Export newsletter Svizzera italiana agosto 2016

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Export newsletter Svizzera italiana agosto 2016
C O M M E R C I O
E S T E R O
Maggiori standard di sicurezza per le navi
con la nuova normativa SOLAS
di Monica Zurfluh,
Responsabile S-GE per la Svizzera italiana
e Marco Passalia,
Responsabile Servizio Export Cc-Ti
L
a sicurezza della navigazione per la salvaguardia della vita umana in mare sembra
un tema astratto per una Nazione senza
sbocco sul mare, come è il caso della Svizzera.
Non va però dimenticato che il nostro Paese dispone di una flotta navale mercantile e che la
sicurezza della navigazione è comunque una problematica fondamentale per l’export e il settore
delle spedizioni. Con un breve excursus storico,
ricordiamo che è dall’inizio del secolo scorso –
dopo disastri marittimi importanti, come quello
del Titanic nel 1914 – che si è sentita la necessità
di creare una regolamentazione a livello internazionale che sopperisse alle carenze tecniche a favore del bene comune. È così quindi che nacque
la Convenzione SOLAS, Safety Of Life At Sea,
un testo per la salvaguardia della vita in mare,
che venne, negli anni, continuamente aggiornato grazie alla creazione dell’Organizzazione internazionale marittima (IMO). Questo accordo
ha ufficializzato l’impegno di quasi tutti gli Stati
del mondo a far rispettare norme minime di sicurezza alle proprie navi: paratie stagne ed ignifughe anche orizzontalmente per tutto lo scafo;
strumenti per la salvaguardia della vita umana in
mare; mezzi di prevenzione e spegnimento degli
incendi; radiotelegrafo a bordo e funzionante. La
Convenzione SOLAS nelle sue forme successive è
generalmente considerata come la più importante
di tutti i trattati internazionali in materia di sicurezza delle navi mercantili.
Le novità del 2016
Lo spunto storico ci fa tornare ai giorni nostri per
presentare l’ultimo aggiornamento della SOLAS,
entrato in vigore il 1 luglio 2016 (con un periodo
transitorio di 3 mesi), che inserisce l’obbligo di dichiarare la massa lorda verificata (l’accertamento
del “gross weight”, definito semplicemente come
“VGM”, Verified Gross Mass) di ogni container
prima del carico a bordo della nave. Il responsabile di tale verifica del peso del container è lo
spedizioniere (“shipper”) indicato sulla polizza di
20 | Ticino Business
carico. Il dato della VGM e i dettagli della spedizione devono essere comunicati tramite un documento redatto su carta intestata, allegando la
ricevuta della pesatura. Queste informazioni dovranno essere trasmesse con sufficiente anticipo
rispetto all’imbarco per la preparazione e l’attuazione del piano di stivaggio nave nel rispetto dei
tempi. Il dato VGM dovrà poi essere conservato,
da tutte le parti coinvolte (shipper, nave, terminalista), fino allo sbarco del singolo container e,
comunque, per almeno 3 mesi. Riguardo alle tolleranze, tenendo conto anche che “svariati carichi
trasportati in container possono subire modifiche
naturali della loro massa dal momento del confezionamento e pesatura al momento della consegna”, il livello di tolleranza è fissato in più o meno
il 3% del valore scritto sul certificato.
È da sottolineare che senza questa “pesatura anticipata”, il vettore marittimo dovrà rifiutare il container ma questo problema può essere risolto, nel
caso in cui vi sia dell’apparecchiatura certificata,
pesando il container confezionato direttamente
al porto. Il vettore inoltre non avrà nessun obbligo di verifica circa la correttezza della pesatura.
Tutto è quindi in mano allo spedizioniere che può
comunque delegare a un soggetto terzo la responsabilità di certificare il peso del container.
La ratio della nuova norma è quindi quella di ampliare gli standard di sicurezza, evitando così problemi di sbilanciamento durante la navigazione,
di stabilità durante le fasi di carico e scarico dei
container nonché di un non corretto o improprio
“lashing and securing” della merce a bordo. Per
realizzare tale obiettivo si è quindi deciso di anticipare gli strumenti preventivi ad un momento precedente la fase di imbarco, ponendo un maggiore
onere di cooperazione in capo allo “shipper”.
