anno XIV – N°29 – del 28/07/2012
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0828. 720114 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it € 1,00 Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - CapaccioPoste Italiane - Spedizione in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€ CILENTANDO 2012 SAGRE E SPETTACOLI DAL 28 LUGLIO AL 3 AGOSTO CAPACCIO IL CONSIGLIO COMUNALE SI TERRÀ IN CONVENTO ARTICOLO A PAG 14 ALBANELLA ARTICOLO A PAG 6 L’EDITORIALE VALLO LUCANIA TORNA TUTTA NUOVA LA FESTA DI SAN PANTALEO I SEGRETI DEI TRE SANTI AMBIENTALISTI ARTICOLO A PAG 4 Anno XIV n° 29 del 28 Luglio 2012 ARTICOLO A PAG 15 VITO PUGLIA di Domenico Nicoletti Cilento e cemento Non si arresta in Italia il fenomeno della cementificazione e il Cilento non è da meno: secondo i dati riportati nell’Annuario dei dati ambientali 2011, pubblicato nei giorni scorsi dall’Ispra, nel nostro Paese il consumo di suolo cresce a un ritmo CONTINUA A PAGINA 2 GHGHGH Tonino Pecoraro Cafasso da imparare Ci sono dei luoghi che quando arrivi ti deve colpire qualche cosa, un oggetto, delle piante (se ci sono), dei fabbricati, dei murales, se vi è abitato da moderni writers. Posteggio sotto un albero, a pochi metri un contenitore di abiti usati, una scritta laterale: “ Non ci volevo venire”. Sicuramente CONTINUA A PAGINA 5 IL FILOSOFO DELLA DIETA MEDITERRANEA BUONORA A PAGINA 23 BATTIPAGLIA EBOLI di Ernesto Giacomino di Francesco Faenza Scarti illuminanti Solo grotte e mangiatoie Rinnovo della pubblica illuminazione: è il leitmotiv del momento. Da un eccesso all’altro: ciò che a Salerno De Luca fa tipo ogni sei mesi, a guisa di cambio di guardaroba stagionale, qua a Battipaglia è un avvenimento epocale, da non ripetersi prima d’un ventennio. In zona centrale, per dire, nel tratto tra via Roma, via Mazzini e via Baratta, l’ultimo intervento in tal senso risale alla fatidica rimozione delle Inutile cercarle. In città non ci sono. Non esiste una villa. A Eboli. Nel comune dove si è fermato Cristo, hanno costruito solo grotte e mangiatoie. La scoperta dell'ennesimo scandalo (evasione fiscale) l'ha fatta Paolo Polito, arguto commercialista, politico multicolore, attento e certosino lettore delle carte comunali. A leggere i versamenti dell'Imu viene spontaneo chiamare l'Equitalia o la guardia di fiannza. Ci sono diversi CONTINUA A PAGINA 20 CONTINUA A PAGINA 18 2 N° 29 28 Luglio 2012 Piana del Sele SOLIDARIETÀ. L’associazione di Mallamaci Un’ambulanza per la Costa d’Avorio Sabato 28 alle ore 10, presso la sede della Croce Verde di Battipaglia in via P. Baratta, avverrà la consegna di un’ autoambulanza già attrezzata per le emergenze sanitarie. I destinatari di questa preziosa iniziativa sono i volontari dell’ Associazione Onlus “ E ti porto in Africa”, presieduta dal dottor Vincenzo Mallamaci, quest’ultimo come ogni singolo membro dell’associazione, è da tempo accanto a chi soffre e vicino a chi non riesce a far sentire la propria voce. Questo prezioso mezzo di lavoro, verrà donato dal rappresentante della Croce Verde di Battipaglia, Enzo Conte, direttamente nelle CEMENTO. mani del presidente Mallamaci, e che poi a sua volta sarà trasportato in Costa d’Avorio e utilizzato nella provincia di Koum Fiao, per le tante emergenze che ogni giorno sia i volontari che i sanitari sono costretti a fronteggiare, una continua lotta contro il tempo per salvare tante vite umane. Alla consegna saranno presenti il presidente dottor Vincenzo Mallamaci, il dott. Marco Botta vicepresidente dell’ associazione “E ti porto in Africa”, la signora Filomena Bianco in qualità di segretaria della Onlus, Enzo Conte infermiere professionale in rappresentanza della Croce Verde di Battipaglia, Padre Consant Atta Kouadio, missionario in Costa d’Avorio nella provincia di destinazione dell’ambulanza e infine don Gerardo Perillo Cappellano dell’ ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia. Il presidente Mallamaci ha dichiarato che: “ Lo spirito e l’impegno, che ogni giorno mettiamo in campo per aiutare i nostri fratelli bisognosi è stato premiato dall’amore divino, un simile dono, ha un valore immenso soprattutto in zone difficili come la Costa d’Avorio, dove far finta di non vedere per alcuni è molto più semplice che aiutare. Dell’immenso dono abbiamo anche avvertito l’ Ambasciatore ivoriano presente a Roma, il quale ha risposto con un messaggio di grande compiacimento per la nostra opera, un ringraziamento per tutti coloro che usano la loro vita per salvarne altre” L’allarmante fenomeno Continua il consumo di suolo nella Piana del Sele DALLA PRIMA medio di 100 ettari al giorno. Lombardia, Veneto e Campania sono le regioni con il più alto tasso di cementificazione. “Il consumo di suolo distrugge paesaggio e biodiversità, arricchisce soltanto pochi speculatori e non aiuta a risolvere il disagio abitativo di tanti italiani. Bisogna fermarlo, e bisogna promuovere politiche che da una parte preservino i terreni agricoli e naturali e dall’altra favoriscano il miglioramento e il riuso delle numerosissime aree urbane degradate e dismesse”. La proposta è del senatore Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in commissione Ambiente del Senato. Della Seta ha presentato una risoluzione – approvata dalla commis- sione Ambiente di Palazzo Madama – che prevede, oltre all’introduzione di meccanismi fiscali che scoraggino l’edificazione sul suolo libero e favoriscano invece la riqualificazione delle aree già urbanizzate, anche la creazione di un organismo, coordinato da Istat e Ispra, incaricato di raccogliere e diffondere i dati sul consumo di suolo. “Tra il 2001 e il 2011 il suolo consumato è cresciuto di quasi il 9%, il che equivale a una perdita di oltre 40 ettari di suolo naturale al giorno”, ricorda il senatore. “Ora per la prima volta un atto parlamentare – sottolinea - assume con chiarezza e in modo impegnativo l’obiettivo di limitare il consumo di suolo, che procede da decenni a ritmi accelerati con grave danno per l’ambiente e senza alcun beneficio sociale. E’ un primo passo importante, che adesso va tradotto in decisioni concrete, norme e politiche” Secondo Legambiente, la costa campana è un lunghissimo blocco di cemento di oltre 181 chilometri: da Sapri fino a Baia Domizia. E la provincia di Salerno, indossa la maglia nera. Su 4923 chilometri quadrati complessivi, più della metà sono stati aggrediti dal cemento. Infrastrutture, case, complessi turistici, insediamenti industriali: chilometri e chilometri di costa interamente cancellati. Per rendere l’idea, sono soltanto 17 i chilometri che possono definirsi «paesaggi agricoli», ovvero non attaccati da nessun tipo di insediamento. All’assalto del cemento in campania sono sfuggiti solo 162 chilometri di litorali, ma la ragione della loro salvezza risiede nel profilo roccioso e nella loro peculiare morfologia che rende complicata l’urbanizzazione. A rischio, ora, ci sono le riserve ambientali e marine. Il suolo fornisce gli elementi necessari per il sostentamento alle società umane che, di contro, lo trattano troppo spesso come un contenitore degli scarti della produzione umana oppure un mezzo da sfruttare con una scarsa consapevolezza degli effetti derivanti dalla perdita delle sue funzioni. Domenico Nicoletti Docente di Gestione e Salvaguardia delle Aree Protette Università di Salerno Cultura LA CIAMBOTTA. N° 29 28 Luglio 2012 3 Ricordi, profumi e sapori d’infanzia cilentana Il segreto del piatto? Tiano, creta e fuoco... La ciambotta è una delle specialità gastronomiche del Cilento, un piatto tipico di questa stagione.. Per quanti sforzi abbia fatto non sono riuscito a trovare una spiegazione etimologica plausibile a questo nome dalla musicalità intrigante, che mi solletica sapori d'infanzia. La preparava la nonna con pazienza ed abilità nei mesi estivi, quando la bella stagione esplodeva nel caleidoscopio dei frutti dell'orto:peperoni, melenzane, pomodori, zucchine, cipolle, fagioli al palo. E, da allora, la ciambotta mi riporta, sul filo della memoria, la festa dell'estate con i profumi forti ed i sapori appetitosi. E, forse, è anche per questo che appena possibile, nelle mie peregrinazioni cilentane, punto decisamente su trattorie di campagne e borghi di collina e montagna, dove osti e massaie di antica e consolidata tradizione ne preparano varianti ricche e dai sapori antichi.Sono diventato uno esperto e, come tale, sono esigente ed attento agli ingredienti, che elenco di seguito-I pepe- CALCIO. roni, parallelepipedi carnosi, scanalati, o cuori tondeggianti a pompare umori dalla terra, verdi, gialli, rossi a screziare il verde delle foglie a ciuffo sullo stelo esile eppure a prodigio di perenne gara di fiori a riso di germoglio e frutti a rotazione continua, o lunghi corni affusolati nel verde lustro e, via via, rasposi nel rosso bitorzoluto, quasi a propiziare fecondità di crescita contro il malocchio di folletti invidiosi o a mazzetti di spilloni rosa/rosso a promessa di condimenti sapidi. Le melenzane, missili viola/cupo a fuoriuscita da custodia spinosa a sicura esplosione di gusto con il "pane" della polpa screziato da teneri coralli di semi a tenuta di filamenti carnosi a reclamare sublimi intingoli di imbottitura. Le zucche, palle screziate a riposo di solchi umidicci o a rotolo dai muri a secco o bottiglie irregolari all'assalto di tronchi d'albero per uno spontaneo arredo di festa contadina, con i talli, tenera carnosità a minacciare gemme di fioritura. I pomodori, festoni verde/rosa ad LA CIAMBOTTA PIATTO TIPICO SALERNITANO arabesco di siepi di solchi di geometrica precisione o palline rosso intenso a catturare sole a testimonianza di vita di piante alla quasi consunzione da calura. I fagioli, tenere lamine ad inanellare cuori di foglie ad ombreggianti gallerie di orti. Le cipolle, palle bianche e/o rosate a fuoriuscita festosa da prigionia di terra. Le patate, uova sporche covate dal cuore della terra a vegliare steli bianchicci su letti di foglie pallide. Erano, e sono, gli spettacoli, che folgorarono di fantasia curiosa il mio animo di fanciullo inquieto a sospirata fuga dalla cova del paese. Sono delizie ad insaporire i ricordi di un emigrato di lusso nella omologazione dei gusti della metropoli. E la ciambotta ad amalgama di "tiano" di creta a fuoco lento con l'olio e l'immancabile basilico a svaporare profumi a contagio di casa. accende memoria di anni lontani. E la nostalgia a ferita di dolcezza si placa, se e quando la macchina approda sulla piazza raccolta di un borgo, nel vicolo ventilato di un centro storico carico di memorie, nello sterrato di una strada di campagna, dove, a distanza, dal pergolato della trattoria amica mi investe una zaffata E’ l’altavillese Ivano Solimeno Nuovo allenatore della Calpazio Ivano Solimeno torna su di una panchina importante. Risolta la pratica iscrizione, è finalmente tempo di parlare di calcio giocato in casa Calpazio. Arriva l’ufficialità, sul primo passaggio della società che è passata nelle mani di Francesco Guglielmotti. Ivan Solimeno (nella foto) batte la concorrenza degli altri tecnici ed è il nuovo allenatore granata. I capaccesi si affidano ancora ad un trainer locale, che bene conosce il territorio ed i calciatori. Un allenatore giovane chiamato ad allestire, di concerto con la società, un organico altrettanto votato alla linea verde. La Calpazio dovrà provare, in tutti i modi, a centrare la permanenza nel terzo anno di fila da vivere in Eccellenza, che segna anche l’ingresso nel cinquantenario del club di Capaccio Capoluogo. Imbastite le prime trattative, si lavora su eventuali, ma difficili riconferme di calciatori della scorsa stagione, guidati da Adinolfi ma soprattutto con una dirigenza completamente diversa da quella attuale, IVANO SOLIMENO di profumi a pregustare delizie di sapori della ciambotta ritrovata.E alla moviola della vita si materializzano fotogrammi d'infanzia in cui campeggia regina la nonna che noi cilentani chiamavamo e chiamiamo "mammarella" con espressiione carica di tenerezza; Ed il ricordo si fa poesia. nella corposa e sonora rasposita del dialetto: MAMMARELLA TRESA E mammarella Tresa int'austo/facìa le mulegnane m b u t t u n a t e / c o caso,ova,pane e putrusino./E me ricordo pizze co li iuri/re le cocozze cuoti inta l'uorto/prima r'assì lo sole, la matina./Che bell'addore inta la cucina/Quanta priezza pe li cavatielli/cunzati co lo sugo re castrato!/Che addore si cucìa la ciambotta/co fasuli, cepodde e mulegnane,/cucuzzi, puparuoli e le patane,/accio, vasilicoia e putrusino,/no poco re pepaolo; e lo vino/se nne scinnìa sulo, forte e tuosto/ chere belle iurnate int'austo". Giuseppe Liuccio [email protected] che con grandi sacrifici è riuscita a condurre in porto l’operazione iscrizione. Bisognerà attendere ancora qualche giorno, invece, in casa Poseidon per sapere quale sarà la categoria d’appartenenza. Eccellenza o Promozione? Nel frattempo arrivano le prime scelte. Dopo Carmine Caramante, che diviene il nuovo tecnico della Juniores, la panchina della prima squadra è stata ufficialmente affidata a Modesto Mangieri. 