Bollettino 06.2013 - Associazione Italia

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Bollettino 06.2013 - Associazione Italia
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Indice:
Editoriale………………………………………………………………………………………………………….3
Dalla sezione
Presentazione del libro “Storia del Mossad,servizi e segreti”……………..…..………5
Sar.el……………………………………………………………………………………………………………..…6
Personaggi di Israele : Ben Gurion………………………………………………………………………9
The Hebrew University of Jerusalem ………………………………………………………………..12
Agro-Mashov: agricoltura Hi tech………………………………………………………..……………..16
Cultura
musica……………………………………..……………………………………………………………..19
Libri consigliati ……………………………………………………..………………………………..22
Editoriale
Dal 30 novembre al 1 dicembre scorso si è tenuto a Torino il XXIV° Congresso nazionale della
Federazione Associazioni Italia-Israele
Il tema del congresso è stato: "Le idee, l'impegno".
Molti i relatori, tra cui Fiamma Nirenstein e Domenico Quirico, il giornalista italiano de La Stampa
che, rapito il 9 aprile 2013 mentre si trovava in Siria come inviato di guerra; è stato liberato dopo ben
5 mesi di prigionia, solo nel settembre 2013.
Per l'Ambasciata di Israele sono intervenuti l’Addetto Militare Kobi Regev e la dott.ssa Livia Link,
responsabile Affari Pubblici dell’Ambasciata.
Abbiamo avuto il piacere di ascoltare Giovanni Quer, che ha presentato una relazione sulla
delegittimazione dello stato di Israele, e sul costo di tale delegittimazione; Gioia Pistola, socia della
Atooma, e vincitrice del premio Start-Up Tel-Aviv; il consigliere del Ministro degli Affari Esteri dott.
Alessandro Fusacchia.
Sono altresì intervenuti: Ugo Volli, Angelo Pezzana, Matteo Paganoni Davide Romano e Rolando
Picchioni, sul tema del ruolo dei media nell’informazione relativa ai fatti di Israele
Domenica ha visto la partecipazione anche del senatore dott. Lucio Malan e dell’onorevole albese,
dott. Mariano Rabino dell’Associazione Interparlamentare di amicizia con Israele
Il 2 dicembre altro momento importante nella vita dei due paesi, Italia e Israele, ossia il vertice
intergovernativo. - Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è giunto in Italia, a Roma,
domenica 1 dicembre. Nel tardo pomeriggio, il presidente del Consiglio Enrico Letta e Netanyahu
hanno partecipato alla cerimonia di accensione delle candele di Hannukka, la festa ebraica delle luci,
all'interno del Tempio Maggiore di Roma. Ad accogliere i due capi di governo in sinagoga sono stati il
Rabbino Capo, Riccardo Di Segni, e il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici.
Il lunedi’, invece, il Presidente del Consiglio, Letta, ha incontrato Netanyahu a Villa Madama per il
quarto vertice intergovernativo fra i due Paesi. Al vertice hanno partecipato anche sei ministri
israeliani e cinque italiani. Da parte italiana il ministro degli Esteri Emma Bonino, degli Interni
Angelino Alfano, della Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza, dei Beni Culturali e del Turismo
Massimo Bray e dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. I ministri israeliani sono sei: il titolare
degli Esteri Avigdor Lieberman, della Pubblica Istruzione Shai Piron, della Cultura Limor Livnat,
dell'Energia e le Infrastrutture Silvan Shalom, della Sicurezza Interna Yitzhak Aharonovitch e della
Protezione civile Gilad Erdan. Sono stati firmati una seria di accordi nei campi di: cultura, energia,
protezione civile, sanità, polizia e cyber sicurezza.
Precedentemente, in mattinata, il Premier israeliano ha avuto un altro importante appuntamento,
quello con Papa Francesco (il quale aveva ricevuto il presidente d'Israele Shimon Peres il 30 aprile e
il presidente dell'autorità palestinese Mahmoud Abbas il 17 ottobre). L’incontro è durato circa
mezz’ora e Netanyahu lo ha confermato a Papa Francesco l'invito a compiere nella prossima
primavera una visita in Israele.
Dopo il Congresso il nostro Presidente Pier Mario Morra ha comunicato di dover rinunciare, seppur con dispiacere, al
mandato di presidente, per ragioni di lavoro tali da non permettergli la consueta disponibilità di tempo che
un’associazione come al nostra sta vieppiu’ richiedendo. Ha preferito pertanto fare un “passo indietro” per dar modo alla
sezione di continuare a lavorare con la consueta qualità.
In data 12 dicembre, il direttivo riunitosi ah pertanto eletto tra i suoi membri il nuovo Presidente nella persona di Camillo
Sacchetto, nonché il Vice Presidente nella persona di Roberto Odore.
Al Presidente uscente va tutto il nostro piu’ sentito ringraziamento per quanto fatto in questi anni, dalla nascita della
sezione ad oggi, ed al nuovo Presidente e Vicepresidente vanno i nostri migliori auguri per un felice e proficuo
proseguimento.
T.M.
26 Ottobre 2013: presentazione di Storia del Mossad, servizi e segreti
Di Tiziana Marengo
Si è svolta sabato 26 ottobre,alle ore 18, nella sempre splendida Chiesa di San Giuseppe, la
presentazione del libro “Mossad, servizi e segreti”, scritto dalla prof.ssa Antonella Colonna Vilasi,
esperta di intelligence.
Il libro ripercorre in modo discorsivo e brillante la storia recente del medioriente, per analizzare la
nascita del Mossad, i suoi direttori, alcune operazioni piu’ note ( Collera di Dio, Entebbe 1976)
L'utilità del volume è non solo nel racconto - che descrive appunto storia, bisogni, specificità del
Mossad - ma anche nel significativo contributo che apporta agli studi sull'Intelligence, soddisfacendo
finalità divulgative ed al contempo scientifiche.
A moderare e colloquiare con al gradita ospite, l’avv. Pier Paolo Berardi e il nostro Presidente di
sezione, avv. Pier Mario Morra
Grande l’afflusso di pubblico, presente il presidente nazionale dell’associazione Italia -Israele dott.
Carlo Benigni, l’amministrazione comunale nella persona dell’Assessore dott. Massimo Scavino, il
Vicepresidente della Provincia avv.Giuseppe Rossetto, l’onorevole di Scelta Civica dott. Mariano
Rabino.
La prof.ssa Vilasi ha all’attivo molti altri libri sul tema “intelligence”e loro agenzie.
