Blocchiamo la tratta degli esseri umani!

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Blocchiamo la tratta degli esseri umani!
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Accoltellamento a Claro
L’ATTUALITÀ
FOCUS
prostituzione
e regole
IL CAFFÈ 8 dicembre 2013
Un uomo accoltellato è finito all’ospedale con serie
ferite all’addome. È questo il bilancio di un violento
litigio avvenuto ieri mattina, sabato, a Claro, davanti ad
un bar. Secondo le prime ricostruzioni due giovani
hanno avuto un alterco con un uomo che ha ha
estratto un coltello ferendone uno. L’uomo è stato
arrestato assieme all’altro giovane.
“Blocchiamo la tratta degli esseri umani!”
Dalle multe di Parigi alle richieste a Berna si allarga il fronte antiprostituzione
Reuters
NOSTRO SERVIZIO
L’
Reuters
EMERGENZA
Il sesso a
pagamento
è ormai
un’emergenza;
se ne discute in
Francia, Italia e
a Berna, ma
pure in Ticino,
mentre a
Zurigo, foto a
destra, non
mancano le
polemiche
per i box delle
prostitute
delle organizzazioni criminali, illegalità e squallore. Lo Stato, che
deve condividere anche valori etici, non può stare a guardare o
muoversi con leggi tipo quella pro-
L’intervista
posta in Ticino che è una macedonia”.
A Berna la consigliera nazionale
evangelica bernese Marianne
Streiff-Feller, ha chiesto un rappor-
to sui Paesi che, come la Svezia,
hanno vietato la prostituzione. E
chiede nel suo postulato se in Svizzera questo modello sia possibile.
Ben 42 i consiglieri nazionali han-
Il deputato ps Sommaruga analizza le proposte in Parlamento
“Più tutele legali, non proibizionismo”
“C
oncedere uno statuto giuridico
alle prostitute piuttosto che
proibire”. Per Carlo Sommaruga, socialista, deputato ginevrino al Nazionale, l’imperativo è questo.
La prostituzione è nell’agenda politica
nazionale. Qual è l’orientamento generale in Parlamento?
“Arrivare a definire una cornice legale per
proteggere meglio donne e uomini che
esercitano la prostituzione”.
IL DEPUTATO Pensa ci sia un’ondata proibizionista?
“No, non è così”.
Carlo
Sommaruga, Ma con la richiesta di Streiff-Feller, firmata anche da lei, non si ipotizza un
avvocato
e consigliere possibile divieto?
“Quell’atto chiede un rapporto sulle espenazionale
rienze maturate da Paesi che, come la Svedi Ginevra
zia, hanno vietato la prostituzione. È sbagliato dire che i 42 cofirmatari del postulato sono per un divieto generale”.
Ti-Press
obiettivo è fermare la
tratta di essere umani,
la prostituzione controllata e gestita da un
arcipelago di organizzazioni criminali. La Francia si è
mossa con una legge per multare
pesantemente i clienti delle lucciole. L’Italia, invece, va in controtendenza con la proposta di riaprire le
“case chiuse” per contenere il dilagante fenomeno delle prostitute
sulle strada. In Germania, invece,
si chiede una maggiore regolamentazione. In molti Paesi europei
la prostituzione è diventata un’
emergenza sociale. Ma anche il
collaudato modello svizzero sembra scricchiolare. A Berna si sono
formati due fronti compatti su richieste opposte, ma con un comune denominatore: fermare la tratta
di esseri umani a scopo sessuale.
Un obiettivo rilanciato in Ticino
dal capogruppo ppd in Gran Consiglio Fiorenzo Dadò che, dalla tribuna del congresso del suo partito,
si è chiesto se lo Stato “deve favorire o rendere difficile lo sfruttamento di queste povere ragazze?”. Intanto la nuova legge cantonale sulla prostituzione stenta a superare
l’esame della scommissione parlamentare.