4 N°29 28 Luglio 2012 Capaccio Il Consiglio Comunale nel Complesso monumentale di Sant’Antonio Nuovi uffici nella sede di Capaccio capoluogo Dalla prossima seduta e fino alla individuazione di un nuova e prestigiosa sede di proprietà comunale a Capaccio capoluogo, i Consigli comunali si svolgeranno nella Sala dei Convegni del Museo “Paestum nei Percorsi del Grand Tour”, all’interno del Convento di Sant’Antonio . Questa possibilità si è determinata grazie alla disponibilità manifestata dalla Fondazione Giambattista Vico e dai responsabili dell’Ordine Francescano, a titolo completamente gratuito. Il luogo, restituito alla fruibilità di cittadini e turisti dalla ristrutturazione e dal restauro eseguito dalla Fondazione Giambattista Vico nel 2003, è sito di interesse regionale che l’amministrazione comunale intende valorizzare al meglio anche come simbolo civico oltre che culturale, patrimonio di tutti i cittadini di Capaccio come ogni museo sul terri- IL CONVENTO FRANCESCANO DI CAPACCIO torio. La sede del Consiglio comunale resterà quindi a Capaccio capoluogo, e solo in occasioni e circostanze particolari l’assise si terrà nelle borgate del comune. L’amministrazione comunale ha chiesto, inoltre, all’Ordine Francescano di valorizzare a pieno lo storico complesso monumentale facendosi onere di riqualificare il suo giardino e gli spazi destinati ad attività ludico sportive a beneficio di Capaccio e dei sui residenti. L’ex aula consi- liare (uno stanzone adattato) che veniva utilizzato anche per il rapporto con le utenze invece ospiterà nuovi uffici. A seguito della riorganizzazione della macchina amministrativa, infatti, è sorta l’esigenza di nuovi spazi per suddividere meglio i diversi uffici, per dare spazi di lavoro dignitosi ai dipendenti, ma soprattutto per venire incontro alle esigenze dell’utenza della nuova Area Edilizia per il Cittadino che verrà accolta in uffici dignitosi e meglio organizzati sul piano logistico. «Alle troppe illazioni e imprecisioni rispondiamo con i fatti. Le riunioni del Consiglio, fino a nuova determinazione (è intenzione infatti dell’amministrazione individuare locali di valore e dignitosi), si terranno in un luogo prestigioso per la sua importanza storica e culturale che anzi vogliamo valorizzare e riqualificare – spiega il sindaco Italo Voza –, mentre il municipio di Capaccio capoluogo continuerà ad essere il cuore dell’attività amministrativa. Infatti, dall’ex aula consiliare ricaveremo nuovi uffici, sopperendo così alla carenza di spazi di lavoro divenuta ancora più evidente con la nuova suddivisione degli uffici, pensata per erogare migliori e più efficienti servizi ai cittadini di Capaccio». Viaggi interni IL VIAGGIO LETTERARIO. N° 29 28 Luglio 2012 5 1/CAFASSO. L’industria vicina a Paestum Il borgo moderno e la città antica Cafasso non è un luogo tra i più belli e attraenti di Capaccio-Paestum, però ripudiarlo in questo modo…chissà cosa pensava quel ragazzino/a , forse al famoso film di Totò? “Io stavo tanto bene a Napoli” continuava il Principe della risata. Al centro della piazza, ai margini di una rotonda costruita da poco, degli edifici antichi diroccati, bellissimi, che ristrutturati farebbero la loro parte nella architettura rurale del borgo. Essi coprono l’anima del Cafasso, un tabacchificio abbandonato da molti anni che per circa un secolo ha dato pane e lavoro a migliaia di pestani, cilentani e alburnesi che, di mattina presto, scendevano con le corriere a buttare schiuma di sudore davanti a filari di foglie che aspettavano braccia umane per essere lavorate. Al lato della piazza, vicino ad un bar (l’unico, ma trovi buon caffè e tanta cordialità), un’insegna mi colpisce “Arte mia”. È un negozio d’arte che gestisce Carmela Galasi conosciuta come Carmela la pittrice, ci fa entrare, guardiamo i suoi quadri un po’ impressionisti con l’anima rivolta a Van Gogh, pieni di colore, il che in quell’ambiente post bellico non guasta. Dipinge molti luoghi dei SOPRA LA PIAZZA DEL CAFASSO. IN BASSO UN CASSONETTO. borghi e della vita nei campi quasi a fermare la memoria, a dipingere il passato ed il presente come un libro di racconti con le figure disegnate ad ogni fine capitolo, a descrivere la vita sociale raccontata a voce viva. Il Cafasso ha due arterie, una vecchia che congiunge, con sottopasso, via Magna Grecia, e quindi la swinging Paestum del turismo e dei bagni, l’altra – da pochi anni - raggiunge la ss.18 che porta alle autostrade, alle città vicine, agli ospedali quando servono, ai servizi che mancano al paese, è l’arteria che congiunge al resto d’Italia. Al centro della piazza la prima impressione che si riceve è che sia un luogo impresenziato, quasi un “non luogo” come raccontava Marc Augè, soltanto qualche automobile di passaggio, pochi bambini che giocano, figli di emigrati che ritornano per le vacanze, figli di stranieri, immigrati stanziali, oramai del luogo, appartenenti al paese più di ogni altro figlio che vive nella cintura milanese o che so io, nella bassa tra Reggio e Modena. I figli dei luoghi, poi, sono tutti uguali, penso, anche per chi ne vive soltanto il riverbero della sua terra pochi mesi l’anno. Con la crisi, addirittura poche settimane l’anno. Cerchiamo Mariettina Vicidomini, una che questo posto non lo ha mai abbandonato, che ha cercato di ripercorrere la sua memoria organizzando, alcuni anni fa, una mostra fotografica sugli ultimi cento anni del Cafasso, l’azienda Cafasso, come fu nominata da Bonvicini, un’industriale lombardo che creò in questo luogo una Farm (come direbbero gli americani) con migliaia di posti di lavoro agli inizi del novecento. Ci fa accomodare nel giardino della sua casa tra la ferrovia, che serviva a trasportare i frutti del lavoro, e la campagna dove una volta la sua fertilità incantava l’Italia intera. Ci parla di quella mostra di foto antiche, all’interno del tabacchificio, come un esercizio di memoria necessario, che tutti i borghi dovrebbero fare per affermare la propria identità. Lo racconta con enfasi, ne è felice, ma è anche adirata: si dovrebbe replicare affinché la reminiscenza non vada perduta. Ritorno alla piazza, un ultimo sguardo, le case a schiera sono una attaccata all’altra, economia degli anni ’50 e ’60, tutte di colore diverso, ma tutte della stessa altezza. Sono le venti passate, il cielo è ancora nuvoloso, pochi gradi di fresco in questa giornata di luglio afoso. In questi borghi c’è l’anima dei nostri luoghi, c’è sempre qualcosa da imparare nella proiezione del nostro futuro, che tra le automobili, i palazzi, gli uffici del centro non ritroveresti mai. Non c’è futuro senza passato. Non c’è Capaccio-Paestum, non c’è New Town senza Cafasso. Non c’è città senza borghi. Non c’è ricchezza che dimentichi il sudore passato. Scivolo per il sottopasso, forse è così. Tonino Pecoraro 6 N° 29 28 Luglio 2012 ALBANELLA. Cilento - Natura Riapre Camerine, bosco dalle tante leggende e caro a Santa Sofia I Santi segreti conservati da tre Santi ambientalisti di Oreste Mottola E’ stata riaperta al pubblico l’Oasi WWF di Bosco Camerine situata nel Comune di Albanella, area contigua del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. L’oasi si estende per circa 100 ettari ricoperti da vegetazione mediterranea, tra cui si distinguono specie come il leccio, corbezzolo, fillirea, mirto e lentisco, mentre nella parte più alta dell’Oasi cresce un bosco di latifoglie. Tra le numerosissime specie animali che popolano gli ambienti dell’Oasi ricordiamo il tasso, la volpe, la donnola la faina tra i mammiferi, tra gli uccelli la poiana e il gruccione, mentre nelle pozze d’acqua vivono il tritone meridionale e la biscia dal collare. Ai suoi confini nel 1978 – 79 si stabilì, da latitante, il più celebre dei boss della camorra, o professore Raffaele Cutolo. Una scelta, la sua, esclusivamente logistica e nient’affatto naturalistica. Nessun rapporto con il segreto dell’eterna giovinezza e dell’avvenenza delle donne di Albanella, paese a 12 km dalla deviazione da Ponte Barizzo sulla Ss. 18, è nascosto quel lembo di cento ettari del bosco Camerine dove cresce rigogliosa la Rosa sempreverde, sempervirens per i botanici, di “Santa Sofia” dai locali. I petali di questa rosa vanno raccolti e fatti macerare nella notte che precede la notte di Santa Sofia, il 15 maggio, e con l’infuso ci si lava il viso il mattino seguente. Il risultato assicurano gli indigeni è garantito. La leggenda viene da lontano, da Costantinopoli, da dove Santa Sofia scappò, per fermarsi giusto ad Albanella. La rosa bianca, nasce da un ceppo spinoso e ritorto, ma è lo stesso da cui nacque Afrodite, nell’isola di Citera. La rosa quindi come simbolo della vita primitiva e rozza che si ingentilisce grazie alla bellezza, di cui Afrodite è la dea, e della sensualità che apporta sollievo alle difficoltà dell’esistenza. Ed anche ad Albanella quella negletta rosa selvatica, disprezzata perchè senza odore, diventa – anche col recupero di una mai abbandonata abitudine delle donne locali – una volta all’anno – una consuetudine ed un augurio. La svolta è arrivata nel 1995, quando il comune ha dichiarato riserva naturale l’intera zona affidandone la gestione al Wwf, l’associa- zione ambientalista. E’ Alberto Scorziello, guardia ed accompagnatore di turisti e scolaresche, ad averne la gestione quotidiana. E’ a lui (cell. 339 7007418) che occorre rivolgersi per visitare l’area. Nel frattempo i lavori, anche se siamo in un’oasi naturale, fervono. C’è da spostare, occultare e mimetizzare le reti dell’Enel e della Telecom che attraversano la macchia mediterranea. “Abbiamo stipulato un protocollo d’accordo – racconta Gaetano Ricco – che prevede interventi celeri per cancellare piloni e cavi appesi”. Intanto, tempo permettendo, si disegnano nuovi sentieri, si posizionano nuove tabellazioni con la cartellonistica d’indicazione e presto sarà una realtà anche il capanno per il centro – visite. L’intera zona, poi, è a metà strada dai siti turistici di Paestum e Castelcivita, e presenta anche altre straordinarie sorprese. Come un mulino ad acqua della famiglia Giardullo, funzionante, nonostante cinque secoli di vita documentati da un’iscrizione su di una vecchia porta di quercia, un vero e proprio museo dell’arte della molitura del grano. Ma torniamo dentro al bosco di Camerine. Emanuele Del Guacchio, giovane botanico salernitano, venne qui per redigere la sua tesi di laurea L’ESCURSIONE. in scienze naturali. E’ stato lui a catalogare le 400 varietà di piante e fiori che vi crescono: dalla salsapariglia o stracciabraghe, dal tamo alla rosa di S. Giovanni. “Con l’oasi abbiamo consolidato il rapporto delle vecchie generazioni con la terra – racconta il sindaco Giuseppe Capezzuto – ed aiutato i giovani dei dintorni a capire e ad amare la natura”. E’ la grande lezione di Franco De Rosa, maestro elementare di tante generazioni, che della memoria della civiltà contadina aveva fatto la sua personale religione. E poi di tre amici: Fernando Mazza, Gaetano Ricco e Giovanni Guarracino che quest’oasi vollero fortemente. Le meraviglie di bosco Camerine sembrano non finire mai. E’ anche il limite meridionale fin dove attecchisce il garofano giallo o ferrugineus. Il fiore è riconoscibile per i fiori riuniti a mazzetto e, soprattutto, per quei petali vellutati, gli unici, tra i garofani selvatici italiani, ad essere giallastri. E i garofani gialli, nel linguaggio dei fiori, rappresentano la passione, lo sdegno e la gelosia. Tutte cose che ben s’accordano con l’amore, proprio nella terra dove le donne si mantengono sempre giovani e belle grazie ai petali della rosa di Santa Sofia. Giancarmine Verlotta, assessore alle politiche ambientali del comune di Albanella, che ha seguito con cura e dedizione tutto l’iter che ha portato alla firma della convenzione con il WWF, per assicurare la più qualificata gestione dell’oasi, esprime grande soddisfazione rispetto allo straordinario obiettivo raggiunto dall’amministrazione comunale. “E’ un importante punto di partenza per progettare un sistema turistico capace di generare plus valenze per il territorio”. Oreste Mottola Orientarsi con le costellazioni… Lungo i sentieri e le foreste delle “Montagne del Silenzio” Unico nel suo genere, il complesso sistema montuoso degli Alburni presenta luoghi ricchi di storia, di cultura e di tradizioni che fin dai tempi più remoti hanno testimoniato una importante presenza di tutte quelle attività (pastorizia, allevamento, coltura e artigianato) che hanno caratterizzato l’intero comprensorio. Gli altipiani sono costellati da numerosi inghiottitoi ed estesi, fitti e impenetrabili boschi di faggio, castagno, quercia, leccio, carpino, acero, tasso e ontano. I frastagliati profili delle sue creste sommitali, che dominano a picco i sottostanti centri di Postiglione, Sicignano e Petina e che hanno incusso “reverenziale” timore anche ai primi uomini che per questi luoghi transitarono ed abitarono, formano quella suggestiva ciclopica muraglia di rocce a picco, strapiombi, baratri, valloni e ripidissimi declivi con pareti, diedri, camini, guglie, fessure, torrioni e campanili tipici della natura calcarea… “dolomitica”! É previsto un bivacco notturno in tenda; É prevista una cena alla brace; L'organizzazione può fornire tendine igloo (da 2 o 3 posti) a chi non le possiede basta però farlo sapere anticipatamente per poter provvedere alle sistema- zioni; L'organizzazione mette a disposizione 6 posti in auto; al loro completamento i partecipanti raggiungeranno il luogo condividendo altri posti disponibili con auto proprie. Quota di partecipazione € 15,00 (comprensiva dell’assistenza e la guida di 2 guide professioniste dell’AIGAE; tende fornite dall’organizzazione, più il materiale didattico offerto dalle stesse guide). Prenotazione obbligatoria, per info, iscrizioni e adesioni scrivere mail a: [email protected] oppure telefonare ai numeri 339.7456795 (Andrea) 339.3707097 (Mario) Capaccio L’ARCO DI ULISSE N° 29 28 Luglio 2012 7 di OSCAR NICODEMO Presupposti per un’idea (di teatro) Nel 1966, a sette anni, vedevo il mio primo sceneggiato televisivo. Il giudizio che potevo darne con quella sensibilità e quella meraviglia, nella percezione immediata dei fotogrammi che scorrevano davanti ai miei occhi spalancati, è di gran lunga superiore a quello che potrei emettere oggi, pur sentendomi forte di esperienze e studi specifici rigorosamente autodidattici e di ricerca. Proseguendo nel ricordo, che mi si apre nitido per una rivisitazione contemplata in una suggestione freudiana, aggiungo che all’epoca, pur essendo la televisione in commercio già da anni, non tutti a Capaccio ne possedevano una, pertanto i clienti culturalmente più curati del “Bar-Pasticceria Nicodemo” (attuale Bar Armenia), gestito dai miei genitori, per sette domeniche di fila si radunavano raccolti davanti al massiccio apparecchio cato- dico del locale per seguire in assoluto silenzio i risvolti di vicende storiche e passionali di straordinaria evocazione. Guai a chi, non interessato al rito di quell’evento irripetibile, attentasse al silenzio assoluto di cui la platea aveva bisogno per consumarlo nella maniera canonica e congeniale! Non volava una mosca, ed io, tra quei signori distinti e per bene, andavo uniformandomi alla compostezza e alla discrezione generale di un pubblico ristretto, sicuramente poco agiato, ma che aveva in sé qualcosa di profondamente signorile, anche quando, con una controllata gestualità, dava sfogo alla sua naturale emotività, che a considerarla oggi, mi procura un senso infinito di tenerezza. Tra quegli avventori-spettatori, ce n’era uno, che più degli altri, si distingueva per il carattere meditabondo, la su- blime eleganza asciutta e il gusto fine. Viveva in splendida solitudine, non mancando di relazionarsi agli altri per il tempo e il modo che egli riteneva necessari e tenendo delicatamente in osservazione l’educazione ed il grado culturale degli interlocutori che gli si avvicinavano: cosa che imparato a fare anch’io, con notevole ritardo. Si chiamava Pietro De Rosa, un uomo alto e magro, di mezza età, o poco più. Indossava un abito scuro d’inverno, uno più chiaro d’estate. Una figura da romanzo d’appendice, un feuilleton magnifico per giornali e riviste, una delle ultime icone di quell’espressione popolare capaccese attenta alle forme e slanciata verso il sapere ed ogni contenuto artistico. Fu lui, a svelarmi, nella purezza e nei limiti delle sue conoscenze, che la protagonista storica dello sceneggiato a cui si assisteva con tanta partecipazione aveva relazioni con la nostra terra cilentana e che aveva, a suo parere, un indole “terribile”. Il titolo di quel romanzo a puntate era dato semplicemente dal contenuto anagrafico di una RISTORAZIONE. L’Amira Roma incontra e promuove il Cilento Pochi giorni fa, alla festa dell’estate dell’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Roma-Lazio, tenutasi alla Casina di Macchia Madama a Roma, una splendida location adatta all’organizzazione