C O M M E R C IO
E STER O
Pagine a cura di
Switzerland Global Enterprise
PROSSIME GIORNATE DI CONSULENZA PAESE
LUGANO
• ARGENTINA/CILE/URUGUAY/PARAGUAY: martedì 20 settembre 2016
• SUDAFRICA: giovedi 22 settembre 2016
• STATI DEL GOLFO: venerdì 23 settembre 2016
• NORDICS: giovedì 29 settembre 2016
• KAZAKISTAN: lunedì 24 ottobre 2016
• REGNO UNITO: giovedì 27 ottobre 2016
• INDIA: giovedì 17 novembre 2016
• GERMANIA: martedì 29 novembre 2016
Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro
individuale gratuito con i consulenti di Switzerland Global Enterprise e con i collaboratori degli Swiss
Business Hub all’estero. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati
o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con Switzerland Global Enterprise
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Prospettive di export per le PMI nel
3° trimestre 2016: le PMI verso la Cina
Le PMI svizzere vedono un grande potenziale nel mercato cinese, è quanto emerge da un sondaggio condotto da
Switzerland Global Enterprise tra circa 200 piccole e medie
imprese esportatrici. Le esportazioni verso la Cina acquisiranno dunque importanza nei prossimi cinque anni. Ad
essere particolarmente attive sono le imprese dell’industria
MEM. Credit Suisse ritiene che vi siano buone opportunità
di vendita per le PMI svizzere in Cina. Nel prossimo semestre crescita e valuta dovrebbero seguire un andamento favorevole agli esportatori locali. Il clima tra le PMI esportatrici
svizzere si è risollevato ulteriormente e non è mai stato così
positivo dall’eliminazione della soglia minima di cambio con
l’euro, operata dalla BNS a gennaio 2015.
Bettina Rutschi, Senior Economist di Credit Suisse afferma:
“attualmente il principale motore della crescita dell’economia cinese è costituito dalla spesa al consumo. Anche se
è vero che nel secondo semestre 2016 ci attendiamo una
crescita più contenuta di tale spesa, dovuta ad un leggero peggioramento della situazione del mercato del lavoro.
Complessivamente, anche nel 2016 ci si attende in Cina una
crescita economica elevata, pari al 6,5%, confermando in
tal senso le buone prospettive d’export per le PMI svizzere, tanto più che nei prossimi mesi il franco svizzero do-
vrebbe svalutarsi dell’1,5% nei confronti dello yuan cinese.”
Alberto Silini, responsabile Consulenza presso Switzerland
Global Enterprise (S-GE) sostiene: “in qualità di enorme
potenza economica e di consumo, la Cina costituisce un
mercato d’esportazione ben promettente per le PMI, indipendentemente dalle oscillazioni congiunturali attuali. Anche
le nicchie possono trovare grandi spazi e sono sempre di più
le PMI che vogliono beneficiarne. L’accordo di libero scambio permette inoltre di risparmiare sui dazi e numerose PMI
lo utilizzano già. A seconda del settore, la regolamentazione locale e la concorrenza dominante possono essere molto
esigenti, è perciò necessario disporre di una preparazione di
base ed effettuare una ricerca di partner, motivo per cui molte PMI cercano aiuto esternamente.”
Brexit: il rischio maggiore è l’incertezza
Una settimana dopo il referendum dei britannici contro l’ulteriore permanenza nell’UE, Switzerland Global Enterprise ha
svolto un webinar sulla Brexit.
Per le imprese esportatrici svizzere l’uscita dei britannici dall’UE rappresenta un fattore d’incertezza, soprattutto in
un’economia mondiale di per sé già parecchio instabile e continuamente minata nella sua crescita da nuovi focolai di crisi.
Questo fattore d’incertezza ha il suo peso. Il Regno Unito è
pur sempre per la Svizzera il sesto mercato d’esportazione al
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mondo (volume: CHF 13,1 miliardi / esclusi i metalli preziosi).
