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Numero 43
3 febbraio 2009
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Niente recupero per
i mercati, riprende la
corsa ai beni rifugio
S
Sono andate deluse le attese di chi si attendeva che i
mercati voltassero pagina dopo l'annus horribilis 2008.
Wall Street ha archiviato il gennaio peggiore della propria storia con ribassi vicini al 9%. Per scovare performance positive bisogna spingersi in Sud America con i
rialzi dell'1,5% per il mercato brasiliano e del 12,2%
per quello cileno. Il susseguirsi di cattive notizie sul
fronte macroeconomico è stato accompagnato in queste
settimane da una debole tornata di trimestrali. Di primaria importanza, per scoprire se si potrà assistere nel
breve periodo a un recupero dei mercati, i dati sul mercato del lavoro statunitense in arrivo venerdì 6 febbraio. Le attese sono di oltre 500mila posti di lavoro persi,
in linea con i pessimi dati degli ultimi mesi del 2008.
Debolezza dei mercati azionari che ha inevitabilmente
spinto gli investitori verso porti sicuri quali i metalli
preziosi con oro e argento in cima alle preferenze.
EtfNews in questo numero ha fatto il punto sul platino,
anch'esso in buona tenuta nelle ultime settimane. A
livello di singoli settori negli ultimi mesi le caratteristiche difensive del "food & beverage" hanno permesso a
questo settore di sovraperformare rispetto al mercato.
La criticità dei mercati non ferma comunque l'arrivo di
nuovi Etf in Piazza Affari. Etf Securities è scesa nell’arena degli ETF con 13 trackers azionari aventi come sottostanti azioni di società legate alle commodity e indici
legati al mercato azionario Usa. Di contro PowerShares
ha lanciato il primo Etf legato al Medio Oriente e
Africa del Nord.
SGAM, lo short a leva sull'EuroStoxx 50 pronto al debutto
Dal 4 febbraio arriva anche a Piazza Affari lo Sgam
XBear Dj EuroStoxx 50, un Etf strutturato che replica
all'inverso con effetto leva l'andamento dell'indice azionario Eurostoxx 50 total return. Un deprezzamento dell'indice delle blue chips italiane viene tramutato in un
apprezzamento più che proporzionale, fino a un massimo
del 200%, dell'Etf e viceversa. Il costo annuo di gestione
è dello 0,60%.
Lyxor, cambia lo specialist su 17 Etf
Dal 2 febbraio Hvb (gruppo Unicredit) è subentrata a
Société Générale nel ruolo di operatore specialista su 17
Lyxor Etf quotati in Borsa Italiana.
Da PowerShares un nuovo Etf su Medio Oriente e Nord Africa
Dal 2 febbraio è quotato presso il segmento EtfPlus di
Piazza Affari il PowerShares Middle East North Africa
NASDAQ OMX Fund, tracker che replica la performance
delle società a maggiore dimensione e liquidità domiciliate nell'area dei mercati emergenti cosiddetta Mena, ossia
Middle East e Nord Africa.
2 Etf Securities sbarca negli Etf
5 Etf su Medio Oriente-Nord Africa
7 Etf settoriali: food & beverages
8 Focus Banca Imi: materie prime
10 Focus commodity: platino
12 Osservatorio Etf
Buona lettura
2
NUOVI ETF
13 nuovi ETF per arrivare là
dove gli ETC non possono
ETF Securities dà vita a una nuova piattaforma di ETF azionari con sottostanti azioni di società legate alle commodity e gli indici della famiglia Russell
rappresentativi del mercato azionario a stelle e strisce
Investire sul 98% del mercato azionario americano con
due soli ETF. E' una delle opportunità offerte dall'ingresso di ETF Securities nell'arena degli ETF dopo l'ormai
consolidata esperienza negli ETC. La società londinese
ha emesso 13 ETF azionari armonizzati UCITS III e quotati dal 30 gennaio su Borsa Italiana. Si tratta di 11 tracker tematici e di 2 su large e small cap Usa.
I primi sono studiati da un lato per consentire l'investimento su quei sottostanti per i quali non è possibile guadagnare un'esposizione diretta, si pensi a settori quali
acqua, carbone, acciaio, trasporto marittimo, energia
alternativa e nucleare, e dall'altro per essere usati nella
previsione che in alcune fasi le società focalizzate su singole commodity possano performare meglio delle stesse
materie prime.
I due strumenti sull'azionario Usa sono invece basati su
benchmark leader del mercato azionario statunitense:
l'indice Russell 1000 sulle large-cap e l'indice Russell
2000 sulle small-cap, entrambi riconosciuti come barometri del mercato azionario Usa tra i più attendibili e
completi e che insieme coprono il 98% della capitalizzazione della Borsa americana.
I
Nelle prossime pagine per ognuno dei nuovi strumenti
(riportati nella tabella con i loro costi e con i codici di
negoziazione) saranno presentate le caratteristiche salienti dell'indice sottostante.
I nuovi Etf di Etf Securities
ETF
CODICE
TER
ETFS WNA Global Nuclear Energy
NUKE
0,65%
ETFS Janney Global Water
WATE
0,65%
ETFS S-Net ITG Global Agri Business
AGRI
0,65%
ETFS Russell Global Coal
COAL
0,65%
ETFS Russell Global Gold
AUCO
0,65%
ETFS Russell Global Steel Large Cap
STEE
0,65%
ETFS Russell Global Shipping Large Cap
SHIP
0,65%
ETFS Russell 1000
RONE
0,35%
ETFS Russell 2000
RTWO
0,45%
ETFS DAXglobal Alternative Energy
ALTE
0,65%
ETFS Dow Jones STOXX 600 Basic Resources
BASR
0,30%
ETFS Dow Jones STOXX 600 Oil & Gas
OILG
0,30%
ETFS Dow Jones STOXX 600 Utilities
UTIL
0,30%
NUOVI ETF
ETFS WNA Global
Nuclear Energy
L’indice azionario WNA
Nuclear EnergySM garantisce
l’esposizione su tutta una
gamma di segmenti di business relativi al settore dell’energia nucleare: costruzione primaria, reattori, generatori di energia, tecnologia,
equipaggiamento, servizi, e rifornimento di combustibili.
Il WNA Nuclear EnergySM è l’ indice ufficiale del World
Nuclear Association. E' costituito da 65 componenti con
una prevalenza di compagnie statunitensi e giapponesi.
