ROMEO E GIULIETTA

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ROMEO E GIULIETTA
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COMUNICATO STAMPA
Con preghiera di pubblicazione
27 gennaio 2014
FACTORY- COMPAGNIA TRANSADRIATICA
ROMEO E GIULIETTA
PADOVA
ARTI INFERIORI 11° edizione
STAGIONE TEATRALE 2013-2014
Per ARTI INFERIORI - rassegna di teatro contemporaneo promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di
Padova in collaborazione con Arteven, inserita nel format di RAM (Ricerche Artistiche Metropolitane) - giovedì 30
gennaio ore 21 all’MPX Multisala Pio X di Padova in palcoscenico FACTORY- COMPAGNIA TRANSADRIATICA
nello spettacolo ROMEO E GIULIETTA di William Shakespeare, adattamento e traduzione di Francesco Niccolini e
regia di Tonio De Nitto. Romeo e Giulietta è chiedersi quanto i genitori amino veramente i figli, quanto possano
capirli, quanto invece non imparino a farlo troppo tardi; è un gruppo di famiglia sbiadito e accartocciato dal tempo,
una foto che ritrova vigore e carne per poi consumarsi e scolorirsi di nuovo. Romeo e Giulietta sono le morti
innocenti, i desideri irrealizzati e la capacità di sognare che non può esserci tolta, due adolescenti di una comitiva
che si cancella per sempre nel tempo di un paio di giorni, il vuoto lasciato, il segno della tragedia che ha sconvolto
una comunità e che non sarà mai rimosso. Romeo e Giulietta sono i sette interpreti impegnati con tripli salti mortali
in doppi ruoli diametralmente opposti l’uno all’altro.
Romeo e Giulietta, perché scriverne un'altra versione, ci spiega Francesco Niccolini: <<Tutto ebbe inizio
vent'anni fa. Andai a vedere le prove di uno spettacolo di Teatro Settimo, La storia di Romeo e Giulietta. Fino ad
allora mi era sembrata la tragedia più melensa di Shakespeare, ma cambiai idea. Negli anni seguenti credo di aver
rivisto quell'edizione molte volte e di non aver più smesso di commuovermi. Non tanto per la dolorosa storia
d'amore di quei due ragazzini ma per quei cinque cadaveri adolescenti che occupano la scena alla fine di tutto:
cinque cadaveri e nessun motivo valido per morire, farsi uccidere o, peggio, darsi la morte. Con gli anni credo che
"Romeo e Giulietta" sia lo spettacolo di cui ho visto più versioni, qualcuna davvero indimenticabile. Quando Tonio
De Nitto mi ha proposto di adattare alla sua compagnia quel testo, mi è venuta un'idea al limite dell'incoscienza:
non accontentarmi di adattare una traduzione esistente, ma ritradurre in rima, così come nell'originale
shakespeariano. All'inizio credevo di morire. I primi versi un'autentica tortura. Ma piano piano la mente si abitua ai
nuovi ritmi e le dita corrono sui versi, sulle rime, sui giochi di parola. Più un'intuizione di Tonio: scrivere i dialoghi
dei due innamorati non in rima, ma nella prosa più semplice e piana possibile. Una grandissima idea, perché
l'amore che ti fulmina non ha bisogno delle regole e delle forme che servono per relazionarsi con il mondo,
soprattutto quel mondo ostile e vigliacco nel quale prevalgono violenza e arroganza. Tutto è gioco, tutto è
capriccio, il ritmo e il tono scherzosi, la storia spesso comica, fino a prova contraria, fino al sangue versato, fino a
un padre che dà della puttana alla figlia, fino alla morte dei compagni di gioco, fino al rimpianto più feroce e alla
colpa. Come nel più classico dei casi da tragedia, la colpa dei padri, che – come scrive Pasolini – deve essere
gravissima per meritare una così atroce punizione. Ed è questo il motivo per cui amo tanto "Romeo e Giulietta":
