Daniele Barbieri intervista Daniela Danna
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Daniele Barbieri intervista Daniela Danna
Daniele Barbieri intervista Daniela Danna 1 di 4 Oggetto: Daniele Barbieri intervista Daniela Danna Da: Daniele Barbieri <[email protected]> Data: Thu, 20 Mar 2008 10:51:16 +0100 A: destinatari-ignoti: ; ============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 170 del 20 marzo 2008 DANIELE BARBIERI INTERVISTA DANIELA DANNA Violenza familiare. Un esempio a caso, nella cronaca recente: e' il 6 novembre. In auto, fra Decimomannu e Decimoputzu: Marisa (54 anni) e Giuseppe (64 anni) discutono. Lei vuole separarsi. Lui sterza, estrae il fucile da caccia dal bagagliaio, la uccide e poi va a costituirsi. Una violenza, spesso omicida, troppo frequente per essere spiegata solo con improvvisi "attacchi di follia". Qualche mese fa la sociologa Daniela Danna ha pubblicato per Eleuthera (164 pagine per 14 euri) un saggio dallo choccante titolo: Ginocidio, la violenza contro le donne nell'era globale. * - Daniele Barbieri: Le statistiche criminologiche sono concordi nel mostrare le donne meno colpite nei luoghi pubblici ma le piu' aggredite e uccise in casa. Eppure le prime ricerche di questo tipo, negli Usa, arrivano solo negli anni '70. Un tabu'? - Daniela Danna: Si', i dati sono concordi. Oggi il tabu' e' superato ma il riconoscimento di questa realta' viene negato, persino dalle stesse vittime. Ci sono mutamenti importanti. La convenzione di Pechino, nel '95, ha imposto significative modifiche legislative in molti Paesi ma che esse poi siano state pienamente attuate (anche in Italia) e' da discutere. * - Daniele Barbieri: Reti femminili e "rifugi", formazione di poliziotti e giudici, battaglia culturale e politica: cos'altro si puo' fare? L'ultima campagna di Amnesty International le sembra un passo avanti sulla giusta strada? - Daniela Danna: Amnesty porta avanti un discorso molto giusto, mostrando come il fenomeno sia trasversale, cioe' riguardi Paesi poveri e ricchi, le differenti classi e culture. La formazione per la polizia e' importante: proprio in questi giorni sto intervistando le operatrici di molti Centri antiviolenza e tutte lo confermano. Ma e' una formazione che va rinnovata anche perche' l'attenzione a queste violenze e' decisamente controcorrente. Voglio fare un esempio: se si fa formazione nei "pronto soccorso" poi ai centri antiviolenza si presentano piu' donne, ma appena cala la sensibilizzazione si torna a banalizzare questi crimini con la martellante campagna che tende a colpevolizzare le vittime dei reato, e spesso alcune donne finiscono per autocolpevolizzrsi e pensare che sia colpa loro. * - Daniele Barbieri: Di recente in Italia i decreti sulla sicurezza annunciati dal governo Prodi sono stati accusati da molte donne di spostare il problema dalla violenza maschile alle migrazioni. Gli spot invitano a diffidare di vicoli bui mentre in Italia c'e' il raddoppio degli omicidi "di coppia". E' l'ennesina rimozione o speculazione? - Daniela Danna: Vedo steccati molto alti che resistono ovunque. La violenza contro le donne sembra, soprattutto nella visione dei partiti di destra, un problema di immigrati pericolosi. Non bisogna pero' nascondersi il problema opposto: all'interno di alcune comunita' straniere si tende a vedere la violenza come un problema minore o di incomprensioni fra culture o addirittura si giudica la difesa delle donne come un attacco ai soli stranieri, il che diventa un comodo alibi per rifiutarsi di contrastare le violenze maschili. E' un discorso complesso. Prendiamo le cosiddette coppie miste, le differenze vengono fuori in modo anche pesante in tutti e due i casi: cioe' ci sono italiane sposate a immigrati che lamentano di subire una condizione di totale subalternita' che nel nostro Paese speravano superata, ma ci sono anche straniere sposate a italiani che scoprono di essere state scelte proprio perche' meno "emancipate" e dunque piu' facili a sottomettere. Questo scambio di accuse a volte rasenta l'assurdo e la maggior parte dei media banalizzano oltre ogni limite. Resta il fatto che in entrambe le situazioni noi vediamo a mala pena la parte emersa dell'iceberg. * 20/03/2008 18.46 Daniele Barbieri intervista Daniela Danna 2 di 4 - Daniele Barbieri: Un problema fra i problemi, la confusione fra religione e cultura: un esempio e' la mutilazione genitale