I.C. “T. Ciresola”
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I.C. “T. Ciresola”
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA LOMBARDIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO “TEODORO CIRESOLA” V.LE BRIANZA N. 14/18 e VIA VENINI N. 80 - 20127 MILANO (MI) - Tel. 02/88444660 – Fax 02/88444665 COD. MECC. MIIC81700R – COD. FISC. 97117370151 - e-mail: [email protected] - [email protected] - www.ciresola.com Rav I.C. “T. Ciresola” Luglio 2015 DOCUMENTI DI LAVORO 1 Ordine del giorno Collegio Docenti approvato il 5/03/2015 Dopo approfondita discussione, svoltasi nella seduta del 3/03, in cui sono emerse le diverse posizioni relative al tema dell’autovalutazione, Il Collegio docenti dell’IC Ciresola, riunito in data 5/03 preso atto: -del Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, concernente regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell' articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 -della Legge 53/2004 art. 3 relativo a: Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione -del Decreto del Presidente Della Repubblica del 28 marzo 2013, n. 80 oggetto che determinano per tutte le scuole del territorio nazionale il dovere di attuare il processo di valutazione del Sistema Nazionale (SNV) tenuto conto dei vincoli della Direttiva MIUR 11 del 18/11/2015 e relativa circolare applicativa in cui vengono illustrati gli obiettivi del processo di autovalutazione dell’Istituto e precisamente: - la riduzione della dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico; - la riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; - il rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; - la valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro. Ritenuta l’importanza della piena condivisione da parte dell’intero Collegio e di tutto il personale della scuola del processo Ritenuto necessario che il Collegio docenti si faccia parte attiva e consapevole del processo stesso; Ritenuto che il Nucleo di Valutazione, presieduto dal Dirigente Scolastico, prioritariamente costituito dai membri che ricoprono nell’anno scolastico in corso i ruoli di presidio del funzionamento dell’intero servizio organizzativo e didattico dell’Istituto, debba: - avviare il processo di autovalutazione, partendo dal POF documento fondamentale del’Istituto -raccogliere i dati necessari alla stesura del RAV a partire dai dati forniti da MIUR (Scuola in chiaro) Invalsi (Prove nazionali) e questionario sulle scuole, di competenza della Dirigenza scolastica, - rilevare la situazione della scuola rispetto agli standard di qualità indicati dall’Invalsi indicati nel documento Invalsi (53 pagg) -fornire una relazione relativamente alla “fotografia” della scuola. Si impegna A sostenere il processo di autovalutazione di Istituto, anche attraverso la costituzione di gruppi di lavoro su base volontaria, e salvo possibili incentivi in base ad ulteriore disponibilità, nel rispetto dei tempi indicati dal Nucleo di Valutazione, contemperando obbligatoriamente la presenza di docenti della Primaria e della Secondaria; tali Gruppi contribuiranno allo studio ed all’approfondimento dei parametri indicati dal citato documento Invalsi, restituendo al Collegio i dati attraverso il RAV . Il Collegio valuterà il RAV, e sulla base di questo – secondo le indicazioni normative – individuerà per il prossimo anno i punti di miglioramento. 2 VERBALE FOCUS GROUP CONTESTO 21 MAGGIO 2015 Conduttore: Leonarduzzi Verbalizzatore: Ferrarini PRESENTI: Griffi, Fusaro, Sammartano (Ata) Docenti: Tattoli, Daniele, D’Ecclesiis, Personale ATA Genitori: Valice (C. di I.) 1.1 POPOLAZIONE SCOLASTICA 1. 2. Il nostro istituto ha una popolazione eterogenea: in generale, siete a conoscenza del contesto socioeconomico di provenienza degli studenti e della percentuale degli studenti di cittadinanza non italiana? Il nostro Istituto ha valutato positivamente come opportunità l’eterogeneità della utenza (studenti con cittadinanza non italiana, gruppi di studenti che presentano caratteristiche particolari dal punto di vista della provenienza socio-economica e culturale). Cosa ne pensate? 1.2 TERRITORIO E CAPITALE SOCIALE 1. Sapreste indicare risorse e competenze presenti sul territorio, con disponibilità di strutture come laboratori, palestre, spazi dedicati, utili per la scuola e valide per la Punti di forza Punti di debolezza Eterogeneità: la prof.ssa d’Ecclesiis, insegnando in tutte le classi della secondaria, ritiene che il 40% degli alunni sia di cittadinanza non italiana. Gli alunni stranieri sono di varia nazionalità (egiziani, colombiani, filippini). Maggior numero di stranieri nel Plesso di via Venini, dove si supera il 40-45%. Minor numero di stranieri nel Plesso di viale Brianza, scuola primaria, 20-25%, si alza nella secondaria, dove arriva al 40%. Posizionamento territoriale dei due plessi; alla secondaria, provenienza della maggior parte dell’utenza dallo stesso istituto. Docenti: i ragazzi imparano fin dalla primaria a crescere insieme. Sig.ra Valice (rappr.Consiglio di Istituto): seconda adozione internazionale verso l’Italia, avendo vissuto la scuola come “bambina diversa”, ritiene che, rispetto al passato, l’accoglienza nei confronti di bambini non italiani, sia notevolmente migliorata. Pur ritenendo le differenze culturali faticose da accettare, nota che soprattutto nella primaria, i bambini vedono solo le differenti caratteristiche somatiche e crescono insieme senza pregiudizi. Anche l’atteggiamento dei genitori è generalmente più aperto e disponibile. Punti di forza Ins. Daniele: propone per i genitori incontri di formazione sulla relazione. Punti di debolezza Vengono indicati gli oratori di zona (Redentore e Santa Maria Beltrade), il parco Trotter, la ludoteca Fun and Fun, Ciao Tata, i cineforum presso gli oratori, le piscine Bacone e Cozzi, l’Associazione Tempo per l?infanzia, 3 cooperazione, la partecipazione? 2. L’Istituto ha radicati rapporti con le istituzioni e con le risorse del territorio (opportunità), ma le contrazioni della spesa non ci permettono una programmazione di lungo periodo (vincolo). Quali potrebbero essere le azioni da mettere in atto per poter contare su risorse finanziarie? 1.3 RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI 1. Secondo la vostra opinione, come considerate la qualità delle strutture della nostra scuola (struttura degli edifici, raggiungibilità…) e degli strumenti in uso (LIM, pc)? un centro di aggregazione sito in viale Monza. Azioni da mettere in atto: • Maggior adesione ai progetti proposti dal Comune, • Aumentare il numero delle feste scolastiche; • Creare una divisa della scuola; • Ricercare sponsor per i corsi che caratterizzano la nostra scuola, a partire dalla primaria (bilinguismo, tablet). Punti di forza Punti di debolezza • • • • 2.Se da un lato la qualità delle strutture della scuola e degli strumenti in uso (LIM, pc) è soddisfacente grazie all’impegno di risorse interne ed esterne, com’è possibile incentivare il sostegno alla scuola? 