“Con Terronia - Unico Settimanale

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“Con Terronia - Unico Settimanale
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CILENTANDO 2012
DUE PAGINE
DEDICATE AGLI
EVENTI DI AGOSTO
ENERGIE RINNOVABILI
QUINTO
CONTO ENERGIA
COSA CAMBIA
ARTICOLO A PAG 14-15
CAPACCIO
CONVERSAZIONE
CON
ROSARIO CATAROZZI
ARTICOLO A PAG 4
ARTICOLO A PAG 6
di Aurelio Di Matteo
La Capaccio
che sarà!
2
L’INTERVISTA
di Ilaria Longo
La chansonnier
si racconta
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10
IL CONCORSO
RACCONTACI I
TUOI LUOGHI
DEL CUORE
ARTICOLO A PAG 13
“Con Terronia
canto
il Cilento
che si libera dai
pregiudizi”
Nel precedente intervento, plaudendo alla ripresa dell’iter del PUC,
evidenziai un primo nodo da risolvere. Non è un tema secondario ma
dirimente per decidere la futura identità di Capaccio, la sua vivibilità e le
linee di sviluppo economico. Con
È impossibile cantare la propria terra
senza esserne profondamente innamorati.
Piera Lombardi riesce a cantare gioie
e dolori del Cilento proprio perché
ama questa terra ed è, come lei stessa
ammette, “cilentana fino al midollo”.
Oggi Piera è un’artista nota anche
Anno XIV
n° 30 del 04 Agosto 2012
Piera Lombardi
L’EDITORIALE
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€ 1,00
BATTIPAGLIA
EBOLI
di Ernesto Giacomino
di Francesco Faenza
Riposino
in pece
Paradossi della
politica ebolitana
Qui, a Battipaglia, quando non s’ha niente da fare si
rifà una passata d’asfalto a determinate strade. E’ tipo
una tradizione, un rituale propiziatorio: l’anno che
non s’è fatto, per dire, piovve per quaranta giorni e
quaranta notti, e tutti i primogeniti maschi nacquero
mancini e con una voglia di caffè sul ginocchio. Non
scherzo, informatevi sugli annuari di maga Melissa.
Il perché, poi, su centinaia di strade cittadine, si
Il Pd salva Del Masto. E grazia Vecchio...che il Pdl voleva affossare. Paradossi della politica ebolitana. Le incompatibilità e la nuova giunta. Sono i due argomenti
laceranti. L'estate 2012 sarà ricordata per l'evasione
parziale dell'Imu, con molti politici nel ruolo di protagonisti. L'estate verrà ricordata per le incompatibilità
di alcuni consiglieri comunali. Partiamo da qui.
Luglio 2011. Una mano apocrifa scrive al prefetto e se-
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N° 30
04 Agosto 2012
Capaccio
URBANISTICA.
Riprogettare il territorio e l’idea di città
Il futuro arriverà solo da scelte coraggiose
DALLA PRIMA
una premessa. Oggi lo sviluppo di una città o di un
paese non si decide con
l’espansione - o la non
espansione – edilizia, ma
con scelte relazionali integrate.
L’Urbanistica tradizionale
ha visto lo spazio per vivere, destinato al cittadino,
pur sempre scandito dall’edilizia.
Un tempo si parlava di
quartieri, in genere di centro e di periferia, indicando
con tale nome la zona
dell’espansione edilizia
causata dall’immigrazione
dalle campagne. Era caratterizzata da residenzialità
popolare. In parallelo si
sviluppavano, con finalità
di distinzione socio-economica, aree a residenzialità non popolare. In
entrambi i casi erano luoghi dormitori e socialmente nucleari. Questa
concezione è stata una
grave mistificazione urbanistica, che ha sacrificato
agli interessi dei palazzinari la socialità e la vivibilità.
Una sana e nuova visione
urbanistica, attenta alla relazionalità civica, considera la periferia non il
luogo altro dal centro storico o lontano da esso, ma
la condizione di non essere “centrali”.
Di fatto può accadere che
i centri storici siano, invece, la periferia della concreta ed effettiva vita
sociale.
Ne è un esempio anche
Capaccio?
Insomma la periferia e il
centro non sono due luoghi urbanisticamente dislocati o due tipologie
architettoniche, ma due
condizioni di vita sociale,
di relazioni umane e di
rapporti vitali. E c’è una seconda mistificazione che
ha accompagnato la prima
e sempre a vantaggio di chi
movimenta cemento. Per
cambiare il volto alla periferia e renderla urbanisticamente connessa al
centro, si sono scelti interventi che rifanno il verso
alle strutture centrali.
Ecco spuntare da ogni
dove strade ordinate e
piazze strutturate, per lo
più anonime e vuote.
L’urbanistica tradizionale,
quella che io chiamo da
Piano Regolatore, sembra
non accorgersi che la funzione antica della strada e
della piazza è oggi sostituita da altre strutture che
nello stesso fungono da ottimi attrattori e consentono
al cittadino di esprimersi e
comunicare, di lavorare e
di divertirsi, di fare sport e
di fare cultura. Insomma la
socializzazione e la vita civile, nella loro complessità, si attivano in strutture
e in modi completamente
diversi.
Le strade e le piazze sono
centri aggreganti solo se
pedonalizzate! Le strutture
di socializzazione, di centralità e di “connessione
urbana” sono i “luoghi”
delle attività culturali e
scolastiche, degli spettacoli e degli eventi congressuali, le grandi aree
fieristiche e museali, i parchi tematici e gli itinerari
ambientali, i grandi centri
commerciali e di ristoro,
opportunamente inseriti
nelle preesistenze e nelle
identità consolidate.
Si tratta di concepire la cosiddetta “città generica”,
uno spazio senza determinazione formale, che si
espande all’infinito e assume di volta in volta una
caratteristica diversa. Il
resto è archeologia urbanistica, marginalizzazione
sociale, inutile cementificazione e, magari, tutela di
interessi particolari.
Questa lunga premessa è
stata necessaria per chiarire in che senso e perché
ritengo che, quando darà
gli indirizzi per la nuova
stesura del PUC, la scelta
del Consiglio Comunale
debba essere pregiudizialmente nell’alternativa tra
una “città compatta” e una
“città multipolare”.
La prima, a espansione
edilizia, si basa sui tradizionali criteri e parametri
della “densità” e della “tipologia d’uso”; la seconda
su una “pianificazione
socio-economica”, finalizzata allo sviluppo economico centrato sul Turismo
e sull’Agricoltura.
Per Capaccio - un territorio
di 112 chilometri quadrati
costituito da circa Venti
Borghi dei quali almeno
sei con dimensioni di
grossi comuni e dall’identità urbanistica e antropologica ben definita prefigurare un’espansione
edilizia da “città compatta” magari muovendo
dal nucleo più urbanizzato, significa condannare
tutti gli altri “centri” alla
periferizzazione, cominciando proprio da quello
storico.
Ciò che occorre per l’elaborazione del PUC è
un’idea di Città fatta di tessuto sociale e di attività urbanisticamente
interconnesse.
L’intervento sul tessuto urbano non può essere
un’operazione di urbanistica tradizionale fatta di
cemento, zone residenziali, zone commerciali,
zone alberghiere, strade,
piazze, marciapiedi e mo-
numenti. Occorre, invece,
una progettazione che
abbia al centro l’antropologia e la funzione strutturale del territorio, partendo
dai luoghi veri e a questi
rendere coerente la vivibilità dei residenti, il turismo
balneare, quello archeologico - culturale e quello
enogastronomico in un
processo di sviluppo integrato e sostenibile. Sono
tre gli scenari sui quali si
dovrebbero sviluppare le
ipotesi di sviluppo del territorio attraverso il PUC di
Capaccio: 1) città multipolare e meta turistica di
massa e di eccellenza; 2)
città con un’alta qualità di
vita e di produzione agroalimentare; 3) città culturale e archeologica.
Lo scenario è una cosa diversa dalla previsione tecnica di organizzazione del
territorio.
È un criterio con il quale,
prima della delimitazione
“geometrica”, si deve immaginare cosa succederebbe nella comunità se si
verificasse quello scenario.
I tre scenari indicati non
devono essere visti in contrapposizione l’uno all’altro,
ma
nella
loro
complementarità e sinergia
per valutare, a piano approvato, le priorità e le
strategie da adottare per la
sua attuazione.
Senza ricorrere all’edificazione residenziale, è su tali
basi e finalità che si può
realizzare il processo di
raccordo, tra zona collinare (centro storico), City
neo-urbana
(Capaccio
scalo), City beach (Laura),
City culturale (area archeologica-Torre di Mare-Santa
Venere). Ma su questo, e
più analiticamente, in un
prossimo intervento.
Aurelio Di Matteo
Cultura
FELITTO E GIOI.
N° 30
04 Agosto 2012
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Due paesi si contendono il titolo di “miglior” pasta...
Cilento a tavola: il re fusillo fatto a mano
Si combattono in nome del
fusillo, incontrastato re della
tavola cilentana. Si tratta di
due paesi dalle antiche e radicate tradizioni gastronomiche, Gioi Cilento e
Felitto.
L’uno è una balconata ariosa
sui paesi che rovesciano nel
bacino dell’Alento storie di
baroni e popolo, di briganti
e di eroi, di monaci immigrati dall’Oriente e di contadini emigrati oltreoceano,
L’altro regala panorami
mozzafiato da una rupe protesa nell’abisso con schegge
di roccia, ricamate di mortella, finocchietto selvatico e
barricate di fichidindia, a
precipizio sul Calore, il
fiume ancora intatto nella
sua verginità naturale, dove
la lontra ha trovato il suo habitat ideale. E, per le rispettive sagre di agosto. Gioi
spalanca celle, refettorio e
giardino del convento quattrocentesco e racconta la
nobile
storia
di
un
feudo,mentre Felitto incanta
con il reticolo dei vicoli tra
palazzi gentilizi con stupendi portali ed una bella
chiesa sbocciata per miracolo di arditezza su un
avamposto di pietra con sagrato e porticato aperto ai
venti e agli slarghi panoramici della valle con limiti
sfumati all’orizzonte. Sono
questi i regni di una prelibatezza gastronomica tutta cilentana, il fusillo appunto,
che, nei due territori, si differenza per impasto, fattura
e condimento. Due filosofie
di antica e sapiente cucina
a confronto, pronte a battersi per far valere i propri
saperi e sapori.
Il fusllo di Gioi è corto e
piuttosto robusto, lavorato
con il ferro a quadrello, del
tipo ombrello a balestra,
quello di Felitto è lungo, affusolato e attorcigliato, sagomato da un’asticella
metallica più piccola di diametro. Il condimento? A,Felitto è d’obbligo il ragù di
castrato, a Gioi il petto di vi-
LAVORAZIONE TRADIZIONALE DEL FUSILLO DI FELITTO
tello. Sul formaggio pecorino e l’immancabile punta
di peperoncino c’è identità
di vedute e di gusti. Così
come per la pastosità del
vino rosso (possibilmente
aglianico) come doveroso
accompagnamento.
Ma quel che più conta c’è
identità di vedute sulla necessità di tutela e, conseg u e n t e m e n t e ,
valorizzazione sui mercati
di un prodotto per il quale si
chiede un “disciplinare”
nella scelta della materia
prima (farina e uova), nella
tecnica di lavorazione e produzione e nella qualità e
quantità dei condimenti.
E’ una bella battaglia per un
prodotto da inserire nell’
“Arca dei sapori”, per proclamarne il “riconoscimento
DOP”. Per la verità non è il
solo per il quale valga la
pena battersi, perché la terra
cilentana, è ricca di giacimenti gastronomici. E basta
attingere alle tradizioni dei
CAPACCIO.
tanti paesi dell’interno e
della costa per scoprire olio
e vino, castagne e fichi,
miele e marmellate, per non
parlare delle squisitezze dei
formaggi, dalle mozzarelle
alle trecce, dalle scamorze
ai burrini, dal caciocavallo
alla ricotta salata, e soppressate, salsicce e capicolli e
tutta la vasta gamma della
pasticceria, retaggio delle
nonne massaie.
E’ un settore strategico per
qualificare, diversificare ed
arricchire l’offerta turistica,
quello della gastronomia,
che va protetto e tutelato per
sottrarlo al rischio della
scomparsa, da un lato e
della contraffazione e dell’appiattimento,dall’altro.
Proprio per questo è da condividere ed incoraggiare la
battaglia di Felitto e di Gioi
in difesa del re fusillo.
Giuseppe Liuccio
g.liuccio@alice .it
(tratto da: Giuseppe Liuccio:
CILENTO A TAVOLA
Edizioni del Delfino- Napoli
G.S. Herajon 1956
Nuovi progetti all’orizzonte
Una delle squadre più antiche
e rilevanti del territorio capaccese è sicuramente l’Herajon di Gromola. Blasonata
soprattutto per il fiore all’occhiello che è stato il settore
giovanile, cantiere di numerosi talenti, allo stesso tempo
per la prima squadra, da anni
combattente gloriosa nel
campionato di Prima categoria. Da giorni la società ha
vissuto un passaggio di consegna, con una cordata di soci
locali capeggiata da Alfonso
Di Lascio che ha ereditato a
titolo gratuito, dal presidente
uscente Nicola Palladino, il timone del comando. Nel
primo comunicato stampa ufficiale emesso dalla neo-società, sono emersi in primis i
ringraziamenti alla vecchia
gestione per il lavoro svolto
con passione e dedizione
negli anni trascorsi e poi è
stato stilato il vero obiettivo
del progetto giallo-verde. E’
prevista, infatti, una collaborazione tra l’Herajon e la
scuola calcio Fox Paestum
presieduta da Sergio Alessio,
per valorizzare i giovani calciatori pestani offrendogli una
squadra dove poter continuare a mettersi in mostra una
volta terminato il settore giovanile. E’ un’impresa ardua
come hanno dichiarato i dirigenti, appena insediatisi, ma
lo stimolo è di riuscire a far
bene e soprattutto creare una
società in grado di ottenere
buoni risultati calcistici senza
tralasciare l’aspetto giovanile,
ma valorizzare l’atleta nell’intero percorso di crescita calcistica. Un obiettivo coraggioso
e nobile.
Pasquale Quaglia
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N° 30
04 Agosto 2012
Capaccio
Incentivi alle energie rinnovabili. Cogliere al volo le occasioni
V° Conto Energia: cosa cambia, quali opportunità
Il 27 Agosto partirà il
Quinto Conto Energia. Un
sistema pensato per incentivare l’installazione di impianti
fotovoltaici.
Il
decreto è stato anticipato (e
seguito) da una ressa di polemiche, soprattutto da
parte degli operatori del
settore, preoccupati per le
riduzioni di questi incentivi. Ma è proprio vero? E,
soprattutto, è ancora conveniente installare un impianto sul proprio tetto?
Innanzitutto, bisogna sottolineare il fatto che, in un
momento di crisi epocale,
di forte austerity, di tagli e
di “spending review”, lo
Stato italiano ha deciso di
continuare a puntare su
questo settore, rinnovando
e rimodulando gli incentivi.
Non è superfluo ricordare
che quello fotovoltaico è
uno dei pochissimi settori
ancora incentivati in Italia.
Non è cosa da poco. Inoltre, i prezzi di installazione
si sono praticamente più
che dimezzati rispetto a
qualche anno fa. Se poi
analizziamo nel dettaglio
come è modulato il Nuovo
Conto Energia, scopriamo
invece che offre ancora
ghiotte opportunità, soprattutto per quegli utenti interessati a consumare una
parte cospicua dell’energia
prodotta..
Prendiamo
l’esempio di un classico
impianto familiare di 3 kw.
Di giorno, se viene prodotta energia, in assenza di
un consumo interno, questa viene ceduta alla rete a
20,8 cent a kwh (Tariffa
Omnicomprensiva). Se invece c’è un carico elettrico
interno, possiamo consumare l’energia prodotta,
evitando di prelevarla dalla
rete. In questo caso, evitiamo di pagare 25 cent ad
Enel (prezzo finito in fascia
diurna) e, in aggiunta, lo
Stato ci premia con ulteriori
12,6 cent (premio per l’autoconsumo). Per massimizzare questo vantaggio, si
dovrà provare a cambiare
(ma solo di poco) lo stile di
vita, cercando, se possibile,
di concentrare i consumi di
giorno (lavatrice, lavastoviglie, ferro da stiro). Ma
La redazione di Unico
settimanale chiude per
la pausa estiva.