che molti attribuiscono a certe religioni o culture anche se si tratta di un altro fenomeno trasversale. Come affrontarlo? - Daniela Danna: Ovviamente non vanno identificati i comportamenti violenti con specifiche culture o religioni ma anche quando ci troviamo di fronte a Paesi dove questi fenomeni sono accettati dai piu' dobbiamo ricordarci che le culture - come le persone - non sono sassi, possono cambiare e spesso anche molto in fretta. In molti Paesi africani a lottare contro la pratica delle mutilazioni genitali sono ong locali, donne e uomini di ogni religione. Certo e' un cammino lungo, io credo per esempio che la cosiddetta "mutilazione simbolica" (cioe' un rito nel quale si versa una sola goccia di sangue) non sia una strada da rifiutare. Molto dipende dalla situazione di partenza. * - Daniele Barbieri: Nell'ultimo grande corteo di donne molti cartelli ricordavano che "l'assassino ha le chiavi di casa" ma i grandi media continuano a dare l'immagine opposta, parlando quasi solo di omicidi o violenze che avvengono per strada. Si suggerisce che la famiglia tradizionale sia la soluzione a tutto ma invece per quel che riguarda la violenza contro le donne i dati ci dicono tutt'altro, che la violenza familiare e' piu' facilmente impunita. - Daniela Danna: Molti esaltano la famiglia come il paradiso e, non per caso, si parla assai piu' degli incentivi a chi fa figli che della tutela di figlie e figli nel nucleo familiare. Tutte le statistiche confermano che la maggior parte dei delitti e degli abusi sessuali avviene nell'ambito familiare o amicale. Quella del "nemico", dello sconosciuto che aggredisce "le nostre donne" per strada, e' una ideologia. [Ringraziamo Daniele Barbieri (per contatti: [email protected]) per averci messo a disposizione questa intervista apparsa sul quotidiano "L'unione sarda" il 16 marzo 2008. Daniele Barbieri, nato a Roma il 3 ottobre 1948, vive a Imola; pubblicista dal 1970 e giornalista professionista dal 1991, da sempre impegnato nei movimenti per la pace, di solidarieta' e per i diritti civili, ha lavorato all'interno dei quotidiani "Il manifesto" (per il quale e' stato a lungo corrispondente dall'Emilia Romagna), "L'unione sarda" e "Mattina" (supplemento bolognese de "L'unita'"); ha collaborato a numerose riviste, fra cui "Mondo nuovo", "Musica jazz", "Azione sociale", "Muzak", "Il discobolo", "Politica ed economia" (di cui e' stato redattore), "Meta", "Cyborg", "Alfazeta", "Mosaico di pace", "Hp - Acca parlante", "Zero in condotta", "Amici dei lebbrosi", "Redattore sociale", attualmente e' redattore del settimanale "Carta"; da tempo collabora con il mensile "Piazza grande" (con cui ha organizzato anche vari corsi di giornalismo sociale) e con alcune ong (in particolare il Cospe) nella formazione o in ricerche; ha lavorato all'agenzia on line "Migranews" (sostenuta dalla linea Equal dell'Unione europea): nel giugno 2005 la Emi di Bologna ha pubblicato il volume Migrante-mente, il popolo invisibile prende la parola, che raccoglie una selezione di venticinque autori e autrici fra quelli che hanno scritto per "Migranews". Come reporter (e come persona impegnata contro le guerre) e' stato nei Balcani, in America latina e in Africa; nell'aprile del 2002 si e' recato in Palestina con una delegazione del "Coordinamento degli enti locali per la pace". E' genitore di Jan. Inoltre e' autore o co-autore di alcuni testi per la scuola (due sulla fantascienza e uno sullo sport), di un book-game sul '68 e inoltre di Agenda nera: 30 anni di neofascismo in Italia, de I signori del gioco: storia, massificazione, interpretazioni dello sport (con lo pseudonimo di Gianni Boccardelli) e di testi inseriti in alcuni libri a piu' mani. Con Riccardo Mancini, da poco scomparso, ha pubblicato alcuni libri e moltissimi articoli di fantascienza (erano loro quell'"Erremme Dibbi'" che scriveva tanti anni sul quotidiano "Il manifesto" articoli non dimenticati). Daniela Danna (Milano, 1967), ricercatrice, saggista, docente, insegna presso la Facolta' di Sociologia dell'Universita' degli Studi di Milano. Dal sito www.danieladanna.it riprendiamo il seguente profilo: "La mia professione e' quella di ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Sociali della facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' degli Studi di Milano, dove tengo un corso di 'Sistemi sociali comparati' e una parte monografica sul