1.4 RISORSE PROFESSIONALI Necessità di interventi più rapidi nella piccola manutenzione degli stabili; Difficoltà nella manutenzione dei device (necessità di una squadra tecnica, incentivazione delle attività di stage da parte degli alunni delle superiori); Mettere a conoscenza i responsabili dei laboratori di informatica dei vari interventi effettuati a scuola; Secondo il personale ATA sarebbe opportuno ridividere l’edificio di viale Brianza in verticale (primaria e secondaria su due piani). Tramite donazioni da parte di privati. Punti di forza Punti di debolezza 4 1. Secondo voi quali competenze e qualità rendono professionale un insegnante? 2. Secondo voi ci sono livelli di preparazione difformi? 3. Come percepite la figura del Dirigente Scolastico? • Competenze dei docenti medio-alte. • Capacità di ascolto delle problematiche, risoluzione veloce dei problemi. • Atteggiamenti autoreferenziali dei docenti, scarsa condivisione delle risorse individuali. • • Importanza e necessità di aggiornamento per tutti, più giovani e meno giovani, soprattutto nella primaria, sul nuovo ruolo docente; Per il personale Amministrativo necessità di corsi di aggiornamento e migliore distribuzione dei carichi di lavoro, migliorare l’organizzazione interna. • Avere particolari attenzioni per l’aspetto della didattica. 5 VERBALE FOCUS GROUP_ESITI 21 maggio 2015 ore 17:00-19:00 Presenti Moderatore Barbara Lamenta Verbalizzante M. Ada Salzano Genitori: Algeri, Peluzzi, Gadalla (assente), Salamon (C.di I.). Docenti: Dellasanta, Dominioni, Provera, Genovese, Santo. 1. La docente Lamenta invita i presenti a presentarsi. 2. Ai partecipanti è visualizzata, sulla LIM, la presentazione del RAV, del quale si sintetizzano gli aspetti principali: • A cosa serve il RAV • Cosa debba analizzare l’Istituto riferitamene a CONTESTO, ESITI e PROCESSI • Quando si prepara il RAV • Come si compie: attraverso Il GAV e in modo partecipato, con ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nell’attività della scuola. • La formazione di tre focus group nei quali i partecipanti dovranno indicare/identificare i punti di forza e di debolezza con riferimento all’argomento proposto. • Sono evidenziate le “regole” del focus. • La sessione sarà registrata. Prima di procedere all’analisi del dato ESITI è richiesto ai presenti se ci siano ancora cose da chiarire. Interviene Salamon a proposito del format complessivo del RAV prendendo ad esempio la parola “Integrazione”. La prof.ssa Salzano spiega che nel format alla parola “integrazione”, presa ad esempio, la scuola sarà tenuta a indicare quali sono i punti di forza o debolezza o i vincoli e le opportunità. 2.1 RISULTATI SCOLASTICI Domanda: • In generale, siete a conoscenza dei criteri di valutazione adottati dal nostro Istituto? I docenti della scuola secondaria affermano che sono a conoscenza dei criteri di valutazione come esplicitato nel POF. Il genitore Salamon afferma che non è a conoscenza dei criteri: nella pagella di sua figlia appaiono criteri qualitativi e quantitativi. La genitrice Peluzzi è a conoscenza dei criteri di valutazione ma indica anche che la valutazione è applicata ai progressi, alla storia, del singolo alunno. La docente Dellasanta aggiunge che la valutazione prende avvio dalla situazione di partenza dell’alunno. La docente Santo mostra una griglia di valutazione preparata dal Dipartimento di Lettere, con indicatori per la correzione di una prova scritta d’Italiano alla quale tutti i docenti di Lettere si attengono. Nella scheda si evidenzia l’attribuzione dei voti in base al contenuto dell’elaborato. La docente Salzano precisa inoltre che quando i genitori ricevono a casa la comunicazione di una verifica o interrogazione orale, il voto assegnato è sempre riferito a un determinato obiettivo. 6 S’invitano le docenti Dominioni e Tagliavia a inserirsi nella discussione poiché sono referenti rispettivamente all’Intercultura e al sostegno. Dominioni informa che nella nostra scuola nei primi due anni dal loro arrivo in Italia, gli alunni sono valutati con un Piano personale transitorio con una programmazione di apprendimento specifica e con criteri di valutazione che si rifanno ai parametri linguistici europei. Si concorda che la valutazione, nella scuola primaria presenta alcuni aspetti di criticità, soprattutto nei primi due tre anni, nei quali il docente non tende a evidenziare in modo preciso il livello di apprendimento. Salamon insiste sulla necessità di stabilire e comunicare gli obiettivi senza i quali non si può avere valutazione e aggiunge che esistono stili diversi di didattica tra docenti e classi. Anche con riferimento alle prove INVALSI delle classi seconde, i genitori non sono stati informati. Domanda: • I criteri di valutazione adottati dalla scuola secondo voi, sono adeguati a verificare il successo formativo degli studenti? Lamenta ritiene che parlare di successo formativo in una classe seconda della scuola primaria appare pregiudiziale se non, come sostiene la docente Dominioni, applicato a un concetto di valutazione “formativa” di progressione e non di traguardo. Prima di passare all’analisi del secondo punto sono proiettati sulla LIM i risultati delle prove standardizzate nazionali della scuola primaria e secondaria, i risultati dei promossi e bocciati; i risultati dei voti in uscita delle classi terze della secondaria. 2.2 RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI Domanda: • Come valutate gli esiti delle prove INVALSI appena visualizzate? Salamon ritiene che a livello di “dati scuola” non c’è una base statisticamente significativa. Non ha senso guardare i risultati del test INVALSI nella scuola primaria, i quali riflettono semplicemente il livello di conoscenza medio della lingua italiana orale/scritta dell’ambito familiare. A riprova di quanto sostenuto, nei risultati della scuola secondaria le differenze si riducono perché, poiché i docenti sono mediamente bravi, i risultati appaiono “appiattiti” perché la variabile causale non è il lavoro degli insegnanti ma il background linguistico. La docente Genovese fa inoltre notare che la formazione delle classi della scuola primaria non sempre corrisponde alla stessa nella secondaria. Nell’osservare gli esiti dei promossi e bocciati nella scuola primaria e secondaria dell’anno scolastico 203/14 emerge che i dati non sono significativamente rilevanti nella scuola primaria. I voti in uscita delle classi terze della Scuola secondaria si attestano su una media fra il 7/8. Salamon non rileva particolari differenze con altre scuole di Milano ma rileva l’importanza del voto d’uscita per l’iscrizione alle scuole superiori dove è ormai consuetudine proporre test d’entrata guardando anche il voto di uscita dalla scuola secondaria. 