Torneremo in edicola
il 1° Settembre.
Ai nostri lettori e agli
abbonati auguriamo
“Buone vacanze”.
La Redazione
quali sono gli ulteriori vantaggi di questo Nuovo
Conto Energia? E’ possibile,
per esempio, sovradimensionare il proprio impianto
(rispetto alle attuali esigenze), puntando su un impianto da 5 kw, piuttosto
che limitarsi ad uno di 3 e
programmare per i prossimi
anni tutta una serie di interventi in casa. Come per
esempio, l’installazione di
condizionatori (che sostituiscano l’impianto termico
alimentato dalla caldaia)
ma anche l’installazione di
un impianto solare termico
per la produzione di acqua
calda. In questo caso, per
7-8 mesi l’anno avremmo
acqua calda gratis dal sole;
nei restanti mesi, accenderemo la resistenza elettrica
presente nel boiler dell’impianto solare termico, alimentadola gratuitamente
dall’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico. In questo modo,
sfrutteremo al massimo il
nostro impianto e potremo
spegnere quasi completamente la caldaia, a tutto
vantaggio dell’ambiente e
delle nostre tasche. Su una
cosa, in particolare, tutti gli
operatori sono d’accordo:
questo Quinto Conto andrà
via subito in quanto il tetto
previsto di 700 mln annui
potrebbe essere raggiunto
già a fine anno. Piuttosto
che perdersi in mille calcoli
per cercare di quantificare
il vantaggio della sua installazione, è preferibile, intanto, realizzare subito il
proprio impianto e poi, con
calma, avere tutto il tempo
di calcolarne i vantaggi. E’
triste dirlo, ma in provincia
di Rovigo si installano più
impianti che in provincia di
Salerno... E, su una cosa
possiamo tutti concordare:
da quelle parti non hanno
certo più sole; e non sono
neanche più intelligenti.
Sono sicuramente più veloci nelle scelte e “attenti”
e opportunisti. Anche perché, è bene ricordarlo, gli
incentivi li paghiamo noi in
bolletta. Come dire, gli incentivi, meglio riceverli che
pagarli...
Francesco Mazza
Capaccio
N° 30
04 Agosto 2012
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“CAMPANIA BURNING”. C’è un solo cielo per tutto il mondo, riflessioni umanitarie
Campo estivo di AIFO a Capaccio con il film di D’Ambrosio
...Allora una grande primavera sconvolgerà la terra,
e tutto in noi rifiorirà.
(R. Follereau)
Mi avevano invitato nell’ambito del campo estivo a
Capaccio Capoluogo non
sapevo però di cosa s’interessasse, nello specifico, la
loro organizzazione. Mi
aveva colpito il titolo iniziale sul loro sito “C’è un
solo cielo per tutto il
mondo” scritto anche sul
programma che mi avevano
spedito: mi sono messo a
leggere con impegno la storia di Raoul Follereau questo giornalista e scrittore che
agli inizi del novecento si
batteva a favore degli ultimi,
in particolar modo per i malati di lebbra, incontrati nel
suo primo viaggio in Africa.
Leggo: “Scrisse ai potenti
della terra per chiedere per
i poveri del mondo il corrispettivo economico di un
giorno di guerra. Inutilmente.La sua lotta è stata
contro tutte le lebbre: l'egoismo, l'indifferenza, l'intolleranza. E' stato l'ideatore
della giornata della pace e
istituì la GIORNATA MONDIALE PER I MALATI DI
LEBBRA che si celebra l'ultima domenica di gennaio,
in tutto il mondo”. Bella
persona, ho pensato, mi
piace. Da onorare la sua
memoria. E mi piace l’idea
di andare a presentare il film
Campania Burning (di cui
ho scritto il soggetto, la sceneggiatura e le colonne sonore nelle quali c’è anche la
partecipazione di Nicola
Piovani) al loro campus
estivo. Lusingato di essere
stato invitato. L’AIFO, amici
di Raoul Follereau, è un’organizzazione per la Cooperazione
Sanitaria
Internazionale, con sede a
Bologna, ma presente su
tutto il territorio italiano,
l'anno scorso ha celebrato i
suoi 50 anni di vita. Si ispira
all'opera di Follereau, che
ha fatto della sua vita un
impegno costante e continuo a servizio degli ultimi
del mondo. Essendo egli un
grandissimo scrittore e giornalista ha utilizzato lo strumento dell'informazione
per far conoscere la situazione in cui viveva buona
parte della società dimenticata, quella del sud del
mondo. Giovedì 26 luglio,
quindi, siamo saliti, io ed
Andrea D’Ambrosio il regista del film, al convento dei
frati minori per la proiezione, ci accompagnava un
nostro amico Alberto Franco
(attore e regista anch’egli)
incuriosito non meno di noi
da questa organizzazione
umanitaria e solidaristica
(affiliate queste due parole
al sociale come proiezione
della propria esistenza, è il
pane quotidiano per noi documentaristi). Dopo una
lunghissima fila dietro la
processione della festa di S.
Anna, festa patronale Capaccese, ci accolgono nel
bellissimo chiostro del convento alcuni consiglieri nazionali dell’Associazione,
Antonio Landolfi e Anna
Maria Bertino, Francesco
Colizzi, Luigi Gravina, Antonio Lissoni, Flavio Cimini
dell’ufficio di Roma e il Direttore Maurizio Maldini.
Ci presentano la Dott.essa
Anna Maria Pisani, presidente nazionale che ha lavorato
come
medico
cooperante con molte ONG
in Zambia, Somalia, Mozambico, Angola, Ghana.
Ho capito subito che la loro
manifestazione, pur essendo
cattolicissima, non c’entrava
niente con la festa patronale
che, per i festeggiamenti, mi
dicono,
aspettavano…
un’attrice comica di una trasmissione
televisiva,
“Zelig”. Due modi di interpretare il cattolicesimo: lì si
ride, qui si pensa, due
scuole di pensiero, che forse
confluiscono
entrambe
nella parola di Dio, ma da
rami e strade completamente differenti. Un pozzo
al centro del chiostro. L’acqua dolce dell’impegno e
della solidarietà e l’acqua
salata della spettacolarizzazione delle feste dedicate ai
Santi: entrambe appartengono al globo “Cattolicesimo”: Fiume o mare?
Io ed Andrea presentiamo il
film, raccontiamo dell’inferno del ghetto di S.Nicola
Varco, 800 immigrati come
bestie sfruttati da caporali
senza pietà, il pubblico
(quasi tutti del Nord, alcuni
del Cilento, pochi Capaccesi) sembra interessato, impaziente ad aspettare le
immagini. Quasi le dieci,
inizia la proiezione. Metà
film, blocco del computer,
malediciamo il digitale, viva
la pellicola. Pochi minuti
d’attesa, riparte. Finisce il
film, grandi applausi per parecchi minuti, si complimentano per la canzone
finale scritta nel nostro dialetto “Acqua rò cielo”, molti
mi chiedono il dischetto
delle colonne sonore. Iniziamo il dibattito, domande
molto lucide e pertinenti: i
migranti nella piana del
Sele; le nuove povertà prodotte dalla crisi; il ruolo dei
sindacati; i respingimenti in
mare e barconi con poveri
cristi a bere l’acqua del canale di Sicilia.
Problemi veri, profondi,
sentiti. Siamo andati avanti
fino mezzanotte e mezza,
ma potevamo benissimo
continuare fino al mattino.
Ci regalano un bellissimo
libro di Raoul Follereau e
delle magliette con la famosa dicitura su esse. Abbracciandoci si assicurano
della nostra presenza nelle
future manifestazioni. Scendendo al parcheggio, passiamo per la piazza, le risate
zelighiane sono terminate, è
quasi l’una, incontriamo Silvestro e la sua fresca sposa,
voleva cantare ma sul palco
c’erano star famose. Impossibile. Alcuni ragazzetti inebriati di stupidità prendono
di mira i miei figli. Sciocchi
sfottò da adolescenti. Lasciamo correre, imperturbabili. Il mondo può fare a
meno di inutili cretini
(un’altra antica lebbra) da
qualsiasi parte essi provengano.
Anche se “C’è un solo cielo
per tutto il mondo”.
Antonio Pecoraro
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N° 30
04 Agosto 2012
L’INTERVISTA.
Capaccio
Capaccio Paestum: “Eppur si muove”, conversazione con Rosario Catarozzi
La vera sfida sarà il prossimo bilancio e le scelte urbanistiche
Incontrando Rosario Catarozzi, consulente e capo di
gabinetto del sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza,
ho avuto l'opportunità di
scambiare qualche battuta
sulle azioni che la nuova
amministrazione ha messo
in atto fin dal suo insediamento.
"Abbiamo rinforzato Paestum servizi con assunzioni
mirate a modificare l'immagine della città, a partire
dalla manutenzione del
verde."
Ha esordito Catarozzi.
"E si vede!" gli ho dato atto.
Infatti, i bordi delle strade, le
rotatorie d’ingresso alla città
dei templi, le spiagge libere,
la pineta e la cinta muraria,
oltre al parco archeologico,
sono ben curate grazie ad
una attività manutentiva
programmata e rispettata.
Ma l'attivismo non si ferma
qui ...
Anche la consueta manutenzione delle scuole è già
partita senza aspettare l'ultimo giorno utile prima dell'apertura.
Inoltre, bisogna dire che è
PERUGIA.
stato messo mano al piano
di riordino della macchina
comunale con accorpamenti di uffici e spostamenti
in locali più ampi.
La scelta, poi, di tenere il
consiglio comunale nei locali dell'ex refettorio del
convento di Sant'Antonio e
sede del museo del Gran
Tour, è stata una buona idea
per tre motivi. Il primo, consente l'utilizzo di uno spazio
bellissimo
e
ampiamente inutilizzato.
Il secondo, consentirà a chi
vorrà assistere ai dibattiti
consiliari di poter approfittare di fare un giro nel bellissimo
museo
ideato
allestito dalla fondazione
Gianbattista Vico presieduta
da Vincenzo Pepe. Il terzo
motivo è legato al futuro del
capoluogo che dovrà assumere sempre di più o di
guida culturale dell’intero
territorio valorizzando i suoi
palazzi e i suoi portali.
L’aver pensato di partire al
convento, non me ne abbiamo i frati minori, è stato
un modo intelligente di mettere al centro dell’Atten-
GIUSEPPE CATAROZZI E LUCIANO FARRO
zione proprio un bell’esempio di recupero di una struttura che ha avuto un ruolo
centrale nella vita della comunità capaccese.
C’è da segnalare anche la ripresa delle attività dell’associazione Poseidonia, idea
della precedente amministrazione e rivalutata da
Voza, che avrà tutta l’estate
per fare esperienza e valutare ogni aspetto organizza-
A "Piccantissima"successo per i nostri prodotti
“Cucina Mediterranea” isola di Cilento in Umbria
Si è conclusa la VII edizione
di Piccantissima, festival del
peperoncino, a Pila contrada di Perugia, negli spazi
del arco "L'Arringatore".
Protagoniste della manifestazione sono state le Regioni meridionali italiane
che hanno una grande tradizione nella coltivazione e
nell'uso del peperoncino..
Nei dieci giorni della manifestazione gli ospiti hanno
potuto gustare le prelibatezze piccanti di Umbria,
Basilicata, Sicilia, Calabria,
Puglia e Campania. Per il
Cilento, essere presente a
Piccantissima, è stata una
gradita riconferma. L’esperienza, positiva già lo scorso
anno, ha dato ulteriori stimoli e i prodotti del nostro
territorio ha fatto sfoggio
delle loro peculiarità condite con un pizzico di peperoncino. Silvano Segazzi,
organizzatore dell’evento, si
è detto soddisfatto della col-
laborazione con il Consorzio “Cilento Incoming” e
dei risultati raggiunti ed ha
già chiesto di implementare
la collaborazione anche in
futuro per altri eventi. Segazzi ha elogiato la squadra
(due cuochi e due assistenti)
guidata da Alessandro Tortora, a cui Cilento Incoming
ha affidato il settore della
promozione, distribuzione e
valorizzazione dei prodotti
tipici, ha dato un grande
contributo successo dell’evento. La gente per ben
sei giorni ha potuto gustare
piatti tipici della cucina cilentana come: salumi, salsiccia,
soppressata,
capicollo e mozzarella di
bufala, sott’oli, le paste tra
cui le foglie d’ulivo al pomodoro, i fusilli al ragù,
pasta e ceci; tra i secondi
piatti sono stati molto apprezzati la parmigiana, il
gateau di patate, la ciambotta... Il tutto innaffiato con
i vini del Cilento dell’azienda San Salvatore e
Polito abbinati a “Le delizie
di Maria” e “Dolcilento”...
G.C.
tivo dell’estate pestana per
aggiungervi del nuovo per il
prossimo futuro.
Faremmo torto a quanti, assessori e consiglieri oltre che
ai dirigenti, se non dessimo
atto che tutti stanno reagendo al meglio alle sollecitazioni provenienti dal
territorio.
Il vero banco di prova, però,
in fase di allestimento del
bilancio preventivo 2013.
Sarà quello l’atto con cui
Voza, la giunta e l’intera
maggioranza porrà le basi
del futuro prossimo e remoto di Capaccio Paestum.
Alcuni segnali ci sono! Ne
cito uno per tutti: il Puc
(piano urbanistico comunale).
I base ad alcune anticipazioni, sembra che prevarrà
la regola del “tutto si trasforma”. In sostanza, saranno pochi i margini per
nuove colate di cemento ed
ampi quelli relativi alle ristrutturazioni funzionali. Un
esempio potrebbe essere legato al settore turistico: si sa
che le centinaia di abitazioni costruite e usate negli
anni settanta e ottanta come
seconde case, oggi sono
quasi del tutto inutilizzate.
Recuperale e adattarle per
aumentare il numero di
posti letto farebbe bene al
territorio e anche alla possibilità di ampliare l’offerta di
ospitalità …
Questo e di altro sarà oggetto di approfondimento
nel prossimo autunno.
Bartolo Scandizzo
Capaccio
L’ARCO DI ULISSE
N° 30
04 Agosto 2012
7
di OSCAR NICODEMO
Delibere conventuali
Il convento francescano di
Capaccio (1723), che ha origini carmelitane (1500), ha
già ospitato, in precedenza,
dei consigli comunali. Nel
1866, infatti, le leggi eversive del nuovo Stato Unitario ne decretarono la
chiusura con conseguente
incameramento di tutto il
complesso, adibito in seguito a molteplici funzioni:
carcere, scuola, casa comunale, uffici giudiziari. Il convento riaprì nel 1934: la
tradizione orale racconta
che in quell’occasione il popolo capaccese dimostrò
tutta la sua generosità, donando ai frati che vi si stabilirono tutto il necessario per
permettere loro di svolgervi
le attività dettate dai canoni
francescani. Come ogni
convento che si rispetti l’edificio gira intorno al Chiostro,
limitato da aggraziati pilastri
di pietra locale, sui quali appoggiano svelti archi che abbracciano un ampio spazio,
al cui centro vi è la vera ottagonale del pozzo. Soltanto
per dire che, poco più in là,
in una sala laterale, con superba vista sulla piana del
Sele e sull’intero golfo di Salerno, dalla costa amalfitana
al promontorio di Agropoli,
si svolgeranno i consigli comunali in relazione, o in
barba al paesaggio, alla storia e alla sacralità del luogo.
Fossi in un consigliere comunale mi chiederei in
prima istanza, prima ancora
d’imbattermi in qualsiasi ordine del giorno, dove mai
sia andato a finire per svolgere le funzioni di amministratore. Eh, sì, coi conventi
non si scherza, men che
meno con quello di Capac-
cio!Forse non tutti sapranno
che il magnifico edificio è
abitato dai fantasmi dei frati
costruttori da cui è stato
eretto negli anni appena seguenti il Basso Medioevo, e
che questi hanno in particolare uggia i menzogneri. Pertanto, una bugia, anche se
del tutto regolare e assunta
come elemento di consuetudine, detta in ambito di riunione consiliare, potrebbe
dare adito a risentimenti ultraterreni che nemmeno si
immaginano!
Ho avuto la fortuna di conoscere, oltre a Padre Teodoro
(uomo di fine intelligenza),
due frati che non potrebbero
mai abbandonare la mia
memoria: “Frà Domenico”,
sempre in giro per le vie del
paese a far fumo coi suoi
immancabili toscanelli, e
“Padre Augusto”.
