Benvenuti a Castelfiorentino

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Benvenuti a Castelfiorentino
VILLA DI MELETO
La notorietà della Villa di Meleto è legata ad uno dei suoi proprietari, il
marchese Cosimo Ridolfi, che qui vi fondò nel 1834 la sede della prima
scuola agraria in Italia. Punto di forza della scuola era rappresentato
dall’alternanza tra studio e lavoro, mediante la quale gli allievi imparavano i
segreti dell’agricoltura facendo le stesse cose dei contadini. Di tale
esperienza, basilare per lo sviluppo tecnologico e scientifico dell’agricoltura
moderna, rimangono tracce importanti nell’archivio della Villa.
Il grande successo della Scuola di Meleto indusse il Granduca di Toscana,
Leopoldo II, a istituire nel 1840 un cattedra di agricoltura e pastorizia presso
l’Università di Pisa, affidandone la docenza proprio a Cosimo Ridolfi. Tale
cattedra fu l’embrione dell’odierna Facoltà di Agraria, la prima nel mondo.
CASTELLO DI OLIVETO
Costruzione rinascimentale del XV secolo, il Castello di Oliveto fu costruito
dalla nobile famiglia dei Pucci, che ne fecero la loro residenza di campagna.
Fin dal XVI secolo vi soggiornarono diversi Papi come Paolo III Farnese,
Leone X de’ Medici, Clemente III e personaggi importanti come Lorenzo Il
Magnifico. E’ anche per questo motivo che due stanze del Castello sono
dette “Camera del Papa” e “Camera del Cardinale” (nella prima ci sono
anche i ritratti dei Papi che dormirono nella stanza).
Nel 1850 il Castello passò alla famiglia Guicciardini, che lo tenne fino a
qualche decennio fa. Durante la seconda guerra mondiale (1944) il Castello
fu dapprima occupato dalle Forze Armate Tedesche e poi dagli Americani.
Recentemente, il progetto architettonico del Castello di Oliveto è stato
attribuito nientemeno che a Filippo Brunelleschi, lo stesso che ha progettato
la Cupola del Duomo di Firenze. Il Castello fu edificato esattamente nello
stesso periodo della Cupola: tra il 1424 e il 1426.
INFORMAZIONI TURISTICHE
Ufficio Turistico — Stazione ferroviaria (via Ridolfi 1)
Apertura (orario estivo 1 aprile - 15 ottobre): Tutti i giorni (inclusa domenica) Ore 9.3012.30 e 15.30-18.30. Orario invernale (16 ottobre—31 marzo): tutti i giorni ore 10.0012.00 (chiuso domenica). Tel. 0571.629049.
Ufficio Relazioni con il Pubblico — Municipio (piazza del Popolo 1)
Apertura: dal lunedì al sabato ore 9.00-13.00, più martedì e giovedi anche 16.0018.00. Tel. 0571.686341. www.comune.castelfiorentino.fi.it
Progetto a cura del Servizio “Servizi al Cittadino” del Comune di Castelfiorentino
Benvenuti a Castelfiorentino
Perché Castelfiorentino? Fondata su un insediamento di
origine romana sviluppatosi lungo l’antica via Francigena,
Castelfiorentino rappresenta il crocevia naturale delle principali città d’arte
della Toscana: Firenze, Pisa e Siena. Grazie alla sua posizione, che la
poneva a stretto contatto con la cultura rinascimentale dell’epoca, essa ha
conservato tracce significative del suo passato e un patrimonio artistico
rilevante, come gli affreschi di Benozzo Gozzoli, che si possono ammirare
nel nuovo Museo Be.Go, e le opere presenti nel Museo di Santa
Verdiana (patrono di Castelfiorentino).
A pochi passi dal Museo di Santa Verdiana si trova altresì il Monumento
alle Fiascaie, nel ricordo di una tradizione di lavoro femminile molto diffusa
in quest’area tra la fine dell’Ottocento e i primi anni Sessanta. Nella piazza
principale del paese è possibile visitare (negli orari di apertura) il Teatro del
Popolo, uno dei teatri ottocenteschi più importanti della Toscana.
Proseguendo a piedi, in direzione del centro storico alto, una sosta è
d’obbligo al cospetto di “Membrino”, personaggio-simbolo di
Castelfiorentino posizionato sulla torre campanaria del Municipio, prima di
raggiungere l’antica Cinta Muraria, da cui ebbero origine i primi
insediamenti.
Nei dintorni, il territorio collinare di Castelfiorentino annovera la presenza di
Ville monumentali e Castelli di grande valore storico, come ad esempio la
Villa di Meleto (dimora di Cosimo Ridolfi e sede della prima scuola agraria
in Italia) o il Castello di Oliveto, edificio rinascimentale risalente al 1424,
recentemente attribuito a Filippo Brunelleschi.
MUSEO BENOZZO GOZZOLI (MUSEO BE.GO.)
Nel Museo Benozzo Gozzoli si possono ammirare alcuni preziosi affreschi
realizzati dal pittore nella Valdelsa fiorentina, originariamente collocati
all’interno di due tabernacoli: il Tabernacolo di Madonna della Tosse (1484)
e il Tabernacolo della Madonna delle Grazie, detto anche della Visitazione
(1490-91) mediante i quali Benozzo Gozzoli lasciò due testimonianze
importanti della cultura rinascimentale in Toscana.
Oltre a proporsi come centro qualificato per approfondire il percorso
artistico di Benozzo Gozzoli e le sue opere, disseminate in Toscana e in
tutto il mondo (grazie alle postazioni multimediali presenti al suo interno) il
Museo ospita anche numerose mostre temporanee e si caratterizza per
un’intensa attività didattica.
