I PESCI DEL PO 15. Specie d`acqua dolce autoctone e para
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I PESCI DEL PO 15. Specie d`acqua dolce autoctone e para
Carta Ittica del Fiume Po I PESCI DEL PO 15. Specie d’acqua dolce autoctone e para-autoctone 15.1 Specie estinte (EX) Le due specie ittiche che oggi possono, purtroppo, considerarsi estinte dall’interno bacino del Fiume Po, nonché dal nostro Paese, sono i due storioni: Acipenser sturio (storione comune) e Huso huso (Storione ladano). Mentre quest’ultimo è una specie a distribuzione europea, particolarmente concentrata nelle regioni del Mar Caspio, Mar Nero, Mar d’Azov e loro tributari, oggi tuttora presente in quei bacini con popolazioni selvatiche attive riproduttivamente; per lo storione comune si teme che negli ultimi anni sia andata consolidandosi l’estinzione in natura della specie. Animale ad ampia distribuzione europea, il cui areale comprende le acque medio-orientali fino al Mar Nero, il Mar Mediterraneo, l’Oceano Atlantico, il Mar Baltico e il Mare del Nord, lo storione comune abitava il Fiume Po in compagnia degli altri due storioni autoctoni (Huso huso e Acipenser naccarii), quantomeno fino agli anni ’70 del secolo scorso. Analizzando i dati storici disponibili sul pescato di storione, che consentono di allargare lo scenario di conoscenze sul destino di queste specie, risulta che intorno agli anni ’20 del secolo scorso le catture ammontavano a circa 35 t annue, mentre negli anni ‘50 erano scese a 25 t. Si trattava in gran parte di storioni comuni. Negli anni ’70 del XX secolo è certa la presenza di storioni nel Po, nell’Adige ed altri fiumi come il Brenta, il Piave ed il Tagliamento. Nel corso di una campagna condotta negli anni 1972-1975 (Rossi et al., 1992) nel tratto terminale del Po in provincia di Rovigo, sono stati recuperati 95 esemplari: 20 Acipenser sturio, 20 Huso huso e 55 Acipenser naccarii (Rossi et al., 1992). Figura 79 Distribuzione di frequenza in classi di lunghezza totale degli esemplari delle tre specie di storione rinvenuti nella campagna di campionamenti sul tratto terminale del Po, nel periodo 1972-75 (Rossi et al., 1992). 16 A. naccarii H. huso; 20 14 A. sturio 12 N° esemplari H. huso 10 A. naccarii; 55 A. sturio; 20 8 6 4 2 0 10 30 50 70 90 110 130 150 170 190 210 230 250 270 Classi di lunghezza totale (mm) .G.R.A.I.A. Srl – Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque Pagina 85 di 145 Carta Ittica del Fiume Po I dati di lunghezza totale registrati per ciascun esemplare catturato mostravano l’esistenza di una riproduzione naturale ancora attiva di tutte e tre le specie, per le quali erano stati infatti campionati individui aventi taglie intorno ai 30-50 cm. In una campagna successiva però, compiuta nel 19871989 nello stesso tratto, la situazione si presentò molto critica: furono pescati 142 esemplari di storione, spesso di piccole dimensioni, tutti appartenenti alla specie Acipenser naccarii. Durante lo stesso periodo i pescatori segnalarono la cattura di altri numerosi soggetti di A. naccarii, mentre furono segnalati solo due esemplari di A. sturio, entrambi aventi taglia superiore ai 50 kg, e nessun esemplare di Huso huso. Questo panorama mostra che in Italia, per gli storioni, si è verificato un calo nella varietà (sia per taglia che per numero di specie) nel corso di soli vent’anni. Nel 1980 furono proibiti la pesca, la detenzione ed il commercio di A. sturio e di H. huso su tutto il territorio nazionale (D.M. 21.05.80, G.U. n.156 del 09.06.1980); non si può dunque escludere che da allora qualche esemplare sia stato catturato e non segnalato. Negli ultimi anni l’unica specie ad essere ancora segnalata dai pescatori è lo storione cobice. La scomparsa degli storioni (ad oggi del comune e del ladano) deve essere in primo luogo imputata al forte degrado degli ambienti fluviali, nel caso particolare del Po a tutte le diverse forme di alterazione dell’habitat fluviale che hanno determinato lo scadimento della qualità delle acque e la perdita di habitat disponibile per lo svolgimento delle fasi vitali di queste specie migratrici. Vista la bioecologia di questi animali, è da ritenersi determinante nel declino delle loro popolazioni il ruolo rivestivo dalla presenza dello sbarramento fisso invalicabile per i pesci in risalita di Isola Serafini; il quale può avere determinato una brutale riduzione dell’home range di questi pesci, obbligati a risalire i corsi d’acqua alla ricerca di siti idonei per la riproduzione. In seconda battuta certamente anche la pesca ha rappresentato un fattore determinante nel declino di queste specie, oggetto di grande interesse anche da parte della pesca professionale, fino a che ne era consentito il prelievo. Si consideri peraltro che per lungo tempo le misure minime di cattura restarono stabilite entro limiti incompatibili con la loro biologia riproduttiva. A ciò si aggiunga il fenomeno dilagante del bracconaggio, che purtroppo ancora oggi costituisce una minaccia reale alla scomparsa anche dell’ultima specie di storione rimasta, lo s. cobice. Nel perseguire l’obiettivo di reintroduzione di queste specie ittiche, occorre ricordarne l’estrema fragilità, legata ad un ciclo vitale molto lungo, con una maturazione sessuale in tarda età e cicli riproduttivi per femmina a cadenza più o meno biennale, la loro natura migratoria obbligata come specie anadrome, quindi la necessità di poter risalire il fiume senza ostacoli, la loro etologia e la loro relativa “avvicinabilità” in condizioni particolari, che li rende molto vulnerabili al bracconaggio. Prima di pensare alla reintroduzione dello storione comune e dello storione ladano nel Fiume Po, occorrerà intraprendere tutte le diverse forme di rinaturazione necessarie al recupero degli habitat idonei ad ospitare queste specie, In primo luogo risulta imperativo risolvere il problema della impercorribilità presso la Diga di Isola Serafini. Sono inoltre fortemente auspicabili tutti quegli interventi strutturali atti a restituire al fiume la propria propensione naturale alla divagazione, che restituirebbe all’ecosistema fluviale un’adeguata diversificazione di habitat. Fondamentale per la salvaguardia di questi animali è anche l’attività di informazione, sensibilizzazione e di monitoraggio e controllo. G.R.A.I.A. Srl – Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque . Pagina 86 di 145