ETFS Janney Global Water
L'indice Janney Global Water è
il benchmark azionario di
imprese dedite sia ai servizi di
pubblica utilità sull'acqua sia
alla produzione di tecnologie
del settore idrico. Il Janney
Global Water IndexSM e’ composto da 65 titoli globali per i quali almeno il 25% dei
proventi sono associati all’acqua. All'interno del paniere,
utilities e società di produzione vengono pesate 50/50.
Circa il 50% del peso dell'indice fa riferimento a compagnie statunitensi e per la restante parte principalmente a
gruppi britannici, francesi, giapponesi e svizzeri.
ETFS S-Net ITG Global Agri Business
L'indice azionario S-Network ITG Agriculture comprende
imprese con core business concentrato nel settore primario a livello globale. L'indice è concepito per consentire
l'esposizione su vari segmenti di business che assieme
compongono l'intero settore
agricolo: semina, chimica e
fertilizzanti, produzioni di
materie prime agricole e di
allevamento. AGRI include
società impegnate in quattro
settori agricoli principali: a)
sementi, prodotti chimici e
fertilizzanti, b) attrezzature ed
irrigazione, c) prodotti agricoli e d) allevamento di bestiame. AGRI contiene titoli selezionati in un universo di
titoli azionari negoziati in borse valori riconosciute in
America, in Europa, nel Medio Oriente e in Africa
(EMEA) e nell’Asia-Pacifico, sulla base di un insieme di
criteri di screening oggettivi. I criteri di selezione includono i requisiti quali la partecipazione al settore, la quotazione su borse primarie, la capitalizzazione minima, il
flottante minimo, il prezzo minimo e il volume medio di
trading giornaliero.
ETFS Russell Global Coal
Il Russell Global Coal Index
misura il rendimento dei titoli
relativi al settore carbonifero
presenti all'interno dell'Indice
Russell Global, rappresentativo del mercato azionario globale investibile. L'indice,
espresso in dollari, include 52 titoli di 17 paesi. Al suo
interno la componente principale è quella delle società
cinesi, alle quali compete un peso pari a circa il 50%.
ETFS Russell Global Gold
L'Indice Russell Global Gold
misura la performance di tutti
i titoli correlati all’oro inclusi
nel Russell Global Index.
L’indice include 72 titoli di 8
paesi. L'indice aumenta l'esposizione verso il settore dell'oro
poiché comprende le società a più ampia capitalizzazione
impregnate in queto comparto.
ETFS Russell Global
Steel Large Cap
Il Russell Global Steel Large
Cap Index misura la performance di tutti i titoli di società
siderurgiche a grande capitalizzazione incluse nel Russell
Global Index. L’indice include
59 titoli di 21 paesi ed è costruito in modo da offrire un
barometro completo e imparziale del settore delle società
siderurgiche a grande capitalizzazione ed è ribilanciato
completamente ogni anno per assicurare l’inclusione di
azioni nuove e in crescita.
ETFS Russell Global Shipping Large Cap
Il Russell Global Shipping Large Cap Index misura la performance di tutti i titoli di società di spedizioni marittime a grande capitalizzazione incluse nel Russell Global
Index. L’indice include 29 titoli di 12 paesi. L'indice è
3
4
NUOVI ETF
costruito in modo da offrire
un barometro completo e
imparziale del settore delle
società che si dedicano al trasporto marittimo a grande
capitalizzazione ed è ribilanciato completamente ogni anno
per assicurare l’inclusione di
azioni nuove e in crescita.
ETFS Russell 1000
Il Russell 1000 Index misura la performance del segmento di società maggiormente capitalizzate nell’universo di
titoli azionari USA.
L’indice è una sottoclasse del Russell 3000 Index e include circa 1.000 tra i titoli maggiori sulla base di una combinazione della loro capitalizzazione di mercato e dell’appartenenza attuale all’indice.
Il Russell 1000 rappresenta
circa il 92% del mercato statunitense. Il Russell 1000 Index
è costruito in modo da offrire
un barometro completo del segmento delle large cap ed è
ribilanciato completamente ogni anno per assicurare l’inclusione di azioni nuove e in crescita. Considerato il
focus del sottostante su società a larga capitalizzazione e
dunque caratterizzate da volatilità solitamente contenuta,
lo strumento è adatto a investitori relativamente avversi al
rischio, con portafogli difensivi. L'indice sottostante
sovraperforma usualmente in fasi di elevata volatilità e di
ascesa del ciclo economico.
ETFS Russell 2000
Il Russell 2000 Index è una
sottoclasse del Russell 3000
Index che rappresenta circa il
10% della capitalizzazione di
mercato totale di tale indice.
Include circa 2000 tra i titoli
più piccoli del mercato, sulla
base di una combinazione della loro capitalizzazione di
mercato e dell’appartenenza attuale all’indice.
Il Russell 2000 è costruito in modo da offrire un panorama completo delle società a bassa capitalizzazione ed è
ribilanciato completamente ogni anno per assicurare che
i titoli a capitalizzazione maggiore non distorcano la per-
formance e le caratteristiche della classe delle small cap
vere e proprie. I titoli presenti nel paniere sono caratterizzati da un livello di rischio maggiore rispetto a quelli con
maggiore capitalizzazione, ma anche da maggiori possibilità di rendimento. Le prestazioni dei portafogli small cap
tendono ad essere più volatili rispetto a quelli dei portafogli large cap.
ETFS DAXglobal Alternative Energy
L'indice DAXglobal Alternative Energy Fund è composto
da società scelte su scala mondiale e attive nella produzione di energie alternative.
Uno dei criteri di selezione è che le società debbano generare almeno il 50% del proprio business nel settore delle
energie rinnovabili. I settori di
competenza sono: eolico, solare, gas naturale, etanolo e un
insieme di energia geotermica,
idrica e batterie. A questi cinque segmenti viene assegnata
la medesima ponderazione.
Nell’ambito di questi sotto-segmenti le società si qualificano
per capitalizzazione di mercato e volume di scambi medio
giornaliero che deve superare il milione di dollari.
L'indice DAXglobal Alternative Energy replica la performance delle 15 imprese più grandi e liquide del mondo
appartenenti al segmento delle energie alternative, 3
società sono state selezionate rispettivamente su ognuno
dei cinque settori energetici che compongono l'indice:
eolico, solare, gas naturale, etanolo e un raggruppamento
di sotto settori che vanno dal geotermico, idroenergetico
agli accumulatori di energia ugualmente distribuiti.
