Unità di crisi nazionale…. - Società Italiana di Medicina Veterinaria
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Unità di crisi nazionale…. - Società Italiana di Medicina Veterinaria
`|Ç|áàxÜÉ wxÄÄt ftÄâàx Crisi di sicurezza alimentare: il sistema di allerta rapido quale strumento di gestione Dr.ssa Sarah Guizzardi Direzione Generale per l’igiene e la Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione 1 La sicurezza alimentare Industrializzazione, globalizzazione, nuovi processi tecnologici, nuove esigenze alimentari, percezione opinione pubblica Ampliamento Ampliamento scenari scenari di di rischio rischio Crisi del settore, evoluzione normativa e tecnologica Evoluzione Evoluzione del del risk risk management management Special Eurobarometer 354 FOOD-RELATED RISKS SUMMARY Indagine sulla percezione dei rischi legati all’alimentazione 2010 3 Gli strumenti della gestione del rischio nella sicurezza alimentare….dal Rasff alle emergenze SISTEMA DI ALLARME RAPIDO PER GLI ALIMENTI E I MANGIMI – RASFF 1979 Il primo passo verso il riconoscimento giuridico fu fatto attraverso la proposta al Consiglio Europeo, dell'introduzione di un sistema comunitario di scambio rapido di informazioni derivanti da prodotti pericolosi, compresi gli alimenti 1986 26 aprile Chernobyl: 30 aprile la Dk attivò il Rasff informando che le colture erano state contaminate dalla nube tossica→allarme →scambio di informazioni anche con i paesi dell’ex blocco orientale e dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA) 1992 Si distingue tra sistema di allarme rapido per gli alimenti e per prodotti non alimentari: tutti e due inclusi per la prima volta nella direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti (Dir 92/59/EEC) 6 SISTEMA DI ALLARME RAPIDO PER GLI ALIMENTI E I MANGIMI – RASFF 1995 numerosi eventi tra emergenze sanitarie e frodi alimentari influenzano la crescita e lo sviluppo del sistema RASFF (BSE, Diossina) CIRCA (Communication & Information Resource Centre Administrator), basato sul sistema di trasmissione delle e-mail. 2002 Regolamento 178/2002/CE CAPO IV: sistema di allarme rapido, gestione delle crisi e situazioni di emergenza 2011 Regolamento 16/2011/CE recante disposizioni di applicazione relative al sistema di allarme rapido per gli alimenti ed i mangimi ▪ progetto pilota i-Rasff Quando è emergenza? 8 Definizioni Codex Alimentarius “Food safety emergency”: a situation, whether accidental or intentional, that is identified by a competent authority as constituing a serious and as yet uncontrolled foodborne risk to public health that requires urgent actions” (rev 12004) Reg 178/2002/CE Art 53 Situazioni di Emergenza: “Quando sia manifesto che alimenti o mangimi di origine comunitaria o importati da un paese terzo possono comportare un grave rischio per la salute umana, per la salute degli animali o per l'ambiente che non possa essere adeguatamente affrontato mediante misure adottate dallo Stato membro o dagli Stati membri interessati” 9 Definizioni Sez 3 – art. 55 Gestione delle crisi: “ La Commissione elabora, in stretta collaborazione con l'Autorità e gli Stati membri, un piano generale per la gestione delle crisi riguardanti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi che indica i tipi di situazione che comportano per la salute umana rischi diretti o indiretti derivanti da alimenti e mangimi, che verosimilmente le disposizioni in vigore non sono in grado di prevenire, eliminare o ridurre a un livello accettabile o che non possono essere gestiti in maniera adeguata mediante la sola applicazione degli articoli 53 e 54” …..e dal sistema Rasff!!! 