Una
domanda
quella di Dadò che
potrebbe portare a
una conclusione,
quasi una provocazione: è arrivato
il momento di vietare la prostituzione? Dadò frena,
ma è chiaro: “Sono
realista, il divieto
assoluto mi pare una soluzione
bella ma irrealizzabile. Ciò che invece si può e si deve fare è combattere l’idea che la prostituzione sia
semplicemente un business come
un altro o che le prostitute ci saranno sempre per cui dobbiamo
rassegnarci. Invece, abbiamo le
prove, e non solo in Svizzera, che
dietro questo mondo ci sono una
speculazione disumana, l’attività
le norme in
EUROPA
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Ci sono altre iniziative sul tema?
“Diverse. A cominciare dal postulato Caroni, ad esempio. O l’iniziativa del canton
Berna”.
Cosa chiede?
“In sostanza, il riconoscimento dell’elemento contrattuale tra clienti e prostitute”.
Ma anche lei ha presentato un’iniziativa. Cosa si prefigge?
“La mia proposta punta al perseguimento
d’ufficio dei reati di sfruttamento passivo
della prostituzione”.
Contro lo sfruttamento economico?
“Sì, casi in cui qualcuno, da persone che
esercitano la prostituzione, ottiene vantaggi patrimoniali sproporzionati, oppure
un reddito abusivo”.
La soppressione del reato di sfruttamento passivo ha portato all’attuale sviluppo del mercato del sesso?
“Sì, indubbiamente”.
no firmato la sua richiesta. Un altro
fronte, con 55 parlamentari che
hanno invece appoggiato la proposta del deputato radicale appenzellese Andrea Caroni, punta a rafforzare lo tutela giuridica delle ragazze. Molti deputati hanno firmato entrambe le proposte. Nel 2015,
il Consiglio federale presenterà un
rapporto in cui le due posizioni saranno esaminate assieme.
Streiff-Feller ha precisato che non
sitratta di un’ ondata proibizionista: “Sostenere, come è stato fatto,
che ci siano 43 deputati che vogliono il divieto della prostituzione è
sbagliato. Il problema è complesso
e io ho chiesto un rapporto sulle
esperienze in altri Paesi”. Diverso
l’approccio dell’altro fronte. “Il problema – precisa Caroni – non si risolve con la repressione o la criminalizzazione. Ma con più legalità,
cioè migliorando lo statuto giuridico delle prostitute”.
Per il deputato plr, la priorità è
abrogare la cosiddetta “contrarietà
al buon costume” e sancire il diritto delle ragazze a ottenere il salario
pattuito con il cliente e di stipulare
un contratto di lavoro. In questa direzione va una recente sentenza
del tribunale di Horgen, che ha
condannato un cliente a risarcire
una prostituta dopo che le aveva
corrisposto solo parte del compenso pattuito.
Intanto, a Bellinzona anche un
gruppo di associazioni di donne ha
proposto tredici domande critiche
sulla nuova legge , mentre l’associazione Bel Ticino ha rimarcato la
necessità di norme efficaci per
bloccare l’attività criminale che
gravita attorno alle lucciole. “Ma
soprattutto bisogna lavorare duro
sulla prevenzione”, dice Giancarlo
Nava, vicepresidente di Bel Ticino:
“Vietare la prostituzione mi pare
più una provocazione che un
obiettivo raggiungibile. Però si
possono mettere paletti a questi attività. La Francia? Affibbiare multe
ai clienti mi sembra un modo per
spostare il problema più che per risolverlo”.
r.c.
GERMANIA
La legge di circa 10 anni fa
permette l’attività nei locali a
luci rosse. Ora si vuole
combattere lo sfruttamento
FRANCIA
Una legge prevede multe
sino a 1500 euro per i clienti
delle prostitute. La norma
deve ora passare al senato
ITALIA
Dal 1958 (legge Merlin) la
prostituzione è vietata. La
Lega e altri partiti vogliono
riaprire le “case chiuse”
SVEZIA
La legge punisce i clienti e
l’adescamento con pesanti
sanzioni. Si va da condanne
da 6 a 12 mesi di carcere
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