ETFS con sottostanti indici Dow Jones STOXX 600
Gli indici Dow Jones STOXX 600 Basic Resources, Dow
Jones STOXX 600 Oil & Gas e Dow Jones STOXX 600
Utilities fanno parte del più esteso indice Dow Jones
STOXX 600. Il Dow Jones STOXX 600 Basic Resources
Index è ideato per rappresentare le maggiori società europee nel settore delle risorse di base.
Il Dow Jones STOXX 600 Oil & Gas Index è ideato per
rappresentare le maggiori società europee nel settore del
petrolio e gas. Il Dow Jones STOXX 600 Utilities Index è
ideato per rappresentare le maggiori società europee nel
settore delle Utilities.
Marco Barlassina
NUOVI ETF
PowerShares
punta su
Medio Oriente e
Nord Africa
Il prodotto replica l’andamento delle
società dell’area del “Mena” e consente di investire in molti paesi emergenti.
Ma occhio ai rischi...
I
Il 2 febbraio è sbarcato sul segmento EtfPlus di Piazza Affari il
PowerShares Middle East North Africa Nasdaq Omx Fund,
emesso da Invesco PowerShares. Lo strumento replica fedelmente l'andamento del Nasdaq Omx Middle East North Africa
index, espresso in dollari, che raggruppa le società a maggiore
dimensione e liquidità domiciliate nell'area dei mercati emergenti Middle East Nord Africa (Mena). Tale area, caratterizzata da
una grande disponibilità di risorse di base, in particolare petrolio e gas naturale, è composta da una lunga lista di paesi ma l'indice di riferimento si limita a seguire l'andamento di società
domiciliate in Bahrain, Egitto, Giordania, Kuwait, Libano,
Marocco, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Tunisia o Emirati Arabi
Uniti. Attualmente, puntualizza una nota di Invesco
PowerShares, restano però escluse dall’universo ammissibile
l’Arabia Saudita e la Tunisia, che “potranno essere inserite in
seguito”. Investendo nel PowerShares Middle East North Africa
Nasdaq Omx Fund si prende posizione non soltanto su un'area
di mercato emergente, con tutti gli annessi rischi, ma anche sul-
Il PowerShares Mena Nasdaq Omx Fund
Tipo Strumento
Benchmark
Etf
Nasdaq Omx Middle East North
Africa Index
Nota Benchmark
Codice di Negoziazione
Codice ISIN
Commissioni Totali Annue
Commissioni Entrata uscita Performance
Emittente
Azionario Mercati Emergenti
PSM
IE00B3BPCJ75
0,75%
No
Invesco PorweShares
5
6
NUOVI ETF
l'andamento di petrolio e gas naturale. Per quanto concerne il
greggio in particolare, va segnalato il forte ridimensionamento
delle quotazioni che ha avuto luogo negli ultimi mesi sui mercati internazionali delle materie prime in risposta alla contrazione
della domanda legata alla recessione globale in corso. Tra l'altro,
oltre la negatività della congiuntura, nell'immediato futuro
anche la spinta generale verso energie alternative pulite da parte
delle autorità politiche - il neo-presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama, in questo senso ha dato il “la” - potrebbe avere
un impatto negativo sulla domanda di oro nero, penalizzando
così le società dell'area Mena. D'altra parte, va sottolineato come
la stessa area nel 2007 abbia registrato una robusta crescita del
Pil per il quinto anno consecutivo: l'incremento medio è stato
del 5,35 per cento. Tuttavia, il generale rallentamento economico in corso già nel 2008 potrebbe avere provocato una battuta
d'arresto della crescita.
Come evidenzia Sergio Trezzi, responsabile Italia per Invesco, il
PowerShares Middle East North Africa Nasdaq Omx Fund è "un
prodotto molto interessante e innovativo perché legato a una
area geografica di sicuro interesse, caratterizzata da un tasso elevatissimo di popolazione giovane, sotto i 40 anni, e da un’immensa disponibilità di materie prime. Tutto ciò consentirà a
questa regione una crescita di consumi, di infrastrutture e di
investimenti". "Ricordiamo - mette in guardia Trezzi - che tale
prodotto mira a ottenere alti rendimenti sul lungo termine, pertanto può essere caratterizzato da elevata volatilità nel breve
periodo". Benché i paesi dell'area del Mena siano numerosi e
dunque sia garantita una certa diversificazione sui mercati emergenti, gli stessi sono specializzati nella produzione di petrolio e
gas naturale. Esiste quindi il rischio che lo strumento esponga
l'investitore in maniera eccessiva alle fluttuazioni delle quotazioni del greggio, con relativo impatto sui conti finanziari delle
società quotate sul Nasdaq Omx Middle East North Africa
index. Inserire l'Etf all'interno di un portafoglio ben diversificato da tutti i punti di vista è importante anche alla luce del fatto
che i paesi del Mena, per quanto tra loro eterogenei in termini
politici e di grado di sviluppo, hanno economie e mercati finanziari contraddistinti da una reciproca interdipendenza. Va infine
tenuto conto del rischio di cambio che si corre e che agisce tramite un duplice canale, legato sia al fatto che il Nasdaq Omx
Middle East North Africa Index è espresso in dollari sia al fatto
che le società che lo compongono hanno a loro volta valute proprie diverse dall'euro, moneta in cui il “replicante” è quotato a
Piazza Affari. Il PowerShares Middle East North Africa Nasdaq
Omx Fund è il primo e al momento l'unico Etf quotato sul listino di riferimento italiano a puntare esclusivamente sulle società
dei paesi emergenti del Mena. Tuttavia, sull'EtfPlus sono negoziati prodotti simili. E' il caso del Db X-Trackers Msci Em Emea
Trn Index Etf, strumento emesso da Deutsche Bank che tende e
replicare l’andamento dell’indice Msci Emea Emerging Markets
Total Return, che a sua volta misura la performance dei mercati
azionari dei paesi emergenti in Europa, Medio Oriente e Africa.
La differenza principale è dunque la presenza all'interno del
paniere di riferimento di società dei paesi emergenti dell'area
europea. Il Db X-Trackers Msci Em Emea Trn Index Etf da inizio anno ha lasciato sul terreno il 14% circa, mentre se si allarga
l'orizzonte temporale agli ultimi 12 mesi le perdite si estendono
a oltre il 50 per cento.