7 La docente Salzano richiama l’attenzione sulla rigorosa e oggettiva assegnazione del voto in uscita da parte dei consigli di classe: sarebbe molto facile assegnare, per esempio molti 10, per fare “bella figura” come scuola. Si procede all’analisi dei punti di forza e di debolezza: Salamon ritiene che nelle classi della scuola primaria vi siano differenze nei risultati INVALSI, gravi e importantissime, dovute alla composizione delle classi: di sbilanciamento culturale (con bambini che hanno più difficoltà con l’italiano) e di concentrazione di classi con bambini con difficoltà d’apprendimento (quelli che in genere sono valutati dall’UONPIA). La docente Dominioni sostiene che è giusto considerare il dato di criticità nella scuola primaria soprattutto se si considera la classe c.d. NON BEI in confronto con le classi a indirizzo BEI nelle quali, fino allo scorso anno, non venivano inseriti nuovi alunni e gli stessi confluivano nella sezione NON BEI. Il collegio docenti, da quest’anno, ha deciso di togliere questa “blindatura” almeno in prima e seconda elementare. Si sta cercando di potenziare e dare un “personalità” a questa sezione. La genitrice Peluzzi conferma che, per scelta, suo figlio è inserito in una classe NON BEI che funziona benissimo. Il bambino neo arrivato è molto aiutato dal gruppo di pari. A suo parere la differenza che si nota nella composizione delle classi della scuola primaria è data dalla presenza di alunni con DSA, poiché è difficile diagnosticare subito, nei primi due anni della scuola primaria, un alunno con DSA. 2.3 COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA La nostra scuola ha preso in esame le Competenze sociali e civiche con due indicatori riferiti a: • Capacità di osservare le regole e i patti sociali condivisi. • Capacità di creare rapporti positivi con gli altri. Domanda: • Secondo voi la scuola come valuta le competenze di cittadinanza riferitamene alla distribuzione dei voti di condotta, al numero di sanzioni disciplinari comminate dai consigli di classe, al numero di episodi di prepotenza o bullismo rilevati, al numero di episodi di violazione delle regole e delle norme mediante mezzi tecnologici? • Ci sono differenze tra classi, sezioni, plessi, dei due ordini di scuola? La docente Lamenta rileva che alcuni di questi punti (sanzioni disciplinari, episodi di violazione delle regole e delle norme mediante mezzi tecnologici, episodi di prepotenza o bullismo) riguardano maggiormente la scuola secondaria. La docente Dominioni è sorpresa dal fatto che non si sia presa in considerazione la competenza IMPARARE AD IMPARARE. Le è risposto che pur avendo analizzato le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente, il GAV ha ritenuto che per la peculiarità del nostro Istituto e su sollecitazione del richiamo indicato nello stesso RAV, le Competenze sociali e civiche potessero essere maggiormente prese in esame per essere condivise con genitori e docenti. Salamon nota situazioni di disagio che si traducono spesso in difficoltà d’apprendimento e comportamento. C’è una criticità riferita al sostegno le cui certificazioni sono appena iniziate. Questo aspetto riguarda pesantemente la scuola. La docente Lamenta ricorda che il problema del sostegno nelle classi, non riguarda l’ambito preso in considerazione. Si chiede ai presenti se sono a conoscenza della scala di valore dato al voto di condotta. 8 Nella Secondaria si sono stabiliti dei criteri di valutazione del voto di comportamento. Salamon a proposito di casi di bullismo sostiene che nella primaria esistono casi di para bullismo o bullismo strisciante. Ricorda che in C. d’I. ha proposto che la scuola “aumentasse” le ore a disposizione per genitori, di sostegno psicologico che sono abbastanza poche nella scuola primaria, poiché comprensibilmente “monopolizzate” nella scuola secondaria per supportare i disagi dell’età adolescenziale. La docente Genovese conviene che è condivisibile la posizione del genitore Salamon indicando che oltre alle sanzioni disciplinari ci possano essere sostegni di tipo psicologico (punto di debolezza). Sulla personale affermazione del genitore Salamon di aver discusso finora “di aria fritta” la docente Salzano richiama il genitore al rispetto delle persone che stanno partecipando al focus e invitandolo, se lo ritenesse opportuno, a lasciare la sessione. Interviene la docente Tagliavia a proposito dei provvedimenti disciplinari che adotta la scuola secondaria. Essi non hanno solo valore punitivo ma anche educativo. La docente Dellasanta interviene come genitore e dichiara di non essere d’accordo con un provvedimento disciplinare (la sospensione) che comporti l’esclusione di un alunno da un’uscita/attività didattica quanto piuttosto impiegarlo a scuola per attività utile per la comunità. Si conviene tuttavia che la scuola, al momento, non ha risorsa/docente per poter attuare questo provvedimento alternativo alla sospensione. La genitrice Peluzzi rileva come, qualche volta, la sospensione serva anche ai genitori per prendere coscenza di un problema che riguarda il proprio figlio. La docente Dominioni evidenzia che le competenze di cittadinanza si costruiscono a scuola con lavori di gruppo, con il cooperative learning tra compagni, con l’autovalutazione, altamente educativa poichè impone una riflessione e una valutazione anche sul proprio comportamento. La genitrice Peluzzi interviene e riconosce che la scuola è intervenuta in maniera adeguata nel caso di violazione delle regole e delle norme mediante mezzi tecnologici, proponendo incontri con i genitori ai quali tuttavia hanno partecipato pochi genitori rispetto a un tema così importante. Secondo la maggioranza dei presenti, la scuola si adopera molto per creare rapporti positivi e mette in atto diverse iniziative. Interviene la genitrice Algeri la quale, premettendo che sua figlia non proviene dalla scuola primaria dell’Istituto, rileva che il consiglio di classe nel quale è inserita, in questi tre anni ha messo in atto buone pratiche di cittadinanza. Come rappresentante di classe rileva la difficoltà di contattare tutti i genitori e concorda sull’esigenza di risorse aggiuntive. 2.3 RISULTATI A DISTANZA Domanda: • Per la scuola primaria, gli esiti degli studenti usciti dalla scuola primaria sono stati confermati al termine del primo anno di scuola secondaria di I grado? • Per la scuola secondaria di I grado, in che misura il consiglio orientativo è seguito? In che misura il consiglio orientativo è efficace? Interviene la docente Santo sostenendo che anche se il gruppo classe, che segue da tre anni, è formato anche da alunni provenienti da altre scuole vicine, il gruppo proveniente dalla nostra scuola primaria è mediamente ben preparato e pertanto gli esiti degli studenti usciti dalla scuola primaria sono stati confermati al termine del primo anno di scuola secondaria di I grado. 