SAR EL ( Sherut Le Israel )
A cura di Tiziana Marengo
http://www.sar-el.org/
Nell'estate 1982, nel periodo della guerra in Libano, gli insediamenti sulle alture del Golan
rischiavano di perdere l'intero raccolto agricolo. La maggior parte degli uomini e delle donne abili
erano, infatti, stati chiamati a far parte del servizio di riserva dell'esercito, e intere piantagioni, con i
relativi raccolti già maturi, furono lasciati all'incuria a causa della grave carenza di manodopera.
Il Dr. Ahron Davidi (Capo Generale del Corpo Paracadutisti dell'IDF) dirigeva allora le attività
culturali della Comunità delle alture del Golan.
Di fronte alla critica situazione scelse un certo numero di amici come squadra di reclutamento, che in
poche poche settimane raccolse circa 650 volontari dagli USA. E furono proprio questi primi
volontari espressero il desiderio che il progetto continuasse. Sar-El nacque così.
Sar-El, il progetto nazionale per il volontariato in Israele, fu dunque fondato come l'organizzazione
priva di lucro e apolitica nella primavera del 1983 (Sar-El è l'abbreviazione del termine "Sherut Le
Israel, servizio per Israele). Da Allora nel corso degli anni, volontari da altre nazioni hanno preso
parte al progetto e oggi Sar-El" è rappresentata in circa 22 paesi nel mondo.
Generalmente i volontari arrivano con voli EL-AL programmati per un periodo di tre settimane.
Durante questo periodo, oltre all'assegnazione del lavoro, il programma offre contenimenti culturali
per tutto il periodo, con due giornate dedicate alle escursioni. La maggior parte dei volontari presta
servizio alle basi militari, alloggiano e consumano i pasti nelle loro rispettive basi. Alcuni volontari
sono assegnati agli ospedali, alle istituzioni geriatriche, agli insediamenti agricoli o alle istituzioni civili.
Dalla sua nascita e fino al luglio 1993 il progetto di volontariato, ha portato oltre 43.000 volontari di
cui il 6% ha fatto l"Alià" ed è divenuto cittadino israeliano. Per questi scopi, la Sar-El è stata insignita
del riconoscimento di consigliere della Knesset (il Parlamento Israeliano).
Il volontariato per Israele consiste nel lavorare nelle basi militare, svolgendo il lavoro del riservista. Si
lavora dalla domenica mattina al giovedì pomeriggio, la sera vengono organizzati vari tipi di attività,
dall’insegnamento dell’ebraico ad altre attività culturali.
Gli obiettivi di Sar El
Sar-El ha adottato come proprio fine il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
•
Contribuire alla promozione della continuità ebraica.
•
Creare uno scambio culturale ed educativo tra la diaspora e Israele.
•
creare con i partner amici di Israele una esperienza reciprocamente vantaggiosa.
Sar-El si propone di raggiungere i suoi obiettivi, incoraggiando i volontari provenienti da tutto il
mondo a venire in Israele per un certo numero di settimane di provare quanto segue:
•
Lavorare nei magazzini dell'IDF.
•
Visite guidate di luoghi interessanti in Israele.
•
Assistere a conferenze su temi ebraici e israeliani.
Sar-El ha notato, ha avuto il piacere di notare, che il programma fornisce numerosi benefici aggiuntivi
per includere quanto segue:
•
Promuove l’Aliyah
•
Favorisce nuove amicizie
•
Contribuisce alla economia israeliana
•
Crea ambasciatori di buona volontà per Israele
Fin dalla sua nascita e sino al 2010, il progetto Sar-El volontariato ha portato in più di 132.000
volontari, di cui molti hanno poi fatto "Aliyah" e sono diventati cittadini israeliani. .
Nel 1990, "Sar-El" ha avviato un progetto di riabilitazione per disabili veterani delle Forze di Difesa
israeliane, attraverso il Ministero della Difesa. Il campo di applicazione del progetto mostra una
crescita costante, con un numero crescente di veterani disabili in servizio sulle basi militari come
volontari "Sar-El".
Il presidente e fondatore Dott. Aharon Davidi (z "l), è stato uno dei tre vincitori insigniti del premio
Moskowitz annuale per il sionismo nel 2010. Davidi ha anche ricevuto il Premio del Presidente per la
sua dedizione al progetto di volontariato nel corso degli anni. Nel 2000, in riconoscimento delle
conquiste della Sar-El, Davidi ebbe l'onore di illuminare una delle 12 fiaccole commemorative sul
monte Herzl in celebrazione del Giorno dell'Indipendenza di Israele.
Nel 2001, i volontari del Sar El sono stati invitati a casa del Presidente dello Stato di Israele, in due
diverse occasioni in riconoscimento delle loro attività di volontariato in sospeso.
Molti anziani israeliani hanno aderito al programma di volontariato "Sar-El" su una base part-time.
Nel 2010 e nel 2011, due dei “soldati” di Sar El hanno vinto il Premio Soldier of the Year, conferito
dal presidente di Israele.
Dopo la morte di Davidi nel 2012, l'organizzazione Sar-El ha continuato la sua eredità con orgoglio.
Il Consiglio di Amministrazione di Sar El ha designato come nuovo Presidente il generale Zvi Shur e
Sar El sta continuando a incarnare i principi di Davidi in tutte le imprese dell’organizzazione.
A questo indirizzo potete trovare un interessate profilo della vita di Davidi, recentemente scomparso.
http://www.sar-el.org/about-us/history/life-and-times-of-aharon-davidi/
Nel caso si voglia aderire al programma, quali costi si debbono sostenere?
I costi di tale esperienza sono soltanto quelli del biglietto aereo e dei fine settimana che si trascorrono
fuori le basi, potrà organizzare i suoi week-end direttamente da lì, la Sar – El ha delle agevolazioni
con gli alberghi.
La durata del viaggio è di 3 settimane, ma si possono ridurre anche a 2 (l’importante è rispettare la
data di partenza ossia si può togliere la terza settimana) e si può partire in qualsiasi momento
dell’anno tranne durante le festività ebraiche.
Per quanto riguarda i documenti occorrono: 2 foto formato tessera, certificato di sana e robusta
costituzione, copia del passaporto, assicurazione sanitaria per il periodo in cui si è all’estero, e un
curriculum vitae.
Per eventuali interessati, lascio i numeri per contattare Sar El Italia :
Tel. 06/68400671/2 fax. 06/68400675 e-mail [email protected]
http://www.youtube.com/watch?v=SALKebDizX4 [ parlano i volontari]
Il Capo dell'esercito israeliano Benny Gantz di Stato Maggiore in visita ai Sar-Elniks. Un momento di
grande orgoglio per l’ unità!