di banchetti, da dove si può godere di un bel panorama sulla città eterna, si è promossa la gastronomia cilentana e naturalmente quella laziale. L’evento è stato fortemente voluto dal neo fiduciario dell’Amira di Roma, Giovanni Amati che si è avvalso della collaborazione di Cilento Incoming, un operatore turistico che rappresenta oltre 150 imprenditori del Cilento. Per l’occasione, lo chef della struttura romana, Gian Pier Fava, ha preparato un suc- BARTOLO SCANDIZZO E IL FIDUCIARIO AMIRA ROMA, GIOVANNI AMATI culento menu con ingredienti laziali e cilentani. La serata è stata accompagnata da una degustazione di birre artigianali guidata da Leonardo Di Vincenzo, proprietario dell’azienda “Birra del Borgo” a Borgorose (RI). Questo evento è stato abbinato anche alla presentazione, da parte del presidente Alessandro Tortora, della seconda edi- zione di Cinecibo che si terrà, dal 10 al 16 settembre, a Castellabate. Alla fine della serata, il presidente della Cilento Incoming, Bartolo Scandizzo, era molto soddisfatto per questo scambio di sapori e profumi gastronomici che non fanno altro che valorizzare ulteriormente il nostro territorio. Diodato Buonora donna: Luisa Sanfelice. Il suo nome da nubile era Maria Luisa Fortunata de Molina, figlia di don Pedro de Molino, generale borbonico di origine spagnola, e di Camilla Salinero. Andò in sposa ancora adolescente, con regia dispensa, al nobile napoletano Andrea Sanfelice, suo cugino. Il matrimonio le conferì anche il titolo nobile dei Duchi di Laurino; il marito era, infatti, cugino del duca di Agropoli e Laureana. In questo ultimo paese del Cilento, una leggenda vuole sia nata, nel 1767, nel palazzo ducale dei Sanfelice, oggi proprietà Del Mercato. Quando, dopo diversi anni, in età matura, ho avuto modo di leggere, in un archivio della Rai, la scheda tecnica riguardante il bel lavoro televisivo, tratto dal romanzo di Alexandre Dumas (padre), ho appreso che la regia fu di Leonardo Cortese, la sceneggiatura di Ugo Pirro e Vincenzo Talarico, mentre gli interpreti principali furono Lydia Alfonsi e Giulio Bosetti, impegnati, rispettivamente, nei ruoli di Luisa Sanfelice e Ferdinando Ferri. Mi apparve chiaro anche l’ingente sforzo produttivo che fu alla base della realizzazione di quel romanzo sceneggiato, con l’impiego di 150 attori e la presenza di centinaia di comparse, durante un tempo di lavorazione di quattro mesi. Da una traccia infantile, dunque, ho iniziato, tempo addietro, le mie modeste ricerche intorno ad un personaggio femminile misterioso e controverso, in concomitanza, tra l’altro, con altri interessi e attività. Maria Luisa Sanfelice, eroina pre-risorgimentale? Oppure “donna di poca testa”, come sostenne l’autorevole Benedetto Croce? Ma, allora perché condannarla ad una morte tanto atroce, tagliandole la testa in Piazza Mercato, a Napoli, in quel drammatico 11 settembre del 1800? Ma, questa, è soltanto la premessa di un mio semplice sforzo per proporre un’originale piéce teatrale (la prima sul personaggio?) che comparirà a puntate su questo giornale, a partire dal mese di settembre. Naturalmente, ho una mia idea della Sanfelice, maturata durante lo studio delle sue vicende e del periodo storico in cui ebbero luogo, che, tuttavia, anche se solo in parte, prescinde da esso. 8 N° 29 28 Luglio 2012 Agropoli Tel 0828. 720114 Fax 0828. 720859 e-mail: redazione@unicosettimanale. it url: www. unicosettimanale. it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola Grafica ed Impaginazione Stampa STIEM Via delle Industrie 5 Fisciano Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25, 00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10, 00 Unico + I Piccoli € 30, 00 Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s. r. l. Tiratura: 5000 copie Gli arretrati € 2, 00 + le spese di spedizione Il N° 29 di Unico è stato inviato in tipografia il giorno 25 Luglio 2012, ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il 27 Luglio 2012 alle ore 9, 30 presso il CPO di Salerno AGROPOLI. Al via i lavori di riqualificazione urbana «Per la località di Mattine è stato già approvato e finanziato un progetto per un importo di 500 mila euro che prevede lavori di messa in sicurezza della viabilità, realizzazione di marciapiedi e installazione di pubblica illuminazione». Il sindaco di Agropoli Franco Alfieri rassicura con queste parole i re- sidenti della frazione di Mattine, confermando l’attenzione dell’amministrazione comunale verso tutte le zone del territorio comunale. «Il trasferimento di circa 26 mila euro per installazione di pubblica illuminazione verso la zona di Frascinelle, come da delibera approvata dalla giunta comunale e riportato con toni polemici da alcuni organi di informazione – spiega il sindaco Franco Alfieri – non preclude assolutamente quanto da noi già programmato per Mattine, dove è previsto un intervento complessivo di riqualificazione urbana e potenziamento dei servizi». Tì.Tì Agropoli A PARER MIO N° 29 28 Luglio 2012 9 di CATELLO NASTRO Amare e...fare sesso da settantenne L’amore, a mio avviso, di pensionato ultrasettantenne, è un ingrediente spirituale che può anche sfociare in qualcosa di materiale. Una scena, che sapeva di ottocentesco, mi è capitato di vedere al bivio di San Marco di Agropoli, nel mentre aspettavo il mio amico, scrittore e storico del Cilento, Antonio Infante che, come le ferrovie dello stato, porta sempre un’ora di ritardo. Erano appena le dieci del mattino. Un ragazzo, timido e senza dubbio romantico, con una mazzolino di fiori di campo, si avvicina ad una ragazza che lo aspettava proprio davanti al Bar al bivio, per consegnarle que- CILENTO. sti umili fiori. Il volto di lei si illuminò, il volto di lui pure ed un candido, puro, semplice e spirituale bacio sancì l’incontro. Mano nella mano si allontanarono verso il futuro. Senza dubbio roseo, visti i presupposti e le intenzioni ruspanti dei due giovani innamorati. Questo episodio già è stato descritto in un mio precedente articolo, ma ogni volta che mi sovviene alla mente, penso alla purezza dell’amore ed alla contaminazione che esso ha subito negli ultimi tempi, quando è stato sostituito dalla parola sesso. Sia ben chiaro che non sono un bigotto o uno che pensa che l’amore non deve andare oltre un puro e candido abbraccio. La sublimazione dell’amore è senza dubbio il rapporto sessuale. Ma di questo si potrebbe addirittura scrivere un dizionario ( non sarei certamente il primo!). Due domande iniziali: ci può essere amore senza sesso e ci può essere sesso senza amore??? Due giovani che si amano e vogliono scoprire la vita a due possono senza dubbio portare avanti un iter sentimentale che li porterà ad una sublimazione dell’amore che in fin dei conti sfocia nel sesso. Ma due giovani che in una serata tecnologica in discoteca, dopo mezz’ora di parole senza alcun significato, ma senza dubbio tendenziose, decidono di fare sesso, magari dopo aver ribaltato i sedili della macchina o addirittura nelle latrine della discoteca, la cosa cambia aspetto. Da rapporto d’amore diventa quasi un rapporto bestiale che non segue un percorso iniziale né tantomeno un percorso finale. Quando poi questo rapporto viene sollecitato dall’alcol, dallo spinello o dalla “bubbazza”, l’amore, quasi razionale, o per meglio dire sentimentale, sfociante comunque nella sublimazione fisica, perde totalmente la sua dignità, abbassandosi a livello di contatto carnale che sfocia in una catena di Sant’Antonio, in cui il Santo non c’entra, ma c’entrano gli istinti bestiali degli amanti che poi amanti non sono. Non parliamo di prostituzione, perché il discorso cadrebbe ancora più in basso. Oggi non esiste solo la prostituzione al femminile, ma anche al maschile. Una nobildonna, nella fattispecie sessualmente arrapata da punto di vista eslusivamente materiale, ha telefonato ad un mio conoscente, offrendogli cinquecento euro, cioè un milione di vecchie lire, in tempo di recessione, come l’attuale, per una notte d’amore… pardon, di sesso…. Non conosco i risvolti perché preferisco scrivere di poesie, di favole e di leggende, ma cari lettori, vi prego di credermi, lo sconcerto è infinito, immenso. Io che sono sposato da quasi mezzo secolo e non ho mai tradito mia moglie andando a letto con un’altra donna, mi sento un troglodita o, forse, un eroe!!! Consorzio Velia: passa il bilancio Ora più difficile disarcionare Franco Chirico Franco Chirico ha superato lo scoglio più insidioso: l'approvazione del bilancio. Era questo un obiettivo fondamentale per togliere acqua al mulino costruito dal Covaci (Cobellis, Valiante e Cirielli) per minare il “primato” di Chirico nel complesso Alento. Infatti, la mancata approvazione del documento economico avrebbe dato adito a pesanti ripercussioni sull’immagine dell’ente con l’avvio di forti pressioni per indurre la regione Campania ad imporre il commissariamento del consorzio Velia. Evidentemente, Chirico può ancora contare su una maggioranza nella deputazione. Questo è un fatto che non si poteva dare per scontato visto i pesanti interventi interni ed esterni al consorzio per raccogliere una maggioranza alternativa portatrice di un’istanza di radicale cambiamento. Nonostante l'approvazione del bilancio, Chirico non può considerarsi al riparo dagli attacchi del Covaci affiancato da parte della deputazione che gli si oppone. Anzi la sconfitta darà ancora più motivi alla parte avversa per mettersi di traverso sull’azione di governo di un struttura complessa con decine di società collegate. Ecco perché, sarebbe cosa buona e giusta da parte dell’attuale presidente ricominciare a tessere la tela delle relazioni con il territorio con lo scopo di dare risposte agli interrogativi che amici e avversari pongono da tempo: quando si avvierà il ricambio generazionale al consorzio Velia? Si potrebbe ripartire proprio dall’ ultimo libro di Chirico: "il Cilento deve cambiare". Il quelle pagine c'è il passato, il presente e si intravede anche il futuro non solo delle società che presiede ma anche dell’intero territorio cilentano. Lasciando da parte il già dato, possiamo accennare al percorso ipotizzato proprio Chirico: "Dobbiamo allevare e far crescere una schiera di giovani professionisti a cui consegnare il futuro del Cilento". Il progetto c’è e la strada tracciata. Anche le volontà di tutti i soggetti (maggioranza e minoranza) coincidono, al di là delle dispute di carattere personale e di programma. Sarebbe interessante vedere Chirico e i suoi detrattori impegnati nella sfida sul futuro lanciata senza remore. Sarebbe una sfida giocata sul filo delle idee e non combattuta con gli strumenti arcaici del puro conteggio con il pallottoliere del potere da spartire. Bartolo Scandizzo 10 N° 29 28 Luglio 2012 Albanella POLITICA. La manovra per cacciare Josca dal consiglio comunale fallisce Il medico imprenditore propone il colpo di scena Un accorato je accuse. Questo è stato l’intervento di quasi 2 ore del Consigliere Renato Iosca nel Consiglio Comunale di lunedì 16 luglio 2012, convocato per contestargli l’incompatibilità a ricoprire la carica di consigliere comunale a causa di una lite pendente con il Comune (un ricorso al Tar del dottore per l’impugnazione di un’ordinanza di abbattimento e ripristino per irregolarità edilizie). Un lunghissimo discorso, che ha rapito l’attenzione di consiglieri e pubblico dalla prima all’ultima parola. D’altronde tutti volevano sapere. “Si dimetterà?”, “Rinuncerà al ricorso al Tar contro il Comune?”, le domande che si potevano leggere negli occhi di un centinaio di persone negli attimi immediatamente precedenti l’inizio del Consiglio: gli sguardi rimbalzavano curiosi sul volto di “Renato”, quasi a volere cogliere un gesto, scorgere un cenno, un sorriso che anticipasse le intenzioni che il dottore di lì a poco avrebbe esternato. Iosca era impassibile, tra i banchi dell’opposizione, sguardo rivolto in basso su un foglio tra le mani, ultimo ad entrare nell’aula consiliare con il pubblico che lo accoglieva silenziandosi al suo passaggio tra la folla. Renato Iosca ha parlato, e molto. Ha accusato, raffigurando una trama, andando a volte palesemente “fuori dal tema della serata” nell’attimo in cui è entrato nello specifico dell’abuso edilizio accertato e contestatogli in verità dall’Ufficio Tecnico, non dal Consiglio Comunale (che non aveva alcuna competenza a giudicare quell’argomento). Iosca per alcuni tratti è sembrato un treno che deraglia da quei binari che correvano diritti verso “la sua decisione” (rimuovere la causa d’incompatibilità rinunciando al ricorso al Tar o continuare il contenzioso accettando l’esclusione dal Consiglio Comunale), binari piazzati lì da una legge precisa (il Testo Unico sugli Enti Locali) che vieta liti pendenti con l’ente di cui si è rappresentanti in nome e per conto del popolo. L’autenticità della firma sotto quella denuncia, recapitata al Comune in data 21/12/2011 con la sottoscrizione del Presidente del Comitato Civico di Albanella, geom. Aldo Guarracino, è stata sconfessata dallo stesso geometra (titolare della ditta che ha lavorato nella fattoria del dottore), immediatamente corso a contestare la veridicità della sottoscrizione sia al Comune che alla caserma dei Carabinieri di Matinella, come racconta Iosca: «Questa storia prende le mosse da un grossolano falso», un falso che per il consigliere era stato ordito da coloro che «intendevano produrre artificiosamente una pretestuosa occasione per tentare di costringermi a ricorrere in sede giurisdizionale per difendermi da accuse sia pure palesemente infondate e produrre le condizioni per creare una incompatibilità con l’esercizio delle funzioni di consigliere comunale». «Un bel giorno mi chiamano e mi avvertono che è arrivata una denuncia contro di me, dettagliatissima, inviata non solo al Comune, ma a 15 enti diversi: l’hanno mandata ai Carabinieri, alla sovrintendenza, al Comando provinciale CC di Agropoli, di Salerno, l’hanno mandata a tutti, manca solo il Papa e il Presidente della Repubblica», ironizza Iosca, che nella nota verbalizzata RENATO JOSCA agli atti accuserà intenti persecutori «visto che tutto l’universo delle norme che regolano la vita di un’azienda è stato richiamato» nella denuncia, a sua opinione per “impressionare” gli enti cui era destinato l’esposto e, così, facilitare l’avvio rapido di tutti i successivi passi: «Questa denuncia fatta con un criterio certosino, compilata sicuramente da grandi esperti della materia, recuperava rigo per rigo solo notizie che potevano essere prese o da me o dagli uffici comunali», una denuncia che definisce «dettagliatissima, con particelle, microparticelle, notizie, protocolli, domande, sulla quale hanno lavorato sicuramente tecnici e amministrativisti, perché solo tali esperti potevano mettere giù una denuncia così dettagliata. La denuncia era a nome di Aldo Guarracino, geometra, Presidente del Comitato Civico di Albanella». Pesanti le accuse su una possibile connivenza di abili mani nella trasposizione della firma bugiarda: «Il falso è consistito