I.C. “T. Ciresola”

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I.C. “T. Ciresola”
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA LOMBARDIA
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO “TEODORO CIRESOLA”
V.LE BRIANZA N. 14/18 e VIA VENINI N. 80 - 20127 MILANO (MI) - Tel. 02/88444660 – Fax 02/88444665
COD. MECC. MIIC81700R – COD. FISC. 97117370151 - e-mail: [email protected] - [email protected] - www.ciresola.com
Rav
I.C. “T. Ciresola”
Luglio 2015
DOCUMENTI DI LAVORO
1
Ordine del giorno Collegio Docenti approvato il 5/03/2015
Dopo approfondita discussione, svoltasi nella seduta del 3/03, in cui sono emerse le diverse posizioni relative
al tema dell’autovalutazione, Il Collegio docenti dell’IC Ciresola, riunito in data 5/03
preso atto:
-del Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, concernente regolamento recante norme
in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell' articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n.
59
-della Legge 53/2004 art. 3 relativo a: Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo
di istruzione e di formazione
-del Decreto del Presidente Della Repubblica del 28 marzo 2013, n. 80 oggetto
che determinano per tutte le scuole del territorio nazionale il dovere di attuare il processo di valutazione del
Sistema Nazionale (SNV)
tenuto conto dei vincoli della Direttiva MIUR 11 del 18/11/2015 e relativa circolare applicativa in cui
vengono illustrati gli obiettivi del processo di autovalutazione dell’Istituto e precisamente:
- la riduzione della dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico;
- la riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;
- il rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;
- la valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.
Ritenuta l’importanza della piena condivisione da parte dell’intero Collegio e di tutto il personale della scuola
del processo
Ritenuto necessario che il Collegio docenti si faccia parte attiva e consapevole del processo stesso;
Ritenuto che il Nucleo di Valutazione, presieduto dal Dirigente Scolastico, prioritariamente costituito dai
membri che ricoprono nell’anno scolastico in corso i ruoli di presidio del funzionamento dell’intero servizio
organizzativo e didattico dell’Istituto, debba:
- avviare il processo di autovalutazione, partendo dal POF documento fondamentale del’Istituto
-raccogliere i dati necessari alla stesura del RAV a partire dai dati forniti da MIUR (Scuola in chiaro) Invalsi
(Prove nazionali) e questionario sulle scuole, di competenza della Dirigenza scolastica,
- rilevare la situazione della scuola rispetto agli standard di qualità indicati dall’Invalsi indicati nel
documento Invalsi (53 pagg)
-fornire una relazione relativamente alla “fotografia” della scuola.
Si impegna
A sostenere il processo di autovalutazione di Istituto, anche attraverso la costituzione di gruppi di lavoro su
base volontaria, e salvo possibili incentivi in base ad ulteriore disponibilità, nel rispetto dei tempi indicati
dal Nucleo di Valutazione, contemperando obbligatoriamente la presenza di docenti della Primaria e della
Secondaria;
tali Gruppi contribuiranno allo studio ed all’approfondimento dei parametri indicati dal citato documento
Invalsi, restituendo al Collegio i dati attraverso il RAV .
Il Collegio valuterà il RAV, e sulla base di questo – secondo le indicazioni normative – individuerà per il
prossimo anno i punti di miglioramento.
2
VERBALE FOCUS GROUP
CONTESTO
21 MAGGIO 2015
Conduttore: Leonarduzzi
Verbalizzatore: Ferrarini
PRESENTI: Griffi, Fusaro, Sammartano (Ata) Docenti: Tattoli, Daniele, D’Ecclesiis, Personale ATA
Genitori: Valice (C. di I.)
1.1 POPOLAZIONE SCOLASTICA
1.
2.
Il nostro istituto ha una
popolazione
eterogenea: in generale,
siete a conoscenza del
contesto socioeconomico di
provenienza degli
studenti e della
percentuale degli
studenti di cittadinanza
non italiana?
Il nostro Istituto ha
valutato positivamente
come opportunità
l’eterogeneità della
utenza (studenti con
cittadinanza non
italiana, gruppi di
studenti che presentano
caratteristiche
particolari dal punto di
vista della provenienza
socio-economica e
culturale). Cosa ne
pensate?
1.2 TERRITORIO E CAPITALE
SOCIALE
1. Sapreste indicare risorse e
competenze presenti sul
territorio, con disponibilità
di strutture come laboratori,
palestre, spazi dedicati, utili
per la scuola e valide per la
Punti di forza
Punti di debolezza
Eterogeneità: la prof.ssa d’Ecclesiis,
insegnando in tutte le classi della
secondaria, ritiene che il 40% degli
alunni sia di cittadinanza non italiana.
Gli alunni stranieri sono di varia
nazionalità (egiziani, colombiani,
filippini).
Maggior numero di stranieri nel Plesso
di via Venini, dove si supera il 40-45%.
Minor numero di stranieri nel Plesso di
viale Brianza, scuola primaria, 20-25%,
si alza nella secondaria, dove arriva al
40%.
Posizionamento territoriale dei due
plessi; alla secondaria, provenienza
della maggior parte dell’utenza dallo
stesso istituto.
Docenti: i ragazzi imparano fin dalla
primaria a crescere insieme.
Sig.ra Valice (rappr.Consiglio di
Istituto): seconda adozione
internazionale verso l’Italia, avendo
vissuto la scuola come “bambina
diversa”, ritiene che, rispetto al
passato, l’accoglienza nei confronti di
bambini non italiani, sia notevolmente
migliorata. Pur ritenendo le differenze
culturali faticose da accettare, nota
che soprattutto nella primaria, i
bambini vedono solo le differenti
caratteristiche somatiche e crescono
insieme senza pregiudizi. Anche
l’atteggiamento dei genitori è
generalmente più aperto e disponibile.
Punti di forza
Ins. Daniele: propone per i genitori
incontri di formazione sulla relazione.
Punti di debolezza
Vengono indicati gli oratori di zona
(Redentore e Santa Maria Beltrade), il
parco Trotter, la ludoteca Fun and Fun,
Ciao Tata, i cineforum presso gli
oratori, le piscine Bacone e Cozzi,
l’Associazione Tempo per l?infanzia,
3
cooperazione, la
partecipazione?
2. L’Istituto ha radicati rapporti
con le istituzioni e con le
risorse del territorio
(opportunità), ma le
contrazioni della spesa non
ci permettono una
programmazione di lungo
periodo (vincolo). Quali
potrebbero essere le azioni
da mettere in atto per poter
contare su risorse
finanziarie?
1.3 RISORSE ECONOMICHE E
MATERIALI
1. Secondo la vostra opinione, come
considerate la qualità delle strutture
della nostra scuola (struttura degli
edifici, raggiungibilità…) e degli
strumenti in uso (LIM, pc)?
un centro di aggregazione sito in viale
Monza.
Azioni da mettere in atto:
• Maggior adesione ai progetti
proposti dal Comune,
• Aumentare il numero delle
feste scolastiche;
• Creare una divisa della scuola;
• Ricercare sponsor per i corsi
che caratterizzano la nostra
scuola, a partire dalla
primaria (bilinguismo, tablet).
Punti di forza
Punti di debolezza
•
•
•
•
2.Se da un lato la qualità delle
strutture della scuola e degli
strumenti in uso (LIM, pc) è
soddisfacente grazie all’impegno di
risorse interne ed esterne, com’è
possibile incentivare il sostegno alla
scuola?
1.4 RISORSE PROFESSIONALI
Necessità di interventi più
rapidi nella piccola
manutenzione degli stabili;
Difficoltà nella manutenzione
dei device (necessità di una
squadra tecnica,
incentivazione delle attività di
stage da parte degli alunni
delle superiori);
Mettere a conoscenza i
responsabili dei laboratori di
informatica dei vari interventi
effettuati a scuola;
Secondo il personale ATA
sarebbe opportuno ridividere
l’edificio di viale Brianza in
verticale (primaria e
secondaria su due piani).