Personaggi di Israele : David Ben-Gurion
A cura di Tiziana Marengo
È chiaro che i fondatori e i costruttori dello Stato d'Israele non sono stati gli uomini politici, ma gli immigrati
che hanno ricostruito il Paese con il sudore della fronte
David Ben Gurion
David Ben-Gurion (in ebraico ‫בן דוד‬-‫ גוריון‬Płońsk, 16 ottobre 1886 – Sde Boker, 1º dicembre 1973)
è stato un politico israeliano, fondatore di Israele e prima persona a ricoprire l'incarico di Primo
Ministro di quel Paese.
Nato David Grün nella Polonia all'epoca parte dell'Impero di tutte le Russie, emigrò giovanissimo in
Palestina, dove prese il nome di Ben-Gurion (che significa «figlio del leone»)
Come gran parte del territorio polacco, Plonsk fa parte dell'impero zarista dove nel 1882, quattro
anni prima della nascita di David, hanno avuto inizio i pogrom dell'era moderna. Persecuzioni,
violenze e vessazioni di ogni genere scandiscono la vita degli ebrei russi, accusati di aver ucciso lo zar
Alessandro II e odiati come gli ebrei di tutta Europa. Sono gli anni dell'affare Dreyfus e delle
persecuzioni del 1905: quasi due milioni di ebrei lasciano l'impero zarista e i paesi europei.
Nel 1904 il giovane David Gruen si trasferisce a Varsavia per studiare ingegneria. Nella capitale
polacca entra in contatto con il filosofo marxista Ber Borochov, uno dei teorici del sionismo.
Borochov sostiene che gli ebrei saranno i protagonisti della rivoluzione proletaria e che il sionismo
esprima un nuovo modello sociale e politico: la creazione di uno Stato antiborghese, moderno e
socialista. È l'idea di Eretz Israel, la terra di Israele. Influenzato da Borochov e dagli intellettuali
sionisti, David Gruen lascia la Polonia e nel 1906 arriva in Palestina, dove diventa giornalista e
trasforma il proprio nome dal polacco Gruen all'ebraico Ben Gurion. Inizia allora la carriera politica
dell'artefice dello Stato di Israele.
Rimase per tutta la vita legato al pionierismo delle origini tanto che, nel pieno della sua attività
politica, tra il suo terzo e quarto Governo, si ritirò per due anni in un kibbutz del Negev (Sde Boker).
Allo scoppio della prima guerra mondiale, Ben-Gurion, cittadino russo, si trova ad essere un nemico
nella Palestina ottomana, e ne viene espulso. Si reca pertanto a New York per conto della causa
socialista-sionista. Negli Stati Uniti, conosce e sposa Paula Monbesz, una collega e attivista del Poalei
Sion . Nel novembre del 1917 ottiene la prima grande vittoria della sua vita. Con la dichiarazione
Balfour gli inglesi riconoscono il diritto degli ebrei alla creazione di un focolare nazionale in Eretz
Israel.
Alla fine della guerra, torna quindi in Palestina e si unisce alla Legione ebraica , creata come unità
dell'esercito britannico su iniziativa di Ze'ev (Vladimir) Jabotinsky . Ben-Gurion è uno dei fondatori
del Histadrut , sindacato che domina sin dai primi anni del 1920. Lavora anche come rappresentante
del Histadrut nell'Organizzazione Sionista Mondiale e l'Agenzia Ebraica, ed è eletto presidente di
entrambe le organizzazioni nel 1935. Lo troviamo anche a capo del partito laburista (Mapai) e
identificato come l’ala "attivista" del partito.
Quando i britannici, con il Libro Bianco del 1939, pongono gravi restrizioni all'immigrazione ebraica,
è il più deciso organizzatore dell'immigrazione, anche illegale. Al contempo però sostiene ed
organizza un gruppo paramilitare ebraico, l'Haganah, che combatta a fianco dei britannici contro il
nazismo; dichiara infatti: «Combatteremo la guerra come se non ci fosse il Libro Bianco, e il Libro
Bianco come se non ci fosse la guerra».
Nel 1939 infatti la Gran Bretagna, che alla fine della prima guerra mondiale aveva ottenuto il
mandato sulla Palestina dalla Società delle Nazioni, annuncia che lascerà la regione entro dieci anni.
Inoltre con il libro bianco frena l'immigrazione ebraica in Palestina e limita le quote di terreno che gli
ebrei vorrebbero acquistare dai grandi feudatari arabi. La decisione non basta a convincere i
palestinesi, che nella seconda guerra mondiale si schierano con nazisti e fascisti, mentre Ben Gurion è
sul fronte italiano con gli anglo-americani e ordina ai suoi, appunto, di 'combattere Hitler come se
non ci fosse il libro bianco e di combattere il libro bianco come se non ci fosse Hitler'.
Socialista militante dal 1910, dirigente sindacale dal 1921 al 1933, fu poi fino al 1948 presidente
dell'Agenzia Ebraica, una specie di governo ombra degli ebrei residenti in Palestina sotto il mandato
britannico.
Ben-Gurion, che era ateo come quasi tutti i sionisti socialisti, raggiunse nel settembre del 1947 un
compromesso con l'organizzazione partitica ebraica ortodossa Agudat Israel, in base alla quale il
futuro Stato d'Israele, pur essendo uno Stato laico, s'impegnava a osservare ufficialmente come
festività nazionale lo Shabbat e a non consentire la celebrazione di matrimoni esclusivamente civili,
mentre sarebbe stata concessa all'ebraismo ortodosso piena autonomia per quanto riguardava
l'insegnamento religioso.
Nel 1947 l'ONU tenta di risolvere quella che è ormai una delle questioni più complesse della storia
contemporanea. La commissione UNSCOP propone l'abolizione del mandato inglese, la divisione
del territorio palestinese in due Stati e l'internazionalizzazione di Gerusalemme, come richiesto da
Papa Pio XII a tutela dei luoghi santi. La risoluzione viene approvata nel novembre del 1947.
Toccò a lui proclamare, alle 16,00 del 14 maggio 1948, nei locali del Museo di Tel Aviv, la nascita
ufficiale dello Stato d'Israele. Nelle ore successive, nell'imminenza dell'attacco da parte degli Stati
arabi, Ben-Gurion annota nel suo diario: «Nel paese si festeggia, la gioia è profonda, e ancora una
volta io solo sono triste in mezzo a tanta gente allegra”
Ben Gurion è nominato Premier e ministro della Difesa di un paese che festeggia la propria
indipendenza e che deve difendersi immediatamente dai paesi nemici. Egitto, Siria, Libano,
Transgiordania, Iraq e Arabia Saudita non riconoscono la risoluzione dell'ONU e dichiarano guerra
al nuovo Stato. Dopo i primi successi degli arabi, Israele vince la guerra e va ben oltre i confini
stabiliti dall'ONU. È il capolavoro politico di Ben Gurion. Spregiudicato e coraggioso, ricorre a
qualunque mezzo per tutelare l'interesse del suo paese e nel 1950 sposta la capitale a Gerusalemme,
incurante degli impegni presi con l'ONU.