Una destinazione d’export che proprio negli ultimi anni ha
acquistato importanza – grazie alla solida crescita economica
e alla sterlina relativamente forte.
Anche se l’impatto della Brexit è ancora difficilmente stimabile, le imprese esportatrici svizzere possono intanto prepararsi
ad affrontare eventuali rischi adottando misure preventive. Lo
Swiss Business Hub UK consiglia ad esempio:
•di analizzare attentamente i rischi monetari CHF-GBP
nell’impresa e di tenerli costantemente sotto controllo (a inizio luglio la sterlina è crollata a un minimo storico)
•di cercare il contatto e la comunicazione con i clienti e i fornitori
nel Regno Unito e di approfondirli ove possibile e necessario
• di analizzare minuziosamente i rischi a cui sono esposti i
clienti aziendali nel Regno Unito a seguito della Brexit per
essere pronti ad esempio a eventuali cali di ordinativi
•di verificare la catena del valore aggiunto che include il
Regno Unito per individuare eventuali punti deboli
•di verificare gli attuali legami giuridici e contrattuali nel
Regno Unito e modificare eventualmente le attuali modalità
•di considerare per tempo eventuali costi aggiuntivi e un
onere amministrativo maggiore a causa di controlli doganali
più rigidi, nuove norme e regolamenti e la reintroduzione di
tasse (ad esempio dazi doganali)
•di preventivare un onere amministrativo più elevato per il
reclutamento del personale e per l’invio di collaboratori nel
Regno Unito
•di monitorare il panorama fiscale.
Consulenza Paese Regno Unito, (27 ottobre, a Lugano)
www.s-ge.com/svizzera/export/it/event/
consulenza-paese-regno-unito
Prevista l’introduzione dell’IVA
negli Stati Arabi del Golfo
PwC: FAQ – VAT in the GCC (in EN)
www.pwc.com/m1/en/tax/documents/what-is-vat-faqon-vat-in-the-gcc.pdf
Consulenza Paese Stati del Golfo (23 settembre, a Lugano)
www.s-ge.com/svizzera/export/it/event/
consulenza-paese-stati-del-golfo
Firmato l’accordo di libero scambio
AELS-Georgia
Nell’ambito di una conferenza dei ministri AELS, il 27 giugno scorso è stato firmato a Berna, un ampio accordo di
libero scambio tra la Georgia e gli Stati AELS (Svizzera,
Liechtenstein, Norvegia e Islanda).
L’accordo di libero scambio tra la Georgia e gli Stati AELS
include tra l’altro l’eliminazione o la riduzione di dazi nelle
transazioni commerciali, le regole d’origine, le disposizioni
sanitarie e fitosanitarie, l’abolizione di ostacoli tecnici al commercio, nonché gli accordi sulla protezione degli investimenti,
sulla tutela della proprietà intellettuale, sull’accesso ad appalti
pubblici e ai servizi.
Con l’accordo di libero scambio, che deve essere ancora ratificato dai singoli stati contraenti prima dell’entrata in vigore, la Svizzera e la Georgia si auspicano di poter sviluppare
considerevolmente il loro sinora modesto commercio bilaterale (2015: CHF 39 milioni) nel corso degli anni. Attualmente
la Svizzera esporta in Georgia prevalentemente prodotti
farmaceutici (52%), di orologeria (11%) e strumenti ottici e
medici (7%). In direzione contraria, ovvero dalla Georgia alla Svizzera, si importano soprattutto prodotti tessili e capi
d’abbigliamento.
EFTA: EFTA States sign Free Trade Agreement with Georgia
www.efta.int/Free-Trade/news/EFTA-States-sign-FreeTrade-Agreement-Georgia-328686
Nei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) si
discute da tempo dell’introduzione dell’IVA. Ora sembra che
il progetto venga concretizzato. La nuova tassa dovrebbe
entrare in vigore all’inizio del 2018 o del 2019.