Tramite donazioni da parte di privati.
Punti di forza
Punti di debolezza
4
1. Secondo voi quali
competenze e qualità
rendono professionale un
insegnante?
2. Secondo voi ci sono livelli di
preparazione difformi?
3. Come percepite la figura del
Dirigente Scolastico?
•
Competenze dei docenti
medio-alte.
•
Capacità di ascolto delle
problematiche, risoluzione
veloce dei problemi.
•
Atteggiamenti
autoreferenziali dei docenti,
scarsa condivisione delle
risorse individuali.
•
•
Importanza e necessità di
aggiornamento per tutti, più
giovani e meno giovani,
soprattutto nella primaria, sul
nuovo ruolo docente;
Per il personale
Amministrativo necessità di
corsi di aggiornamento e
migliore distribuzione dei
carichi di lavoro, migliorare
l’organizzazione interna.
•
Avere particolari attenzioni
per l’aspetto della didattica.
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VERBALE FOCUS GROUP_ESITI
21 maggio 2015 ore 17:00-19:00
Presenti
Moderatore Barbara Lamenta
Verbalizzante M. Ada Salzano
Genitori: Algeri, Peluzzi, Gadalla (assente), Salamon (C.di I.).
Docenti: Dellasanta, Dominioni, Provera, Genovese, Santo.
1. La docente Lamenta invita i presenti a presentarsi.
2. Ai partecipanti è visualizzata, sulla LIM, la presentazione del RAV, del quale si sintetizzano gli
aspetti principali:
• A cosa serve il RAV
• Cosa debba analizzare l’Istituto riferitamene a CONTESTO, ESITI e PROCESSI
• Quando si prepara il RAV
• Come si compie: attraverso Il GAV e in modo partecipato, con ciascuno dei soggetti
direttamente o indirettamente coinvolti nell’attività della scuola.
• La formazione di tre focus group nei quali i partecipanti dovranno indicare/identificare i punti
di forza e di debolezza con riferimento all’argomento proposto.
• Sono evidenziate le “regole” del focus.
• La sessione sarà registrata.
Prima di procedere all’analisi del dato ESITI è richiesto ai presenti se ci siano ancora cose da chiarire.
Interviene Salamon a proposito del format complessivo del RAV prendendo ad esempio la parola
“Integrazione”. La prof.ssa Salzano spiega che nel format alla parola “integrazione”, presa ad esempio,
la scuola sarà tenuta a indicare quali sono i punti di forza o debolezza o i vincoli e le opportunità.
2.1 RISULTATI SCOLASTICI
Domanda:
• In generale, siete a conoscenza dei criteri di valutazione adottati dal nostro Istituto?
I docenti della scuola secondaria affermano che sono a conoscenza dei criteri di valutazione come
esplicitato nel POF.
Il genitore Salamon afferma che non è a conoscenza dei criteri: nella pagella di sua figlia appaiono
criteri qualitativi e quantitativi.
La genitrice Peluzzi è a conoscenza dei criteri di valutazione ma indica anche che la valutazione è
applicata ai progressi, alla storia, del singolo alunno.
La docente Dellasanta aggiunge che la valutazione prende avvio dalla situazione di partenza
dell’alunno.
La docente Santo mostra una griglia di valutazione preparata dal Dipartimento di Lettere, con
indicatori per la correzione di una prova scritta d’Italiano alla quale tutti i docenti di Lettere si
attengono. Nella scheda si evidenzia l’attribuzione dei voti in base al contenuto dell’elaborato.
La docente Salzano precisa inoltre che quando i genitori ricevono a casa la comunicazione di una
verifica o interrogazione orale, il voto assegnato è sempre riferito a un determinato obiettivo.
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S’invitano le docenti Dominioni e Tagliavia a inserirsi nella discussione poiché sono referenti
rispettivamente all’Intercultura e al sostegno. Dominioni informa che nella nostra scuola nei primi due
anni dal loro arrivo in Italia, gli alunni sono valutati con un Piano personale transitorio con una
programmazione di apprendimento specifica e con criteri di valutazione che si rifanno ai parametri
linguistici europei.
Si concorda che la valutazione, nella scuola primaria presenta alcuni aspetti di criticità, soprattutto nei
primi due tre anni, nei quali il docente non tende a evidenziare in modo preciso il livello di
apprendimento.
Salamon insiste sulla necessità di stabilire e comunicare gli obiettivi senza i quali non si può avere
valutazione e aggiunge che esistono stili diversi di didattica tra docenti e classi. Anche con riferimento
alle prove INVALSI delle classi seconde, i genitori non sono stati informati.
Domanda:
• I criteri di valutazione adottati dalla scuola secondo voi, sono adeguati a verificare il
successo formativo degli studenti?
Lamenta ritiene che parlare di successo formativo in una classe seconda della scuola primaria appare
pregiudiziale se non, come sostiene la docente Dominioni, applicato a un concetto di valutazione
“formativa” di progressione e non di traguardo.
Prima di passare all’analisi del secondo punto sono proiettati sulla LIM i risultati delle prove
standardizzate nazionali della scuola primaria e secondaria, i risultati dei promossi e bocciati; i risultati
dei voti in uscita delle classi terze della secondaria.
2.2 RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI
Domanda:
• Come valutate gli esiti delle prove INVALSI appena visualizzate?
Salamon ritiene che a livello di “dati scuola” non c’è una base statisticamente significativa. Non ha
senso guardare i risultati del test INVALSI nella scuola primaria, i quali riflettono semplicemente il
livello di conoscenza medio della lingua italiana orale/scritta dell’ambito familiare. A riprova di quanto
sostenuto, nei risultati della scuola secondaria le differenze si riducono perché, poiché i docenti sono
mediamente bravi, i risultati appaiono “appiattiti” perché la variabile causale non è il lavoro degli
insegnanti ma il background linguistico.
La docente Genovese fa inoltre notare che la formazione delle classi della scuola primaria non sempre
corrisponde alla stessa nella secondaria.
Nell’osservare gli esiti dei promossi e bocciati nella scuola primaria e secondaria dell’anno scolastico
203/14 emerge che i dati non sono significativamente rilevanti nella scuola primaria.
I voti in uscita delle classi terze della Scuola secondaria si attestano su una media fra il 7/8.
Salamon non rileva particolari differenze con altre scuole di Milano ma rileva l’importanza del voto
d’uscita per l’iscrizione alle scuole superiori dove è ormai consuetudine proporre test d’entrata
guardando anche il voto di uscita dalla scuola secondaria.
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La docente Salzano richiama l’attenzione sulla rigorosa e oggettiva assegnazione del voto in uscita da
parte dei consigli di classe: sarebbe molto facile assegnare, per esempio molti 10, per fare “bella
figura” come scuola.
Si procede all’analisi dei punti di forza e di debolezza:
Salamon ritiene che nelle classi della scuola primaria vi siano differenze nei risultati INVALSI, gravi e
importantissime, dovute alla composizione delle classi: di sbilanciamento culturale (con bambini che
hanno più difficoltà con l’italiano) e di concentrazione di classi con bambini con difficoltà
d’apprendimento (quelli che in genere sono valutati dall’UONPIA).
La docente Dominioni sostiene che è giusto considerare il dato di criticità nella scuola primaria
soprattutto se si considera la classe c.d. NON BEI in confronto con le classi a indirizzo BEI nelle quali,
fino allo scorso anno, non venivano inseriti nuovi alunni e gli stessi confluivano nella sezione NON BEI.
Il collegio docenti, da quest’anno, ha deciso di togliere questa “blindatura” almeno in prima e seconda
elementare. Si sta cercando di potenziare e dare un “personalità” a questa sezione.