Nel 1951 Ben Gurion è in USA. Chiede agli americani di sostenere Israele e in cambio partecipa alla
guerra di Corea assumendo una posizione filo occidentale nell'ambito della guerra fredda. Nel 1953,
quando ha già trasformato un piccolo territorio in una potenza militare, economica e culturale, si
ritira dalla politica. Nel Mapai dicono che dovrebbe lasciare spazio alle nuove generazioni, ma già nel
1955 torna al governo e organizza, con Gran Bretagna e Francia, l'aggressione all'Egitto nella guerra di
Suez del 1956. Alla fine degli anni Cinquanta la sua posizione nel Mapai si fa sempre più difficile.
Fu al governo come Ministro della Difesa e Primo Ministro per 13 anni, dal 1949 al 1953 e dal 1955
al 1963, guidando il suo Paese a una seconda vittoria nella Crisi di Suez nel 1956.
Per 21 anni è leader del Mapai. Nel 1965 tentò, con scarso successo, il rientro in politica fondando
un nuovo partito.
Nel 1963 torna a vita privata. Muore il 1 dicembre del 1973 a Sdeh Boker nel suo Kibbuz in piano
deserto del Neghev (permettetemi: bellissimo, se andate in Israele passate di lì!)
È sepolto, accanto alla moglie Paula, nel kibbutz di Sde Boker, nel Negev, sorto nei pressi della città
nabatea di Avdat.
The Hebrew University of Jerusalem
A cura di Tiziana Marengo
L’Università Ebraica di Gerusalemme, Hebrew University, è la più antica università israeliana ed
considerata uno dei migliori atenei del mondo. È la sede della più grande biblioteca di studi ebraici,
costruita durante il periodo del Mandato britannico della Palestina, su iniziativa del movimento
sionista. Ad oggi l’università vanta circa 23,000 studenti iscritti. Gli studenti non sono solamente
israeliani, ma provengono da 70 paesi diversi
I lavori di costruzione dell’università iniziarono nel 1918 e terminarono sette anni più tardi, quando, il
1° aprile 1925, il campus universitario sul Monte Scopus (Har HaTzofim) fu inaugurato alla presenza
dei rappresentanti delle comunità ebraiche mondiali, autorità pubbliche e studiosi, oltre che dai
rappresentanti del Governo del mandato britannico. Alcuni dei presenti furono Lord Balfour, il
professor Allenby e Sir Herbert Samuel, il Rabbino Capo Hacohen Abraham Isaac Kook e il poeta
Haim Nachman Bialik.
Questa università è molto importante anche a livello simbolico, perché ha per prima soddisfatto il
sogno sionista di creare un “Università del popolo ebraico” in Terra di Israele. Uno dei sogni del
movimento sionista infatti è sempre stato la fondazione di una università ebraica in terra d’Israele,
infatti fu proposta la sua costruzione già nel 1884 durante la conferenza di Kattowitz della Società di
Hovevei Zion. Uno dei maggiori sostenitori del università fu Albert Einstein, che lasciò i suoi
manoscritti e il suo patrimonio letterario all’università.
L’Università vanta tutt’oggi famosi professori, scienziati e premi Nobel. Nel comitato scientifico
dell’Università troviamo anche luminari, come il Dr. Weizmann, Albert Einstein, Sigmund Freud,
Martin Buber, Haim Nachman Bialik, Asher Ginsberg (Ahad Ha’am), il Dr. Judah Magnes Leib,
James Rothschild, Sir Alfred Mond, Nahum Sokolov, Harry Sacher e Felix M. Warburg.
L’istituto si è attivamente impegnato nella cooperazione internazionale per la ricerca e
l'insegnamento. Ha firmato 150 accordi per progetti congiunti con altre università e 25 accordi per lo
scambio di studenti con 14 paesi. I suoi docenti sono giovani studiosi che sono tornati in Israele da
studi avanzati presso importanti istituzioni di istruzione superiore di tutto il mondo
La Hebrew University si è inoltre mostrata fondamentale e con un ruolo decisivo nel determinare
cambiamenti nella comunità mondiale in tema di agricoltura, di ambiente e della salute pubblica. Gli
studenti provenienti da paesi in via di sviluppo hanno svolto studi superiori presso l'Università
Ebraica e ritornati ai loro paesi d'origine hanno potuto applicare le conoscenze acquisite e di
migliorare il livello dei servizi forniti ai loro compatrioti
L’università si estende su quattro campus che si trovano in aree diverse: Monte Scopus, Givat Ram,
Ein Kerem, Rehovot.
Quando il governo della Giordania rinnegò gli accordi di armistizio del 1949 e rifiutò l’accesso
israeliano al campus del Monte Scopus (zofim), l’Università fu costretta a chiudere e costruire un
nuovo campus a Givat Ram nella Gerusalemme occidentale, che fu completato nel 1953. Nel
frattempo, l’Università dovette affittare una parte del fabbricato “Terra Sancta” a Rehavia dei frati
francescani Custodi dei Luoghi Santi, e tenne alcune lezioni lì.
Agli inizi del 1967, il numero di studenti iscritti si aggirava sui 12.500, tra le due sedi di Gerusalemme
e la facoltà di agricoltura di Rehovot. A seguito della riunificazione di Gerusalemme dopo la Guerra
dei Sei Giorni nel giugno 1967, l’Università fu in grado di ritornare sul Monte Scopus e il campus
venne ricostruito e completato nel 1981, anno in cui esso diventò nuovamente la sede principale
dell’Università.