10 Definizioni UNITÀ DI CRISI - Art. 56 2. La Commissione istituisce immediatamente un’unità di crisi alla quale partecipa l’Autorità, la quale se necessario fornisce assistenza scientifica e tecnica 11 Definizioni DEC 478/2004/CE relativa all’adozione di un piano generale di gestione delle crisi nel settore degli alimenti e dei mangimi 2.1. Situazioni di crisi che implicano un rischio serio - diretto o indiretto - per la salute umana Le situazioni di crisi sono quelle in cui sono coinvolti fattori critici a un livello tale da portare la Commissione a ritenere che la gestione del rischio in questione, derivante da prodotti alimentari o mangimi, sarà di tale complessità da impedirne l'adeguata gestione tramite disposizioni esistenti o tramite la sola applicazione degli articoli 53 e 54 Definizioni DEC 478/2004/CE Le situazioni di crisi 2.1. …..In particolare si tratta dei seguenti fattori critici: la situazione implica un serio rischio - diretto o indiretto - per la salute umana e/o è percepito o divulgato come tale il rischio si diffonde o potrebbe diffondersi attraverso una parte considerevole della catena alimentare la potenziale ampiezza del rischio per più Stati membri e/o paesi terzi è notevole. Quando è emergenza? “EFSA Food Safety Crisis Handling Manual Procedures for responding to urgent advice needs” (luglio 2010) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. La fonte del problema è sconosciuta La gravità del rischio per la salute pubblica è elevato (morte o grave malattia). La dimensione dell’incidente è ampia o è probabile che lo diventi (per numero di prodotti, Paesi o persone colpite). L’incidente deriva da o è probabile che derivi da un atto di terrorismo. Gruppi di popolazione vulnerabili sono o saranno colpiti in maniera sproporzionata. Es. bambini o anziani. Il potenziale interesse dei media La percezione pubblica del rischio è alta. 14 Reg 882/2004/CE Art 13 prescrive che gli Stati Membri elaborino piani operativi di emergenza (contingency plan) volti a stabilire le misure da attuarsi allorché risulti che mangimi o alimenti presentino un serio rischio per gli esseri umani o gli animali, direttamente o tramite l'ambiente; ..a livello nazionale… Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi (Intesa tra il Governo e le Regioni del 24 gennaio 2008) 16 ..a livello nazionale… Attivazione della rete delle unità di crisi a livello centrale, regionale e locale UE UE UNITA’ UNITA’DI DICRISI CRISI UFFICIO UFFICIOVIII VIII DGSAN DGSAN Punto Puntodidicontatto contatto nazionale nazionaleRASFF RASFF IZS IZSARPA ARPA Unità Unitàdidicrisi crisinazionale nazionale DGSAN DGSAN ISS ISS Altri Altrienti enti Coinvolti Coinvolti e/o e/oesperti esperti Unità Unitàdidicrisi crisi regionale regionale Carabinieri Carabinieri NAS NAS Unità Unitàdidicrisi crisi locale locale 17 Unità di crisi nazionale Qualora le circostanze lo rendessero necessario, l'unita' di crisi nazionale può essere integrata con: Comandante del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (o suo sostituto); Rappresentanti di altre Amministrazioni Pubbliche eventualmente coinvolti nell'emergenza a vario titolo; esperti nelle materie oggetto di emergenza provenienti dal mondo accademico e/o scientifico; qualsiasi soggetto, pubblico o privato, si ritenga utile consultare. 18 Unità di crisi nazionale…. Linea telefonica con abilitazione alle chiamate internazionali Sistema di videoconferenza Casella e-mail dedicata Reperibilità festivi e orari extralavorativi Ruolo dell’unità di crisi nazionale individua, valuta e coordina le strategie operative da attuarsi sul territorio nazionale in caso di emergenza controlla la reale operatività delle unità di crisi istituite, anche attraverso l'attuazione di piani di simulazione; svolge un ruolo di informazione per l'opinione pubblica, pubblica riguardo i rischi in questione e le misure prese a riguardo; promuove l'organizzazione di corsi di formazione. Ruolo dell’unità di crisi regionale coordina e verifica le attività previste sul territorio; assicura l'invio tempestivo, per via informatizzata, dei dati e delle informazioni inerenti l'emergenza; promuove l'organizzazione di corsi di formazione; Il responsabile dell'unita' di crisi regionale e delle province autonome ha il ruolo di garantire la cooperazione con l'unita' di crisi nazionale. Ruolo dell’unità di crisi locale Individua i punti di contatto, comunicati all’UCN e UCR, che assicurano, tramite la pronta reperibilità, l’attivazione