La genitrice Peluzzi conferma che, per scelta, suo figlio è inserito in una classe NON BEI che funziona
benissimo. Il bambino neo arrivato è molto aiutato dal gruppo di pari. A suo parere la differenza che si
nota nella composizione delle classi della scuola primaria è data dalla presenza di alunni con DSA,
poiché è difficile diagnosticare subito, nei primi due anni della scuola primaria, un alunno con DSA.
2.3 COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA
La nostra scuola ha preso in esame le Competenze sociali e civiche con due indicatori riferiti a:
• Capacità di osservare le regole e i patti sociali condivisi.
• Capacità di creare rapporti positivi con gli altri.
Domanda:
• Secondo voi la scuola come valuta le competenze di cittadinanza riferitamene alla distribuzione
dei voti di condotta, al numero di sanzioni disciplinari comminate dai consigli di classe, al
numero di episodi di prepotenza o bullismo rilevati, al numero di episodi di violazione delle
regole e delle norme mediante mezzi tecnologici?
• Ci sono differenze tra classi, sezioni, plessi, dei due ordini di scuola?
La docente Lamenta rileva che alcuni di questi punti (sanzioni disciplinari, episodi di violazione delle
regole e delle norme mediante mezzi tecnologici, episodi di prepotenza o bullismo) riguardano
maggiormente la scuola secondaria.
La docente Dominioni è sorpresa dal fatto che non si sia presa in considerazione la competenza
IMPARARE AD IMPARARE. Le è risposto che pur avendo analizzato le otto competenze chiave per
l’apprendimento permanente, il GAV ha ritenuto che per la peculiarità del nostro Istituto e su
sollecitazione del richiamo indicato nello stesso RAV, le Competenze sociali e civiche potessero essere
maggiormente prese in esame per essere condivise con genitori e docenti.
Salamon nota situazioni di disagio che si traducono spesso in difficoltà d’apprendimento e
comportamento. C’è una criticità riferita al sostegno le cui certificazioni sono appena iniziate. Questo
aspetto riguarda pesantemente la scuola.
La docente Lamenta ricorda che il problema del sostegno nelle classi, non riguarda l’ambito preso in
considerazione.
Si chiede ai presenti se sono a conoscenza della scala di valore dato al voto di condotta.
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Nella Secondaria si sono stabiliti dei criteri di valutazione del voto di comportamento.
Salamon a proposito di casi di bullismo sostiene che nella primaria esistono casi di para bullismo o
bullismo strisciante. Ricorda che in C. d’I. ha proposto che la scuola “aumentasse” le ore a
disposizione per genitori, di sostegno psicologico che sono abbastanza poche nella scuola primaria,
poiché comprensibilmente “monopolizzate” nella scuola secondaria per supportare i disagi dell’età
adolescenziale.
La docente Genovese conviene che è condivisibile la posizione del genitore Salamon indicando che
oltre alle sanzioni disciplinari ci possano essere sostegni di tipo psicologico (punto di debolezza).
Sulla personale affermazione del genitore Salamon di aver discusso finora “di aria fritta” la docente
Salzano richiama il genitore al rispetto delle persone che stanno partecipando al focus e invitandolo,
se lo ritenesse opportuno, a lasciare la sessione.
Interviene la docente Tagliavia a proposito dei provvedimenti disciplinari che adotta la scuola
secondaria. Essi non hanno solo valore punitivo ma anche educativo.
La docente Dellasanta interviene come genitore e dichiara di non essere d’accordo con un
provvedimento disciplinare (la sospensione) che comporti l’esclusione di un alunno da
un’uscita/attività didattica quanto piuttosto impiegarlo a scuola per attività utile per la comunità. Si
conviene tuttavia che la scuola, al momento, non ha risorsa/docente per poter attuare questo
provvedimento alternativo alla sospensione.
La genitrice Peluzzi rileva come, qualche volta, la sospensione serva anche ai genitori per prendere
coscenza di un problema che riguarda il proprio figlio.
La docente Dominioni evidenzia che le competenze di cittadinanza si costruiscono a scuola con lavori
di gruppo, con il cooperative learning tra compagni, con l’autovalutazione, altamente educativa
poichè impone una riflessione e una valutazione anche sul proprio comportamento.
La genitrice Peluzzi interviene e riconosce che la scuola è intervenuta in maniera adeguata nel caso di
violazione delle regole e delle norme mediante mezzi tecnologici, proponendo incontri con i genitori
ai quali tuttavia hanno partecipato pochi genitori rispetto a un tema così importante.
Secondo la maggioranza dei presenti, la scuola si adopera molto per creare rapporti positivi e mette in
atto diverse iniziative.
Interviene la genitrice Algeri la quale, premettendo che sua figlia non proviene dalla scuola primaria
dell’Istituto, rileva che il consiglio di classe nel quale è inserita, in questi tre anni ha messo in atto
buone pratiche di cittadinanza. Come rappresentante di classe rileva la difficoltà di contattare tutti i
genitori e concorda sull’esigenza di risorse aggiuntive.
2.3 RISULTATI A DISTANZA
Domanda:
• Per la scuola primaria, gli esiti degli studenti usciti dalla scuola primaria sono stati
confermati al termine del primo anno di scuola secondaria di I grado?
• Per la scuola secondaria di I grado, in che misura il consiglio orientativo è seguito? In che
misura il consiglio orientativo è efficace?
Interviene la docente Santo sostenendo che anche se il gruppo classe, che segue da tre anni, è
formato anche da alunni provenienti da altre scuole vicine, il gruppo proveniente dalla nostra scuola
primaria è mediamente ben preparato e pertanto gli esiti degli studenti usciti dalla scuola primaria
sono stati confermati al termine del primo anno di scuola secondaria di I grado.
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La docente Dominioni rileva che un punto debole è dato dalla mancanza di momenti strutturati dove
le insegnanti della quinta possano incontrarsi con i docenti della prima secondaria per un
monitoraggio e un passaggio d’informazioni degli alunni.
Su sollecitazione del genitore Salamon, la docente Provera introduce l’argomento Orientamento e
spiega quali sono le azioni che mette in atto la scuola:
• Lavoro d’informazione e orientamento delle docenti coordinatrici nelle classi terze.
• Organizzazione della giornata ORIENTACAMPUS presso il nostro Istituto che vede la presenza
di circa 37 Istituti superiori. Vi partecipano sia gli alunni di seconda sia gli alunni di terza con le
loro famiglie.
La docente spiega in che cosa consiste il Consiglio orientativo:
• Il C. di C., oltre a offrire tutte le informazioni possibili riguardo alle possibilità di proseguimento
degli studi presenti sul territorio, consiglia alle famiglie degli allievi del terzo anno il tipo di
scuola superiore più adatto.
• Questa indicazione, data nel mese di dicembre e confermata o modificata alla fine dell'anno
scolastico, riguarda la possibilità di affrontare con successo un certo tipo di scuola.
• Il consiglio orientativo è espresso da tutto il Consiglio di Classe e tiene conto delle capacità
scolastiche dimostrate nel triennio: impegno, capacità di attenzione, competenze acquisite,
eccetera.
• Il consiglio orientativo non è vincolante, gli allievi sono liberi di iscriversi alla scuola che
desiderano, ma è un elemento di valutazione di cui è bene tenere conto.
La docente Provera rileva due principali criticità:
• Le scelte scolastiche da parte della famiglia non sempre riflettono i suggerimenti della scuola,
alcune volte con conseguenze negative sul successo scolastico dell’alunno.
• Il consiglio della scuola non combacia con le aspettative della famiglia che richiede
formalmente un cambio di consiglio orientativo, che permetta al proprio figlio l’accesso alla
scuola desiderata.
