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Relazioni tecniche Technical papers Federico Casarotto - [email protected] A proposito di difettosità della colata Poor melt quality causes casting defects Uno studio sulla bassa qualità nella fusione I difetti di colata, come le inclusioni del crogiuolo, trattamento o pulizia di ossido e la porosità da gas o da sbagliati del fuso e turbolenze in fa- restringimento, sono molto spesso se di trasferimento dello stesso. imputabili alla bassa qualità della fusione. Sono nove gli errori prin- Le soluzioni solide indesiderate cipali da evitare durante la fusione: rompono la struttura del grezzo se non presi in considerazione, cau- di colata sano difetti nell’elemento finito, di- Rallentando la fusione di lingotti fetti inevitabili anche prima che inizi e scarti esterni, la fase pastosa si la fase di colata. mantiene più a lungo. Gli ossidi di Gli errori commessi in fase di fusio- alluminio e gli elementi di lega chia- ne e di trasferimento nella fonderia ramente non possono separarsi dal dell'alluminio riducono la qualità del metallo liquido, ma restano nel fuso fuso e quindi della colata. Gli errori e formano dei filamenti di pellicola più comuni sono: fusione eccessi- di ossido (Fig. 1). La perdita di fuso vamente lenta, aggiunta di metallo è alta e avviene la segregazione; ne freddo, contatto della fiamma con consegue che è preferibile evitare la scarti esterni a parete sottile, al- fase pastosa. ta temperatura di fusione, rivesti- La fase pastosa perdura relativa- mento non idoneo del forno, scarsa mente a lungo nei forni sovraccari- manutenzione del forno, reazione chi, il cui funzionamento supera le 1) loro capacità fusorie. Questo capita spesso quando forni fusori con una resistenza elettrica vengono allestiti come forni d’attesa. In base al 'fattore segregazione' della lega, possono svilupparsi cristallini a Filamento di pellicole di ossido Cocoon of oxide skins Casting defects, such as oxide inclusions, gas porosity, shrinkage porosity, and macro shrinkage are often due to poor melt quality. Nine basic mistakes should be avoided during melting, otherwise defects into the finished component will be unavoidable even before the casting phase actually starts. Mistakes during melting and melt transfer in the aluminium foundry reduce the quality of the melt and, hence, of the castings. Sources of error on the "hot side" are: excessively slow melting, addition of cold metal, contact of the flame with thin-walled returns, high melting temperature, unsuitable furnace coating, poor furnace maintenance, reaction of the crucible, wrong treatment or cleaning of the melt and turbulences during melt transfer. Undesired solid solutions break the as-cast structure By slow melting of ingots and returns, the pasty phase is maintained over a long period of time. The oxides of aluminium and the alloying elements can not clearly separate from the liquid metal, but stay in the melt and form cocoons of oxide skin (Fig. 1). Melt loss is high, and segregation occurs. Therefore, the pasty phase should be avoided. The pasty phase lasts for a relative long period of time in overloaded furnaces, which are operated beyond their melting capacity. This happens often with electric resistance melting furnaces only laid out as holding furnaces. Depending on the "segregation factor" of the alloy, plate-shaped ferrous crystals can develop, thus interrupting the ho- Die Casting & Foundry Techniques 1 - 2009 59 Relazioni tecniche Technical papers mogeneous structure of the casting (Fig. 2). In addition to this, they will seriously affect the force distribution in the as-cast structure, once that loads or stresses are applied. The force lines will concentrate at the plate edges and form stress peaks that significantly reduce elongation, leading to early micro-cracks when the casting is subjected to dynamic stress. The ferrous solid solution plates prevent internal feeding in the casting too. The addition of cold ingots and returns leads to local cooling of the melt and to the introduction of oxides. Due to the local lower temperature, the oxides can not separate properly from the molten metal. Moreover, segregation occurs, promoting the precipitation of hard crystals. If manganese is present, AIFeMnSicrystals with a size of 10 to 100 microns are formed. They can appear in the final microstructure as fragmented crystals with a micro-hardness of 200 to 750 HV or as compact hexagonal crystals (Fig. 3) with highest hardness up to 1000 HV. Possible relocation of melting processes Small-sized, scaly returns cause a violent oxidation reaction when they get in contact with the melting flame. The oxide skins originated in this process form in turn clusters as shown in figure 4. Oxides of such closed and complex structure tend to