Newsletter di ASSOCIAZIONE CONSUMATORI SERENISSIMA

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Newsletter di ASSOCIAZIONE CONSUMATORI SERENISSIMA
Newsletter di ASSOCIAZIONE CONSUMATORI SERENISSIMA
Anno 1° - Numero 3 – Novembre 2016
Indice delle notizie:
✗ Pane e pasta, ortaggi, olio, frutta, formaggio, carni fresche, carni trasformate e vino: sul sito
www.politicheagricole.it è possibile scaricare gli opuscoli della campagna “Sai quel che mangi, qualità e
benessere a tavola”;
✗ “Sex extortion”: la nuova tipologia di reato che germina tra i social;
✗ Privacy: in vigore dallo scorso mese il “Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento dei
dati personali effettuato a fini di informazione commerciale”;
✗ Riscaldamento: i consigli dell'ENEA sulla corretta manutenzione degli impianti e per risparmiare sul
costo della bolletta.
Pane e pasta, ortaggi, olio, frutta, formaggio, carni fresche, carni
trasformate e vino: sul sito www.politicheagricole.it è possibile
scaricare gli opuscoli della campagna “Sai quel che mangi, qualità
e benessere a tavola”
Il mondo si divide in due categorie: una è composta da chi considera il
momento del pasto un atto dovuto per mantenere in vita il proprio corpo mentre nell'altra trovano
posto i buongustai, i ghiottoni e tutti coloro i quali non mangiano per puro spirito di sopravvivenza
ma perché seriamente convinti che il cibo sia gioia, passione e goduria allo stato puro!
Questi ultimi sono sempre alla ricerca di nuove ricette da sperimentare e restano solitamente
affascinati dalla storia e dalle leggende di ogni singolo prodotto presente tanto sulle tavole del
nostro paese quanto su quelle di altre parti del mondo. Un viaggio che non conosce sosta perché la
tradizione enogastronomica di un territorio, sia esso montano, collinare o pianeggiante, è quanto di
più bello si possa scoprire.
E visto che anche noi siamo tra quelli che quando assaggiano un qualunque cibo non si limitano a
masticarlo ma si lasciano conquistare dalla sua storia, dal sapore e dal suo essere unico e speciale,
siamo sempre ben felici di poter ampliare la nostra “biblioteca gastronomica” con tutte le guide, i
libri o i dépliants che riusciamo a pescare nel corso delle nostre ricerche.
Pesca che questo mese è stata a dir poco abbondante visto che sul sito del Ministero delle politiche
agricole, alimentari e forestali, www.politicheagricole.it, abbiamo scoperto nella sezione
“Pubblicazioni”, una campagna di informazione dal titolo “Sai quel che mangi, qualità e benessere
a tavola” che vale davvero la pena d'essere approfondita.
Nella pagina ad essa dedicata compaiono infatti 6 mini guide a colori realizzate dal Ministero
(Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità - Direzione generale
dello sviluppo agroalimentare e della qualità) in collaborazione con INRAN: “Pane e pasta”,
“Ortaggi”, “Olio”, “Frutta”, “Formaggio”, “Carni fresche”, “Carni trasformate” e “Vino”.
Lo scopo degli opuscoli, salvabili in formato pdf, è di “fornire ai consumatori una corretta
informazione sugli alimenti messi in commercio e di valorizzare i prodotti di qualità delle nostre
Regioni, promuovendo un consumo sano e naturale”.
Il primo di essi, che ha quali protagonisti il pane e la pasta, ad esempio, si apre con una breve
cronistoria sulla scoperta del grano e sui tanti tipi di farina a disposizione dei panificatori, per poi
fornire informazioni utili sulle varie tecniche di produzione, acquisto e consumo del pane; non
mancano inoltre alcune ricette, in primis quella della pinza veneta, così come un excursus davvero
coinvolgente sulla pasta, le sue svariate forme, le peculiarità regionali e il modo più giusto per
cuocerla. Il lavoro del Ministero si chiude con alcuni brevi cenni sui valori nutrizionali e sulla
legislazione.
Premesso che anche gli altri 5 libricini sono altrettanto interessanti, siamo certi che, avendo
Associazione Consumatori Serenissima sede sulla terraferma veneziana, chi ci segue saprà
comprenderci se concludiamo questa notizia riportando proprio la ricetta della “Pinza” così come
pubblicata a pagina 13 della brochure “Pane e pasta”:
RICETTE TRADIZIONALI E REGIONALI
Pinza veneta
Ingredienti: 500g di pane raffermo, 1l di latte tiepido, 100g di farina, 50g di zucchero, 1 uovo, 50g
di uva sultanina, 50g di fichi secchi, 50g di noci sgusciate, 1 cucchiaino di semi di finocchio, 1
mela, 1 pera, 1 bicchierino di grappa, una bustina di levito per dolci, 1 noce di burro.