È di quest’ultimo che voglio
dar conto ai lettori. Uomo di
cultura eccelsa, conosceva il
greco antico e declamava in
latino interi salmi, viaggiava
su un ciclomotore chiamato
comunemente “motomme”
(la e è semimuta alla francese), ed era solito alleggerirsi con risate roboanti non
appena avesse modo di riscontrare motivi comici
nelle parole dei suoi interlocutori, o in situazioni da lui
ritenute bizzarre. Forniva di
una chiave di violino la sua
risata a strascico, dal tono
potente e saldamente rauco,
anche in circostanze apparentemente ordinarie, a testimonianza di una vena
allegra che era alla base
della sua fede e della sua filosofia.
Per compiacere mio padre,
da cui riceveva generose attenzioni, m’insegnò a declinare rosa-rosae quando ero
ancora ai primi anni delle
elementari, cosa che, all’epoca, poteva suonare
come una straordinarietà.
Una volta, questo “monacone”, mi raccontò, con divertente
“sadismo”,
adottando una forma letteraria ludica e straordinariamente
perfetta,
dei
raccapriccianti incontri che
aveva con i fantasmi che, a
suo dire, affollavano il convento. Ce n’erano di tutti i
tipi, andava narrando.
L’elenco, nei miei ricordi,
comprende il “fantasma-pittore”, il “fantasma-ladro” e il
“fantasma-musicista”. Sosteneva che nella sua cella ci
fosse un affresco che l’ectoplasma artista aveva in corso
d’opera; che lo splendido
organo a canne, recentemente restaurato, durante la
notte emettesse musica; che
sovente i suoi sandali scomparivano per poi ritrovarli
dopo qualche tempo. “I fantasmi fanno paura a tutti, ma
non a chi dice la verità” –
sentenziava – “bisogna sempre dire la verità… loro non
amano chi dice le bugie. Tu
le dici?”
Sicuramente, da bambino,
mentendo, risposi di no. Ma
oggi, Padre Augusto, ti direi:
“Sì, le avrò anche dette, ma
non mi sono mai sembrate
così gravi da urtare la suscettibilità dei tuoi amici avvolti
nel lenzuolo bianco, e, con
maggior rigore, quando
scrivo sul giornale, m’impongo toujour un comportamento leale.”
E, chissà perché, mi vien voglia di assistere ad un consiglio comunale in convento,
non fosse altro per misurare
l’insofferenza che proviene
dall’al di là.
Bah, a compimento del
pezzo, mi prefiguro una sonora, lunga e teatrale risata
di Padre Augusto, senza
mancare di omaggiarlo nella
maniera che si addice ad
una persona del suo stampo,
sfoderando uno dei proverbi
latini che il professor Piero
Cantalupo, grande latinista,
elargiva ai suoi studenti di
liceo: falsum saepe vero
suavius est!
Capaccio piange Josè, l’amico di tutti...
"Quando si è giovani è
strano poter pensare che la
nostra morte venga e ci
prenda per mano ..." Sono i
versi di una famosissima
canzone di Guccini di circa
40 anni fa, cantata dai Nomadi,
"Canzone
per
un'amica". Spensierati e forti
nella loro giovane vita, i ragazzi non sanno che cos'è la
morte.
E, soprattutto, non sanno che
può toccare a un loro coetaneo.
Quando ciò avviene la disperazione prende al cuore e
diventa autentica disperazione. Sabato la sorte si è accanita su un giovane
elettricista.
Si chiamava Josè Mautone, il
24enne deceduto, purtroppo, in un tragico incidente stradale. Tutta la
comunità della Licinella di
Capaccio, affranta per la perdita del giovane, ha accompagnato il feretro lungo la
contrada, fino alla chiesa di
Santa Maria dell’Annunziata,
dove il parroco, don Valeriano Pomari, nel celebrare
le esequie, ha rivolto parole
di conforto e speranza alle
oltre 500 persone presenti
per cercare di mitigare il
pianto di familiari, parenti ed
amici, ancora disperati per la
scomparsa di Josè, un ragazzo umile, lavoratore e
benvoluto da tutti, strappato
alla vita nel fiore degli anni.
Davanti all’altare, la bara
bianca è avvolta da fiori e
sciarpe della Salernitana, di
cui Josè era un grande tifoso:
la madre, Giovanna, non riesce a staccarsi dall’adorato
figliolo, tra le lacrime di do-
JOSÈ ANTONIO MAUTONE
lore delle sorelle Elena e Teresa e la tristezza silenziosa
di papà Antonio.
Un ricordo è anche quello di
Raffaele Cantiello, creatore
"Scuola Calcio Tirrena", che
ha bene impressa la figura
del giovane:
"Un, ragazzo solare, sempre
con il sorriso sulla bocca, in
campo, ricordo faceva il
centrale difensivo, calciatore
correttissimo, i suoi erano interventi quasi mai fallosi ma
puliti e tempestivi, il suo
modo di fare gli portava simpatia e tutti, avversari compresi correvano da lui a
stringergli la mano, anche
oggi che lavorava come elettricista, appena gli accennavi
se poteva...era gia´ pronto a
disposizione, io lo voglio ricordare cosi con il sorriso
sulla bocca".
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N° 30
04 Agosto 2012
Agropoli
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LAUREA.
Auguri ad Antonio Maiore
Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza Antonio Maiore con votazione 110 e lode, gli auguri del
papà Vincenzo della mamma Marilena e del fratello Francesco ai quali
si uniscono quelli della redazione
del settimanale Unico.
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Agropoli
A PARER MIO
N° 30
04 Agosto 2012
9
di CATELLO NASTRO
Mare e...Monti
E’ arrivata pure
l’estate
del
2012, in totale, per me,
fanno settantadue. Quando sono nato, nel
1941, durante la seconda
guerra mondiale, la passavo
nelle fasce, i bisnonni dei
moderni Pampers. Ma il mio
primo grande primato fu
quello di iniziare la vita
nelle fasce e nel Fascio. Le
fasce servivano per quando
me la facevo sotto, il Fascio,
invece, serviva per farla fare
sotto agli avversari politici.
Indistintamente a tutti gli
Antifascisti di qualsiasi partito fossero. Di destra, di sinistra, di centro o anche
solamente cattolici. Pensate
che per fare dispetto al Vati-
cano, si decise che tutte le
parole che finivano in ano,
dovevano finire in culo.
Anche il Vescovo di Pesto
protestò perché in base a
quella legge egli da vescovo
pestano diventava vescovo
pestaculo. Ci vollero anni
per far abrogare la legge.
Oggi i tempi sono cambiati,
ci sono le vacanze estive.
Con una differenza: nell’estate 2012 anche chi
vuole andare a mare deve
fare i conti con Monti.
L’IMU, edizione 2012 è un
mostro che si succhia il sangue dei contribuenti. Quel
poco che viene lasciato per
la sopravvivenza se lo succhiano le zanzare. Quando
si è sparsa la notizia sono
arrivate anche le zanzare
extracomunitarie, che però
non vengono da Monti ma
da pianure. L’altro giorno il
nonno di un mio amico è
andato a fare le analisi del
sangue, sulla cartella c’era
scritto:” Soggetto fortemente anemico. Tracce di
liquido rosso dovuto a barbera o sangiovese!”. Questa
estate il mostro IMU è arrivato pure sulle spiagge a
pagamento. Quando vai in
mare l’ombrellone viene fittato a minuti. Quando il bagnino
vede che stai
tornando fa sloggiare l’occupante e tu puoi riprendere possesso dell’ombra.
Molte signore per fare economia si comprano solo la
parte di sotto del costume
da bagno senza coprire le
zizze. Anche la mozzarella
di due chili, chiamata “zizzona” è stata ridotta a trecento grammi. La settimana
scorsa un mio amico è stato
picchiato dalla moglie perché nel sonno mormorava
“Imu! Imu!”. La buona
donna pensava che fosse il
nome di una donna amante
del marito extracomunitaria. Il poveraccio ha dovuto
spiegare alla consorte di
che si trattava. Per controllare se diceva la verità la
moglie lo ha costretto ad un
“tour de force” sessuale fino
a quando il poverino, esangue è stato ricoverato in
ospedale. Lo hanno rispedito a casa per mancanza
quasi totale di sangue. Gli
hanno consigliato di andare
da un commercialista e non
da un altro medico. Ci sta
un vecchio proverbio cilentano che così recita:” A lu’
ffrie sienti l’addore!!!” Cioè
l’odore della frittura si sente
durante il procedimento di
cottura. O per meglio intenderci, quando arriva la bolletta il povero contribuente
resta in bolletta… Sembra
una similitudine cretina: ma
in effetti lo è. Forse sarà
colpa delle zanzare, della
pensione striminzita che ti
permette il lusso di andare
a caccia.
Sì! Delle offerte speciali nei
supermercati: acquista una
coscia e ti diamo tutta la
gallina con sei uova in
omaggio. Sopravviveremo
anche all’IMU!!!
innovativi i pezzi, grazie a
interpreti come Adam Nussbaum, Dave Kikosky, Paquito D'Rivera, Tom Harrell,
Bob Mintzer, Chris Potter,
Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Alex Sipiagin, Robin
Eubanks, Larry Carlton,
Diane Schuur. Ora sono diventati un messaggio che
unisce popoli e Paesi. Napoli e America, ma anche
Nord e Sud del mondo,
come “Osted”, che spiega
Di Lella, in arabo significa
Maestro: “È un brano dedicato al mio collega tunisino
Fawzy Chekili, composto
durante la nostra tournée in
Tunisia, tra i festival jazz di
Cartagine, El Jem e Tabarka”.
L’album contiene alcuni
brani della tradizione musicale partenopea, come “Funiculì Funiculà”, “Passione”
e “Torna a Surriento”, riproposto con il groove che ci riporta inevitabilmente al
famoso Birdland dei Weather Report, riarrangiati per
la prima volta in chiave jazz,
ma anche Michelangelo 70
di Astor Piazzola con l’intervento rivoluzionario di Larry
Carlton. Di Lella, nonostante il successo distribuito
dalla Universal, non dimentica il Cilento e infatti, dal
10 al 12 agosto, il pianista e
arrangiatore sarà ancora impegnato come direttore artistico all'Ispani Jazz Festival
presentando un programma
molto interessante che vede
l’esibizione di Ondina Sannino nell’apertura, i Cabaret
Noir l’11 agosto per chiudere il 12 con Mario Donatone Soul Circus.
Napoli&Jazz
Gerardo Di Lella fa centro negli USA
L’America l’aveva scoperta
qualche anno fa, ma ora il
successo è solo per lui, Gerardo Di Lella, talentuoso
musicista sbarcato dalla nostra terra negli Usa. Ispani New York andata e ritorno. I
viaggi in America erano iniziati grazie ad alcune collaborazioni
negli
anni
novanta. Adesso, con le registrazioni di “Napoli&Jazz”
negli Usa, il direttore e arrangiatore campano corona
il suo grande sogno: suonare
con dei veri e propri talenti
americani la musica che
ama, ma anche qualche sua
creazione. Il direttore artistico dell’Ispani jazz festival,
che nel 2011 partecipa al
“Villammare Film Festival”
con “Movie Music” dedicato al cinema e tivù, ha
davvero fatto il botto regi-
strando con star del calibro
di Larry Carlton. “Non pensavo di riuscire a coinvolgere il quattro volte
vincitore dei Grammy
Awards – spiega -. Ma
quando ha sentito il brano e
visto chi erano gli altri musicisti, mi ha dato subito un
appuntamento per registrare
nel suo studio privato. In
America è così – racconta
con un messaggio palese -:
puoi anche essere il figlio
del presidente del Consiglio,
questo non interessa a nessuno, ma se hai talento e sei
sconosciuto, fai progressi”.
Musica per le orecchie di
chi in patria suda senza vedere soddisfazioni ma che
invece, al di là dell’Oceano,
non rimane un eterno incompreso. Il disco è una
suggestiva proposta di brani
celebri della musica napoletana, magistralmente stravolti da Di Lella da farne
autentiche perle, una diversa dall’altra. Piacevoli e
Nicola Nicoletti
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N° 30
04 Agosto 2012
Altavilla Silentina
L’INTERVISTA. La cantante presenta l’album “Terronia” e racconta la sua carrieira
A tu per tu con la cilentana Piera Lombardi che approda a Altavilla
DALLA PRIMA
all’estero, ma è stato interessante ripercorrere la sua carriera .
Quando hai capito che la
strada da intraprendere
nella tua vita era la musica?
La musica è da sempre mia
compagna di vita. Ho ini-
ziato da piccola a studiare
musica classica e a cantare
in vari gruppetti amatoriali.
Questa passione è cresciuta
con me. Non c’è stato un
momento preciso in cui ho
deciso che avrei fatto la cantante, ma ho capito che avrei
potuto cantare a livello “professionale” quando sono arrivata da Tonino Valletta
e lui ha visto in me
delle capacità.
Hai iniziato la tua carriera con gli Anthea.
Cosa ti ha dato questa
esperienza?
Mi ha dato cose straordinarie e meno straordinarie. Questo gruppo,
grazie al lavoro artistico
di Tonino Valletta, ha
sfondato l’idea ancestrale della musica popolare sul territorio,
rileggendola in maniera
diversa. Abbiamo vissuto delle esperienze
professionali importanti
.
Poi, come in tutte le
cose belle che nascono
un po’ per caso, gli
equilibri si sono deteriorati e ognuno ha seguito la propria strada.
Quando è nato questo
gruppo non tutti avevano scelto di vivere di
musica. Io avevo fatto
quel tipo di scelta.
Sul tuo sito dici “ho voluto raccontare la mia
terra per sentirla veramente mia” perché sei
in grado di capirla solo
grazie alla musica.
Come riesci in questo
intento?
Il rapporto che ho con
la mia terra è caratterizzato da un legame forte,
ma anche molto combattuto. Il Cilento non
avrebbe bisogno di
nulla perché potrebbe
PIERA LOMBARDI
vivere della sola bellezza
che il buon Dio gli ha donato. Purtroppo è stato martoriato dalla storia e, ancora
oggi, da tanta malapolitica e
da certa maleducazione difficile da estirpare.
Quando canto la mia terra
rafforzo il mio rapporto bello
con essa, ma posso anche
urlare le cose meno belle
che probabilmente non cambieranno mai e che la penalizzano.
Qual è la canzone alla quale
sei legata di più?
E vao a cercà fortuna, la
prima che ho scritto da cantautrice. Questo brano parla
di emarginazione e di emigrazione perché questa terra
ti dà e ti toglie. È la storia dell’emigrazione vista con gli
occhi di una persona , uomo
o donna che sia, che lascia
la sua terra e, con essa
l’amore della sua vita. È una
storia vera e tanti italiani che
vivono all’estero possono
farla propria.
Cosa puoi raccontare di Terronia, il tuo primo lavoro discografico?
Terronia, che dà anche il titolo all’album, è nata pensando ad un episodio che mi
è accaduto da ragazzina.
Una signora “non terrona”
vide per la prima volta questo paradiso terrestre che è il
Cilento e disse << Bella questa Terronia, però >>.
In quel momento non ho
compreso il significato di
quelle parole, ma col passare
del tempo ho capito che
siamo ancora schiavi di certi
pregiudizi difficili da scardinare anche perché spesso
capitano degli episodi che li
rendono veritieri.
Questo brano, molto ironico,
è il dialogo tra un “non terrone” e un terrone che deve
continuamente dimostrare al
suo interlocutore la propria
serietà, affidabilità, moralità.
Infine, nel brano, c’è un appello ai politici che devono
capire che la Terronia va
“salvata”.
Nell’album, oltre ai due inediti Terronia e E vao a cercà
fortuna, troverete alcuni tra i
brani più famosi della canzone popolare nonché un
brano di S.Alfonso Maria De
Liguori. In altre parole, un
omaggio ai grandi autori
della canzone d’autore dialettale.
Il 15 luglio, ad Acciaroli, hai
partecipato a FestAmbiente.
Questa rassegna, promossa
da Legambiente anche per
onorare la memoria di Angelo Vassallo, ha avuto come
filo conduttore la legalità.
Cosa pensi del binomio Sudlegalità? Sud-legalità non è
connubio facile da gestire
nella realtà perché non si
può negare che il Sud abbia
problemi con la legalità.