persist in the melt. Salt-based fluxes may help to release the molten metal from their oxide skins. In circumstances where it is not possible to melt machining chips or die-casting flakes with suitable furnaces, these should be outsourced to a smelting works. Temperatures above 800°C cause damage to the aluminium melt. Hydrogen pick-up and oxide formation increase rapidly at high temperatures, especially when humidity is high next to the melting furnace or transport crucible. H2bubbles are formed, due to the gap in the solubility of hydrogen at the transition of aluminium from the liquid to the solid state. They form preferably on the 60 1 - 2009 Pressocolata & Tecniche Fusorie 2) conduce al raffreddamento locale del fuso e all'introduzione di ossidi. A causa della temperatura interna inferiore, gli ossidi non riescono a separarsi dal metallo fuso. Inoltre si verifica una segregazione che promuove la precipitazione dei cristallini pesanti. Se è presente manganese, si formano cristallini AIFeMnSi di Placchette AlFeSi segregate dimensione compresa tra 10 e 100 Segregated ALFeSi-plates micron che possono comparire nella struttura finale sotto forma di cristallini frammentati di microdurezza forma di placchetta, che interrom- compresa tra 200 e 750 HV o sotto pono la struttura omogenea della forma di cristallini esagonali com- fusione (Fig. 2), oltre ad influire patti (Figura 3) di durezza superio- negativamente sulla distribuzione re, fino a 1000 HV. di forza nella struttura del grezzo di colata dopo l’applicazione di carichi Possibile ricostituzione dei pro- o sollecitazioni. Le linee di forza si cessi di fusione concentreranno sull'estremità della Gli scarti scagliosi e di dimensioni placchetta e formeranno dei pic- ridotte provocano una violenta rea- chi di sollecitazione che riducono zione d’ossidazione quando entrano in maniera significativa l’allunga- in contatto con la fiamma di fusio- mento, portando a microfratture nel ne. La pellicola di ossido così origi- momento in cui la colata è sotto- nata a sua volta forma dei cluster posta a sollecitazioni dinamiche. Le come nella figura 4. placchette di soluzione solida fer- Gli ossidi con una struttura così rosa evitano inoltre l’alimentazione chiusa e complessa hanno la ten- interna alla colata. denza a sopravvivere alla fusione. L’aggiunta di lingotti e scarti freddi Si può intervenire con soluzioni a 3) base di sale per agevolare il distacco della pellicola di ossido dal materiale fuso. Qualora non fosse possibile fondere trucioli da lavorazioni meccaniche o paglie pressofuse nei forni idonei, questi dovrebbero Segregazioni compatte di AlMgFeSi Compact AlMgFeSi segregations Relazioni tecniche essere inviati ad una fonderia. Technical papers oxides, acting as nuclei (Fig. 5). Crucibles and tools getting in direct contact with the melt have to be preheated separately, possibly to melt temperature. Any delay in melts transport and during treatment must be avoided. When coated tools and insulation materials are used (also during transfer), it is not necessary to heat the melt to such high temperatures. 4) Le temperature superiori agli 800 °C possono danneggiare la fusione d’alluminio. Prese d’idrogeno e formazioni di ossido aumentano ad elevate temperature, specialmente quando l’umidità è alta nei pressi del forno fusorio o nel crogiolo di trasporto. Si formano delle bolle d’ossigeno causate dalla differenza di solubilità dell’idrogeno Clusters di pellicole di ossido in fase di transizione dell’alluminio Oxide skins forming clusters dallo stato solido a quello liquido. Le bolle si formano tendenzialmente negli ossidi, agendo come nuclei l'alluminio. È stato dimostrato che i (Fig. 5). materiali con un contenuto di Al2O3 È necessario preriscaldare separata- superiore all’85% danno buoni ri- mente, possibilmente a temperatura sultati. Inoltre, miscele refrattarie di fusione, i crogioli e gli strumenti particolarmente dense dovrebbero che entrano in contatto diretto con essere selezionate soprattutto per il il fuso. Vanno evitati eventuali ritar- contatto con i fusi di A1MgSi perché di nel trasporto del fuso e durante si evita efficacemente l’infiltrazione. il trattamento. Quando si utilizzano I forni sporchi (Fig. 6) aumentano strumenti rivestiti e materiali iso- la cristallizzazione dell’ossido e la lanti (durante il trasporto), non è formazione di cristallini, ad esem- necessario riscaldare il fuso a tem- pio di corindone (Al2O3), periclasio perature così alte. (MgO), spinello (MgAl2O4), idrato di ossido (OAlOH), ossido di zirconio Evitare reazioni indesiderate (ZrO2) o quarzo (SiO2). I rivestimenti refrattari, non idonei Dopo 25 ore le temperature di fu- per le fusioni di alluminio, reagi- sione di 700 °C in forni con una scono con il metallo fuso e il prodotto della reazione contamina lo