Mettete a bagno l’uvetta con la grappa. Con un coltello spezzate il pane raffermo e bagnatelo con
il latte lasciandolo in ammollo per circa un’ora. Nel frattempo sbucciate e affettate la mela e la
pera. Una volta che il pane sarà completamente bagnato, passatelo fino ad ottenere una crema. A
questo punto incorporate alla crema l’uovo e lo zucchero, poi la farina, il lievito. Aggiungete
l’uvetta con la grappa, i fichi ben spezzettati, le noci e i semi di finocchio. Versate l’impasto in una
teglia quadrata bene imburrata e ricopritelo con le fette di mela e pera. Cuocetelo per 40 minuti a
160°.
(fonte: www.politicheagricole.it)
“Sex extortion”: la nuova tipologia di reato che germina tra i social
Chi nasce truffatore difficilmente morirà galantuomo! A dirlo non
siamo certo noi ma le pagine della cronaca quotidiana che non mancano mai di riportare gli episodi
sempre più cruenti di truffe, imbrogli e raggiri.
Anche se non tutti hanno come epilogo le sale degli obitori, quando si cade vittime di persone prive
di qualsivoglia scrupolo quelle che si aprono sono comunque delle porte infernali. E la cosa
peggiore è che ogni giorno viene scoperta una nuova “modalità” criminale, un diverso sistema per
annichilire e distruggere chi ha come unica colpa quella di avere un carattere eccessivamente
credulone e ingenuo, di aver stretto l'amicizia sbagliata o peggio ancora di aver creduto in un amore
che tale non era.
Ma specie quando ci sono di mezzo i sentimenti le difese personali sono spesso inesistenti.
Prova ne è il dilagare di un nuovo tipo di fenomeno davvero terribile che la Polizia Postale e delle
Comunicazioni ha ribattezzato “sex extortion” e che secondo quanto spiegato sul sito internet
www.commissariatodips.it (Commissariato di P.S. online – Sportello per la sicurezza degli utenti
del web): “si presenta sotto due fenomenologie: una tipicamente domestica, spesso riconducibile a
coppie che si separano, con uno dei due (quello che la subisce) che viralizza sul web immagini
intime dell’ex partner, l'altra, a dimensione internazionale, dettata esclusivamente da ragioni di
profitto, in cui tra attore e vittima non esiste alcun legame, e gli autori sono quasi sempre
localizzati all'estero (Africa o Asia)...”.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni, impegnata oltre che nella lotta anche nella prevenzione
del “sex extortion”, ci spiega che tale fenomeno “il più delle volte tutto inizia nel mondo dei social:
gli adescatori avvicinano le loro vittime con frasi insospettabili, parlando del “più e del meno”, di
tematiche generali, dando inizio ad una vera e propria fase di conoscenza che con il passare del
tempo, evolve diventando fiducia e, in alcuni casi, un legame sentimentale. L’ignaro malcapitato
sente di potersi aprire completamente con il suo interlocutore, lo sente vicino e crede che il
sentimento sia reciproco, ma in realtà, una volta instaurato il rapporto, il passaggio alla fase
successiva cambia la natura della relazione. Non appena il legame si fa più intimo l’autore del
reato invita la sua vittima a mostrarsi attraverso foto e/o video chat che lo ritraggono in
atteggiamenti ambigui, in pose sexy o in situazioni equivoche. Le immagini così ottenute e
registrate diventano l'asso nella manica dell'adescatore che, mostrandosi nel suo reale status di
impostore, inizierà a ricattare il malcapitato per estorcergli del denaro”.
Ovviamente sul sito del Commissariato di P.S. online non mancano suggerimenti preziosi su come
potersi difendere:
La Polizia Postale e delle Comunicazioni consiglia pertanto:
• mai pagare la somma richiesta. Dopo il primo pagamento, infatti, seguono richieste, via
via, più esose;
• bloccare, subito, il contatto, sia sulla piattaforma social che sulla videochat;
• inoltrare, immediatamente, richiesta di rimozione del video ai gestori della piattaforma
sulla quale il video stesso è stato postato;
• sporgere subito denuncia.
Cosa fare per prevenire:
• mai concedere “amicizia” sui social network a persone che non sono conosciute anche
nella vita reale. Concedere la propria amicizia sulla piattaforma significa, infatti,
ammettere una persona estranea in uno spazio “riservato” e “privilegiato”, che è la nostra
pagina personale, concedendole un enorme ed immotivato vantaggio qualora si tratti di un
malintenzionato;
• a maggior ragione mai scambiare messaggi privati con utenti appena conosciuti e, men che
meno, mai concedere di entrare, attraverso la webcam, nella propria casa e nella propria
privacy;
• configurare le proprie pagine social in modo tale da renderle “invisibili” agli sconosciuti;
in ogni caso, si sconsiglia di inviare immagini a sfondo sessuale anche quando si tratta di persone
conosciute e a noi intime.