concetto di capitalismo in Marx, Weber e altri autori nel corso di 'Storia del pensiero sociologico'. E' la facolta' dove mi sono laureata nel 1991, con una tesi di laurea intitolata 'La teoria della transizione demografica di John Caldwell e il caso della Danimarca', che ho 20/03/2008 18.46 Daniele Barbieri intervista Daniela Danna 3 di 4 fatto durante un periodo ad Aarhus (la seconda citta' della Danimarca, anche se non e' molto famosa), nel bel mezzo di un gelido inverno. Ancora prima di laurearmi comincio a lavorare a 'Babilonia' con Giovanni Dall'Orto, tenendo le (due) pagine lesbiche, la rubrica di notizie dall'estero, occupandomi sotto la guida di Giovanni degli aspetti pratici della campagna in difesa di don Crema, che era minacciato di 'licenziamento' per le sue posizioni poco vaticane in materia di omosessualita' (teneva una rubrica su 'Babilonia', che dovette abbandonare) e scrivendo articoli su temi vari. Subito dopo la laurea parto per Berlino, dove continuo a scrivere per 'Babilonia', insegno italiano, lavoro in bar e in un ristorante, insomma, mi arrangio a reddito minimo ma con molto tempo libero. Agli archivi lesbici Spinnboden scopro l'esistenza di uno scaffale intero di libri che parlano dell'amore tra donne nella storia, in tedesco, inglese ed altre lingue, e comincio a lavorare a una sintesi dei materiali per farli conoscere alle italiane. Dopo la fine di questa ricerca propongo al mio editore un libro sul riconoscimento giuridico e sociale delle unioni omosessuali. Mondadori accetta, ma poi in un momento di difficolta' economica non pubblica il lavoro (contemporaneamente fa uscire Praticamente normali di Andrew Sullivan sullo stesso tema, quindi non sembra essere una censura sui contenuti). La scoperta di accadimenti fantascientifici, come la pratica di emettere certificati di nascita con i nomi delle co-madri della California, o lo sviluppo dei servizi di inseminazione assistita per lesbiche, mi spinge (per tornare sulla Terra) a intraprendere una ricerca sulla maternita' delle lesbiche in Italia, realizzando interviste in tutta Italia, grazie all'aiuto di molte amiche del movimento, in particolare Giovanna Olivieri. Stanca dell'isolamento (e anche della scarsa considerazione) che la ricerca 'selvatica' ottiene, approdo all'Universita' come dottoranda in sociologia nel 1998, e decido (finalmente! dice il mio palato intellettuale) di cambiare argomento di ricerca, dedicandomi alle politiche sulla prostituzione. Ora si e' chiuso anche questo ciclo, sto preparando il mio corso e studiando autori che occhieggiavano da un po' (magari solo parzialmente letti!) dai miei scaffali: Wallerstein, Arrighi, Boutang, Tobin, Barrington Moore, Diamond, Delphy e molti altri". Pubblicazioni di Daniela Danna: dalla medesima fonte riprendiamo la seguente bibliografia: "a) Pubblicazioni recenti: (a cura di), Prostituzione evita pubblica in quattro capitali europee, Carocci, Roma 2007; Ginocidio. La violenza contro le donne nell'era globale, Eleuthera, Milano 2007. b) Pubblciazioni sulla prostituzione. 1. Saggi: Donne di mondo. Costruzione sociale e realta' della prostituzione e del suo controllo statale, Eleuthera, 2004; Cattivi costumi: Le politiche sulla prostituzione nell'Unione Europea negli anni Novanta, Quaderni del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, Universita' di Trento, n. 25, 2002; Le politiche sulla prostituzione in Europa negli anni Novanta. Tesi di dottorato di ricerca in Sociologia e ricerca sociale presso l'Universita' degli studi di Trento, 2001. 2. Articoli: La prostituzione di strada nell'Unione Europea: le stime piu' recenti, in "Polis", n. 2, 2000, pp. 301-321; Paradossi della prostituzione, in "Polis", n. 1, 2001, pp. 5-12; La prostituzione come issue politica: l'abolizionismo della legge italiana e le proposte di cambiamento, in "Polis", 1, 2001, pp. 55-75; Danish legislation on prostitution in the context of the policy models in the E. U., in Kvinder, koen og forskning, n. 3, 2001, pp. 34-47. Lo sfruttamento della prostituzione, in La criminalita' in Italia, a cura di Marzio Barbagli e Ubaldo Gatti, Il Mulino 2002, pp. 149-158; Le politiche prostituzionali in Europa, in On the road: Manuale di intervento sociale nella prostituzione di strada, Milano, Franco Angeli 2003; Italy, the never-ending debate in The Politics of Prostitution: Women's Movements, Democratic States, and the Globalisation of Sex Commerce, a cura di Joyce Outshoorn, Cambridge University Press, in corso di pubblicazione. 