9 La docente Dominioni rileva che un punto debole è dato dalla mancanza di momenti strutturati dove le insegnanti della quinta possano incontrarsi con i docenti della prima secondaria per un monitoraggio e un passaggio d’informazioni degli alunni. Su sollecitazione del genitore Salamon, la docente Provera introduce l’argomento Orientamento e spiega quali sono le azioni che mette in atto la scuola: • Lavoro d’informazione e orientamento delle docenti coordinatrici nelle classi terze. • Organizzazione della giornata ORIENTACAMPUS presso il nostro Istituto che vede la presenza di circa 37 Istituti superiori. Vi partecipano sia gli alunni di seconda sia gli alunni di terza con le loro famiglie. La docente spiega in che cosa consiste il Consiglio orientativo: • Il C. di C., oltre a offrire tutte le informazioni possibili riguardo alle possibilità di proseguimento degli studi presenti sul territorio, consiglia alle famiglie degli allievi del terzo anno il tipo di scuola superiore più adatto. • Questa indicazione, data nel mese di dicembre e confermata o modificata alla fine dell'anno scolastico, riguarda la possibilità di affrontare con successo un certo tipo di scuola. • Il consiglio orientativo è espresso da tutto il Consiglio di Classe e tiene conto delle capacità scolastiche dimostrate nel triennio: impegno, capacità di attenzione, competenze acquisite, eccetera. • Il consiglio orientativo non è vincolante, gli allievi sono liberi di iscriversi alla scuola che desiderano, ma è un elemento di valutazione di cui è bene tenere conto. La docente Provera rileva due principali criticità: • Le scelte scolastiche da parte della famiglia non sempre riflettono i suggerimenti della scuola, alcune volte con conseguenze negative sul successo scolastico dell’alunno. • Il consiglio della scuola non combacia con le aspettative della famiglia che richiede formalmente un cambio di consiglio orientativo, che permetta al proprio figlio l’accesso alla scuola desiderata. Il genitore Salamon ricordando che è ormai prassi consolidata che i licei adottino test/criteri di ammissione molto ristretti che rasentano l’illegalità, informa che molti genitori si stanno interrogando già da ora, se far frequentare la scuola media Ciresola o altra scuola media, perché hanno un obiettivo di lungo periodo cioè, per esempio, l’iscrizione al Liceo Volta. La genitrice Algeri conferma che il consiglio orientativo fornito dai docenti di classe, è stato seguito principalmente perché è stato “ragionato” con gli alunni e le famiglie. A fine incontro il genitore Salamon chiede di avere una copia del verbale e dichiara che questo focus non ha soddisfatto le sue aspettative perché per ogni paragrafo avremmo dovuto indicare i punti di forza e debolezza e questo non è stato fatto. Il focus non ha seguito un metodo. La docente Salzano replica che il focus ha rispettato tutti gli obiettivi e le procedure previste: 1. Il lavoro dei focus è stato introdotto dalla presentazione del RAV con l’indicazione dei punti di discussione scelti in precedenza dal GAV. 2. A partire da questo stimolo il gruppo è stato invitato a riflettere sull’esperienza vissuta attraverso alcune sollecitazioni/domande che hanno ripreso le fasi previste dalla procedura di valutazione 10 per individuare punti di forza e debolezza e raccogliere l’esperienza e il percepito dei portatori d’interesse (stakeholders) riguardo l’ambito di valutazione assegnata (gruppo ESITI). 3. La composizione del gruppo misto, ha permesso la partecipazione di diversi “operatori” aggregati in base alle tipologie di riferimento. 4. I tre focus sono stati realizzati in un’unica giornata con tempo adeguato. 5. Sono stati evidenziati e indicati i punti di forza e debolezza. La docente Santo invita infine ad avere una visione più obiettiva e meno legata a aspetti o esperienze personali. La riunione termina alle ore 19.05 11 ANALISI DATI INVALSI MIIC81700R Scuola Primaria - Classi seconde, profilo di accesso Referente per la valutazione Rilevazioni Nazionali 2014 Punteggi generali Tavola 1A - Italiano Istituzione scolastica nel suo complesso Esiti degli Differen stude za nei nti risultati Media al (punteg del netto gio Backgro Puntegg puntegg del und percent io Cheatin io cheati uale) familiar g Punteggio Punteggio Punteggio percent e Classi/Istit percent ng rispetto LOMBARDIA Nord Ovest Italia uale in uto uale median nella a 60,8 (5) 61,5 (5) 61,0 (5) percent al netto stessa classi/sc o degli osserva uale del scala uole con student to (6) cheatin del backgro i (3) (4) g (1a) rappo und rto familiar nazion e simile ale (2) (1b) significativa significativa significativa 40407300 57,7 194,0 -9,9 n.d. mente mente mente 57,7 0,0 0201 inferiore inferiore inferiore significativa significativa significativa 40407300 mente mente mente 71,4 218,9 +3,9 n.d. 72,1 1,0 0202 superiore superiore superiore significativa significativa significativa 40407300 mente mente mente 50,6 181,3 -17,1 n.d. 50,6 0,0 0203 inferiore inferiore inferiore significativa significativa significativa 40407300 71,6 217,1 +4,4 n.d. mente mente mente 71,9 0,4 0204 superiore superiore superiore significativa significativa significativa 40407300 73,3 221,9 +6,1 n.d. mente mente mente 73,8 0,7 0205 superiore superiore superiore significativa significativa significativa 40407300 53,6 185,4 -13,7 n.d. mente mente mente 53,6 0,0 0206 inferiore inferiore inferiore significativa significativa significativa MIIC8170 64,0 204,8 -2,1 n.d. mente mente mente 64,3 0,4 (7) 0R superiore superiore superiore 12 MIIC81700R Scuola Primaria - Classi seconde, profilo di accesso Referente per la valutazione Rilevazioni Nazionali 2014 Tavola 1C - Prova preliminare di lettura Istituzione scolastica nel suo complesso Percentuale Percentuale di Percentuale di Percentuale di di Punteggio quadrisillabe bisillabe corrette trisillabe corrette polisillabe corrette corrette 404073000201 48,2 91,9 42,1 0,0 0,0 404073000202 70,1 95,2 79,4 33,6 4,5 404073000203 76,2 92,6 84,2 51,1 26,3 404073000204 89,7 97,6 89,2 81,2 76,0 404073000205 61,4 91,4 72,8 12,9 4,2 404073000206 92,1 95,3 92,3 87,6 88,2 MIIC81700R 72,1 94,0 75,9 42,6 31,5 Differenza nei risultati (punteggio percentuale) rispetto a scuole con background familiare simile -16,8 -3,5 -17,1 -33,1 -33,6 LOMBARDIA 73,4 96,3 81,3 39,2 21,2 Nord Ovest 74,3 96,4 81,9 41,6 23,2 Italia 76,6 96,0 82,9 48,4 32,1 13 MIIC81700R Scuola Primaria - Classi seconde, profilo di accesso Referente per la valutazione Rilevazioni Nazionali 2014 Punteggi generali Tavola 1B - Matematica Istituzione scolastica nel suo complesso Esiti degli Differen stude za nei nti risultati Media al (punteg del Backgro netto gio Puntegg puntegg del und percent io Cheatin io familiar cheati uale) Punteggio Punteggio Punteggio percent g Classi/Istit percent e ng rispetto LOMBARDIA Nord Ovest Italia uale in uto uale nella median a 54,9 (5) 55,2 (5) 54,6 (5) percent al netto stessa classi/sc o degli osserva uale del scala uole con student to (6) cheatin del backgro i (3) (4) g (1a) rappo und rto familiare nazion simile ale (2) (1b) significativa significativa significativa 40407300 45,0 179,0 -16,3 n.d. mente mente mente 45,0 0,0 0201 inferiore inferiore inferiore significativa significativa significativa 40407300 mente mente mente 60,6 210,7 -0,6 n.d. 61,1 1,0 0202 superiore superiore superiore significativa significativa significativa 40407300 37,5 164,5 -23,8 n.d. mente mente mente 37,5 0,0 0203 inferiore inferiore inferiore non non significativa 40407300 significativa significativa 56,0 200,9 -5,1 n.d. mente 56,0 0,0 0204 mente mente superiore differente differente significativa significativa significativa 40407300 58,6 205,9 -2,4 n.d. mente mente mente 58,6 0,0 0205 superiore superiore superiore significativa significativa significativa 40407300 43,6 174,7 -17,5 n.d. mente mente mente 43,6 0,0 0206 inferiore inferiore inferiore significativa significativa significativa MIIC8170 51,0 190,9 -9,5 n.d. mente mente mente 51,1 0,2 (7) 0R inferiore inferiore inferiore 14 MIIC81700R Scuola Secondaria di Primo Grado - Classi terze, profilo di accesso Referente per la valutazione Prova Nazionale 2014 Punteggi generali Tavola 1A - Italiano Istituzione scolastica nel suo complesso Esiti degli Differen stude za