L’IVA verrà introdotta: probabilmente con un’aliquota standard
del 5% per tutti gli Stati membri del Consiglio di cooperazione
del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar,
Oman, e Bahrein). Per quanto riguarda i generi alimentari di
base, nonché prodotti e servizi nei settori della formazione e
sanitari, si attendono aliquote IVA ridotte (fino allo 0%).
Si può ritenere che i regolamenti sull’IVA negli Stati Arabi
del Golfo seguiranno in generale standard internazionali
secondo cui l’IVA andrà prelevata all’importazione di merci
provenienti dall’estero e per quanto riguarda la detrazione/
deducibilità IVA valgono le stesse o per lo meno regole simili
a quelle svizzere.
Informazioni Paese Georgia
www.s-ge.com/svizzera/export/it/blog/
informazioni-paese-georgia
PwC: Indirect taxation – VAT implementation in the GCC (in EN)
www.pwc.com/m1/en/services/tax/vat-implementation.html
Debolezze e punti di forza dell’industria africana
Questi requisiti basilari in parte insufficienti possono tuttavia
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Industria 4.0 in Africa: l’industrializzazione
del continente offre opportunità
La trasformazione digitale non cambia soltanto i Paesi industrializzati. Anche il continente africano è interessato dalla
digitalizzazione e salta alcuni passi dello sviluppo.
Al momento l’influsso della quarta rivoluzione industriale sulle
economie africane è ancora poco rilevante. Il continente deve
fare i conti con problemi fondamentali relativi alle infrastrutture, per esempio la garanzia di un’erogazione di corrente costante e capillare, la creazione e il potenziamento di una rete
di comunicazione affidabile e l’accesso a internet per tutti.
avere anche un lato positivo. L’industria del continente africano non è soggetta a così tante regolamentazioni e pertanto è
in grado di adattarsi in modo rapido. Inoltre quasi tutti i sistemi IT esistenti nelle aziende industriali dovranno essere sostituiti a breve, il che consente di installare hardware e software
di ultima generazione. Di conseguenza l’Africa ha il potenziale
per saltare determinati sviluppi e passare all’avanguardia.
Creare in primo luogo le condizioni quadro
Il problema rimane comunque il fabbisogno di corrente elettrica costante e le alte spese di investimento legate ai nuovi
sistemi IT. Allo stesso tempo mancano incentivi da parte dello
stato in grado di rendere gli investimenti interessanti. Secondo
alcune voci positive dei leader economici, il crescente fabbisogno di corrente elettrica potrebbe agevolare lo sviluppo di forme di produzione di energia da fonti rinnovabili. Anita Dietiker,
responsabile dello Swiss Business Hub South Africa, ritiene che questo rappresenti il maggiore potenziale per le PMI
svizzere nel settore energetico: “le imprese svizzere possono
mettere a disposizione il loro know how in materia di energie
rinnovabili e accompagnare il processo di creazione di un
approvvigionamento di energia elettrica sostenibile”.
Studio Deloitte: “Is Africa ready for digital transformation?”
(in EN)
file://langroup.local/UserHomeSGE/des/Downloads/zaAfrica-industry-4.0-report-April14.pdf
2 anni di governo Modi: l’India
conquista il suo posto nella catena
globale del valore
Maggiori investimenti esteri diretti, una crescita economica costante e facilitazioni generali per le attività commerciali permettono all’India di essere sotto una buona luce. Anche se non
tutti i problemi sono stati risolti, il Paese è sulla buona strada.
Le promesse del governo Modi di rafforzare l’economia hanno
risvegliato molte attese, sia tra la popolazione locale, sia tra i
potenziali investitori esteri. Inoltre, si vedono già i primi miglioramenti. Vi è maggiore trasparenza nel business e la burocrazia si è alleggerita, inoltre vige un clima di maggior affidabilità.
La popolazione indiana deve però costantemente fare i conti
con un tasso di disoccupazione elevato, con una scarsa domanda al consumo e con entrate in diminuzione delle imprese residenti. A contrastare tale situazione dovrebbero valere
alcuni programmi economici, ovvero Make in India, Digital
India, Startup India e 100 Smart Cities.