Carlotta Scozzari
ETF SETTORIALI
Food & Beverages per sfamare
la voglia di sicurezza
Di fronte alla volatilità dei mercati, il settore alimentare e delle bevande
riesce a limitare le perdite. E, secondo alcuni analisti, il 2009
potrebbe riservare ghiotte sorprese
In tempi dove l'incertezza delle economie e la volatilità dei mercati governano gli scambi, diventa sempre più difficile trovare
una soluzione che protegga l'investimento. Tra i settori che stanno reggendo meglio all’urto della crisi c’è il "Food & Beverages",
quella categoria che raccoglie i titoli delle società che operano
nel settore degli alimentari e delle bevande. Questo comparto in
Europa si è comportato bene se lo si confronta con l’andamento medio del mercato. Lo dimostrano gli indici di riferimento.
Negli ultimi 3 mesi il Dj Stoxx 600 Food & Beverges ha seguito
un andamento lineare e senza sbalzi contro un calo del 17%
dell'Eurostoxx 50. E il confronto rimane favorevole per il settore
anche in un orizzonte temporale più ampio. Da giugno infatti,
se il mercato si è affossato di oltre 44 punti percentuali, il Dj
Stoxx 600 Food & Beverages è riuscito a contenere le perdite
con un -17,47%. Non solo. I titoli del Food & Beverages piacciono agli analisti. Quelli di Credit Suisse hanno sul settore il rating
"overweight" (sovrapesare), e quelli di Citigroup giudicano a "low
risk" (basso rischio) i colossi del cibo. "Un modello di crescita
difensiva e un rischio accettabile sono le due caratteristiche del
settore Food & Beverages e che ci portano a una raccomandazione overweight", si legge in un recente report della casa d'affari
statunitense. Tra i big del comparto, Unilever, per esempio, è
vista da Citigroup con una performance in rialzo nel 2009, grazie al suo programma di risparmio dei costi. "Unilever, oltre agli
aspetti positivi propri del settore, offre anche un forte bilancio e
una resistenza di utili - illustrano gli analisti - fattori molto importanti nell'attuale fase di mercato". Gli analisti di Jp Morgan inve-
I
Food & beverages vs mercato
DJ Eurostoxx 600
100
DJ Eurostoxx 50
90
80
70
60
Lug 08
Fonte: Bloomberg
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
ce mettono l'accento sul gigante francese Danone (overweight), "
che ha adattato la sua strategia al periodo attuale e i dati europei
su alcuni prodotti alimentari (come lo yogurt) sono incoraggianti". Ma non sono da meno i colossi più propriamente orientati
al "beverages". Credit Suisse è convinto che l'avvicinarsi di una
nuova fase di consolidamento tra le società di birra e alcolici raccoglierà l'attenzione del mercato sull'intero comparto. "Il consolidamento delle società attive nel "beverage" è stato negli ultimi
cinque anni un driver di crescita - spiegano gli esperti della banca
elvetica - In questo momento, caratterizzato da una pressione dei
costi e da un rallentamento della crescita economica che frena i
consumi, vediamo molto probabile una nuova fase di consolidamento per i prossimi 12 mesi che integri le due categorie, birra
e alcolici". Un nuovo ciclo di fusioni è visto da Credit Suisse
decisamente positivo, in quanto "potrebbe condurre a sinergie
importanti e a un aumento delle vendite". Meno ottimisti invece sono gli analisti di Dresdner Kleinwort che hanno abbassato
le stime di utile 2009 su quasi tutti i nomi europei del comparto "beverage" e ridotto le previsioni di volume e margine per alcuni dei più importanti mercati di sbocco. A preoccupare il broker
tedesco è soprattutto la forza dell'euro rispetto alla sterlina e alle
valute dei Paesi emergenti, oltre che le basse previsioni di crescita delle economie mature nel 2009 che freneranno i consumi. A
salvare i protagonisti del settore saranno, secondo Dresdner, la
capacità dei gruppi di ridurre i costi interni.
Gen 09
Valeria Panigada
77
8
FOCUS BANCA IMI
Materie prime
prosegue il ribasso
L’APPROFONDIMENTO DI BANCA IMI
La volatilità si sta mantenendo elevata per le commodity in questo primo scorcio di 2009.
Dopo i forti cali registrati nella seconda metà del 2008 le materie prime stanno
consolidando con il petrolio in area 40 dollari su attese debole domanda mondiale
Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast
Il comparto energetico, dopo il pesante ribasso del 2008,
prosegue il proprio consolidamento laterale poco distante
dai minimi raggiunti nel pieno della crisi economica autunnale. Prosegue anche la debolezza del dollaro contro l’euro,
sulla scia dei tassi fed funds in area 0-0,25%, il WTI è sceso
fin sotto i 35 dollari per poi attestarsi in area 40 dollari. La
performance del 2008 del GSCI Energia è stata molto negativa (-52,4%), trascinando con se il GSCI globale (-46,5%).
Delude anche la performance di inizio 2009: -8,7% per il
GSCI globale e -12,3% per il GSCI Energia. Il CAGR decennale del GSCI Energia è pari a +11,4%, compromesso dalla
brutta performance del 2008 del petrolio, e si confronta con
il CAGR del GSCI totale pari a +6,4%.
Confermiamo l’Outlook Neutrale. La profondità della crisi
economica mondiale, espressa nelle nuove previsioni del
Fondo Monetario Internazionale per il 2009, ha aggravato
anche il rallentamento di Cina e India e ha inevitabilmente
minato le stime di previsione della domanda mondiale di
petrolio per il 2009, spostando il possibile rimbalzo delle richieste al 2010. Le attese si spostano ora sulle mosse dell’OPEC, gli
interventi attuati a fine anno si sono dimostrati inizialmente
inefficaci, ma ora i tagli produttivi apportati dal cartello iniziano a far sentire, a pieno i loro effetti sulle quantità scambiate.