Il genitore Salamon ricordando che è ormai prassi consolidata che i licei adottino test/criteri di
ammissione molto ristretti che rasentano l’illegalità, informa che molti genitori si stanno interrogando
già da ora, se far frequentare la scuola media Ciresola o altra scuola media, perché hanno un obiettivo
di lungo periodo cioè, per esempio, l’iscrizione al Liceo Volta.
La genitrice Algeri conferma che il consiglio orientativo fornito dai docenti di classe, è stato seguito
principalmente perché è stato “ragionato” con gli alunni e le famiglie.
A fine incontro il genitore Salamon chiede di avere una copia del verbale e dichiara che questo focus
non ha soddisfatto le sue aspettative perché per ogni paragrafo avremmo dovuto indicare i punti di
forza e debolezza e questo non è stato fatto. Il focus non ha seguito un metodo.
La docente Salzano replica che il focus ha rispettato tutti gli obiettivi e le procedure previste:
1. Il lavoro dei focus è stato introdotto dalla presentazione del RAV con l’indicazione dei punti di
discussione scelti in precedenza dal GAV.
2. A partire da questo stimolo il gruppo è stato invitato a riflettere sull’esperienza vissuta attraverso
alcune sollecitazioni/domande che hanno ripreso le fasi previste dalla procedura di valutazione
10
per individuare punti di forza e debolezza e raccogliere l’esperienza e il percepito dei portatori
d’interesse (stakeholders) riguardo l’ambito di valutazione assegnata (gruppo ESITI).
3. La composizione del gruppo misto, ha permesso la partecipazione di diversi “operatori” aggregati
in base alle tipologie di riferimento.
4. I tre focus sono stati realizzati in un’unica giornata con tempo adeguato.
5. Sono stati evidenziati e indicati i punti di forza e debolezza.
La docente Santo invita infine ad avere una visione più obiettiva e meno legata a aspetti o esperienze
personali.
La riunione termina alle ore 19.05
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ANALISI DATI INVALSI
MIIC81700R Scuola Primaria - Classi seconde, profilo di accesso Referente per la valutazione Rilevazioni
Nazionali 2014
Punteggi generali Tavola 1A - Italiano
Istituzione scolastica nel suo complesso
Esiti
degli Differen
stude za nei
nti
risultati
Media
al
(punteg
del
netto
gio
Backgro
Puntegg
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und
percent
io
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io
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uale) familiar
g
Punteggio
Punteggio
Punteggio percent
e
Classi/Istit percent
ng
rispetto
LOMBARDIA Nord Ovest
Italia
uale
in
uto
uale
median
nella
a
60,8 (5)
61,5 (5)
61,0 (5)
percent
al netto stessa classi/sc o degli
osserva
uale
del
scala uole con student
to (6)
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del
backgro i (3) (4)
g (1a) rappo
und
rto
familiar
nazion e simile
ale
(2)
(1b)
significativa significativa significativa
40407300
57,7
194,0
-9,9
n.d.
mente
mente
mente
57,7
0,0
0201
inferiore
inferiore
inferiore
significativa significativa significativa
40407300
mente
mente
mente
71,4
218,9
+3,9
n.d.
72,1
1,0
0202
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
40407300
mente
mente
mente
50,6
181,3
-17,1
n.d.
50,6
0,0
0203
inferiore
inferiore
inferiore
significativa significativa significativa
40407300
71,6
217,1
+4,4
n.d.
mente
mente
mente
71,9
0,4
0204
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
40407300
73,3
221,9
+6,1
n.d.
mente
mente
mente
73,8
0,7
0205
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
40407300
53,6
185,4
-13,7
n.d.
mente
mente
mente
53,6
0,0
0206
inferiore
inferiore
inferiore
significativa significativa significativa
MIIC8170
64,0
204,8
-2,1
n.d.
mente
mente
mente
64,3
0,4 (7)
0R
superiore
superiore
superiore
12
MIIC81700R Scuola Primaria - Classi seconde, profilo di accesso Referente per la valutazione Rilevazioni
Nazionali 2014
Tavola 1C - Prova preliminare di lettura
Istituzione scolastica nel suo complesso
Percentuale
Percentuale di
Percentuale di
Percentuale di
di
Punteggio
quadrisillabe
bisillabe corrette trisillabe corrette
polisillabe
corrette
corrette
404073000201
48,2
91,9
42,1
0,0
0,0
404073000202
70,1
95,2
79,4
33,6
4,5
404073000203
76,2
92,6
84,2
51,1
26,3
404073000204
89,7
97,6
89,2
81,2
76,0
404073000205
61,4
91,4
72,8
12,9
4,2
404073000206
92,1
95,3
92,3
87,6
88,2
MIIC81700R
72,1
94,0
75,9
42,6
31,5
Differenza nei
risultati
(punteggio
percentuale)
rispetto a scuole
con
background
familiare simile
-16,8
-3,5
-17,1
-33,1
-33,6
LOMBARDIA
73,4
96,3
81,3
39,2
21,2
Nord Ovest
74,3
96,4
81,9
41,6
23,2
Italia
76,6
96,0
82,9
48,4
32,1
13
MIIC81700R Scuola Primaria - Classi seconde, profilo di accesso Referente per la valutazione Rilevazioni
Nazionali 2014
Punteggi generali Tavola 1B - Matematica
Istituzione scolastica nel suo complesso
Esiti
degli Differen
stude za nei
nti
risultati
Media
al
(punteg
del
Backgro
netto
gio
Puntegg
puntegg del
und
percent
io
Cheatin
io
familiar
cheati
uale)
Punteggio
Punteggio
Punteggio percent
g
Classi/Istit percent
e
ng
rispetto
LOMBARDIA Nord Ovest
Italia
uale
in
uto
uale
nella
median
a
54,9 (5)
55,2 (5)
54,6 (5)
percent
al netto stessa classi/sc o degli
osserva
uale
del
scala uole con student
to (6)
cheatin
del
backgro i (3) (4)
g (1a) rappo
und
rto familiare
nazion simile
ale
(2)
(1b)
significativa significativa significativa
40407300
45,0
179,0
-16,3
n.d.
mente
mente
mente
45,0
0,0
0201
inferiore
inferiore
inferiore
significativa significativa significativa
40407300
mente
mente
mente
60,6
210,7
-0,6
n.d.
61,1
1,0
0202
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
40407300
37,5
164,5
-23,8
n.d.
mente
mente
mente
37,5
0,0
0203
inferiore
inferiore
inferiore
non
non
significativa
40407300
significativa significativa
56,0
200,9
-5,1
n.d.
mente
56,0
0,0
0204
mente
mente
superiore
differente
differente
significativa significativa significativa
40407300
58,6
205,9
-2,4
n.d.
mente
mente
mente
58,6
0,0
0205
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
40407300
43,6
174,7
-17,5
n.d.
mente
mente
mente
43,6
0,0
0206
inferiore
inferiore
inferiore
significativa significativa significativa
MIIC8170
51,0
190,9
-9,5
n.d.
mente
mente
mente
51,1
0,2 (7)
0R
inferiore
inferiore
inferiore
14
MIIC81700R Scuola Secondaria di Primo Grado - Classi terze, profilo di accesso Referente per la valutazione
Prova Nazionale 2014
Punteggi generali Tavola 1A - Italiano
Istituzione scolastica nel suo complesso
Esiti
degli Differen
stude za nei
nti
risultati
Media
al
(punteg
del
Backgro
netto
gio
Puntegg
puntegg del
und
percent
io
Cheatin
io
cheati
uale) familiar
Punteggio
Punteggio
Punteggio percent
g
Classi/Istit percent
e
ng
rispetto
LOMBARDIA Nord Ovest
Italia
uale
in
uto
uale
nella
median
a
64,3 (5)
65,0 (5)
61,4 (5)
percent
al netto stessa classi/sc o degli
osserva
uale
del
scala uole con student
to (6)
cheatin
del
backgro i (3) (4)
g (1a) rappo
und
rto
familiar
nazion e simile
ale
(2)
(1b)
significativa significativa significativa
40407300
mente
mente
mente
71,6
204,0
n.d.
n.d.