Ad Acciaroli ho sentito dei
dibattiti interessanti ed ho
ascoltato persone autorevoli
che lavorano incessantemente in questo senso .Ad
Angelo Vassallo va il grande
merito di aver iniziato ad
istillare gocce di rispetto per
l’ambiente. E non solo. Ci
manca tanto….
In un certo senso anche tu
credi che soltanto amando
la propria terra si può educare al rispetto .
Si, bisogna amare la propria
terra senza, però, chiudere
gli occhi di fronte alle tante
cose che non funzionano.
Bisogna essere critici e non
aspettare che siano sempre
gli altri a dirci dove e cosa
stiamo sbagliando! Purtroppo anche nella musica,
spesso,viene raccontato solo
il bello del Cilento e del Sud
in generale. E invece si dovrebbero cantare anche, e ripeto anche, le storture che ci
penalizzano. Credo sia il
modo giusto per contribuire
alla crescita della propria
terra.
Quali sono i tuoi progetti
per il futuro?
Aspetto l’uscita di Terronia. A
settembre ci sarà la promozione dell’album sia in Italia
che all’estero. Vi farò sapere….
DATE DEL TOUR
DI PIERA LOMBARDI
3 AGOSTO - Policastro
10 AGOSTO - Cardile
12 AGOSTO - Cerrelli di Altavilla Silentina
15 AGOSTO - Casal Velino
Marina
17 AGOSTO - Morigerati
18 AGOSTO - Gioi Cilento
23 AGOSTO - Pellare
25 AGOSTO - Stio Cilento
Ilaria Longo
Alburni
IL SUGGERIMENTO.
L’Antece di S. Angelo a Fasanella
Alla ricerca del dio guerriero protettore delgi armenti
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni conserva al suo
interno bellezze inestimabili, l'Antece è una di queste. Chiunque decida di
visitare il comune di Sant'Angelo a Fasanella negli
Alburni oltre alle tante bellezze presenti in loco (centro
storico
d'origine
medievale, ponte romano e
sorgente dell'Auso) rimane
incuriosito da una piccola
tabella che indica la salita
verso la montagna e che
contiene la scritta:“Località
Antece”. Il percorso per
raggiungere il luogo in cui
si trova l'Antece è agevole e
dista 4 chilometri dall'ultima casa visibile del centro
abitato del comune di Sant'Angelo a Fasanella. Chi
raggiunge la vetta sa benissimo che ha un appuntamento con la storia.
L'Antece, infatti, è una scultura rupestre con un'altezza
di 160 cm, scolpita tra il
IV° - II° secolo a. C., collocata a 1.125 metri s.l.m. e
rappresenta la figura del
“dio guerriero Alburno” che
indossa una tunica, uno
scudo, una scure e una
lancia. L'effige del “dio
guerriero” appare al visitatore di “Costa Palomba” imponente con tutta la sua
fierezza e bellezza secolare. Poco distante dall’Antece si può vedere la vasca
sacrificale (90 x 120 cm)
che veniva utilizzata per i
sacrifici di animali al “dio
Alburno” in modo da propiziare fortuna e coraggio.
Il percorso trekking per raggiungere “località Antece”
è molto comodo, facile, lineare e ben segnalato. La
scalata per raggiungere la
vetta che custodisce l'Antece dura circa 30 minuti
ed occorre attraversare un
sentiero che passa tra paesaggi molto belli. Il tratto di
sentiero che divide il visitatore dalla vetta dov'è collocata l'effige dell'antico “dio
Alburno” è coperto prima
da una folta vegetazione
che poi sparisce, trasformando il paesaggio da alberato
in
paesaggio
roccioso. Nell'ultimo tratto
del sentiero l'escursionista
L’ANTECE
percorrendo scalone dopo
scalone, paesaggio dopo
paesaggio, si rende subito
conto che il luogo che sta
raggiungendo è unico nel
suo genere e pieno di sacra-
lità. La scultura rupestre
emana un fascino antico ed
incute rispetto. Nel corso
dei secoli migliaia di viaggiatori hanno sostato, visto
ed omaggiato l'immagine
del “dio Alburno” nell'antico “Castrum Palumbus”
prima di proseguire il viaggio verso l'antica Lucania.
Occorre, però, rispettare di
più l'effige dell'antico “dio
guerriero alburnino” che
nel corso degli anni ha subito diversi atti di vandalismo. Alle autorità locali
suggeriamo il continuo monitoraggio della scultura rupestre tramite sistema di
videosorveglianza in modo
da scoraggiare ulteriori
danni alla secolare scultura
dal valore inestimabile.
Concludiamo il nostro viaggio in visita all'Antece dopo
una lunga sosta e dopo esserci inebriati di bellissimi
paesaggi e torniamo a casa
con il ricordo di un posto
unico ed irripetibile del
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Vito Gerardo Roberto
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04 Agosto 2012
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N° 30
04 Agosto 2012
Roccadaspide
SPORT.
Prima volta per la pallacanestro nel paese dell’aspide
I° Meeting di Basket Città di Roccadaspide
Io sogno le cose come non
sono mai state e dico: “Perché no?”.
Questo celebre interrogativo del drammaturgo irlandese George Bernard Shaw
è stato fatto proprio dai
membri dell’Associazione
Sportiva
Dilettantistica CapaccioPaestum che, ponendo una
grande fiducia nell’importanza e nella potenzialità
dello sport, quale strumento universale di integrazione,
hanno
organizzato il I° Meeting di
Basket Città di Roccadaspide.
L’iniziativa, che si svolgerà
dal 5 al 9 agosto presso il
Piazzale della Civiltà, si
fonda sulla convinzione
che sia possibile ottenere
un nuovo modello di sviluppo sportivo che passi attraverso momenti ricreativi
atti a valorizzare una disci-
MASSIMO ANTONELLI DURANTE UNA LEZIONE
plina da noi ancora troppo
spesso sottovalutata come
la pallacanestro e il territorio che ospita questa manifestazione.
L’iniziativa sarà articolata
in tornei di 3 vs 3 maschile
e femminile, un torneo di
minibasket, under 14 femminile 4 vs 4 e under 19
maschile 4 vs 4, al termine
dei quali verranno effettuate le premiazioni. La serata di martedì sarà invece
dedicata al Music Basket,
un innovativo e divertente
metodo che usa la musica
per insegnare i fondamentali della pallacanestro.
Fiore all’occhiello di questa manifestazione sarà
proprio la pregevole presenza del cestista Massimo
Antonelli il quale darà dimostrazione,
attraverso
l’esecuzione di esercizi a
ritmo di musica, di quanto
i ragazzi possano essere
stimolati a seguire anche il
loro istinto e la loro creatività, perché la crescita e la
formazione degli atleti
passa prima di tutto attraverso questi due aspetti,
grazie ai quali si attesta un
miglioramento delle loro
capacità percettive e motivazionali. Insomma, il Comune di Roccadaspide con
la collaborazione della Polisportiva Capaccio-Paestum ci regalerà cinque
giornate all’insegna dello
sport, tutte da vivere insieme e da cui lasciarsi trasportare in questa torrida
estate.
Passione e divertimento le
parole chiave di un evento
che speriamo possa essere
l’apripista di un progetto
sociale ampio e condiviso.
Un’occasione da non perdere per gli amanti di questa disciplina e non solo.
Barbara Saponara
MUSICA A ROCCADASPIDE
“I concerti al Castello”
Il giorno 09 agosto 2012,
alle ore 20.30, nell'incantevole scenario del Castello
medievale
Filomarino-Giuliani
di
Roccadaspide si terrà la VII
edizione de "I Concerti al
Castello" in cui si esibiranno due affermati musicisti: Alessandro Buccini al
violino ed Eleonora Perolini arpa.
L'evento è organizzato dall’Associazione Euterpe con
il sostegno dell'Amministrazione Comunale di
Roccadaspide, BCC di
Aquara e Associazione
Musicale internazionale "L.
V. Beethoven".
Durante il concerto verranno eseguiti brani tratti
da "Il salotto dell'800",
"Passione di Tango" e "Souvenir di colonne sonore".
PROGRAMMA
IL SALOTTO DELL’800
F.W. Rust, Sonata per Arpa
e Violino
J. Massenet, Thais
P. Villa Lobos, Bachiana
Brasileira
J. Elgar, Salut d'amour
V. Monti, Ciarda
PASSIONE DI TANGO
G. Amorosi, Danze Medioevali
A. Piazzolla, Oblivion
A. Piazzolla, Libertango
P. De Sarasade, Malague-
gna
SOUVENIR DI COLONNE
SONORE
Parkel, Al mercato persiano
J. William, Schindler’s List
E. Morricone, Gabriel’s
Oboe
E. Morricone, C’era una
volta il West
H. Mancini, Moon River
I° concorso per i lettori
N° 30
04 Agosto 2012
13
Raccontaci i tuoi luoghi del cuore
I° Concorso per i lettori
e gli abbonati di Unico
Unico Settimanale in collaborazione con Cilento Incoming
organizza il Concorso “I luoghi del Cuore” aperto a tutti i
lettori del nostro settimanale.
Parlaci dei luoghi della tua infanzia, quelli legati ai tuoi affetti, quelli in cui ami tornare, quelli ancora poco conosciuti al grande pubblico, ma meritevoli di essere visitati.
Invita i tuoi amici a visitarli.
Scegli un monumento, una piazza, un sentiero, uno scorcio
del nostro Cilento.
COME PARTECIPARE
Scrivi un racconto di non oltre 2500 caratteri, ed invialo
all’indirizzo e-mail [email protected]
I racconti più meritevoli saranno pubblicati sul nostro settimanale. Tra questi, una giuria*
selezionerà il migliore che sarà premiato con un soggiorno
in B&B presso una delle strutture
alberghiere corsorziate con Cilento Incoming, in un’incantevole località di mare o di montagna.
INVIA IL TUO SCRITTO ENTRO 30 AGOSTO 2012
Continua a seguirci per non perdere le prossime iniziative
Per maggiori informazioni:
[email protected] o [email protected]
*il Regolamento completo sarà consultabile sul sito
unicosettimanale.it
TESTO ESEMPIO
(ESCLUSO DAL
CONCORSO)
ALTAVILLA
CAPUT MUNDI!
Atmosfere e modi di essere
di un paese fra la Piana del
Sele ed il Cilento
La maggior parte dei paesi interni salernitani sono dominati
dal
criterio
dell’uniformità. Spesso hanno
anche un solo nome. C’è
dove si producono solo i fagioli e si cucinano solo le castagne, dove sono stati tutti
briganti o carabinieri, dove gli
abitanti hanno, fateci caso, le
stesse "facies": segno di uno
scarso scambio di patrimonio
genetico. In altri paesi, soprattutto in quelli di mare o
spiaccicati accanto alle vecchie vie storiche, c’è tutto e il
contrario di tutto. Il sangue si
è abbondantemente mischiato per tutta una serie di
ragioni che non è il caso d’indagare: guerre, immigrazioni,
pellegrinaggi, tanto per fare
un elenco. Il mio paese, Altavilla Silentina, sta tra i secondi. E se ne vanta. Perché
non è sul mare e non ci passavano le strade consolari romane. Ed ancora oggi una
misconosciuta strada che
porta a Castelcivita e a Roccadaspide è affogata dagli
scalini e dai balconi di via
Borgo S. Martino. Un bus, di
quelli a due piani non ci
passa. Altavilla caput mundi!
Ci fu un tempo che vide gli
etruschi a Pontecagnano ed
in tutto il Picentino, i greci
d’Occidente tra Paestum e
Velia con i lucani appostati e
guardinghi sugli Alburni: Altavilla è lì, a poche decine di
chilometri di distanza da tutti
questi luoghi. Perfettamente
equidistante. Sì, da tutti abbiamo preso ed a tutti abbiamo dato. Anche ai pirati
berberi che sovente, e prepotenti, ci fecero visita. Molti di
noi potrebbero facilmente
andare nel Maghreb e confondersi coi locali. Sorridete
pure, siamo un paese aperto:
il centro antico non è chiuso
tra le gole di un’inaccessibile
montagna ma ci s’arriva risalendo le giogaie di dolci colline. E quando la Piana del
Sele era malsana per i miasmi
della palude e la malaria non
perdonava, quassù qualcuno
(non tutti, per la verità) si godeva la vita. Questo raccontano le tante storie del
Castello dove i discendenti
dell’abate Ciccio Solimena
vissero, o meglio se la spassa-
PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie,
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rono, per oltre due secoli.
Tutti quelli che passavano per
la pubblica via dovevano ossequiare i signori e le cose migliori andavano a loro. I
furbissimi briganti che stavano dentro al vicino bosco
di Persano, una specie di Supramonte salernitano di quei
tempi, sulla collina altavillese
ci venivano perché avevano
gli appoggi di tante donne –
vivandiere. Si confina con
Persano con un lungo tratto
del bello e pescoso fiume Calore. I re qui erano di casa.
Carlo III, Francesco e Ferdinando di Borbone amavano
venirci a caccia. Goethe ci
venne e ne scrisse. Hackert la
dipinse. Fu culla dell’allevamento della razza equina
omonima che trionfò in diverse Olimpiadi ed oggi è
sede della Brigata Garibaldi:
una delle più "operative"
unità dell’Esercito italiano.
È il passato con le sue luci
(poche) e le tante ombre. Ancora: altri hanno avuto le industrie coi soldi dello stato?
Noi di Altavilla, oltre alle regolamentari tre torri, sul gonfalone comunale abbiamo,
virtualmente, i caseifici che
sfornano la mozzarella più
buona del salernitano.
Oreste Mottola
14
N° 30
04 Agosto 2012
Eventi
EVENTI. Musica, enogastronomia e teatro
Cilentando 2012
1 agosto
Dal 1 al 5 Agosto 2012
presso l'oleificio del
nonno in Loc. Doglie di
Roccadaspide (mercoledì
alle ore 20.30 fino a domenica alle ore 23.55),
10° Festa per il maiale.
4 agosto
4 Agosto ore 21:00 ad Altavilla Silentina spettacolo
Teatrale e Musicale, ideato
e diretto dal Maestro Alfonso Caramante e Alfredo
Crisci, con il Gruppo Armonia Amici di Don Giustino.
"Frammenti d'Autore" è
l’omaggio riconoscente e
appassionato, ai grandi Interpreti della cultura partenopea, che con l’arte e
l’estro hanno contribuito
alla crescita culturale e
spirituale del nostro popolo. All’immenso contributo che Totò, Eduardo e
Peppino De Filippo, Nino
Taranto, Salvatore Di Giacomo e tanti altri, attraverso la poesia, la musica
e il teatro hanno saputo
dare ad ogni forma culturale, questo spettacolo è
dedicato...
4-16 agosto. A’Chiena
dalle 15:00-16:00 solo il
sabato e la domenica. Imperdibile appuntamento
quello della singolare manifestazione che si svolge a
Campagna nelle prime
due settimane di agosto.
Nella settima fatica, Ercole
deviò il corso del fiume
Alféo per pulire le stalle
del re Augia, a Roma, fino
a qualche secolo fa, avveniva l’allagamento di
Piazza Navona col fiume
Tevere, creando uno scenario fantastico di incomparabile
bellezza.
A
Torino, nel 1700, un leggero flusso d’acqua del
fiume Po, veniva incanalato, per la pulizia, nelle
strade più importanti della
città. Nella Città di Campagna, a tutt’oggi vengono
deviate le acque del fiume
Tenza lungo le strade del
centro storico, dando
luogo a un evento eccezionale di antica origine,
forse unico al mondo, tra
la mitologia, la storia e la
realtà. Il divertimento è as-
19.00 Trasferimento al
Campo Sportivo "Capozzoli" per l'inizio dello spettacolo,
con
visita
dell'accampamento medievale allestito per l'occasione e per chiedere
chiarimenti e info sulla
vita, sulle armi e sulle attività svolte nel periodo storico.
Inizio festeggiamenti di
corte per la vittoria sui
Ore 23.00 Gran Finale con
la premiazione del contrado vincitore della giostra medievale
6 agosto
6-7 Agosto La Pro Loco di
Perdifumo e frazioni debutta quest' estate con la
prima edizione della festa
d' Estate " Vieni, Scopri,
Assapora e Divertiti".
Due serate nel cuore del
A.MANGONE, "CAMPAGNA-LA CHIENA NEL 1994"
sicurato tra secchiate,
danze popolari e veri e
propri bagni in strada e
nelle fontane. L’evento culminerà nella serata conclusiva del 16 agosto con
la Chiena di mezzanotte!