I
Metalli Preziosi: si rafforzano tutti i metalli preziosi, complice la ricerca di assets difensivi
Continua la ripresa dei preziosi dopo lo shock al ribasso dei
mesi estivi. Il comparto, a cavallo fra il 2008 e il 2009 ha consolidato un trend rialzista iniziato tra novembre e dicembre
dell’anno passato, raggiungendo e violando la soglia dei 900
dollari per oncia, per l’oro, nuovo massimo degli ultimi quattro mesi. A favorire la corsa dei metalli preziosi sono ancora:
l’indebolimento del dollaro e la ricerca di asset difensivi per
fronteggiare la volatilità dei marcati azionari. Il 2008 si è
Il petrolio WTI negli ultimi 12 mesi
150
WTI
130
110
90
70
50
30
Gen 08
Apr
Lug
Ott
Gen 09
Fonte: Bloomberg
chiuso con una performance alterna: nuovi massimi nella
prima parte dell’anno, forte crollo estivo/autunnale, ripresa
dei prezzi sul finire dell’anno.
L’Outlook rimane Neutrale, l’atteso rafforzamento del dollaro
nel 2009 non si è, almeno inizialmente, verificato ma resta un
tema di fondo che potrebbe indebolire i prezzi dell’oro attualmente favoriti dall’avversione al rischio degli investitori. Nel
medio/lungo termine, un deciso consolidamento sopra 900
dollari significherebbe uno scenario macroeconomico decisamente compromesso, una spasmodica ricerca di asset difensivi
e la possibilità di vedere, nel 2010, di nuovo le quotazioni dell’oro sopra 1.000 dollari l’oncia.
L’Oro negli ultimi 12 mesi
1000
Oro
900
800
700
Gen 08
Fonte: Bloomberg
Apr
Lug
Ott
Gen 09
FOCUS BANCA IMI
Rame: volatilità (5 anni)
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Rame Volatilità
Volatilità Media 21,8%
lug-03
ott-04
gen-06
apr-07
lug-08
Fonte: Thomson Reuters - Datastream, elaborazioni Intesa Sanpaolo.
Metalli Industriali: rame in leggera ripresa
La debolezza del ciclo economico mondiale, unita al surplus di
scorte di metallo, rappresentano il principale fattore di depressione per l’intero comparto. La domanda di metalli industriali, rivista al ribasso già nel periodo estivo, resta contratta per tutto il
2009. Confermiamo l’auspicio che una ripresa della domanda
cinese nel secondo semestre 2009, a cui aggiungiamo un ridimensionamento degli investimenti che vada ad erodere l’eccesso di
capacità produttiva che ha caratterizzato il comparto, possa consentirci di ipotizzare una ripresa tra il 2009 ed il 2010.
to all’indice GSCI che nel 2008 è stato: -46,5%. Il movimento
di fondo, a fronte di uno scenario comunque negativo, resta di
marginale consolidamento e pone il comparto degli Agricoli in
una posizione di possibile rimbalzo, già nel 2009, qualora si
concretizzassero le condizioni di ripresa economica, sul finire
dell’anno in corso. L’Outlook resta Moderatamente Positivo. I
temi di gennaio, sul comparto degli agricoli, sono gli stessi di
fine 2008 e senza che vengano introdotte nuove criticità. Il
trend ribassista, originatosi a fine estate e proseguito di pari
passo con la crisi economica, fino a dicembre, sembra aver fatto
segnare i minimi proprio all’inizio del mese scorso. Con le
prime sedute del 2009 si ha avuto la sensazione che il movimento di consolidamento, lontano dai minimi segnati a fine
2008, possa continuare ed anzi costruire un solido supporto
per un eventuale rimbalzo del comparto. Attenuatosi il tema
dei biocarburanti, a seguito del crollo delle quotazioni del greggio, restano i temi fondamentali legati alle granaglie come derrate alimentari, specie nei paesi emergenti che, sebbene coinvolti nella crisi, non accennano a ridurre la loro crescita demografica e di conseguenza il loro consumo alimentare.
A cura di Fulvia Risso del Research Department, BancaIMI
Prodotti Agricoli: prosegue il consolidamento degli agricoli
lontani dai minimi di dicembre
Dopo una chiusura del 2008 in cui l’indice GSCI dei Prodotti
Agricoli ha registrato una performance negativa del 28,9% rispet-
Il presente articolo costituisce l'estratto di un documento di ricerca redatto
e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio informativo relativo al documento, alle avvertenze e ai conflitti di interesse dell'analista, di BancaIMI e del
Gruppo Bancario di appartenenza (IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare il sito www.bancaimi.it.
db x-trackers
Indici a portata di mano
Investire in un mondo dinamico
Andare oltre le frontiere dei mercati emergenti si può. Con gli
ETF di Deutsche Bank si aprono nuovi orizzonti d’investimento.
Exchange Traded Fund (ETF)
Ora disponibili in Borsa Italiana
db x-trackers MSCI Taiwan
db x-trackers MSCI Brazil
db x-trackers MSCI Korea
db x-trackers S&P CNX Nifty (India)
db x-trackers FTSE/XINHUA China 25
db x-trackers MSCI Emerging Markets
db x-trackers MSCI EM LatAm
db x-trackers MSCI EM Asia
db x-trackers MSCI EM EMEA
db x-trackers MSCI Russia Capped Index
db x-trackers FTSE Vietnam
db x-trackers S&P Select Frontier
Commissione
di gestione
0,65%
0,65%
0,65%
0,85%
0,60%
0,65%
0,65%
0,65%
0,65%
0,65%
0,85%
0,95%
Codice di
negoziazione
XMTW
XMBR
XMKO
XNIF
XX25
XMEM
XMLA
XMAS
XMEA
XMRC
XFVT
XSFR
www.dbxtrackers.it
Numero Verde 800 90 22 55
Deutsche Bank Exchange Traded Funds
A Passion to Perform.
Avvertenze – Prima dell'adesione leggere attentamente il prospetto, completo e semplificato, nonchè il documento di quotazione relativo al comparto db x-trackers di riferimento.
Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Santa Margherita 4, 20121 Milano e sul sito www.dbxtrackers.it. Deutsche Bank AG e gli sponsor degli indici non rilasciano alcuna dichiarazione o
garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall'utilizzo del relativo indice. La pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti
dall'utilizzo del relativo indice. La pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta al pubblico da parte di Deutsche Bank AG e non costituisce o intende fornire alcun giudizio, da parte della stessa,
sull'opportunità di un eventuale investimento ivi descritto.
9
10
FOCUS COMMODITY
Metalli preziosi: Platino, è
scoccata l’ora della ripresa
Nei primi mesi del 2009 prosegue la ripresa dei metalli preziosi. Un rafforzamento a cui sta prendendo parte anche il platino che a gennaio ha infranto la barriera dei 1.000 dollari l'oncia. Ma cosa accadrà nel 2009?