72,5
1,3
0801
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
40407300
mente
mente
mente
71,5
205,7
n.d.
n.d.
71,9
0,6
0802
superiore
superiore
superiore
non
significativa significativa
40407300
significativa
63,2
182,6
n.d.
n.d.
mente
mente
63,6
0,7
0803
mente
inferiore
superiore
differente
significativa significativa significativa
40407300
72,8
211,0
n.d.
n.d.
mente
mente
mente
74,7
2,6
0804
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
40407300
74,4
217,7
n.d.
n.d.
mente
mente
mente
74,4
0,1
0805
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
40407300
70,1
207,2
n.d.
n.d.
mente
mente
mente
70,1
0,0
0806
superiore
superiore
superiore
significativa significativa significativa
MIIC8170
70,7
205,3
n.d.
n.d.
mente
mente
mente
71,3
0,9 (7)
0R
superiore
superiore
superiore
15
Punteggi generali Tavola 1B - Matematica
Istituzione scolastica nel suo complesso
Media
del
puntegg
io
Classi/Istit percent
uto
uale
al netto
del
cheatin
g (1a)
Esiti
degli
stude
nti
al
netto
del
cheati
ng
nella
stessa
scala
del
rappo
rto
nazion
ale
(1b)
Differen
za nei
risultati
(punteg
gio
percent
uale)
rispetto
a
classi/sc
uole con
backgro
und
familiar
e simile
(2)
40407300
0801
55,6
186,3
n.d.
n.d.
40407300
0802
63,2
203,0
n.d.
n.d.
Backgro
und
familiar
Punteggio
Punteggio
e
LOMBARDIA Nord Ovest
median
61,3 (5)
60,9 (5)
o degli
student
i (3) (4)
40407300
0803
61,2
193,9
n.d.
n.d.
40407300
0804
61,6
201,8
n.d.
n.d.
40407300
0805
66,4
214,8
n.d.
n.d.
40407300
0806
65,8
208,6
n.d.
n.d.
MIIC8170
0R
62,6
202,1
n.d.
n.d.
significativa
mente
inferiore
significativa
mente
superiore
non
significativa
mente
differente
non
significativa
mente
differente
significativa
mente
superiore
significativa
mente
superiore
significativa
mente
superiore
significativa
mente
inferiore
significativa
mente
superiore
non
significativa
mente
differente
non
significativa
mente
differente
significativa
mente
superiore
significativa
mente
superiore
significativa
mente
superiore
Punteggio
Italia
57,3 (5)
significativa
mente
inferiore
significativa
mente
superiore
Puntegg
io
Cheatin
percent
g
uale
in
percent
osserva
uale
to (6)
55,6
0,0
63,2
0,0
significativa
mente
superiore
62,4
1,9
significativa
mente
superiore
62,0
0,8
69,0
3,7
66,4
0,9
63,4
1,3 (7)
significativa
mente
superiore
significativa
mente
superiore
significativa
mente
superiore
16
FOCUS GROUP SUI PROCESSI
21 MAGGIO 2015
MATERIALI DI PRESENTAZIONE
Focus group
• Gruppo: Processi
• Conduttore: Dirigente scolastico
• Osservatore-verbalizzante: prof.ssa Cinzia
Fiorio
• OGGETTO: RAV – cos’è e come si
elabora
• Composizione: mista (F.S.,docenti,
genitori, C.I., operatori didattici, Dsga)
Come procediamo?
•La sessione sarà registrata e sintetizzata su
LIM.
•I partecipanti si presentano
•Il moderatore sottopone delle domande su
temi specifici
•Non tutti gli argomenti del Rav sono esplorati
•Domande: sono 22 attenzione ai tempi!
PROCESSI
REGOLE
• non ci sono risposte giuste o sbagliate: è
una sessione che permette di scambiarsi
idee.
• Evitare di “sovrastare” il gruppo, lasciando
spazio agli altri.
• Tenere presente l’obiettivo dell’incontro:
non è uno "sfogatoio“.
• evitare interventi troppo lunghi e poco
inerenti.
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
CURRICOLO, PROGETTAZIONE, VALUTAZIONE
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE
Definizione dell’area
Il curricolo di Istituto deve rispondere alle Indicazioni
ministeriali e alle attese educative e formative delle
famiglie, insieme alle attività opzionali ed elettive.
PRATICHE GESTIONALI E AMMINISTRATIVE
1.definizione e articolazione del curricolo di istituto e
delle attività di ampliamento dell’O.F.
2.modalità della progettazione didattica
3.modalità di valutazione degli studenti e utilizzo dei
risultati
•
•
•
•
•
ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE
DELLA SCUOLA
SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE
UMANE
17
1. CURRICOLO DI ISTITUTO E
AMPLIAMENTO DELL’ OFFERTA FORMATIVA
1. Nella progettazione del curricolo emergono
chiaramente i traguardi di competenza disciplinari, e
di cittadinanza (competenze sociali e civiche) e
competenze chiave?
2. Gli insegnanti utilizzano il curricolo verticale definito
dalla scuola come strumento di lavoro per le loro
attività?
3. Le attività di ampliamento dell’O.F. sono in raccordo
al curricolo di Istituto?
3. VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI
1. Sono chiari e applicati in modo omogeneo criteri
comuni di valutazione, tipologie e numero di
verifiche?
2. Sono svolte prove strutturate comuni in relazione
ai traguardi di apprendimento nel curricolo?
3. Vengono utilizzati strumenti quali prove di
valutazioni autentiche o rubriche di valutazione?
Quanto diffusamente?
4. in quale grado la scuola progetta e realizza
interventi didattici specifici a seguito della
valutazione degli studenti?
1. DIMENSIONE METODOLOGICA
(attività e strategie didattiche)
1. In che misura la scuola promuove e realizza
modalità didattiche innovative?
2. La scuola attiva la collaborazione tra docenti per
introdurre tali modalità innovative?
2. PROGETTAZIONE DIDATTICA
1. In quale grado l’attività svolta nei dipartimenti è
funzionale alla progettazione comune del
curricolo?
2. Con quali modalità i docenti realizzano una
progettazione comune verticale e/o orizzontale
per ambiti disciplinari?
3. Indicare prassi e modalità prevalenti nella
progettazione
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
Definizione dell’area
Riguarda la capacità della scuola di creare un ambiente
di apprendimento per lo sviluppo delle competenze
degli studenti, sia in senso materiale e organizzativo
(spazi, attrezzature, orari…), sia nella didattica
(innovazione delle metodologie: gruppi di livello, classi
aperte…), sia nella dimensione relazionale (clima
positivo, regole condivise, gestione dei conflitti)
1.Dimensione metodologica
2.Dimensione relazionale
2. DIMENSIONE RELAZIONALE
(episodi problematici; clima scolastico)
1. Con quale livello di efficacia ritenete che la
scuola affronti i comportamenti problematici?
2. Competenze sociali (assegnazione di ruoli e
responsabilità, sviluppo del senso di legalità,
collaborazione e spirito di gruppo…):
esprimete una valutazione sull’efficacia delle
azioni promosse dalla scuola.
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE
Definizione dell’area
Riguarda la cura con cui la scuola include gli studenti
con bisogni educativi speciali, valorizza le differenze
culturali, adegua l’insegnamento ai bisogni formativi di
ciascun allievo (recuperi e potenziamento)
1.Inclusione
2.Differenziazione
18
2. DIFFERENZIAZIONE
1. INCLUSIONE
(attività di inclusione in essere)
1. La scuola realizza attività per favorire l’inclusione
degli studenti con disabilità, con bisogni educativi
speciali, o di quelli di recente immigrazione? Questi
interventi sono ritenuti efficaci?