5 agosto
5 Agosto Aquara.
ore 17.30 Inizio Corteo
Storico con partenza da
P.zza s.lucido seguendo il
percorso c.so umberto i via garibaldi - parcheggio
ponticello - via garibaldi p.zza vitt.veneto. Ore
18.00 Cerimonia di consegna delle armi e delle
chiavi dei feudi di Capaccio, Sant'Angelo a Fasanella e Aquara a Federico
II in segno di resa. Ore
congiurati
Ore 19.35 Presentazione
alla popolazione dei
gruppi partecipanti alla
manifestazione
Ore 19.45 Inizio delle esibizioni dei gruppi storici:
"gruppo storico- rievocativo federico ii"
"sbandieratori e musici
delle torri metelliane"
"gruppo storico armigeri e
balestrieri di bucchianico"
" civitas eburi sagittari"
" cavalieri della città regia"
con la giostra del Saraceno
I cavalli in gara nella giostra saranno abbinati ai seguenti contradi cittadini:
- contrado de lo ponte;
- contrado de lo carmine;
- contrado de la piazza;
- contrado de mainardi;
centro storico di Perdifumo
in cui si potrà godere appieno delle bellezze del
borgo antico del Paese tra
musica cilentana, storia rurale e tradizione culinaria.
6-10 agosto III edizione
della festa dell’antica
Pizza Cilentana, nasce nel
centro storico di Giungano, dove per l’occasione
verranno riaperti gli antichi
forni, i vecchi cortili dei
palazzi gentilizi per preparare i prodotti tipici del nostro territorio, e in primis la
pizza cilentana, preparata
con farina di grano duro,
lievito naturale, pomodoro
cotto e cacioricotta di
capra stagionato. L’idea è
quella di promuovere oltre
alla Pizza Cilentana che
Eventi
N° 30
04 Agosto 2012
15
EVENTI. Musica, enogastronomia e teatro
Cilentando 2012
oramai stava per scomparire
dalle nostre tavole, tutti i
prodotti tipici del cilento
come fusilli, pizza fritta,
acqua-sale,fico bianco del
cilento, vini del cilento,
dolci tradizionali, mostaccioli, murzelletti e zeppole
di San Giuseppe.
7 agosto
7 agosto alle ore 21.00 fino
a 9 agosto alle ore 0.00 ad
Albanella Caffe' letterario ospita Peppe Lanzetta.
Presentazione di "Pane e Peperoni. Una vita on the
road", di Peppe Lanzetta,
prefazione di Alessandro
Bergonzoni, ed. Ad Est dell'Equatore, 2012 (I virus). Interverrà l'autore.
Musiche di Daniele brenca
e Pietro Ciuccio.
Mostra fotografica di Luca
Scudiero.
2011). Seguirà Erica Mou in
concerto
10 agosto
10 e 11 agosto a Cardile.
Musica, gastronomia ed
esposizioni.Questi elementi
sono alla base di “Per Archi
e Vuttari” , la manifestazione che si terrà il Il centro
storico del paese cilentano
ospiterà gruppi musicali ,
All’interno della due giorni,
il visitatore avrà la possibilità di degustare i prodotti
della tradizione cilentana:
pizze fritte, foglie e patane,
pane casereccio, mozzarella
inda la mortedda, salumi cilentani, soffritto di cinghiale…
Per informazioni contattare
il numero 340-2363738 o
visitare la pagina Facebook
gastronomico nella Diano
dei Principi Sanseverino,
che rievoca il matrimonio,
per riviverne i fasti e la magnificenza, tra Antonello
Sanseverino, Principe di Salerno e Signore di Diano
sposa Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, il
grande Duca di Urbino, avvenuto nel 1480.
È una occasione unica per
16 agosto
A trentinara dal 16 al 20
torna la festa del pane e
delle tradizioni contadine:
stand
enogastronomici,
spettacoli itineranti, forni didattici e buona musica,
il tutto lasciando comodamente l’auto nel parcheggio
e proseguendo in navettta.
9 agosto
9–13 agosto. Festa Delle
Alici 2012 - Altavilla Silentina Acquasale con Pomodorini, Fagioli e Cozze, Alici
Fritte con Contorni Vari....e
Tante altre Degustazioni...a
€ 8,00.
Per informazioni: Marco
Belmonte 3357041931
12 agosto concerto con
Piera Lombardi
9 agosto 2012 ad Albanella
ore 21,00 p.zza Cav. V.Veneto: Concorso per la canzone d'autore
Finalisti:
Giuseppe Cucé - Catania
Roberta Gulisano - Enna
La bestia CARENNE - Napoli
La Metralli - Modena Giacomo Lariccia - Bruxelles
Parvenu - Orbetello (GR)
Gianni Pellegrini - FoggiaMatteo Sperandio & Q-Artet
- Terni
Emilio Stella - Pomezia (RM)
Marco Turriziani - Roma
Ospite: Emanuele Bocci
(Premio Botteghe d'Autore
fusillo Felittese. “Scorre
lento il Fiume Calore, mentre abbraccia le sue Gole,
sulla collina ridente si
estende un antico paese con
un alto castello: è Felitto nel
Cilento che ci presenta con
grande energia le sue bellezze, la sua storia, i sapori
unici da gustare tramandati
da secoli vari.”La Pro Loco
ci ripresenta così la “Sagra
del Fusillo Felittese” dal 14
al 25 Agosto nella piazza
del paese. Il protagonista indiscusso e prelibato, è sempre lui, il Fusillo piatto
tipico da secoli tramandato
e da madre in figlia, amato
e gustato. Assolutamente da
assaggiare!
17 agosto
TEGGIANO: ALLA TAVOLA DELLA PRINCIPESSA COSTANZA
delizierà i visitatori con i
prodotti tipici della tradizione cardilese e cilentana e
darà l’opportunità di riscoprire gli antichi mestieri grazie
alle
numerose
esposizioni.
L’ Associazione “Martiri Riccio” , che organizza
l’evento, ha come obiettivo
quello di valorizzare le tradizioni musicali del Cilento,
attraverso la voce di artisti
come Piera Lombardi, Statale 18, Alina, Angelo Loia,
Renato Marotta…
I concerti, di diverso genere
musicale,
accompagneranno gli ospiti lungo il centro storico di Cardile,
scenario della manifestazione.
di “Per Archi e Vuttari”.
Come raggiungerci: uscita
superstrada Vallo della Lucania, proseguire per 9 km
in direzione di Moio della
Civitella.
10-12 agosto Le notti dell’Aspide. Tre serate dedicate
all’arte alla musica e all’ambiente con convegni sul riciclaggio, mostre, artisti di
strada e percorso enogastronomico ispirato ai prodotti
tipici della dieta mediterranea.
Lungo le mura dell’antica
castello di Roccadaspide.
11 agosto
11-13 Agosto a Teggiano
Alla Tavola della Principessa
Costanza. Percorso artistico,
poter godere di tutto il patrimonio artistico e culturale
di Teggiano visto che in tutti
i monumenti, contemporaneamente aperti per l’occasione, sono possibili visite
guidate. Accompagnati da
sbandieratori e tamburini,
allietati dal suono melodioso e accattivante dei musici, distratti dai vari
spettacoli allestiti da numerosi giocolieri, menestrelli,
mangiafuoco si possono godere, lungo il percorso appositamente prestabilito, le
delizie di pietanze sapientemente imbandite nelle taverne.
15 agosto
15-25 agosto La sagra del
17 agosto ore 19.00 "Ciccimaretati" sagra di Stio - fino
al 24 agosto. Un piatto tradizionale composto di un
misto di legumi con pane
duro da non perdere!
19 agosto
19-21 agosto Piaggine Sagre
del fungo porcino del Cervati alle ore 20:30 nelle vie
del centro storico, l’associazione “Saperi e sapori cilentani” organizza la seconda
edizione dell’evento gastronomico. Per info:
saperiesaporicilentani@gma
il.com
31 agosto
31 agosto "Paestum Jazz"
ore 21.00 in p.zza Basilica
Paestum, organizzato dall’
Associazione "2emme"
16
N° 30
04 Agosto 2012
Diano
SASSANO.
L’iniziativa del sindaco Tommaso Pellegrino
Intitolata a Paolo Borsellino la villa comunale
Lodevole l’iniziativa del
Sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino che intende
intitolare
alla
memoria dell’assai noto
Giudice Antimafia, Paolo
Borsellino, la “Villa Comunale di Sassano”. L’idea del
primo cittadino cade proprio nell’anniversario della
sua scomparsa per mano
della mafia che il 19 luglio
1992 volle attentare mortalmente alla sua vita nella triste Via D’Amelio, sotto casa
dell’amatissima mamma,
ad appena 57 giorni dopo
la strage di Capaci in cui
persero la vita il Giudice,
compagno di vita di lavoro
compagno di sempre, Giovanni Falcone e alcuni uomini
della
scorta.
Orgoglioso il sindaco Pellegrino ha dato ancora una
volta prova di grande sensibilità nei confronti di tematiche sociali che hanno
profondamente spaccato
ma anche sconvolto l’Italia
dei nostri tempi. Una intitolazione a un grande uomo,
Paolo Borsellino, che con
coraggio e abnegazione ha
fatto la storia del nostro
Paese sfidando un potere
forte e astuto con ramificazioni corrotte in ogni settore e che a Sassano vede il
pieno supporto dell’amministrazione comunale, un
omaggio indispensabile a
chi col proprio sudore e a
prezzo della propria vita
non ha chinato il capo di
fronte al male. Una villa comunale è indubbiamente il
cuore pulsante di una città
e l’intitolazione a Paolo
Borsellino è stata pienamente accolta da tutti.
“Condivido l’iniziativa del
Sindaco, volta a mantenere
viva, nella mente dei cittadini, la cultura della legalità”, sono le parole a caldo
del Consigliere Comunale
Valentino Di Brizzi, immediatamente dopo appresa la
notizia. “Il Sindaco Pellegrino – continua Di Brizzi potrà sempre contare sul
mio supporto per qualsiasi
iniziativa diretta a mantenere e potenziare la legalità
nel nostro Comune e nel
Vallo di Diano.
Capisco anche l’importanza che il ruolo di Paolo
Borsellino ha rivestito nella
vita del Sindaco, anche grazie al prestigioso premio a
Lui conferito quando era
deputato. Ritengo però che
tante altre possono essere le
forme per mantenere alta
l’attenzione e la cultura
della legalità. Così come
tanti altri possono essere i
luoghi considerati teatro di
legalità come una caserma
dei carabinieri, le scuole, o
le strade intitolate al Procuratore Antimafia. Penso
anche ai tanti che hanno
pagato con la vita il loro
NOZZE A PONTECAGNANO.
Luisa e Pasquale sposi
Auguri a Luisa e Pasquale
che venerdì 3 agosto hanno
coronato la loro storia
d’amore nella Chiesa del
piccolo centro di Dragonea
ed hanno festeggiato il lieto
evento con parenti ed
amici presso “La tenuta dei
Normanni” di Salerno.
Il loro piccolo Antonio li ha
TOMMASO PELLEGRINO
impegno per la legalità,
come ad es. Giovanni Falcone o il Generale Dalla
Chiesa”.
“In questo momento - prosegue Di Brizzi – è necessario che l’attenzione del
Sindaco e dell’Amministrazione Comunale si rivolga
anche a quanti, nel passato,
hanno diffuso con sapienza
e capacità il nome di Sassano in Italia e nel mondo.
accompagnati in questo
importante giorno portando in Chiesa le fedi,
simbolo della loro unione.
Dai parenti e gli amici i
migliori auguri di un avvenire sereno e le congratulazioni per le ultime…
novità!
Tiziana
E’ mio parere che il luogo
più in vista di Sassano,
quale è la “Villa Comunale”
debba essere intitolato a
persone come ad es.
Achille Frasca, che con
“Latte Silla” ha fatto in
modo che Sassano diventasse nota come la patria
del fiordilatte in tutta Italia
ed ha contribuito a diffondere tale eccellenza anche
nel mondo. A Frasca, ad
esempio, va il merito di
aver posto le basi dell’industria casearia del nostro
paese formando i casari di
allora che hanno poi dato
vita a molte delle aziende
casearie di oggi a Sassano
in Italia ed anche in tanti
altri Paesi Esteri.
Oltre alla legalità, che deve
essere sempre e comunque
il nostro baluardo, è necessario risvegliare il nostro orgoglio
di
sassanesi,
ricordandoci di essere persone, capaci, fattive e di
grande dinamismo”. “Mi
auguro - conclude Di
Brizzi- che il Sindaco Pellegrino voglia cogliere questa
mia proposta e fare in
modo che, l’orgoglio di essere sassanesi, possa venire
fuori ricordando quanti, la
nostra Sassano, l’hanno
amata e resa nota”. Una
villa comunale per non dimenticare il Grande Uomo
Paolo Borsellino.
An. Ci.
Diano
Successo per la campagna Black Point
POLLA.
principale causa di morte nel
mondo fra i giovani di età
compresa tra 15-19-anni. Secondo l’OMS, deve cambiare l’idea che gli incidenti
stradali sono inevitabili e
deve essere sviluppato un
approccio pro-attivo e preventivo per ridurre la mortalità sulle nostre strade. Una
serie di fattori aumentano
come la probabilità di incidenti stradali che si verificano soprattutto tra i giovani.
Questi includono l’eccesso
di velocità, il mancato uso
del casco, delle cinture di sicurezza o dei sistemi di ritenuta dei bambini, bere e
guidare, la mancanza di visibilità, ecc. Inoltre, i giovani
mancano di esperienza sulla
strada, e soprattutto loro,
sono inclini a essere influenzati dalla pressione dei coetanei e assumere rischi. Così
i giovani rappresentano un
maggior rischio per se stessi,
per i loro passeggeri e per gli
altri utenti della strada”. In-
Assessorato al turismo
Valorizzare la Grotta
In questi giorni nella Grotta
di Polla, adiacente il Santuario Francescano di Sant’Antonio, è stata effettuata, a
cura dell’Università del Molise, una ricognizione archeologica.
L’equipe,
guidata dalla Prof.ssa Antonella Minelli, docente in Antropologia ed Archeologia
preistorica, che ha coordinato le attività di ricognizione, ha potuto verificare la
potenzialità stratigrafica dei
depositi sedimentari sia all’interno che all’esterno
della Grotta. “Con questa ricognizione, abbiamo effettuato un intervento di
“messa in sicurezza archeologica” della Grotta, che ci
consentirà di avviare un percorso di valorizzazione della
stessa al fine di renderla fruibile; una Grotta come quella
di Polla, che custodisce diversi millenni di storia deve
essere potenziata nel rispetto
del patrimonio culturale che
riveste, infatti, fruizione turistica e studio e ricerca antropologica devono andare di
pari passo”.
Si è voluto evitare, proprio
nell’intenzione dell’Amministrazione Comunale di rendere visitabili gli ambienti,
che eventuali reperti ancora
giacenti e visibili venissero
asportati dai futuri fruitori e
che pertanto in una eventuale “apertura” della Grotta
nulla potesse essere prelevato in superficie, pertanto,
dopo la ricognizione, negli
ambienti di facile accessibi-
fatti, La Carta Europea della
Sicurezza Stradale ha lo
scopo di incoraggiare i giovani in Europa a dare la loro
opinione e comunicare tra
loro su questo problema tramite blog posts.
I giovani protagonisti per la
propria vita. Proprio in questa ottica, la Commissione
Europea in collaborazione
con i firmatari della Carta Europea per la Sicurezza Stradale ha dato vita al concorso
Diventa un “Road Safety
Blogger” alla quale ha aderito anche Life Onlus. “Il
Concorso della Carta Europea della Sicurezza Stradale
invita i giovani Europei a
creare un messaggio che stimoli altri giovani ad attuare
per migliorare la loro sicurezza sulla strada- spiega Daniele Campanelli- possono
partecipare al concorso solamente cittadini europei di età
compresa tra i 18 e i 29 anni.
Il vincitore si aggiudicherà un
mese di stage a Barcellona in
lità, non vi sono reperti archeologici, mentre all’ingresso della stessa, sia nella
ricognizione, che nei vari
saggi effettuati, si è potuto
constatare che non è conservato materiale archeologico
in giacitura primaria che
possa ostacolare la rimozione del sedimento posto
all’ingresso della stessa e che
oggi risulta l’ostacolo principale alla fruizione turistica.