nell’accorto uso di una procedura di copia, taglia ed incolla della firma di una persona ignara, secondo un procedimento che potrebbe essere stato già sperimentato in precedenti occasioni» ha insinuato Iosca leggendo una nota poi verbalizzata. «Appena depositata in comune questa denuncia – ha continuato Iosca - immediatamente, con una solerzia che fa spavento, dopo solo 9 protocolli – che sono nulla in un comune dove arrivano centinaia di lettere – il segretario comunale, all’epoca anche responsabile dell’Ufficio tecnico, invita l’ufficio tecnico a procedere a una urgente e immediata verifica. Urgente e immediata, come se fosse possibile che ci sia qualcosa di più urgente dell’immediatezza!». Poi si entra nello specifico dell’abuso edilizio contestatogli, fondato, a suo dire, soprattutto sulla questione del rispetto delle distanze di alcuni manufatti dal fiume (la legge richiede 150mt di distanza): «Vengono i tecnici, fanno una verifica di quello che c’era e mettono in evidenza che le vasche del mais e dei foraggi non sono a 150 metri, così come pure i segmenti di una nuova struttura che sono stati costruiti, contestandomi pure le cucce dei cani». Iosca non sembra voler smentire alcune delle irregolarità palesatesi nel sopralluogo. «Questa è una situazione che ti può distruggere economicamente: e l’intenzione è quella di distruggere Renato Iosca economicamente e politicamente» - ha gridato Iosca che infine ha chiosato: è per contrastare tali effetti che «sono stato costretto a fare ricorso al TAR». A far da contraltare, la sintesi del sindaco Giuseppe Capezzuto il cui tono, flemmatico, non ha tradito tensioni, pur se in un CONTINUA A PAG 17 Alburni L’APPELLO. Il sindaco scrive a Caldoro per l’emergenza forestali Saggese denuncia l’isolamento delle zone interne Gentile Eccellenza, la presente lettera, a firma del neo-eletto Sindaco del Comune di Sacco, è un appello più che una comunicazione istituzionale alla massima autorità provinciale, alla quale è assegnata anche la funzione di raccordo tra le istituzioni pubbliche e le diverse componenti della società civile. A pochi mesi dalla mia elezione devo esprimere una profonda amarezza, unita ad un fermo disappunto, per le condizioni poco dignitose nelle quali ci troviamo ad operare come pubblici amministratori e per la disattenzione e l'indifferenza delle istituzioni sovracomunali e dell'informazione sulle problematiche della nostra comunità. Spero vivamente che possa farci visita per verificare dal vivo la condizione di un paese, che da alcuni anni è isolato dai paesi vicini e dal resto del mondo a causa di frane e dissesti idrogeologici, dei quali nessuno in- tende farsi carico. La ciliegina sulla torta è sopraggiunta alcuni giorni fa quando un incendio di vaste dimensioni ha devastato una delle zone più fertili del nostro paese, tra i quali ettari di bosco e un numero impressionante di uliveti, arrivando a lambire le prime abitazioni. Nello spegnimento delle fiamme è stato determinante l'impegno dei volontari del paese, tra i quali i ragazzi del gruppo di protezione civile “Le aquile di Sacco”. L'intervento dei vigili del fuoco, impegnati in altre emergenze, è sopraggiunto quando il pericolo era ormai sventato. Una situazione di emergenza non riconosciuta dalla Regione Campania, che si distingue sempre di più per cinismo amministrativo aggravato dall'assenza di impegno politico, progettualità e solidarietà. A dimostrazione delle mie decise affermazioni le cito i tagli operati alle politiche Festival dell’organetto di tradizione popolare CONTRONE. CONTRONE. L’1 e 2 agosto in piazza Tobagi di Controne si terrà la prima edizione di “Org@net” , il festival dell’organetto di tradizione popolare. Durante la manifestazione saranno allestiti stands di prodotti artigianali e artistici. Al termine, serata dedicata alla musica. Info e iscrizioni: 338 4203549 Daniela. CLAUDIO SAGGESE ed ai servizi antincendio (A.I.B.), in aggiunta alla situazione degli operai idraulico-forestali che da circa un anno non ricevono gli stipendi. Gli operai idraulico-forestali (circa 4400 in Campania, tra i quali una decina di nostri concittadini), che da sempre hanno dimostrato l'amore e l'attaccamento al proprio territorio, stanno vivendo sulla loro pelle e su quella delle loro famiglie le scelleratezze altrui. Le zone interne vengono private di figure fondamentali di presidio del territorio, di risorse umane e di un parco mezzi adeguato, lasciandolo in balia degli incendiari e degli speculatori, che dai roghi e dalle devastazioni traggono profitti e prebende. E' una situazione grave della quale nessuno si rende conto, con la gente avvilita ed esasperata, vicina al punto di non ritorno. Eccellenza, spero che si faccia carico, per una sensibilità ed attaccamento alle comunità locali già ampiamente dimostrati, del mio S.O.S., della situazione drammatica dei lavoratori idraulico-forestali e delle loro famiglie senza stipendio da un anno, di un territorio abbandonato e martoriato, provvedendo con la sua autorevolezza a rappresentarlo nelle competenti sedi istituzionali (Regione Campania) e governative. Con viva cordialità e rispetto. Il Sindaco di Sacco Claudio Saggese N° 29 28 Luglio 2012 11 12 N° 29 28 Luglio 2012 Roccadaspide SALVATAGGIO. I pulcini affidati alla Forestale Carmine Iannelli salva tre pulcini di Ghebbio. E' successo martedì scorso, in un campo agricolo di Fonte. I tre pulcini di Ghebbio, un rapace molto comune nel nostro territorio, sono stati salvati da morte sicura da una famiglia di Capaccio e consegnati alle autorità competenti anche grazie all'intervento del Comune di Albanella. I tre piccoli rapaci sono stati ritrovati giovedì in località Fonte di Roccadaspide, ai confini con il territorio albanellese, da un cittadino originario di Albanella, da anni residente nel comune di Capaccio, amante della natura, mentre era intento a falciare un campo di erba medica. Si tratta di Carmine Iannelli, 67 anni residente in c.da Rettifilo di Capaccio: «Giovedì scorso mi ero diretto presso un fondo di mia proprietà per la consueta falciatura dell'erba medica, quando ho scorto all'interno del campo tre pulcini che tentavano di svolazzare - ci dice il sig. Carmine Iannelli - immediatamente ho fermato il trattore e bloccato la falce per non ucciderli e mi VIP. sono precipitato a vedere di cosa si trattasse. Ho visto subito che erano tre pulcini di poiane (all'inizio si pensava fossero poiane, n.d.r.) in difficoltà che ho preso, anche perché due dei tre non riuscivano a prendere il volo e li ho portati presso la mia abitazione per accudirli». Interrotto il lavoro di falciatura, il sig. Iannelli ha portato i tre pulcini presso la propria abitazione con il puro intento di nutrirli ed in seguito restituirli alla natura, ma notando la difficoltà degli uccelli a reggersi sulle zampette ha cominciato a contattare le autorità competenti. Dapprima la sede di Legambiente a Capaccio, poi l'oasi del WWF di Bosco Cammerine per poi giungere, ieri mattina, al Comune di Albanella. Ha chiesto informazioni agli uffici, dove era presente anche l'ass.re all'Ambiente Giancarmine Verlotta il quale, investito della questione, ha immediatamente provveduto a contattare il corpo di Polizia Forestale di Roccadaspide. «Ho trovato tre esemplari stupendi di po- iana in difficoltà - così ha esordito il sig.r Iannelli alla presenza dell'Ass.re Verlotta - sono bellissimi, però mangiano tanta carne scherzosamente ha affermato - sono in difficoltà e dobbiamo aiutarli» Detto fatto, nel primo pomeriggio di ieri i tre esemplari, grazie all'intervento dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Albanella sono stati affidati agli uomini del corpo di Polizia Forestale di Roccadaspide (area di competenza) all'ordine del Sovrintendente Angelo Adinolfi e dell'ass.te Giuliano Massimo per essere condotti presso il C.R.A.S. (Centro Recupero Animali Selvatici) più vicino (Sessa Cilento). Immensa la gioia della famiglia Iannelli allorché ha assistito alla consegna dei tre piccoli rapaci agli uomini del corpo forestale e a cui sono andate altresì le congratulazioni del sovrintendente Adinolfi per l'avvenuto salvataggio. «Voglio ringraziare pubblicamente la famiglia del sig.r Carmine Iannelli che ha salvato da morte certa questi rapaci e gli umini del corpo Forestale di Roccadaspide che tempestivamente si sono resi disponibili al trasporto degli animali. Resteremo in contatto con il C.R.A.S. che ha accudito i rapaci ha affermato l'ass.re Verlotta - per verificare la loro salute e chiederemo alle autorità competenti che questi uccelli vengano liberati all'interno dell'OASI WWF di Bosco Camerine, il cui habitat è ideale per la loro sopravvivenza». Dalla redazione i più vivi complimenti al sig. Carmine Iannelli e alla sua famiglia per l'ammirevole gesto in difesa di innocenti creature. Gerardo Picilli l’altavillese sui giornali di gossip Roger Mazzeo, sempre sull’onda E’ nato in America ma i suoi venivano da Altavilla Silentina. Nato a New Brunswick nel New Jersey il 2 ottobre 1969 con il bisnonno Luigi partito dal paese nel 1890), Roger Mazzeo è atterrato nel settembre ’98 a Milano per girare il celebre spot della Golia (ricordate il pove- retto legato ad una sedia e preso a pugni da un clan di mafiosi che deve ingoiare la balsamica caramella per "cantare" Mamma son tanto felice…?), Roger ha subito trovato la seconda apparizione pubblicitaria per Mulino Bianco – Primi Raggi. Viene poi scelto per la campagna stampa di Pasta Barilla e come testimonial di Radiosa insieme a Manuela Arcuri. Indossatore, alto 1,83 m, occhi e capelli bruni (la vera bellezza mediterranea), si presenta alle selezioni per il casting dei bellissimi ragazzi di Carramba che Fortuna, dove viene subito notato e scelto grazie non solo alle sue doti di showman, ma anche alla sua portentosa voce di basso/ baritono. Ora è anche un personaggio che appare sui giornali di gossip. Castel San Lorenzo INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO. N° 29 28 Luglio 2012 13 Lettera aperta al sindaco Gennaro Capo Pacifico: “Quell’antenna non s’ha da fare perchè fa male” Carissimo sindaco, sono venuto a conoscenza, alcuni giorni fa, della decisione scellerata dell’amministrazione comunale di permettere l’installazione di un’antenna per telefonia a ridosso del centro abitato, cosa che avete fatto in tutta segretezza, senza mettere minimamente a conoscenza i cittadini su quello che si andava a realizzare e senza tener conto degli effetti sulla salute dei cittadini e questo, come amministrazione comunale, certamente non vi fa onore. Ve lo dice uno che vi ha votato e sostenuto. Non si tratta del solito pro- getto della piazza o parcheggio che può piacere o non piacere, ma della salute dei cittadini. La cosa più grave è che a rischio tumore sono soprattutto i bambini. L’inquinamento elettromagnetico è uno dei più subdoli perché invisibile, inodore e insapore e per questo più pericoloso, anche l’organizzazione mondiale della sanità ha fatto marcia indietro, dopo aver dichiarato per anni che non esistevano prove che i campi elettromagnetici a radiofrequenza potessero aumentare il rischio di tumori. GIOVANNI PACIFICO Una tiratina di orecchie la dovrei fare anche ai consiglieri di minoranza, che cer- tamente sapevano, ma che nulla hanno fatto affinché i cittadini potessero venire a conoscenza di quanto si stava progettando a discapito della loro salute. Non mi dilungo su questioni tecniche, ma ti posso garantire che il campo di frequenze utilizzato da queste antenne, unito alle notevoli potenze irradiate sono certamente pericolose per l’uomo, considerato che per permettere la nuova tecnologia 4G della telefonia cellulare, dovranno aumentare notevolmente la potenza del segnale, tanto è vero che all’art. 12 del Decreto Svi- luppo era stato inserito un provvedimento che intendeva utilizzare per balconi, terrazzi, spazi aperti condominiali il limite di 20 volt/metro invece degli attuali 6 volt/metro) (fortunatamente questa norma è stata poi cancellata, grazie all’intervento anche di organismi tecnici come ARPA e ISPRA che hanno lanciato un appello scientificamente documentato), ma credo che il governo prima poi cederà agli aumenti dei limiti di legge, sotto la pressione dei gestori telefonici. Una cosa è certa: la comunità scientifica fatica a prendere posizioni nette, probabilmente perché ormai c’è un’applicazione talmente diffusa e il business è talmente redditizio che si fatica ad affrontare la questione in maniera assolutamente oggettiva e senza pregiudiziali e gli stessi studi pubblicati non sono certamente esenti da conflitti di interesse. Si rischia di guadagnare qualcosa oggi, per ritrovarsi inesorabilmente con un netto aumento della spesa socio-sanitaria nel prossimo futuro a causa dell’aumento di casi di cancro, disturbi neurodegenerativi, infertilità, insonnia, depressione, allergie e di tutte le problematiche legate ai campi elettromagnetici. Non dico di fermare il progresso e le nuove tecnologie, ma di stare molto attenti a queste problematiche e di limitare quanto più possibile i danni alla salute pubblica, collocando le antenne in luoghi sufficientemente lontani dalle abitazioni. Non possiamo svendere la nostra salute ai gestori di telefonia mobile… Giovanni Pacifico PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie, Rummerie, Alberghi e Discoteche INFO&CONTATTI tel 0828 730510 / fax 0828 72805 S. S 18, Km 89, 700 Capaccio info@planetbeverage. it www. planetbeverage. it 14 N° 29 28 Luglio 2012 Calore EVENTI. Musica, enogastronomia e teatro Eventi Cilentando 2012 28 Luglio 28 luglio 2012 - ore 18.30 Nell’ambito della rassegna “Un libro al mese. Storie di Sud, storie di Cilento. conoscere i territori per governarli meglio" A Gioi nell’aula Consiliare in piazza Andrea Maio verrà presentata la nuova guida del Cilento e Vallo di Diano: "Le 100 meraviglie del Cilento e Vallo di Diano" di Roberto Pellecchia. Cento grandi e piccole meraviglie tutte da scoprire in questo grande territorio ricco di storia e tradizioni. Borghi, castelli, forre, sorgenti, inghiottitoi, foreste, aree protette, punti panoramici, musei, monumenti e tanti altri luoghi ancora poco conosciuti. Le più belle immagini delle 100 meraviglie del Cilento e Vallo di Diano commentate dagli autori, un affascinante viaggio tra le bellezze del nostro Sud !Interverranno: Andrea Salati, sindaco di Gioi, Clodomiro Tarsia, giornalista, Fernando La Greca, Pro- fessore di Storia Romana presso l’Università di Salerno e l’autore Roberto Pellecchia. 29 Luglio 29 luglio – Ultimo giorno di Viviamo Camerota la rassegna di spettacoli, festival, tradizioni, mostre, mercatini, sagre, escursioni organizzata dal Comune in collaborazione con alcune associazioni locali. La manifestazione si concluderà nell'anfiteatro Kamaraton con il Musical dell'Estate 2012 "Una canzone per te" con Enzo Fischetti, Lello Musella, Gianni Parisi e le ragazze del corpo di ballo di Rai e Mediaset. Sempre domenica 29 in Piazza San Giovanni a Sapri alle ore 21:30 si terrà la Rassegne teatrale saprimanteatro - La compagnia il sipario "Un amore quasi perfetto" di Mario Brancaccio. 