TRIBUNA ITALIANA MARCO_1069

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TRIBUNA ITALIANA MARCO_1069
Domani si dimette
Benedetto XVI.
Verso il Conclave
Servizi a pagina 6 e 7
AÑO 36 - EDICION Nº 1475 - 27 DE FEBRERO DE 2013 - PRECIO DEL EJEMPLAR $10,00 - TRIBUNA ITALIANA - ITALTRIBUNA S.A. www.tribunaitaliana.com
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TERREMOTO POLITICO: L’ITALIA DAVANTI ALL’ABISSO DELL’INGOVERNABILITÀ
HANNO VINTO GRILLO E MERLO
In Italia Bersani ottiene la maggioranza alla Camera, ma al Senato non ci son maggioranze in vista. Il movimento 5 stelle di Grillo primo partito in Italia, con oltre il
25% dei voti. Grande rimonta di Berlusconi, ma non serve a niente. Deludente risultato di Monti. Fini rimane fuori dalla Camera e l’Udc è quasi sparita. All’estero grande successo del MAIE, che ottiene tre deputati e due senatori.
L'unica certezza è la netta affermazione del Movimento 5 Stelle
di Beppe Grillo. Ed il forte rischio
di ingovernabilità. Questo l'esito
delle elezioni parlamentari per la
XVII legislatura. Al centrosinistra
va il premio di maggioranza a
Montecitorio, ma lo scarto è dello
0,36% sul centrodestra.
Dei 617 seggi finora attribuiti,
ne prende 340 mentre il centrodestra ne ha 124, il Movimento 5
stelle 108, la coalizione di Monti
45.
A Palazzo Madama, invece,
nessuna coalizione ha i 158 seggi
necessari per governare da sola.
In particolare, quando il dato non
comprende Trentino, V.d'Aosta,
Estero, 119 seggi vanno al centrosinistra, 117 al centrodestra, 54 a
Grillo, 18 a Monti.
Un risultato che mette l’Italia
sull’orlo dell’abisso dell’ingovernabilità e che i sondaggi della vigilia non avevano annunciato, almeno in queste proporzioni.
Pierluigi Bersani, leader del Pd,
ha parlato ieri in una conferenza
stampa, nella quale ha mostrato
tutta la frustrazione del centrosinistra per un risultato che qualche
settimana fa sembrava brillante e
che ora si è rivelato quasi negativo.
"E' chiaro che chi non riesce a
garantire governabilità non può
dire di aver vinto. Non abbiamo
vinto anche se siamo arrivati primi e questa è la nostra delusione",
ha detto Bersani.
"Questa cosa non avverrebbe in
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In Italia tanti dubbi
dopo il voto,
all’estero grande
successo del MAIE
E se tutto tornasse come prima, a dicembre del 2011 quando
grazie alla saggezza del Presidente della Repubblica l’Italia riuscì a risalire la china e ad allontanarsi dall’abisso?
Allora Pdl e Pd, cioè Berlusconi e Bersani, più Casini e Fini,
appoggiarono Mario Monti e il governo dei tecnici, con l’obiettivo di traghettare l’Italia fuori dalla crisi, nei mesi che mancavano alla fine della legislatura. Un obiettivo raggiunto per due ragioni: il prestigio internazionale di Monti (e la sua dichiarata volontà di tornare a casa dopo la fine del suo governo) e di molti dei
tecnici del suo governo e l’appoggio bipartizan alle dure misure
prese per mettere i conti in regola.
Poi le cose cambiarono, lo spread si ridusse notevolmente,
sfumò la paura della crisi e cominciò a modificarsi il quadro politico. I sondaggi davano una sicura e rassicurante vittoria del Pd,
il centro lanciava una alleanza con Monti (che intanto cambiava
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Merlo: Soddisfatto
e preoccupato
“Felice e soddisfatto per il risultato che ha ottenuto il
MAIE, ma molto preoccupato per il quadro politico italiano
che è uscito dalle urne”. Lo ha detto l’on. Ricardo Merlo,
fondatore e deputato confermato del Movimento Associativo
Italiano all’Estero, nel primo commento ai risultati delle elezioni italiane.
Merlo col MAIE ha ottenuto 129.831 voti alla Camera e
120.290 voti al Senato e con quei numeri ha vinto nella Ripartizione America Meridionale. Ma anche nelle altre ripartizioni ha avuto successo. Nell’America Settentrionale e
centrale ha conquistato un deputato e in Europa un senatore.
LEGGI RISULTATI DEL VOTO ALL’ESTERO A PAGINA 9 E 10
DALLA VALIGIA DI CARTONE AI PALAZZI DEL POTERE…
Ieri, “m’hijo el doctor”,
oggi, “mi nieto deputato”
di DANTE RUSCICA
La febbre della campagna elettorale è passata. E’
ora di ricomporsi e pensare al futuro. Stop alla propaganda, alle lettere affettuose per sconosciuti, salutati con grande affetto solo perchè ci potevano dare
il voto. Stop agli insulti e alle dicerie sugli avversari, stop ai sorrisi e agli abbracci forzati, stop alle pro-
messe bugiarde...
Per gli sconfitti è finita anche l’ansia e la drammatica preoccupazione di imparare a parlare bene l’italiano e di cercare di carpire qualche rudimento del
linguaggio politico romano. Addio, insomma, a tante ansie notturne e ai sogni di gloria...
Ora i giochi sono fatti e quel ch’ è stato, è stato.
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