1. La scuola attua una didattica personalizzata (attività
calibrate, percorsi di recupero/potenziamento) per
adeguare i processi di insegnamento ai bisogni
formativi di ciascun allievo?
PRATICHE GESTIONALI E AMMINISTRATIVE
ORIENTAMENTO STRATEGICO
E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
Definizione dell’area
Identificazione e condivisione della missione, dei valori
e della visione di sviluppo dell’Istituto
1.Missione e obiettivi prioritari
1. MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI
1. Siete in grado di indicare con chiarezza la
missione dell’Istituto e le sue priorità?
• Ritenete che missione e priorità siano
condivise dalla comunità scolastica e
comunicate adeguatamente a famiglie e
territorio?
1. ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE
PRATICHE GESTIONALI E AMMINISTRATIVE
ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
Definizione dell’area
Identificazione e condivisione della missione, dei valori
e della visione di sviluppo dell’Istituto
1.Organizzazione delle risorse umane
Definizione dell’area
Capacità della scuola di prendersi cura delle
competenze del personale
a.formazione del personale
b.valorizzazione delle competenze
c.collaborazione tra insegnanti
19
b. VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE
1. C’è una chiara divisione dei compiti o delle aree di
attività tra i docenti con incarichi di responsabilità o
tra il personale ATA?
2. Come valutate la capacità della scuola di valorizzare
le competenza del personale (curriculum,
esperienze formative, corsi frequentati) utilizzandole
con efficacia?
VERBALIZZAZIONE DEL FOCUS GROUP _ PROCESSI
Conduce: Dirigente scolastico
Verbalizzatore: Cinzia Fiorio
Presenti:
Dsga sig.ra Chiarelli
Docenti: Isaia, Sacco, Sanguini, Giorgi, Riva, Conti, Macaluso, Falcone, Squitieri
genitori: Tiramani
Attori esterni: UVI (Cannada) e educatore Gorgoglione
VERBALE DEL GOCUS GGOUP
CURRICOLO E AMPLIAMENTO
DELL’OFFERTA FORMATIVA
Nella progettazione del
curricolo emergono
chiaramente traguardi di
competenza disciplinari,
trasversali (competenze sociali
e civiche) e competenze chiave
per l’apprendimento?
Punti di forza
Punti di debolezza
Le competenze disciplinari nella
scuola secondaria sono chiare e
ben delineate
Nella primaria il lavoro sulle
competenze non è concluso, è
in itinere; alcune aree sono
completate, altre sono
deficitarie, con ricadute
negative sulla programmazione
personale dell’insegnante.
Per le competenze sociali e
civiche/ di cittadinanza: la
secondaria ha iniziato a lavorare
in comune quest’anno, finora
sono state lasciate ai singoli
docenti; la primaria deve ancora
attivarsi
Per la disciplina musicale non ci
sono, anche in relazione alle
competenze in ingresso dei
docenti
20
Quali sono secondo voi gli
aspetti prioritari del curricolo
inseriti nella progettazione
didattica?
Gli insegnanti utilizzano
effettivamente il curricolo
definito dalla scuola come
strumento di lavoro per le loro
attività?
Il curricolo verticale c’è
Le attività di ampliamento
dell’O.F. sono in raccordo al
curricolo di Istituto e
presentano obiettivi di
abilità/competenze chiari?
In questi anni il raccordo è
migliorato; in precedenza le
attività erano a latere, poco
coordinate rispetto al curricolo.
Ora le scelte dei progetti sono
molto più legate al POF rispetto
al passato. Siamo in ulteriore
progressione
PROGETTAZIONE DIDATTICA
In quale grado l’attività svolta
nei dipartimenti è funzionale
alla progettazione comune del
curricolo?
Punti di forza
Si, anche se il percorso è
periglioso e difficoltoso, però il
tentativo di progettazione
comune c’è.
Il curricolo va ovviamente
verificato continuamente.
Da genitori e da educatore non
si percepisce l’utilizzo del
curricolo verticale dell’Istituto
Danneggia questo lavoro il turn
over dei docenti e i
cambiamenti delle indicazioni
ministeriali
Punti di debolezza
Alla primaria la richiesta dai
rappresentanti di classe di
riunioni di classe e non
interclasse è stata percepita
come una sconfitta della
progettazione comune: ai
genitori non interessa questo
lavoro, quanto il contatto con la
propria maestra!
Non si è riusciti a far passare
l’idea dell’unità della scuola
(Venini/Brianza)
Alla secondaria I genitori
percepiscono il lavoro comune
come faticoso e difficoltoso:
sulla carta è progettato, ma non
tutti i docenti lo seguono.
I docenti della secondaria
ammettono che si lavora poco
per dipartimento, mentre il
lavoro comune viene piuttosto
realizzato per cdc;
il poco tempo e le scadenze
21
Con quali modalità i docenti
realizzano una progettazione
comune verticale e/o
orizzontale parallela per ambiti
disciplinari?
Indicare prassi e modalità
prevalenti della progettazione
Per educazione fisica la
modalità è operativa,
connaturata con la disciplina
(tornei, partite…), la cui
programmazione è verticale
triennale, e orizzontale annuale.
In alcuni corsi della secondaria
la progettazione annuale è
condivisa anche con ore e
compresenze dedicate in più,
mentre
per quella verticale ci sono dei
“nodi” ormai consolidati per il
triennio, che poi bisogna
adattare alle situazioni di classe
(uscite, test di ingresso…) che
richiedono accordi urgenti
rendono problematica questa
programmazione comune, che
resta teorica; manca il tempo
per la riflessione sul lavoro
concreto.
Idem per il lavoro di interclasse
della primaria: nel passato è
stata fatta richiesta al dirigente
di un incontro mensile con
questo scopo di lavoro,
necessario per dare una
connotazione di istituto
L’educatore evidenzia che nella
progettazione degli insegnanti è
lasciato a parte il ruolo e il
compito dell’educatore, a cui
bisogna dare un ruolo e una
valenza diversa.
Uvi non può essere più presente
di così rispetto alla
progettazione dei docenti.
Il genitore con le sue domande
mette in luce che c’è una
forbice troppo ampia tra
progettazione comune e
personalizzazione
dell’insegnante; dovrebbe
esserci maggiore scambio,
ferme restando le differenze tra
le classi.
In questa progettazione
verticale è necessaria una
costante verifica che non
sempre c’è, per vari motivi non
ultimo la mancanza di tempo.
Primaria: Sono modalità
operative, concrete, legate a
obiettivi e contenuti, non a
competenze, sulle quali non c’è
chiarezza; c’è bisogno di
chiarimenti. La progettazione si
svolge principalmente in
orizzontale.
22
VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI
Sono elaborati in modo chiaro
e applicati in modo omogeneo
criteri comuni di valutazione,
tipologie e numero di
verifiche?
Secondaria: per i ragazzi in
difficoltà prassi e modalità sono
assolutamente poco
organizzate; è difficile attivare
qualcosa se lo scambio di info
col docente di classe avviene nei
corridoi e al momento della
compresenza, senza
progettazione concordata.
Occorrerebbero più incotri di
programmazione, però il tempo
non è infinito e di riunioni ne
facciamo tante: devono essere
più funzionali.
Bisogna pensare a soluzioni per
programmare più efficacemente
Punti di forza
Punti di debolezza
Nella secondaria c’è omogeneità Primaria: i due plessi sono
nei dipartimenti di materia,
differenziati e non omogenei.
stabilita nel collegio docenti
Nella secondaria il punto
dello scorso anno.
dolente sono le valutazioni,
Nella primaria l’omogeneità c’è laddove gli strumenti comuni
per classi parallele di identico
(griglie) non sono sufficienti a
plesso e di interclasse
dare veramente omogeneità.