Negli ambienti in cui è stata
effettuata la ricognizione,
oltre ad importantissimi reperti che farebbero ricondurre i ritrovamenti all’età
del Eneolitico o età del
rame, databile, a circa 2.500
a.c., ha destato particolare
scalpore il rinvenimento di
tre “granate” riconducibili
alla seconda guerra mondiale. Sono, pertanto, intervenuti i Carabinieri della
locale caserma che hanno
avviato le procedure per la
bonifica.
17
IN FARMACIA
Life Onlus: aderisce a Road Safety Blogger
“La vita non è un optional: in
vacanza usa la testa. Dai precedenza alla vita” è il nome
dell’ultima campagna per la
sicurezza stradale promossa
dall’associazione Life Onlus
presieduta dal giovanissimo
Daniele Campanelli e dalla
BCC Monte Pruno di Roscigno e Laurino diretta da Michele Albanese. “Sono
iniziati i lavori di taglio dell’erba sulla ex SS 19 ter- ha
fatto sapere intanto orgoglioso Campanelli che ha voluto fortemente in questi anni
diversi interventi su molte
strade potenzialmente pericolose del Comprensorio del
Vallo di Diano- la strada, che
versa in uno stato precario di
manutenzione vedeva la presenza di erba alta e arbusti ai
bordi stradali che rendevano
la circolazione molto pericolosa. In seguito a una nostra
richiesta, la Provincia di Salerno, si è attivata per il taglio
affidandolo all’Arechi Multiservice. Un altro importante
traguardo raggiunto dalla
campagna Black Point ma
soprattutto un importante traguardo raggiunto nella continua collaborazione tra
l’associazione Life e la Provincia di Salerno”. Prosegue
e spiega quali sono i rischi
nei quali i giovani si imbattono al volante: “Gli incidenti stradali sono la
N° 30
04 Agosto 2012
P.A.U. Education, una società privata che lavora con
organizzazioni pubbliche e
private a livello europeo e internazionale in progetti che si
basano su programmi partecipativi ed educativi, processi di creazione di
comunità tematiche e contenuti innovativi. Al vincitore
sarà data l’opportunità di migliorare le proprie capacità e
contribuire a sviluppare un
progetto sulla sicurezza stradale. Abbiamo voluto aderire
a questo progetto e diffonderlo nel salernitano con
l’obiettivo di offrire una possibilità ai giovani del nostro
territorio derivata proprio da
un concorso sulla sicurezza
stradale.
Il nostro lavoro sta continuando e stiamo intrecciando sempre più rapporti
solidi con l’Europa in un’ottica che vede sempre al
primo posto la sicurezza stradale. Il tutto nasce anche in
un contesto come il nostro
dove mai come ora il problema della sicurezza stradale è all’ordine del giorno.
Nell’ultimo periodo le nostre
strade sono state teatro di
troppi incidenti stradali. Noi
come associazione vogliamo
partire proprio dai giovani
perché sono loro il futuro del
nostro paese”.
Antonella Citro
“Quando saranno rimossi i
materiali esplosivi dalla
Grotta procederemo ad ogni
azione utile per accompagnare i primi visitatori. Inizieremo a lavorare su
percorsi mirati agli appassionati di speleologia e dell’avventura in grotta dotandoci
eventualmente dell’attrezzatura necessaria da fornire ai
visitatori, che potranno recarsi nei tratti che non risultano essere pericolosi.
Solo successivamente all’intervento di eliminazione del
materiale di deposito all’ingresso, potremo dar corso ad
un graduale potenziamento
della stessa, lavorando parallelamente alla fruizione turistica ai necessari scavi
archeologici. A tal fine ci auguriamo una più stretta collaborazione tra il Comune di
Polla, la Soprintendenza ai
beni archeologici e l’Università del Molise”.
Vanni Ritorto
Farmaci per
l’ulcera, fumo e
fratture!
Con il termine di osteoporosi si intende una condizione per cui lo scheletro è
soggetto ad un maggior rischio di fratture, in seguito
alla diminuzione di massa
ossea. La densità ossea raggiunge i massimi livelli intorno ai 25 anni di età e
diminuisce con l’invecchiamento. In più viene diminuita da: sedentarietà;
malattie del riassorbimento; apporto insufficiente di calcio e vitamina
D; carenza di estrogeni
(menopausa); fumo e alcool; terapie con cortisonici, diuretici dell’ansa,
eparina. Per un’efficace
prevenzione è, invece, fondamentale: ridurre, per
quanto possibile, la sedentarietà; abolire il fumo e gli
eccessi di alcool; assicurare
una valida alimentazione,
ricca di calcio e vitamina
D; prestare attenzione ad
alcune terapie, quali quelle
con cortisonici, diuretici ed
eparine. Gli antiulcera
sono farmaci (omeprazolo,
lansoprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo ed esomeprazolo) potenti che
inibiscono la secrezione
acida gastrica, e vengono
impiegati nella terapia
dell’ulcera peptica, della
gastropatia da FANS, della
malattia da reflusso gastroesofageo. Il loro utilizzo
a breve termine è ben tollerato, ma ultimamente sono
insorte preoccupazioni sul
loro utilizzo a lungo termine, in quanto risulta associato ad un incremento
delle fratture dell’anca. Infatti essi inibiscono l’assorbimento
di
calcio.
Considerando che anche il
fumo inibisce l’assorbimento di calcio, fumo e farmaci antiulcera insieme
potrebbero avere un effetto
sinergico sul rischio di fratture.
Alberto Di Muria
18
N° 30
04 Agosto 2012
POLITICA.
Eboli
Il sindaco non batte ciglio ma cassa
“Consiglieri fuori”, lettera (disconosciuta) di Moraniello
DALLA PRIMA
gnala quattro consiglieri comunali incompatibili: Fausto
Vecchio, Pdl, Gerardo Rosania, Sel, Francesco Rizzo,
Idv, e Lazzaro Lenza, Pdl.
Sono tutti debitori del comune. Non possono sedere
nell'aula consiliare. Devono
lasciare. Devono andarsene.
La lettera porta la firma di
Francesco Moraniello. Che
nega. Che minaccia querele.
Qualcuno ha usato il nome
del presidente del comitato
di quartiere rione Pescara.
Moraniello urla al complotto. Chiede una perizia
calligrafica. Attende riscontro, ma riscontro non arriva.
I quattro addidati però la
passano liscia. Anche perchè
alcuni (Lenza) non hanno alcuna incompatibilità. Il presidente
del
consiglio
comunale Luca Sgroia nega
di aver ricevuto la lettera.
L'inchiesta voluta dal prefetto non parte. Negli uffici
comunali nessuno sa niente.
Passano quattro mesi. E il
prefetto di Salerno torna all'attacco. Scrive a Sgroia e gli
dice di darsi una scrollata.
L'indagine si deve fare. Bisogna capire. Indagare a
fondo. Sondare queste incompatibilità. Al secondo ri-
chiamo prefettizio, Sgroia si
dà una mossa. Gira la lettera
agli uffici comunali per capire se espellere i quattro
consiglieri debitori. Nel frattempo, la mano apocrifa che
si firma Moraniello, coinvolge anche il difensore civico. L'avvocato Naimoli
avvia una sua indagine.
E scopre un dato inquietante:
"ci sono a Eboli 14 consiglieri comunali incompatibili". Come? Condanne della
Corte dei Conti, in primis.
Multe mai pagate. Tasse
evase. Cartelle esattoriali
mai considerate. Pensavano
di farla franca. Pensavano. Il
comune presenta il conto.
Un doppio conto. Luca
Sgroia, scontato. Gaetano
Naimoli, decuplicato. Per
Sgroia gli incompatibili sono
due. I presunti incompatibili.
L'avvocato Vecchio e l'avvocato Del Masto devono pagare.
O lasciare l'aula consiliare.
Per Gaetano Naimoli sono
14 i consiglieri comunali da
cacciare. Pretesa numerica
esagerata. Alla fine la spunta
Sgroia. Si va in aula. A discutere di Vecchio e Del Masto.
Nei corridoi regna sovrana
una confusione senza precedenti. Circa 26 consiglieri
comunali dibattono se en-
trare o meno, se sedersi o
meno tra i banchi per discutere dei due consiglieri comunali. Gli unici che non
hanno dubbi, sono gli
"amici" di Vecchio. Gli alleati del capogruppo del Pdl
hanno le idee chiare. Far
fuori Vecchio. Consiglieri comunali che da mesi non si
vedevano in comune, sono
riapparsi
all'improvviso.
Come madonne pellegrine.
Come giustizieri castristi.
Abbronzati e disarcionati.
Dalla barca o dal gommone.
Tutti in aula. Per la fucilazione degli incompatibili. Il
Pdl a Eboli è giustizialista. In
Italia, amico dei mafiosi
(Dell'Ultri, Mangano eroe, le
intercettazioni sul patto
Stato-Mafia). L'altro paradosso è il Pd. Qualcuno
entra in aula. Molti restano
fuori. Del Masto alla fine
viene "graziato" dalla corrente dissidente. Da Vastola
e soci. Dagli "amici" dell'ex
assessore Consalvo. Sono
loro a fare blocco. Alla porta
di ingresso, scene da rugby.
Dove andate, chi siete, tornate indietro. Scatta l'ordine
di scuderia. L'Api non si accoda. Ed entra. L'Udc aderisce al salvataggio, tranne
Atrigna.
Si va alla conta. Quindici
SOLIDARIETÀ A VALLO DELLA LUCANIA
Una buona azione per il Madagascar
Gara di solidarietà. Si
chiama così l’iniziativa che il
comitato feste di San Pantaleone in Vallo della Lucania
ha intrapreso come gesto sociale e solidale verso chi vive
in condizioni di avversità.
Un gesto duraturo, spiegano
i membri del comitato, verso
le comunità del Madagascar.
Lì, da anni, operano le Ancelle di santa Teresina, congregazione fondata da mons.
Cerbone nel Cilento in aiuto
della Chiesa locale dei paesini del salernitano. Da anni
le suore hanno intrapreso diverse attività missionarie in
vari Paesi del mondo, e in
uno di questo, i membri del
comitato hanno deciso di inviare un aiuto. Riserbo sulla
donazione “non sappia la
destra ciò che fa la sinistra”,
fanno capire, ma concre-
tezza e sincero supporto
all’opera delle Ancelle per
far sì che la festa del Santo
patrono arrivi anche a loro.
Si tratta di Adozioni a distanza, affinché i bimbi delle
campagne possano avere un
pasto al giorno e la possibilità di studiare. Povertà di
strutture, di mezzi e di abiti
sono l’ordinario che le Ancelle missionarie vedono
ogni giorno, da quando, nel
2007, hanno iniziato la loro
avventura anche in Madagascar.
È questo un gesto utile e generoso in favore di persone
semplici e lontane che, attraverso le suore cilentane, possono sperimentare un aiuto
importante.
Per chiunque voglia collaborare al progetto basta contattare l’istituto.
ISTITUTO RELIGIOSO
Ancelle S.Teresa di Gesù
Bambino
Vallo della Lucania (SA)
0974 4409
[email protected]
consiglieri comunali presenti. L'appello è rinviato.
Altri quindici minuti di attesa. Riunioni e incontri. Si
parla della nuova giunta.
Degli assessori da non riconfermare (Mastrolia-Consalvo,
per il Pd, Lettera e Magliano
per l'Api, Infante già giustiziato per l'Udc). I minuti volano. Si rifà l'appello. La
conta è una Waterloo per il
Pdl giustizialista. Ci sono
loro in aula. E pochi altri. I
presenti che rispondono
sono 11. Ancora pochi. Tutti
a casa. SI torna in barca. Con
la delusione stampata sui
volti di chi ha lasciato palestra, cabinato e abbronzatura
per andare al consiglio comunale. Si torna a passeggiare. Per il viale Amendola.
A fare capannelli.
Per decidere la nuova giunta.
La seconda giunta del secondo
mandato
Melchionda. Il sindaco scrolla le
spalle, dice che non gliene
importa: "A me interessa il
bilancio. Dobbiamo approvarlo, altrimenti non apriremo le scuole a settembre"
spiega preoccupato il primo
cittadino. I bambini ebolitani
attendono fiduciosi. Francesco Bello è più categorico:
"dobbiamo approvare il bilancio per riconoscere i de-
biti della sentenza nell'area
Pip". Sono 5 milioni di euro
da pagare alla famiglia De
Martino. Diventarenanno 24
milioni quando tutti i proprietari vinceranno la causa.
Creato il precedente, la vittoria dei De Martino, anche
gli altri la spunteranno.
Melchionda non batte ciglio.
Ma batte cassa. Ha invitato
gli imprenditori a pagare il
debito del comune. Gli imprenditori lo hanno gentilmente invitato a ...farsi un
giro. Il braccio di ferro è solo
all'inizio. Ora c'è un'altra
scadenza. Bisogna nominare
la nuova giunta. Spartirsi e
malmenarsi. Per un paio di
poltrone nel governo della
città. Senza soldi e con
troppe tasse. Con tantissimi
evasori e una giunta da rifare: "nell'interesse di Eboli"
come ripete l'Udc da tre
mesi, senza aggiungere un
rigo o una parola in più.
Ma tu vuoi vedere che l'interesse di Eboli era far fuori
l'assessore Pierino Infante?
Ai ragazzi dell'Udc, un accorato invito: "ma fateci il
piacere..." ci vien da dire, ricordando, come sempre,
una risata, quella del principe, Antonio De Curtis, in
arte Totò.
Francesco Faenza
Eboli - Campagna
Le pagelle ebolitane
Franco Cardiello, voto 7:
la crociata pro tribunale è partita in ritardo, ma lui, il senatore del Pdl ce l’ha messa tutta
per salvare la sezione distaccata di via Pagano. La commissione giustizia si è
espressa a favore. Di Eboli. E
di altre 38 sezioni distaccate.
Resteranno aperte. O forse le
chiuderanno. Le motivazioni
sono valide. Popolazione residente. Carichi di lavoro. Posizione geografica. Alta
infiltrazione criminale. La parola ora passa al ministro Severino. Descritta come donna
colta. Giurista impeccabile.
Ministro tutto d’un pezzo. La
Severino dovrà dimostrare il
suo spessore politico. Sarà
fredda e stupida tecnocrate,
chiudendo tutte le 220 sezioni distaccate. O capirà il
grido di allarme che viene dai
territori. E salverà le 39 sezioni ritenute speciali, da tenere
aperte
per
motivi importanti e validi? Il
senatore Cardiello si è speso
negli ultimi mesi. Prendendosi anche le offese del presidente salernitano dell’ordine
degli avvocati, Amerigo Montera. Dagli avvocati del capoluogo aspettiamo di capire
cosa hanno fatto loro, in questi anni, per tenere aperta la
sezione distaccata di Eboli.
Nemmeno un cancelliere è
arrivato in via Pagano.
Tanto per essere chiari. La parola ora passa al governo
Monti. Governo accreditato
in Europa. Ma che in Italia
deve ancora dimostrare il suo
coraggio. Nel cancellare i veri
sprechi, quelli parlamentari.
Nel chiedere più sforzi ai ricchi, al posto di tartassare pensionati e cassintegrati. Nel
fare un salto di qualità in
avanti. Con una spending rewiew più giusta e più popolare. “Abbiamo fatto tutto
quello che era in nostro potere. Il gruppo Pdl è stato
compatto. Il Pd si è astenuto”
ha dichiarato Cardiello
uscendo quasi sfinito da una
seduta in commissione giustizia a Palazzo Madama. Il tribunale di Eboli è salvo? Lo
sapremo a breve. “Sono
pronto a votare la sfiducia al
governo Monti, se le cose andranno diversamente” è l’ultimatum
del
senatore
ebolitano. Aspettiamo e capiremo. Di che morte vivremo
o a quale futuro andremo in-
FRANCO CARDIELLO
PAOLO POLITO
GIANANTONIO STELLA
contro. Sulla giustizia a Eboli,
il sipario resta a mezza altezza.
Guardie ambientali, voto 7:
assunte, gratis, dall’ex assessore Magliano, con procedura
ancora ignota (misteri di Magliano) le guardie ambientali
si aggirano per il centro della
città. E anche per le periferie.
