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Il Giornale 11/28/2010
canto a sinistra, il premier russo
Vladimir Putin. A destra, il presidente libico Muammar Gheddafi, il primo ministro turco Recep
Tayyip Erdogan e Angela Merkel
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s Chi protegge il fondatore di Wikileaks?
Assange, l’uomo che spaventa i potenti
Fausto Biloslavo
I PAESI COINVOLTI
Julian Paul Assange, il pifferaio
magico della trasparenza a oltranza, il campione delle rivelazioni
scottanti su internet, soprattutto
anti-occidentali, è l’uomo meno
trasparente del pianeta. Il suo vero
motto potrebbe essere: «Pubblico i
segreti degli altri, ma non certo i
miei».
L’algidovisionariofaimpazzireil
mondo con la crociata di Wikileaks. Il sito che sta inguaiando gli
americani dall’Irak all’Afghanistan, in attesa dell’annunciata valanga di documenti che scuoterà
più di un alleato degli Stati Uniti
compresal’Italia.Nonsoltanto:Assange si presenta come paladino
anti-cattivoni (Pentagono, Cia,
ecc.) ma allo stesso tempo vive e
raccoglie informazione come una
spia, con la differenza che alla fine
le pubblica in rete. Un gioco degli
specchichedevefarcomodoaqualche servizio segreto, mai sfiorato
daunasolarivelazione,comequello russo o cinese.
Capelli bianchi, smilzo, mezzo
asceticoespessovestitodinero,Assange è nato nel 1971 in Australia.
A 17 anni fa il suo esordio nel mondo della pirateria informatica con
gli «International subversives»,
che penetrano i computer della
Nasa. Nel 1999 registra il dominio
leaks.org, che vuol dire letteralmente «trapelare». Otto anni dopo
ci aggiungerà davanti Wiki, per trasformare il suo sito nell’enciclopediainretedellerivelazioniplanetarie. «I nostri principali bersagli - dichiara al momento del lancio di
Nazioni che sarebbero
oggetto dei file in
possesso di Wikileaks
Canada
G. Bretagna
Norvegia
Pakistan
Turchia
Russia
260.000
i documenti
in possesso
di Wikileaks
Cina
Italia
5%
quelli che
riguarderebbero
l'Europa
Wikileaks-sono i regimioppressivi
comelaCina,laRussia, equelli dell’Asia centrale. Ma ci aspettiamo di
essered’aiutoancheperchiinOccidente vorrebbe che fossero denunciati comportamenti illegali e immoralideigoverniedellegrandisocietà».
In realtà le rivelazioni di Assange
si sono concentrate soprattutto
contro l’Occidente. Amnesty International lo premia nel 2009 per
una fuga di notizie sugli omicidi di
statoinKenya.Tuttarobetta,rispettoaoggi,mail visionariopredicatore della trasparenza, a senso unico,
comincia a crearsi un’immagine.
Vagabonda facendo tappa in Islanda, ma qualcuno giura che ha soggiornato pure in Russia e Georgia.
Il sito anti segreti diventa molto famoso quando rende noto un video
di elicotteri americani a Bagdad,
che uccidono giornalisti locali.
Guarda caso Assange conquista il
premio Sam Adams, organizzato
da ex agenti della Cia, in nome di
un’eticaneiservizisegreti.Isostenitori del complotto dietro l’11 set-
Irak
Australia
Afghanistan
ANSA-CENTIMETRI
tembre sono convinti che il guru di
internetsiaalsoldodellaCia. L’unico dato certo è che fino a oggi ha
pubblicato migliaia di documenti
riservatidelPentagonoe sonoinarrivo quelli del Dipartimento di Stato,madallasededell’agenziaaLangley non salta fuori nulla. I colpi
grossi arrivano con le rivelazioni
sulla guerra in Irak e Afghanistan.
La tv americana Fox news chiede a
gran voce che Assange sia incriminatoperspionaggio.«Questecosiddettefughedinotiziesonochirurgicheeriguardanosemprel’Occidente. Wikileaks è diventato uno stru-
s DA BERLINO A NEW YORK
Le rivelazioni saranno pubblicate stasera
Gli attesissimi rapporti riservati della diplomazia americana ottenuti da Wikileaks
saranno pubblicati oggi alle 22 e 30 dal settimanale tedesco «Der Spiegel». È quanto
rende noto lo stesso settimanale tedesco sul suo sito. In totale i documenti sono
251.287 telegrammi e 8.000 direttive. Questi i numeri forniti da «Der Spiegel» apparsa
brevemente nel pomeriggio e poi rimossa. In generale, se si eccettua un documento
risalente al 1966, gli altri sono successivi al 2004 e 9.005 risalgono ai primi due mesi
del2010.NessunfilesarebbeclassificatoTopsecret.Nonsolo.Oltrelametànonsarebbeneancheconsideratariservatamentreil40,5% è«confidenziale»,e solo15.652sono
catagolati come «segreti». La documentazione sarebbe stata «prelevata» dal Secret
InternetProtocolRouterNetwork(SIPRNet),acuihannoaccesso2,5milionidifunzionari statunitensi. I documenti, oltre che dallo «Spiegel» saranno pubblicati dal «New York
Times» e dal britannico «Guardian» e stavolta anche dal francese «Le Monde »e dallo
spagnolo «El Pais».
GIORN - NAZIONALE - 7 - 28/11/10- Plate AFFIANCATEDX - Autore: PROTO Stampa: 27/11/10
Copyright © 28/11/2010 Il Giornale
India
Israele
mentodipotereamplificatodaimedia. Sono tutti sintomi che dimostranocomeilsitononsiapiùinmano a un paladino della verità, ma
sotto l’influenza di uno o più apparati di intelligence di grandi potenze», spiega Fabio Ghioni, l’hacker
più famoso d’Italia.
Mosca e Pechino, per ora, sono
usciteindennidallesoffiatediWikileaks, che prima degli scoop mondiali sulle guerre degli americani
stava per chiudere i battenti per
mancanzadi fondi. Proprio sullefinanze del sito anti segreti si addensano i dubbi più pesanti. Assange
sostiene di aver incassato nell’ultimoannounmilionedidollariindonazioni via internet. Ufficialmente
i collaboratori di Wikileaks lavorano gratis. In realtà mantenere in
piedi un’operazione del genere costa molto, a cominciare dai server
dispersi per il mondo. Per non parlare dei soldi per tirar fuori le notizie e delle spese di Assange che vive, come dice lui, «in aeroporto,
sempre in movimento». Oltre alle
parcelle legali per le cause e l’ultima grana sulla presunta violenza
sessualedelfondatoreinSvezia.Assange ha incaricato della difesa il
miglior avvocato del Paese, ma la
storia puzza di trappola sessuale,
come ai tempi del Kgb. Le due presunte vittime sono strane fan di guru di internet. Lui ha ammesso di
esserci andato a letto perché consenzienti. Sull’uomo meno trasparentedelmondoèpiombatoilmandato di cattura di un procuratore
svedese. Assange, che voleva chiedere asilo politico in Svizzera, è da
pochi giorni un latitante ricercato
dall’Interpol. Non si capisce dove
sia e chi lo protegga, ma proprio in
rete c’è chi ha lanciato un appello
alla Cina per concedergli rifugio.
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November 28, 2010 10:23 pm / Powered by TECNAVIA