Dopo il brusco calo registrato a partire dal luglio 2008, va
ora in scena la ripresa dei metalli preziosi. I prezzi di platino, palladio e rodio erano arrivati a cedere rispettivamente
il 54%, 58% e 75% rispetto ai massimi toccati in estate. I
primi segnali di rafforzamento del comparto prezioso
hanno cominciato a manifestarsi alla fine dello scorso
anno, in particolare tra il mese di novembre e quello di
dicembre. Protagonista di questa ripresa ancora una volta,
l'oro, il bene rifugio per eccellenza, che si è riportato in
area 900 dollari l'oncia, toccando il massimo degli ultimi
quattro mesi.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Anche il platino,
metallo dai diversi usi impiegato in gioielleria, in odontoiatria e per i contatti elettrici, ha mostrato la sua voglia di
riscatto, infrangendo a gennaio sul listino londinese la
soglia psicologica dei 1.000 dollari l'oncia. Come è avvenuto in passato, sono due i motivi principali che sono tornati a sostenere la corsa rialzista dei metalli preziosi: da una
parte la debolezza del dollaro e dall'altra la costante ricerca
degli investitori di asset difensivi, capaci far fronte alla
situazione senza precedenti dei mercati finanziari internazionali.
Il 2008 è stato un anno dal doppio volto per il settore delle
materie prime. Se solo sei mesi fa la maggior parte delle
società del comparto cavalcavano il cosiddetto“super ciclo”,
ora sono, invece, alle prese con una situazione,
completamente ribaltata, e
con le parole incertezza e
volatilità a farla da padrona. “Il 2008 è stato un
anno che definirei anomalo per l'intero comparto
delle
commodity.
Un'anomalia che ha investito anche il platino che
Suki Cooper,
analista di Barclays Capital
ha visto crollare i prezzi
D
1
1. Lingotti di platino
2. Gioielli
2
3. Impala Platinum,
processo di lavorazione
platino
3
Performance ETC Platinum a Piazza Affari
Andamento prezzo del platino
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
2200
2000
1800
1600
1400
1200
1000
800
Set
Dic 07
Mar
Giu
Set
Dic 08
Fonte: Bloomberg
fino ai livelli che non si vedevano dal 2003 dopo avere
messo a segno nel mese di febbraio il record di tutti i tempi
a 2.290 dollari l'oncia”, spiega Suki Cooper, analista di
Barclays Capital. “All'inizio dell'anno la decisa sospensione
dell'offerta è stato il focus del mercato, che, unita alla scarsità energetica in Sud Africa, ha esacerbato una situazione
per il comparto minerario già difficoltosa”. L'esperto di
Barclays si addentra maggiormente nell'analisi delle cause e
sottolinea come i prezzi dei metalli preziosi siano caduti in
picchiata nel seconda metà del 2008 visto che l'attenzione
del mercato si era spostata dalle continue interruzioni dell'offerta al declino della domanda. “Nonostante questo –
prosegue l'esperto - i prezzi di platino e oro hanno aggiornato i prezzi toccando i nuovi massimi medi annuali. Il platino ha il range minore, compreso tra un massimo di 1.200
dollari l'oncia e un minimo di 750 dollari l'oncia ”. Ma chi
"avrà la meglio"mettendo a confronto l'andamento dei
metalli preziosi e di quelli ferrosi? “Ci attendiamo che i
metalli industriali rimangano sotto pressione nel breve termine, dato il peggioramento delle condizioni economiche e
il declino delle vendite di automobili. In linea con le nostre
Feb
Apr
Giu
Ago
Ott
Dic 08
Fonte: Bloomberg
attese di una ripresa nella secondo semestre 2009, i platinoidi potrebbero trovare qualche supporto in particolare,
poiché la produzione è scesa alla luce dei prezzi minori”.
Se gli esperti di Barclays prevedono per il platino una media
annuale di 1.020 dollari l'oncia e parlano di una ripresa
della crescita dei platinoidi nella seconda parte del 2009,
quelli di Citi non appaiono così ottimisti. “I fondamentali
della domanda e dell'offerta di platino – spiegano gli analisti della banca americana in un report incentrato sul Metal
& Mining – sono deteriorati rapidamente e ci attendiamo
un significativo surplus nel 2009. Inoltre, siamo convinti
che i prezzi rimarranno bassi quest'anno, deprimendo i profitti e limitando la crescita”.
Di tutt'altra idea Credit Suisse. Secondo l'ufficio studi della
banca svizzera la produzione sudafricana è ora il principale
driver dei prezzi dei metalli nel medio e lungo termine. E
stando alle nuove stime di Credit Suisse nel 2009 e nel
2010 il prezzo del platino sarà pari rispettivamente a 1.010
e 1.135 dollari l'oncia.
Daniela La Cava
PLATINO, ANCHE L’INDUSTRIA SUDAFRICANA NON E’ IMMUNE ALLA CRISI DEL CREDITO
Anche l'industria sudafricana del platino, il cuore della produzione mondiale di questo metallo, si è piegata di fronte
alla crisi del credito. Lo confermano i dati relativi alla produzione di Lonmin che ha registrato nel primo trimestre fiscale 2009 una flessione a doppia cifra. Il gruppo, numero tre al mondo nella produzione di platino, ha annunciato che
l'attività produttiva dell'ultimo trimestre del 2008 si è attestata a quota 132.935 once (-14%), mentre quella di platinoidi (PGMs) è scesa del 12% a 243.818 once. I vertici di Lonmin hanno confermato la guidance su vendite e ricavi per il
2009 rimarcando però come l'outlook di breve termine rimanga molto difficile da prevedere. Secondo gli analisti di
Citi, che mantengono su Lonmin una raccomandazione “hold” e un target price pari a 9 sterline, il 2009 sarà un anno
difficile per il gruppo alle prese con le pressioni dei costi e i bassi prezzi dei platinoidi (Pgm). E mentre cresce l'attesa
per conoscere i risultati annuali dell'altro colosso del Platino, Anglo Platinum, l'ufficio studi di Citi ha rivisto al ribasso le stime sull'utile per azione (Eps) 2009 a 1,50 rand e conferma il giudizio “sell”, vendere. Qualche “timido” segnali di ripresa arriva da Impala Platinum. Zimplats Holdings, società controllata dal colosso minerario, ha riportato una
perdita da operazioni continue nel trimestre concluso a dicembre pari a 11,6 milioni di dollari dal rosso pari a 16,6
milioni conseguito nell'analogo periodo dell'anno passato, mentre le vendite sono salite a 25,7miliardi.