del flusso operativo. Verifica e aggiorna e distribuisce i database dei punti di contatto. Attua le misure individuate a livello centrale/regionale. Assicura la rapida attuazione delle misure di ritiro/richiamo, sequestro/distruzione delle partite. Il responsabile dell’UCL, assume la gestione di tutte le risorse di tutte le aree funzionali del servizio veterinario e del SIAN. Procedure: Attivazione su base comunitaria 1. Il coordinatore nazionale, membro dell’unità di crisi comunitaria, avvisa il responsabile dell’UCN. 2. Il responsabile UCN informa i punti di contatto regionali e delle PA, al più presto e non oltre le 24 h. 3. Il responsabile UCN convoca dell’UCN che entra in operazione oltre le 24 h. la prima riunione al più presto e non 23 Procedure Attivazione su segnalazione nazionale: ASL Situazione di serio rischio Æ informazione ai punti di contatto locale UC Æ entro 24h informazione al responsabile UCR INFORMATO IL PUNTO DI CONTATTO NAZIONALE ATTIVAZIONE UNITA’ UNITA’ DI CRISI NO Bastano le misure degli articoli 50, 53 e 54 del reg. 178/2002 SI APPLICARE NO SI STATO DI EMERGENZA APPLICAZIONE DELLE PROCEDURE DEL PIANO INTERFACCIA CON L’UNITA’ UNITA’ DI CRISI COMUNITARIA 24 Casi Casi di di emergenze emergenze non non epidemiche epidemiche 2008...dall’emergenza rifiuti in Campania…all’emergenza diossina nella mozzarella di bufala Æ Interesse dei media elevato Æ Gravità del rischio per la salute pubblica elevato Æ Grave impatto economico Æ Diffusione sconosciuta Azioni&Attori Coordinamento gestione della crisi: Ministero della Salute - DGSAN Task Force Diossina ÅÆ Regione Campania Supporto scientifico: ISS + IZSAM, Centro di referenza Diossina e PCB Esecuzione del piano di campionamento straordinario: Veterinari Regione e ASL + Comando Carabinieri Tutela della salute Analisi: laboratori accreditati (IZSAM, IZSLER, INCA, Eurofins) Conclusioni Al 31 dicembre 2008 controllate 1139 aziende zootecniche La percentuale delle aziende bufaline non conformi è risultata pari all’1,17% La distribuzione del fenomeno è risultata compresa tra la sponda sx del Volturno e quella dx dei Regi Lagni. Fukushima 29 Fukushima REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 961/2011 DELLA COMMISSIONE del 27 settembre 2011 che impone condizioni speciali per l'importazione di alimenti per animali e prodotti alimentari originari del Giappone o da esso provenienti, a seguito dell'incidente alla centrale nucleare di Fukushima e che abroga il regolamento (UE) n. 297/2011 del 25 marzo 2011. Emergenze Emergenze epidemiche epidemiche E. coli O104:H4 Æ Origine del rischio sconosciuta. Impossibilità di rintracciare, rischio grave per la salute umana. Æ Æ Elevato impatto sull’opinione pubblica E. coli O104:H4 – le fasi dell’emergenza 24/05 il SOAR del MinSal dirama la notizia di un focolaio di infezione intestinale nel nord della Germania 26/05 La DGPREV informa dei primi casi di SEU da E.coli STEC in DE, possibile fonte alimentare CRL per E.coli (presso l’ISS) diffonde la metodica PCR per lo screening, effettua analisi di conferma. E. coli O104:H4 – le fasi dell’emergenza 27/05 RASFF notifica il focolaio e individua come possibile fonte cetrioli freschi spagnoli, una ulteriore notifica riguarda cetrioli da NL e DK Prima audioconferenza: il ceppo isolato in Germania è O104:H4 L’Italia non è coinvolta da casi Pubblicato un avviso ai consumatori sul Portale, pericolo potenziale per i viaggiatori E. coli O104:H4 – le fasi dell’emergenza 30/05 Due audioconferenze con Commissione 31/05 Argomento discusso al comitato SCoFCAH L’Italia non è coinvolta ma, a scopo di indagine: NAS effettuano prelievi su cetrioli da provenienze “sospette” IZS effettuano analisi. Allertati gli Assessorati alla Sanità. E. coli O104:H4 – le fasi dell’emergenza 1/06 esiti analitici favorevoli, DE revoca l’allerta 03/06 IT analisi negative Nessun caso clinico in Italia, Aggiornate le informazioni ai cittadini sul Portale del Ministero E. coli O104:H4 – le fasi dell’emergenza 5/06 (ore 22.30): DE indagine epidemiologica su casi di colite emorragica, in tutti i ristoranti serviti diversi tipi di germogli, prelevati campioni (04/06) 06/06 DE tutti negativi . 