TRIBUNA ITALIANA MARCO_1069
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Domani si dimette Benedetto XVI. Verso il Conclave Servizi a pagina 6 e 7 AÑO 36 - EDICION Nº 1475 - 27 DE FEBRERO DE 2013 - PRECIO DEL EJEMPLAR $10,00 - TRIBUNA ITALIANA - ITALTRIBUNA S.A. www.tribunaitaliana.com Hipólito Yrigoyen 986 - 6º P | C1086AAP C.A.B.A | Tel/Fax: +54 11 4330-0977/78 | [email protected] | [email protected] TERREMOTO POLITICO: L’ITALIA DAVANTI ALL’ABISSO DELL’INGOVERNABILITÀ HANNO VINTO GRILLO E MERLO In Italia Bersani ottiene la maggioranza alla Camera, ma al Senato non ci son maggioranze in vista. Il movimento 5 stelle di Grillo primo partito in Italia, con oltre il 25% dei voti. Grande rimonta di Berlusconi, ma non serve a niente. Deludente risultato di Monti. Fini rimane fuori dalla Camera e l’Udc è quasi sparita. All’estero grande successo del MAIE, che ottiene tre deputati e due senatori. L'unica certezza è la netta affermazione del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Ed il forte rischio di ingovernabilità. Questo l'esito delle elezioni parlamentari per la XVII legislatura. Al centrosinistra va il premio di maggioranza a Montecitorio, ma lo scarto è dello 0,36% sul centrodestra. Dei 617 seggi finora attribuiti, ne prende 340 mentre il centrodestra ne ha 124, il Movimento 5 stelle 108, la coalizione di Monti 45. A Palazzo Madama, invece, nessuna coalizione ha i 158 seggi necessari per governare da sola. In particolare, quando il dato non comprende Trentino, V.d'Aosta, Estero, 119 seggi vanno al centrosinistra, 117 al centrodestra, 54 a Grillo, 18 a Monti. Un risultato che mette l’Italia sull’orlo dell’abisso dell’ingovernabilità e che i sondaggi della vigilia non avevano annunciato, almeno in queste proporzioni. Pierluigi Bersani, leader del Pd, ha parlato ieri in una conferenza stampa, nella quale ha mostrato tutta la frustrazione del centrosinistra per un risultato che qualche settimana fa sembrava brillante e che ora si è rivelato quasi negativo. "E' chiaro che chi non riesce a garantire governabilità non può dire di aver vinto. Non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi e questa è la nostra delusione", ha detto Bersani. "Questa cosa non avverrebbe in Continua a pagina 2 In Italia tanti dubbi dopo il voto, all’estero grande successo del MAIE E se tutto tornasse come prima, a dicembre del 2011 quando grazie alla saggezza del Presidente della Repubblica l’Italia riuscì a risalire la china e ad allontanarsi dall’abisso? Allora Pdl e Pd, cioè Berlusconi e Bersani, più Casini e Fini, appoggiarono Mario Monti e il governo dei tecnici, con l’obiettivo di traghettare l’Italia fuori dalla crisi, nei mesi che mancavano alla fine della legislatura. Un obiettivo raggiunto per due ragioni: il prestigio internazionale di Monti (e la sua dichiarata volontà di tornare a casa dopo la fine del suo governo) e di molti dei tecnici del suo governo e l’appoggio bipartizan alle dure misure prese per mettere i conti in regola. Poi le cose cambiarono, lo spread si ridusse notevolmente, sfumò la paura della crisi e cominciò a modificarsi il quadro politico. I sondaggi davano una sicura e rassicurante vittoria del Pd, il centro lanciava una alleanza con Monti (che intanto cambiava Continua a pagina 8 Merlo: Soddisfatto e preoccupato “Felice e soddisfatto per il risultato che ha ottenuto il MAIE, ma molto preoccupato per il quadro politico italiano che è uscito dalle urne”. Lo ha detto l’on. Ricardo Merlo, fondatore e deputato confermato del Movimento Associativo Italiano all’Estero, nel primo commento ai risultati delle elezioni italiane. Merlo col MAIE ha ottenuto 129.831 voti alla Camera e 120.290 voti al Senato e con quei numeri ha vinto nella Ripartizione America Meridionale. Ma anche nelle altre ripartizioni ha avuto successo. Nell’America Settentrionale e centrale ha conquistato un deputato e in Europa un senatore. LEGGI RISULTATI DEL VOTO ALL’ESTERO A PAGINA 9 E 10 DALLA VALIGIA DI CARTONE AI PALAZZI DEL POTERE… Ieri, “m’hijo el doctor”, oggi, “mi nieto deputato” di DANTE RUSCICA La febbre della campagna elettorale è passata. E’ ora di ricomporsi e pensare al futuro. Stop alla propaganda, alle lettere affettuose per sconosciuti, salutati con grande affetto solo perchè ci potevano dare il voto. Stop agli insulti e alle dicerie sugli avversari, stop ai sorrisi e agli abbracci forzati, stop alle pro- messe bugiarde... Per gli sconfitti è finita anche l’ansia e la drammatica preoccupazione di imparare a parlare bene l’italiano e di cercare di carpire qualche rudimento del linguaggio politico romano. Addio, insomma, a tante ansie notturne e ai sogni di gloria... Ora i giochi sono fatti e quel ch’ è stato, è stato. Continua a pagina 8