12
OSSERVATORIO ETF
Etf in cifre
I MIGLIORI A 1 MESE
EUROPA - EuroStoxx 50
PREZZO €
VOLUMI
PER % 1 MESE PER % 6 MESI
TREND BT
TREND MT
89
135965
26,74
81,65
▲
▲
3300
Easyetf S&P Gsne
146,9
63
17,99
-20,88
▲
▲
3000
Db X-Trackers Shortdax
98,71
46713
15,24
37,19
▲
▲
2700
Db X-Trackers Dj Es 50 Short
52,45
161573
14,25
36,18
▲
▲
2400
Sgam Etf Bear S&P/Mib
62,77
4390
13,67
40,36
▲
▲
2100
Sgam Etf Xbear S&P/Mib
1800
Set 08
I MIGLIORI A 6 MESI
PREZZO €
VOLUMI
68,1
4532
10,25
Db X-Trackers Dj Stoxx Bank Short
PER % 1 MESE PER % 6 MESI
TREND BT
TREND MT
82,87
▼
▲
89
135965
26,74
81,65
▲
▲
Db X-Trackers Dj Stoxx Tech Short
37,02
7411
2,12
43,71
▲
▼
Sgam Etf Bear S&P/Mib
62,77
4390
13,67
40,36
▲
▲
Db X-Trackers Shortdax
98,71
46713
15,24
37,19
▲
▲
Sgam Etf Xbear S&P/Mib
Eurostoxx
S&P Mib
Dax30
Ftse100
Cac40
Ott
Nov
Chiusura
50 2214
17467
4302
4091
2950
Var. % 3mesi
-0,57
-1,53
-0,50
-2,46
-0,17
Gen 09
Dic
Var. % 6mesi
-33,31
-37,91
-32,75
-23,59
-31,64
Feb
Var. % 12mesi
-42,81
-49,54
-38,27
-32,14
-40,75
USA - S&P 500
1300
I PEGGIORI A 1 MESE
1200
PREZZO €
VOLUMI
PER % 1 MESE PER % 6 MESI
TREND BT
TREND MT
Spa Marketgrader 200
40,35
1
-29,70
-27,62
▼
▼
Spa Marketgrader Mid Cap
41,46
1
Lyxor Etf Levdax
21,1
274787
-29,26
-28,76
▼
▼
-28,16
-62,63
▼
▼
Lyxor Etf Lever Dj Euro Stoxx 50
10,79
199708
-25,10
-64,83
▼
▼
Db X-Trackers Msci Euro Mid Cap
30,61
501
-24,05
-35,88
▼
▼
I PEGGIORI A 6 MESI
PREZZO €
VOLUMI
TREND BT
TREND MT
Market Access Daxglobal Russia
15,99
152
PER % 1 MESE PER % 6 MESI
-17,15
-70,22
▼
▼
Db X-Trackers Msci Russia
9,04
7819
-13,91
-67,03
▼
▼
Lyxor Etf Russia
11,63
34861
-18,60
-65,93
▼
▼
Sgam Etf Leveraged S&P/Mib
10,42
302551
-23,26
-65,90
▼
▼
Lyxor Etf Leverage Dj Stoxx 50
10,79
199708
-25,10
-64,83
▼
▼
1100
1000
900
800
700
Set 08
Ott 08
Dow Jones
S&P 500
Nasdaq
Russell 2000
Chiusura Var. % 3mesi
7937
-2,21
825
-1,33
1196
0,95
450
-0,10
Nov 08
Dic 08
Genv09
Var. % 6mesi
-29,93
-34,51
-34,54
-37,22
Feb 09
Var. % 12mesi
-37,72
-40,85
-35,55
-38,45
FAR EAST - Nikkei
13000
11500
I PIÙ SCAMBIATI /QUANTITÀ
PREZZO €
VOLUMI
TREND BT
TREND MT
10000
Ishares S&P 500
6,38
655387
PER % 1 MESE PER % 6 MESI
-2,86
-21,15
=
▼
Ishares Dj Euro Stoxx 50
21,81
514608
-13,87
-34,58
▼
▼
8500
Lyxor Etf Dj Euro Stoxx 50
22,03
457357
-13,27
-35,96
▼
▼
Lyxor Etf S&P/Mib
17,62
321548
-12,31
-37,46
▼
▼
Ishares Msci Japan
6,54
315442
-5,16
-13,53
▼
=
TREND BT
TREND MT
I PIÙ SCAMBIATI /VALORE
PREZZO €
VOLUMI
Lyxor Etf Euro Cash Eonia
105,215
20966080
0,14
1,62
=
=
Lyxor Etf Dj Euro Stoxx 50
22,03
11536340
-13,27
-35,96
▼
▼
Db X-Trackers Dj Es 50 Short
52,45
10965120
14,25
36,18
▲
▲
89
10660750
26,74
81,65
▲
▲
21,1
8871056
-28,16
-62,63
▼
▼
Sgam Etf Xbear S&P/Mib
Lyxor Etf Levdax
PER % 1 MESE PER % 6 MESI
I PIÙ ATTIVI /VALORE
PREZZO €
VOLUMI
TREND BT
TREND MT
Ishares Dj Stoxx 600 Healthcare
43,89
300%
PER % 1 MESE PER % 6 MESI
2,36
-8,54
▲
=
Db X-Tr Ibx Eur Sov 10-15
158,16
298%
-3,51
7,00
▼
=
Ishares Dj Stoxx 600 Utility
59,64
298%
1,45
-26,68
▼
▼
Market Access Rici Index
82,77
290%
9,33
-20,51
=
▲
Lyxor Etf Dj Stoxx 600 Travel & Leis
8,92
282%
-2,94
-33,53
▼
=
7000
Set 08
Giappone
Cina
Russia
Brasile
Ott 08
Nov 08
Chiusura Var. % 3mesi
7826
-2,92
287
2,05
517
-5,46
38666
0,41
Dic 08
Gen 09
Var. % 6mesi
-40,24
-37,21
-73,37
-32,91
Feb 09
Var. % 12mesi
-42,02
-55,13
-73,73
-36,70
COMMODITY - Crb
410
380
350
320
290
260
260
260
Set 08
Ott 08
Nov 08
Chiusura Var. % 3mesi
Crb
Brent
Oro
Cacao
216
41
901
2720
-4,79
-2,33
0,17
1,99
Gen 09
Dic
Feb 09
Var. % 6mesi
Var. % 12mesi
-48,01
-67,54
-0,88
9,21
-40,64
-54,35
-0,85
16,94
Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 02/02/2009
Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l'alto quella a 20 giorni mentre è negativa ogni
volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 20 giorni perfora verso
l'alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni.
