diverse da Salvini, da Gasparri e dai falsi moralisti Staino L’ANALISI Iran in festa Riformisti e moderati avanti ovunque La strategia della politica contro i Narcos Roma, confronto tv a sei: vince il fair play Livio Zanotti Alle primarie Giachetti, Morassut, Pedica, Mascia, Ferraro e Rossi È fallita la strategia militare contro la droga, i governi ora seguono la strada della politica, dalla Colombia al Brasile, dall’Uruguay alla Bolivia. Campagna per depenalizzare le droghe leggere. P. 5 Davanti a Lucia Annunziata a “In 1/2 ora” su Rai3 la sfida tra i candidati del centrosinistra a una settimana dalle primarie. Intanto ieri 12mila votanti ai gazebo della Lega. P. 6-7 Rohani ringrazia gli elettori: avete fatto onore alla nostra storia. P. 4 Casini: in una società giovane la democrazia è travolgente «Il successo dei riformisti in Iran dimostra che Obama ha avuto ragione. P. 3 Radar di lunedì: i libri e i dischi della settimana, gli appuntamenti al teatro, gli spettacoli e la cultura P. 13-19