stesso con conseguente penetrazione del metallo nel rivestimento del forno. Quando si sceglie un materiale refrattario, è importante tener conto del comportamento anfotero del- Pellicola di ossido con bolle di gas Oxide skin with gas bubble 5) Undesired reactions can be avoided Refractory linings, which are not suitable for the aluminium melts, react with the molten metal; the reaction products contaminate the melt, and metal penetration into the furnace lining occurs. When deciding for a refractory material, the amphoteric behaviour of aluminium should be taken into account. Materials with an Al2O3 content of more than 85% have proved successful. In addition, particularly dense refractory mixes should be selected especially for contact with A1MgSi melts, because this prevents infiltration efficiently. Unclean furnaces (Figure 6) enhance oxide crystallization, and crystals are formed, e.g. of corundum (Al2O3), periclase (MgO), spinel (MgAl2O4), oxide hydrate (OAlOH), zirconium oxide (ZrO2), or quartz (SiO2). After 25 hours, melt temperatures of 700 °C in furnaces with normal air inlet lead to corundum nucleation; at 800 °C this process already takes place after 7 hours. To avoid the formation of hard inclusions in the melt, the cleaning intervals should be shorter. In order to rule out the possibility of reactions between the melting or holding crucibles and the aluminium melt, the crucibles should be annealed at about 800 °C for several hours before they are used for the first time. This procedure also applies to clay-graphite crucibles and silicon-carbide crucibles. The reaction products of crucible material and melt lead to the formation of inclusions in the final microstructure. The internal feeding of the casting is particularly affected and impaired, causing shrinkage porosity and even macro shrinkages (Fig. 7). Reaction products in the melt also cause the so-called “black Die Casting & Foundry Techniques 1 - 2009 61 Relazioni tecniche Technical papers 6) Formazione di corindone sulle pareti del forno da restringimento e addirittura ma- Formation of corundum at the furnace wall ti della reazione nel fuso provocano cro restringimenti (Fig. 7). I prodotanche le “inclusioni nere”, così denominate per il loro colore. inclusions”, due to their black colour. Low-pressure density samples reveal melt quality Degassing of the melt with the help of lances or slowly rotating impellers may result in a violent movement of the bath surface. The rising bubbles of cleaning gas must not stir the bath surface into the molten metal. The melt can also be spoilt by inadequate modification and grain refinement. Low-pressure density tests can be carried out to monitor how the melt quality changes during treatment. Figure 8 shows an A1Si7Mg0,3 melt with a density of 2.60 g/cm3, which was refined with 250 ppm of strontium at 780 °C. The density subsequently dropped to approx. 2.34 g/cm3. Settling the melt improved its quality; the melt density rose again and reached the required value of 2.55 g/cm3. The impeller-degassing technique (nitrogen or argon), used nowadays to a great extent, improves the quality of the melt within a short period of time. This is the only method, which allows the subsequent production of sophisticated and sound castings with the highest pressure tightness. Sodium-modified melts need more precautions to ensure rapid dispersion of sodium, to avoid the formation of pinholes at the casting surfaces (Fig. 9). Over-modification, even locally around the immersion bell, should be avoided, as it leads to iron enrichment at the grain boundaries and undesired solid solution precipitations. Pouring stream turbulences during transferring of aluminium melts must 62 1 - 2009 Pressocolata & Tecniche Fusorie normale ventilazione Campioni con densità a bassa portano alla nuclea- pressione rivelano la qualità zione del corindone; della fusione a 800 °C questo pro- La degassificazione del fuso con cesso si produce dopo 7 ore. Per l’aiuto di lance o di giranti a lenta evitare la formazione di inclusioni rotazione può portare a movimenti dure nel fuso, gli intervalli di pulizia violenti della superficie del bagno. dovrebbero essere più ravvicinati. La comparsa di bolle dei gas di pu- Per escludere la possibilità di reazio- lizia non deve agitare la superficie ni tra i crogioli fusori o d’attesa e il del bagno di metallo fuso. fuso d’alluminio i crogioli dovrebbe- Il fuso può essere rovinato anche da ro essere ricotti ad una temperatura modifiche inadeguate e dall'affina- di 800 °C circa per diverse ore pri- zione del grano. Si possono esegui- ma di essere utilizzati per la prima re test di densità a bassa pressione volta. Questa procedura si applica per monitorare il cambiamento del anche ai crogioli in piombaggine e fuso durante il trattamento. La fi- in