OSSERVATORIO ETF
Commento
agli Etf
L’andamento incerto dei mercati finanziari ha favorito sul mercato Etfplus di Borsa Italiana i tracker che consentono di prendere una posizione ribassista sui listini. Nel corso dell’ultimo
mese tra i migliori prodotti spicca lo Sgam Etf Xbear
S&P/Mib (+26,74%), seguito dall’Easyetf S&P Gsne
(+17,99%) e poi il Db X-Trackers Shortdax
(+15,24%). A sei mesi la migliore performance è
stata messa a segno dal db x-trackers Dj Stoxx
Short Bank (+82,87%). Seguono lo Sgam Etf Xbear
S&P/Mib (+81,65%) e il Db X-Trackers Dj Stoxx Short
Technology (+43,71%). Penalizzati invece nel corso dell’ultimo
mese lo Spa Marketgrader (-29,7%) seguito dallo Spa
Marketgrader Mid Cap (-29,26%) e poi il Lyxor Etf Levdax (28,16%). A sei mesi la flessione maggiore è stata registrata dai
tracker che replicano il listino russo. Il Market Access
Daxglobal Russia ha lasciato sul terreno il 70,22%. Il db x-trackers Msci Russia ha perso il 67,03% mentre il Lyxor Etf Russia
è arretrato del 65,93%. Tra i tracker più
scambiati per numero di pezzi spicca
l’Ishares S&P 500 con una media di
655mila pezzi. Seguono l’Ishares Dj
Euro Stoxx 50 con 514 mila
pezzi e poi il Lyxor Etf Dj
Euro Stoxx 50 con una
media di 457mila unità. Al
vertice delle negoziazioni per
controvalore spicca il Lyxor Etf Euro Cash
Eonia con scambi medi giornalieri per 20,96 milioni di euro.
Seguono il Lyxor Etf Dj Euro Stoxx 50 con 11,53 milioni e poi
il db x-Trackers Dj Euro Stoxx 50 Short con un controvalore
di 10,96 milioni di euro. Il maggiore incremento negli scambi
è stato registrato dall’Ishares Dj Stoxx 600 Healthcare
(+300%). A ruota l’obbligazionario db x-tracker Euro Soverain
10-15 (+300%) e poi l’Ishares Dj Stoxx 600 Utility (+298%).
LYXOR ETF EURO CASH (LEONIA IM):
€ 6 Miliardi di Scambi
L’ETF di liquidità “Lyxor ETF Euro Cash” (LEONIA IM) non ha mai perso valore
(neanche durante i mesi peggiori della crisi dei mercati) e, al pari di un C/C o di
un Deposito, è cresciuto ogni giorno in base al tasso EONIA (a).
MAI 1 GIORNO
NEGATIVO
• LIQUIDITÀ ECCEZIONALE - ETF più scambiato di Borsa Italiana
(€ 6 Miliardi nel 2008), quotazione centrata sulla NAV e fissa per tutta la
giornata. Spread bid-ask di 1/2 bps (0,005%), quantità di € 30 Mln su
Borsa (con obbligo di riesposizione) e di oltre € 100 Mln su OTC con
liquidazione a T+1, T+2 e T+3.
• SICUREZZA - L’ETF è un Fondo Comune con un patrimonio segregato
(non aggredibile da terzi), non è esposto al rischio di fallimento dell’emittente e gode
del Rating massimo AAAf di Standard&Poor’s. L’indice dell’ETF non può perdere
valore e non è esposto ai rischi di cambio e di tasso.
• VANTAGGIO FISCALE - Tassazione agevolata al 12,5% (e non al 27% come
i C/C e i Depositi) (b).
Fonte: Bloomberg
Negoziazione su Borsa Italiana - Costi totali (TER): 0,15% all’anno - Liquidità
garantita da Société Générale, Abaxbank, Banca IMI e UniCredit.
Nome: Lyxor ETF Euro Cash - Codice Bloomberg: LEONIA IM - Isin: FR0010510800
Richiedi gratuitamente
la documentazione
di tutti gli ETF di Lyxor a:
w w w . E T F . i t
i n f o @ E T F. i t
(*) Lyxor è il 1° emittente di ETF in Italia in termini di Patrimonio (47,47%), Contratti (48,90%) e Controvalore (49,58%) (fonte: Borsa Italiana per l’anno 2008).
(a) L’ETF nel 2008 ha negoziato su Borsa Italiana € 6,12 Miliardi (fonte Borsa Italiana) e il suo valore ufficiale (NAV) è cresciuto ogni giorno sin dal suo lancio il 13/09/2007 (fonte: Lyxor). Il tasso EONIA è la media ponderata dei tassi a cui un panel di 57 primarie banche, in un determinato giorno,
hanno scambiato depositi overnight (oggi su domani) in Euro sul mercato interbancario.
(b) Si applica lo stesso trattamento fiscale di un Fondo Comune “armonizzato” di diritto estero: 12,5% (senza obbligo di inserimento nella Dichiarazione dei Redditi) per un privato in regime di risparmio amministrato.
“Lyxor ETF Euro Cash” è un fondo comune di investimento armonizzato di diritto francese ammesso alla quotazione su Borsa Italiana S.p.A.. I relativi prospetti, semplificati e completi, sono disponibili sul sito Internet www.ETF.it e presso Société Générale – via Olona n. 2 - 20123 Milano. EuroMTS
Index®, EuroMTS® e EuroMTS Indices® sono marchi di EuroMTS Limited e MTSNext non sarà responsabile per perdite o danni di qualsiasi natura (inclusi, senza limitazione, le perdite da investimento) derivanti in tutto o in parte da Lyxor ETF Euro Cash o dalla fornitura a Lyxor A.M. di EuroMTS
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