nei nti risultati Media al (punteg del Backgro netto gio Puntegg puntegg del und percent io Cheatin io cheati uale) familiar Punteggio Punteggio Punteggio percent g Classi/Istit percent e ng rispetto LOMBARDIA Nord Ovest Italia uale in uto uale nella median a 64,3 (5) 65,0 (5) 61,4 (5) percent al netto stessa classi/sc o degli osserva uale del scala uole con student to (6) cheatin del backgro i (3) (4) g (1a) rappo und rto familiar nazion e simile ale (2) (1b) significativa significativa significativa 40407300 mente mente mente 71,6 204,0 n.d. n.d. 72,5 1,3 0801 superiore superiore superiore significativa significativa significativa 40407300 mente mente mente 71,5 205,7 n.d. n.d. 71,9 0,6 0802 superiore superiore superiore non significativa significativa 40407300 significativa 63,2 182,6 n.d. n.d. mente mente 63,6 0,7 0803 mente inferiore superiore differente significativa significativa significativa 40407300 72,8 211,0 n.d. n.d. mente mente mente 74,7 2,6 0804 superiore superiore superiore significativa significativa significativa 40407300 74,4 217,7 n.d. n.d. mente mente mente 74,4 0,1 0805 superiore superiore superiore significativa significativa significativa 40407300 70,1 207,2 n.d. n.d. mente mente mente 70,1 0,0 0806 superiore superiore superiore significativa significativa significativa MIIC8170 70,7 205,3 n.d. n.d. mente mente mente 71,3 0,9 (7) 0R superiore superiore superiore 15 Punteggi generali Tavola 1B - Matematica Istituzione scolastica nel suo complesso Media del puntegg io Classi/Istit percent uto uale al netto del cheatin g (1a) Esiti degli stude nti al netto del cheati ng nella stessa scala del rappo rto nazion ale (1b) Differen za nei risultati (punteg gio percent uale) rispetto a classi/sc uole con backgro und familiar e simile (2) 40407300 0801 55,6 186,3 n.d. n.d. 40407300 0802 63,2 203,0 n.d. n.d. Backgro und familiar Punteggio Punteggio e LOMBARDIA Nord Ovest median 61,3 (5) 60,9 (5) o degli student i (3) (4) 40407300 0803 61,2 193,9 n.d. n.d. 40407300 0804 61,6 201,8 n.d. n.d. 40407300 0805 66,4 214,8 n.d. n.d. 40407300 0806 65,8 208,6 n.d. n.d. MIIC8170 0R 62,6 202,1 n.d. n.d. significativa mente inferiore significativa mente superiore non significativa mente differente non significativa mente differente significativa mente superiore significativa mente superiore significativa mente superiore significativa mente inferiore significativa mente superiore non significativa mente differente non significativa mente differente significativa mente superiore significativa mente superiore significativa mente superiore Punteggio Italia 57,3 (5) significativa mente inferiore significativa mente superiore Puntegg io Cheatin percent g uale in percent osserva uale to (6) 55,6 0,0 63,2 0,0 significativa mente superiore 62,4 1,9 significativa mente superiore 62,0 0,8 69,0 3,7 66,4 0,9 63,4 1,3 (7) significativa mente superiore significativa mente superiore significativa mente superiore 16 FOCUS GROUP SUI PROCESSI 21 MAGGIO 2015 MATERIALI DI PRESENTAZIONE Focus group • Gruppo: Processi • Conduttore: Dirigente scolastico • Osservatore-verbalizzante: prof.ssa Cinzia Fiorio • OGGETTO: RAV – cos’è e come si elabora • Composizione: mista (F.S.,docenti, genitori, C.I., operatori didattici, Dsga) Come procediamo? •La sessione sarà registrata e sintetizzata su LIM. •I partecipanti si presentano •Il moderatore sottopone delle domande su temi specifici •Non tutti gli argomenti del Rav sono esplorati •Domande: sono 22 attenzione ai tempi! PROCESSI REGOLE • non ci sono risposte giuste o sbagliate: è una sessione che permette di scambiarsi idee. • Evitare di “sovrastare” il gruppo, lasciando spazio agli altri. • Tenere presente l’obiettivo dell’incontro: non è uno "sfogatoio“. • evitare interventi troppo lunghi e poco inerenti. PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE CURRICOLO, PROGETTAZIONE, VALUTAZIONE PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE Definizione dell’area Il curricolo di Istituto deve rispondere alle Indicazioni ministeriali e alle attese educative e formative delle famiglie, insieme alle attività opzionali ed elettive. PRATICHE GESTIONALI E AMMINISTRATIVE 1.definizione e articolazione del curricolo di istituto e delle attività di ampliamento dell’O.F. 2.modalità della progettazione didattica 3.modalità di valutazione degli studenti e utilizzo dei risultati • • • • • ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE 17 1. CURRICOLO DI ISTITUTO E AMPLIAMENTO DELL’ OFFERTA FORMATIVA 1. Nella progettazione del curricolo emergono chiaramente i traguardi di competenza disciplinari, e di cittadinanza (competenze sociali e civiche) e competenze chiave? 2. Gli insegnanti utilizzano il curricolo verticale definito dalla scuola come strumento di lavoro per le loro attività? 3. Le attività di ampliamento dell’O.F. sono in raccordo al curricolo di Istituto? 3. VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI 1. Sono chiari e applicati in modo omogeneo criteri comuni di valutazione, tipologie e numero di verifiche? 2. Sono svolte prove strutturate comuni in relazione ai traguardi di apprendimento nel curricolo? 3. Vengono utilizzati strumenti quali prove di valutazioni autentiche o rubriche di valutazione? Quanto diffusamente? 4. in quale grado la scuola progetta e realizza interventi didattici specifici a seguito della valutazione degli studenti? 1. DIMENSIONE METODOLOGICA (attività e strategie didattiche) 1. In che misura la scuola promuove e realizza modalità didattiche innovative? 2. La scuola attiva la collaborazione tra docenti per introdurre tali modalità innovative? 2. PROGETTAZIONE DIDATTICA 1. In quale grado l’attività svolta nei dipartimenti è funzionale alla progettazione comune del curricolo? 2. Con quali modalità i docenti realizzano una progettazione comune verticale e/o orizzontale per ambiti disciplinari? 3. Indicare prassi e modalità prevalenti nella progettazione PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Definizione dell’area Riguarda la capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti, sia in senso materiale e organizzativo (spazi, attrezzature, orari…), sia nella didattica (innovazione delle metodologie: gruppi di livello, classi aperte…), sia nella dimensione relazionale (clima positivo, regole condivise, gestione dei conflitti) 1.Dimensione metodologica 2.Dimensione relazionale 2. DIMENSIONE RELAZIONALE (episodi problematici; clima scolastico) 1. Con quale livello di efficacia ritenete che la scuola affronti i comportamenti problematici? 2. Competenze sociali (assegnazione di ruoli e responsabilità, sviluppo del senso di legalità, collaborazione e spirito di gruppo…): esprimete una valutazione sull’efficacia delle azioni promosse dalla scuola. PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE Definizione dell’area Riguarda la cura con cui la scuola include gli studenti con bisogni educativi speciali, valorizza le differenze culturali, adegua l’insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo (recuperi e potenziamento) 1.Inclusione 2.Differenziazione 18 2. DIFFERENZIAZIONE 1. INCLUSIONE (attività di inclusione in essere) 1. La scuola realizza attività per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità, con bisogni educativi speciali, o di quelli di recente immigrazione? Questi interventi sono ritenuti efficaci? 