(fonte: www.commissariatodips.it)
Privacy: in vigore dallo scorso mese il “Codice di deontologia e di buona
condotta per il trattamento dei dati personali effettuato a fini di
informazione commerciale”
Nel guardare alcuni programmi televisivi ci si rende conto di quanto irresistibile sia, in
parecchie persone, il desiderio di condividere con l'universo mondo ogni singolo aspetto del proprio
vivere quotidiano. Non solo: laddove fino ad alcuni anni fa sarebbe stato assolutamente impensabile
mostrare agli altri gli aspetti più personali e persino intimi, oggigiorno a coloro che adorano
mostrarsi a telecamere accese mentre si fanno la doccia, si scambiano un bacio o litigano con il
parentado vanno ad aggiungersi quelli che utilizzano i dati personali di terzi senza preoccuparsi di
aver prima ottenuto il necessario consenso dai diretti interessati.
A riprova di ciò basti pensare per esempio all'infinità di telefonate ed sms a scopo pubblicitario che
si ricevono sia sul cellulare che sul numero fisso. Un problema, quest'ultimo, che non può essere
sottovalutato vista l'insistenza che taluni operatori dimostrano nel farsi vivi a tutte le ore del giorno
e spesso ripetendo la medesima offerta anche più volte, nonostante i precedenti rifiuti di aderirvi e
la richiesta di non essere più disturbati!
Un caos nel quale finalmente è possibile pretendere un po' di ordine grazie al nuovo “Codice di
deontologia e di buona condotta per il trattamento dei dati personali effettuato a fini di
informazione commerciale” varato dal Garante per la protezione dei dati personali insieme a
varie associazioni di categoria, imprenditoriali e dei consumatori interessate.
Le regole più rilevanti fissate dal nuovo “Codice di deontologia”, che per l'appunto “disciplina un
settore particolarmente importante per il mercato e fissa le modalità per il corretto utilizzo di
banche dati e strumenti di analisi, nel rispetto della dignità e della riservatezza delle persone”,
sono state perfettamente riassunte in una scheda infografica che può essere scaricata in formato pdf
dal sito www.garanteprivacy.it. In essa, in merito all'utilizzo dei dati, viene ribadito che:
“Sono utilizzabili senza il consenso degli interessati:
• i dati provenienti da “fonti pubbliche”, come pubblici registri, elenchi, documenti
conoscibili da chiunque: bilanci, informazioni contenute nel registro delle imprese presso le
Camere di commercio, atti immobiliari e altri atti c.d. pregiudizievoli, come l’iscrizione di
ipoteche o la trascrizione di pignoramenti, decreti ingiuntivi o altri atti giudiziari;
• i dati estratti da “fonti pubblicamente e generalmente accessibili da chiunque”, come le
testate giornalistiche cartacee o digitali, le informazioni attinte da elenchi telefonici, da siti
web di enti pubblici o di altre autorità di vigilanza e controllo.
Sono inoltre utilizzabili i dati personali che il soggetto ha liberamente deciso di comunicare al
fornitore di informazioni commerciali.
Gli operatori dovranno
• utilizzare solo dati, non eccedenti l’attività di informazione commerciale e sempre
aggiornati;
• annotare sempre la fonte da cui hanno tratto i dati personali sulla persona censita.
I dati giudiziari della persona censita potranno essere trattati solo se già disponibili in archivi
pubblici o in altre fonti pubblicamente accessibili.
Se tali informazioni sono tratte da un una testata giornalistica, non possono risalire a più di 6 mesi
prima.”
Per quanto concerne invece l'informativa e il riscontro ai diretti interessati “tutte le società del
settore dovranno fornire una informativa completa sul proprio sito web. Inoltre, le società di
informazioni commerciali di maggiori dimensioni hanno provveduto alla costituzione di un portale
unico (https://www.informativaprivacyancic.it) nel quale saranno inserite tutte informazioni per
verificare i dati relativi agli interessati. E’ previsto l’obbligo per gli operatori del settore di
garantire un riscontro telematico, tempestivo e completo, alle richieste di accesso ai dati personali
avanzate dalle persone censite”.
Infine, relativamente la conservazione dei dati, nel “Codice” è stato stabilito che essi “potranno
essere conservati solo per periodi di tempo ben definiti e nei limiti della conoscibilità,
dell’utilizzabilità e della pubblicità degli stessi, previsti dalle normative di riferimento. In
particolare, le informazioni relative ai fallimenti e alle altre procedure concorsuali possono essere
conservate per un periodo di tempo non superiore a 10 anni dalla data di apertura della
procedura di fallimento. Le società dovranno adottare misure per garantire la sicurezza,
l’integrità e la riservatezza delle informazioni commerciali”.