30 Luglio 30-31 Luglio e 1-2-3 agosto a Borgo San Cesareo di Albanella dalle ore 20:00 la II edizione della festa del “Pollo arrosto”. 1 Agosto 1-15 agosto Sagra del prosciutto a Monteforte Cilento. 1-4 a Marina di Camerota si svolgerà la festa patronale di S.Donato con l’affascinante processione lungo la costa e i famosi fuochi d’artificio da ammi- rare sul mare cristallino. 1-4 agosto a Caselle in Pittari, l’evento “Aspettando il Social World Film Festival” è parte integrante della terza edizione del festival internazionale del cinema sociale “Social World Film Festival” che da questo momento avrà due città di riferimento per la sua realizzazione annuale: Vico Equense, nel mese di maggio/giugno e Caselle in Pittari, nel mese di agosto. Il tema della terza edizione del festival è “L’ambiente da tutelare. Durante la quattro giorni molti ragazzi provenienti da tutta Italia saranno coinvolti nel workshop “Doc to Young” mentre una troupe di giovani professionisti realizzerà il documentario “Museo Virtuale del Bussento”.Grandi protagonisti del cinema nazionale parteciperanno alla kermesse, incontreranno i giovani protagonisti dibattendo attivamente con loro dando preziosi consigli.La partecipazione all'evento, l’ingresso alle proiezioni dei film ed agli eventi in programma sono gratuite fino ad esaurimento dei posti disponibili. 1 – 3 agosto Si svolgerà anche quest’anno nel magnifico scenario del castello Macchiaroli di Teggiano la ventesima edizione di Teggiano Jazz 2012 a cura dell’Associazione Teggiano Jazz “P. Ruocco”. Aprirà la manifestazione alle 22.00 il Cinzia Tedesco Quintet – “Like a Bob Dylan”, il 2 Agosto sarà la volta dei Nick The Night Fly Quintet, mentre a chiudere sarà la concorrente del Festival di Sanremo 2012 Chiara Civello con “Al posto del mondo”. 2 Agosto 2-3 agosto Festival Gastronomico Cucina Mediterranea a Policastro Bussentino due giorni all'insegna della buona cucina con una gara gastronomica tra 8 chef di altissimo livello.Presenta: Francesca Pellegrino in collaborazione con Giampaolo Trombetti, Daniele Persegani e Mattia Poggi. Interverranno: La cantante Piera Lombardi, il cabarettista Franco Guzzo, il sommelier de "La prova del cuoco" Luciano Malozzi e tanti altri ospiti speciali. Ti.Ti. Vallo della Lucania N° 29 28 Luglio 2012 15 VALLO DELLA LUCANIA. Fede e tradizioni nonostante la crisi San Pantaleone: la festa si farà Come sarebbe bello se con la stessa veemenza, costanza, assiduità e impegno che i membri del comitato festa, guidati dal parroco-presidente, girano in lungo e in largo il paese per chiedere finanziamenti per la festa di san Pantaleone, visitassero i propri concittadini e le attività commerciali per domandare come va la loro vita di fede, i loro impegni di genitori, sposi o figli, invitandoli a una riflessione comune, credenti e non, sulla Vita. Un sentirsi parte di una comunità, soprattutto in questa epoca di crisi, in un momento in cui si tira la cinghia come poche volte in passato, tanto da far tentare, a volta purtroppo con felice esito, il suicidio anche nella nostra Italia. Ma la festa, anche quest’anno, si farà. Lo si legge nella lettera di presentazione che il comitato, nel libro patinato stampato per l’occasione, ha distribuito come ogni anno. Scrive la Redazione: “Il difficile momento economico che stiamo attraversando ci ha indotti a riflettere non poco prima di varare il programma della annuale festa. L’interrogativo circa la opportunità o meno di affrontare ingenti spese si è FELITTO. fatto, quest’anno, ancora più insistente e pressante. (…). Allora la risposta alla domanda sopra posta non può che essere unica: sarà sempre giusto spendere quanto si può per festeggiare degnamente il nostro Santo Patrono, nella convinzione che, se giusto non fosse, sarebbe San Pantaleone il primo a darci un segno in senso contrario”. Sicuri quindi che il Santo gradisca e sia fan - come il sottoscritto – soprattutto della rossa Noemi, lavoriamo per far sì che bande, fuochi, luci, addobbi e quant’altro siano, come sempre, al meglio. È davvero interessante e bello il report delle foto in bianco e nero della pubblicazione sulla festa, dove le immagini parlano chiaramente. Al centro dei festeggiamenti vi è la processione, immagino il pontificale e, credo, il pranzo. Nella povertà e l’essenzialità dei vestiti, delle strade di Vallo della Lucania degli anni trenta o cinquanta, c’è la comunicazione di quanto vissuta e sentita fosse la religiosità di allora. In semplicità e misura. Non sono affatto contro le feste (a Vallo tra l’altro, quelle religiose sono le uniche!), ma non posso prendere le distanze da quanto quest’anno ha affermato il Convegno Pastorale Diocesano. Un momento, il primo tra l’altro per mons. Ciro Miniero, in cui otto gruppi di studio hanno provato ad interrogarsi sulla nostra comunità ecclesiale, permettendo di leggere lo spirito che anima le diverse esperienze di fede. E tra queste c’era appunto la festa patronale come momento di evangelizzazione e testimonianza della fede in Cristo. Non a parole, ma con gesti concreti: denuncia degli sprechi, attenzione alla Parola, presa di distanza dal consumismo. Inoltre, nelle sue conclusioni, Miniero ha ribadito l’importanza di saper esprimere gioia nella fede ed entusiasmo nel comunicarla, indicando, poi, nella sfida educativa e nella nuova evangelizzazione, ciò su cui costruire l’azione pastorale delle nostre parrocchie, tenendo presenze il bene ereditato e costruito fino ad oggi. E quindi per attualizzare il tutto e sapendo che non distante dai luoghi in cui è nato e morto san Pantaleo i cristiani sono tutt’ora perseguitati e uccisi, non sarebbe buona idea inviare loro del denaro della festa per le chiese che VALLO DELLA LUCANIA anche pochi giorni fa sono state distrutte? Non sarebbe bello se quelle famiglie che sono state colpite dal tremendo lutto di perdere un genitore o dei figli solo perché cristiani fossero adottate dalla comunità di san Pantaleone e sostenute nei bisogni essenziali in un segno di condivisione? Ecco, forse nemmeno qui il Santo si opporrebbe e, probabilmente, gradirebbe un sostegno non solo in canti e novene, ma anche in atti pratici e utili a chi, ancora oggi come lui allora – basta pensare a don Andrea Santoro o a mons. Padovese nella stessa Turchia - paga, e non poco, per essere cristiano. Nicola Nicoletti Edizione n°37 della “Sagra del Fusillo Felittese”. Cosa si potrà gustare Dal 14 al 25 Agosto torna protagonista il fusillo Scorre lento il Fiume Calore, mentre abbraccia le sue Gole, sulla collina ridente si estende un antico paese con un alto castello: è Felitto nel Cilento che ci presenta con grande energia le sue bellezze, la sua storia, i sapori unici da gustare tramandati da secoli vari. La Pro Loco ci ripresenta la “Sagra del Fusillo Felittese” dal 14 al 25 Agosto nella piazza del paese. Il protagonista indiscusso e prelibato, è sempre lui, il “Fusillo Felittese”, piatto tipico da secoli tramandato e da madre in fi- glia, amato e gustato. Questo piatto della tradizione locale culinaria con grande amore è preparato, richiede ingredienti semplici e naturali e con un apposito e sottile ferro, a mano, viene lavorato. La prima edizione di questa sagra risale al lontano 1976 e da allora di anno in anno il Fusillo sulle tavole regale come un principe rimane, parla al palato, squisito assai, e dona a tutti una rara bontà. Il Fusillo, anche quest' anno a pranzo e a cena ci delizia con il ragù di castrato e di vitello, con un brindisi di vino locale e con altre specialità del posto come: antipasto, carne alla brace, salsiccia di cinghiale, trote e timido e poverello si presenta anche il “ciaulieddo”. Ad allietare le serate felittesi ci saranno: spettacoli, convegni, musica e cultura, mostre fotografiche, mostre di pittura del prof. Suriano e dell'artista Rita Corrente. Venire a Felitto, visitare le Gole, il centro storico, il Museo della Civiltà Contadina, gustare il fusillo ed altri piatti locali, brindare con vino del posto non ha prezzo, ma ha un immenso valore per la mente, per il corpo e il cuore. Un’occasione da non perdere per chi voglia accontentare lo sguardo rivolto alle bellezze naturali, per chi voglia ascoltare il suono dolce e melodioso del fiume che scorre lento, per chi voglia riscoprire le antiche tradizioni e deliziare il palato che è ormai stanco di piatti già pronti e confezionati. Quest’anno la Sagra vede protagonisti un nuovo gruppo e il neo-eletto Presidente Angelo Vilardi, un giovane felittese di 28 anni, che sente forte il legame con la sua terra e vuole valorizzare i prodotti locali e i sapori antichi e come Angelo dice: - ”Mangiare sano, guardare lontano, vivere felici tra piatti e natura è questa una grande fortuna. Per chi la mente vuole ossigenare e il palato deliziare nel Cilento, a Felitto, deve arrivare”. Per altre informazioni sull’evento e su Felitto, visitate il sito www.prolocofelitto.it o contattateci al numero 366 4153398. Pro Loco Felitto 16 N° 29 28 Luglio 2012 Diano SALA CONSILINA. Arriva la mappa turistica Orientarsi tra le risorse cittadine Mercoledì 18 luglio è stata presentata ufficialmente, presso l’Auditorium Comunale del Polo Culturale Cappuccini, la “Cartina Turistica di Sala Consilina”, ideata e prodotta dalla Società Cooperativa THOKOS, specializzata in attività di ricerca, documentazione, didattica e valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio. L’iniziativa editoriale di promozione turistica del territorio cittadino, patrocinata dall’Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Sala Consilina e dall’Ente Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, è stata realizzata con le sponsorizzazioni di circa 50 operatori locali prevalentemente della filiera turistica ed enogastronomica, risultando questi i veri protagonisti di una incisiva azione promozionale e di valorizzazione delle risorse storico-artistiche, ambientali e naturali della Città. “Il progetto- dice l’ass. Michele Santoriello nasce dalla ferma volontà della Cooperativa Thokos che ha voluto realizzare un prodotto con il quale sostenere e qualificare le attività svolte dagli operatori economici locali, presentando al visitatore le risorse cittadine ed un’offerta turistica Vendesi: Appartamento uso studio o abitazione MQ 100 in via Molina, 13 Roccadaspide. Prezzo € 1.500 al MQ Tel. 329/6023326 omogenea e completa, in vista della maggiore affluenza estiva”. Raggiunto uno degli ideatori, Pasquale Di Maria vice presidente, soddisfatto ci ha riferito: “L’idea nasce all’incirca due anni fa quando il comune di Sala fece un interessante gemellaggio coi comuni d’Italia la cui denominazione è proprio Sala, e a quell’epoca ci si rese conto che vi era una scarsità di strumenti e risorse promozionali da offrire poi a chi veniva a trovarci nel nostro territorio e proprio gli avventori rimasero molto colpiti dalle bellezze del nostro paesaggio. Abbiamo studiato a lungo per realizzare qualcosa che non era già presente e puntavamo a realizzare non il semplice stradario ma un vero e proprio prodotto tematico che raccontasse un po’ Sala Consilina e tutti i suoi punti più importanti, l’idea dunque è nata quasi per caso e dopo uno studio approfondito abbiamo diviso il lavoro e abbiamo iniziato a concretizzare questa idea e oggi dopo diversi mesi siamo riusciti a portarla a compimento diventando un prodotto di promozione del nostro territorio. L’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di far conoscere il territorio e di creare delle strutture che possano portare Sala e non solo a espandersi, l’idea è quella di creare un polo turistico che possa comprendere tutto il Vallo di Diano con i suoi attrattori culturali. Sala ha un patrimonio paesaggistico, architettonico e naturalistico davvero invidiabile che vogliamo rendere noto e attraverso la cartina si può rilanciarla sempre più. A Sala ci sono tanti palazzi storici, tanti chiese e sentieri naturalistici e tutti percorsi per arrivare nei punti più importanti come Sito Alto, San Michele e il Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte. Il primo passo lo abbiamo compiuto attraverso la cartina turistica che è cartacea, fruibile e diretta da tenere ovunque che sarà presente in tutti i punti più nevralgici COMPLEANNO A ROCCADASPIDE Auguri nonno Peppe Auguri a Giuseppe Chiacchiaro per i suoi 82 anni da parte delle figlie Gina e Antonella i nipoti Francesca, Giuseppe, Rosy, Carlotta e Martina. Agli auguri si associa la redazione del settimanale Unico. del comprensorio e oltre. E infine cerchiamo anche le condizioni per affrontare il web e la tecnologia perché da questo primo passo si possa arrivare alla promozione attraverso internet, quel tipo di pubblicità per eccellenza proferito ai nostri giorni”. In occasione della presentazione è stata illustrato il progetto nella sua interezza affidato a Elvira Mori, concept grafico, Daniele Pugliese ha parlato delle componenti naturali e culturali di Sala, Viviana Vincenti ormai trapiantata nel Vallo di Diano ha raccontato di Sala oltre i suoi confini. Ilva Pizzorno, Commissario straordinario dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno e Amilcare Troiano, Presidente del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano hanno chiosato sulla interessante iniziativa mentre Don Antonio Cantelmi, Parroco SS. Annunziata: “Ho visto il risultato finale di questi ragazzi e la modestia che li ha caratterizzati. La cartina vale di più, loro l’hanno chiamata turistica ma direi che è anche politica economica religiosa in cui ognuno può trovare ciò che desidera e avere un’idea delle varietà esistenti”. Diano “Scorci di Padula” per artisti estemporanei ALBANELLA. della cittadina. Il concorso è consistito nella esecuzione di un’opera che ha rappresentato, a scelta dell’Artista, uno scorcio del Paese. Va inoltre precisato che assolutamente gratuita è stata la partecipazione per gli artisti in gara che non hanno dovuto rispettare alcun limite di età. Le tre migliori opere selezionate nella categoria “ADULTI” sono state acquisite a patrimonio del Circolo, organo organizzatore della manifestazione e sono state premiate così: rispettivamente al 1° classificato €. 400,00; 2° classificato €. 250,00; 3° classificato €. 