1. La scuola attua una didattica personalizzata (attività calibrate, percorsi di recupero/potenziamento) per adeguare i processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo? PRATICHE GESTIONALI E AMMINISTRATIVE ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA Definizione dell’area Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell’Istituto 1.Missione e obiettivi prioritari 1. MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI 1. Siete in grado di indicare con chiarezza la missione dell’Istituto e le sue priorità? • Ritenete che missione e priorità siano condivise dalla comunità scolastica e comunicate adeguatamente a famiglie e territorio? 1. ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE PRATICHE GESTIONALI E AMMINISTRATIVE ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA Definizione dell’area Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell’Istituto 1.Organizzazione delle risorse umane Definizione dell’area Capacità della scuola di prendersi cura delle competenze del personale a.formazione del personale b.valorizzazione delle competenze c.collaborazione tra insegnanti 19 b. VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE 1. C’è una chiara divisione dei compiti o delle aree di attività tra i docenti con incarichi di responsabilità o tra il personale ATA? 2. Come valutate la capacità della scuola di valorizzare le competenza del personale (curriculum, esperienze formative, corsi frequentati) utilizzandole con efficacia? VERBALIZZAZIONE DEL FOCUS GROUP _ PROCESSI Conduce: Dirigente scolastico Verbalizzatore: Cinzia Fiorio Presenti: Dsga sig.ra Chiarelli Docenti: Isaia, Sacco, Sanguini, Giorgi, Riva, Conti, Macaluso, Falcone, Squitieri genitori: Tiramani Attori esterni: UVI (Cannada) e educatore Gorgoglione VERBALE DEL GOCUS GGOUP CURRICOLO E AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA Nella progettazione del curricolo emergono chiaramente traguardi di competenza disciplinari, trasversali (competenze sociali e civiche) e competenze chiave per l’apprendimento? Punti di forza Punti di debolezza Le competenze disciplinari nella scuola secondaria sono chiare e ben delineate Nella primaria il lavoro sulle competenze non è concluso, è in itinere; alcune aree sono completate, altre sono deficitarie, con ricadute negative sulla programmazione personale dell’insegnante. Per le competenze sociali e civiche/ di cittadinanza: la secondaria ha iniziato a lavorare in comune quest’anno, finora sono state lasciate ai singoli docenti; la primaria deve ancora attivarsi Per la disciplina musicale non ci sono, anche in relazione alle competenze in ingresso dei docenti 20 Quali sono secondo voi gli aspetti prioritari del curricolo inseriti nella progettazione didattica? Gli insegnanti utilizzano effettivamente il curricolo definito dalla scuola come strumento di lavoro per le loro attività? Il curricolo verticale c’è Le attività di ampliamento dell’O.F. sono in raccordo al curricolo di Istituto e presentano obiettivi di abilità/competenze chiari? In questi anni il raccordo è migliorato; in precedenza le attività erano a latere, poco coordinate rispetto al curricolo. Ora le scelte dei progetti sono molto più legate al POF rispetto al passato. Siamo in ulteriore progressione PROGETTAZIONE DIDATTICA In quale grado l’attività svolta nei dipartimenti è funzionale alla progettazione comune del curricolo? Punti di forza Si, anche se il percorso è periglioso e difficoltoso, però il tentativo di progettazione comune c’è. Il curricolo va ovviamente verificato continuamente. Da genitori e da educatore non si percepisce l’utilizzo del curricolo verticale dell’Istituto Danneggia questo lavoro il turn over dei docenti e i cambiamenti delle indicazioni ministeriali Punti di debolezza Alla primaria la richiesta dai rappresentanti di classe di riunioni di classe e non interclasse è stata percepita come una sconfitta della progettazione comune: ai genitori non interessa questo lavoro, quanto il contatto con la propria maestra! Non si è riusciti a far passare l’idea dell’unità della scuola (Venini/Brianza) Alla secondaria I genitori percepiscono il lavoro comune come faticoso e difficoltoso: sulla carta è progettato, ma non tutti i docenti lo seguono. I docenti della secondaria ammettono che si lavora poco per dipartimento, mentre il lavoro comune viene piuttosto realizzato per cdc; il poco tempo e le scadenze 21 Con quali modalità i docenti realizzano una progettazione comune verticale e/o orizzontale parallela per ambiti disciplinari? Indicare prassi e modalità prevalenti della progettazione Per educazione fisica la modalità è operativa, connaturata con la disciplina (tornei, partite…), la cui programmazione è verticale triennale, e orizzontale annuale. In alcuni corsi della secondaria la progettazione annuale è condivisa anche con ore e compresenze dedicate in più, mentre per quella verticale ci sono dei “nodi” ormai consolidati per il triennio, che poi bisogna adattare alle situazioni di classe (uscite, test di ingresso…) che richiedono accordi urgenti rendono problematica questa programmazione comune, che resta teorica; manca il tempo per la riflessione sul lavoro concreto. Idem per il lavoro di interclasse della primaria: nel passato è stata fatta richiesta al dirigente di un incontro mensile con questo scopo di lavoro, necessario per dare una connotazione di istituto L’educatore evidenzia che nella progettazione degli insegnanti è lasciato a parte il ruolo e il compito dell’educatore, a cui bisogna dare un ruolo e una valenza diversa. Uvi non può essere più presente di così rispetto alla progettazione dei docenti. Il genitore con le sue domande mette in luce che c’è una forbice troppo ampia tra progettazione comune e personalizzazione dell’insegnante; dovrebbe esserci maggiore scambio, ferme restando le differenze tra le classi. In questa progettazione verticale è necessaria una costante verifica che non sempre c’è, per vari motivi non ultimo la mancanza di tempo. Primaria: Sono modalità operative, concrete, legate a obiettivi e contenuti, non a competenze, sulle quali non c’è chiarezza; c’è bisogno di chiarimenti. La progettazione si svolge principalmente in orizzontale. 22 VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI Sono elaborati in modo chiaro e applicati in modo omogeneo criteri comuni di valutazione, tipologie e numero di verifiche? Secondaria: per i ragazzi in difficoltà prassi e modalità sono assolutamente poco organizzate; è difficile attivare qualcosa se lo scambio di info col docente di classe avviene nei corridoi e al momento della compresenza, senza progettazione concordata. Occorrerebbero più incotri di programmazione, però il tempo non è infinito e di riunioni ne facciamo tante: devono essere più funzionali. Bisogna pensare a soluzioni per programmare più efficacemente Punti di forza Punti di debolezza Nella secondaria c’è omogeneità Primaria: i due plessi sono nei dipartimenti di materia, differenziati e non omogenei. stabilita nel collegio docenti Nella secondaria il punto dello scorso anno. dolente sono le valutazioni, Nella primaria l’omogeneità c’è laddove gli strumenti comuni per classi parallele di identico (griglie) non sono sufficienti a plesso e di interclasse dare veramente omogeneità. Non è semplice ottenere un risultato valutativo comune, anche se ci si prova. Genitore: in una classe con il turn over di insegnanti è risultato evidente che, nonostante le griglie comuni, il criterio di valutazione comune è difficile da realizzare. Edicatore e DVA: mancano ancora valutazioni comuni La valutazione è il riflesso del tipo di didattica che uno fa: non sempre coincide col voto, spesso è una pluralità di voti/giudizi; nella ns scuola si tende alla valutazione delle conoscenze, tralasciando, per esempio, le competenze trasversali o quelle di cittadinanza. 