Make in India
Questo programma ha l’obiettivo di creare fiducia tra i potenziali investitori e di promuovere l’industria e la produzione
interna. A tale scopo, sono stati agevolati i regolamenti per gli
investimenti esteri diretti in circa 25 settori (tra cui biotecnologie, energie rinnovabili, industria metalmeccanica e trasformazione alimentare). All’ordine del giorno vi è altresì maggior
trasparenza per i permessi e i finanziamenti. L’India vuole in
questo senso manifestare il suo posto nella catena globale
di creazione del valore. Esistono però tutt’ora problemi infrastrutturali nell’attuazione. Payal Koul spiega comunque che il
governo ha già previsto alcuni investimenti:
100 Smart Cities
Le città intelligenti renderanno lo spazio urbano in India
nuovamente vivibile. Sono state finora scelte 33 città che
riceveranno un sostegno di circa 12 miliardi di dollari USA al
fine di risolvere problemi infrastrutturali.
Digital India
In India, pur essendo la piazza IT famosa a livello internazionale, la maggior parte della popolazione non dispone di un
accesso ad internet. Il programma mira complessivamente al
raggiungimento di nuovi obiettivi, tra di essi lo sviluppo di un
accesso internet pubblico, l’introduzione e lo sviluppo di servizi e-governance e uno sviluppo capillare della rete mobile.
Startup India
Promuovere la cultura d’innovazione attraverso lo snellimento burocratico. Si potrebbe riassumere così il tutto. Il
programma però include altri aspetti e promuove i giovani
imprenditori non solo attraverso vantaggi fiscali e all’accesso a fondi statali, bensì anche tramite un’ampia tutela della
proprietà intellettuale, nonché con la domanda di brevetti semplificata. Al contempo vengono promosse le donne
nella loro attività professionale.
Two Years into the Modi Government –
How are Things Shaping Up for India? (in EN)
www.india-briefing.com/news/years-modi-governmentshaping-india-12247.html/
Consulenza Paese India (17 novembre, a Lugano )
www.s-ge.com/svizzera/export/it/event/
consulenza-paese-india
Australia: in vigore la nuova
biosecurity act
In Australia, il 16 giugno 2016 è entrata in vigore la biosecurity
act. I regolamenti fitosanitari e veterinari all’importazione, da
sempre molto severi, non sono stati sostanzialmente modificati, ma inaspriti in un punto fondamentale.
Finora gli importatori di merci già arrivate alla dogana australiana, che dovevano essere importate con la biosecurity act,
ma che non disponevano delle autorizzazioni necessarie, potevano presentare una richiesta d’autorizzazione a posteriori
all’ente responsabile. Tale procedura non è più consentita dopo l’entrata in vigore della biosecurity act 2015.
Per le merci senza autorizzazioni d’importazione devono ora
essere prodotte la documentazione e le informazioni necessarie per una valutazione dei rischi conclusiva. La valutazione,
per quanto possibile, si svolge sulla base dei documenti inoltrati a posteriori (ad esempio certificati fitosanitari e veterinari
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autenticati, oppure giustificativi relativi ad altre misure di
riduzione del rischio introdotte dalle imprese responsabili
e certificate). Si segnala però che in quasi nessun caso è
possibile ponderare il rischio in modo così minuzioso da
permettere un’importazione priva di rischi. In questi casi
l’Australia si riserva il diritto di rispedire la merce al luogo
d’invio oppure di distruggerla.
Ulteriori modifiche prevedono ora che tutti i beni importati siano automaticamente sottoposti al controllo di quarantena e la
persona responsabile delle merci deve annunciare immediatamente il caso con un rapporto scritto al dipartimento.