perché racconta la colpa più grave in assoluto di cui noi essere umani ci macchiamo e subiamo allo stesso tempo,
la soppressione dell'infanzia e dell'adolescenza. Una soppressione che tutti piangono, perché tutti siamo stati
ragazzi e poi tutto è finito. Lavorare, parola dopo parola, verso dopo verso, al "Romeo e Giulietta" di William
Shakespeare mi sembra il più bel modo per invecchiare senza perdere di vista l’importanza della giovinezza: la
propria, quella dei genitori, e degli adulti che un giorno saremo: non c’è niente da fare, ci ricorda Shakespeare, la
giovinezza morirà per tutti. A noi trovare un modo, un miracolo, perché non muoia. Allora impariamo le parole
d’amore di Romeo e quelle di Giulietta, impariamole a memoria, par coeur, come dicono i francesi, ché è più
bello.>>
BIGLIETTI intero € 12 - ridotto € 10 per studenti tessere “Studiare a Padova card 2013-14” e “Carta Giovani”, e
possessori Carta Più e MultiPiù Feltrinelli. PREVENDITA E VENDITA BIGLIETTI all’MPX prevendita il giorno
precedente ogni spettacolo ore 18.00 - 20.00 e vendita il giorno dello spettacolo dalle ore 18.00. Tutti i biglietti
sono in prevendita anche on-line su www.arteven.it, www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita vivaticket by Charta.
Punto vendita autorizzato vivaticket by Charta a Padova, sia per abbonamenti che per biglietti: Ruzante Viaggi in
Via Santa Sofia, 88 dal lunedì al venerdì ore 9.30 - 13 /15.30 - 19 e sabato ore 9.30 - 12.30, tel. 049 8750091 [email protected]
INFO MPX Multisala Pio X - Via Bonporti 22 (zona Duomo) tel. 049 8774325 - [email protected]
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Il programma 2014 prosegue:
Approda a Padova il progetto europeo MQVE AWARD - More Quality - Visual theatre for Europe a cui Arteven aderisce per l’Italia: Il 14
febbraio appuntamento con MALASOMBRA, iniziativa progettuale nata dalla collaborazione tra la compagnia AU MENTS (Spagna - Cile), il
disegnatore Max (Spagna), premio nazionale di Comic 2007, Rodrigo Latorre, direttore del gruppo musicale La mano Ajena (Cile) e i musicisti
Kiko Barrenengoa, Puter e Gato del gruppo rock sperimentale “Fábrica Primera”, con l’idea di realizzare uno spettacolo d’autore. Dalle ore
18.00 (prima dello spettacolo) SWAPARTY INFERIORI scambio di idee, libri, cd e vestiti, in collaborazione con Swap Padova e Progetto
Giovani. Martedì 25 febbraio è la volta di GIULIO CESARE Julius Caesar di William Shakespeare, spettacolo scelto dalla commissione del
Globe Theatre di Londra a rappresentare l'Italia nel Festival Globe to Globe - parte delle celebrazioni per le Olimpiadi di Londra del 2012. Alle
ore 18.00 per la nona edizione di PALCOSCENICO CINEMA! incontro con i giovani interpreti dello spettacolo GIANDOMENICO CUPAIUOLO,
ROBERTO MANZI, ERSILIA LOMBARDO, LUCAS WALDEM ZANFORLINI, LIVIA CASTIGLIONI, GABRIELE PORTOGHESE e a seguire la
proiezione del film CESARE DEVE MORIRE di Paolo e Vittorio Taviani. Entrata libera. Il 6 marzo MARIA PAIATO è interprete di ANNA
CAPPELLI, uno studio di Annibale Ruccello. Sabato 22 marzo, con la regia di Valerio Binasco, è di scena IVANO MARESCOTTI ne LA
FONDAZIONE di Raffaello Baldini, regia di Valerio Binasco. La stagione si chiude il 10 aprile con LA STORIA DI ANTIGONE Favola in musica
per cornacchie, cani selvatici, maledizioni, tiranni, sepolcri & fanciulle in fiore riscritta da Ali Smith dalla tragedia di Sofocle, raccontata da
ANITA CAPRIOLI e cantata da Didie Caria con la regia di Roberto Tarasco.
UFFICIO STAMPA ARTEVEN
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