3. Convegni. Organizzazione della Giornata di studi sulla prostituzione in Italia dell'Istituto Cattaneo (Bologna, 15.9.2000) e partecipazione con il paper La prostituzione di strada nell'Unione Europa: le stime piu' recenti; The position of the prostitutes in E. U. countries law and practice al workshop Ties that Bind: the Law, Economics and the Labour Market della IV Conferenza europea di ricerca femminista (Bologna, 28.9-1.10.2000), vedi in www.women.it/cyberarchive ; Organisations active in the field of prostitution in a comparative Western European perspective. Prostitution and trafficking as political issues Joint sessions dell'Ecpr (14-19 aprile 2000Copenaghen), vedi in www.essex.ac.uk/ecpr/; Models of policies about prostitution in the E. U. member states. Lezione tenuta al College di Vassar 23 aprile 2001; Danish legislation in a E. U. perspective. Sex til salg (28 settembre 2001 Copenaghen); Modelli di regolazione della prostituzione nell'Unione Europea.Rompere il silenzio sulle nuove schiavitu' della strada (17 maggio 2002 Cremona) in corso di pubblicazione negli Atti; Street prostitution and public policies in Milan, Italy. Sex work and public health 20/03/2008 18.46 Daniele Barbieri intervista Daniela Danna 4 di 4 Conference (18-20 gennaio 2002 Milton Keynes, UK); Trafficking and prostitution of foreigners in the context of the E. U. countries' policy about prostitution. Newr Workshop on Trafficking (25-26 aprile 2003 Amsterdam); Uno sguardo all'Europa. Convegno Nazionale Oltre le terre di mezzo. Ipotesi per nuove politiche sulla prostituzione (22-23 settembre 2003 San Benedetto del Tronto). c) Pubblicazioni sul lesbismo: 1. Saggi: Amiche, compagne, amanti. Storia dell'amore tra donne, Mondadori, Milano 1994 (ristampato nella collana Oscar, 1996). Pubblicato in edizione integrale e aggiornata da Editrice Uni Service, 2003; Matrimonio omosessuale, Erre Emme Edizioni, Roma 1997 (poi Massari Editore, Bolsena); "Io ho una bella figlia..." Le madri lesbiche raccontano, Zoe Edizioni, Forli', 1998. 2. Articoli: "Bisogna difendere la famiglia" Suggerimenti per un dibattito sulla destra al governo e le lesbiche: perche' non ci vogliono bene? Introduzione al dibattito in occasione della Giornata dell'orgoglio gay e lesbico a Milano, giugno 2002; Pregiudizio e orgoglio: gli effetti italiani del world pride, Incontro annuale dell'Associazione Americana di Italianistica, Filadelfia 2001; Cronache recenti di lesbiche in movimento, in "Quaderni viola", n. 4, 1996, pp. 6-17; Italy, in Lesbian motherhood in Europe, a cura di Kate Griffin e Lisa A. Mulholland, London, Cassell 1997, pp. 141-147; Lesbiche in movimento, in Pro/posizioni. Interventi alla prima universita' gay e lesbica d'estate, a cura di Gigi Malaroda e Massimo Piccione, Livorno, 24-30 agosto 1997. Universita' gay e lesbica d'estate, Livorno, 2000, pp. 50-56; The Beauty and the Beast. Lesbian characters in the turn-of-the-century Italian literature, in Queer Italia: Same-Sex Desire in Italian Literature & Film, a cura di Gary P. Cestaro, Palgrave MacMillan, 2004. 3 Convegni: Lesbian mothers in contemporary Italy, alla sezione "GenDerations" convegno internazionale "Women's Worlds '99" (Tromsoe 20-26.6.1999), vedi in www.skk.uit.no/WW99 ; Le modele italien: 20 ans de luttes lesbiennes organisees, in "Espace lesbien. Rencontre et revue d'etudes lesbiennes", n. 2, 2001 (Actes du colloque europeen d'etudes lesbiennes, Toulouse 13-16.4.01), pp.179-194, intervento al convegno "La grande dissidence et le grand effroi. Colloque europeen d'etudes lesbiennes"; Effetti italiani del World Pride al convegno annuale dell'American Association for Italian Studies (Filadelfia 19-22.4); Bisogna difendere la famiglia La destra al governo e le lesbiche. Perche' non ci vogliono bene? Giornata del Pride Glbt (21 giugno 2002 Cdm Milano); Non osava esprimere il suo desiderio: Gertrude Stein anno 1903, intervento al convegno "Dalle grandi madri alle grandi figlie. Storia della letteratura lesbica dal Novecento ad oggi", Roma 26-28.6.02, in corso di pubblicazione negli Atti"] ============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: [email protected] Numero 170 del 20 marzo 2008 L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': [email protected] 20/03/2008 18.46