Oggi sono moltissime le facoltà e le scuole : Facoltà di Lettere e Filosofia; Facoltà di Scienze Sociali;
Facoltà di Giurisprudenza; Facoltà di Matematica e Scienze; Robert H. Smith Facoltà di Agricoltura,
Alimentazione e Ambiente; Facoltà di Medicina; Facoltà di Odontoiatria, Facoltà di farmacia; Facoltà
di veterinaria
Scuola di Amministrazione Aziendale; Rachel e Selim Benin School of Computer Science &
Engineering; Paul Bearwald School of Social Work & Social Welfare; Braun Scuola di Sanità
Pubblica e Medicina di Comunità; Federmann School of Public Policy & Government; Scuola
Superiore di Studi Ambientali; Rothberg International School; Edmond & Lily Safra Center for
Brain Sciences
L'università offre anche 90 corsi per lo studio di 27 lingue. La Scuola Internazionale Rothberg offre
programmi per circa 2.000 studenti stranieri. Tra i suoi ex allievi sono attrice Natalie Portman, il
giornalista Thomas Friedman, ed ex ambasciatori statunitensi in Israele come Martin Indyk e Daniel
Kurtzer.
I Premi Nobel passati da qui…
Prof. Robert J. (Yisrael) Aumann
Prof. Albert Einstein
Prof. David Gross
Prof. Avram Hershko
Prof. Ada E. Yonath
Prof. Daniel Kahneman
Prof. Aaron Ciechanover
Prof. Roger D. Kornberg
E altro importante riconoscimento: il Fields Medal in Matematica al prof. Elon Lindenstrauss
Il Preside
E’ il Prof. Menahem Ben-Sasson. Tredicesimo presidente della Hebrew University di Gerusalemme.
Prima di assumere il ruolo di presidente nel 2009, il Prof. Ben-Sasson è stato membro della Knesset
ed è stato Chairman of its Constitution, Law and Justice Committee.
Come presidente della Hebrew University, Prof. Ben-Sasson ha ampliato la portata internazionale
dell'Università e ha promosso la collaborazione tra discipline accademiche e unità amministrative.
Recentemente ha curato la collaborazione dell'Università con Coursera, il più grande progetto online
educativo nel mondo, e ha abbracciato una nuova iniziativa di sostenibilità campus verde.
Dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in Storia ebraica all'Università Ebraica, Ben-Sasson ha
completato i suoi studi post-dottorato presso l'Università di Cambridge. In seguito ha lavorato come
Rettore e Vice Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia.
Il Prof. Ben-Sasson è uno studioso presso il Dipartimento di Storia del popolo ebraico nella Facoltà
di Lettere e Filosofia. Uno storico del patrimonio dell'ebraismo orientale, ha scritto alcuni libri ed
articoli scientifici su una serie di soggetti, tra cui Comunità ebraiche in terre musulmane, il rapporto
tra religione ed economia, e la legge e spiritualità come fonti di autorità in Medieval Oriental Society .
E 'stato docente ospite presso importanti istituzioni negli Stati Uniti, tra cui Yeshiva University, il
Jewish Theological Seminary of America, e la University of Pennsylvania. Oltre alla storia
dell'ebraismo medievale in terre musulmane, si è specializzato nello studio di Maimonide.
Ben-Sasson è membro del comitato editoriale di una serie di pubblicazioni accademiche. Egli è stato
presidente dell'Unione Mondiale di Studi Ebraici, vice-presidente della Fondazione Memoriale per la
Cultura Ebraica, presidente dell'Istituto Ben-Zvi per lo Studio delle Comunità ebraiche in Oriente, e
il consiglio di amministrazione a Yad Vashem .
Il Prof. Ben-Sasson vanta un dottorato honoris causa dal Seminario Teologico Ebraico, il Yitzhak
Ben-Zvi Prize for Jewish History, e il Premio Feher per lo Studio del Patrimonio ebraico.
Sito (versione inglese http://new.huji.ac.il/en )
E il favoloso virtual tour.. http://multimedia.huji.ac.il/tour360/index-e.html !! da vedere!!
AGRO-MASHOV: AGRICOLTURA HI-TECH
A cura di Matteo Ghigo
Giunti alla chiusura dell’anno 2013, a sei mesi oramai dall’ultimo Agro-Mashov, si sente ancora
parlare di questo grandissimo evento tenutosi a Tel Aviv dal quale sono state presentate tantissime
novità che avranno un impatto significativo nella vita di tutti i giorni.
Agro-Mashov è una fiera internazionale dell’agricoltura a tutto tondo ovvero una convention dove la
tecnologia, la cultura e le tradizioni si incontrano confrontandosi e mostrando le nuove idee per un
futuro dove all’ambiente venga dato il meritato rispetto ma allo stesso tempo vengano soddisfatte le
richieste del mercato.
Le esigenze che si vogliono soddisfare non sono solamente legate all’avere a disposizione determinati
prodotti durante tutto l’arco dell’anno, con un consumo irresponsabile che non tiene conto della
stagionalità dei prodotti, ma bensì di studiare e “progettare” varietà alimentari capaci di essere
coltivate in quei territori dove le condizioni climatiche non sono in generale favorevoli.
L’aridità dei territori è un tema di grande attualità, un fenomeno non così facile da controllare, una
caratteristica climatica che Israele oramai da decenni tiene sotto controllo.
Italia e Israele già nel 2012 hanno parlato di possibili accordi volti a favorire un progresso tecnologico
in ambito agricolo. Israele è addirittura arrivata a quintuplicare la resa dei prodotti agricoli,
allungando inoltre il periodo di raccolta e migliorando la shelf-life. Del resto è il primo produttore
mondiale di peperoni, cosa alquanto insolita per un paese caratterizzato da condizioni climatiche così
secche ed aride.
In un’epoca come questa, dove la tecnologia in qualsiasi ambito ha fatto passi da gigante, il connubio
tra agricoltura e biotecnologie ha portato alla creazione e successiva sperimentazione di nuove varietà
ortofrutticole, differenti in componenti o dimensioni. I protagonisti dell’Agro-mashov 2013 son stati
proprio loro, gli ortaggi ed i frutti dalle caratteristiche o proprietà inaspettate.
L’anguria “nana” selezionata dall’azienda Origene Seeds, può essere
prodotta in dimensioni variabili dai 2 fino a 10 kg. Inoltre il frutto, ha
un maggior contenuto in zuccheri, licopeni e vitamine; puà essere
coltivata nelle varianti con o senza semi e soprattuto ne è stata
migliorata
notevolmente
la
conservabilità in frigo.
Anche tra le zucche la Orange seed
propone delle novità. Dalla Miniplum alla Orangetti quella
sicuramente che salta all’attenzione è la Table Sugar, una zucca
molto dolce che ha però un retrogusto di castagna. Anche l’aspetto
esteriore è stato curato: le tonde forme e scanalature creano una
serie spicchi perfetti, quasi fossero frutto di una mano di un pittore.
Altra caratteristica che subito salta all’occhio è il colore scuro,
inaspettato rispetto alla classica zucca arancione che siamo soliti vedere ad halloween. Un’altra zucca
di notevole interesse è la Oil Pumpkin, creata appositamente per estrarne l’olio.
