i mercati - Credito Valtellinese
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FTA Morning View martedì 24 gennaio 2017 Dalla Redazione di FTAOnline News MERCATO USA Usa: avvio di settimana debole a Wall Street La Borsa di New York ha chiuso la prima seduta della settimana in calo a causa dei timori sulla politica protezionistica di Trump. Il Dow Jones ha perso lo 0,14%, l'S&P 500 lo 0,27% e il Nasdaq Composite lo 0,04%. In ribasso anche il petrolio con il Wti che lascia sul terreno lo 0,88% a 52,72 dollari al barile. Sul fronte societario Autozone -3,99%. Secondo il New York Post, Amazon (+1,18%) potrebbe entrare sul mercato della rivendita di ricambi per auto. Halliburton -2,94%. Il gruppo dei servizi petroliferi ha avvertito che le condizioni dei mercati internazionali restano deboli. Nel quarto trimestre i ricavi sono calati più del previsto a 4,02 miliardi di dollari (-20,9%) contro i 4,09 miliardi del consensus. AMC Entertainment -0,58%. La catena di cinema e teatri ha annunciato l'acquisto della svedese Nordic Cinema Group Holding AB per 929 milioni di dollari in contanti. McDonald's -0,72% nonostante un utile trimestrale superiore alle attese. A pesare è il decimo calo consecutivo dei ricavi. Qualcomm -12,72%. Il produttore di chip è accusato da Apple di abuso di posizione dominante. Il gruppo di Cupertino ha avviato una causa legale da un miliardo di dollari. Cynosure +6,61%. Secondo Bloomberg, il gruppo dei laser starebbe esplorando diverse opzioni strategiche tra cui una possibile vendita della società. Aetna -2,65%. Un giudice federale ha bloccato l'acquisto della rivale Humana (+2,3%). Secondo John Bates l'operazione riduce sensibilmente la concorrenza sul mercato della vendita di assicurazione sanitaria. Aetna ha annunciato che presenterà ricorso contro la decisione. Yahoo +0,83% in attesa della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre. Sprint +2,69%. L'operatore di telefonia mobile ha rilevato il 33% di Tidal, piattaforma di streaming musicale del cantante Jay-Z, per 200 milioni di dollari. General Electric -2,52%. Diversi broker hanno ridotti il target price sul titolo della conglomerata dopo i risultati trimestrali di venerdì scorso. MERCATI ASIATICI Asia mista a causa di Trump. Ancora male Tokyo, bene Sydney Seduta altalenante per i mercati dell’Asia ancora in scia all’entrata in carica del nuovo presidente Usa Donald Trump. Trump lunedì ha ufficializzato il ritiro dalla Trans-Pacific Partnership (Tpp), partnership commerciale siglata tra 12 nazioni fortemente voluta dal Giappone e cui partecipa anche l’Australia (formalità quella di Trump, visto che l’accordo non era ancora stato ratificato dal Senato Usa). La mossa, secondo gli osservatori, avrà però come principale effetto il rafforzamento della Cina, visto che le nazioni orfane della Tpp non potranno che consolidare i rapporti con Pechino. Il dollaro continua a perdere moderatamente, anche se lo yen è in lieve correzione dopo il balzo dell’1,7% registrato nella seduta di lunedì (con l’apprezzamento più netto da luglio). Il risultato è stato una giornata altalenante per Tokyo con il Nikkei 225 che, appesantito soprattutto dai titoli finanziari e da quelli dei grandi esportatori, ha chiuso in declino dello 0,55% (la performance è stata identica per l’indice più ampio Topix). Sul fronte macroeconomico, la lettura preliminare dell’indice Pmi del Giappone stilato da Markit/Nikkei segna per gennaio un progresso a 52,8 punti, ai massimi di 35 mesi, dai 52,4 punti della lettura finale di dicembre. Seconda seduta consecutiva sulla parità per Seoul, con il Kospi che dopo l’apprezzamento dello 0,01% di lunedì registra la stessa performance ma in negativo. Sul fronte delle materie prime, l’oro perde terreno dopo il guadagno dello 0,7% di lunedì (quando aveva toccato i massimi di due mesi a oltre 1.220 dollari l’oncia), mentre il petrolio continua a deprezzarsi (era stata di quasi l’1% la flessione nella 1 precedente seduta), dopo che l’Iraq ha dichiarato di essere vicina a implementare gli impegni presi con l’Opec per il taglio alla produzione. I future sul rame guadagnano quasi mezzo punto percentuale (terza giornata consecutiva di progresso), grazie alle positive prospettive per la domanda in Usa ma anche in Cina, mentre il minerale di ferro rimbalza del 6% dopo una striscia negativa durata cinque sedute. Il risultato è un rally per i titoli minerari australiani (Rio Tinto sfiora un guadagno del 4% mentre South32 segna un progresso superiore al 6%) che bilancia la seduta negativa di petroliferi e finanziari a Sydney e l’S&P ASX 200 si apprezza dello 0,70% in chiusura. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno guadagnato lo 0,18% e lo 0,01% rispettivamente al termine degli scambi. In negativo invece lo Shenzhen Composite, deprezzatosi dello 0,30% in chiusura. A circa un’ora dallo stop alle contrattazioni Hong è in positivo: l’Hang Seng guadagna infatti intorno allo 0,30% (fa meglio l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, in progresso di circa lo 0,50%). PREAPERTURA ITALIA/EUROPA Future sugli indici azionari europei in rialzo: Eurostoxx 50 +0,25%, DAX +0,14%, CAC 40 +0,31%, FTSE 100 +0,34%. Le chiusure dei principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,85%, Francoforte (DAX) -0,73%, Parigi (CAC 40) -0,60%, Londra (FTSE 100) -0,66%, Milano (FTSE Mib) -0,78%. Future sugli indici azionari americani invariati. Le chiusure dei principali indici della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 0,27%, Nasdaq Composite -0,04%, Dow Jones Industrial -0,14%. Mercato azionario giapponese debole, il Nikkei 225 chiude a -0,55%. Borse cinesi in lieve rialzo: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,01%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento segna +0,3% circa. Euro poco sotto i massimi da inizio dicembre contro dollaro a 1,0772 toccati ieri sera. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,0740 circa. Bund future poco mosso dopo il recupero di ieri. Il contratto marzo 2017 segna 163,17 punti contro i 163,20 della chiusura della seduta precedente alle ore 22:00 e i 163,18 alle 17:30. Petrolio in recupero dai minimi di ieri. Il future marzo sul Brent segna 55,60 $/barile (da 54,70 circa), quello sul WTI segna 53,00 $/barile (da 52,20 circa). Oro poco sotto il massimo da metà novembre a 1219,50 $/oncia circa toccato nella notte: prezzo attuale in area 1214 $/oncia. DATI MACRO ATTESI Martedì 24 Gennaio 2017 01:30 GIA Indice PMI manifatturiero preliminare gen; 09:00 FRA Indice PMI manifatturiero preliminare gen; 09:00 FRA Indice PMI servizi preliminare gen; 09:30 GER Indice PMI manifatturiero preliminare gen; 09:30 GER Indice PMI servizi preliminare gen; 10:00 EUR Indice PMI composito preliminare gen; 10:00 EUR Indice PMI manifatturiero preliminare gen; 10:00 EUR Indice PMI servizi preliminare gen; 10:30 GB Decisione Alta Corte su Brexit; 15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero preliminare gen; 16:00 USA Vendite abitazioni esistenti dic. HEADLINES Giappone: governo lascia invariato l’outlook economico Il governo nipponico, nel suo rapporto mensile di gennaio, ha lasciato invariato l’outlook economico, sottolineando che il Giappone resta in moderata ripresa, dopo averlo migliorato per la prima volta in 21 mesi in dicembre. Nel rapporto, l’esecutivo 2 di Tokyo ha confermato il recupero della spesa delle famiglie, mentre gli investimenti delle aziende appaiono in stand-by. In ripresa anche produzione industriale e domanda estera. Giappone: Pmi Markit/Nikkei sale a 52,8 punti in gennaio Accelera anche in gennaio la crescita dell’attività manifatturiera del Giappone, che rimane per il quinto mese consecutivo in fase espansiva. La lettura preliminare dell’indice Pmi stilato da Markit/Nikkei segna infatti per il mese in chiusura un progresso a 52,8 punti, ai massimi di 35 mesi, dai 52,4 punti della lettura finale di dicembre (51,3 punti in novembre) e contro i 52,3 punti attesi dagli economisti. Volkswagen risarcirà 1,7 mld $ ai concessionari Usa Il giudice distrettuale Usa Charles Breyer ha approvato lunedì l’accordo di patteggiamento che prevede risarcimenti per complessivi 1,2 miliardi di dollari in contanti da parte di Volkswagen ai concessionari Usa in relazione allo scandalo per la manipolazione dei test sulle emissioni dei motori diesel prodotti da Wolfsburg (il cosiddetto Dieselgate). Il colosso automobilistico tedesco risarcirà nel corso di 18 mesi in media 1,85 milioni di dollari a 650 concessionari. Cifra definita “ragionevole e adeguata” da Breyer e che arriva a quasi 1,7 miliardi di dollari, con l’aggiunta degli incentivi alla vendita. Sale così a circa 22 miliardi di dollari il valore complessivo degli accordi di risarcimento siglati in Usa da Wolfsburg. Volkswagen aveva chiuso in rally del 2,77% la seduta di lunedì a Francoforte, contro il declino dello 0,73% del Dax. Lacker (Fed di Richmond) spinge per un’accelerata sui tassi Jeffrey Lacker, capo della Federal Reserve Bank di Richmond ma in procinto di ritirarsi il prossimo ottobre, teme un possibile rimbalzo dell’inflazione in Usa a meno che l’istituto centrale di Washington non alzi i tassi d’interesse più rapidamente di quanto già anticipato. “In questo momento penso che siamo a rischio di finire dietro la curva, quindi sono un sostenitore di una spinta sui tassi un po’ più aggressiva rispetto ai miei colleghi”, ha detto in un’intervista a Wcve, emittente radiofonica di Richmond. Lacker, considerato un falco della Federal Reserve, per anni ha ammonito sui rischi di un’impennata dell’inflazione, in assenza di rialzo dei tassi, nonostante questa fosse rimasta intorno al target del 2% della Fed per gran parte del tempo. Il Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie) nel meeting di 13-14 dicembre aveva rialzato di 25 punti base i tassi (a un range dello 0,50-0,75%), a giusto un anno dal dicembre 2015 quando erano stati aumentati per la prima volta dal 2006, anticipando per il 2017 tre ulteriori incrementi. DISCLAIMER I dati di analisi sono forniti da FTA Online, società di ricerca finanziaria, in base a ricerche proprietarie. Credito Valtellinese S.c. non ha modificato e non certifica la validita' di questi dati. Questa analisi non costituisce in alcun modo un servizio di consulenza finanziaria, né offerta al pubblico: le informazioni pubblicate sono di natura standardizzata e generale e non costituiscono pertanto una precisa raccomandazione ad investire, ad acquistare o vendere alcuno degli strumenti finanziari analizzati. 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