Si consiglia dunque di studiare attentamente la biosecurity act
2015 e di adottare i provvedimenti necessari per esportazioni
in Australia, per poter soddisfare le elevate richieste dell’Australia per quanto riguarda le merci organiche e gli imballaggi.
dalla sua emissione o in caso di riesportazioni dal Brasile, per
abbandono a favore dell’agenzia delle entrate brasiliana, per la
distruzione in seguito a controlli dell’agenzia brasiliana, per il
trasferimento a un’altra procedura doganale con la legislazione vigente e per l’uscita dal territorio brasiliano per il consumo
commerciale (in quest’ultimo caso viene considerata un’importazione regolare e saranno applicate le imposte reali). Lo
sdoganamento per l’ammissione temporanea di beni, se fatto
tramite il carnet ATA viene effettuato da un revisore fiscale in
Brasile, basandosi unicamente sul titolo del carnet ATA.
Gli esperti in materia di commercio estero consigliano alle imprese svizzere di discutere nei dettagli le procedure d’export
con le controparti brasiliane, essendo la pubblicazione del
nuovo regolamento molto recente e dato che la firma della
dichiarazione d’intenti è stata apposta soltanto il 28 giugno.
Biosecurity Act 2015: What to Expect 16 June 2016 (in EN)
www.agriculture.gov.au/biosecurity/legislation/
new-biosecurity-legislation/16-june
Consulenza Paese Brasile (vari appuntamenti a ottobre
e novembre, a Zurigo)
www.s-ge.com/svizzera/export/it/node/42974?lforce=1
Australian Department of Agriculture and Water Resources:
Biosecurity Advice 2016-20 - Reminder: Import Permits
Required Prior To Arrival Of Goods (In EN)
www.agriculture.gov.au/biosecurity/risk-analysis/memos/
ba2016-20
Il Brasile approva l’istruzione
sul carnet ATA
Il 12 maggio il Brasile ha pubblicato l’istruzione normativa n.
1639 (IN 1639) che approva l’utilizzo del carnet ATA per l’ammissione temporanea di beni ed è il primo Paese membro
del Mercosur ad aderire al sistema. La sua implementazione
è prevista per luglio.
Dal 2011 l’agenzia delle entrate brasiliana (Segretaria federal da receita) ha consolidato le sue norme interne per permettere l’utilizzo del carnet ATA, basato sulla convenzione di
Istanbul. Le 27 associazioni industriali brasiliane emetteranno i carnet a partire da settembre, mentre quelli emessi da
altri Paesi saranno riconosciuti all’inizio di luglio dall’agenzia
delle entrate brasiliana.
Secondo la IN 1639, tali norme si applicano unicamente a
beni accompagnati dalla polizza di carico, per la loro esposizione o per l’utilizzo in mostre, fiere, incontri o eventi simili,
per l’equipaggiamento professionale per la stampa, radio o
cinema, per importazioni a scopi formativi, scientifici o culturali, e per scopi sportivi. Quest’ammissione tramite carnet
ATA è permessa se vengono inserite le informazioni obbligatorie in portoghese, inglese, spagnolo o francese.
È importante menzionare che l’articolo 16 dell’IN 1639 recita
che tale carnet non sostituisce o non esonera le licenze, i
permessi, le autorizzazioni e i certificati internazionali richiesti dal Brasile per quanto riguarda i beni importati, che sono
soggetti a restrizioni, divieti e controlli realizzati da altri enti
dell’amministrazione pubblica.
L’ammissione temporanea con il carnet ATA scadrà ad un anno
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SAVE THE DATE
Impulse: Export Digital Training
Lugano, 26 settembre 2016
Gli strumenti digitali spianano la strada alle imprese svizzere verso nuovi mercati e verso la crescita.
Semplificano la gestione di un mercato estero e sono
utili per le piccole e medie imprese che dispongono di
poche risorse. Google Svizzera in collaborazione con
Switzerland Global Enterprise (S-GE) ha avviato nel
2015 la piattaforma “Export Digital”, al fine di sostenere
maggiormente le PMI locali nell’avvio o nello sviluppo
di un’attività d’export anche con gli strumenti digitali e quindi per accelerare la crescita economica svizzera. S-GE e Google invitano a partecipare all’evento
“Impulse: Export Digital Training” che si terrà il 26 settembre a Lugano. Durante l’evento verrà dedicata particolare attenzione al tema dell’e-commerce. Esso offre
numerose opportunità per reperire clienti all’estero e
per aumentare il fatturato, sia che siate commercianti al
dettaglio tradizionali, offerenti di servizi, grossisti oppure
start-up digitali.