Multano i padroni dei cani
senza sacchetto e paletta (100
euro), multano il proprietario
del cane se la deiezione resta
sui marciapiedi già sporchi
(200 euro), multano i lanciatori di sacchetti di spazzatura
che non fanno la differenziata
(150 euro a salire), difendono
l’ambiente e il civismo eburino. Niente male, come
idea. Per diventare un paese
occidentale, a Eboli mancano
ancora molte cose. Basta farsi
un giro per le strade per ritrovarsi il cafone di turno che
dall’auto che ti precede getta
un pacchetto di sigarette
vuoto, un bicchiere di plastica
o l’odioso fazzoletto da poco
usato. Nella città che blindò e
chiuse il parco dell’amore al
Dirceu per eccesso di fazzoletti lasciati a terra, si continuano a vedere scene di
inciviltà medievale. Le guardie ambientali orfane dell’assessore Magliano hanno
iniziato un’attività meritoria. Di controlli e contravvenzioni. Di multe senza
scusanti. Di attenzioni verso
la città.
La prima tanghera vittima è
stata scovata proprio davanti
al comune. Camminava con
il cane. A spasso per la città.
A spargere sterco animale sui
marciapiedi e intorno agli alberi. Senza guanto, paletta e
busta. Cento euro di multa.
Come inizio, non c’è male.
Avanti tutta. Chiunque sia il
prossimo assessore. Attendiamo di capire le sentinelle
della
pineta
cosa
faranno. Anche qui l’idea non
è malvagia. Ma le chiacchiere
non ci appassionano. Soprattutto se le fanno i politici.
Aspettiamo i fatti. E le sentinelle in azione. Giannantonio Stella, voto 3:
clamoroso abbaglio per il
giornalista-scrittore del Corriere della Sera. Il fustigatore
della casta si affida a una battaglia ambientalista. Ma viene
travolto da una clamorosa bufala. Stella racconta sul Corriere di uno striscione
comparso in un condominio:
"Vendesi appartamenti abusivi". L'articolo bacchetta questa immane vergogna di
provincia. Ma si tratta di una
boiata di un "palazzinaro"
ebolitano di quarta serie, orfano di servitù di passaggio. Il
fatto vero è questo. Appartamenti abusivi in vendita non
ce ne sono. L'assemblea condominiale ha negato il passaggio di servitù. E il
richiedente, per dispetto, ha
messo in vendita i suoi alloggi, autodefinendoli abusivi. Lo striscione burla è
talmente banale che viene
snobbato dalla cronaca locale. Ma un mese dopo arrivano gli ambientalisti in
poltrona. Quelli che fanno
polemiche a prescindere. Prescindendo soprattutto dal verificare le loro notizie. La
battaglia farsa degli ambientalisti ebolitani diventa un caso
nazionale. Grazie alla complicità di Giannantonio Stella.
Il caso che non esiste diventa
una mega bufala. Il giornalista
anti casta ci casca a pie pari.
Sarebbero bastate due telefonate. Per scoprire la verità.
Una telefonata all'amministratore del palazzo. E una telefonata al barista che lavora
a piano terra, o all'ideatore
dello striscione provocatorio.
Il giornalista giunto dalla città
e sbarcato in provincia non si
è preoccupato di fare due telefonate. Il giornalista giunto
dal nord ha accolto in pieno
la teoria ambientalista, del
tutto sballata. L'autore del
best seller la Casta non ha capito lo spirito e l'ironia, nella
versione più stupida, per carità.
Non ha capito, ahilui, che la
vicenda fosse una piccineria
unica. Una farsa capita e intuita da tutti. Quello striscione
apparso a Eboli è di una stupidità unica. E' una vendetta
infantile, un turpiloquio senza
senso. Non ci sono appartamenti abusivi in vendita. Ma
una lite condominiale in
corso. Per una stradina d'accesso negata. Per arrivare a
dei box auto non ancora costruiti. La speculazione è fallita. E lo speculatore si è
rizelato. Appendendo quello
striscione. L'amministratore
del palazzo precisa: "ci siamo
rivolti a un avvocato non solo
per contestare il falso ma
anche per tutelare l'onorabilità del nostro condominio".
Lo striscione finirà in tribunale. Ma non per i motivi nazionali
descritti
dall'abbagliato Stella. A dar
retta agli ambientalisti, agli
estremisti in genere, si corre il
rischio finire in una trappola
pericolosa. Di raccontare una
bufala storica. Come accaduto al mitico Giannantonio
N° 30
04 Agosto 2012
19
di Francesco Faenza
Stella. Un po’ meno mitico.
Quando viene a Sud, dando
per scontato che tutto sia abusivo. E che gli ambientalisti dicano la verità. Sempre e a
prescindere. Anche quando
puzza di bufala clamorosa.
Paolo Polito, voto 4:
dopo aver scoperto gli evasori
dell'Imu, le irregolarità e i
trucchetti a cui ricorrono alcuni politici per pagare meno
tasse sugli studi professionali,
sulle ville trasformate in case
di necessità, Polito riparte lancia in resta con la sua battaglia moralizzatrice. Ma questa
settimana toppa di brutto.
Chiedere le dimissioni del
presidente del consiglio comunale Luca Sgroia per un errore che non è errore, a dirlo
è la Cassazione, non è da Polito. E da strumentalizzazione
politica. Voler fare il Cariello
più di Cariello non giova a
Polito. Se il consiglio comunale sulle incompatibilità non
si è tenuto, è sicuramente una
vergogna ebolitana.
Non uno scandalo nazionale.
Vorremmo ricordare a Polito,
però, che il balletto malpancista del Pd (entro non entro
in aula, esco e mi fermo nei
corridoi del comune, faccio
mancare il numero legale)
sono tutti atteggiamento che
Polito-Cariello più di Cariello
ha tenuto fino a poche settimane fa. Su questioni molto
più importanti. Vedi bilancio
di previsione. Ottima l'intuizionesull'Imu. La battaglia
contro gli evasori. Sui trucchi
e sui furbetti delle tasse dimezzate. Ma in una sola serata, il frizzantino consigliere
finiano (Fli) rischia di mandare tutto a rotoli. La questione delle incompatibilità
non hanno nulla a che vedere
con i privilegi della casta. Polito lo sa.
Ma per fare il Cariello più di
Cariello, tira in ballo una cosa
che non c'entra. Se due consiglieri comunali hanno sbagliato e dichiarato di voler
pagare i loro debiti con il comune, cosa c'entra la casta? Il
consiglio comunale dovrà stabilire se sono o meno compatibili con il seggio che
ricoprono. Se devono lasciare
l'incarico o restare in aula.
Ma la casta, caro Polito, la tiriamo in ballo tanto per?
Quali sono i privilegi dei due
consiglieri comunali potenzialmente incompatibili?
20
N° 30
04 Agosto 2012
Battipaglia
LO SCRITTORE
DI ERNESTO GIACOMINO
Riposino in pece...
DALLA PRIMA
scelga prevalentemente di
riammodernare quelle che,
in ordine cronologico, risultano tra le più nuove e intonse, resta un signor
mistero.
Si adducono motivazioni tra
le più disparate: e qui c’era
caduta una buccia di banana, e qui un triciclo ha
causato un avvallamento, e
qui la spazzata di creolina
della festa patronale non ha
dato i risultati sperati.
Fatto sta che, ciclicamente,
giù ruspe e vigili a sbarrare
il traffico, vai con la deviazione da manicomio di centinaia d’auto dritte sulla
nazionale (già intasata di
suo) e tutti giù per terra. Il
pavé mormorò: non passa
lo straniero. Almeno per un
paio di giorni.
Il “la” ai lavori, quest’anno,
pare averlo dato l’installazione di una rotatoria all’incrocio tra via De Crescenzo
e via Cagliari, in prossimità
delle nuove rampe d’accesso dalla variante SS 18.
L’asfalto, nei dintorni, era
già bello liscio e rodato, rimaneggiato da neanche
chissà quanto, ma che ci
vuoi fare: quel coloraccio
grigio-topo già sapeva di
troppo antico, toglieva solennità alla grande opera.
Magari saremo frettolosi sui
bilanci e avari sulle tasse,
ma in fatto di abbinamento
di colori non badiamo a
spese. Per cui, eccoti rulli e
betoniere per decine e decine di metri.
Peccato, però, che pochi
metri più in là, all’incrocio
con via Rosario, già da anni
ci sia un’altra rotatoria, ben
più strategica e pericolosa
(è in prossimità delle scuole
elementari e materne) e
molto meno celebrata della
sua giovane consorella.
Un cerchio enorme, addentato di erbacce e immondizia, nemmeno capace di
dire con precisione il verso
da seguire per aggirarla (c’è
un segnale minuscolo, a
terra, che i più pensano
bene di ignorare, tagliando
secco sulla sinistra).
E beh, visto che s’era in
zona, non soperchiavano
quei quattro spiccioli per
dare una regolata pure là?
Mettere un qualche divieto
d’accesso, frecce direzionali più chiare e numerose,
Un esperienza all’ombra del Cervati divenuta libro
Pastore professore racconta in versi
Negli anni novanta Franco Pastore, la cui occupazione abituale era l’insegnamento di
discipline letterarie e pedagogico/sociologiche, venne trasferito al Liceo di Piaggine; in
quel periodo nacquero, sotto
l’influsso della esperienza sociale e professionale, due sue
opere: la raccolta di liriche
“All’ombra del Cervati” (Napoli
Editrice) ed un testo per la
scuola elementare , intitolato
“Fabellae” (Paes Editore), antologia di drammatizzazioni che
divennero spettacoli teatrali
rappresentati dal “Gruppo
02”, con l’ègida direttiva del regista Enzo Fabbricatore, al Teatro di Piaggine. Pastore è
personaggio versatile, con una
feconda personalità di poeta,
drammaturgo , romanziere,
saggista; inoltre è singolare,
originalissimo “rivisitatore” di
favole di Esopo e di Fedro, stupendamente ricreati e rivissuti
attraverso una traduzione dal
greco in linguaggio napoletano, allusivo in taluni momenti
narrativi
,
perentoriamente esplicito con
la sua esplosiva valenza in numerosi altri. Nelle liriche del
testo innanzi citato, il Nostro
ha colto l’intenso significante
valore del “messaggio” nascosto nella vallata del Cervati; il
Monte Cervati (la cui cima,
come ben noto, risulta essere la
più alta della Campania in virtù
dei suoi 1900 metri che la caratterizzano),è stato poeticamente rappresentato assieme
alla estesa valle abbracciante
il Cilento in una plastica fusione, con l’armoniosa vegetazione che ne caratterizza il
senso profondo e che appare ai
suoi occhi una sconfinata distesa la quale “cattura frammenti d’eternità” . Il Monte,
fonte ispirativa di una sequenza
di poesie assai delicate nella
loro musicalità, ripropone alla
mente il “mar da lungi / e
quindi il monte” di leopardiana
evocazione: il poeta “abbraccia”, dal picco, dal punto di
massima altezza “dove l'eterno
amplesso /col cielo /si nutre di
aliti di vento”, il cuore del
Vallo di Diano; poi è la limpidezza del cielo ad aprire le sue
porte a Capo Palinuro e Maratea, “scrutando il mare / con
nostalgia d’amore” … Ed è su
questa vetta che il poeta vorrebbe “essere anima” dunque
pura energia, è lassù che il
vento prende forma, si “materializza”, si distende avvolgendo con i suoi refoli quello
che l’archeologo francese Francois Lenormant , delineando i
paesaggi e la storia della
Magna Grecia, riteneva un anfiteatro aperto ad un pubblico
ideale ovvero spettatori costituiti da preziosa ed abbondante vegetazione. In questi
attimi possiamo cogliere un
“panta rei all’opposto” nel
senso che nulla sembra travolgere le sorti di noi esseri
umani, l’attimo umano pare
fermato, bloccato, parole pulite e liberate dalle aderenze
impure, parole incontaminate,
innocenti volano e restano sospese nel firmamento della
poesia : “Quando/ l'azzurro
/diventa violetto/ la valle /
si
colora /di mistero. / Un vago
stormire /racconta / un segreto
/ più vero / più lieve /e leggero/diventa il pensiero/alle soglie/della sera”.
E poi il Notturno si colora di
fantastico, di ideale, ma le notti
sembrano diventare qualcosa
di tangibile , dotate di effettiva
concretezza sulla cui superficie
si notano i due sentimenti più
importanti: l’amore, soprattutto
la predilezione che Dio (poeticamente trasfigurato in “lame
di sole”) manifesta verso le sue
creature, e l’angosciosa solitudine compagna della sofferenza quando questa non è
illuminata dalla Sua luce e dal
Suo calore, allora la musica si
trasforma in silenzio, muore:
dare una ripulita e una rassettata generale? Nossignori, lì non si poteva.
Risorse ed energie erano
tutte dedicate a rifinire la
neonata, con tanto d’asfalto
nuovo di zecca a farle da
culla.
E l’altra stradaccia di fianco
alle scuole medie – assurda,
pericolosa, vergognosa –
che nemmeno è indicata
dalla toponomastica, che
l’asfalto non ce l’ha per
niente? Buche, dossi, laghi
naturali a ogni accenno di
pioggia: come s’è fatto, per
ignorarla del tutto?
Hanno bendato gli operai e
li hanno trasferiti direttamente sul posto, impedendo loro di vedere
nient’altro che quel tratto
da riammantare per fare da
saletta d’onore alla cerimonia d’inaugurazione delle
nuove rampe?
Legittime le domande, insomma; inutile il cercare risposte.
La mappatura delle criticità
segue una logica tutta sua,
che spesso pare avere poco
da spartire col meccanismo
delle emergenze e molto
con quello dell’opportunismo mediatico, dell’esibizionismo istituzionale, del
rifacimento di trucco alla
vecchia gallina che deve
fare buon brodo. Il diktat è
più quello del “sembra
bello” che del “sembra
utile”: per ora la forma; poi
– forse - la sostanza.
E se proprio non ci viene
niente di meglio, beh: stendiamoci un velo pietroso.
“Lame di sole / aprono la notte,
/ amore e dolore / concertano
nell'aria, / mentre / l'ultima
nota / si spegne / con la vita”.
Relativamente alla prosa, il Nostro è , tra gli altri evidenziabili,
autore di due romanzi imperniati sul problema del caporalato nel Sud, il tormentoso
fenomeno dello sfruttamento
impietoso di schiavi che non
hanno alcun diritto, neppure
quello relativo ad un alloggio
men che dignitoso, esseri invisibili che coltivano le terre sottoposti alle intimidazioni ed ai
continui ricatti dei “caporali”.
Un bel balzo in avanti si è
avuto con una legge del 2011,
che ha istituito il reato di caporalato, una semplice ammenda
di 50 euro, per bracciante sfruttato, era la punizione inflitta
prima di questa legge. Intorno
a questa “Quinta mafia” – definita in tal modo dalla associazione Libera il Sud con le sue
tenebre antiche campeggia nei
romanzi “L’ira del Sud” e “Terra
amara”; l’autore estrinseca, con
piena partecipazione, il
dramma del sottoproletariato
calpestato tanto socialmente
quanto negli affetti più intimi e
profondi; la stessa miseria, materiale e spirituale, viene accettata come una condizione
ineluttabile dalle vittime del sistema, non reattive, non palpitanti, ma rassegnate e spente. Il
mondo degli umili , dei non
abbienti, il tragico mondo – limitato e senza alcuna possibilità di evoluzione – dei
sofferenti, viene liricizzato
dallo scrittore, osservato e scrutato con commozione poetica
anche quando il sangue viene
sparso per lavare l’onta subita,
da una povera fanciulla, dello
stupro;
lo stesso fratello della sventurata Nunziatina, Felice, ed il cugino
Gaetano - una triade di personaggi
sui quali viene
imperniata la vicenda de “L’ira
del Sud” - paiono figure isolate
nel contesto globale del modus
vivendi della società; è da evidenziare il tono lirico/sarcastico che si rinviene nella
descrizione,
e
fisica (basti citare il profilo di
un “curioso animale”, don Filippo “ò capurale”) e psico –
analitica, di protagonisti potenti.
Analogo singolo isolato eroismo e simultaneo abbruttimento
ed
asservimento
“globale” a cui viene condannato il misero cosmo del proletariato, si riscontra in “Terra
amara”; opera che, insieme a
“L’ira del Sud”, manifesta l’assai sensibile mondo morale
che anima lo scrittore, il suo
stile realistico ed introspettivo
portato ad evidenziare il guasto
dell’anima, il male dello spirito
nell’àmbito realistico della descrizione d’una società, stile
che permea di eguale morbidezza la solare altezza del
Cervati, attraverso “volti rapiti /
che si nutrono di cielo”, e l’angoscioso buio del sopruso.