150,00. L’opera migliore selezionata nella categoria “RAGAZZI” (fino a diciotto anni) è stata acquisita al patrimonio del Circolo e denominata Opera unica a cui è stato attribuito il premio pari a €.100,00. Un Premio Speciale è stato as- Josca resta... Renato non va al Tar... SEGUE DA PAG 10 contesto reso infuocato dal “popolo di Renato” accorso in massa a sostenere il dottore in quello che sembrava essere l’ultimo giorno da consigliere comunale: «Io francamente mi auguravo che Iosca scegliesse di voler continuare a fare il consigliere comunale rimuovendo la causa d’incompatibilità e rinunciando al ricorso. Ce ne saremmo andati a casa tutti felici e contenti. Voglio ricordare quello che accadde nel ’95 quando immediatamente, al primo consiglio comunale, fu eccepita dall’opposizione l’incompa- tibilità dell’eletto sindaco Iosca, per una lite pendente con il Comune. All’epoca, intelligentemente, il consigliere Iosca rinunciò al contenzioso, rimuovendo l’incompatibilità». Alle 21.42, la votazione: 10 a 3 il risultato. A favore della contestazione della incompatibilità: la maggioranza al governo. Contro: Mirarchi, Cammarano e Scorziello, tutti dell’opposizione. Iosca e Mazzarella (presidente del Consiglio Comunale) si astengono. Iosca è ufficialmente “incompatibile”. Deve scegliere cosa fare. C’è il silenzio assoluto in 17 IN FARMACIA Il Circolo Carlo Alberto di Padula organizza un concorso di pittura Nella incantevole cornice di Padula, centro del Vallo di Diano, noto per ospitare l’assai famoso monumento della Certosa di San Lorenzo, patrimonio dell’Unesco accanto alla Casa Museo “Joe Petrosino” il Sacrario dei Trecento, il Convento di San Francesco e altre preziose e interessanti opere architettoniche, domenica 29 luglio si è svolta la III edizione del Concorso Nazionale di Pittura Estemporanea. Per la cronaca va detto che il concorso è nato due anni fa dall’idea di Rosanna Bove Ferrigno consigliere presso il Circolo Sociale Carlo Alberto 1886, lo storico sodalizio che vanta la cura e la realizzazione di tale progetto dalle fattezze davvero artistiche e belle da vedere e ammirare, il cui titolo non a caso attribuito al Concorso in oggetto è stato“Scorci di Padula” proprio per dare risalto a quei lati del paese non da tutti conosciuti. La manifestazione pertanto ha avuto lo scopo di promuovere e divulgare l’Arte della pittura e di richiamare a Padula artisti per ritrarre dal vivo gli scorci del paese, facendo rivivere la memoria storica del centro certosino all’interno delle sue tradizioni mettendo in risalto le bellezze naturali, gli angoli più suggestivi e caratteristici N° 29 28 Luglio 2012 segnato all’opera più apprezzata dal pubblico tramite una votazione che si è svolta nel corso della mostra finale della domenica, mentre a tutti i partecipanti è stato rilasciato un attestato di partecipazione. “E’ stata una manifestazione nella quale abbiamo creduto moltissimo al fine di far conoscere la storia e la bellezza indiscussa della nostra cittadina, questo anche supportato dalle presenze nelle due precedenti edizioni - afferma orgoglioso il Presidente del Circolo Carlo Alberto 1886 Felice Tiernoè arrivata gente anche da Firenze da Cosenza da Reggio Calabria da Napoli e questo ci ha dato un ulteriore stimolo a portare avanti questo concorso. Non nascondiamo che in questo momento di particolare difficoltà economiche che, pure attraversiamo quasi tutti, mettere in piedi la III edizione è stato abbastanza complicato. Padula offre tantissimi scorci da fotografare e imprimere nella memoria dell’artista che poi trasmette al suo pubblico e questa è stata un’occasione per conoscere la parte del nostro paese meno conosciuta come quegli angoli del paese più suggestivi, quegli scorci naturali senza eguali. Il nostro intento è stato quello di portare ospiti e turisti nel nostro centro storico, nella parte più vecchia della nostra cittadina perché c’è tanto da vedere e da conoscere oltre la Certosa. Mi corre però il dovere di ringraziare i partner di questa nostra iniziativa che sono il Comune di Padula, la BCC Monte Pruno sempre al nostro fianco, la BCC di Buonabitacolo e gli amici della Tubifor che ci seguono da dieci anni. Si è creata questa attenzione intorno al nostro progetto, e anzi qualcuno che ha già partecipato negli anni passati, solo qualche giorno fa chiedeva di poter partecipare di nuovo o ci chiedeva se il concorso ci sarebbe stato anche quest’anno, cosa che ci ha riempito di orgoglio perché vuol dire che siamo riusciti nell’intento di coinvolgere tutti”. E infatti domenica 29 luglio, Padula e i suoi scorci si è trasformata in una tavolozza di colori usati da mani appassionate ed esperte che posizionate negli angoli più particolari e suggestivi hanno catturato quello scorcio storico che la memoria e il tempo non hanno mai cancellato. Anzi in questo modo è stato reso ancora più indimenticabile e indelebile perché quell’angolo è stato interpretato personalmente senza filtri di sorta. aula, un silenzio rotto solo dallo stridere della sedia sul pavimento, smossa da sotto il banco come fanno gli studenti a scuola. Il dottore si alza e prende la parola: «Iosca comunica che l’esercizio che avete fatto stasera è un esercizio di prepotenza e se c’è una cosa che mio padre mi ha insegnato è quello di non accettare mai ricatti, perché nel momento in cui si accettasse per la prima volta un ricatto se ne accetteranno per tutta la vita. Io devo guardarmi in faccia, davanti allo specchio, e ricatti nella mia vita non ne tollererò mai, anche se dovessero impormi situazioni importanti, difficili da digerire. Io vi comunico che ho rinunciato al ricorso al TAR, per cui io resterò in questo consiglio comunale». Scrosciano gli applausi e gli incitamenti del “popolo di Renato”, interrotti solo sul finire dalla replica del Sindaco Capezzuto: «Potevi risparmiarci questa farsa», il suggello del sindaco originario di Bosco. Più tardi si saprà che Iosca aveva rinunciato al contenzioso sin dal mattino e, di fatto, la causa d’incompatibilità non era più sussistente già al momento della votazione del Consiglio. «Una cosa è certa – si fa scappare un componente della maggioranza all’uscita di Palazzo Spinelli – Renato Iosca sarà sicuramente candidato a Sindaco». Se qualcuno aveva un dubbio, l’altro giorno è stato fugato. Antonella Citro Per gentile concessione del sito matinella.it Gerardo PIcilli Antistaminici in gravidanza: possiamo assumerli? L'allergia non è una patologia pericolosa per la vita, ma sicuramente può essere molto fastidiosa per le donne in gravidanza. Nel caso della rinite allergica il paziente presenta comunemente congestione nasale, secrezione e prurito, con arrossamento congiuntivale, gonfiore e lacrimazione eccessiva. I sintomi sono di solito innescati da allergeni domestici come acari della polvere o peli di animali. In genere il 20-30% delle donne in età fertile è allergica. Per trattare la rinite allergica tra i farmaci di maggior impiego vi sono gli antistaminici che agiscono sui recettori dell'istamina di tipo H1 bloccando l'istamina causa dei sintomi allergici e rilasciata in seguito al contatto con gli allergeni. Pare che nessuno dei farmaci di questa classe sia associato ad un aumento del rischio di danno fetale quando utilizzato in gravidanza e molti studi sono stati eseguiti a tale riguardo. Un'analisi completa di tutti gli studi (24) che hanno analizzato la frequenza dei difetti congeniti nel periodo (19601991) causati dall’assunzione nel primo trimestre di gravidanza di antistaminici ha riportato risultati omogenei che dimostrano un’assenza di aumento di difetti congeniti. Per quanto riguarda l'allattamento è improbabile che l'uso di farmaci come loratadina, desloratadina e altri a dosi standard terapeutiche determini l'insorgenza di effetti avversi nel lattante per cui il loro impiego è considerato compatibile anche con l'allattamento. Alberto Di Muria 18 N° 29 28 Luglio 2012 BILANCIO. Eboli I dati Imu "denunciano" buchi clamorosi al catasto Il boom dell'evasione messo in conto dal comune. DALLA PRIMA politici, in città, che dichiarano di vivere in grotte abbandonate, su umide palafitte, in catapecchie sgarrupate, pur di evadere l'Imu. "Ma soprattutto non c'è un ebolitano che abbia pagato l'Imu per una villa" precisa Polito. Di ville a Eboli ce ne sono tantissime, da Santa Cecilia alle colline, da Campolongo a Corno d'Oro. Ma i funzionari comunali non se ne sono accorti. Nessuno paga l'Imu per le ville. E' vero che in giro c'è crisi. E' vero che dopo la Spagna, finiremo noi per fare la fine della Grecia. E' vero che agli Europei ci hanno fatti neri, alle Olimpiadi non ci siamo manco qualificati (con la nazionale di calcio). E' vero che l'Ebolitana non si è iscritta al campionato. Ma a tutto c'è un limite. Dati Imu alla mano, a Eboli non ha una villa accatastata? "E' proprio così. Siamo ormai a un livello di evasione fiscale sfacciata. Basterebbe qualche banale controllo catastale è tutta questa evasione verrebbe alla luce" ribatte il missivo (ex missino) Polito. Il leader ALBANELLA. finiano ha pubblicato un volantino dai toni sarcastici. I proprietari delle ville a Eboli pagano un'imu da monolocale. Al massimo da bilocale con garage. Il comune, da parte sua, non fa una grinza, non si strappa i capelli, non urla allo scandalo. Ma abbocca quasi "complice". Perchè? La cifra incassata con la prima rata era quella prevista dal comune: 2,5 milioni di euro. Come a dire, se c'è l'evasione poco importa. Abbiamo incassato gli euro previsti, arrivederci e grazie. Il problema invece esiste. Perchè scoprendo qualche evasore: "potremmo anche abbassare le aliquote dell'Imu" sostiene Polito. Senza controlli sugli evasori evidenti e copiosi, senza verifiche sui sottotetti mai destinati ad abitazione, la cifra incassata sarà anche quella prevista ma è una vergogna immane. Sarà pure vero che ci sono una miriade di evasori e di catapecchiari finti, ma se il comune si accontenta di incassare quei "pochi" euro, un pò di colpa e di tafazziana complicità ce la mette in modo evidente. Altra ano- malia evasoria. Gli uffici professionali si contano sulla punta delle dita. A leggere i dati raccolti da Polito, gli avvocati sono diseredati, gli ingegneri e gli architetti vivono al minimo, i commercialisti chiedono la paghetta ai genitori, medici, notai e geometri chiedono l'assegno familiare ai servizi sociali. Per dirla in breve, a Eboli, sono quasi tutti i professionisti sono orfani di studio professionale. Solo un centinaio di loro, infatti, ha pagato l'Imu come studio professionale. Poveri "cretini". Tutti gli altri hanno giurato e spergiurato di esercitare la professione in una stanza di casa, dai suoceri rompimaroni, dalla madre novantenne, da una zia svizzera, da un nonno imbalsamato, da un cugino ritrovato. "Non dichiarando lo studio professionale, i proprietari pagano meno della metà dell'Imu che gli spetta" spiega Polito. Fatta la legge, è la drammatica verità, nessuno ne controlla il rispetto. A detta di Polito, c'è anche qualche politico che finge di abitare nel suo studio pro- L’8 c’è Voltarelli Torna “Botteghe d’Autore...” Manca poco alla VII edizione del festival “Botteghe d’Autore”. Tutto è pronto per le tre serate che si terranno dal 07 al 09 agosto 2012. Nella sezione “Dalla parte del corto 2012” la direzione artistica in collaborazione con la “D’emblée film srl” ha scelto i sette cortometraggi finalisti. I cortometraggi, tra cui anche alcuni stranieri, saranno proiettati la seconda serata. A conclusione di quest’ultima si esibirà sul palco di Botteghe d’Autore l’artista calabrese Peppe Voltarelli . Per quanto riguarda la sezione “Canzone d’autore” sono stati resi noti i nomi dei finalisti che si esibiranno dal vivo il 09 agosto. Gli artisti sono: Giuseppe Cucé – Catania; Roberta Gulisano – Enna; La bestia CARENNE – Napoli; La Metralli – Modena; Giacomo Lariccia – Bruxelles; Parvenu - Orbetello (GR); Gianni Pellegrini – Foggia; Matteo Sperandio & Q-Artet – Terni; Emilio Stella - Pomezia (RM); Marco Turriziani – Roma. L’ospite della serata finale sarà Erica Mou, ventiduenne pugliese che ha partecipato al Festival di Sanremo 2012 nella sezione SanremoSocial, dedicata ai giovani artisti, con il brano “Nella vasca da bagno del tempo”. Tutto lo staff è in trepida attesa per l’inizio del festival perché è un’occasione per ritrovarsi e per sentirsi parte integrante, insieme ai partecipanti e agli spettatori, di un evento atteso ed apprezzato . Katia Lettieri fessionale per pagare una tassa più bassa al comune che amministra. E le mansarde? Sono tutte sottotetti da completare. Non c'è una mansarda dove siano finiti i lavori. Non c'è un sottotetto abitato a Eboli. Sempre secondo i dati Imu raccolti da Polito. Anni fa la commissione urbanistica lavorò notte e giorno per condonare i sottotetti abusivi, per sollevarli di qualche metro, per legittimare altezze improvvisamente esagerate. Ma nonostante ciò, non esiste mansarda a Eboli che venga utilizzata per uso abitativo. Parola dell'ufficio Imu. E poi c'è l'esercito di immobili appena costruiti ma non ancora accatastati. La gente ci vive, ci mangia, ci dorme e ci muore. Ma quegli immobili non essendo accatastati, per il comune non esistono, per il comune non si paga l'Imu. Evasori a go go. Altra anomalia. Altra evidente evasione. Ci sono decine di negozi e di abitazioni che risultano accatastati come immobili rurali. Nel centro di Eboli ci sono decine di negozi rurali e nessuno se ne era accorto? Il trucco non cambia. Con la dichiarazione falsa, si pagano pochi euro di Imu e buonanotte ai fessi che versano la cifra intera. Pochi mesi fa, nel marzo scorso, i vigili urbani hanno scoperto all'Aversana una chiesa di campagna accatastata come immobile rurale. L'edificio sacro adibito a culto religioso aveva ricevuto i fondi della legge 219 per effettuare dei lavori. Il finanziamento era avvenuto a cifra intera e non in percentuale più bassa come previsto dalla legge. Secondo l'accertamento dei vigili urbani, l'edificio sacro è ancora un deposito agricolo. Con altare in marmo, prete per la cerimonia, chirichetto di quartiere, candelabro in oro, messa vespertina, santo rosario, offerte e fedeli, tutto incluso. Date a Cesare quel che è di Cesare? Ma se Cesare (il comune) si accontenta di tutta questa evasione, perchè il contribuente furbo, disonesto e infame dovrebbe pagare di più? chiesa abusiva Francesco Faenza Eboli - Campagna NOTA POSITIVA. N° 29 28 Luglio 2012 19 Stop allo spreco di soldi pubblici per la “cultura” Come l’estate ebolitana è finita prima di cominciare L'estate ebolitana è finita. Con l'Evoli Festival, gara di canzoni in piazza della Repubblica, con Eburum Eboli e con il concorso internazionale di poesie si sono spente le attività culturali. Nota positiva: non si sprecano più montagne di soldi pubblici, quelle dilapidate per decenni dagli amici dell'assessore bancomat. Nota negativa: sono scomparse circa 80 associazioni ebolitane. Quelle composte da marito e moglie, figli e nipoti, parenti e commare, che si presentavano in comune e riuscivano ad avere mille euro anche per la raccolta delle foglie morte in piena estate. E' finita l'era dei politici bancomat, dei finanziamenti a pioggia a prescindere dall'idea e dalla manifestazione. E' finita l'era degli assessori di manica larga. Da Corte dei Conti. Ora i dipendenti comunali, gli statali in generale, rischiano di non vedere nemmeno la tredicesima a dicembre. Rischiano di scendere in piazza a prote- stare. A contestare gli sprechi dei decenni scorsi. E i tagli del governo Monti. Finiti i soldi, si è afflosciata anche la cultura a Eboli. Un tempo c'era l'assessore e vicesindaco Damiano Capaccio. Il suo filo rosso con