Iscrizione a Impulse: Export Digital Training
s-ge.com/impulsedigitallugano Switzerland Global Enterprise
Corso Elvezia 16
Casella postale 5399
CH-6901 Lugano
Tel. +41 91 601 86 86/87
[email protected]
www.s-ge.com
F I ER E
INT E R NAZIONAL I
E
MISSIONI
ECO N O MICHE
SWISS Pavilion @ Biofach 2017
Norimberga – Germania, 15-18 febbraio 2017
Nel 2015 le economie domestiche in Germania hanno registrato un aumento della spesa in prodotti bio rispetto all’anno precedente. Secondo l’Unione tedesca degli operatori economici del settore ecologico alimentare (BÖLW) il fatturato ha superato gli 8 miliardi di euro.
La BIOFACH è la fiera dei professionisti del settore degli alimenti biologici, dei
cosmetici e tessuti naturali. I produttori espongono i loro prodotti, analizzano il
mercato e si posizionano nei confronti della concorrenza. La BIOFACH costituisce la rete per i clienti, i fornitori, i partner e i nuovi potenziali clienti. L’offerta
presente in fiera interessa prodotti freschi, congelati, prodotti secchi da cuocere, snack e dolciumi, bibite, non food, sementi e piante, imballaggi, ecc.
Informazioni generali sulla fiera
www.biofach.de/en
Informazioni sullo SWISS Pavilion
www.s-ge.com/svizzera/export/it/node/587377?lforce=1
BIOFACH 2016: successo della fiera
dedicata al settore biologico
mini SWISS Pavilion @ ISPO BEIJING 2017
Pechino – Cina, 15-18 febbraio 2017
Gradualmente, la Cina sta passando da Paese di produzione di prodotti e accessori per lo sport ad un Paese di
consumo di tali prodotti. ISPO BEIJING offre una copertura a 360 gradi del mercato degli sport. Le ultime tendenze
presentate spaziano dal vestiario all’attrezzatura di questo settore, ecco perché ISPO BEIJING è la piattaforma ideale
per i produttori nel settore sportivo pronti ad operare ingenti investimenti nel mercato cinese, affinché si confermino
sulla lista degli attori globali per i prossimi 20 anni. Il Made in Switzerland, sinonimo di alta qualità e affidabilità, possiede un’eccellente reputazione in Cina. È giunto il momento che i marchi svizzeri dello sport si stabiliscano in Cina.
Informazioni generali sulla fiera
www.beijing.ispo.com/en/index.html
Informazioni sullo SWISS Pavilion
www.s-ge.com/svizzera/export/it/node/585640
SWISS Pavilion @ Gulfood 2017
Dubai – Emirati Arabi Uniti, 26 febbraio - 2 marzo 2017
Il Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) continua ad offrire un’ampia gamma di opportunità alle imprese alimentari
locali e internazionali. Istituita oltre 30 anni fa, la fiera Gulfood gode di un’ottima reputazione tra gli esportatori ed è
una piattaforma commerciale e di ricerca di fornitori senza precedenti, dove il gusto internazionale incontra il business
di classe mondiale. Nel 2016 i visitatori della Gulfood sono stati 93’005 provenienti da 166 Paesi (66% internazionali),
le imprese ad esporre sono state 5’000 in più rispetto alla precedente edizione, in 117 padiglioni nazionali. I settori
rappresentati sono food & drink, beverage e beverage equipment, food service e hospitality, nonché ristoranti e caffè.
Switzerland Global Enterprise organizzerà 2 SWISS Pavilion, uno nel settore food & drink e, per la seconda volta, uno
nel settore food service & hospitality.
Informazioni generali sulla fiera
www.gulfood.com/
Informazioni sullo SWISS Pavilion
www.s-ge.com/svizzera/export/it/node/586867
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