Non è semplice ottenere un
risultato valutativo comune,
anche se ci si prova.
Genitore: in una classe con il
turn over di insegnanti è
risultato evidente che,
nonostante le griglie comuni, il
criterio di valutazione comune è
difficile da realizzare.
Edicatore e DVA: mancano
ancora valutazioni comuni
La valutazione è il riflesso del
tipo di didattica che uno fa: non
sempre coincide col voto,
spesso è una pluralità di
voti/giudizi; nella ns scuola si
tende alla valutazione delle
conoscenze, tralasciando, per
esempio, le competenze
trasversali o quelle di
cittadinanza.
23
Esistono prove strutturate
comuni per classi parallele in
relazione agli obiettivi comuni
del curricolo?
Un docente della secondaria si
domanda se siano utili, e un
altro risponde di si, prendendo
ad esempio le prove Invalsi, che
aiutano a valutare alunni e
lavoro docente.
Sia nella primaria che nella
secondaria le prove invalsi per
classi parallele sono le uniche in
comune
Vengono utilizzati strumenti di
valutazione condivisi?
quali prove di valutazioni
autentiche o rubriche di
valutazione? Quanto
diffusamente?
Sì nella secondaria, quando si
lavora -ad esempio- su un
concorso o su un progetto
Sia per la primaria, sia per la
secondaria ci sono queste
modalità
La rubrica a volte non è sempre
definita; il problema è riportare
poi questo tipo di valutazione
ad un voto, che è riduttivo
rispetto alle molteplici
sfaccettature della valutazione:
si può fare a livello disciplinare,
ma sta stretta
In quale grado la scuola
progetta e realizza interventi
didattici specifici a seguito
della valutazione degli
studenti?
Nella secondaria: c’è molta
attenzione, maggiore verso il
recupero, molto sentito, che
verso il potenziamento
Alcuni insegnanti fanno
potenziamento mettendo a
disposizione degli studenti
materiali di approfondimento
sul loro sito.
La presenza degli insegnanti di
sostegno coordinati con quello
di classe permette ai docenti
(indifferentemente) attività di
recupero e di potenziamento.
Quindi il livello di attenzione
della scuola su questi punti è
giudicato buono, anche se
migliorabile, soprattutto sul
fronte del potenziamento.
Primaria: da quando manca la
compresenza sono diminuite le
risorse per il recupero.
Nella secondaria, sono sfruttate
ancora troppo poco le risorse
degli insegnanti di sostegno, i
quali spesso arrivano a ruota,
anziché proporre attività da
ampliare per tutta la classe.
Il potenziamento a volte è
trascurato.
AMBIENTE DI
APPRENDIMENTO
DIMENSIONE METODOLOGICA
Punti di forza
Punti di debolezza
24
In che misura la scuola
promuove e realizza modalità
didattiche innovative?
Il nostro motto è sempre stato
innovazione nella tradizione :
Questo dice tutto: impedisce di
innovare troppo dovendo poi
far marcia indietro (come in
altre scuole).
Sarebbe utile un archivio
didattico per conservare e poi
sviluppare e consolidare alcune
esperienze
Tecnologia non è strategia
didattica; abbiamo ancora
molto cammino da fare e c’è
spesso una solitudine
dell’insegnante che vuole
innovare la sua didattica: non
c’è storia, non c’è passaggio
comunicativo di alcune pratiche
didattiche innovative. Venti anni
fa c’era molta più condivisione;
c’è una chiusura da parte dei
vecchi
La scuola attiva la
collaborazione tra docenti per
introdurre tali modalità
innovative?
Questa scuola, con una
dinamica di bassi e alti, è una
comunità educante: ci sono gli
strumenti, anche se le risorse
sono sempre più difficili da
reperire
Anche il sostegno conferma
questo giudizio positivo,
portando a esempio nuove
attività di tipo laboratoriale
UVI conferma, citando
l’attivazione di volontari anche
per interventi su gruppi
extrascolastici, modalità
innovativa di supporto.
La scuola offre stimoli di
innovazione: il recente corso di
formazione per la secondaria è
stato apprezzato dalla
stragrande maggioranza dei
partecipanti.
Per la primaria, il corso di alcuni
anni fa con la U.Cattolica fu
molto interessante.
Punti di forza
La scuola dà stimoli, ad esempio
corsi di formazione, ma poi sta
ai singoli il metterli in pratica
nella didattica
AMBIENTE DI
APPRENDIMENTO
DIMENSIONE RELAZIONALE
Punti di debolezza
25
Primaria e secondaria: sia i
docenti della primaria che quelli
della secondaria ritengono
altissimo il livello di attenzione
dell’Istituto (docenti, educatori,
commessi, sostegno…) per i
comportamenti problematici
Gli interventi sono tempestivi e
mirati, con il regolare
coinvolgimento della Dirigenza.
Viene avanzata da un docente la
critica alla sospensione di un
alunno con difficoltà:
l’intervento è giudicato
inopportuno e inefficace
Di fronte ai ragazzi le decisioni
devono essere prese
collegialmente e bisogna
presentare poi fronte comune,
Si ribatte all’osservazione
senza posizioni diverse di fronte
negativa, apprezzando invece, di ai ragazzi. Comportamento poco
educativo, quando non
quella occasione, il
coinvolgimento delle diverse
scorretto, che da parte di
componenti
qualche insegnante c’è
Competenze sociali
(assegnazione di ruoli e
responsabilità, sviluppo del
senso di legalità,
collaborazione e spirito di
gruppo…): esprimete una
valutazione sulla capacità della
scuola di promuoverle.
INCLUSIONE E
DIFFERENZIAZIONE
Il clima scolastico è ottimo; la
responsabilità del personale è
alta; è uno dei nostri punti di
forza, anche pensando alla
nostra variegata utenza.
Questa attenzione si riflette sui
ragazzi
Il lavoro è molto grosso,
quotidiano e sistematico.
Sono messe in campo continue
prassi che sviluppano queste
competenze sociali (esempi:
lavoro sulla legalità, sul corretto
utilizzo dei cellulari, sul
cyberbullismo, sulla educazione
stradale…. )
Le attività sono numerosissime
e ben svolte.
Punti di forza
Forse manca la codificazione
delle competenze che
perseguiamo, in modo che siano
rese più chiare.
Punti di debolezza
26
La scuola realizza attività per
favorire l’inclusione degli
studenti con disabilità, con
bisogni educativi speciali, o di
quelli di recente immigrazione?
Questi interventi sono ritenuti
efficaci?
La riposta è positiva: ci sono
molte attività, soprattutto
nell’anno presente: laboratori,
attività, corso Nai, piani
personalizzati.
Ci sono ritardi (non imputabili
all’Istituto) nell’assegnazione
dei docenti di supporto
Siamo poco preparati per gli
alunni con difficoltà motorie:
qui facciamo fatica
nell’inclusione
La scuola attua una didattica
personalizzata (attività
calibrate, percorsi di
recupero/potenziamento) per
adeguare i processi di
insegnamento ai bisogni
formativi di ciascun allievo?
La riposta è positiva.
Nella secondaria l’insegnante di
classe agisce per fasce di livello,
per gruppi,
raramente in modo
individualizzato. Questo tipo di
intervento è affidato
all’insegnante di sostegno.