silicato di carbonio. I prodotti del- gura 8 illustra un fuso di A1Si7Mg0,3 la reazione tra il materiale del cro- con densità di 2,60 g/cm 3, che è giolo e il fuso portano alla formazio- stato affinato con 250 ppm di stron- ne d'inclusioni nella microstruttura zio a 780 °C. La densità è successi- finale. L’alimentazione interna della vamente calata a circa 2,34 g/cm3. colata viene particolarmente colpita La sedimentazione del fuso ha mi- e pregiudicata, provocando porosità gliorato la qualità; la densità è au- 7) mentata ed ha raggiunto il valore richiesto di 2,55 g/cm3. La tecnica di degassificazione girante (azoto o argo), utilizzata oggi in larga scala, migliora la qualità del fuso in breve tempo. Questo è il solo metodo che consente la successiva produzione di colate solide e ben strutturate con la più alta tenuta di pressione. I fusi modificati al sodio necessitano di ulteriori precauzioni Bolle di reazione con fascio di ossido Reaction bubble with oxide nest Relazioni tecniche per assicurare la rapida dispersione Technical papers Qualità del fuso in seguito a modifiche del sodio ed evitare la formazione di puntinatura nelle superfici colate Melt quality after modification (Fig. 9). È preferibile evitare le modifiche eccessive, anche localmente, attorno alla campana d'immersione, poiché L’assicurazione pre- porterebbero un arricchimento di ventiva della qualità ferro nei bordi del grano e indeside- aumenta la produtti- rate precipitazioni solide. vità Le turbolenze del flusso di colata in Evitare gli errori sopra menzionati fase di trasferimento dei fusi d’al- in fase di fusione e di trasferimento luminio dovranno essere evitate: del fuso crea basi solide per pro- è essenziale che il flusso di colata durre colate di alta qualità. Il tasso sia uniforme e laminare. Utilizzando di scarto è ridotto e la produttività idonei sistemi di condotti o canali della fonderia aumenta. è possibile evitare la caduta libera Allo stesso tempo è fondamentale della colata di metallo. Le colate essere consapevoli dei limiti. Non turbolente non solo intrappolano tutto deve essere fatto in sede. Per l’aria, ma portano anche a una for- quanto riguarda gli scarti esterni di mazione continua di ossidi. piccole dimensioni, può essere uti- Le fonderie specializzate in colate le fare riferimento all’attrezzatura continue resistenti o pressofusioni speciale delle fonderie di rifusione. saldabili dovranno prestare partico- In altri casi sarà inevitabile investire lare attenzione a questo aspetto. sulle proprie attrezzature. Special- Di nuovo, i campioni con densità mente per le fonderie, comunque, a bassa pressione mostrano come è fondamentale rivedere e ottimiz- un trasferimento improprio del fuso zare gli intervalli di manutenzione e influisca sulla sua qualità. Un fuso pulizia. con densità di 2,65 g/cm3 è stato trasferito a una siviera mediante caduta libera dal forno, con una caduta di 2,1 m. Dopo un simile trasferimento, il fuso nella siviera presentava una densità di appena 2,43 g/cm3. Al contrario, utilizzando un condotto per il trasferimento del fuso, la densità del metallo nella siviera riportava un valore specifico di 2,55 g/cm3. Puntinatura in seguito al getto della colata t Pinholes after jet blasting of the casting 9) 8) be avoided; a smooth and laminar flow of the pouring stream is essential. By using suitable channel or duct systems a free fall of the metal stream can be avoided. Turbulent metal streams do not only entrap air, but also provide the continuous formation of oxides. Foundries specialized in heavy-duty castings or weldable pressure die-castings have to pay special attention to this fact. Again the low-pressure density samples show how improper melt transfer affects the melt quality. A melt with a density of 2.65 g/cm3 was transferred to a ladle by free fall from the furnace, dropping it from 2.1 m. After such turbulent transfer the melt in the ladle only had a density of 2.43 g/cm3. When a proper duct system was used for melt transfer, the density of the molten metal in the ladle showed the specified value of 2.55 g/cm3. Preventive quality assurance increases productivity Avoiding the above mentioned mistakes during melting and melt transfer create a sound basis for the manufacture of high-quality castings. The scrap rate is reduced and the productivity of the foundry is increased. At the same time, it is crucial to be aware of existing limitations. Not everything needs to be done in-house. Concerning melting small-sized returns, for instance, it may be useful to fall back upon the special equipment of remelting works. In other cases it will be inevitable to invest in one's own equipment. Especially for foundries, however, it is vital to review and optimise cleaning and maintenance intervals. Die Casting & Foundry Techniques 1 - 2009 63