Per quanto riguarda gli zucchini, sono stati presentati dalla stessa azienda diverse varietà ove però il
fattore maggiormente ricorrente è la resistenza alla ZYMV (Zucchini Yellow Mosaic Virus), un virus
assai diffuso che attacca questo tipo di verdura in modo massivo. Una resistenza a tale virus può
risultare utile a ridurre o addirittura azzerare l’utilizzo di fitofarmaci, apportando benefici anche
all’ambiente.
Oltre alla classica zucchina verde che conosciamo, sono disponibili anche gialle. Ve ne sono di forma
allungata oppure arrotondata, oppure a forma di “polpetta”.
Un’altra serie di ortaggi che, per analogia, ricordano i bonsai hanno la caratteristica di essere di
piccolissime dimensioni ma di possedere altissime capacità nutritive. Tra questi spiccano lo spinacio
nano, grande solo 2 centimetri e il broccolo dolce, grande come un granello di pepe ma dal gusto
ancor più concentrato rispetto all’originale.
Rimanendo sul tema dell’alta concentrazione di sapore, è stato messo a punto un tipo di pepe senza
rivali: la Yofi Shel Yerakot ha presentato un prodotto almeno 150 volte più potente del classico pepe
presente in tutti i supermercati.
Altro prodotto dalle novità interessanti è la Melanzana. Come tutti ben sanno per poterla cucinare è
necessario porre rimedio al suo gusto amaro. A tal proposito sono state presentate due varietà, una
sprovvista di semi, fonti del gusto amaro, un’altra capace di assorbire pochissimo olio durante la
cottura aumentandone così il valore nutrizionale e velocizzando il processo di cottura.
Tra le verdure stravaganti possiamo trovare i pomodori gialli e neri, ottenuti grazie all’aggiunta di un
pigmento del mirtillo, altri pomodori a forma di ciliegia e i peperoni dalla forma simile ad una zucca
ovvero bassi e larghi. Vi sono anche i peperoncini arancioni non piccanti, tranquillamente
consumabili crudi. Per quanto riguarda i sedani ne sono state presentate alcune varietà aventi forma
simile alla zucchina migliorandone notevolmente la facilità di taglio.
Passando alla frutta, troviamo ad esempio la banana nera ideale per i barbecue o il limone-prugna dal
classico aspetto di un limone ma con una polpa simile alla prugna.
Grazie all’innovazione tecnologica sono state create
grandissime distese di vigneti tali per cui l’esportazione non
incide sul fabbisogno dello stato. La coperativa Tali Grapes
fornisce il 30% dell’uva venduta nello stato. Questa, viene
coltivata utilizzando riducendo al minimo il fabbisogno di
acqua necessario.
Altro frutto conosciuto oramai in tutto il mondo è la pera Rafkor che nelle sue 2 varietà, Spadona e
Costia rappresenta la pera più consumata in Israele con un mercato estero in continua espansione. La
peculiarità di questo prodotto, è rappresentato dalla capacità di mantenere un gusto fine e delicato. I
contadini di Rosh Pina, uno dei paesi con il maggior tasso di produzione di pere Rafkor, grazie al
progresso tecnologico, hanno saputo mantenere un elevato tasso di qualità nonostante gli importanti
cambiamenti climatici occorsi negli ultimi decenni.
La panoramica fin quì presentata è solo una piccola porzione rispetto alle innumerevoli novità ideate
da Israele ed immesse sul mercato. La necessità di creare nuovi prodotti capaci di sopportare
temperature sfavorevoli, malattie, mancanza di acqua, o altri fattori atmosferici ha aperto le porte ad
un mondo, un sistema fatto di colori, sapori e forme dove il buon senso dell’uomo deve convergere
ad un unico punto: si mangia per vivere, non si vive per mangiare o far mangiare qualsiasi cosa.
Cultura
Musica
A cura di Tiziana Marengo
Ivri Lider ( ebraico : ‫ )לידר עברי‬è nato il 10 febbraio 1974. E’ un artista israeliano molto apprezzato
da critica e pubblico, ha venduto piu’ di 200.000 dischi
Mentre era ancora al liceo, Lider è entrato nel gruppo Kach Ossot Kullan”, che si esibiva al club
Roxanne di tel Aviv.
Ha composto la musica di un ensemble di danza di Anat Danieli e quindi per una compagnia di
danza olandese.
Lider ha composto anche musiche per la famosa Batsheva Dance Company. Allo stesso tempo , ha
firmato un contratto discografico con la Helicon Records ed ha cominciato a lavorare al suo primo
album.
L’album di debutto è stato Melettei Umeshakker (Carezzevole e Menzogne), prodotto da Yo’ad Neve
e pubblicato nel 1997. L’album ha ricevuto il disco di platino vendendo 40.000 copie nella sola
Israele
Il suo secondo album in studio , Yotter Tov Clum Mikim'at (niente è meglio o quasi), è stato
pubblicato due anni dopo. Scritto interamente da Lider, che ha co-prodotto con Nevo, l'album
includeva singoli di successo come "Hultzat Passim" (camicia a righe), "Hakos Ha'khula" (The Glass
Blu), e la title track, "Yotter Tov Clum Mikim'at ". Anche quest’album ha ricevuto il disco di platino.
Il successo dei suoi primi due album e i suoi tour hanno portato Lider ad essere un importante
cantautore della generazione più giovane.
Nel 2001, esce il terzo album, Panassim (fari), che è altro successo.
Nel gennaio 2002, Lider ha parlato apertamente del suo orientamento sessuale in una intervista per il
quotidiano Ma'ariv , dichiarandosi gay. La cosa ha attirato dell’attenzione ed egli ha spiegato così il
suo coming out "A livello personale, mi sentivo completo e felice della mia vita e di quello che sono,
e non ho visto alcun motivo per non parlarne. Sembrava strano avere un colloquio e non poter
parlare del mio ragazzo, la mia vita. Su un piano meno personale, ho sentito una specie di mio
obbligo. Quando sei un artista e si sta facendo bene e hai successo, si ottiene un sacco di amore e di
apprezzamento e energia e buone cose da parte di persone, e penso che è necessario dare indietro
Forse posso influenzare le persone e aiutare le persone più giovani che lottano -.. aiutarli ad essere in
grado di cambiare le loro opinioni, e cose del genere "
Il gennaio 2002 ha visto l'uscita di un altro album di Lider, Ha'anashim Hachadashim (The New
People). Questa volta, la produzione è stata una corsa da solista per Lider, che si è avvicinato ad un
nuovo suono elettronico. Ha'anashim Hachadashim ha prodotto una serie di successi, tra cui "Batei
Kaffe" (Coffee Houses), "Al Kav hamayim" (D' Water Line) e una commovente "Ghesem Acharon"
("Last Rain"), che è stata registrata per la Shirutron , il programma di raccolta fondi annuale
organizzato dalla Galei Zahal. Le vendite diHa'anashim Hachadashim ammontano a più di 30.000
copie.