(fonte: www.garanteprivacy.it)
Riscaldamento: i consigli dell'ENEA sulla corretta manutenzione degli
impianti e per risparmiare sul costo della bolletta
Il 15 ottobre scorso in molti comuni italiani è stato dato il via libera
all'accensione dei termosifoni. I cittadini più freddolosi ne hanno ovviamente subito approfittato per
riscaldare le case perché, specie quando si esce da sotto le coperte o si sta molte ore seduti davanti a
uno scrittoio, il freddo accumulato genera brividi ed è anche causa dei primi raffreddori e mal di
gola. Lo stesso dicasi quando ci si trova sul luogo di lavoro o come nel caso degli studenti nelle aule
scolastiche: non c'è cosa peggiore che alzarsi da una sedia tutti intirizziti!
Quello che viene vissuto annualmente come un rito anticipatori dell'inverno che avanza merita
dunque un'attenzione davvero particolare. Perché non può e non deve ridursi nel mero gesto di
girare una manopola o spingere un bottone: riattivare il riscaldamento vuole infatti dire aver prima
verificato la corretta manutenzione della caldaia nonché mettere in pratica tutta una serie di
accorgimenti necessari per riuscire a evitare inutile sprechi di energia e dunque a risparmiare sul
costo della bolletta.
A tale scopo l'ENEA (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo
economico sostenibile) ha pubblicato nella sezione “news” del proprio sito internet, www.enea.it,
alcune regole che è bene conoscere:
1. La regola numero uno riguarda la sicurezza, ovvero la corretta manutenzione degli
impianti, fondamentale per consumare e inquinare meno e per evitare sanzioni. Infatti, un
impianto ben regolato e ben manutenuto consuma e inquina meno e chi non effettua la
manutenzione prevista dal DPR 74/2013, rischia una multa non inferiore a 500 euro. Utili
indicazioni sono disponibili nella Guida per l'esercizio, controllo e manutenzione degli
impianti termici, realizzata dall’ENEA nell’ambito delle attività di informazione e
formazione del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Unione
Nazionale Consumatori, Adiconsum, Assoclima, Assotermica, Confartigianato,
Federconsumatori e il mensile il TEST;
2. La regola numero due è applicare le valvole termostatiche, apparecchiature che aprono o
chiudono la circolazione dell’acqua calda nel termosifone e consentono di mantenere
costante la temperatura impostata, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più
frequentati e a evitare sprechi. Il Decreto Legislativo n.102/2014, che ha recepito la
direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, rende obbligatoria l’installazione di sistemi
di contabilizzazione e termoregolazione e l’adozione di un determinato criterio di
ripartizione dei costi. Per evitare le sanzioni previste dalla legge è necessario mettersi in
regola entro il 31 dicembre 2016. Per maggiori informazioni: Vademecum
termoregolazione e contabilizzazione del calore;
3. Una terza regola riguarda il controllo della temperatura e l’uso dei cronotermostati,
dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in
modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa. Scaldare troppo la casa
fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura di 20 - 22 gradi,
ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Attenzione, inoltre, perché
ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10 per cento sui consumi di
combustibile. Altra regola importante è il controllo delle ore di accensione. Il tempo
massimo giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui
è suddivisa l’Italia. Per i comuni in fascia “E” al via da domani il massimo sono 14 ore.
Oltre alle prime tre regole, l'ENEA ricorda infine che vi sono anche altri accorgimenti da adottare:
• Schermando le finestre la notte - chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti
- si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno. Inoltre è opportuno evitare di apporre
ostacoli davanti e sopra i termosifoni, in quanto mettere tende o mobili davanti ai
•
•
termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è fonte di
sprechi. Inoltre attenzione a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare
l’aria in una stanza bastano pochi minuti, evitando inutili dispersioni di calore. Altro
‘trucco’ semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore è quello di installare
pannelli riflettenti tra muro e termosifone;
Impianti di riscaldamento innovativi. Se l’impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne
la sostituzione ad esempio con le nuove caldaie a condensazione, le pompe di calore, o con
impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto
solare termico e/o da una pompa di calore alimentata da un impianto fotovoltaico;
Usufruire degli ecobonus. Per gli interventi sulle caldaie è possibile usufruire degli
ecobonus del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e del 55% per quella del
patrimonio edilizio. Altri interventi soggetti a detrazione fiscale riguardano serramenti e
infissi, pannelli solari, coibentazione e coperture, schermature solari e, da quest’anno,
anche la building automation, vale a dire, l’insieme dei dispositivi multimediali per il
controllo da remoto degli impianti termici.
(fonte: www.enea.it)
Informazioni di servizio:
ricordiamo ai soci che la nostra associazione riceve solo previo
appuntamento da concordare telefonicamente chiamando il 373 7530383,
attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
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