Giuffrida Farina
Battipaglia
ENOGASTRONOMIA.
N° 30
04 Agosto 2012
A Battipaglia protagonista la mozzarella
La zizzona e altre facezie “è la dieta che vogliamo?”
Accade che a Battipaglia
appena lo scorso weekend si sia chiusa la kermesse, l’unica finalmente
incentrata sul prodotto tipico battipagliese negli ultimi
tre
anni,
la
mozzarella, intanto cresciuta e diventata Zizzona.
Siamo lieti di presentare a
tutti il fiore all’occhiello
del comparto zootecnico
locale, qualcosa che non
esiste nella memoria delle
famiglie battipagliesi, ma
già destinato a diventare
tradizione, declinato in
una rassegna culturale che
ha ospitato dibattiti sul
tema, spettacoli di intrattenimento popolare, presentazioni di libri di ricette
che non sembra proprio
siano stati i momenti fondamentali, a differenza dei
concorsi: quello per “Mangiatori di Zizzona” e l’immancabile
“Miss
Zizzona”, con tanto di lacrime – e non chiediamoci
perché la ragazza piangesse. Qui c’è da fare poca
ironia, la gente vuole divertirsi, non bisogna essere
sempre pesanti, né pedanti. La leggerezza salverà il mondo e così la
nostra mozzarella, mai
forse adeguatamente promossa se non per l’attrazione naturale che ha in
quanto bontà della natura,
si ritrova protagonista di
ben tre serate, allo stadio
Pastena di Battipaglia,
bella tra le belle, simbolo
della feracità femminile da
sempre associata alla terra,
alle messi, ai passaggi di
stato, se consideriamo le
prerogative della dea Artemide, per esempio, nelle
vesti di Potnia, dea mammata per eccellenza, con
tanti seni quante sono le
L’ELEZIONE DI MISS ZIZZONA
declinazioni della forze
creatici. Un archetipo,
dunque, che parla al basso
ventre degli uomini e pone
le donne su un piedistallo,
in cui non si capisce dove
finisce l’associazione culinaria e dove inizia quella
da dolce compagna dell’uomo, suppellettile un
po’ da dileggiare, un po’
da proteggere, un po’ da
esibire. La Zizzona in sé,
solo a guardarla, con la
sua forma da echino
schiacciato, muove nel nostro inconscio immagini
oniriche, ricordi fetali, che
ognuno di noi un po’ ha
dentro. E bisogna sacrificare il corpo delle donne
se si tratta del prodotto tipico locale, la Zizzona di
Battipaglia, inventato a tavolino in un prodotto altrettanto preconfezionato,
quale il format Benvenuti
al Sud, in cui la realtà più
autentica di tutto il Cilento
e la provincia di Salerno
era la forte inflessione dialettale del napoletano
Alessandro Siani. E la
Commissione Pari Opportunità? Adesso siamo in va-
2012
canza. Ma Pasquale Quaranta, dimissionario della
stessa CPO del Comune di
Battipaglia, per contrasti
circa l’opportunità di pubblicare il manifesto del
bacio gay, in occasione
della Giornata mondiale
contro l’omofobia, qualcosa l’ha detta. Si è pronunciato contro questo
modo di fare promozione
territoriale, svilendo il territorio stesso e l’intelligenza dei fruitori in
generale. Il ricorrere a facili intuizioni, espressioni
volgari, rischia di far calare
un sipario grottesco sul
contesto culturale che ha
prodotto la mozzarella,
fatto di contadini dignitosissimi, allevatori professionisti, di una filiera che
scompare dietro il chiassoso apostrofare alla Zizzona
di
Francesco
Paolantoni al momento
della premiazione della infelice donzella. La presunta indecenza di un
bacio gay non è paragonabile alla dimensione buffonesca in cui è proiettato un
intero territorio e le sue eccellenze. Le donne dovrebbero reagire.
A proposito di Modigliani,
Capossela asserisce che Livorno, la città natale dell’artista, sia capace di dare
gioia soltanto agli esiliati e
gloria soltanto ai morti.
Così accade.
C’è poca memoria per
l’impegno, soprattutto se
non c’è la volontà di ricordare. Abbiamo dimenticato così tutti gli sforzi fatti
per la Dieta Mediterranea.
Rifondiamo la memoria.
Iniziamo dalla Zizzona di
Battipaglia di Claudio
Bisio, con tanto di loghi
della Provincia di Salerno
e del Comune di Battipaglia.
Valentina Del Pizzo
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N° 30
04 Agosto 2012
PONTECAGNANO.
Pontecagnano
Gli eventi enogastronomici, sportivi e culturali
Picentia estiva tra luci ed ombre
Grande successo di pubblico per Playsummer, la
manifestazione di sport, intrattenimento, musica e quest’anno anche arte che ha
animato per nove giorni dal
21 al 29 l’area di via Toscana, diventata per l’occasione un piccolo villaggio
dello sport.
Tornei di Beach Soccer,
Beach Volley, Playtennis,
Playground, esibizione di
scuole di danza, di laser tag,
di football americano accompagnate dalla presenza
degli stands di Confindustria
Giovani e Coldiretti Giovani. Uno spazio dedicato
all’arte Playart con mostre di
fotografia, illustrazioni, installazioni e videoarte che
ha visto protagonisti 17 partecipanti da tutta Italia con
circa 60 opere. Per i più piccoli si è svolto il torneo di
Free Soccer e divertimento
sul gonfiabile nell’area
Legea oltre che sulle biciclette. Sabato dopo il campione
nazionale
di
superbike Vittorio Iannuzzo
e la settimana precedente
una minimaratona di 20 km,
tra le novità di queste edizioni ben due contest: uno
indetto in collaborazione
con Instagram Salerno per
aggiudicarsi il backstage di
Marracash attraverso lo
scatto più votato, l’altro permetteva, invece, a 5 giovani
compositori di aggiudicarsi
la possibilità di esibirsi
prima del rapper internazionale Marracesh sul palco, attraverso la stessa modalità di
voto. Una folla festante ha
atteso il rapper in chiusura della manifestazione. Soddisfatto il
consigliere comunale
Francesco Pastore, che
ha seguito l’organizzazione sin dai primi
passi 4 anni fa che afferma: “Solo nello
scorso fine settimana
6mila persone hanno
partecipato alle attività
che abbiamo organizzato (oltre 1.000 gli
iscritti ai tornei), mentre
fino ad ieri siamo arrivati a 11mila presenze
complessive. La cosa
che ci ha gratificato di
più è stata la partecipazione,
gioiosa e colorata, dei bambini, che si sono divertiti grazie all’animazione degli
artisti di strada, agli spettacoli e ai giochi appositamente pensati per loro.
La manifestazione, dunque,
è diventata un evento aperto
a tutti, grandi e piccini”.
Meno fortunato l’appuntamento con “VipOrto in tavola” che ha registrato un
numero ridotto di presenze.
“I vantaggi del prodotto a
Km zero” è stato il tema trainante dell’iniziativa. Nel
corso di uno spazio di approfondimento si è discusso
del forte connubio tra alimentazione e salute con gli
interventi della dottoressa
Ida Pisapia (nutrizionista associazione Vianova), la dottoressa Annamaria Cordua
(primario ospedaliero gastroenterologia) ed il dottor Antonio Landi (ortopedico
ospedaliero). Gli eventi
IN EDICOLA
AL COSTO DI 5 €
COMPRESO IL
SETTIMANALE
estivi di Pontecagnano non
si concludono qui: il 10
Agosto alle ore 18:30 presso
il Parco Ecoarcheologico
verrà presentato il libro di
Maria Giovanna Fiondo
“Andrea” sottotitolo: “Generazione di passaggio” sulla
questione della ricerca giovanile di un’identità sessuale. Il giorno dopo sarà la
volta del consueto appuntamento con la notte di S. Lorenzo presso il Parco:
“Tammorre e stelle cadenti”.
Una serata i osservazione
delle stelle, grazie alla collaborazione con il Centro
Astronomico Neil Armstrong
C.A.N.A. di Salerno, e della
musica popolare sapientemente eseguita dal noto
gruppo: “I Picarielli” e dalla
neonata band “Gli Sparvieri”. Per l’occasione sarà
allestita un’area camping
per chiunque volesse vivere
l’emozione di dormire nel
verde sotto le stelle cadenti.
“L’appuntamento si ripete
ogni anno con grande successo di pubblico- ha dichiarato la Presidente Carla
del Mese- si tratta di un ritorno magico al rapporto
con la natura ma anche alle
origini della nostra terra, con
la musica popolare, all’interno di una cornice suggestiva come quella del Parco,
una risorsa inestimabile
della nostra cittadina”.
Un’estate ricca di feste ed
eventi come tutti gli anni
quella picentina che resta
amara per i cittadini stanchi
della situazione in cui versa
il litorale ormai da troppo
tempo. Cambiamenti cromatici, schiume di dubbia
provenienza, puzza e infezioni caratterizzano il mare
di Pontecagnano da anni,
l’attuale amministrazione ha
concentrato la propria attenzione sulla deviazione del
fiume Tusciano, indicata
come la causa principale
dell’inquinamento. I controlli sulle sue acque sono
state pubblicizzati, annunciati in pompa magna alla
stampa e sul web ma si sono
rivelati infondati, la deviazione era infatti assolutamente naturale. La domanda
dei cittadini a questo punto
è: “Quando ci si occuperà
dei problemi reali del
mare?” e tra una festa e l’altra l’interrogativo rimane…
Tiziana Troisi
Gastronomia
N° 30
04 Agosto 2012
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Viaggi e Assaggi
Al “Cantuccio”, la cucina italiana che piace agli stranieri e ai turisti
Fino a fine luglio, nella maggior parte delle località turistiche che vanno da Paestum a
Sapri, si è visto un tipo di turismo diverso. In pratica tutte
le attività hanno lavorato
molto bene unicamente nei
week end. Dal lunedì al venerdì le spiagge sono state
vuote e le strade mai state
così libere. Effettivamente, la
gente ha iniziato a fare i suoi
calcoli, non si spende più allegramente come si faceva
fino a qualche anno fa. Bisogna cercare delle soluzioni,
trovare il sistema e gli incentivi per far affluire gente non
solo il sabato e la domenica.
Così, dal punto di vista commerciale, è molto dura sopravvivere. I tempi cambiano
e bisogna adeguarsi. Tra le
tante lamentele che abbiamo
sentito dagli operatori turistici, troviamo una località
che sta avendo meno difficoltà delle altre. Parliamo di
Santa Maria di Castellabate
che è diventata in tutti i sensi
una delle perle del nostro Cilento.Troviamo un mare pulitissimo, tranquillità, un centro
dove i turisti possono far a
meno di utilizzare la macchina durante le vacanze, un
corso per passeggiare molto
bello, la gente molto ospitale
e anche passione e professionalità. A questo aggiungiamo
che in zona è stato girato
“Benvenuti al Sud”, uno dei
più grandi successi cinematografici degli ultimi tempi, un
film che ha aiutato molto a far
conoscere positivamente il
luogo. Pochi giorni fa, facendo una passeggiata in
questo grazioso luogo, sono
andato al ristorante “il Cantuccio”, nella centrale Piazza
Lucia, ristorante che avevo
già visitato circa due anni fa.
Da allora è cambiato poco,
c’è stata una piccola ristruttu-
DANIELE ACERRANO E MADDALENA DI SENA
razione, ma per il resto troviamo gli stessi “attori” principali: Daniele Acerrano e
Maddalena Di Sena, entrambi di Acerra, nota cittadina
dell’entroterra
napoletano. Sono giovanissimi, Daniele ha 30 anni e
Maddalena 29. Hanno studiato insieme, cucina, alla
scuola alberghiera di Cicciano. Una piccola esperienza in Toscana e poi la
possibilità, sette anni fa, di
prendere questo locale in gestione. Si sono integrati molto
bene, grazie alla loro serietà,
al tessuto locale, tanto che in
paese sono benvoluti da tutti.
Il locale è studiato per far affluire i turisti, sia nell’arredo
che nella cucina. Infatti, nel
ristorante si respira un’aria
molto napoletana, di quella
che piace. Dall’anno scorso il
simbolo del posto è diventato
il peperoncino rosso che troviamo disegnato sul menu,
sulle magliette e sui grembiuli
dei camerieri. Il cliente, una
volta seduto, non trova cattive
sorprese, nel senso che all’ingresso trova un cavalletto con
il menu e i prezzi. Cosa
molto apprezzata dagli stranieri perché, sappiamo bene,
in tanti posti (in tutta l’Italia)
sono stati letteralmente truffati. Guardando il menu, noto
che è cambiato poco, l’offerta
è rimasta nella semplicità, ma
sempre con una scelta ampia
ed invitante. Troviamo una
selezione di 5 bruschette per
una ristorazione veloce, poi,
6 antipasti di terra, 16 antipasti di mare, 10 primi di pesce,
8 primi di terra (sotto la voce
i “regionali”), 8 secondi di
mare, 10 secondi di carne, 9
insalatone, 35 tipi di pizze, 9
panuozzi e 4 calzoni. Veramente una scelta molto
ampia. Si possono trovare
piatti innovativi (guazzetto di
vongole con ceci, pomodorini e pane agliato, orecchiette con vongole veraci,
broccoli e pomodorini) e
piatti della più antica tradizione culinaria italiana (spaghetti alla carbonara, alle
vongole, gnocchi alla sorrentina, pesce semplicemente ai
ferri, carni grigliate e scaloppine). Sono proprio quest’ultimi che sono i più apprezzati
dagli stranieri, infatti dall’Italia si aspettano quelle specialità che hanno fatto grande la
nostra cucina all’estero. Agli
stranieri non piace quella cucina nuova italiana che,
anche se eseguita in modo
magistrale, ha prezzi esosi e
spesso dopo aver pagato si ha
ancora fame. In occasione
della mia visita mi è stato servito un antipasto di mare con
insalata di polipi, alici, spada
e salmone marinato. Poi, un
Farfalle con pancetta croccante,
mozzarella e rucola
Ingredienti per 4 persone:
400 g di farfalle, 100 g di
pancetta, 30 g di rucola,
200 g di mozzarella di bufala, olio extravergine
d’oliva, sale.
Preparazione: Cuocete le
farfalle in acqua bollente
salata. Tagliate la pancetta a
fettine sottili e a striscioline.
Scaldate in una padella 1
cucchiaio d'olio a fuoco
medio, poi versatevi la pancetta e cuocete, mescolando spesso, fino a quando
la pancetta non sarà diventata croccante.
Tagliate a cubetti la mozzarella, poi lavate la rucola e
spezzettatela. Scolate la
assaggio di risotto alla pescatora e scialatielli ai frutti di
mare. Come secondo una fragrante frittura con alici e gamberi. Tutto corretto ed
eseguito in modo esemplare.
Da bere, dall’ampia lista abbiamo optato per l’Heraion
2011, Fiano Cilento Doc, I
Vini del Cavaliere dell’azienda Cuomo di Capaccio-Paestum. Eravamo in due
e siamo stati veramente bene.
Complimenti vivissimi a Daniele, che gestisce e supervisiona la sala con calma e
sicurezza (i suoi ragazzi
anche se in abito casual sono
attenti e premurosi) e a Maddalena che in cucina è rapida
ed essenziale e offre una cucina dove troviamo un
grande equilibrio di sapori.
Dimenticavo, il Cantuccio
era uno dei ristoranti preferiti
dagli attori di “Benvenuti al
Sud”, infatti in sala troviamo
esposte le foto di Daniele e
Maddalena con Claudio
Bisio, Alessandro Siani e
company. Una ragione in più
per fargli visita ricordandovi
che il locale è aperto da
aprile ad ottobre.
Ristorante Il Cantuccio,
Piazza Lucia, 84072 S. Maria
di Castellabate (SA). Tel.
0974.961748.
Diodato Buonora
LA RICETTA
pasta e conditela con un filo
d'olio, aggiungete la pancetta croccante e subito
prima di servire la mozzarella e la rucola.
Vino abbinato: Falanghina
Frizzante, Pompeiano Igt,
Sannino
Dibbì