Durante lo stesso anno, Lider ha collaborato con Idan Raichel, producendo e arrangiando il brano
"Bo'i" (Come), che è stato un enorme successo e che ancora oggi è considerato un brao top per
Raichel. Ha anche composto musiche originali per un film che diretto dal regista israeliano Eytan
Fox, Yossi & Jagger (storia di due militari in Libano tra cui scoppia una storia d’amore). La colonna
sonora comprendeva una cover di "Bo’i" (Come), cantata da Lider. Questa nuova interpretazione ha
ricevuto recensioni positive ed è diventato uno dei brani più popolari del 2003 alla radio.
http://www.youtube.com/watch?v=kju6SQ8ePGo
http://www.youtube.com/watch?v=bPuizqivIXc
Oltre al suo Ha'anashim Hachadashim, Lider anche collaborato con l'attrice Meital Duhan. Il loro
spettacolo "Amore e sesso durante i giorni di Awe" era basato su un combinato di musica, teatro e
recitazione
Ha anche pubblicato un libro di poesie che aveva scritto nel corso dell'ultimo decennio.
Nel 2004 Lider ha ancora lavorato per il regista Eytan Fox, componendo le musiche per un altro film
(bellissimo, da noi trovabile con il titolo di “Camminando sull’acqua”), Walk on Water . La colonna
sonora comprende una riedizione del classico Esther e Avi Ofarim "Cenerentola Rockefeller"
cantata da Rita e Lider, così come un remix di Lider "Maria La'Netzach "(Mary per sempre).
Ze Lo Otto Davar (non è la stessa cosa) è stato pubblicato nel febbraio 2005, ed è divenuto subito un
successo. Lider ha deciso di utilizzare il computer solo come dispositivo di registrazione, e ha creato
un suono pulito e completamente diverso. Un'orchestra di 40 musicisti ha suonato gli strumenti a
corde che si sentono bene in tutto l'album. Il risultato è stato evidente nella fase iniziale, quando il
primo singolo ad essere pubblicato, "Zachiti Le'ehov" ("Ho avuto la fortuna di aver amato"), è
diventato un grande successo.
Le vendite di "Ze Lo Otto Davar" sono al di sopra di 30.000. L'album è stato pubblicato anche in un
doppio CD limitato imballare insieme con un bonus CD chiamato Fight! , comprese le versioni
elettroniche di alcuni dei successi di Lider come "Bo", "Maria La'Netzach" e "Hultzat passim".
Nell'ottobre 2005 Lider ha ricevuto il Premio "Cantante maschile dell'anno", assegnato da tutte le
principali emittenti radiofoniche nazionali e locali.
Lider ha continuato a scrivere per il cinema, ed ha composto la maggior parte della colonna sonora
per il film The Bubble (regia ancora di Eytan Fox) , dove canta la canzone "Loving That Man of
Mine".Egli compare anche nelle vesti di se stesso cantando la canzone tema del film, il Gershwin
classico, "The Man I Love ". I titoli di coda del lungometraggio hanno un'altra cover cantata da Lider,
" Song To The Siren ", originariamente di Tim Buckley . "The Bubble" è uscito in Israele nel 2006, e
negli Stati Uniti nel 2007.
Libri consigliati
Yehoshua Kenaz
Non temere e non sperare
ed. giuntina
Gran romanzo, uno dei piu’ importanti nella storia della letteratura israeliana, da noi uscito solo a
Novembre 2013, ben 768 pagine. Lo scrittore è uno dei miei favoriti in assoluto, uno a cui non
lesinerei il Nobel per la letteratura. Una capacità unica di scrivere, descrivere, penetrare l’animo
In questo suo capolavoro, appassionato e struggente per la capacità di indagare i recessi dell’anima,
Yehoshua Kenaz segue le vicende di un gruppo di giovani soldati durante il periodo di
addestramento. Sono ragazzi affetti da lievi problemi fisici ai quali sono riservate esercitazioni meno
pesanti perché non sono destinati a diventare combattenti armati. E, tuttavia, le umiliazioni, le fatiche,
la sollecitazione a superare ogni proprio limite a prezzo dei sacrifici e delle disillusioni che la vita
militare comporta li condurranno alla perdita dell’innocenza e della purezza con cui avevano varcato
il cancello della base di addestramento. Ambientato nell’Israele degli anni ’50, pochi anni dopo la
fondazione dello Stato, Non temere e non sperare è un grandioso affresco della nazione che nasce,
con tutte le sue contraddizioni, le diversità non amalgamate e le speranze condivise. I cuori dei
giovani soldati battono per i timori e le aspettative per il futuro del proprio paese ma, prima ancora,
palpitano per i sogni, le incertezze, le paure, le passioni di ogni ragazzo che sta per diventare uomo.
Assaf Gavron
Idromania
ed. Giuntina
Anno 2067. I palestinesi hanno conquistato quasi tutta Israele e il mondo, ormai preda della siccità, è
governato da multinazionali cinesi, giapponesi e ucraine che controllano le sorgenti e la distribuzione
di acqua fresca. Maya è alla ricerca del marito Ido, un ingegnere giovane e brillante scomparso
improvvisamente proprio quando stava per mettere a punto la sua invenzione, il ji-ji, un sistema di
depurazione dell’acqua piovana che avrebbe consentito a ognuno di procurasela da solo e quasi
gratuitamente. Tra giallo e thriller, Idromania ci racconta un futuro non troppo lontano e facilmente
immaginabile, un futuro dove lo sviluppo delle tecnologie è altrettanto rapido quanto lo sfaldarsi dei
legami sociali. Un romanzo intelligente e inquietante che fa sorgere domande particolarmente attuali
e al tempo stesso tiene il lettore con il fiato sospeso per la sorte di Ido e per la tenacia e il coraggio di
Maya che lotta per ritrovare il marito e liberare il proprio villaggio dai mercanti dell’acqua.