Nella secondaria è difficile
adeguare al singolo studente i
processi di insegnamento del
docente di classe, che in questo
viene sostituito dal docente di
sostegno
Per alcune tipologie di stranieri
(cinesi), per i quali la risposta al
bisogno dovrebbe avere tempi e
modi particolari, la mancanza di
risorse è un problema
ORIENTAMENTO STRATEGICO
Punti di forza
E ORGANIZZAZIONE DELLA
SCUOLA: MISSIONE E OBIETTIVI
PRIORITARI
Siete in grado di indicare con
chiarezza la missione
dell’Istituto e le sue priorità?
Per la componente genitori , la
mission è formare dei ragazzi che poi devono proseguiredidatticamente, ma anche
socialmente
Secondo un docente è il
garantire la cittadinanza attiva a
tutti
Per la primaria: sviluppare il
senso della responsabilità
Promuovere le competenze
relazionali e sociali
Formazione, educazione,
crescita
UVI Convivenza comune: si
respira nella scuola
Primaria: la mancanza delle
compresenze è un grosso
problema
Punti di debolezza
Genitore: non so definire le
priorità
Un docente risponde
negativamente, un altro afferma
di avere chiarezza solo per le
classi in cui lavora
27
Ritenete che missione e
priorità siano condivise dalla
comunità scolastica e
comunicate adeguatamente a
famiglie e territorio?
ORIENTAMENTO STRATEGICO
E ORGANIZZAZIONE DELLA
SCUOLA: ORGANIZZAZIONE
DELLA SCUOLA
VALORIZZAZIONE DELLE
COMPETENZE
C’è una chiara divisione dei
compiti o delle aree di attività
tra i docenti con incarichi di
responsabilità e tra il personale
ATA?
Docente secondaria: a me
sembra che il corpo docente e
anche i genitori nostri
condividano missione e priorità
e si confrontino su questo. I
nostri genitori hanno scelto
questa scuola con
consapevolezza.
Anche nella primaria si
concorda con questa
condivisione, pur faticosamente
ricercata.
Il turn over degli insegnanti è un
problema per la condivisione,
però tutti quelli che giungono
nella nostra scuola sentono il
peso di questa responsabilità
educativa.
Come fattore positivo: il
dibattito sulle priorità è
continuo e c’è una riflessione
sempre nuova sui bisogni della
utenza
Punti di forza
Positivo il funzionigramma
introdotto quest’anno. Per gli
ATA, esiste un piano di lavoro
fatto all’inizio dell’anno.
Secondo un genitore la missione
deve essere condivisa da tutti gli
insegnanti; manca la
condivisione e anche una
adeguata comunicazione al
territorio.
Un docente ammette che non
sempre si riesce a tenere alta la
tensione alla missione
Secondo la primaria: a volte
l’individualismo dei genitori
guarda al proprio figlio e non
alla discussione su questo
argomento
Punti di debolezza
Ci sono sempre dei problemi
perché la richiesta è sempre più
alta, il personale è meno, e le
scadenze sono sempre più
urgenti
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RELAZIONE INTERMEDIA - RAV
PRESENTATA AL COLLEGIO DOCENTI IL 24 GIUGNO 2015
Il lavoro sul Rapporto di Autovalutazione è iniziato nel mese di aprile, con la compilazione da parte
della Dirigente di un rapporto con i dati relativi alla situazione dell’Istituto nei vari settori.
Del gruppo di lavoro ristretto, resosi necessario per avere modalità di intervento flessibili e veloci,
facevano parte la Dirigente, la FS vicaria Salzano, e il secondo collaboratore Lamenta e le FS area 1
Fiorio e area 2 Ferrarini e Leonarduzzi , con l’intesa che avrebbero operato all’interno delle loro
funzioni, in aggiunta alle mansioni indicate nel funzionigramma.
Nella prima fase abbiamo dovuto comprendere che tipo di lavoro fosse richiesto, studiando il
Rapporto di Autovalutazione, la Mappa degli Indicatori per il RAV, gli Orientamenti per
l’elaborazione del RAV del MIUR, e il Rapporto di Valutazione, emesso dall’Invalsi per il campione
nazionale degli Istituti Comprensivi disponibili al Progetto Valutazione e Miglioramento, e rilasciato seppure incompleto (manca la parte sulla valutazione degli interventi in classe)- a conclusione delle
azioni svoltesi presso la nostra scuola nell’a.s.2013-14.
Inoltre la Dirigente decideva di iscrivere se stessa e alcuni di noi a due diversi livelli (1 e 2) di percorsi
formativi organizzati dal MIUR per l’avvio del Sistema Nazionale di Valutazione; ogni corso
prevedeva lezioni e attività per un totale di 9 ore ciascuno e l’accesso a una piattaforma che sarebbe
stata utile alla condivisione di problemi, materiali ed esperienze.
Siamo poi passati alla compilazione del RAV nel format on line.
Il RAV è articolato in 5 sezioni:
1. Contesto e risorse:
popolazione scolastica
territorio e capitale sociale
risorse economiche e materiali
risorse professionali
2. Esiti
risultati scolastici
risultati nelle prove standardizzate
competenze chiave di cittadinanza
risultati a distanza
3. Processi
4. Il processo di autovalutazione
5. Individuazione delle priorità
priorità e traguardi
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obiettivi di processo
A partire dagli Indicatori del MIUR e dai dati forniti da fonti diverse (ISTAT, INVALSI, Ministero
dell’Istruzione o dell’Interno..) siamo stati chiamati a dare una lettura dei punti di forza e dei punti di
debolezza del nostro Istituto, avvalendoci di alcune domande-stimolo poste all’inizio di ciascuna area.
In questa fase, per poter disporre di elementi che ampliassero l’orizzonte dei dati su cui riflettere, la
Dirigente ha ritenuto opportuno coinvolgere, in numero a campione, tutte le componenti della scuola
(genitori, docenti di primaria e secondaria, rappresentanti del Consiglio di Istituto, personale ATA,
personale di segreteria, educatori, esterni collaboratori). Gli invitati sono stati raccolti in tre Focus
Group con l’obiettivo di trarre -attraverso le loro risposte alle domande del MIUR- la percezione di tutta
la comunità scolastica sui diversi settori della Ciresola, seppure in misura rappresentativa,.
Di questi momenti sono stati stesi verbali da cui poi abbiamo ricavato -in aggiunta ai dati ufficiali
sopraindicati- ulteriori elementi di valutazione della nostra situazione.
Veniva così aperto il vero e proprio RAV on line, in cui abbiamo inserito -sezione per sezione, punto
per punto- gli elementi di forza e di criticità, le opportunità e i vincoli, comparando la nostra situazione
con i valori percentuali provinciali, regionali e nazionale
Al termine di ogni passaggio è stato espresso un giudizio complessivo corrispondente a una fascia di
livello di una scala numerata da 1 a 7 (da “Molto critica” a “Eccellente”) concludendo ogni step con
l’indicazione dei fattori e degli elementi determinanti il giudizio.
Infine, al termine di ciascuna area degli “Esiti” e dei “Processi” è presente uno spazio di testo aperto in
cui inserire la “Motivazione del giudizio assegnato” argomentando il giudizio di autovalutazione
secondo i criteri generali di completezza di utilizzo di dati e indicatori, e di accuratezza in un’ottica
comparativa rispetto ai valori di riferimento forniti.
Al momento attuale siamo in fase di completamento i primi quattro punti e stiamo concludendo, con
confronti allargati anche alle altre Funzioni strumentali, l’autovalutazione e il posizionamento del
nostro Istituto rispetto alle altre scuole simili per caratteristiche, argomentando anche le ragioni della
nostra valutazione.
A partire dalla prossima settimana, utilizzando il documento recentemente approvato in Collegio che
individua la mission e le priorità del nostro Istituto, potremo enucleare gli obiettivi strategici da
perseguire attraverso l’azione di miglioramento e fissare i relativi traguardi di lungo periodo (tre anni),
da articolare in forma osservabile e/o misurabile.
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Relazione conclusiva RAV
Del _____________________
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