la giunta Bassolino gli consentiva di attrarre attenzioni e finanziamenti su Eboli. Poi le iniziative culturali sono man mano diminuite. Vissi d'arte, concorso internazionale di musica lirica, è stato depennato. Le altre iniziative nel centro storico o sono scomparse o sono deperite. E' il caso di Eburum Eboli. Un tempo era la manifestazione d'eccellenza. Era l'appuntamento più atteso dalle oltre 80 associazioni ebolitane. Partecipavano decine e decine di gruppi sovvenzionati con denaro pubblico. Con i soldi dei contribuenti. Ora Eburum Eboli è rimasta un'onesta inziativa culturale, gestita da cinque dipendenti comunali di buona volontà. Considerando i soldi a disposizione e il lavoro dei GEREMIA PARAGGIO,PRESIDENTE BELIZZI DA SEMPRE PROTAGONISTA DELLA VITA CULTURALE DI EBOLI comunali, non sono nemmeno da disprezzare le ultime edizioni di Eburum Eboli. Chi ricorda i fasti del passato, dovrebbe anche riflettere su quanti soldi sono stati gettati dalla finestra per 10 anni. Oggi sono rimasti cinque dipendenti comunali Adottato a Campagna il Piano Urbanistico Comunale Il consiglio comunale di Campagna, sindaco Biagio Luongo, nella seduta del 17 luglio 2012 ed a seguire in quella del 19 luglio 2012 ha esaminato le 143 osservazioni al PUC ed ha adottato lo strumento urbanistico approntato dall’architetto Aldo Loris Rossi e dal geologo Franco Ortolani. È stato così raggiunto un traguardo di portata storica per la nostra città, visto che il PRG (piano regolatore generale) vigente fu adottato nel lontano 1971. L’articolo che state leggendo registra le valutazioni della maggioranza consiliare, avvertiamo che queste colonne sono a disposizione dell’opposizione consiliare o di quant’altri vogliano far conoscere il loro pensiero sull’argomento. L’atto prodotto trova la sua forza nella partecipazione democratica ed attiva all’intero processo che hanno garantito tutte le associazioni, i portatori di in- teressi diffusi ed i cittadini. A partire dall’anno 2008, e cioè alla pubblicazione della prima stesura, tanti sono stati i contributi, le riflessioni e le osservazioni prodotte sullo strumento urbanistico. La partecipazione democratica ed attiva della cittadinanza ha consentito la nascita di un piano che ha accolto le reali esigenze provenienti dai ceti attivi della città coniugandoli con l’interesse generale non penalizzando nessuno nelle scelte fatte. Il nostro piano parla a tutta la città, al centro storico, alle zone alte ed alle zone basse, individuando le caratteristiche e le peculiarità di ogni area portando tutto all’interno di un unico grande progetto di sviluppo dell’intera comunica campagnese. Contenuti - Il PUC del Comune di Campagna è organizzato secondo gli assi strategici relativi a: Risorse Naturali, Risorse Culturali, Sistemi Locali di Sviluppo, Città, Reti e Nodi di Servizio. Nel merito rispetto ai due “assi” Risorse naturali e Risorse culturali va ricordato che negli anni la geografia e la storia hanno configurato il Comune di Campagna in modo singolare. Oggi il sistema urbano di Campagna risulta strutturato come una città a sviluppo lineare lungo la direttrice naturalistica del Tenza, dalla quale si diramano ai due lati, due sistemi pluricellulari di frazioni e piccoli agglomerati: a sinistra del torrente, Madonna del Ponte, Piazza d’armi, Romandola- Quadrivio Alto - Vallegrini, Oppidi, Serradarce, Puglietta, S. Zaccaria, Camaldoli, San Abbondio; a destra, San Vito, Quadrivio, Pezzarotonda, Mattinelle, S. Maria la Nova, Ponte Barbieri, Casarsa, Difesa Maddalena, San Paolo, Ausella; mentre a valle del sistema lineare è situata Galdo e, a monte, il e non pochi ebolitani di buona volontà. Dopo la balzana idea dell'assessore Maglio di vietare la consumazione di cibi in strada, Eburum è tornata all'antico. Zeppole e pizzette fritte hanno fatto la parte del leone. Di sicuro pregio sono state le mostre fotografiche, dominate dall'archivio Gallotta. Non sono mancate le mostre di pittura, i dibattiti e i momenti musicali. Anche qui, una domanda sorge spontanea. Ma tutti quei musicisti di bancomat amici, che fine hanno fatto? Dileguati con l'ex assessore per la cento euro smarrita? Se lo spirito di partecipazione si è ridotto a livelli così mercenari, tra le prostitute in litoranea e le associazioni scomparse non si capisce la differenza. Resiste un'iniziativa nel centro storico di Eboli promossa dal Centro Culturale Studi Storici di Peppe Barra. Il concorso internazionale di poesia è giunto infatti alla sedicesima edizione. Le poesie selezionate sono state 1481. I quattro premi finali se li contenderanno 200 poeti. Quest'anno sono giunti componimenti anche dall'Australia, dal Canada e dall'Uruguay. Con le tredicesime degli statali a rischio, la cultura a Eboli si esaurisce qui. Assessori comunisti con il portafoglio a ventaglio sono solo un ricordo di quanto denaro pubblico è stato sprecato a Eboli nel primo decennio del 2000. Chi ha le idee e uno spiccato bagaglio culturale continua le sue attività a prescindere dai politici. Gli opportunisti della cultura, i lecchini e i "congreganti" dell'assessore bancomat si sono sciolti come neve al sole. Come previsto, dopo un enorme sperpero di soldi pubblici. Peccato che la Corte dei Conti non si sia mai accorta di nulla. La cultura avrà anche un suo prezzo. Ma le clientele bavose viste a Eboli negli anni scorsi sono state la peggiore pagina che si potesse scrivere. centro storico distante circa 7 Km dall’uscita dell’autostrada. Le scelte operate con il P.U.C. determineranno stimoli per nuove dinamiche sociali tra le zone che abbiamo appena elencato. Dunque, geografia e storia, cioè risorse naturali e risorse culturali a Campagna risultano particolarmente intrecciate, formando uno straordinario complesso paesaggistico-storico, tanto interessante quanto poco conosciuto. Il P.U.C determinerà, in primo luogo, l’occasione propizia della valorizzazione di un tale patrimonio ambientale-culturale, nella consapevolezza che questi beni costituiscono l’identità più profonda e antica della comunità di Campagna. Il P.U.C. consentirà, inoltre, una valorizzazione della eccezionale risorsa idrica di cui è dotato il Comune. Sebbene questa già oggi svolga un ruolo molto popolare, cioè folcloristico e simbolico-catartico nella vita di Campagna con la cosiddetta “Chiena“ che invade festosamente la città nei mesi di luglio e agosto. Tale risorsa deve essere utilizzata sia ai fini produttivi che di riqualificazione dell’intero paesaggio ambientale. Con riferimento ai “Sistemi locali di sviluppo”, grande attenzione è stata prestata alle attività produttive alle quali saranno assicurate le idonee opportunità per il loro insediamento ed il loro potenziamento. Convinti che è necessaria un’equazione equilibrata tra difesa ambientale e sviluppo armonico sia dell’economia che del territorio, con l’impegno a coniugare natura del luogo, insediamento umano e difesa degli ecosistemi dei terreni agricoli e del paesaggio. L'agricoltura in genere ed in particolare le produzioni dell'ulivo e dell’olio, hanno avuto carattere preminente nelle scelte urbanistiche. Il PUC guarda con particolare attenzione alle attività produttive sia quelle inserite all’interno del PIP (piano insediamenti produttivi) che a quelle diffuse sul territorio che sono state individuate e valorizzate. Fra. Fa. Mario Onesti 20 N° 29 28 Luglio 2012 Battipaglia LO SCRITTORE DI ERNESTO GIACOMINO Scarti illuminanti... DALLA PRIMA bagnarole volanti del secondo dopoguerra (le ricorderete, no, quelle lampade al neon – se non petrolio tenute sospese da un filo elettrico attaccato da un palazzo all’altro), finemente sostituite all’inizio degli anni ’90 da lampioncini bassi ramificati, con attaccate alle estremità le mistiche e pallide sfere sottratte dalla bacheca privata della maga Circe (e attualmente utilissime, ai bambini, anche per tenerci dentro i Pokemon collezionati). Per cui, tra promesse di rifacimenti, ristrutturazioni, sradicamenti di pali e lampioni vari, la domanda, per quanto – per scaramanzia non palesata, è ormai nella LA CURIOSITÀ. testa di tutti i cittadini: ma spariranno anche, e finalmente, quelle obbrobriose palle “pendule” lì al centro, che oltre a non illuminare un beneamato sanno di squallida periferia suburbana? Boh, non si sa. O meglio, a leggere i comunicati stampa dell’Amministrazione, su quest’operazione di manutenzione straordinaria delle pubblica illuminazione si sa tutto: con che criteri sarà guidata la gara d’appalto, quali saranno i principi ecoambientali da seguire, che taglia di calzoni ha ciascuno degli addetti che parteciperanno all’evento; ed è già pubblico finanche il numero verde istituito affinché il cittadino possa segnalare tempestivamente eventuali disservizi o malfunzionamenti (o semplicemente scambiare quattro chiacchiere nei momenti di solitudine). Ma in quali aree comunali saranno rivolti, tali interventi, resta ancora da chiarire. Ci si preoccuperà, per dire, dei tratti di zona industriale più nascosti, esclusi a priori da quella rivoluzione futuristica (rotatorie ogni due metri e illuminazione a giorno, con tanto di cellule fotovoltaiche) che ha interessato solo un’area “per bene” (quella più vicino alla nazionale, e dunque ai “visitatori”) tra la quintalata di metri quadri abbandonati a se stessi? Si proverà a fare in modo che chi viaggia sulle due provinciali verso la litoranea, Aversana e Fasanara, eviti di dover tenere in macchina, oltre ad abbaglianti e anabbaglianti, anche un pezzo di luminaria della Festa della Speranza e una riproduzione in formato originale del faro di Creac’h? Si troverà uno stratagemma affinché nei vicoli del rione Sant’Anna una lampadina nuova duri più delle canoniche tre ore intercorrenti dal crepuscolo alla notte fonda? E soprattutto: li sceglieremo di giorno, alla luce del sole, ‘sti benedetti lampioni modernizzanti, così da poter distinguere con chiarezza uno stile rispetto all’altro, evitando il delitto – estetico e urbanistico – d’accoppiare in pochi metri di strada piantane in stile ottocentesco e corpi dal design futuristico trafugati dai progetti segreti della Nasa (vedasi rione Stella, al capitolo “discrasia tra via Stella e via Rosario”, sottotitolo: “inaspettato viaggio nel tempo in quattro passi al chiaro di luna”)? Trepidanti s’attende, frattanto. Che si rinnovi, certo, ma anche – com’è facile constatare con un giro più attento della città, tra quartieri sommersi e anfratti vari – che s’impianti un qualche lumicino anche lì dove la storia, a memoria d’uomo, non ne ha mai visti. Quando l’arte è salutare. Tre medici artisti cilentani Arturo Amendolara, Silvio Coccaro, Aniello De Vita: i medici/artisti Nel 1994 il mio carissimo amico Pino Iagulli, medico e raffinato poeta, al culmine di sue fatiche “sisifologiche” e di svariate peripezie ulissee, riusciva finalmente a coronare un suo sogno , rimasto a lungo inespresso per le oggettive difficoltà di concretizzazione: nasceva l’l’A.M.Ar.S. ovvero Associazione Medici Artisti Salernitani, un sodalizio da allora sino ad oggi impegnato in attività filantropiche ed in progetti benefici finalizzati al lenire le sofferenze, non solo, ma anche alla realizzazione di strutture, attraverso la donazione di opere generosamente offerte da artisti medici; l’ Associazione, della quale il dottor Iagulli ne è il principale sovrintendente, vide l’entusiastica adesione del Presidente dell’Ordine , il dottor Bruno Ravera, e raccolse il caloroso consenso nonché la partecipazione concreta di medici ed odontoiatri ai quali madre natura aveva voluto donare talenti artistici: pittori, scultori, poeti, scrittori, musicisti, fotografi , cultori di Storia della Medicina. La intensa rilevanza del tentativo di arginare il dolore e la tribolazione, con il sensibile interessamento del medico non soltanto professionalmente, ma anche sotto l’aspetto artistico: ecco, questo , in sintesi, il pensiero espresso dal dottor Ravera nel saggio di presentazione del volume èdito nel novembre 2009, intitolato Medici Artisti a Salerno. Relativamente alla Storia della Medicina, il dottor Guido de Filippo (artista le cui opere pittoriche sono caratterizzate da un personale “Surrealismo”) che ha diretto fino al 2006, all’ospedale di Salerno, il Dipartimento di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, delinea l’interazione di antichissimo respiro tra l’arte e la tecnica terapeutica con l’inventiva artistica, nelle sue note di presentazione del bellissimo libro innanzi evidenziato; al termine della cui rapita ed estasiata lettura resta un ungarettiano “illuminarsi d’immenso” , una luce interiore accesa ed impressa come una ferita, per restare in accordo col tema odierno. Il viaggio inizia con il dottore apostolo ed evangelista San Luca, lungo un percorso estesissimo si incontrano medici filosofi , medici letterati, medici musicisti, medici scultori, medici fotografi, infine si conclude con medici artisti coevi, nel cui contesto trovano meritato spazio tre dottori cilentani. Vi sono personaggi che hanno tracciato un marchio indelebile nella Storia dell’Arte: Friedrich Schiller (nel ‘700 componeva uno dei brani più belli della storia della musica,l’Inno alla Gioia), Arthur Conan Doyle (creatore del famosissimo detective Sherloch Holmes), il padre dell’implantologia Brajo Fuso (definito da Giulio Carlo Argan “uno tra i maggiori artisti europei del XX secolo”) ma trova spazio anche il noto chirurgo Enzo Iannacci: chi non ricorda il suggestivo ritornello “Vengo anch’io /No, tu no!” degli anni settanta? Nel volume, inoltre, appaiono i percorsi umani, professionali ed artistici di tre medici artisti cilentani: Arturo Amendolara, Silvio Coccaro, Aniello De Vita, ciascuno con un proprio stile (parola magica, il termine più importante dell’Arte) caratterizzante le personali creazioni. Arturo Amendolara, nato a Sala Consilina nel 1926, specialista in cardiologia, da oltre 40 anni si dedica alla pittura, ceramica, al disegno. Le sue opere: si coglie in esse una opposizione tra l’ “apriorismo” teologico e la concretezza sperimentativa: “Il sellaio”, “La vasaia”, “La sarta”, ”La parrucchiera”, fi- gure apparentemente umili della “serie degli artigiani” , in realtà si ergono oltre il proprio aspetto esteriore,vanno più in là del dolore che gli si legge negli occhi, un passaggio dalla terra al cielo attuato con linee che definirei “musicali”; un canto orecchiabile coniuga questi personaggi, li delinea tra l’immaginoso e l’ironico: Luigi Compagnone definisce Amendolara <<Uomo cartesiano e spigoloso, e insieme tenero e fantastico>>. Silvio Coccaro lavora al presidio di continuità assistenziale di Stio; creativo assai eclettico, una coscienza “Archimedea” (ha realizzato,tra le tante segnalabili,la copia di una macchina elettro-meccanica per cifrare, una complicatissima struttura utilizzata dalle forze armate tedesche nel corso della seconda guerra mondiale) che gli consente di spaziare dalla Narrativa di fantascienza alla Crittografia (della quale è un esperto di levatura