23 Esistono prove strutturate comuni per classi parallele in relazione agli obiettivi comuni del curricolo? Un docente della secondaria si domanda se siano utili, e un altro risponde di si, prendendo ad esempio le prove Invalsi, che aiutano a valutare alunni e lavoro docente. Sia nella primaria che nella secondaria le prove invalsi per classi parallele sono le uniche in comune Vengono utilizzati strumenti di valutazione condivisi? quali prove di valutazioni autentiche o rubriche di valutazione? Quanto diffusamente? Sì nella secondaria, quando si lavora -ad esempio- su un concorso o su un progetto Sia per la primaria, sia per la secondaria ci sono queste modalità La rubrica a volte non è sempre definita; il problema è riportare poi questo tipo di valutazione ad un voto, che è riduttivo rispetto alle molteplici sfaccettature della valutazione: si può fare a livello disciplinare, ma sta stretta In quale grado la scuola progetta e realizza interventi didattici specifici a seguito della valutazione degli studenti? Nella secondaria: c’è molta attenzione, maggiore verso il recupero, molto sentito, che verso il potenziamento Alcuni insegnanti fanno potenziamento mettendo a disposizione degli studenti materiali di approfondimento sul loro sito. La presenza degli insegnanti di sostegno coordinati con quello di classe permette ai docenti (indifferentemente) attività di recupero e di potenziamento. Quindi il livello di attenzione della scuola su questi punti è giudicato buono, anche se migliorabile, soprattutto sul fronte del potenziamento. Primaria: da quando manca la compresenza sono diminuite le risorse per il recupero. Nella secondaria, sono sfruttate ancora troppo poco le risorse degli insegnanti di sostegno, i quali spesso arrivano a ruota, anziché proporre attività da ampliare per tutta la classe. Il potenziamento a volte è trascurato. AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE METODOLOGICA Punti di forza Punti di debolezza 24 In che misura la scuola promuove e realizza modalità didattiche innovative? Il nostro motto è sempre stato innovazione nella tradizione : Questo dice tutto: impedisce di innovare troppo dovendo poi far marcia indietro (come in altre scuole). Sarebbe utile un archivio didattico per conservare e poi sviluppare e consolidare alcune esperienze Tecnologia non è strategia didattica; abbiamo ancora molto cammino da fare e c’è spesso una solitudine dell’insegnante che vuole innovare la sua didattica: non c’è storia, non c’è passaggio comunicativo di alcune pratiche didattiche innovative. Venti anni fa c’era molta più condivisione; c’è una chiusura da parte dei vecchi La scuola attiva la collaborazione tra docenti per introdurre tali modalità innovative? Questa scuola, con una dinamica di bassi e alti, è una comunità educante: ci sono gli strumenti, anche se le risorse sono sempre più difficili da reperire Anche il sostegno conferma questo giudizio positivo, portando a esempio nuove attività di tipo laboratoriale UVI conferma, citando l’attivazione di volontari anche per interventi su gruppi extrascolastici, modalità innovativa di supporto. La scuola offre stimoli di innovazione: il recente corso di formazione per la secondaria è stato apprezzato dalla stragrande maggioranza dei partecipanti. Per la primaria, il corso di alcuni anni fa con la U.Cattolica fu molto interessante. Punti di forza La scuola dà stimoli, ad esempio corsi di formazione, ma poi sta ai singoli il metterli in pratica nella didattica AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE RELAZIONALE Punti di debolezza 25 Primaria e secondaria: sia i docenti della primaria che quelli della secondaria ritengono altissimo il livello di attenzione dell’Istituto (docenti, educatori, commessi, sostegno…) per i comportamenti problematici Gli interventi sono tempestivi e mirati, con il regolare coinvolgimento della Dirigenza. Viene avanzata da un docente la critica alla sospensione di un alunno con difficoltà: l’intervento è giudicato inopportuno e inefficace Di fronte ai ragazzi le decisioni devono essere prese collegialmente e bisogna presentare poi fronte comune, Si ribatte all’osservazione senza posizioni diverse di fronte negativa, apprezzando invece, di ai ragazzi. Comportamento poco educativo, quando non quella occasione, il coinvolgimento delle diverse scorretto, che da parte di componenti qualche insegnante c’è Competenze sociali (assegnazione di ruoli e responsabilità, sviluppo del senso di legalità, collaborazione e spirito di gruppo…): esprimete una valutazione sulla capacità della scuola di promuoverle. INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE Il clima scolastico è ottimo; la responsabilità del personale è alta; è uno dei nostri punti di forza, anche pensando alla nostra variegata utenza. Questa attenzione si riflette sui ragazzi Il lavoro è molto grosso, quotidiano e sistematico. Sono messe in campo continue prassi che sviluppano queste competenze sociali (esempi: lavoro sulla legalità, sul corretto utilizzo dei cellulari, sul cyberbullismo, sulla educazione stradale…. ) Le attività sono numerosissime e ben svolte. Punti di forza Forse manca la codificazione delle competenze che perseguiamo, in modo che siano rese più chiare. Punti di debolezza 26 La scuola realizza attività per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità, con bisogni educativi speciali, o di quelli di recente immigrazione? Questi interventi sono ritenuti efficaci? La riposta è positiva: ci sono molte attività, soprattutto nell’anno presente: laboratori, attività, corso Nai, piani personalizzati. Ci sono ritardi (non imputabili all’Istituto) nell’assegnazione dei docenti di supporto Siamo poco preparati per gli alunni con difficoltà motorie: qui facciamo fatica nell’inclusione La scuola attua una didattica personalizzata (attività calibrate, percorsi di recupero/potenziamento) per adeguare i processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo? La riposta è positiva. Nella secondaria l’insegnante di classe agisce per fasce di livello, per gruppi, raramente in modo individualizzato. Questo tipo di intervento è affidato all’insegnante di sostegno. Nella secondaria è difficile adeguare al singolo studente i processi di insegnamento del docente di classe, che in questo viene sostituito dal docente di sostegno Per alcune tipologie di stranieri (cinesi), per i quali la risposta al bisogno dovrebbe avere tempi e modi particolari, la mancanza di risorse è un problema ORIENTAMENTO STRATEGICO Punti di forza E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA: MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI Siete in grado di indicare con chiarezza la missione dell’Istituto e le sue priorità? Per la componente genitori , la mission è formare dei ragazzi che poi devono proseguiredidatticamente, ma anche socialmente Secondo un docente è il garantire la cittadinanza attiva a tutti Per la primaria: sviluppare il senso della responsabilità Promuovere le competenze relazionali e sociali Formazione, educazione, crescita UVI Convivenza comune: si respira nella scuola Primaria: la mancanza delle compresenze è un grosso problema Punti di debolezza Genitore: non so definire le priorità Un docente risponde negativamente, un altro afferma di avere chiarezza solo per le classi in cui lavora 27 Ritenete che missione e priorità siano condivise dalla comunità scolastica e comunicate adeguatamente a famiglie e territorio? ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA: ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE C’è una chiara divisione dei compiti o delle aree di attività tra i docenti con incarichi di responsabilità e tra il personale ATA? Docente secondaria: a me sembra che il corpo docente e anche i genitori nostri condividano missione e priorità e si confrontino su questo. I nostri genitori hanno scelto questa scuola con consapevolezza. Anche nella primaria si concorda con questa condivisione, pur faticosamente ricercata. Il turn over degli insegnanti è un problema per la condivisione, però tutti quelli che giungono nella nostra scuola sentono il peso di questa responsabilità educativa. Come fattore positivo: il dibattito sulle priorità è continuo e c’è una riflessione sempre nuova sui bisogni della utenza Punti di forza Positivo il funzionigramma introdotto quest’anno. Per gli ATA, esiste un piano di lavoro fatto all’inizio dell’anno. Secondo un genitore la missione deve essere condivisa da tutti gli insegnanti; manca la condivisione e anche una adeguata comunicazione al territorio. Un docente ammette che non sempre si riesce a tenere alta la tensione alla missione Secondo la primaria: a volte l’individualismo dei genitori guarda al proprio figlio e non alla discussione su questo argomento Punti di debolezza Ci sono sempre dei problemi perché la richiesta è sempre più alta, il personale è meno, e le scadenze sono sempre più urgenti 28 RELAZIONE INTERMEDIA - RAV PRESENTATA AL COLLEGIO DOCENTI IL 24 GIUGNO 2015 Il lavoro sul Rapporto di Autovalutazione è iniziato nel mese di aprile, con la compilazione da parte della Dirigente di un rapporto con i dati relativi alla situazione dell’Istituto nei vari settori. Del gruppo di lavoro ristretto, resosi necessario per avere modalità di intervento flessibili e veloci, facevano parte la Dirigente, la FS vicaria Salzano, e il secondo collaboratore Lamenta e le FS area 1 Fiorio e area 2 Ferrarini e Leonarduzzi , con l’intesa che avrebbero operato all’interno delle loro funzioni, in aggiunta alle mansioni indicate nel funzionigramma. Nella prima fase abbiamo dovuto comprendere che tipo di lavoro fosse richiesto, studiando il Rapporto di Autovalutazione, la Mappa degli Indicatori per il RAV, gli Orientamenti per l’elaborazione del RAV del MIUR, e il Rapporto di Valutazione, emesso dall’Invalsi per il campione nazionale degli Istituti Comprensivi disponibili al Progetto Valutazione e Miglioramento, e rilasciato seppure incompleto (manca la parte sulla valutazione degli interventi in classe)- a conclusione delle azioni svoltesi presso la nostra scuola nell’a.s.2013-14. Inoltre la Dirigente decideva di iscrivere se stessa e alcuni di noi a due diversi livelli (1 e 2) di percorsi formativi organizzati dal MIUR per l’avvio del Sistema Nazionale di Valutazione; ogni corso prevedeva lezioni e attività per un totale di 9 ore ciascuno e l’accesso a una piattaforma che sarebbe stata utile alla condivisione di problemi, materiali ed esperienze. Siamo poi passati alla compilazione del RAV nel format on line. Il RAV è articolato in 5 sezioni: 1. Contesto e risorse: popolazione scolastica territorio e capitale sociale risorse economiche e materiali risorse professionali 2. Esiti risultati scolastici risultati nelle prove standardizzate competenze chiave di cittadinanza risultati a distanza 3. Processi 4. Il processo di autovalutazione 5. Individuazione delle priorità priorità e traguardi 29 obiettivi di processo A partire dagli Indicatori del MIUR e dai dati forniti da fonti diverse (ISTAT, INVALSI, Ministero dell’Istruzione o dell’Interno..) siamo stati chiamati a dare una lettura dei punti di forza e dei punti di debolezza del nostro Istituto, avvalendoci di alcune domande-stimolo poste all’inizio di ciascuna area. In questa fase, per poter disporre di elementi che ampliassero l’orizzonte dei dati su cui riflettere, la Dirigente ha ritenuto opportuno coinvolgere, in numero a campione, tutte le componenti della scuola (genitori, docenti di primaria e secondaria, rappresentanti del Consiglio di Istituto, personale ATA, personale di segreteria, educatori, esterni collaboratori). Gli invitati sono stati raccolti in tre Focus Group con l’obiettivo di trarre -attraverso le loro risposte alle domande del MIUR- la percezione di tutta la comunità scolastica sui diversi settori della Ciresola, seppure in misura rappresentativa,. Di questi momenti sono stati stesi verbali da cui poi abbiamo ricavato -in aggiunta ai dati ufficiali sopraindicati- ulteriori elementi di valutazione della nostra situazione. Veniva così aperto il vero e proprio RAV on line, in cui abbiamo inserito -sezione per sezione, punto per punto- gli elementi di forza e di criticità, le opportunità e i vincoli, comparando la nostra situazione con i valori percentuali provinciali, regionali e nazionale Al termine di ogni passaggio è stato espresso un giudizio complessivo corrispondente a una fascia di livello di una scala numerata da 1 a 7 (da “Molto critica” a “Eccellente”) concludendo ogni step con l’indicazione dei fattori e degli elementi determinanti il giudizio. Infine, al termine di ciascuna area degli “Esiti” e dei “Processi” è presente uno spazio di testo aperto in cui inserire la “Motivazione del giudizio assegnato” argomentando il giudizio di autovalutazione secondo i criteri generali di completezza di utilizzo di dati e indicatori, e di accuratezza in un’ottica comparativa rispetto ai valori di riferimento forniti. Al momento attuale siamo in fase di completamento i primi quattro punti e stiamo concludendo, con confronti allargati anche alle altre Funzioni strumentali, l’autovalutazione e il posizionamento del nostro Istituto rispetto alle altre scuole simili per caratteristiche, argomentando anche le ragioni della nostra valutazione. A partire dalla prossima settimana, utilizzando il documento recentemente approvato in Collegio che individua la mission e le priorità del nostro Istituto, potremo enucleare gli obiettivi strategici da perseguire attraverso l’azione di miglioramento e fissare i relativi traguardi di lungo periodo (tre anni), da articolare in forma osservabile e/o misurabile. 30 Relazione conclusiva RAV Del _____________________ 31