10/06 NL possibile coinvolgimento di semi esportati da una ditta italiana. DGSAN ricerca nel database NSIS-USMAF importazioni di semi o germogli freschi ed eventuali respingimenti. NAS: sequestro cautelativo con campionamento. E. coli O104:H4 – le fasi dell’emergenza 11/06 DE trovato E.coli O104:H4 in una miscela di germogli consumata da una famiglia colpita 25/06 Focolaio in Francia Commissione chiede a EFSA di supportare gli SM (DE, FR, UK, NL, IT) TASK FORCE I semi italiani non coinvolti nel focolaio, individuato un altro sierotipo, cambio d’uso per i lotti positivi. IT istituisce Task force nazionale E. coli O104:H4 – le fasi dell’emergenza Task force per la tracciabilità Raccolta e trasmissione di dati di tracciabilità Coordinamento delle autorità territoriali e NAS Æ Il fieno greco è individuato come punto in comune tra i casi DE e FR, Æ Partita egiziana, destinata ad una ditta tedesca, Æ 04/07 chiusura della TF, pubblicazione del Report EFSA, Æ 07/07 pubblicata Decisione 2011/402/UE relativa a misure d’emergenza applicabili ai semi di fieno greco e determinati semi e legumi provenienti dall’Egitto. …quindi…. Gruppo di lavoro “Emergenze in sicurezza alimentare” 9Ministero della Salute (DGSAN) 9ISS 9Regioni 9IZS 9ARPA 9Protezione Civile 44 Gruppo di lavoro Obiettivi: Specificare meglio le modalità e gli ambiti di applicazione del Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi (Intesa Stato Regioni 24 gennaio 2008) Raccordare il piano con i sistemi di risposta alle emergenze delle altre Amministrazioni che operano in tale ambito. 45 A chi è rivolto: Autorità coinvolte nella sicurezza alimentare, PdC delle unità di crisi, sistema di allerta. Protezione Civile Prendendo in considerazione scenari di rischio chimico, fisico, biologico e disastri naturali. 46 Formazione Specifica 47 Formazione Specifica Art 5 Intesa Stato Regioni 24 gennaio 2008 “Aggiornamento professionale” 48 Nel gestire l’emergenza è fondamentale la formazione saper distinguere tra gestione del sistema di allerta e gestione del sistema emergenziale! Testare la capacità di applicare processi logico-decisionali, Testare le capacità comunicative dei gestori della crisi con gli Organi scientifici, la stampa e la comunicazione tra unità di crisi. 49 Emergenze in sicurezza alimentare: procedure e gestione - 2 edizioni 50 Cremona 12-14 maggio 2010 100 partecipanti del SSN (medici veterinari e medici e altre figure professionali) e NAS operanti nell’ambito della sicurezza alimentare, suddivisi in 10 tavoli di lavoro, guidati da una chairperson Simulazione di uno scenario di emergenza, ricreato attraverso la somministrazione di injects ( informazioni inviate via e-mail) da parte di una regia 2 Videoconferenze con l’unità di crisi nazionale Valutazione finale del prodotto decisionale dei 10 gruppi. seconda edizione: Giugno 2011 con il coinvolgimento anche dei responsabili dell’autocontrollo aziendale. 51 52 Cremona 6-8 giugno 2011 120 partecipanti rappresentati da 60 operatori sanitari (medici veterinari e medici) e NAS e 60 provenienti dal mondo dell’industria alimentare Simulazione di uno scenario di allerta alimentare ricreato attraverso la somministrazione di injects Ritmo frenetico fra gli operatori sanitari e quelli dell’industria che hanno elaborato comunicati stampa, effettuato sopralluoghi, intervenire presso i punti vendita Videoconferenza con l’unità di crisi nazionale Presentazione finale dello staff del prodotto decisionale dei gruppi rispetto ad un “comportamento atteso” Analisi del prodotto comunicativo dei gruppi da parte di un team di esperti 53 54 Work in in progress progress Work 55 Gruppo di lavoro …ultimare il documento e verificarne l’efficacia anche tramite apposite simulazioni per posti di comando 56 Nuovo training sulle emergenze in sicurezza alimentare 2012 SSN, Industria e in più …. Partecipazione di “osservatori” internazionali 57 Grazie per per l’attenzione! l’attenzione! Grazie 58