internazionale), dalla programmazione scientifica (programmi per la valutazione del rischio cardiovascolare, neurologico…) ai “codici segreti”, software didattico sulle (ben 71) principali tecniche crittografichedella Storia; ed ancora: “Trekking a Magliano Vetere” ( DVD multimediale) , si è inoltre occupato di reti neurali, di intelligenza artificiale , di programmazione evolutiva e genetica, di idrologia medica, di microbiologia. Altro formidabile talento, questa volta nel campo artistico, è Aniello De Vita , nato nel 1941 a Moio della Civitella, cantautore di successo; la musica, si sa, coinvolge l’organo sentimentalmente più importante, il cuore: il Nostro dottor De Vita è , naturalmente, cardiologo; fonte ispirativa delle sue musiche è la Terra Cilentana, la cui bellezza è stata immortalata nei suoi cospicui ed artisticamente ragguardevoli canti e canzoni popolari. De Vita, uno dei fondatori dell’A.M.Ar.S , ha coniato una singolare massima, un adagio “foscoliano” che recita così: <<Medico per vivere, artista per non morire>. L’Emozione di un intervento operatorio, il cogliere l’attimo umano ed insieme l’attimo divino, in quel legame inscindibile che vi è tra essi: legame riscontrabile in una difficile, sofferta, riuscita operazione chirurgica, allo stesso modo nella realizzazione di una – per altri versi “sofferta” – magnifica opera d’arte. Giuffrida Farina Battipaglia BANDO EUROPEO. N° 29 28 Luglio 2012 Attenzione, scade il 30 settembre 2012 Premiate le idee, le idee iniziano a camminare Inventarsi un lavoro o costruirsi una opportunità è ormai il futuro delle nuove generazioni che affrontano un mercato sempre più saturo ed ingessato dalla crisi, dove il singolo che vuole sentirsi integrato alla comunità deve imparare così a riformulare il proprio ruolo all’interno della società, uscendo dagli schemi tradizionali. Intraprendenza e capacità di innovazione, partecipazione e confronto dialettico, sono infatti le linee guida di un progetto dal titolo “Ideas on the move”, un bando di idee della Associazione italiana Giovani senza frontiere, promosso dalla Facoltà di Studi Politici Jean Mannet della Seconda Università degli Studi di Napoli, nell’ambito del programma comunitario “Europa per i cittadini”. Tra i partner il Settore Politiche Giovanili della Regione Campania, ma anche associazioni come ATRV per l’integrazione della comunità rom, Tellus Group per essere multidisciplinari e trasversali. Pubblicato lo scorso 5 giugno, la scadenza del bando è fissata al 30 settembre 2012: c’è tempo dunque per elaborare idee capaci di camminare da sole. A chi si rivolge? Ai ragazzi di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, che risiedono in Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Belgio, Romania, Bulgaria, Ungheria. L’invito rivolto loro è di presentare delle proposte imprenditoriali innovative, che riguardino determinati settori. In primis Innovazione ed impresa, ambito entro il quale si contemplano ICT, Green Economy ed Imprenditoria del sapere. Quindi Utilità sociale e Impegno civile; infine il turismo attraverso la valorizzazione e la tutela del patrimonio ambientale, storico ed artistico europeo. Sostanzialmente il percorso è articolato come un concorso di idee con tanto di premio finale. Saranno selezionate 10 progetti per ogni singolo paese partner, per un totale di 80 idee innovative, tra cui, con una votazione online saranno scelte le tre migliori, cui andrà un premio di 3.000€ e la possibilità di entrare in contatto con potenziali finanziatori, pubblici e privati. Il primo step dunque è presentare la propria sintesi progettuale. Quindi, le selezioni. Nel caso di risultato positivo i referenti del progetto saranno invitati a partecipare a due meeting sulle modalità occupazionali e l’imprenditorialità giovanile, l’uno a Bruxelles, l’altro a Caserta: il fine è quello di informare i giovani cittadini circa le strategie e le finalità previste da Europa 2020 per la promozione delle competenze creative ed innovative, ma anche di stimolare il dialogo con le istituzioni e di raccogliere le opinioni dei giovani coinvolti. Un tavolo di confronto, in cui i giovani sono chiamati a decidere insieme agli organi istituzionali del proprio futuro. Da questi dibattiti, che simuleranno quelli del Parlamento europeo, infatti, si desidera arrivare alla definizione di una proposta comune di revisione delle strategie dell’Unione Europea sull'occupazione giovanile da presentare a marzo 2013. Quando una delegazione di europarlamentari, guidata dal vice presidente vicario italiano Gianni Pittella, accoglierà il documento e premierà le tre idee progettuali vincitrici. Contrastare il senso di sfiducia nei riguardi del mercato del lavoro, animare un dibattito tra i giovani europei affinché si riconoscano come portatori di diritti e destinatari di opportunità, essere protagonisti della formulazione degli indirizzi politici che li riguardano direttamente, mettersi in gioco con le proprie capacità e risorse: Ideas on the Move può rivelarsi un buono strumento per perseguire simili obiettivi. Per ulteriori info www.ideasonthemove.eu. Valentina Del Pizzo “MARMI PIETRE E MATERIALI RICOMPOSTI NELLE NUOVE ESPRESSIONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA” S. S 18 Km 91, 150 > 84047 Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828 723617 > fax +39 0828 723618 www. marmisacco. it > info@marmisacco. it Sede 84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247 Sede Amm. va e Filiale: 84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630 Filiali: 84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238 84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608 84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949 84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544 84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433 85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431 21 22 N° 29 28 Luglio 2012 Pontecagnano Legambiente interviene sulla questione mare e rivela le mancanze dell’amministrazione Buonomo: “Vogliamo i risultati dello studio sulle acque” Venerdì 20 luglio 2012 alle ore 10.30, in Piazza Sabbato a Pontecagnano Faiano, si è tenuta la conferenza stampa “Mare blu o Mare Mostrum 2?” organizzata dal Circolo “Occhi verdi” per fare luce sulle cause dell’inquinamento marino e fornire i dati relativi all’ambito picentino dell’iniziativa “Goletta verde”. La Presidente Carla Del Mese ha introdotto la conferenza ponendo l’accento sull’importanza che il litorale e la risorsa mare rivestono per Pontecagnano e per la sua economia, ha ricordato le campagne “Spiagge pulite” e “Operazione fiumi” messe in campo da Legambiente: “Approfitto dell’occasione per ricordare che già due anni fa denunciammo la gravità della situazione e per questo fummo querelati dal Vicesindaco Gennaro Frasca, la richiesta è stata poi archiviata perché il fatto non sussiste e il GIP ha ritenuto applicabile l’esimente del diritto di critica. Denunciamo inoltre l’assenza di qualsivoglia indicazione e della cartellonistica necessaria ad informare chiaramente i cittadini sulla balneabilità del mare.”. Il Dott. Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico Legambiente Campania ha illustrato i tre punti individuati da Legambiente, ma basati su studi e dati non riconducibili all’Associazione, come le cause principali dell’inquinamento: “Punto primo gli scarichi di Bellizzi e di Montecorvino Rovella, nonché parte di quelli di Montecorvino Pugliano che non sono affatto depurati in quanto non condotti all’impianto di depurazione ma finiscono direttamente nei corsi d’acqua e poi a mare. Il secondo problema è l’impianto di depurazione della Zona Industriale che non è nelle condizioni di rispettare pienamente i limiti di legge (dovrebbe essere adeguato sia per l’abbattimento dei nutrienti (azoto e fosforo) che delle emissioni odorigene moleste: su 7 controlli ARPAC 2 sono risultati negativi. Il terzo ed ultimo punto si riferisce alle abitazioni abusive non collegate alla rete fognaria. Il risultato è un divieto di balneazione per ben il 70% dei 6 km di costa picentina.” Sulle zone ritenute nuovamente balneabili come Dente di ferro, il dott. Chiavazzo ha chiesto spiegazioni all’amministrazione su quali siano state le misure prese che ne hanno permesso la riclassificazione e ha chiarito che la deviazione del fiume Tusciano è assolutamente ininfluente e non può essere individuata come una delle cause del- IN EDICOLA AL COSTO DI 5 € COMPRESO IL SETTIMANALE l’inquinamento del mare di Pontecagnano. Le accuse mosse all’amministrazione sono quelle di non aver fatto valere le proprie ragioni in sede istituzionale e di essere intervenuta solo tardivamente a stagione ormai inoltrata. Dure anche le conclusioni del Presidente Regionale Michele Buonomo: “Dall’approvazione della legge 470 del 1982, pressiamo gli amministratori locali perché effettuino i controlli marini, dopo trent’anni nulla è cambiato. Come è possibile? Non sono le associazioni a poter risolvere i problemi del mare eppure noi da volontari ci siamo sempre battuti per il litorale premendo affinché si intervenisse, non lo fa chi invece ha l’obbligo istituzio- nale di farlo”. Rivela poi un particolare sconosciuto ai più: due anni fa il Comune ha commissionato uno studio delle acque al WWF di cui non sono mai stati rivelati gli esiti: “Perché? Dà fastidio a qualcuno? – ha insinuato il Presidente - Abbiamo presentato richiesta di visione dell’analisi anche perché è costata alle tasche pubbliche ben 30 mila euro.” Il Dott. Chiavazzo si è espresso poi sull’intervento da 70 milioni di euro voluto dalla Regione per il ripascimento della costa: “Soluzioni come i pennelli e barriere soffolte non fanno che spostare o peggiorare la situazione, abbiamo visionato il progetto e vi invito alla massima attenzione e mobilitazione poiché si tratterebbe di un enorme spreco di denaro pubblico”. In merito alle richieste di Legambiente e alle accuse di inattività dell’amministrazione, la sottoscritta ha più volte chiesto replica da parte del sindaco per darne conto in queste righe ma, nonostante la disponibilità dell’ufficio stampa, Sica non ha avuto tempo e modo di farcela pervenire per cui ci riserviamo di pubblicarne la risposta, se vorrà, nel prossimo numero. Tiziana Troisi Gastronomia N° 29 28 Luglio 2012 23 Viaggi e Assaggi Perbacco a Pisciotta, da 25 anni continua con successo “Slow” Pisciotta, siamo in uno dei luoghi più belli del Cilento, dove sembra che il mondo si sia fermato. Il mare è azzurro e pulito come lo era secoli fa, la natura è praticamente incontaminata, la gente vive in maniera molto “slow”, calma, tranquilla, senza stress. Eppure siamo solo a 150 km dal caos di Napoli. Qui troviamo l’enoteca osteria “Perbacco” che è stata aperta nel 1987, quindi 25 anni fa. Il posto, per chi arriva da Ascea, si trova sulla destra poco prima di entrare a Pisciotta. Girovagando nel Cilento, mi ci sono fermato per salutare il titolare, Vito Puglia, un personaggio storico della “Slow Food”, l’associazione internazionale che conta oltre 100.000 iscritti in 150 paesi. Ricordiamo che Slow Food opera per promuovere l'interesse legato al cibo come portatore di piacere, cultura, tradizioni, identità, e uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso dei territori e delle tradizioni locali. Ebbene, da Perbacco a Pisciotta da sempre è stata utilizzata questa filosofia. Il posto è veramente molto bello, si pranza e si cena VITO PUGLIA unicamente all’aperto, tra ulivi millenari e tanta natura. Dopo aver agevolmente parcheggiato, entro nel locale e trovo Vito, sempre allo stesso posto, seduto alla sua scrivania vicino al PC con l’immancabile sigaretta. È veramente un personaggio interessante. Basta parlargli poche volte per rendersi conto che è uno che ama ed ha sempre amato le cose buone della vita. Da sempre è alla ri- cerca di prodotti particolari e rari da poter offrire ai suoi clienti affezionati alla vita “slow”. Per certi versi, questo locale è da considerarsi come la “Mecca”, per quanto riguarda il buon mangiare, nel senso che chi arriva da lontano non può non farci una visita. Subito dopo di me è entrata una coppia che arrivava dal Piemonte e si è complimentata dopo aver mangiato e bevuto in questa splendida lo- Linguine con acciughe, pomodoro e basilico Ingredienti per 4 persone: 320 g di linguine, 200 g di acciughe, 300 g di pomodori freschi, 2 spicchi d’aglio, 1 peperoncino piccante, foglie di basilico, olio extravergine d’oliva del Cilento, sale e pepe. Procedimento: In un tegame, rosolate in poco olio le acciughe, il peperoncino e l’aglio tritato. Aggiungete i pomodori tagliati a cubetti. Fate cuocere il tutto per circa 10-15 minuti. Aggiungete qualche foglia di basilico spezzettata, ancora un po’ d’olio. Aggiustate di sale e pepe. Se occorre ag- giungete un mestolo d’acqua tiepida. Cuocete le linguine al dente e passateli in padella con il sugo. Decorate con foglie di basilico e delle acciughe. Vino consigliato: Barbetta 2009, Barbera Sannio Doc, Antica Masseria Venditti. cation. All’interno, appena si entra c’è un piccolo angolo bar, poi sulla sinistra troviamo una ricca selezione di vini attentamente scelti che spaziano dal Cilento fino al nord più estremo, mentre sulla destra c’è una ricca raccolta di pubblicazioni della Slow Food. La mia sosta era solamente per un saluto, però Vito ha insistito perché mangiassimo insieme un’insalata di pomodori. Alla fine ho accettato. Ci siamo accomodati all’esterno, tavolacci in legno, sedie impagliate antiche e un’atmosfera da favola. Proprio vicino a noi c’è un albero d’ulivo immenso che, come Vito ci racconta, ha oltre 1.500 anni. Abbiamo mangiato quella che è una versione rivisitata della nostra “acqua-sale”: biscotti bagnati di pane casereccio, con pomodori, basilico, peperoncini tagliuzzati e alici di menaica. Sarà uno dei piatti più semplici del mondo, ma in questa circostanza mi è sembrato un “must” superlativo di colori, aromi e sapori. Abbiamo bevuto una fresca Falanghina Vandari dell’Antica Masseria Venditti, azienda che per il secondo anno consecutivo ha ricevuto la chiocciolina dalla guida “Slowine”. Per finire abbiamo gustato un misto di dolci, dove primeggiava un’interessantissima caprese. Naturalmente, oltre a questo, il locale propone una ricca selezione di specialità. Citiamo: alici ammollicate in tortiera, gamberi gratinati in foglia di limoni, involtini di pesce bandiera con scamorza affumicata, fiori di zucca con ricotta di bufala e alici di menaica, paccheri con pomodorini ciliegini e scampi, spaghetti alla pisciottana, costine di maiale in foglie di fico con patate arrosto, pescato del giorno, carni alla griglia, tagliere di formaggi e tante altre cose. Un bel posto con un’interessante filosofia che sicuramente aiuta a campare a lungo. Che aspettate? Perbacco è aperto solo fino a fine settembre. Enoteca Osteria Perbacco, Contrada Marina Campagna 5, 84066 Pisciotta (SA). Tel. 0974.973889. www.perbacco.it Diodato Buonora LA RICETTA