Orario di apertura del Museo Be.Go.: lunedì e venerdì 9.00-13.00, martedì
e giovedì 16.00-19.00, sabato, domenica e festivi 10.00-12.00/16.00-19.00
(tel. 0571.64448, www.museobenozzogozzoli.it)
MUSEO DI SANTA VERDIANA
Il Museo, che si trova adiacente al Santuario, porta il nome del Santo
Patrono di Castelfiorentino: Santa Verdiana, nei confronti della quale l’intera
comunità ha sempre manifestato un sentimento di sincera devozione.
Il Museo ospita una tavola del XIII secolo (“Madonna col bambino”) attribuita
a Cimabue, opere di Annibale Gatti, di Taddeo Gaddi, di Corso Di Buono, di
Jacopo del Casentino, ed infine un ricco patrimonio di codici miniati, oggetti e
arredi sacri. Immagine simbolo del museo è la tavola “Santa Verdiana tra le
serpi”, la più antica raffigurazione della Santa, vestita da dominicana.
Le serpi, iconografia di calunnie mosse nei suoi confronti, furono infatti
compagne inseparabili di Verdiana, e sono visibili anche nella celletta che si
trova ancora sotto il Santuario, accessibile direttamente dall’interno della
Chiesa.
Poco distante dal Santuario si trova la Chiesa di San Francesco, del XIII
secolo, legata ad un insediamento francescano documentato fin dal 1236,
che ospita alcuni affreschi di Agostino Veracini e Pietro Anderlini.
MONUMENTO ALLE FIASCAIE
A pochi passi dal Museo di Santa Verdiana si trova anche il Monumento alle
Fiascaie, opera dell’artista Salvatore Cipolla, che rende omaggio ad una
tradizione di lavoro femminile molto diffusa a Castelfiorentino fin dalla fine
dell’800: l’impagliatura a domicilio dei fiaschi.
Tale mestiere, svolto attraverso manodopera femminile, veniva tramandato di
madre in figlia (le bambine cominciavano già a 6-7 anni) e il luogo di lavoro
coincideva in pratica con l’abitazione: all’esterno oppure nei magazzini, a
seconda della stagione (estiva oppure invernale).
Una volta completato il rivestimento, le fiascaie trasportavano i fiaschi fino
alla vetreria Rigatti, nello stesso luogo dove oggi è stato eretto il Monumento
che porta il loro nome.
TEATRO DEL POPOLO
Il Teatro del Popolo (piazza Gramsci) è uno dei teatri storici ottocenteschi più
importanti della Toscana. Inaugurato nel 1867 e completamente restaurato
nel 2009, esso deve il suo nome ad una tradizione antica e ultrasecolare,
che nella Comunità di Castelfiorentino lo ha fatto diventare fin dalle sue
origini un prezioso punto di riferimento.
La capienza del teatro è di circa 350 spettatori. Al suo interno, sono visibili
alcune gigantografie delle immagini realizzate da David Bastianoni fra il 1942 e
il 1957, veri e propri frammenti di memoria in grado di raffigurare e ricomporre
il rapporto della comunità di Castelfiorentino con il suo teatro e il suo passato.
MEMBRINO
Sulla torre campanaria del Municipio è possibile scorgere la figura di
“Membrino”, l’eroico-ragazzino che secondo una leggenda popolare avrebbe
salvato nel 1530 Castelfiorentino dalla distruzione. Sembra infatti che il 26
aprile di quell’anno Francesco Ferrucci, che stava guidando il suo esercito
verso Volterra, si trovasse ad attraversare il territorio di Castelfiorentino.
La popolazione, allarmata dall’arrivo di tanti soldati (sebbene il paese
ricadesse sotto la potestà della signoria fiorentina) chiuse immediatamente le
porte della città. Questo fatto suscitò una reazione furibonda del Ferrucci, che
lo considerò un atto ostile e predispose il suo esercito per un attacco generale
al paese.
Quando ormai le cose stavano mettendosi al peggio, fra lo spavento e il terrore
degli abitanti si fece avanti un ragazzino, di dieci – dodici anni, il quale andò
incontro al Ferrucci per spiegargli la situazione, dicendogli che si era trattato
solo di un grosso equivoco.
Stupito dal suo coraggio, Ferrucci accettò le giustificazioni addotte da
Membrino e alla fine lo arruolò come tamburino del suo esercito. Da qui il
monumento realizzato alla sua memoria, un tamburino, ben visibile in cima al
Municipio.
DINTORNI DI CASTELFIORENTINO: LA VIA FRANCIGENA
Il territorio di Castelfiorentino è attraversato dall’antica via Francigena, la via
maestra che veniva utilizzata da migliaia di pellegrini provenienti dal Nord
Europa per raggiungere Roma. Nella frazione collinare di Castelnuovo d’Elsa,
e precisamente in località “Coiano”, si trova infatti una delle 79 “soste” della
Francigena, descritte da Sigerico nel 990 d.c.: la Pieve dei Santi Pietro e
Paolo di Coiano, attualmente interessata da un intervento di restauro.
In memoria dell’antico tracciato, ogni anno si svolge a Castelnuovo d’Elsa (ai
primi di ottobre) una festa medioevale, con spettacoli teatrali e rievocazione
storica. Il Comune di Castelfiorentino, uno dei primi in Italia a riscoprire la
valenza culturale e turistica della Via Francigena, è impegnato costantemente
nella sua valorizzazione attraverso numerose iniziative.