Kaddish
Leon Wieseltier,
ed. mondadori
Quando suo padre muore, nel marzo del 1996, Leon Wieseltier inizia ad osservare i rituali che la
tradizione ebraica prevede nell'anno di lutto, recandosi ogni giorno in sinagoga per recitare il
Kaddish. Tra le preghiere e le responsabilità familiari e professionali quotidiane, l'autore inizia così a
consultare testi ebraici antichi, medievali e moderni con l'intento di comprendere la storia e il
significato reale del Kaddish. E percorre così un ideale itinerario intellettuale che lo porta a riflettere
sulla necessità della fede, sul ruolo della tradizione, sulla libertà, il determinismo e la perplessità di
una religione razionale.
Le variazioni Reinach
Filippo Tuena
ed. Rizzoli
Difficile raccontare questo gioiello di Tuena, una storia narrata, ricercata in documenti e
testimonianze, un lavoro meticoloso per capire il pensiero e la vita di altri che porta l’autore a cercare
se stesso e il lettore con lui.
Parigi, una domenica di marzo. L'autore passeggia per i corridoi di un museo quando, all'improvviso,
vede una mano posarsi sui mobili ancora perfettamente conservati. È quella di Béatrice Reinach che
torna a rivivere tra le mura della villa in cui è cresciuta. Preme perché l'autore racconti la sua storia e
quella della sua famiglia, dagli splendori di inizio Novecento alla tragedia dei campi di
concentramento dove trovò la morte con il marito Léon e i due figli Fanny e Bertrand. Tuena trae
spunto da questo incontro immaginario per portarci nella bellissima Parigi di inizio secolo e
raccontarci i fasti e le miserie dei personaggi che l'hanno resa grande.
Un teologo contro Hitler - Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer
Eraldo Affinati
Dietrich Bonhoeffer, pastore e teologo protestante, membro attivo della resistenza al nazismo, morì il
9 aprile 1945, impiccato per ordine di Hitler. Eraldo Affinati ricostruisce la vita di Bonhoeffer in un
confronto appassionato che lo porta in prima persona sui luoghi dove questa si svolse da Berlino a
Stettino, dall'abbazia di Ettal ai ghetti neri di New York fino al lager di Flossenburg.
Ne scrive il giornalista e scrittore Paolo Ciampi
“Dietrich Bonhoeffer era un teologo tedesco convinto che la teologia non può accontentarsi di
galleggiare nei cieli, deve stare con entrambi in piedi ben piantati sulla terra. Riconosceva come unica
autorità in cui Dio si manifesta nel mondo degli uomini "l'autorità di coloro che soffrono". Era sicuro
che la preghiera dovesse farsi azione, la solitudine comunità. E che non era possibile voltare le spalle
ai torti del mondo, nemmeno in nome di Dio.
Il destino di Dietrich Bonhoeffer, uomo di chiesa, si incrociò con quello di Hitler: e apparentemente
non ci doveva essere partita. La pulce schiacciata dagli assassini del Reich.Apparentemente fu proprio
così che andò. Il teologo che aveva scelto la Resistenza non ebbe scampo. Riuscì solo a intravedere la
salvezza, lui che amava la vita, che voleva testimoniare la vita con la vita. Fu ammazzato in un campo
il giorno prima della liberazione, per ordine espresso di Hitler, che solo una settimana più tardi si
uccise nel bunker di Berlino.
Dietrich Bonhoeffer fu impiccato a una forca improvvisata in tutta fretta, il suo corpo bruciato,
eppure fu più grande, più forte dei suoi assassini. Lui che fin dall'inizio non usò giri di parole per
denunciare i pericoli del nazionalsocialismo. Che tornò consapevolmente dagli Stati Uniti, a guerra
già cominciata, per condividere il destino del suo popolo e aiutarlo a uscire dal tunnel.
Dietrich Bonhoeffer era un tedesco. Ma anche allora c'erano tedeschi così, non tutti erano come
Hitler.
Questo libro, bello, ci aiuta a esserne consapevoli. E c'è una cosa che ci dice Eraldo Affinati e che mi
ha particolarmente colpito: "I resistenti tedeschi, ritratti insieme alle mogli, ai figli, vissero in una rete
di affetti familiari... Il nazista, al contrario, è spesso un uomo solo insieme ad altri uomini soli".
Credo che voglia dire qualcosa, anzi, molto. Dietrich Bonhoeffer, semplicemente, era una persona
seria. Anche oggi abbiamo bisogno come del pane di persone come lui.”
Tredici Soldati
Ron Leshem
Beaufort è un castello eretto dai crociati sulle alture del Libano meridionale. Nel 1982 diventa un
avamposto dell'esercito israeliano, che lo tiene fino al 2000. Proprio nell'ultimo anno
dell'occupazione arriva a Beaufort Erez, un ufficiale poco più che ventenne, durissimo ma capace di
stabilire un forte legame con i suoi soldati, deciso a combattere per la sua patria. Ma a Beaufort non si
combatte: si sta, come in una trincea della Grande guerra, a prendere colpi di mortaio sparati da un
nemico invisibile, Hezbollah. E mentre aspettano l'ordine di abbandonare il castello, i soldati
continuano a morire, senza scopo.
Ron Leshem non c’è mai stato in Libano. Non ha mai perso un amico durante quella guerra. Eppure
racconta, descrive nel suo primo libro, attraverso lo sguardo incattivito di Erez, la condizione dei
soldati israeliani nell’ultimo avamposto rimasto sulle alture del Libano meridionale dopo
l’occupazione del 1982: Il Beaufort. I soldati che Erez si trova a comandare sono poco più che
ventenni. Costretti a condividere paure impossibili da esprimere, loro aspettano il ritiro imminente,
assediati. Alcuni crepano sotto i colpi di mortaio di Hezbollah, che in silenzio ascolta il respiro di
Tsahal, prepara l’attacco finale, costringe il nemico a starsene rintanato senza mettere il naso fuori dal
bunker. Ai soldati non resta altro che sperare e sopportare il tremendo destino, contando i granelli di
sabbia che scivolano giù da una clessidra di piombo.
Nella postfazione intitolata “fra realtà ed immaginazione” apprendiamo che l’autore, nell’autunno del
2000, incontrò per puro caso Rotem Yair, un ufficiale della brigata Ghivati. E’ grazie a questo
incontro che conosce il Libano, raccontato da un uomo che ha vissuto lassù al Beaufort molte
stagioni con il suo battaglione. Dai racconti del soldato e dopo altri incontri, Ron Leshem scopre un
mondo a lui sconosciuto un attimo prima. Proprio lui, un tipico imboscato da ufficio di Tel Aviv,
inesperto, decide di raccontarlo spinto da un impulso creativo eccezionale, ispirato dalle storie di
Rotem, che il Libano deve averlo visto bene. Non si tratta di un documento storico, è molto di più.